Della mia vita, del mio lavoro, dei miei affetti amo soprattutto le cose impreviste

 

Luigi Pirandello diceva che l’umorismo è la percezione del sentimento del contrario

e a me, il fatto che le cose vadano al contrario di quello che mi aspetto, fa ridere.

La mia vita è tenuta insieme da un curioso senso del divertimento.

Mi piace svegliarmi al mattino e pensare: “chissà cosa accadrà?”,

mi piace trovarmi di fronte a situazioni che sembrano disperate e pensare: “chissà come risolverò questa cosa questa volta?”,

mi piace la risata isterica del “non può accadere veramente”.

E poi agire.

È lì che mi sento viva.

A me, della mia vita perfettamente pianificata (sì perché alla fine io pianifico tutto), piacciono gli imprevisti e le azioni o le non azioni che ne conseguono.

Quando organizzo qualcosa mi piace avere tutto sotto controllo: pianificare tutto minuto per minuto, visualizzare, vivere tutto nei particolari mille volte nella mia mente.

Con l’esperienza ho imparato a fare un piano principale e a tenere sotto controllo una serie sempre crescente di possibili imprevisti, inclusi degli spazi vuoti di osservazione e del “lasciar accadere”

e, nonostante questo, mi stupisco ancora…

che magnificenza la vita…

Ciò che ci accade è simile a una partita a tennis:

sappiamo che ci sono buone possibilità che arriverà la palla nel nostro campo e conosciamo il gesto tecnico per respingerla ma non sappiamo come, dove, quando, con che intensità arriverà, se pioverà, se farà caldo…

si sa che si giocherà la partita e ci si prepara a tutto.

In quello che faccio, mi piace il fatto che molte cose che per altri sono ancora sconvolgenti, per me fanno già parte del piano senza essere discriminanti.

Credo si chiami studio ed esperienza.

E poi, per sopravvivere a tutto questo, ho una gran fiducia.

Ho fiducia innanzitutto in me, a volte rasento il delirio di onnipotenza (ma lo affronto con ironia),

ho fiducia nelle persone che mi stanno accanto, nei professionisti che incontro e, soprattutto, ho fiducia nelle scelte delle persone che si allontanano.

E poi sono fortunata.

Sono fortunata perché non ricordo persone sgradevoli sulla mia strada, non ricordo persone che non hanno contribuito al mio miglioramento.

Sono fortunata perché sono molto selettiva, soprattutto nella memoria.

Sono fortunata perché, in linea generale, non ho paura.


Dedicato a chi ama ridere e sa che, come diceva Italo Svevo, “per ogni veleno esistono i disveleni”

 

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