2024: le Olimpiadi di Parigi sono state la propaganda di Macron, inclusione LGTBQ? 1936: le Olimpiadi di Berlino, furono propaganda di Hitler, leggi razziali? La Storia si ripete?

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Si sono appena concluse quelle che possiamo definire “particolari” Olimpiadi di Parigi del 2024, volute da Macron, che fin dalla loro apertura hanno suscitato polemiche, assai gravi, divisive e poco chiare, anche se la “propaganda” mediatica ha cercato in tutti i modi di sminuire, contrastare o addurre valutazioni “scientifiche” non condivise dal mondo scientifico, e senza alcun dibattito, come dal tempo della pandemia ci hanno “abituato”.

Si è cercato di “imporre” giustificazioni “aleatorie” insostenibili, in alcuni casi forzate, forse sapendo che avrebbero potuto innescare ripercussioni complesse, ed in alcuni casi, anche problemi per la salute degli Atleti e dei loro Capi di Stato intervenuti, che sembrano essersi assoggettati.

Ma, pur di difendere fatti, che danno spunto a serie e preoccupanti riflessioni, voluti da chi ha gestito questa edizione, imponendo regole, principi ed altro assai diversi dallo spirito originale delle Olimpiadi, riprese nel 1906 da Pierre de Coubertin, sono tanti i media che hanno preferito svolgere il ruolo di propaganda, favorendo quella strana “Ideologia”, che sembra voler emergere sempre più con prepotenza, e con la complicità di vari Governi delle Nazioni partecipanti.

L’elenco dei fatti è abbastanza lungo, per cui ci scusiamo con il lettore se ne evidenziamo solo i più salienti, che ci porteranno a fare una riflessione ed una comparazione con le Olimpiadi del 1936 che si svolsero a Berlino, con le quali non si possono che riscontrare delle analogie.

Iniziando proprio dalla scelta delle drag queen francesi nel portare la Fiamma Olimpica a Parigi, per l’edizione di Parigi del 2024.

Miss Martini, Nicky Doll e Minima Gestè, sono state fortemente sostenuti dal Sindaco Socialista di Parigi, Anne Holdago, promotrice della “dubbia” selezione, che non ha esitato a rivolgersi alla giustizia contro coloro che dissentivano sui social per questa scelta, assai dubbiosa, fortemente divisiva, giustificata da un volere ben preciso ed indentificato come “inclusione”, ma che sembra avere il valore di “Imposizione”.

Questa scelta non può che far tornare in mente la scelta che alle Olimpiadi di Berlino del 1936 che cadde su Fritz Schilgen, scelto dagli organizzatori come “simbolo della gioventù sportiva tedesca”. Accensione allora della fiamma, all’interno dello stadio Olimpico, che venne immortalato in Olympia, film di propaganda nazista sui giochi olimpici realizzato da Leny Riefenstahl.

Fu quindi Propaganda della Razza Ariana?

Altro momento divisivo e di fortissima polemica, la giornata di apertura, dove, sempre attraverso drag queen, viene rappresentato il celebre dipinto di Leonardo, che raffigura l’Ultima Cena di Gesù con i suoi Apostoli.

Qualcuno ha voluto in un primo momento definire questa offensiva, per il mondo Cristiano, rappresentazione blasfema come “parodistica”, per poi cercare di sviare adducendo il fatto che non vi erano collegamenti.

La solidarietà espressa al Cristianesimo da diverse entità religiose, compreso la forte protesta dei vescovi appartenente alla Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata da Mons. Marcel Lefebvre, non lascia dubbi alla gravità dell’oltraggio alla Religione Cristiana.

Ci stupisce la fievole “protesta” del Vaticano, che avrebbe avuto il dovere di difendere con forza il cattolicesimo, vilmente profanato, e che è avvenuta dopo circa una settimana.

Anche qui un raffronto con il periodo assolutamente buio, quando il Vaticano disse nulla o poco, sulla promulgazione delle leggi raziali, promulgate in Germania il 7 aprile 1933, qualche anno prima delle olimpiadi di Berlino del 1936, volute dal Hitler per esaltare la “razza Ariana”, e dove tutti gli Stati partecipanti, piuttosto che boicottarle, parteciparono…

Sorvoliamo sulla incomprensibile propaganda “GREEN” che ha registrato numerose proteste dei vari Atleti e quasi sempre la mancanza di supporto a loro, dei vari delegati Nazionali.

L’assenza di condizionatori d’aria nelle camere dei vari atleti presso il villaggio olimpico, dei letti di cartone, tanto da costringere qualcuno a riposare per terra nel prato, l’alimentazione, che a detta di tanti, assai discutibile, sono esempi non attribuibili ad una cattiva organizzazione, come si vorrebbe far credere, ma forse ad altro che ha un nome ben preciso: GREEN…

Come riportato “nell’Enciclopedia dell’Olocausto”, i tedeschi nel 1936 prepararono meticolosamente i Giochi, che si sarebbero svolti dal primo al sedici agosto. Fu costruito un enorme complesso sportivo e le bandiere olimpiche, insieme a quelle nazionali con la svastica, tappezzarono i monumenti e gli edifici di una Berlino affollata e festante.

Anche in questo caso non si può fare a meno di osservare la “strana “similitudine.

Certo, Berlino non ebbe nel 1936 il “battesimo” di Iuppiter Pluvius, noto come Giove Pluvio, come invece Parigi 2024, per cui i più alti rappresentanti degli Stati, non furono “snobbati” e lasciati ad inzupparsi di acqua, come il Presidente della Repubblica Italiano, mentre il Presidente Macron era al riparo …

A parte il discutibile senso di ospitalità che la Francia ha riservato al Nostro Capo di Stato, ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se fosse successo in Italia.

Tralasciamo le incomprensibili e discutibili decisioni arbitrarie, in quanto oramai frequenti in tutte le competizioni sportive, sia esse nazionali che internazionali.

Discutibile imposizione quella di fare svolgere alcune competizioni ed alcuni allenamenti sportivi nella Senna il cui inquinamento è noto.

Il risultato di questa decisione ha messo a rischio la salute di numerosi atleti, alcuni dei quali costretti addirittura al ricovero ospedaliero.

Bene ha fatto una delle delegazioni che ha preferito ritirare i propri atleti tutelandoli, al contrario di tutte le altre, che in barba all’incolumità delle proprie squadre, ha preferito continuare.

Hanno destato invece parecchia attenzione, anche se i media hanno scelto di parlarne in maniera propagandistica ed a senso unico tipico delle propagande di regime che non ha nulla di sportivo, due episodi di estrema gravità.

Fatti che favoriscono ulteriormente la comparazione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 con i Giochi Olimpici di Berlino 1936.

– L’incontro di pugilato di un uomo, o presunto tale, forzatamente imposto nel combattimento nella categoria donne, nonostante tutte le perplessità scientifiche, che non sembrano trovare una sintesi se non nella più discutibile ideologia dei “gender”

Ricordiamo che anche la Chiesa, secondo alcune leggende, difficili da confermare, istituì la “sedia dei testicoli”, dove qualcuno aveva il compito di constatare la mascolinità del futuro Papa, per evitare che potesse essere “Eletto” Papa una donna, come nel film la Papessa Giovanna, personaggio, che sembra non trovare riscontro nella realtà.

E, se per la chiesa possa trattarsi di una fantasia popolare, diverso è il caso di ciò che è accaduto in queste olimpiadi….

Combattimento assai poco sportivo e molto propagandistico, perfettamente in linea con lo spirito non olimpico che questi giochi hanno svolto fin dal loro esordio francese del 2024.

Espressione di ideologie minoritarie che pretendono di avere il sopravvento, così come accadde a Berlino nel 1936, e che impongono di essere accettate da tutti ad ogni costo, pur se contrari alla stessa natura cui le leggi umane non dovrebbero stravolgere.

-La squalifica dell’atleta Afghana, della squadra olimpica dei rifugiati, Manizha Talash per aver mostrato, durante la gara di Breakdance un chiaro messaggio, “Free Afghan Women” di cui la comunità internazionale sembra voler nascondere.

Due pesi e due misure, messaggi politici diversi di cui uno ideologico; per questo favorito da una minoranza che vuole il sopravvento ed è sostenuta da governi “complici” e da federazioni sportive che appaiono conniventi e miopi, come a Berlino nel 1936; l’altro umanitario, che incontra la resistenza, l’ipocrisia, l’indifferenza di tutti, che il Comitato Olimpico, rispolverando solo in questo caso la regola 50 della “Carta Olimpica”, vieta agli atleti di esprimere le proprie opinioni politiche durante i giochi.

Ritenere opinione politica la precisa denuncia al resto del Mondo di Manizha Talash, la dice lunga sullo strumento propagandistico cui sono scadute queste Olimpiadi che in origine avevano ben altri obiettivi di elevato spessore.

Non a caso quando le Olimpiadi erano tali, si sospendevano tutti i conflitti, lasciando il posto alla competizione sportiva che magari vedeva due Paesi belligeranti tra loro, scambiarsi segnali di pace e rispetto, anche con una stretta di mano.

L’assenza della Russia a questa edizione Parigina del 2024 e le invettive contro le delegazioni di Israele, oltre a lasciare una grande amarezza, devono indurci a serie riflessioni.

La storia ci dice che dopo le Olimpiadi di Berlino del 1934, dove parteciparono numerose nazioni, vi furono dittature feroci, in Europa ed in Russia, che portarono alla seconda guerra mondiale.

Cosa accadrà con le Olimpiadi di Parigi del 2024 viste l’ “indifferenza” dei vari Stati che hanno partecipato e che hanno tacitamente avallato certe scelte impositive francesi?

Si apriranno le porte ad una dittatura Europea in contrapposizione al resto del mondo, sul sostegno di ideologie supportate e finanziate da alcune amministrazioni che fanno anche capo a governi Americani, attualmente in carica e che si definiscono democrazie?

Ettore Lembo

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