X FACTOR o X ROCK?
X FACTOR o X ROCK?
Ho avuto modo di assistere (in prima fila) al Concerto degli Afterhours, il 06 agosto scorso, durante la data trevigiana del tour “Folfiri o Folfox”, dall omonimo album (undicesimo della band capitanata da Manuel Agnelli).
Sono passati più di vent’anni dall’ultimo concerto che vidi degli Afterhours, per lo più per impegni e sfortunate coincidenze. L’album in promozione era “Germi” ed io, allora giovane universitario amante del Hard Rock degli States, avevo trovato in questa band “indie” milanese una valida alternativa “nostrana” agli idoli d’oltreoceano.
Con i Timoria di Pedrini/Renga, i primi Litfiba di Pelù/Renzulli ed i Karma di Moretti-Juan Mordecai/Viti (quest’ultimo divenuto poi per un decennio bassista proprio degli Afterhours), ho amato (ed amo tuttora! N.d.a.) la premiata ditta “Agnelli & Co”, l’unica tra le sopracitate peraltro ad arrivare ai giorni nostri!
Ora, chi è “abbonato” alle profezie letterario-musicali di Manuel, troverà abbastanza famigliari e neanche in modo troppo velato, citazioni sulla “musica spazzatura”.
Ma allora che ci fa Manuel Agnelli sulla cattedra di X Factor?
Che ci fa il leader di una delle rock band italiane più importante degli ultimi vent’anni, capace di superare le generazioni e che ancora oggi sa conquistare i ragazzi come faceva negli Anni Novanta accanto a Fedez, Arisa e (mi sono dovuto informare su quest’ultimo) Alvaro Solar?
Pur rispettando chiunque decida di avvelenare il proprio palato musicale con i Talent, personalmente ho sempre rifiutato la visione di programmi come “Amici”, “X Factor” e pure “Italia’s Got Talent”.
Penserete che chi scrive è un nazi-rocker o un grunger nostalgico ultra quarantenne.
Nulla di tutto ciò! Mi fa male!
Puro e lancinante dolore fisico!
Innanzitutto per le giovani “scimmiette” che si esibiscono credendo al successo.
E poi perché ritengo un peccato mortale rendere pubblico attraverso il piccolo schermo l’immorale scempio della regina delle arti.
Di musica il mitico Red Ronnie se ne intende un bel po’, in una sua intervista per Fanpage pochi mesi or sono esplicitava con parole molto forti e chiare la sua avversione nei confronti del meccanismo dei talent show musicali: <<… il Talent finisce per soffocare la musica e spinge i veri talenti a cambiare mestiere, è solo un business televisivo, le cui prime vittime sono i partecipanti, ragazzi sfruttati e sacrificati sull’altare per 60-70mila copie vendute, e poi “fuori dai coglioni”, che finiscono a firmare autografi nei centri commerciali>>.
Giudici popolari ricchissimi che diventano ancora più popolari e sempre più ricchi! Icone (?) del POP, del R’n’B, del RAP che sfruttano il mezzo principe di comunicazione di massa ed i suoi occulti meccanismi di costruzione di audience per accrescere la propria notorietà.
Altro che amore alla musica ed aiuto ai giovani talenti!
Se Agnelli facesse l’Agnelli degli Afterhours sarebbe puro spettacolo! Voglio fidarmi!
Voglio dar credito alle confessioni rilasciate al magazine Rolling Stone: <<… gli altri tre firmano autografi e stringono le mani e io non so che cazzo fare, nessuno mi caga di quel pubblico lì>>.
Avendo ancora una vecchia “tubo catodico” con decoder esterno mi incollerò al vetro sintonizzando il telecomando su X Factor!
E’ una sfida per me e anche per Manuel!
Riuscirà il nostro eroe ad aiutare i VERI talenti a non essere bruciati dallo show-business?
A mostrare una strada diversa?
A pieni polmoni rimarrò in attesa di una boccata d’aria nuova… e allora che talent show sia!
PERTH