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Dopo una vittoria così netta, almeno per fratelli d’Italia, verrebbe facile lasciarsi andare alla più sfrenata gioia, ebri di una ubriacatura da potere acquisito.

E’ successo a tanti, a quasi tutti, e spesso questa “ubriacatura” era accompagnata dalla convinzione che avendo vinto si era pronti a fare tutto ed a gestire tutto.

Ebbene il passato ci insegna che non è così!

Come abbiamo già avuto modo di ricordare in precedenti articoli (i partiti … ed i rimasti), l’Italia è un paese dalla difficile governabilità, e l’unico modo ora di governare correttamente per la destra è essere impopolare.

Lo so, non piace a nessuno, ma la prima operazione a cui stare attenti oggi è il cosiddetto spoils system; ma non quello incardinato nella Legge n.145 del 15 luglio 2002, ma bensì nella più ampia gestione delle posizioni della media ed alta dirigenza della pubblica amministrazione, in cui inevitabilmente risiede la macchina organizzativa del nostro governo.

Come dicevo prima, l’errore che si compie è quello di pensare di saper gestire una macchina organizzativa come lo stato italiano, complesso ed imperfetto come pochi altri, e di conseguenza non fare caso ai “manovratori”, ovvero a quel sottobosco di dirigenti che in realtà muovono e decidono i processi organizzativi.

Proprio all’interno di quella fascia dirigenziale si muovono, appunto, i meccanismi operativi delle scelte politiche e proprio quella fascia dirigenziale ha il potere di rallentare qualsiasi scelta che l’organismo politico faccia.

O, anche, se non peggio di trasformare qualche piccolo cavillo in ostacolo insormontabile.

Cari lettori voi ora vi starete chiedendo “ma possibile che politici navigati non stanno attenti a questa cosa?”, ma ci stanno attenti benissimo, e ci sono stati attenti per anni, ma stranamente quando la destra prende il potere questo aspetto lo sottovaluta.

Lo sottovalutò Berlusconi, come altri, ma soprattutto a differenza della sinistra, la destra, quando anche è riuscita a prestarvi attenzione, ha sempre considerato lo spoils system come un sistema di remunerazione degli amici, lasciando così posizioni importanti in mano a persone inesperte sia tecnicamente che “politicamente”.

In effetti in quella fascia di controllo dello stato l’ideale sarebbe mettere tecnici con esperienza operativa, leali, e comunque non influenzabili, cosa non facile effettivamente, ma quello serve.

Sarebbe necessario creare un think tank, ovvero un’importante laboratorio di idee e di soluzioni, pescando a mani basse dal mondo dell’accademia, dei manager, dei tecnici, possibilmente persone che abbiano dimostrato lealtà all’idea e non le solite banderuole che si adattano a chi c’è, al fine di non restare senza teste valide da mettere nelle posizioni chiave, e soprattutto sarebbe necessario avere l’umiltà di capire chi mettere rispetto all’obiettivo, che è quello di riuscire a governare il paese.

Non tutti quelli candidati nei collegi sono poi adatti a ricoprire ruoli tecnici, questo sarebbe un passo importante da metabolizzare al fine di non sbagliare questo momento importante.

Ricordo di un noto politico che aveva formato un gruppo di coordinamento dei capi di gabinetto di tutti i ministeri, controllando in questo modo una grossa fetta dell’attività dello stato.

Ne parleremo in altro articolo.

In ogni caso complimenti ancora, Giorgia, ma occhio allo “spoils system”.

 

 

1 thought on “Brava Giorgia, adesso occhio allo spoils system!

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