Il ministro Azzolina e il concorso del 2017
Il problema di questa vicenda ai confini della realtà, che sembra interessare solo una piccola fetta della comunità (i dirigenti scolastici) ma che ha un ripiego nazionale (dirigenti scolastici inadeguati rendono le scuole inadeguate, scuole inadeguate allevano studenti inadeguati, studenti inadeguati sono adulti inadeguati… con tutte le logiche e disastrose conseguenze del caso).
Il ministro Azzolina e il concorso del 2017
Il concorso blindato della ministra sotto scorta
È di poche ore la notizia che al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina è stata assegnata la scorta in seguito a una serie di minacce.
Quello che ci sentiamo di dire è che non è un buon momento per fare il ministro dell’istruzione in Italia e lei comunque non se lo aspettava.
Lei era impegnata nella sua carriera di docente e dirigente scolastico, tanto che ha partecipato negli anni passati, come tanti suoi colleghi, al concorso per dirigente scolastico del 2017.
Concorso oggi molto controverso e del quale parleremo in questo articolo.
Il concorso a dirigente scolastico
Chi lavora nel mondo della scuola, ricorda e conosce bene le vicissitudini del concorso a dirigente scolastico del 2017.
Storia breve
Per raccontare a chi nella vita si occupa di altri settori e per rinfrescare la memoria a chi ne avesse bisogno, ecco una storia breve del concorso.
Il 24 novembre 2017 viene pubblicata sulla gazzetta ufficiale “il Corso-concorso nazionale, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali”.
Il concorso, le cui storia e cronistoria delle rocambolesche vicissitudini è visibile al link in calce all’articolo attraverso lo storico delle comunicazioni istituzionali, è indirizzato al reclutamento di 2.900 prima e 3.400 poi, dirigenti scolastici.
Al bando hanno partecipato circa 34.000 persone.
La struttura dell’esame è semplice:
I candidati hanno affrontato un primo test a risposta multipla rispondendo alle domande direttamente su un software che ha dato riscontro immediato.
Al concorso si sono presentati in 34.000.
9.300 circa hanno superato la prova.
3.900 sono risultati idonei al ruolo di dirigente scolastico.
Le storture del processo.
Raccontato così, sembra tutto in ordine: si parla di un concorso pubblico indetto dal ministero dell’istruzione e del suo normale decorso.
Purtroppo il decorso è troppo frastagliato per essere accettato.
Prova ne è il fatto che, a seguito del concorso molti candidati hanno segnalato una serie di anomalie e, confrontandosi tra loro, hanno scoperto che le anomalie erano ricorrenti e gravemente sospette.
Tutto questo ha indotto i protagonisti a unirsi in un comitato: “comitato trasparenza è partecipazione”, con l’intenzione di andare a fondo a questa vicenda misteriosa e torbida.
In seguito alle segnalazioni ricevute, abbiamo intervistato Michele Zannini referente del comitato e numerosi partecipanti al concorso.
Ecco quanto evidenziato:
Sulla base delle interviste e delle ricerche che abbiamo fatto, ecco quanto evidenziato.
Eccessiva distanza temporale della stessa prova.
La prova scritta del concorso nazionale, è avvenuto in date diverse a seconda della provenienza dei candidati.
I candidati sardi hanno sostenuto la prova il 13 dicembre 2018 mentre il resto della nazione il 18 ottobre 2018 ovvero circa due mesi di differenza.
Eterogeneità di controllo e valutazione.
La diversa dislocazione dei luoghi dell’esame e l’assenza di un unico criterio di controllo hanno intorbidito le procedure valutative.
In più, l’alto numero di commissioni giudicatrici (38-trentotto) non è riuscita a garantire l’uniformità di criterio di giudizio indispensabile in queste procedure facendo sospettare delle vere e proprie disparità di trattamento.
Irregolarità delle sedi di correzione.
I concorsi di questo tipo, richiedono che i compiti riportino la firma autografa della commissione.
Dai dati emersi, pare che alcuni verbali riportino una firma copiata e incollata su documento anziché la firma autografa del commissario.
Pare anche che la commissione abbia corretto alcuni elaborati in tempi e luoghi e secondo modalità non regolari.
Errore nella griglia di valutazione.
Da una analisi su un campione di 300 compiti per i quali è stato concesso l’accesso agli atti, è stato evidenziata la possibilità dell’utilizzo di una griglia di valutazione alterata che ha quindi riportato una votazione errata.
Sospetta violazione dell’anonimato.
Stando ad analisi portate avanti grazie all’interessamento del comitato Trasparenza è legalità, pare che, a causa di un sospetto errore di programmazione di CINECA, il programma utilizzato per l’esame senza esserne adeguato, l’anonimato della seconda prova potrebbe non esser stato garantito in quanto il file salvato dal sistema è identificato dal codice fiscale del candidato.
L’accesso agli atti
Ovviamente l’unico modo per pacificare tutti i sospetti di malafede e mala gestione delle procedure concorsuali è richiedere l’accesso agli atti verificando la bontà dell’azione esaminatrice.
Il comitato Trasparenza è Partecipazione ha infatti fatto così: ha raccolto le testimonianze delle numerose anomalie e, in nome della trasparenza, ha chiesto l’accesso agli atti del concorso al fine di verificare lo stato di consegna dei compiti.
Purtroppo per quanto autorizzato dal TAR in prima battuta e richiesto in seconda, il Ministero non ha concesso l’accesso agli atti se non per il 10% dei compiti: 300 su circa 3.000.
Come stanno le cose
Il problema di questa vicenda ai confini della realtà, che sembra interessare solo una piccola fetta della comunità (i dirigenti scolastici) ma che ha un ripiego nazionale (dirigenti scolastici inadeguati rendono le scuole inadeguate, scuole inadeguate allevano studenti inadeguati, studenti inadeguati sono adulti inadeguati… con tutte le logiche e disastrose conseguenze del caso).
Una situazione come questa, è conosciuta e preclara a tutta la comunità dell’istruzione: tutti sanno ma nessuno pone rimedio nonostante il comportamento irriguardoso e irrispettoso del ministero.
Serve una azione forte, netta e onesta da parte della politica.
Il sospetto che vorremmo fosse smentito dai fatti
Ma perché tutti sanno e nulla si muove?
Di questo concorso e della sua lista di 34.000 candidati per 3.400 posti, c’è un nome più pesante e visibile di altri.
Nella rosa dei 3,400 vincitori (e quindi nella rosa dei nomi da ricontrollare e dei quali ricontrollare le valutazioni) c’è quello della dottoressa Lucia Azzolina, ministro dell’istruzione nel Governo Conte II.
Quello che noi non vorremmo mai scoprire è che l’esame del ministro è stato mal giudicato
ma quello che vorremmo meno ancora, è che lo stesso ministero non volesse scoprirlo.
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riferimenti