La strategia della distrazione, divide et impera.
“L’elemento primordiale del controllo sociale – afferma Chomsky – è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle ‘élites‘ politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti“.
Il covid non è stato ancora vinto, purtroppo.
La pandemia continua a mietere molte vittime, soprattutto, nei paesi poveri.
Non è ancora il momento di fare un bilancio dei costi sociali ed economici di questa immensa catastrofe.
Tuttavia, alcune, conseguenze indirette o eventi collaterali, dell’evento pandemico sono sotto gli occhi di tutti ed è impossibile ignorarli o far finta di niente.
In particolare colpisce come la vasta mobilitazione, messa in moto dalla campagna vaccinale, sia avvenuta attraverso i codici della manipolazione delle masse, evidenziati negli studi di Chomsky, Bernays ed altri.
La polarizzazione ideologica delle posizioni che, il dibattito ha messo in moto, ha fatto il resto: la comunità civile si è divisa tra patrioti (i vaccinati) e gli untori ( i non vaccinati).
Un distinguo inaccettabile che ha finito per dividere la coscienza civile e dare legittimità agli istinti collerici più profondi e disperati.
La manipolazione delle masse ha ottenuto il suo scopo per buona pace dei diritti e delle libertà fondamentali.
Secondo Chomsky, un altro aspetto che determina la manipolazione delle masse è mantenere la popolazione distante dalla conoscenza, evitare alle persone di comprendere e conoscere l’utilizzo di tecnologie e metodi utilizzati da chi vuole esercitare il potere (manipolazione) su di loro per controllarle e renderle schiave.
Una constatazione che non può lasciarci tranquilli.
Alle persone , costrette da mesi di difficoltà e paura, si è dato un surrogato ideologico, un feticcio contro il quale sfogare la propria rabbia.
Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā (pronuncia dìvide et ìmpera; letteralmente «dividi e comanda») è una locuzione latina, ma in realtà di Filippo II il macedone, secondo cui il migliore espediente di una tirannide o di un’autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie.
Così i non vaccinati, sono divenuti , il popolo dei “no vax” , i contestatori, il male da estirpare, per un bene superiore.
E, a nulla vale, ricordare che in quel popolo di non vaccinati, solo una minoranza, veste, probabilmente, i panni della contestazione.
Gli altri sono persone con problemi di salute, anziani o cittadini che hanno relazioni sociali controllate.
Inutile richiamare l’attenzione sul fatto che la vaccinazione della popolazione è una “condizione necessaria ma non sufficiente” per estirpare in modo radicale la circolazione del virus.
Poco importa.
Il punto è che le divisioni, una volta innescate nella memoria di un popolo, non si controllano, fabbricano nuovi feticci, nuove trame di collera e consentono di manovrare la coscienza individuale e collettiva.
A settembre assisteremo a nuove categorizzazioni sociali.
Accanto ai vaccinati con le prime due dosi vi saranno i beneficiari della terza dose.
Costoro avranno un secondo feticcio contro il quale scagliarsi.
Gli untori diventeranno, a loro volta, i vaccinati, con solo due dosi, che rifiutano l’assunzione ulteriore del farmaco.
Nuove onde colleriche si formeranno a vantaggio del controllo sociale che potrà continuare la propria opera.
In questo contesto, il rischio di una deriva dello Stato democratico non è da escludere.
Con il green pass si sono assunte misure liberticide in nome di un interesse superiore.
I poteri che hanno assunto simili iniziative, vale la pena ricordare, non sono di rango elettivo perché nonostante una profonda crisi politica, in questo paese, si è deciso di non consentire le elezioni anticipate.
Il governo in carica non rappresenta le mutate sensibilità del corpo elettorale e, le contraddizioni e le miopie normative e regolamentari in essere ed in via di adozione, fanno pensare ad una classe dirigente inetta e dilettante.
Come prendere sul serio chi assume iniziative autoritarie, senza precedenti, per la storia democratica del nostro paese, e poi lascia che gli esercenti vestano i panni dei pubblici ufficiali, per il controllo dei pass sanitari, o che orde di immigrati sbarchino sulle nostre coste, senza riguardo alcuno alla tutela sanitaria.
Non resta che attendere e sperare che il virus venga neutralizzato o con esso ogni tentativo di manipolazione sociale che nessuna decretazione d’urgenza dovrà mai rendere legittimo.
LA REDAZIONE DI BETAPRESS