DALL·E 2024-03-16 09.39.06 - A dignified scene capturing a moment of dialogue between two influential figures in a formal setting. On one side, a man in elaborate religious attire

Vaticano: Bergoglio provoca lo scontro mediatico con Trump utilizzando il fenomeno dell’immigrazione. Forse per ottenere quel potere temporale perduto nel 1879?

Come mai il Papa non associa mai delinquenza, mafia, sfruttamento del lavoro, traffico di esseri umani e soprattutto traffico di organi al fenomeno dell’accoglienza, inclusione e via dicendo?

Così, sembra essere dichiarata, senza se e senza ma, la guerra mediatica che Bergoglio vuole fare contro Trump che ha sempre visto come suo oppositore ideologico e che ci riporta al tempo del potere temporale che il Papà deteneva fino al 1879.

Del resto, la Personale diversa simpatia verso Donald Trump, non è certamente una novità.

Come non ricordare le “incredibili” espressioni di Bergoglio in Vaticano quando ricevette in visita ufficiale il “nemico” Donald Trump insieme alla consorte, durante il precedente mandato?

L’espressione, potere temporale, usato di solito in riferimento al periodo storico in cui il Papa, oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa Cattolica, era anche sovrano dello Stato Pontificio, ebbe storicamente origine intorno al 752 e finì intorno al 1870.

Il termine “temporale” indica il governo degli uomini oggi definito “potere politico”. Questo viene spesso affiancato a “potere spirituale”, ovvero governo delle anime.

Il Castello di Sutri, donato nel 728 ai “Beati Pietro e Paolo” cioè alla chiesa, sembra essere il primo nucleo dello Stato Pontificio e base del potere temporale dei Papi.

Ma, lo Stato Pontificio, detto anche Stato Ecclesiastico o Patrimonio di San Pietro, Stato della Chiesa fu il suo nome ufficiale fino al 1815, fu uno Stato italiano costituito dall’insieme dei territori su cui la Santa Sede esercitò il proprio potere temporale dal 756 al 1870.

L’ Inizio del potere temporale avvenne con l’azione di riforma che fu avviata da papa Gregorio VII (Dictatus Papae, 1075) ed ebbe come protagonista Papa Innocenzo III (1198-1216). Gregorio VII concepì e mise in opera la nuova struttura, accentrata, della Chiesa, che comportava la dipendenza da Roma di tutti i vescovi.

L’inizio della fine del potere temporale si ebbe quando Pio IX fuggì a Gaeta, sotto la protezione del re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone, mentre a Roma il 9 febbraio 1849 veniva proclamata la Repubblica che dichiarava decaduto il potere temporale dei papi.

Ma la fine definitiva del potere temporale fu attribuita il 20 settembre 1870, quando i primi reparti di bersaglieri del governo italiano entravano a Roma attraverso la breccia di Porta Pia.

Così, dal 1870 fino all’inizio della proclamazione a Papa di Bergoglio, già anomala per via delle “dimissioni” di Benedetto XVI, abbiamo assistito a Papi che, pur non esercitando il potere temporale, intervenivano eticamente sulle decisioni politiche del mondo.

Come non ricordare un intervento, tutt’oggi attuale dato il riproporsi del problema, di Papa Giovanni XXIII che con il Suo discorso alla radio trasmesso in tutto il mondo, fermo quello che avrebbe innescato nel 1962 una guerra mondiale di disastrose proporzioni tra USA e Russia attraverso Cuba.

Non abbiamo visto oggi, nel conflitto per procura USA – Russia, attraverso l’Ucraina, prese di posizione del Vaticano, decise nell’interesse delle vite umane, come avvenne nel 1962.

Ma andiamo ad i fatti di queste ultime ore; Bergoglio, dopo le dichiarazioni fatte in campagna elettorale ed i provvedimenti emessi dal Presidente USA Donald Trump, ha inviato una lettera ai Vescovi USA, criticandone duramente la politica migratoria.

“Deportare persone che in molti casi hanno lasciato la propria terra per motivi di estrema povertà, insicurezza, sfruttamento, persecuzione o grave deterioramento dell’ambiente, lede la dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie”.

Così, scrive il Papa che continua: “Ho seguito da vicino la grande crisi che si sta verificando negli Stati Uniti, la coscienza rettamente formata non può non esprimere un giudizio critico e il proprio disaccordo”, e conclude: “Esorto tutti i fedeli della Chiesa cattolica e tutti gli uomini e le donne di buona volontà a non cedere a narrazioni che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati”. (Rif. ANSA del 11 Feb. 2025)

Ricordiamo che Bergoglio aveva già asserito, subito dopo le elezioni in Usa e proprio in contrapposizione alle politiche enunciate da Donald Trump che: “nessun Paese può essere lasciato solo e nessuno può pensare di affrontare la questione isolatamente attraverso leggi più restrittive e repressive, talvolta approvate sotto la pressione della paura o in cerca di vantaggi elettorali. Al contrario, così come vediamo che c’è una globalizzazione dell’indifferenza, dobbiamo rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, affinché le condizioni degli emigranti siano umanizzate” e continuando aggiungeva: “Riaffermo qui che ‘è assolutamente necessario affrontare nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni. È necessario che i programmi attuati a questo scopo garantiscano che, nelle aree colpite dall’instabilità e dalle ingiustizie più gravi, si dia spazio a uno sviluppo autentico che promuova il bene di tutte le popolazioni, in particolare dei bambini e delle bambine, speranza dell’umanità. Se vogliamo risolvere un problema che tocca tutti noi, dobbiamo farlo attraverso l’integrazione dei Paesi di origine, di transito, di destinazione e di ritorno dei migranti”. (Rif. ANSA del 17 Nov. 2024)

Certamente frasi che se prese singolarmente possono anche apparire condivisibili.

Tuttavia, se raggruppate, considerate ed inserite nel medesimo contesto, appaiono in contrasto tra loro, risultando forse finalizzate alla critica del momento per contrastare chi intende arginare quel fenomeno che provoca certamente disagi alle comunità recettive ed ospitanti.

In pratica il Papa, sembra criticare semplicemente chi deve arginare un arrivo di persone talmente elevato da provocare squilibri con le popolazioni esistenti.

Porsi la domanda di come fare per aiutarli a casa loro, sembra essere non previsto dal “Sommo Pontefice”.

Appare strano poi che non si faccia cenno e totale condanna di coloro che favoriscono, non certo a titolo di “beneficienza” questo sconsiderato processo di immigrazione irregolare che rende schiavi i migranti.

Favorire queste migrazioni clandestine, magari dietro il “paravento” di voler salvare chi fugge, oltre a porre in atto quella che dovrebbe essere definita tratta degli esseri umani, una volta chiamata tratta degli schiavi, favorisce troppo spesso il lavoro sommerso e sottopagato, probabilmente messo in atto dalle stesse organizzazioni che pianificano, dietro compensi lauti, l’immigrazione.

Ovvio che di esempi di integrazione e sviluppo lavorativo e sociale se ne verificano tanti, tuttavia troppi e pericolosi sono gli atri fenomeni che costituiscono grave pericolo per le popolazioni residenti, tanto da costringere chi ne ha la responsabilità, ad intervenire, anche duramente e con provvedimenti impopolari.

Provvedimenti per il quale, magari, è stato eletto a gran voce popolare, come nel caso del Presidente USA Donald Trump.

Ma un altro aspetto di questo fenomeno epocale, sembrerebbe assai più redditizio, e forse per questo meno discusso, è la tratta degli organi umani.

I così detti “pezzi di ricambio ”…

Una delle promesse fatte dal Presidente Trump, appena eletto, ma anche già in campagna elettorale, dove oggi sembra abbia istituito delle commissioni d’inchiesta, sembra proprio andare nella direzione di voler indagare e fermare questo terribile fenomeno.

Aspetto quest’ultimo, assai grave, da molti “sospettato” ma da di cui poco si parla o si indaga e che forse meriterebbe una più ampia e documentata riflessione, che sembra nessuno voglia fare.

Aspetto che coinvolge sicuramente gli immigrati, specialmente i bambini; sembra che solo in Italia nell’ultimo anno siano scomparsi un numero di bambini, molti dei quali immigrati, di cui non si conosce il loro destino.

Ci chiediamo quindi quale possa essere la finalità di Bergoglio nel contrastare chi è legittimato a difendere il proprio popolo?

Non vediamo ne ascoltiamo proposte concrete per porre fine a questi fenomeni di immigrazione con interventi che possano far si che lavoro e benessere risiedano anche nei paesi da cui hanno origine.

Sembra più una contrapposizione ideologica, che fa tornare il “Papato” al tempo in cui univa “Potere Temporale e “potere Spirituale”

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