Dirigenti Scolastici: basta con l’ipocrisia!

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ipocrisia

In questi ultimi periodi c’è la caccia al Dirigente Scolastico, che dopo anni di stupido silenzio si trova ora a farsi carico di centinaia di responsabilità che negli anni gli sono state messe addosso da una politica furba e da una serie di sindacati che definire incapaci è solo fargli dei complimenti.

Sindacati che hanno permesso che sulla figura del dirigente scolastico, la meno pagata del pubblico impiego, venissero caricate responsabilità che nemmeno i dirigenti superiori delle Direzioni Regionali hanno.

E’ ridicolo e pazzesco che in un paese civile come il nostro si pensi che basti trovare un capro espiatorio per poter dormire tranquilli!

E non si venga a lanciare slogan come quello delle scuole belle, una ennesima vergogna, dove in un sistema scolastico che crolla vengono pitturati i muri e vengono spesi milioni e milioni di euro unicamente per far lavorare quelle stesse imprese di pulizie delle scuole che cinque anni or sono si erano viste ridurre i loro larghi compensi (su cui non guadagnavano certo i lavoratori) per riceverli di ritorno con la bella scuola appunto adesso (e anche qui i sindacati?).

Ma la vergogna maggiore è che uno stato che sa benissimo lo “stato” in cui versano i suoi edifici pubblici prenda quattro suoi dirigenti e li carichi di tutte le colpe per poi potersene pulire la coscienza!!!

Proprio pochi giorni or sono la notizia della condanna in primo grado, un mese di reclusione (con sospensione condizionale della pena), emessa dal Tribunale di Lagonegro nei confronti della Dirigente Scolastica Franca Principe, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Pisacane” di Sapri, e dell’ingegnere Nicola Iannuzzi, responsabile della sicurezza della scuola all’epoca (sei anni or sono) a cui si riferiscono i fatti oggetto del giudizio. 

Per loro anche 15 mila euro di risarcimento immediato alla famiglia.

La cosa assurda è che la Dirigente non era nemmeno presente nella scuola e che la colpa dei fatti fu di una bidella che lasciò aperta una porta di sicurezza da cui poi i ragazzi passarono per andare su un tettino che crollò facendo finire uno di loro nel cortile sottostante (il ragazzo ora sta benissimo).

Questo esempio assieme a tanti altri rende chiaro come il Dirigente Scolastico sia oggi esposto ad una serie di rischi di cui certamente non può avere carico di responsabilità, perché dovrebbero essere attestati ai padroni degli immobili (di solito provincie e comuni) che ormai senza soldi non possono garantire le benché minime misure di sicurezza degli edifici stessi.

Siamo al ridicolo perché il Dirigente Scolastico è ritenuto responsabile per la sicurezza degli edifici scolastici ma non ha non solo le competenze, ma nemmeno i fondi per sistemare quanto evidentemente lasciato “crollare” dalle Provincie e dai Comuni.

Ma veramente è una vergogna che non si può sentire!

Fino ad ora l’unica voce che si è elevata a difesa dei dirigenti scolastici in modo serio e strutturato è un nuovo movimento, un sindacato fatto solo da dirigenti scolastici che sta alzando la voce proprio su questi elementi.

Abbiamo intervistato il Dirigente Scolastico Francesco Marchese, laureato in Ingegneria Meccanica ed in forza alla scuola I.C. “G. Mazzini” di Erice (TP) da poco  attivo sostenitore di questa nuova forza sindacale.

 

Ing. Marchese, Lei che ha lavorato anche all’ambasciata Italiana in Egitto, che idea si è fatto sul seminario UDIR di Milano del 15 Maggio 2017?

Il seminario UDIR di Milano ha visto la partecipazione in qualità di relatori di varie personalità di spicco del mondo della scuola (Ispettore Bruschi, dott.ssa Armone, dott. Perziani, dott. Gentile, dott Indelicato, dott.ssa Sanfilippo, dott.ssa Giannino, dott.ssa Wagner), del mondo della politica (Assessore Aprea) e delle istituzioni dello stato (dott. Zingale procuratore generale della corte dei conti,  dott. Scaglione Usr Lombardia, ing. Saccone).

Credo che la strada del coinvolgimento di esponenti di molte istituzioni, espressione di vari territori e multiformi esperienze, permetterà presto all’udir di accreditarsi facilmente non solo nel contesto scolastico, ma anche nel contesto lavorativo e politico che conta, nel contesto produttivo e decisionale che può aiutare la categoria dei Dirigenti scolastici nel lungo processo di valorizzazione della categoria.

Lei ritiene che un nuovo sindacato possa portare novità nel quadro delle sigle sindacali?

L’obiettivo dell’UDIR è quello di raggiungere entro dicembre la minima quota di rappresentanza che permetterebbe al neonato sindacato di sedere al tavolo della contrattazione. Questo consentirebbe all’UDIR di rappresentare le esigenze della categoria nelle giuste sedi di discussione e di concertazione.

Dall’interno si potrebbero scardinare posizioni appiattite e conformate,  spesso specchio più degli interessi della Dirigenza sindacale che della base dei dirigenti scolastici che loro stessi rappresentano.

I ricorsi già promossi e quelli in discussione nelle varie sedi giurisdizionali possono rappresentare una importante leva nei confronti del Ministero o degli altri organi decisionali governativi, capace di rapportare  la questione dei dirigenti scolastici nella giusta dimensione valoriale e perequativa delle altre dirigenze dello stato.

Per Lei aver aderito ad UDIR cosa significa?

Tesserarsi UDIR significa aderire ad un nuovo progetto di Dirigenza scolastica, avere la possibilità di costruire un nuovo sindacato che manca ancora di establishment, di struttura direttiva, ma che nel suo interno può incorporare figure e forze vitali giovani e dinamiche, pienamente formate non solo a svolgere il ruolo di Dirigente dello stato, ma a lottare per il riconoscimento giuridico, sociale ed economico del proprio lavoro e della propria professionalità.

Aderire ad UDIR permette ad un Dirigente scolastico di mettersi in gioco senza gerarchie prestabilite e/o consolidate, senza ideologie preordinate, senza soggezione nell’esporre il proprio disagio e le proprie idee, senza paura di sbagliare … perché non c’e niente di sbagliato nel lottare per la dignità della categoria o per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro strutturali ed economiche.

 Cosa pensa della manifestazione che si terrà il prossimo 25 maggio a Roma?

Penso che la manifestazione di protesta dei Dirigenti scolastici aderenti a varie sigle sindacali indetta a Roma per il prossimo 25 Maggio possa rappresentare un punto di svolta nella rivendicazione di diritti contrattuali ed economici dei DS.

La categoria della dirigenza scolastica ha bisogno di unione e compattezza; necessita di una seria e articolata riflessione sul ruolo riconosciuto con la Legge Bassanini del 2001 , necessita di riscoprire la fierezza e la dignità della funzione  attribuita dalla legge e attualmente spesso ingratamente svolta nel quadro territoriale di riferimento.

Penso che la sperequazione retributiva, interna alla categoria ed esterna nei confronti delle altre dirigenze dello stato, non ha motivo di esistere e contribuisce alla demotivazione lavorativa e al mancato affrancamento sociale che si addice al nostro ruolo.

La costituzione di un nuovo sindacato dei dirigenti scolastici, come UDIR, può accelerare e catalizzare alcuni fenomeni di protesta insiti nella categoria, che a tutt’oggi comunque non hanno avuto modo di trovare la giusta concretizzazione.

A nome nostro e di tutta la scuola italiana, ci aspettiamo una forte risposta da parte del MIUR e del governo a difesa della dignità del ruolo della categoria e della professionalità dei dirigenti scolastici.

 

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