Il sempre caro, 

allora anziano e 

ormai defunto 

Raimundo Panikkar 

diceva che, prima di imbastire qualunque dialogo con qualsivoglia interlocutore, è importante mettersi d’accordo sul glossario da usare.

È bene infatti che entrambi i soggetti dichiarino esplicitamente il significato che hanno per loro le parole che useranno per scegliere quindi assieme le parole migliori.

Questo perché una parola che per me ha un senso preciso,

Un senso costruito sulla base della definizione di un vocabolario, dalla mia esperienza personale, delle mie aspettative e riflessioni…

Può assumere un significato differente rispetto a quello elaborato dal mio interlocutore 

Ecco alcuni esempi di parole controverse:

– felicità 

– religione

– amicizia

– normalità 

– verità 

– amore 

– famiglia 

– relazione 

-…

Quello che sarebbe quindi utile fare prima di iniziare qualunque confronto, è dichiarare il significato che hanno per noi le parole che useremo 

O finiremo per trasformare quello che doveva essere un confronto costruivo in uno sterile scontro.

Il rischio, altrimenti, è quello di trovarsi a parlare due lingue diverse.

Ed è un peccato.

Perché quando troviamo una persona che ci apre il suo cuore e ci vuole parlare di sé, è un peccato rovinare tutto per una incomprensione ottusa.

Quando qualcuno ci parla e capiamo che ci sta dicendo molto di più di quello che appare, anche se non ci siamo prima accordati sul glossario, facciamo noi autonomamente lo sforzo in più dell’amore 

Questo è lo strumento che abbiamo per comprendere ciò che altrimenti non capiremmo.

Abbiamo troppo da perdere per rinunciare a farlo.

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Tratto dal dialogo tra un uccellino e una donna umana: 

“- come faremo a capirci se parliamo due lingue diverse?

– sarà l’amore a renderci complici”

Da il Libre de amic i amat 

di Raimundo Lullo. 

1232 – 1316

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