L’Italiano che non capisce …

Un italiano su tre è analfabeta funzionale, ovvero non capisce quello che legge.

Siamo i peggiori in Europa, ça va sans dire.

Però non ci dobbiamo meravigliare, questa è una conseguenza di un percorso socio-educativo che dura da 50 anni; non diamo la colpa ai social perché quelli esistono in tutti i paesi, compresi quelli in cima alla graduatoria.

E allora? come abbiamo fatto ad arrivare a questo bel risultato?

Beh, una ragione c’è, e si chiama la via più breve.

La via più breve assieme a abbiamo sempre fatto così sono le locuzioni verbali più dannose ed infettive che il nostro paese abbia mai subito, dal dopoguerra ad oggi.

La prima è una mortale tendenza elucubrativa che è stata inculcata nella testa degli italiani sull’altare della cosa più veloce.

Anni di televisione ci hanno insegnato che la cosa più veloce è la migliore, ma non solo la tv, tutto il nostro modo di vivere dell’ultimo trentennio ha visto nel risparmio di tempo una sorta di premio divino, quasi che a risparmiare tempo si facesse la strada verso il paradiso.

Che poi, ma cosa ci abbiamo fatto con tutto il tempo che avremmo risparmiato?

Se siamo, come siamo, i più stupidi d’Europa il tempo risparmiato lo abbiamo proprio buttato.

Dove è il Vulnus educativo?

In cosa abbiamo fallito?

Le risposte son tante, ma credo che ci sia una verità diffusa in tutte le risposte che è legata a due temi principali: l’incapacità di approfondire gli argomenti e la collegata incapacità di vederne l’utilità.

Ripercorriamo la storia del processo educativo delle nuove generazioni soffermandoci a osservare che la specializzazione è stata spostata sempre più verso il basso, ovvero prima si studiava per capire e per avere una visione completa fino almeno a 18 anni, calcolando che già da 14 si sceglieva comunque un “indirizzo”, licei o scuole tecniche (ma negli indirizzi anche tecnici c’era ancora un filone umanistico, storico e filosofico importante).

Dopo il percorso era o universitario o lavorativo, ma comunque entrambi i mondi riconoscevano e davano valore alla formazione fatta.

Oggi invece i percorsi di specializzazione entrano già nella scuola primaria, ma fatto ancor più grave nessun mondo aspetta i nostri giovani per riconoscergli il percorso fatto, infatti il valore del titolo di studio è oggi pari alla carta straccia, se non per un valore etico personale che però è anche questo ai minimi termini.

In parole povere la scuola non aiuta più i giovani a costruirsi un modello interpretativo oggettivo e personale lasciando l’esercizio della comprensione agli strumenti esterni all’individuo che diventa pertanto soggetto estremamente influenzabile.

“La scarsa considerazione che la nostra classe politica e in particolare quella più recente riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della gran maggioranza degli eletti in Parlamento.” Margherita Hack.

Un punto significativo è anche il fatto che coltivare l’ignoranza è un sistema di controllo delle masse: ma l’ignoranza subdolamente non è non sapere le cose, ma non capirle.

Oggi siamo proprio in questa situazione, non capiamo le cose perché negli ultimi anni non ci sono stati dati gli strumenti per farlo, ed ancora di più siamo stati drogati con una droga che è la più pericolosa di tutte, perché si nasconde nella saturazione delle informazioni, ovvero la finta libertà di una democrazia che in realtà non lo è affatto.

Infatti oggi crediamo di essere liberi ma siamo nella peggiore delle prigioni, perché viviamo in un iperuranio di informazioni senza lo strumento per discernere quelle buone da quelle cattive e, in aggiunta, senza che nessuno ci abbia fatto capire la qualità degli strumenti che ci portano questa marea di informazioni e nozioni.

Ma come è potuto succedere tutto questo? possibile che nessuno abbia avuto il benché minimo sospetto?

Come dicevamo all’inizio è stata utilizzata la fregatura della via più breve.

Ma cosa è questa via più breve in realtà?

Beh, in parole povere, è la convinzione che lo stato ci ha inculcato negli anni che esistesse una via più breve per fare le cose.

L’esempio più simpatico che posso farvi è quello dei telequiz: da un rischiatutto ai pacchi.

Da: devi sapere le cose e se le sai vinci, a: se hai fortuna puoi vincere.

Ovviamente semplifico, ma tutto passa per la via più breve.

Anche nella scuola non si boccia più nessuno, la via più breve; nell’università c’è la triennale, la via più breve; vuoi fare il giornalista apriti un blog, la via più breve; votate noi perché siamo meglio degli altri, la via più breve insomma abbiamo avviato il tutto per non fare più fatica, con nulla.

Le materie umanistiche sono inutili, certo perché costringono ad un ragionamento più autonomo che quelle scientifiche, rette invece da regole ben precise, la via più breve.

Nella scuola storia, filosofia, lettere, hanno perso terreno, volutamente, mentre le materie tecniche sono state impostate molto in modo mnemonico.

Ovvero il libero pensiero, quello cioè che ci permette di ragionare sulla realtà, di confrontare quello che accade con quello che è già accaduto, è ormai morente.

Per non parlare poi della capacità di astrarre i fatti per trasformarli in valutazioni, della capacità di analizzare una notizia per verificarne la sussistenza, della capacità di valutare chi governa sulla base della verità, del comportamento, della coerenza, del bene fatto al popolo ed alla nazione.

Il vero problema è drammatico: se chi ci governa è un italiano che non capisce perché è analfabeta funzionale, non cambierà mai nulla ed allora il baratro è vicino, se invece chi ci governa ha ben presente la cosa allora è uguale, perché questa situazione è stata voluta e cercata proprio da lui, con leggi ottuse, con l’impoverimento della scuola e dei sui metodi educativi, con l’assurda mortificazione della classe docente di questo paese e di conseguenza della scuola tutta.

Solo una scintilla di consapevolezza che scoppiasse nella testa del popolo, che illuminasse anche poco la mente ottenebrate dell’italiano che non capisce, potrebbe salvarci, si perché l’italiano ha dentro di sé i germi della sua grande storia, sono solo sommersi da un mare di immondizia pseudo culturale, che forse un poco di luce spazzerebbe via.

Ecco perché continueremo a scrivere queste cose, nella speranza di una luce.

Queste parole sono dirette all’italiano che non capisce, ma anche a quello che ancora capisce qualcosa, perché in lui la colpa di tutto questo è ancora più grave!

Svegliati o popolo Bue, perché il tuo giogo oggi non serve più l’aratro della fertile terra, ma l’oscura notte dell’ignoranza!

 

 

 

 

 

 

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Green Pass: la presa per i fondelli di uno stato bipolare…

… oppure fine strategia di popoli barbari?

Mi accingo a scrivere questo breve editoriale, ma devo fare alcune premesse altrimenti rischio di essere tirato per la giacchetta dalle varie fazioni.

Non sono contro i vaccini! 

Sono anzi a favore di un attento uso di tutte le strumentazioni scientifiche e medico-diagnostiche a disposizione della razza umana.

Sono anche un sostenitore della giusta sperimentazione dei farmaci e capisco benissimo la necessità, a volte, di intervenire ed agire in fasi di crisi, anche con tempi differenti da quelli che sarebbero necessari alla scienza per essere sicura di se stessa.

Detto questo veniamo a Noi.

Sono ormai due anni, quasi, che viviamo in pandemia totale e dopo questi due anni ancora non sappiamo con precisione se i vaccini sono la soluzione o no, o almeno quale effetti hanno ed avranno rispetto alla pandemia stessa.

Una cosa è certa: che comunque funzionano e qualche cosina la stanno facendo.

Fin qui tutto bene, ma ora viene il bello: lo Stato non può obbligare i cittadini a fare il vaccino, almeno così sembrerebbe dalle varie letture della norma, costituzione compresa, vi sono poi dei riscontri effettivi:

Il Consiglio d’Europa ha affrontato recentemente il tema dei vaccini anti COVID-19 e i relativi riflessi etici e legali, approvando il 27/01/2021 la Risoluzione 2361 nella quale, tra l’altro, ha espressamente escluso che gli stati possano rendere obbligatoria la vaccinazione anti COVID (punto 7.3.1) e ha inoltre vietato di usarla per discriminare lavoratori o chiunque decida di non avvalersene (punto 7.3.2).

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali italiana ha dichiarato che non è pensabile di poter realizzare un passaporto vaccinale sanitario stante la delicatezza dei dati che vi sarebbero contenuti e la variabilità e temporaneità della certificazione stessa in assenza di presupposti scientifici accertati e certi.

Eppure una sentenza della corte costituzionale fondamentalmente sostiene che, a partire dalla sentenza n. 258/1994 per giungere alla più recente sentenza n. 5/2018,  l’obbligo vaccinale possa ritenersi compatibile con i principi dell’art. 32 della Costituzione.

In particolare la Corte Costituzionale ha statuito che ”la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione”.

Peccato che allo stato attuale i vaccini siano privi di tutte le necessarie certezze scientifiche per essere considerati tutelanti rispetto all’art. 32 della costituzione e quindi per essere considerati “trattamento sanitario“.

Ecco quindi che lo Stato Italiano non può obbligare per legge a fare il vaccino.

Qui scatta il bipolarismo dello stato italiano, poiché non posso importi una cosa per legge faccio in modo di ghettizzarti se non lo hai fatto, ed ecco abilitato il green pass (che peraltro stride con la risoluzione europea succitata).

Quello che sfugge ai nostri cari governanti è che sull’altare dell’ipotetica garanzia di salute stanno creando pericolose derive sociali e sacche di aggressività ideologica.

Lo fanno anche con le parole, dando dei criminali a chi non vuole vaccinarsi, cosa che io ritengo gravissima sulla bocca di un governante, o, appunto come dicevamo, creando dei ghetti sociali per i non vaccinati.

Ora come ora, molti si stanno vaccinando proprio per poter avere il green pass e fare tutti gli assembramenti che vogliono, bel risultato comunque, si perché alla fine non c’è stata un’opera di convinzione verso i cittadini, ma un’aggressione quasi nazista alle libertà personali a fronte di un non certo scenario sanitario.

Con questo, se proprio devo dirlo, personalmente faccio questa riflessione: non accetto che una libertà personale di un mio compatriota venga calpestata per un gioco incapace di uno stato bipolare.

Se lo STATO ITALIANO ritiene il vaccino così importante da ghettizzare chi non lo fa, allora si adoperi per fare una legge che obblighi i cittadini a fare la vaccinazione.

Ma se costituzionalmente non può fare una legge del genere, allora è veramente criminale adottare questi metodi per imporre al cittadino una propria convinzione.

Vi ripeto cari lettori, io il vaccino l’ho fatto, ma non posso accettare che vi sia un’imposizione illegale verso coloro che hanno altre visioni.

O come stato li convinco tramite appunto una legge, che per essere tale deve essere costituzionale e quindi riconoscibile da tutti i cittadini, oppure mi astengo dal compiere atti più gravi a livello morale di quelli che compiono coloro che non si vogliono vaccinare.

Anche perché lo stato sta criminalizzando delle persone che non stanno andando in giro a seminare il virus sullo stile degli untori di manzoniana memoria, ma semplicemente stanno leggendo quello che lo stesso organismo mondiale della sanità dice rispetto ai vaccini.

Non sono né un novax né un sostenitore dei vaccini, sono un sostenitore di uno stato etico che non crei squilibri sociali come invece oggi avviene.

Ma come la mettiamo allora con il comportamento del nostro governo che da un lato sa di non poter fare una legge per rendere obbligatorio il vaccino, ma fa di tutto per  obbligare i cittadini a fare quello che vuole lui?

Ci sarebbe una piccola risposta che è contenuta nel governo stesso, nella sua composizione, ma soprattutto nel fatto che questo governo, ancora una volta non è stato scelto dal popolo.

C’era il governo Monti, il governo dei migliori, ve lo ricordate?

Da quel governo non scelto dal popolo sono scaturite le peggiori schifezze e direi che i risultati che ha portato sono stati pessimi, oggi abbiamo ancora un governo non scelto dal popolo, ma il cui capo è molto apprezzato all’estero, da tutti quelli stati che ci vorrebbero morti e che ci danno 196 miliardi solo per farci star zitti ed accettare che le linee politiche del nostro paese vengano fatte da loro emissari (pur bravi per carità).

Ma ci pensate se al tempo dell’impero romano come imperatore avessimo scelto un leader che piaceva ad attila l’unno ed era amico di tutti i barbari d’oltralpe? cosa sarebbe successo?

Allora con Odoacre finì l’impero romano come era allora conosciuto, in fondo oggi abbiamo un “Odoacre Draghi”, in pratica la fine dell’impero italiano come è conosciuto, che sia proprio così?

 

 

Vaccino SI, Vaccino NO, Vaccino BOOM!

I Vaccini Panacea di tutti i mali… ma ricordiamoci che da poveri ci si ammala di più…

 

 




DSGA, lo stato bipolare.

Nelle scuole esiste la posizione di Direttore dei servizi generali ed amministrativi, in pratica il vecchio segretario che si occupa di tutta la parte amministrativo contabile dell’istituzione.

Per anni questo ruolo è stato occupato da personale con il diploma di scuola media superiore, con anni di servizio come assistente amministrativo e con una grande esperienza di tutte le procedure della scuola.

Questo perché è un ruolo in cui conta molto l’esperienza.

L’anno passato è stato fatto il concorso per il ruolo di DSGA (sigla che identifica appunto il direttore), ne abbiamo scritto, vergognoso, ma comunque il fabbisogno, anche con quel concorso non è stato soddisfatto.

Per sistemare efficacemente la situazione bastava assumere il personale facente funzione diciamo con almeno 5 anni di incarico e le cose si sarebbero sistemate.

Anche perché uno Stato serio non può sfruttare persone per anni dandogli ruolo e responsabilità ma non il giusto riconoscimento di carriera ed economico.

Ora sembra invece che il concorso che dovrebbe uscire per i facenti funzione sia solo per personale in possesso di titolo di studio equivalente ad una laurea.

Ma stiamo scherzando!!!

Tu stato fai fare questo ruolo per anni a personale senza titolo e poi, quando devi metterlo a  posto, li prendi tutti per il sedere (scusate ma è proprio così) perché dici che non hanno il titolo!!!!

Ma quando ti hanno dovuto parare il sedere, caro stato, non te ne è fregato un accidente se avevano il titolo o no!!!

Titolo che poi non sono comunque riusciti prendersi perché il lavoro a cui tu li hai adibiti è talmente pesante che non gli ha dato il tempo di prendersi una laurea.

Tempo che, invece, hanno avuto magari persone molto meno qualificate e con molta meno esperienza e che tu stato metterai al loro posto facendo un danno gravissimo a te stesso.

MA SEI VERAMENTE BIPOLARE, FATTI CURARE!!!!!!

Ma voglio proprio vedere cosa faranno i sindacati, tessere dipendenti, davanti ad un così evidente sopruso dei lavoratori!!!!

MA BASTA, E’ VERGOGNOSO ASSISTERE A QUESTE MANFRINE CHE POI SI RISOLVONO SEMPRE IN UN MAGNA MAGNA!!

STAREMO A VEDERE SE IN QUESTO CASO CHI DI DOVERE INTERVERRA’.

Volete fare il concorso, va bene allora fatelo per titoli e per esperienze, ovvero i laureati con almeno tre anni nel ruolo e i facenti funzione con almeno sei anni nel ruolo senza obbligo di titolo.

Non ci vuole molto ad essere corretti, ma di certo questo stato bipolare dirà che serve una legge per sistemare questa cosa …

E ALLORA FATELA!!!

quando vi interessa fate leggi in una notte, quando dovete tutelare persone che voi avete buttato nella mischia allora ve ne fregate???

Eh no, care testine di cavolo, fate il mestiere per cui siete pagati, sistemate le ingiustizie soprattutto quando non vi costerebbe nulla, lo potreste fare subito e fareste il bene della scuola che manterrebbe competenze ed esperienza al suo interno, pure introducendo figure nuove, come ha già fatto con il precedente concorso (anche se occorre notare che molti vincitori di concorso hanno poi subito dato le dimissioni, con che danni per lo stato?).

 

Viviamo in un paese che ormai non si vergogna più di nulla, ma noi cittadini, ancora, ci vergogniamo …

 

CONCORSO DSGA, COME SEMPRE UNA VERGOGNA ASSURDA!!!!

Concorso DSGA: note di malcostume italiano




I Malvoluti: provocazione allo stato puro con Nessuno

I Malvoluti, un nuovo complesso di giovani studenti universitari bolognesi, sta spopolando sul  Darkweb con Nessuno, un pezzo di provocazione allo stato puro, formato da un motivetto musicale che potrebbe essere il nuovo tormentone estivo.

Il testo parte quasi in sordina con una forte provocazione sull’omosessualità fino ad arrivare alle molestie clericali.

Semplice ed efficace, ogni strofa tira un forte colpo al perbenismo che circola oggi, arrivando dritta al cuore con ogni ritornello dove siamo tutti pronti a parlare di accoglienza ma alla fine … nessuno vuole un negro in casa

Basta con questa facciata in cui tutti parlano e sbraitano, in cui tutti credono che a parole si risolvano le cose, non è così, occorre essere coerenti, decisi, certi e coscienti.

Nessuno raccoglie in poche strofe alcuni dei principali motivi di malvagità del mondo, buttando in faccia ai finti buonisti la verità: parole tante fatti pochi.

Troppo comodo parlare di accoglienza ma non accogliere nessuno, di malattie ma di non curare, di diversità ostentandola come se fosse un traguardo mentre invece è una partenza.

Bravi Malvoluti, avete dimostrato che basta una canzone per dare messaggi chiari e spesso nascosti dietro a fiumi di parole.

Occorre pensare ad un nuovo modo di ragionare sia sulle diversità che sull’accoglienza, non si può in continuazione pensare a risorse infinite, non è possibile continuare a buttare soldi senza ottenere risultati, fomentando spettri di razzismo quando qualcuno osserva che in un tavolo da dieci non ci si può stare in cento.

 

E poi, diciamolo, questo paese non è venuto dal nulla, ma dalla fatica di generazioni di Italiani, che peraltro hanno costruito anche altri paesi, mica solo questo, ed ora pensiamo che tutti ne hanno diritto, così, semplicemente perché esistono?

Ma non si pensi che in questo modo aiutiamo gli altri, se distruggiamo quello che c’è perché lo disperdiamo in modo indiscriminato, facciamo il male di tutti, anche dei non italiani.

La canzone dei Malvoluti ci è piaciuta molto perché rappresenta la fiaba del re nudo, nessuno lo dice tutti lo sanno molti fingono i Malvoluti NO.

Bravi.

 

 

 

Nessuno – I Malvoluti – CCEditore musical edition




TUTTO IN UN PURCHE’, DDL ZAN E DINTORNI…

Art. 4.
(Pluralismo delle idee e libertà delle scelte)

1. Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte,

purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.

 

Il DDL ZAN è tutto qui, tutto nell’articolo 4, la sua vera assoluta pericolosità è solo in questo articolo.

Gli altri articoli in pratica non fanno altro che inserire nel codice di procedure penale art. 604 bis e ter  dopo la parola religioso le parole “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.”.

Chi oggi, nella nostra società pluralista, potrebbe non essere consapevole che non può esserci più discriminazione razziale, religiosa o sessuale?

Frange impazzite, destre idiote, assurdi retrogradi ormai ai limiti del patologico, forse loro, ma certo in una società equilibrata no, non è più pensabile discriminare qualcuno per differenze di qualsiasi natura esse siano.

Ovvio che poi non deve essere accettato l’estremo da nessuna parte, lo sviluppo del pensiero deve essere adeguato all’età dai fanciulli agli adulti e quindi deve esistere una correttezza etica che tutela chi ancora deve crescere nello sviluppo mentale ed “ideologico”.

Detto tutto questo la pericolosità vera del ddl zan è tutta scritta in una sola parola: “purché”.

Le persone intelligenti mi hanno già capito, inutile per esempio citare i maiali di Orwell o i capponi di Renzo, quel purché diviene la nuova spada di Damocle in una socialdemocrazia virtuale.

Certamente chi ha scritto quel DDL non voleva mettere nelle mani di un giudicante la libertà di opinione, ma così ha fatto, perché Bruto è un uomo d’onore, e quel purché così realizza, messo in mezzo come se fosse un divisorio tra il giusto e lo sbagliato, come uno spartiacque tra i buoni ed i cattivi, già identificati, già conosciuti, già certi.

Ma Bruto è uomo d’onore.

Ma il fatto ancora più grave è che oggi il vento delle convinzioni è sottile come quello della calunnia, inesistente e labile come ghiaccio al sole, oggi l’opinione pubblica è sempre scritta al plurale.

Come è possibile allora inserire quel purché, sulla fiducia di quale organismo giudicante, di quale illuminata mente giuridica?

Ma poi da quando la magistratura interpreta la morale? e anche volendo su quali parametri stabilisce cosa è quel purché?

Voglio ricordare il bellissimo film di Alberto Sordi e la divertente canzone di Buscaglione che posto a fine articolo, ma non posso non stigmatizzare questo punto del DDLZAN perché è su questo punto che si poteva dire qualcosa al concerto del primo maggio, ma di questo ne parleremo in altro articolo.

Pertanto possiamo solo sperare che cessi qualsiasi forma di discriminazione purché rimanga la liberta di opinione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MORALISTA

Due vite
Vivo perché
Due voci
Io sento in me

Se ti parlo di ideali
Se ti parlo di virtù
Non mi credere
Sono frottole
Parole e nulla più!

Non ti fidare di me
Perché, perché ti ingannerò
Moralista, mi sa dire la morale che cos’è?
È una favola per i semplici
Ma non è fatta per me!

Polemizzo
Stigmatizzo
E condanno
Il mondo inter!
(Oh, che scandalo davver!)

Non ti fidare di me
Perché, perché ti ingannerò
Moralista, mi sa dire la morale che cos’è?
È una favola per i semplici
Ma non è fatta per me!
No, no, no, no, no, no, non è fatta per me!

FRED BUSCAGLIONE

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=SU5dFHExHL8&w=640&h=480]

https://www.youtube.com/watch?v=O9UB-NKBPN8




Giovanna Boda: sbatti il mostro in prima pagina!

E ci risiamo!

Girolimoni, ancora non ha insegnato nulla!

Diritto di cronaca? Tutela del cittadino? Libertà di stampa?

E’ ormai notizia passata il caso di Giovanna Boda, dirigente del Ministero dell’Istruzione, stimata e rispettata, che in seguito di indagini della magistratura sul suo operato, ha tentato di togliersi la vita con un salto nel vuoto.

Noi di Betapress lo sapevamo già, avevamo avuto già la cosiddetta soffiata, ma non ne abbiamo parlato subito perché il nostro giornale non fa del sensazionalismo il suo stile, ne cerca a tutti i costi di sollecitare pruriginosi interessi sulle notizie, ma piuttosto ama fare delle riflessioni che servano ai lettori per vedere o trarre spunti dai fatti, e soprattutto noi non scriviamo mai se non abbiamo le prove di quello che scriviamo.

I fatti: Giovanna Boda è un alto dirigente del Ministero dell’Istruzione, stimato e rispettato, io stesso lo posso dire visto che nel passato ormai remoto ho avuto modo di conoscerla.

I fatti: un’indagine della magistratura la coinvolge per un sospetto caso di corruzione che la vedrebbe parte di un pericoloso liaison tra lei e Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta, rappresentante legale dell’istituto italiano di ortofonologia ed amministratore della Come – Comunicazione & editori, ossia l’agenzia Dire, che avrebbe corrotto la Boda.

I fatti: la finanza ha perquisito la casa e gli uffici della dirigente, che non reggendo ha poi tentato il suicidio gettandosi dal terrazzo del palazzo del suo avvocato.

I fatti: siamo ancora in fase di indagini, non c’è stata nessuna condanna nemmeno in primo grado.

Eppure la stampa ha scritto la notizia con nome e cognome, foto e tutta la sua vita privata marito compreso.

Ecco la nostra riflessione: cui prodest?

per i lettori dove poteva essere l’interesse vero nella notizia?

A nostro avviso l’unico interesse che ci poteva essere in questa notizia era che la magistratura stava indagando e che il cittadino poteva stare tranquillo proprio perché gli organi di giustizia funzionano.

quindi il titolo che avevamo predisposto noi era:

Ministero dell’Istruzione: la magistratura indaga su casi di corruzione.

all’interno di indagini della magistratura sembra trovare spazio l’ipotesi che un alto funzionario del Ministero possa essere implicato in una rete di favori incrociati con delle ditte per la fornitura di servizi e la partecipazione a bandi pilotati. La finanza continua nella sua opera di analisi e verifiche anche con ispezioni presso gli stessi uffici del ministero.

Notizia data, cittadino tranquillo, nessuno accusato prima di essere colpevole.

Certo, forse in questo modo le migliaia di click che invece gli altri articoli hanno ricevuto non ci sarebbero stati, certo, forse gli inserzionisti del giornale sarebbero stati meno contenti, ma la nostra linea è questa.

Ma forse ora Giovanna avrebbe avuto il tempo ed il diritto di difendersi.

Il giustizialismo mediatico è a nostro avviso un atto criminoso, vile ed indegno di una società civile, così come l’utilizzo della magistratura ad orologeria.

Ma poi dove sono finiti i vecchi nome punto cognome punto? e perché mettere la foto, a che serve?

Ci siamo passati anche noi, ed infatti ci rimane un sottofondo di dubbio, un amaro presentimento che tutta questa faccenda in realtà nasconda giri politici al ministero, intrighi nelle nomine e nei poteri, intrallazzi bassi e spregevoli così caratteristici di quei palazzi dove la politica diventa una strisciante linea di pensiero del sotterfugio e del più bieco utilitarismo personale.

Noi sappiamo per certo di un Dirigente miur che con i suoi progetti fece guadagnare oltre 80 milioni di euro alle scuole e fu invece trattato come la povera Giovanna.

Il Linciaggio, anche mediatico, è per sua stessa definizione un atto illecito.

E non dite, ma anche voi adesso avete messo nome e cognome, si vero ma lo abbiamo fatto apposta adesso, proprio per cercare di essere a sostegno di una persona che anche ammesso che risultasse colpevole, non meritava certo questo modo di fare giornalismo.

E continueremo a farlo, anche se nessuno ci inviterà mai in televisione a dire la nostra, anche se nessuno comprerà mai pubblicità sul nostro giornale, continueremo a difendere il diritto dei lettori di sapere la verità ed il diritto degli innocenti di essere tutelati dalla liberta di stampa.

Giovanna Girolimoni Boda, anche se tra qualche anno dovessi essere condannata per quanto adesso ti stanno scaricando addosso, la tua condanna l’hai già scontata in questi ultimi cinque giorni, e comunque per noi e per tutti quelli che ti hanno conosciuto resterai la persona gentile e premurosa che eri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La libertà di stampa

 




DRAGHI ED I DITTATORI …

Erdoğan è davvero un dittatore?

Tecnicamente no, la Turchia ha un’opposizione politica, come esistono anche organi di stampa non in linea con le idee del governo.

In effetti è anche vero che spesso tra presidenti autoritari e dittatori la differenza è millimetrica.

In Turchia il potere delle opposizioni viene costantemente ridotto, gli oppositori e i giornalisti vengono osteggiati anche in modo violento, in pratica al limite della dittatura.

Quindi Draghi, che è uomo d’onore, ha detto il vero?

Formalmente No, ed in diplomazia conta il formalmente.

Ma Draghi, che è un uomo d’onore, stava mandando un messaggio forte sull’affronto fatto alla rappresentante europea a cui non è stata messa a disposizione un sedia, ma solo un divano di sette metri, con l’evidente intento di dimostrare la superiorità del padrone di casa.

Di questo piccolo scandalo si è imbestialito tutto il mondo dimenticando le oppressioni che in quei paesi la donna subisce da secoli, e sulle quali il forte senso di giustizia europeo ha ben poco fatto negli anni passati.

Addirittura noi siamo riusciti a coprire le statue dei musei capitolini durante la visita del presidente iraniano per non offenderlo con la loro nudità (ancora adesso a pensarci mi viene da morire dal ridere), eppure allora sembrava normale, non a tutti per fortuna, che il rispetto di credenze altrui dovesse passare sopra le nostre.

Ma Draghi, che è uomo d’onore, in questo caso ha tirato fuori gli attributi ed ha difeso l’onore della presidente della Commissione Europea von der Leyen, per dare un messaggio a Erdoğan di forza e di potenza europea.

Peccato che gli ambasciatori richiamati siano stati quelli italiani e basta, peccato che le aziende che perderanno contratti saranno solo quelle italiane, peccato che, come sempre,  ci smeneremo solo Noi.

Ma allora siamo contenti che Draghi, che è uomo d’onore, ha detto che Erdoğan “è nudo”?

Si, io sono contento che Draghi, che è uomo d’onore, abbia fatto vedere cha ha le palle, ma mi convinco sempre di più che non andrebbe messo un tecnico al posto di un politico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Governo Draghi, il costume di Arlecchin Batocio.

Draghi, perché durerà poco…

IPSE DIXIT

 




Draghi e McKinsey: attenti a quei due.

Draghi chiama McKinsey per aiutarlo a scrivere il recovery plan.

Questa è la notizia, così almeno titolano gran parte dei quotidiani in questi giorni.

Ma la vera notizia non è questa, questo è il fatto, la notizia che ci colpisce e salta all’occhio, ameno al nostro è: Perché?

Senza nulla togliere al nostro Mariuccio, e senza nulla togliere al nostro McKinseino, la domanda è proprio ma perché?

possibile che in un paese con fior fiore di università, centri di ricerca, scuole di management ci volesse proprio una società di consulenza Americana?

Possibile che in un paese come questo non fosse possibile mettere assieme tre/quattro università e farle lavorare bene?

Possibile che con il MEF che abbiamo pieno di tecnici e di specialisti ci volessero gli americani?

Ma poi con tutte le società di consulenza che ci sono al mondo, perché proprio McKinsey?

e poi non esiste un codice degli appalti nella pubblica amministrazione? a si, scusate, questo è un contratto sotto soglia, AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH, per non dire altro.

Però McKinsey è McKinsey, casualmente la stessa che Banca d’Italia, che ricordiamolo Draghi ha gestito per anni, ha da sempre “suggerito ” alle banche del nostro paese, se lo dice McKinsey … e le banche a dare fior fiore di progetti e di soldi a questa società di consulenza strapagata e francamente inutile visto come sono finite le banche italiane, il tutto per far contenta banca di Italia.

Chiamare Mck era anche un’abile scusa per i manager, così non si assumevano nessuna responsabilità, se lo dice McKinsey, era il mantra di tutti, banca d’Italia compresa.

Peccato che nel 2002 Enron colò a picco assieme ad Arthur Andersen, e chi erano i consulenti strategici???

Persino Banca delle Marche, piccola banchetta ormai fallita ed inesistente, si era affidata a McK per la sua pianificazione commerciale …

Bei Risultati.

E chi avrebbe dovuto chiamare il nostro Mariuccio Draghi se non la società che ha tanto aiutato banca d’Italia a riposizionare così bene il mondo bancario italiano?

Ma chi poteva chiamare Mariuccio Draghi calcolando che McK ha messo i suoi uomini in infinite posizioni chiave di tutti i paesi?

e già, e chi poteva chiamare …

Invito tutti, per un momento di riflessione, a rivedere lo studio “Concept 1992” di McK .

Ma secondo voi una società di consulenza privata come ridisegnerà il recovery plan, ed in favore di chi? di chi gli paga la consulenza? di chi gli assume i manager per metterli in posizione chiave (Colao insegna)? chi favorirà McK tra aziende che le passano soldi con contratti milionari e aziende che non sono clienti?

Siamo sicuri che non c’è nemmeno un poco di conflitto di interessi?

una società di consulenza che suggeriva agli stati di abolire il welfare può fare il bene dei cittadini?

Ma veniamo ora ai partiti che su questo tema stanno facendo melina.

Il PD, ma come fa il PD, ma anche gli altri, a non dire nulla???

Ma Voi cari lettori li votate ancora? li voterete?

Se mai si tornerà più a votare ovviamente, perché a me tutte queste situazioni fanno pensare che i nostri governanti ci ritengano ormai un paese di deficienti completi, tanto che non ci fanno più votare, non valutano l’eccellenza italiana quando devono fare scelte e così via.

Certo che se poi nei comitati tecnico scientifici si mettono solo gli amichetti di partito o gli inutili per poterli manovrare allora certo che la figura degli italiani non viene benino.

Però tranquilli il MEF chiarisce, solo supporto tecnico, ma ci prendete davvero per cretini????

“Gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia. L’Amministrazione si avvale di supporto esterno nei casi in cui siano necessarie competenze tecniche specialistiche, o quando il carico di lavoro è anomalo e i tempi di chiusura sono ristretti, come nel caso del Pnrr. In particolare, l’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali Next Generation già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano. Il contratto con McKinsey ha un valore di 25mila euro +Iva ed è stato affidato ai sensi dell’art. 36, comma 2, del Codice degli Appalti, ovvero dei cosiddetti contratti diretti ‘sotto soglia’. Le informazioni relative al contratto saranno rese pubbliche, come avviene per tutti gli altri contratti del genere, nel rispetto della normativa sulla trasparenza”.

Cretini, ci prendono per cretini.

Ma se tu fai passare un anno senza fare una mazza di nulla è ovvio che poi i tempi li hai stretti, ma quali competenze tecniche specialistiche non ha il mef, questo mi preoccupa, non ha le competenze per fare questo lavoro???

ma chi sono??? degli ignoranti??? e cosa ci stanno a fare al MEF???

NO, la verità è un’altra, ci prendete per cretini.

Ma questo non era il governo migliore scelto da Draghi in persona, senza se e senza ma, a che serve McK?

Ma qualcuno non aveva detto che una buona squadra di governo riscrive il recovery in tre giorni?

Basta vedere sulla pandemia covid 19, un anno passato e siamo peggio di prima, DAD ritornata, blocchi totali, aziende che falliscono, aiuti zero, soldi buttati, commissari sostituiti, mascherine inutili, forse c’era altro da fare?

Cretini, ci prendono per cretini!

Ma noi non lo siamo, questo sarà opportuno che ve lo ficchiate in testa, perché l’italiano magari si fa anche prendere per cretino perché gli fa comodo, ma qui voi state facendo l’errore di fare in modo che agli italiani non stia più comodo niente.

E questo è un grave errore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corrado Faletti

 

 

 

 

 

 




Draghi e la Repubblica delle vanità!

Evviva Draghi, si, si evviva, ci salverà adesso siamo a posto e chi se non lui …

Premettiamo intanto che nulla abbiamo da dire sul personaggio Mario Draghi, almeno non in questo contesto, ma è doveroso alzare un vessillo di attenzione sul modo e sul sistema che ha portato il “Mario” alla guida di questo ormai misero paese.

Intanto sfatiamo il mito che in questo paese sia possibile mettere un super man che risolve tutto, è come pensare di prendere Senna e farlo correre in formula uno con una panda, perderebbe comunque.

Infatti il vero problema è la panda.

Detto questo facciamo prima due ragionamenti.

Nascita della repubblica italiana 1946, entrata in vigore della costituzione 1948, primo presidente della repubblica De Nicola.

Partendo dal 1948 abbiamo avuto quindi 72 anni di repubblica.

Con il “Mario” oggi abbiamo quindi avuto 67 governi.

67 governi, una media di 1,07 governi all’anno!!!!!!!

Ma secondo voi questo è un paese stabile? indipendentemente da chi lo guida, questa formula italiana non funziona.

Basti pensare che il governo con la maggior durata nella storia repubblicana fu il governo Berlusconi II con 1412 giorni in carica.

Queste poche righe dovrebbero far correre un brivido nella schiena a qualsiasi cittadino italiano, eh si, perché questa instabilità politica ha prodotto un debito pubblico pari a 2,6 mila miliardi di euro.

Ora, volendo vedere, qualsiasi bravo bambino da solo si renderebbe conto che quello che non funziona ha origini lontane, lontanissime, direi fin dalla fondazione di questa repubblica, malata di vanità, la vanità della democrazia.

L’argomento migliore contro la democrazia è una conversazione di soli cinque minuti con l’elettore medio.
(Winston Churchill)

Quindi la migliore democrazia non regge al suo stesso elettore, almeno nel pensiero di Winston, ma anche Pirandello non scherzava:

La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.

Quindi la storia insegna ma non ha alunni, i cittadini sono ormai imbruttiti da anni di mala informazione, da un giornalismo bieco ed asservito non solo al potere ma anche ai soldi, da un percorso che parte da lontano e che ha allontanato il cittadino dal suo ruolo, relegandolo a spettatore massmediatico senza cervello.

Una democrazia cessa di essere democrazia se i suoi cittadini non partecipano al suo governo. Per partecipare in modo intelligente, devono sapere quello che il loro governo ha fatto, sta facendo e prevede di fare. Ogni volta che qualsiasi ostacolo, non importa quale sia il suo nome, si frappone a queste informazioni, una democrazia è indebolita, e il suo futuro in pericolo.
(Walter Cronkite)

Per anni i cittadini sono stati allontanati da questo stesso paese e come dicevano relegati al ruolo di stupidotti ignoranti, per anni è stata loro negata la corretta informazione e per anni è stato tolto dal mondo dell’istruzione qualsiasi riferimento al funzionamento di questo paese.

Per anni, per anni, per anni … 

Ecco perché questa repubblica pensa più ad impressionare che ad esprimersi, a mostrare più che a fare, e si culla nell’idea che un Superman possa arrivare dallo spazio siderale con tutte le energie per risollevare questo colosso morente dal fango primitivo in cui staziona da decenni.

Badate bene, non sono contro questo paese ed il suo popolo, lo amo, ma sono contro la vanità che si è impossessata di lui, sono contro quell’eccesso di democrazia che lo ha paralizzato per anni e che ora lo sta soffocando lentamente.

Monti, Draghi, Renzi, Letta e la bella compagnia dei chiamati al salvataggio poco hanno fatto, e le cifre del debito pubblico lo dicono chiaramente, e quindi?

che si fa?

Nulla, se questa repubblica non dismette il suo velo di vanità, nulla si potrà fare.

Occorre cambiare il motore, rifondare la repubblica nei suoi principi, comprendere cosa non ha funzionato, verificare magari che frammentare troppo è un errore, o che chi governa deve governare e non preoccuparsi di come continuare  a farlo, magari sarebbe interessante rifondare una nuova costituente per ripensare l’Italia di oggi prendendo spunto dagli innumerevoli errori del passato.

Ma Draghi, il nostro “mariolino”, come farà, quali saranno i suoi primi 100 giorni? 

Sapete cosa c’è, e chi se ne frega, finché il cambiamento non partirà delle radici  non servirà a nulla potare le foglie, un super tecnico non può governare un paese, il governo deve essere in mano ad un politico, ad un uomo che pensa al popolo ed al suo futuro, un uomo che vede il paese non come una azienda da sistemare ma come un figlio da far crescere.

Anche i figli vanno sgridati, anche con i figli occorre avere il polso fermo, ma non certo la mano pesante come invece è già avvenuto nel passato.

E allora speriamo che venga un padre nuovo, serio, che tiene alla formazione del suo unico figlio, che vuole il meglio per lui, che darebbe la sua vita per il suo successo: questo è il padre che vorrei.

Potrebbe essere Draghi?

Molti dicono di sì, molti dicono di no, io penso che le premesse non lo fanno padre ma titolare.

“Mariolino” combatti la vanità di questo paese, rifondalo con l’amore necessario, ricostruiscilo dalle fondamenta, ci vorranno anni, sicuro, ma l’amore dura nel tempo, allora sarai davvero il salvatore, se invece deciderai di applicare formule ed indici, se invece interverrai con la mannaia indiscriminata dei tuoi predecessori, se non comprenderai che il vero problema dell’Italia è nelle sue origini, allora rimarrai per tutti noi, figli di questa Italia, quello stronzo del nuovo compagno della mamma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corrado Faletti

 

 

 

Draghi, perché durerà poco…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Buon Compleanno, Sentieri!

Ritorno sui miei passi …

Capita che un giorno mi chiedano di rilasciare un’intervista come doppiatrice.

Chi mi conosce in quel ruolo sa quanta passione, quanto entusiasmo e amore abbia profuso al leggìo in più di trent’anni di lavoro, che “lavoro” non è mai stato.

Tutto è iniziato il giorno in cui mi sono imbattuta in una rivista aperta su un trafiletto: la pubblicità dei corsi di doppiaggio al Centro Teatro Attivo di Milano, il famoso “C.T.A.”

Alzi la mano chi degli attori, doppiatori, presentatori, cantanti e ballerini non ci è mai passato, quand’era ancora in via Savona 10!

Quanti ricordi legati al provino di ammissione al corso – tra decine di aspiranti doppiatori, provenienti dalle migliori scuole di teatro di Milano – da me miracolosamente superato pur non avendo alcun curriculum né titolo.

Unico background: i lunghi pomeriggi trascorsi ad ascoltare le voci dei miei doppiatori preferiti, nelle soap opera che avevo imparato ad amare.

Tra queste c’era anche lei: “Sentieri”. È bastata qualche puntata a seguire la storia d’amore tra Morgan e Kelly, per accorgermi che non avrei più potuto farne a meno.

Ah … beata gioventù, beata incoscienza, inconsapevole della propria sfrontatezza, del proprio coraggio!

Sono andata incontro al mio destino di “voce” a braccia aperte e la Vita mi ha abbondantemente ripagata per i viaggi notturni in treno e, soprattutto, per le interminabili ore trascorse ad ascoltare, imitare, ripetere le battute dei miei doppiatori preferiti alla tv.

Sono certa di non esagerare se dico che è a loro, alle voci nell’ombra delle sale di doppiaggio, che dobbiamo gran parte del successo e dell’irresistibile fascino di attrici, attori e personaggi dei cartoon.

Tornando all’intervista …

Un giorno Ross, uno dei fan del doppiaggio più affezionati, ragazzo di una dolcezza e pazienza rari come i quadrifogli, mi contatta per dirmi che “qualcuno” mi sta cercando per un’intervista sul mio doppiaggio in “Sentieri”.

Assieme all’inseparabile amico Marcello, Ross ha creato un gruppo su FB, “Sentieri OnLine”.

Marcello, da parte sua, ha dedicato alla storica soap l’omonimo blog online.

Blog e gruppo sono veri e propri database, archivi in cui, più volte al giorno, admin e membri pubblicano e si scambiano foto di attori, di introvabili cimeli e spezzoni in lingua originale o italiana dei loro beniamini sul set.

Entrare a far parte del gruppo o visitare il blog è come aprire il vaso di Pandora.

Nonostante, a motivo dei non più altissimi indici d’ascolto, la soap più longeva del pianeta sia stata bruscamente interrotta – in Italia la messa in onda degli episodi si è fermata, con grande dispiacere di noi “voci”, a settecento puntate dall’affrettato “finale” americano – le ricerche dei fan più appassionati continuano senza sosta.

Ed è meraviglioso come, nel tempo, si sia creata un’affettuosa liaison fra doppiatori storici, fan, esperti, giornalisti e attori americani!

 

 Mi metto subito al lavoro …

In “Sentieri” ho dato la mia voce alla dolcissima Marah Shayne Lewis (Ashley Peldon, allora seienne), alla birichina adolescente Dorie Smith adottata Von Halkein (Kimi Parks), al personaggio di Rae Rooney (interpretato dall’attrice Allison Daugherty) …

Ma c’è un personaggio che ho amato più di tutti: Dinah Marler.

Quando appare sulla scena, Dinah ha già alle sue spalle una tribolata storia personale e familiare.

All’inizio a vestirne i panni è l’attrice Jennifer Gatti. Le viene data la voce di una mia collega, Paola Bonomi, che ricordo con affetto. La sua è una voce profonda, corposa, rotonda. Le stava a pennello.

A un certo punto, inaspettatamente, compare al suo posto un’altra attrice: Paige Turco, una “fatina” dai lineamenti dolci.

In S.e.d.e. – lo storico nome della Casa di Produzione che ha curato l’edizione italiana di “Sentieri” – decidono di chiamarmi per un provino. Lo vinco. Il resto è storia, come si usa dire.

A Paige Turco subentra poi la bella e bravissima Wendy Moniz.

Infine Gina Tognoni, l’ultima delle mie “Dinah”.

Ma è proprio nel periodo dell’intensa interpretazione che di Dinah offre la splendida attrice Wendy Moniz, che accade un’inspiegabile magia: ciò che accade al personaggio nella soap, accade anche a me nella vita reale.

Incredibile ma vero: per uno strano scherzo del destino, le vicende che vedo scorrere sullo schermo le vivo per davvero, nel mio quotidiano.

Così, accanto a me sul leggìo in sala di doppiaggio, oltre alla bottiglietta d’acqua porto i fazzoletti di carta.

In una sorta di psico dramma rido, mi arrabbio, piango con la mia Dinah. Per davvero.

Decido di raccontare anche questo nell’intervista di Ross e Marcello. Ecco il video.

 

Ora tocca a me intervistare voi!

Propongo a Ross e a Marcello di ricambiare l’intervista, ospitandoli nel mio Talk Show del venerdì sera.

Da qui in poi, tra noi è un susseguirsi di idee, messaggi, link, inviti, argomenti … un’innocente palla di neve si trasforma presto in una valanga di ricordi, emozioni, celebrazioni. Ho come la sensazione che ne verrà fuori un Evento epocale.

Amo sognare e adoro farlo in modo esagerato, portando l’asticella dei miei obiettivi sulla luna e oltre, pensando: male che vada arriverò a metà percorso, a un quarto forse, o a un decimo … ma sarà sempre più di quanto avrei mai fatto, se avessi posto l’asticella in cima al Monte Brè.

Meraviglia è incontrare sul proprio cammino persone che, come noi, un minuto dopo averne parlato prendono il telefono e lo fanno!

 

Nasce così “Sentieri Live Reunion”

Il risultato è “Sentieri Live Reunion”: Evento trasmesso in live streaming sul Canale YouTube “Jasmine Laurenti” a partire dalle ore 21:00 del 25 gennaio 2021.

La data non è casuale, perché coincide con:

l’84° Anniversario della messa in onda della prima puntata radiofonica negli States (25 gennaio 1937)

il 39° Anniversario della messa in onda della prima puntata in Italia (25 gennaio 1982)

il 25° Anniversario di http://www.sentierionline.net/: il primo sito italiano dedicato a “Sentieri” (25 gennaio 1996)

Grazie all’indefesso lavoro di Rosario (public relations sotto forma di chiamate, email, messaggi, preziosi suggerimenti), Marcello (creazione del logo ed editing delle sigle, degli special e di tutti i contributi video degli attori americani e dei doppiatori non presenti alla live) e della sottoscritta (coordinamento, composizione del “puzzle”, conduzione del programma), prende vita la prima Live Reunion di attori, doppiatori, giornalisti, esperti, appassionati fan di una delle Soap Opera più amate al mondo.

Tra gli Ospiti, oltre a noi tre, la splendida conduttrice di “Buon Pomeriggio” Patrizia Rossetti; i giornalisti Giorgio Bellocci, che a “Sentieri” dedicò la sua tesi di laurea; Sante Cossentino, titolare di Massmedia VIP Blog; Andrea Simone Mongiardino.

E poi gli attori americani Toby Poser, Justin Klosky, Judi Evans, Robert Newman, Sonia Satra, Morgan Englund, Paulo Benedeti, David Andrew Mc Donald, Tina Sloan, Saundra Santiago, Orlagh Cassidy, Denise Pence, Nancy St. Alban, Kimberley Simms, il Responsabile P.R. Alan Locher e, a sorpresa durante la trasmissione, la “mia” Wendy Moniz!

I doppiatori Anna Bonel, Danja Cericola, Marina Thovez, Paola Della Pasqua, Giulia Franzoso, Laura Merli, Elisabetta Cesone, Valeria Falcinelli, Franco Ferri, Francesco Orlando, Pasquale Ruju, Pietro Ubaldi, Patrizio Prata, Gianluca Iacono, Nicola Bartolini Carrassi; in video Marcella Silvestri, Lara Parmiani, Patrizia Salmoiraghi, Jenny De Cesarei, Jolanda Granato, Massimiliano Lotti, Cristina Giolitti, Gabriele Calindri, Graziella Porta, Mariagrazia Errigo, Renato Novara.

Sono inoltre intervenuti Antonio Genna, webmaster fondatore del sito “Il Mondo Dei Doppiatori”; Salvatore Sposito, conduttore con Daria Graziosi di “Donna TV”, il canale rosa delle telenovelas; Rita Cuccaroni e Daniele De Marco, invisibili ma preziosi collaboratori di Ross e Marcello rispettivamente nel blog e nel gruppo FB “Sentieri OnLine”.

Ed ecco, per la gioia di chi ha seguito per anni le avventurose vicende dei suoi beniamini davanti al piccolo schermo, il frutto del nostro lavoro: l’Evento “Sentieri Live Reunion”.

 

Tutto è bene quel che finisce bene.

Nessuno di noi si sarebbe aspettato un finale così … improvviso: un vero fulmine a ciel sereno! Una cosa è certa: gira voce che questo Evento sia solo il primo.

Shhhhhh … io non vi ho detto nulla. L’ho solo scritto. Ok? Alla prossima!

LOve, la vostra Ondina – Jasmine Laurenti – Wavelet.

(Nella foto: Wendy Moniz. Tra tutte, la mia Dinah Marler preferita)