Quando la scrematura è sinonimo di scematura … concorso scuola, al ridicolo non c’è mai limite.
Concorso Scuola: bravo Ministero! Ottima Scematura!
Ovviamente il titolo è ironico ma se proviamo a guardare le cose dal punto di vista del Ministero, hanno fatto proprio un ottimo lavoro.
Il Concorso a cattedra ordinario scuola secondaria 2020.
In questi giorni si stanno svolgendo gli scritti del fantomatico concorso a cattedra ordinario scuola secondaria 2020.
Dopo due anni di blocco totale, rinvii e un po’ di confusione, il 14 marzo 2022 sono iniziate le prime sessioni di esami.
430.585 domande presentate in tutta Italia per 33.000 cattedre disponibili, per 138 classi di concorso.
Lo ripeto: 430.585 domande presentate in tutta Italia per 33.000 cattedre disponibili, per 138 classi di concorso.
Ad ogni modo, dopo dopo due anni e mezzo dalla consegna delle candidature nel maggio 2022 vengono comunicati i criteri e gli argomenti di valutazione, nuovi rispetto ai precedenti.
Peccato, perché le migliaia di persone che in questi anni si erano preparate su testi concorsuali, tra tutti gli altri sacrifici si sono trovati ad aver “buttato” centinaia di euro in manuali diventati obsoleti da un giorno all’altro.
La logica del concorso
Il concorso è stato così progettato:
fase 1: prova scritta
fase 2: prova orale
fase 3: valutazione titoli
fase 4: formazione della graduatoria.
In questo momento, lo ricordo, è in corso la prima fase concorsuale composta da un test a risposte multiple di 50 quesiti; ad ogni risposta giusta corrispondono 2 punti, ad ogni risposta sbagliata o mancante corrispondono 0 punti.
Valutazione da 0 a 100, soglia di ingresso 70 punti.
70 punti vuol dire 35 risposte corrette su 50.
Ma allora, se ogni risposta corretta vale 2 e ogni risposta sbagliata o non data vale 0, perché non fare valutazioni da 0 a 50 assegnando un punto ad ogni risposta giusta?
Non è molto logico…
50 quesiti, dicevo, a risposta multipla:
40 sulla disciplina
5 sulle competenze digitali
5 sulla lingua inglese
I test si svolgono nei laboratori di informatica delle scuole dislocate sul territorio.
Il criterio di assegnazione delle sedi è numerico: all’elenco alfabetico dei candidati alla classe di concorso viene affiancato l’elenco in ordine crescente delle sedi disponibili e così, considerati i posti disponibili in ogni laboratorio di informatica, sono stati suddivisi i candidati.
Tutto molto ordinato, salvo che, un criterio di questo tipo ha portato molti candidati che avevano una sede di esami in città, a spostarsi in altre città o, addirittura, in altri comuni dovendo affrontare fino a 4 ore di auto a tratta (il caso di sedi in Sicilia) e l’indispensabile pernottamento fuori.
Non è molto logico…
Dalla chat e dai gruppi social filtrano fin da subito gli aggiornamenti sulle prove, la prima cosa che salta all’occhio è la soglia di sbarramento altissima: sono molto pochi quelli che riescono a superare la prova; eppure, anche se molti candidati sono professionisti di altro tipo che in un periodo di crisi hanno visto la scuola come possibile rifugio, la maggior parte dei altri candidati insegna già e molti, addirittura, lo fanno da anni…
Non è molto logico…
Io comunque sono andata.
Nel mio gruppo siamo stati convocati in 9 e ci siamo presentati in 6: il 33% in meno.
Grosso modo la media comune anche alle altre convocazioni è la stessa.
Su 6 non è passato nessuno, i voti sono andati dal 64 in giù, non è passato nessuno.
Alle due sessioni precedenti alla nostra erano passati in due: uno per sessione, diciamo quindi, circa il 10 % in quella sede.
Tutto sembra poco logico però forse una logica c’è
Tutto sembra poco logico però forse una logica c’è.
Una logica perversa.
Una logica che mira al vantaggio della scrematura selvaggia mettendo in secondo piano, alla mercé di una sorta di roulette russa (se si può ancora dire) il valore da premiare.
Proviamo a rivedere i numeri
430.585 domande presentate in tutta Italia per 33.000 cattedre disponibili, per 138 classi di concorso.
Nel 2020 a questo concorso si è presentato circa di 1.200% di candidati in più rispetto alla domanda.
Voi che avreste fatto al posto di chi avrebbe dovuto valutare?
La cosa chiara è che bisogna scremare: una volta si facevano i temi ma chi si sarebbe messo a correggere 430.000 temi?
Allora ecco che arriva la logica perversa, organizzata e diabolica:
- non dare una indicazioni chiare e circostanziate sugli argomenti da studiare
- rendere difficile il raggiungimento della sede di esami
- organizzare una soglia di superamento del test alta
- aggiungere domande a trabocchetto
- mettere sì domande sulla materia ma non sempre legate ai programmi scolastici
- …
ecco che così è tutto un po’ più gestibile:
dai 430.000 togliamo un ipotetico 15% che non si è presentato alla prova (perché non ha avuto tempo di prepararsi, perché non è riuscito a raggiungere la sede di esame, perché si è scoraggiato sentendo le storie dei colleghi…): 365.500.
Da questi 365.500 togliamo un 60% (ottimista) che non ha superato lo scritto: 146.200
146.200 ipotetici candidati agli orali (potrebbero essere molti meno) sono sempre circa 3 volte e mezzo il numero dei posti disponibili ma, per lo meno non sono i 430.000 iniziali.
Una scrematura eccezionale: bravo Ministero!
Molto meno lavoro da fare!
Una selezione dura ma senza dubbio così facendo sono passati i migliori!
…Ne siamo sicuri?
Io all’esame c’ero e vorrei esprimere una valutazione sulla prova sostenuta.
Io non sono una professoressa di professione, ho partecipato al concorso quasi da “inviata”.
Non ho grande esperienza nelle docenze scolastiche: negli ultimi due anni ho avuto la fortuna di fare due supplenze di qualche mese in una scuola media.
Ho detto “fortuna” perché per me sono state una esperienza inaspettatamente bella, emozionante e arricchente, ho avuto la fortuna di vedere al di là della mia professione di giornalista che parla di scuola, quanto importante e cruciale sia il mestiere di chi lavora nel mondo che racconto.
Come ho già detto, io non ho passato l’esame.
Ho risposto correttamente a 32 domande su 50.
La mia capacità di rispondere, più che dallo studio dai libri di test, è venuta dalla mia preparazione pregressa, dalla mia formazione.
Non posso dire che le domande erano inammissibili o inadeguate al ruolo didattico, né che non stavano né in cielo né in terra: si trattava di domande disciplinari, non mi è stato chiesto né come si costruisce un ponte né chi ha vinto l’ultima edizione del reality show di turno.
Le domande erano pertinenti.
Erano domande che mi interrogavano prevalentemente su grammatica, letteratura, storia e geografia…
Quello che mi sento di dire è che forse non è questo il modo di valutare degli insegnati che devono crescere i figli di questa nazione.
Perdonatemi se sembro esagerata ma quando si parla di scuola di questo si tratta: della formazione delle generazioni che porteranno avanti la nazione e il mondo.
Proprio per questo ruolo forse, un insegnante non va valutato per la sua capacità di non cadere nei trabocchetti logici (che senso ha farglieli?).
Forse un insegnante non va valutato per la sua memoria di date confondibili e che, anche se scambiate, non modificherebbero la critica alla storia.
Forse un docente di lettere non andrebbe valutato per la conoscenza personale di un software di grafica perché la conoscenza dei software di grafica non ha nulla a che vedere con la capacità di insegnare.
E neppure conoscere tutte le funzioni di un programma o il nome esatto di un determinato strumento… sono importanti, sono un valore aggiunto, ma non è quello il punto.
Forse un insegnate non andrebbe valutato neppure per la sua capacità di ricordare a memoria brani di opere e romanzi bellissimi e importantissimi ma che non fanno esattamente parte del programma insegnato in quel periodo scolastico.
Non dico che sia sbagliato sapere queste cose ma che forse a un insegnante dovremmo chiedere altro: dal punto di vista teorico, la sua conoscenza delle materie insegnate va chiesta senza dubbio ma senza trabocchetti, senza malizia.
Soprattutto, a un insegnante dovremmo chiedere come intende sviluppare la capacità di apprendimento e la crescita dello spirito critico dei suoi studenti, come pensa di far amare una materia e come riesce a trasmettere ai sui studenti il motivo per cui vanno ogni giorno a scuola perché, non dimentichiamolo, i ragazzi vanno a scuola non perché quello che studiano servirà loro nell’immediato, non perché saper riconoscere un predicato verbale da un predicato nominale è indispensabile per vivere, ma perché andare a scuola, studiare, affrontare le difficoltà di quegli anni, confrontarsi con compagni e docenti, poter osare in un ambiente protetto, farà di loro delle persone migliori e tutti noi abbiamo bisogno di lasciare questa Nazione, questo mondo alla migliore versione di noi.
Caro Ministero ho un suggerimento
Caro Ministero,
capisco la necessità iniziale di scremare: lo vediamo tutti che 430.000 candidati per 30.000 posti sono uno sproposito.
Lo sappiamo tutti che non è colpa tua se nel nostro paese il miraggio di un posto pubblico attrae in tanti a prescindere dalla coscienza del carico di responsabilità legato al lavoro e capisco che ti senti in dovere di difendere la scuola da questi attacchi barbari.
Ma tu che hai tante persone intelligenti che lavorano per te, tu che sei così colto e così intelligente, tu che hai codificato tutte le migliori strategie per la migliore scuola, ma perché non cerchi un processo di selezione che divida per prima cosa quelli bravi e motivati dagli avventori occasionali o dagli immeritevoli e poi, solo poi, selezioni da quel meglio l’eccellenza?
Caro Ministero sono certa che i miei pensieri sono già stati prima i tuoi e che queste mie riflessioni tu le hai già fatte mentre osservi lo spreco in corso di bravi professori immeritevoli di passate sotto le tue efferate asce turche.
Ma che domande c’erano?
Per il solo piacere di soddisfare l’eventuale curiosità di chi legge, affinché si possa fare una idea di cosa stiamo parlando, riporto qui le domande della classe A22: italiano, storia, geografia, nella scuola secondaria di I grado.
Non sono 50 ma quello che sono riuscita a ricostruire dalle chat e dalla memoria.
Non sono tutte le domande e non sono tutte le risposte della mia classe di esami ma vi invito, per gioco, a cimentarvi anche voi e valutare se, a prescindere dalla preparazione specifica, possono essere questi i parametri per valutare il docente dei vostri figli.
Domande A22
- Attribuite alla giusta opera un dialogo tra Odisseo e calipso (passaggio non molto studiato con un distrattore importante: Itaca pe sempre di Malerba, la risposta giusta però era dialoghi con leucò di Pavese)
- Battaglia di Leuttra tra chi è stata combattuta e quando
- Cosa è l’alpeggio
- Come si formano la valli alluvionali
- In che anno fu la riunificazione della Germania, in seguito a quale battaglia e contro chi (nelle opzioni gli anni erano 1870, 1871…)
- Quale di questi personaggi era contrario all’ingresso in guerra (D’Annunzio, Mussolini, Giolitti, Salvemini)
- Citazione di uno scritto di Montale sul poesia (discorso per l’assegnazione del premio Strega, articolo sul corriere della sera, discorso per il nobel, lettera)
- Come definiva Saba la propria poesia (ermetica, onesta, pura, un altro aggettivo)
- Quale di questi romanzi non è ambientato in Sicilia (gattopardo, don Giovanni di Brancati, Eva di Verga, Porte chiuse di Sciascia)
- Da dove è tratto questo passaggio della Divina Commedia (Pier della vigna, bocca Degli abati, Ugolino, Farinata) [difficile se non conosci bene l’inferno]
- Che metro è a Silvia (canzone libera, strofa libera, canzone…)
- Quale di queste applicazioni NON può essere usata per fare infografiche? Difficile: programmi sconosciuti oppure che, volendo, possono anche essere usati per fare infografiche
- Cosa vuol dire OER nel PNSD
- A cosa serve estensione Chrome read&drive? Difficile: tutte le risposte erano abbastanza verosimili
- Da dove sono tratti questi tre versi (Non famosi) di Dante (commedia, vita nuova, rime, convivio)
- In che anno preciso e tra quali paesi si decise il ritiro delle forze armate dall’Indocina (difficile: anno preciso, Vietnam del Nord, Vietnam del Sud…)
- Quale di questi non fa parte dell’Onu (organizzazione per cooperazione e sviluppo economico, fondo monetario internazionale, FAO, OMS)
- Stando alle linee guida sull’edizione civica e all’Agenda 2030, l’insegnamento delle tematiche ambientali è: da lasciare all’insegnante di scienze, inerentemene collegata con la geografia, attuabile solo con concorso di esperti esterni,…
- Cos’è la protasi (sostituzione di una parola, la prefazione di un’opera, la presentazione di un argomento, invocazione alle muse)
- Dati i due seguenti quadrati con dei pallini al loro interno, dire se hanno uguale: sparsità, densita, distanza, distribuzione
- Il problema del calcolo della longitudine e stato risolto attraverso: la triangolazione, l’invenzione di uno strumento, la scoperta della declinazione magnetica, la scoperta che i poli sono piatti, …
- Domanda sull’individuazione di un verbo fraseologico particolare.
- Frase con doppia apposizione.
- Frase con participio presente usato con valore attributivo.
- Accordo tra il participio passato dei verbi con ausiliare avere e il soggetto o complemento oggetto.
- Contare quante proposizioni contiene il periodo indicato.
- Distinguere tra subordinate implicite di vario tipo.
- Inglese trovare il sinonimo.
- Inglese completare lo spazio vuoto.
- Inglese comprensione.
- Come si chiama la scrittura su schermo LIM.
- Che tipo di file hanno l’estensione epub3.
- A chi si riferisce una similitudine tratta da un passaggio della Gerusalemme liberata (Clorinda, Erminia, Armida, Bradamante).
- Chi era Silla e cosa ha fatto.
- in quale punto del Decamerone si trova la novella citata: l’introduzione/rubrica/cornice/conclusione della prima novella della prima giornata
- Riconoscere la figura retorica in un verso de I limoni di Montale
- Attribuire dictatus papae al papa, anno e contenuto giusti
40. Quale di queste potenze non ha mai aiutato militarmente i coloni nella guerra di indipendenza americana (Spagna, Prussia, Olanda, Francia) - Chi ha spinto la Francia ad entrare nella guerra dei trent’anni (Richelieu, Mazzarino, Luigi XVI, regina di Francia)
- Domanda sulla Convenzione europea del paesaggio.