Gli ultimi regali del colosso dai piedi d’argilla morente: ennesimo insulto ai vicepresidi, classi pollaio e il vademecum del linguaggio di genere

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Nella gioia che il vecchio sistema è andato e che il nuovo che arriva peggio non può fare, abbiamo però la possibilità di gioire dei lasciti finali che ci sono stati lasciati dalla “zarina”.

Povero Denis Diderot, Lui che rimase deluso dall’incapacità della monarca russa Caterina II di capire l’importanza di introdurre riforme e  principi di giustizia nel suo governo, oggi sarebbe sconvolto ancor più nel vedere gli ultimi lasciti della zarina prima della sua uscita.

Partiamo dal vademecum sul linguaggio di genere nel gergo amministrativo, vademecum di BEN trenta pagine, realizzato da un gruppo di lavoro avviato nel luglio 2017, in cui solerti dirigenti e professoroni universitari hanno fatto approfondimenti importanti sul fatto che è più opportuno scrivere la dirigente scolastica invece che il dirigente scolastico, e che non è giusto dire gli alunni intendendo anche le alunne, architetto e architetta, revisore, revisora, insomma un importantissimo studio che rimette finalmente al centro i problemi della scuola italiana, un anno di lavoro costato sicuramente ma che ha centrato un problemone di cui non potevamo più attendere una risoluzione, i dirigenti ora possono finalmente scrivere in fondo alle lettere La Dirigente Scolastica!!! Scuola sistemata, gli Accademici della Crusca nuovamente scandalizzati e chissenefrega se gli edifici scolastici sono a pezzi se la manutenzione non esiste, se i soldi comunque sono ancora pochi, se i PON stanno facendo impazzire le scuole per la loro complessità…

Altra importante indicazione dell’Impero Russo è la creazione delle classi in cui devono essere stipati più alunni possibili, così si risparmia sui costi! Bravissima zarina, abbiamo risolto un problema e risollevato le finanze dello stato sicuramente, ma forse abbiamo danneggiato per l’ennesima volta la giusta necessità didattico educativa di avere classi equamente distribuite non solo nel livello di apprendimento ma anche nella necessità di non essere costretti in spazi soffocanti.

Infatti il DM 18 dicembre 1975 Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica” prevede almeno 1,8 mq per alunno.

In pratica per fare classi di 27 alunni occorrono aule di almeno 48,6 mq, calcolando che solo la cattedra e la lim occupano 6 mq medi, lo spazio per una classe di 27 alunni dovrebbe essere minimo di 54,6 mq, invitiamo tutti i Dirigenti a mettere i mq delle loro classi a fianco dello schema degli alunni per classe che viene inviato al Provveditorato.

Facendo così ameno quando dovesse venire l’ispezione dei vigili del fuoco che contesta il numero di alunni nella scuola potete dimostrare che avevate segnalato a chi di dovere le capienze dell’istituto.

Ma la cosa che più ci fa andare in bestia che al confronto il buon Diderot era un santo, è la continua offesa, nonché l’insulto evidente ed il disprezzo inaccettabile che viene riservato alla categoria dei Vicepresidi nella loro essenziale funzione sia educativa che di gestione della scuola.

L’art. 4 comma 1 Direttiva MIUR 281/2018 è I R R I C E V I B I L E!!!

Dimostra, se mai vi fossero stati dubbi, l’assoluta ottusità di chi credere di risolvere le cose senza sapere di cosa parla.

D’altronde se per scrivere trenta pagine di così profonda profondità c’è voluto un anno, per capire come funziona la scuola probabilmente ci vorranno novant’anni.

Peccato che la scuola non ha novant’anni di tempo, peccato che chi oggi si occupa di aiutare i Dirigenti Scolastici (ben ha fatto il sindacato UDIR a stigmatizzare la necessaria temporalità di provvedimenti così assurdi) non può aspettare nemmeno un giorno per veder riconosciuti i propri diritti, e, come diceva mia nonna, “fischia ma almeno un grazie lo si può dire??!!??”

Ma vogliamo almeno riconoscere pubblicamente l’importanza di queste figure altamente professionali che da anni reggono le scuole assieme ai Dirigenti???

NOI DI BETAPRESS LO FACCIAMO, GRAZIE VICEPRESIDI SIETE COSI’ PREZIOSI CHE SE NON CI FOSTE DOVREBBERO INVENTARVI!!!

Si dovrebbe rivedere il modello organizzativo delle scuole, riconoscere il ruolo ai vicepresidi con stipendi e deleghe corrette (un vicepreside normalmente resta a scuola il doppio del tempo), innalzare lo stipendio dei docenti e legare di più la loro attività alla scuola modificando il contratto, rivedere la dotazione di personale di segreteria e dare il giusto rispetto alla figura del Dsga, smettere di considerare la scuola un bacino di voti facile da comprare con pochi spiccioli (vedasi il recente rinnovo contrattuale che definirlo una colossale presa in giro è veramente eufemismo, tra l’altro ancora non capiamo come mai i docenti abbiano ancora le tessere dei sindacati???), insomma è ora di considerare la scuola non come un centro di costo ma come un sistema di investimento…

Ma ora lasciamo la parola agli amici di ANCoDiS che meglio di noi rappresentano le tematiche del loro ruolo.

 

A.N.Co.Di.S.

Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici

 COMUNICATO STAMPA  ANCODIS: i Collaboratori dei DS ricorrono al TAR del Lazio contro la Direttiva MIUR 281/2018.

Come anticipato nelle scorse settimane, Giovedi 14 giugno i Collaboratori dei DS iscritti ad ANCODIS – rappresentati e difesi dall’Avv. Prof. Salvatore Raimondi del foro di Palermo – hanno deciso di presentare un ricorso al TAR del Lazio sulla legittimità della Direttiva MIUR 281/2018 che, ancora per l’ennesimo anno scolastico, consentirà a quanti già inseriti nella graduatoria degli incarichi di presidenza nell’A.S. 2005/2006 (poche unità) di continuare ad essere nominati nelle scuole senza ds titolare o in aspettativa mentre ESCLUDE – nonostante l’elevato numero delle scuole in condizione di reggenza – nuovi inserimenti per quanti ritengono di avere i titoli culturali e professionali per poter accedervi.

Il problema delle I.S. affidate in reggenza presenta ormai i caratteri di una patologia cronica che il MIUR ha voluto affrontare con una scelta illogica ed incomprensibile così come riportato nell’Art. 4 comma 1 della Direttiva MIUR 281/2018 “I posti disponibili non assegnati per conferma ai sensi delle disposizioni contenute nei precedenti articoli sono successivamente conferiti con incarico di reggenza”.

E’ ben noto agli addetti ai lavori che con questa scelta oltre al danno vi è anche la beffa nei confronti dei tantissimi Collaboratori dei DS che annualmente si fanno carico di sostenere con professionalità i ds reggenti cui vengono affidate le loro I.S..

Questo lo sanno bene i nostri DS: senza i Collaboratori – sia nella scuola di titolarità che in quella affidata in reggenza – il loro ruolo dirigenziale con tutte le incombenze e le scadenze sarebbe messo a dura prova, quasi al limite di una missione impossibile!!

Per queste ragioni, i Collaboratori iscritti ad ANCODIS hanno deciso di far pronunciare il TAR del Lazio avverso una scelta del MIUR che evidentemente – ormai da troppi anni – ritiene normale affidare le scuole ad una guida part time forse poiché considera il problema superato con l’espletamento del prossimo Concorso nazionale del quale però non si ha alcuna certezza sui tempi di definizione!

La storia di questi anni è ben nota a tutti: ogni anno scolastico aumenta il numero delle scuole in reggenza che da un fenomeno residuale è divenuto strutturale e patologico.

L’istituto dell’affidamento a reggenza a qualche migliaio di Dirigenti scolastici, già titolari in una determinata scuola anche complessa e di grandi dimensioni per numero di plessi, numero di alunni e di personale scolastico, in pochi anni ha assunto i “caratteri di una grave patologia cronica”, che il MIUR non ha ancora voluto affrontare con una “cura e terapia realmente efficaci ed incisive”.

I DS che ogni fine anno scolastico manifestano disagi e pubblici disappunti poi sono contrattualmente obbligati – nolenti o volenti – ad assumere una reggenza magari in I.S. dislocate su molti comuni e con tanti plessi affidati dal primo giorno dell’insediamento ai Collaboratori (I°-II°-Fiduciari di plesso) che continuano instancabilmente, con professionalità e competenza, ad organizzare e garantire un servizio scolastico degno di tale valore.

I Collaboratori sono stanchi di essere RESPONSABILI di una scuola senza che nessuno abbia la “cortesia” di dichiararlo e riconoscerlo (MIUR, OO.SS., Associazioni DS).

Ed intanto la nave va…. Superando ogni anno mari burrascosi, improvvise tempeste, eventi che impongono scelte ragionevoli ed adeguate, con scuole – con DS titolare e reggente – che devono garantire nell’organizzazione e nell’offerta formativa un servizio scolastico di qualità per alunni e famiglie.

Durante questi lunghi 7 anni intercorsi fra il corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici dell’anno 2011 e quello previsto per il corrente anno scolastico 2018/2019, il MIUR ha continuato ad utilizzare l’istituto della reggenza dalla dubbia efficacia, senza tenere conto che il funzionamento delle predette scuole assegnate a reggenza è dovuto prevalentemente al sacrificio ed alla professionalità dei Collaboratori dei Dirigenti scolastici che, in assoluto silenzio e nell’ombra, hanno sempre costituito “la spina dorsale” della governance dell’istituzione scolastica privata da anni della figura del Dirigente scolastico titolare.

Ed è il caso di sottolineare che i Collaboratori dei Dirigenti rappresentano in moltissime scuole la memoria storica dell’istituzione scolastica conoscendone criticità e punti di forza, avendo collaborato alla stesura dei RAV e dei PTOF, condividendo con i DS atti di indirizzo e piani di miglioramento, collaborando con il DSGA e conoscendo il programma annuale poiché in gran parte anche impegnati nei Consigli di Istituto e nelle giunte esecutive da più anni consecutivi.

Per le suddette ragioni, i Collaboratori di ANCODIS chiedono al TAR del LAZIO l’ANNULLAMENTO PREVIA SOSPENSIONE della direttiva n. 281 del 16 aprile 2018 dell’Ufficio di Gabinetto del MIUR, firmata dal Ministro pro-tempore e trasmessa, dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – Direzione generale per il personale scolastico – Ufficio II Dirigenti scolastici, agli Uffici Scolastici Regionali – Ambiti territoriali provinciali, concernente la sola conferma degli incarichi di presidenza nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nelle scuole secondarie di secondo grado e negli istituti educativi per l’anno scolastico 2018/2019.

Con il ricorso al TAR del Lazio confidano in un provvedimento che ponga fine – con la riapertura delle graduatorie ed il ritorno all’incarico di presidenza seppur temporaneo e nelle more dell’espletamento delle fasi concorsuali – all’abnorme numero di scuole affidate ai DS reggenti poiché in contrasto con il comma 1 dell’art. 97 della Costituzione che recita “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”.

 

Rosolino Cicero, Presidente ANCODIS Palermo

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