… studenti indisciplinati a zappare la terra??? Il Disegno Di Legge per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti sostituisce la sanzione disciplinare dell’allontanamento da scuola con attività aggiuntive decise dal consiglio di classe o svolte presso strutture convenzionate. Molte scuole, a tutte le latitudini, stanno anticipando la conversione in legge prevedendo “… a zappare la terra” per gli studenti indisciplinati. Tale soluzione può sollevare plurimi dubbi di forma e di sostanza o, come dicono i giuristi, di merito e legittimità. Intanto, a mente dell'art.2048 Codice Civile, i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Quindi lo studente sanzionato durante la “pena” non può essere lasciato solo, ma sottoposto alla prescritta vigilanza di un docente, che difatto viene distratto dalla sua funzione di attività didattica nelle classi assegnate. Inoltre perché vedere il lavoro della terra come una punizione? Classiche le frasi del tipo "se non studi, sei bocciato o ti comporti male vai a zappare; vai a lavorare nei campi”. Importante è considerare invece l’agricoltura come il mezzo per sfamare un mondo sempre più affollato, per tutelare la biodiversità, per preservare l’ambiente naturale il più possibile se vogliamo che la Terra abbia ancora un futuro. Forse occorre intervenire a livello culturale pensando che il lavoro della terra, il sapere coltivare, far crescere una pianta, produrre cibo è un dono, un premio a livello personale e sociale, non certamente una punizione. Allora proverei a premiare chi va bene a scuola e i giovani meritevoli, mandandoli a “zappare”, a coltivare l'orto o curare un giardino, abbandonando stereotipi superati del lavoro in campagna sinonimo di penitenza o espiazione di una bocciatura e come forma di rieducazione. Pio Mirra - DS IISS Pavoncelli, Cerignola (FG)

… studenti indisciplinati a zappare la terra??? Il Disegno Di Legge per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti sostituisce la sanzione disciplinare dell’allontanamento da scuola con attività aggiuntive decise dal consiglio di classe o svolte presso strutture convenzionate. Molte scuole, a tutte le latitudini, stanno anticipando la conversione in legge prevedendo “… a zappare la terra” per gli studenti indisciplinati. Tale soluzione può sollevare plurimi dubbi di forma e di sostanza o, come dicono i giuristi, di merito e legittimità. Intanto, a mente dell'art.2048 Codice Civile, i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Quindi lo studente sanzionato durante la “pena” non può essere lasciato solo, ma sottoposto alla prescritta vigilanza di un docente, che difatto viene distratto dalla sua funzione di attività didattica nelle classi assegnate. Inoltre perché vedere il lavoro della terra come una punizione? Classiche le frasi del tipo "se non studi, sei bocciato o ti comporti male vai a zappare; vai a lavorare nei campi”. Importante è considerare invece l’agricoltura come il mezzo per sfamare un mondo sempre più affollato, per tutelare la biodiversità, per preservare l’ambiente naturale il più possibile se vogliamo che la Terra abbia ancora un futuro. Forse occorre intervenire a livello culturale pensando che il lavoro della terra, il sapere coltivare, far crescere una pianta, produrre cibo è un dono, un premio a livello personale e sociale, non certamente una punizione. Allora proverei a premiare chi va bene a scuola e i giovani meritevoli, mandandoli a “zappare”, a coltivare l'orto o curare un giardino, abbandonando stereotipi superati del lavoro in campagna sinonimo di penitenza o espiazione di una bocciatura e come forma di rieducazione. Pio Mirra - DS IISS Pavoncelli, Cerignola (FG)

Il Disegno Di Legge per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti sostituisce la sanzione disciplinare dell’allontanamento da scuola con attività aggiuntive decise dal consiglio di classe o svolte presso strutture convenzionate.

Molte scuole, a tutte le latitudini, stanno anticipando la conversione in legge prevedendo “… a zappare la terra” per gli studenti indisciplinati.

Tale soluzione può sollevare plurimi dubbi di forma e di sostanza o, come dicono i giuristi, di merito e legittimità.

Intanto, a mente dell’art.2048 Codice Civile, i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.

Quindi lo studente sanzionato durante la “pena” non può essere lasciato solo, ma sottoposto alla prescritta vigilanza di un docente, che di fatto viene distratto dalla sua funzione di attività didattica nelle classi assegnate.

Inoltre perché vedere il lavoro della terra come una punizione?

Classiche le frasi del tipo “se non studi, sei bocciato o ti comporti male vai a zappare; vai a lavorare nei campi”.

Importante è considerare invece l’agricoltura come il mezzo per sfamare un mondo sempre più affollato, per tutelare la biodiversità, per preservare l’ambiente naturale il più possibile se vogliamo che la Terra abbia ancora un futuro.

Forse occorre intervenire a livello culturale pensando che il lavoro della terra, il sapere coltivare, far crescere una pianta, produrre cibo è un dono, un premio a livello personale e sociale, non certamente una punizione.

Allora proverei a premiare chi va bene a scuola e i giovani meritevoli, mandandoli a “zappare”, a coltivare l’orto o curare un giardino, abbandonando stereotipi superati del lavoro in campagna sinonimo di penitenza o espiazione di una bocciatura e come forma di rieducazione.

Pio Mirra – DS IISS Pavoncelli, Cerignola (FG)

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