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Elezioni USA: perché tante bufale su Trump in l’Italia?

L’ultima di una lunga serie che rileviamo, è quella che vuol far passare Trump morbido contro l’aborto.

Che ad alcuni, forse troppi, media Italiani possa infastidire la possibile vittoria di Donald Trump alla Presidenza della Casabianca in USA, è sotto gli occhi di tutti.

Diverse volte abbiamo rilevato informazioni assai discutibili, spesso oltre il limite delle Fake, addirittura così assurde che probabilmente nemmeno i più abili comici, specialisti in burle, o i migliori interpetri di satire, quelle più sarcastiche e pungenti, avrebbero potuto creare, pur di screditare l’ex Presidente Trump, candidato alla Presidenza degli USA.

Guai, poi, a chi, avendone la possibilità perché avente diritto al voto ed essendo stato in corsa per la Presidenza, decide di ritirarsi ed appoggiarlo, magari indirizzando i propri elettori verso il candidato Trump, come ultimamente ha fatto Robert Kennedy jr, che viene epitetato con i più disparati termini.

Chissà perché e come mai nessuno si chieda il motivo di questa scelta di Kennedy, certamente forte ed impegnativa.

Ma, oramai sembra essere accertato che tutto ciò che proviene da un certo “ambiente” è giusto, ciò che invece è contrario…. Dal politicamente scorretto così viene definito dal politicamente corretto, al mondo al contrario, oramai classificato e marchiato, deve essere criticato, offeso denigrato, distrutto, ad ogni costo.

In pratica, il verbo, la verità, la giustizia, la libertà, e così via, sembra stare da una sola parte, in ogni caso contro Trump, definito da chi si ritiene di essere il bene, “il male assoluto” insieme a tutti coloro che con consapevolezza lo appoggiano e lo sostengono, media compresi.

Quindi, Trump sembra essere il contrario, il politicamente scorretto, il guerrafondaio, nonostante sia stato l’unico presidente a non innescare guerre, e nonostante interpetri al meglio il pensiero, la volontà del Suo popolo, la maggioranza degli USA, ma anche della maggioranza delle popolazioni nel mondo, compreso la maggioranza degli Italiani.

Sarà quindi la paura che Trump possa risultare vincitore, il motivo che attanaglia chi si autocelebra come colui o colei che è?

Chiediamo scusa per l’utilizzo del genere maschile e femminile, ulteriore forzatura di chi si ritiene “inclusivo…

Sono quindi numerosi i media italiani che seguono l’autocelebrazione di essere dalla parte del giusto contro Trump e lo intuiamo quando leggiamo quelle notizie che stravolgono la normale e neutra interpretazione, quale dovrebbe essere, modificando spesso il senso anche delle numerose interviste rilasciate da Trump, indicato, sotto voce e per definizione, “il Cattivo”.

Così, ci lascia perplessi la “notizia”, riportata da un autorevole e noto quotidiano che asserisce: “ben 238 repubblicani invitano a boicottare il Trumpismo e votare senza indugi la Kamala…”

Non vogliamo entrare nel merito della qualità della candidata, che, come risulta, non è nemmeno stata eletta, ma candidata da una ristretta cerchia di persone, mentre Trump, risulta largamente vincente in un democratico confronto elettorale.

L’articolo del noto ed autorevole quotidiano parla di 238 repubblicani di spessore, che hanno indirizzato una lettera ad i repubblicani moderati.

Certo, non sappiamo chi possano essere questi 238 sottoscrittori, quindi non conosciamo il peso e lo spessore di costoro, tuttavia, ribadiamo il concetto che Trump è stato eletto, e non nominato…

In più, rileviamo che di lettere che affermano o smentiscono ciò che era stata data come verità assoluta, ne annoveriamo diverse, lo testimoniano le cronache degli ultimi giorni, riferendosi a fatti accaduti in questi ultimi quattro anni, dove l’ex Presidente Trump, non era in carica, motivo per cui non gli si può attribuire nulla.

E’ di questi giorni la lettera del “patron di Facebook”, che rivela come la Casabianca abbia nel 2021, sotto la Presidenza Biden, indirizzato l’orientamento dei Social circa le informazioni su ciò che stava accadendo, censurando quella che sempre più oggi sembra essere una concreta possibile verità, allora volutamente nascosta.

Lo stesso Trump, “il Cattivo” fu escluso, censurato e bloccato dal noto social, tanto che decise di crearne uno proprio…

Però il “Cattivo” è Trump.

Addirittura, come abbiamo scritto sopra, chi appartiene al corretto, può trasformare il diritto alla vita, in diritto alla morte.

E’ il caso dell’aborto, tema assai centrale in queste ultime fasi, dove pur di conquistarsi i voti delle numerose schiere di anti abortisti, si mette tutto in discussione.

Strano, ma dobbiamo rilevare che anche il Vaticano ha preso posizioni, che definire “permissive” sembra essere un eufemismo. Sembra quasi che abbiano smarrito qualche via della ragione terrena, dimostrandosi per di più, contrari a Trump. Forse anche per loro hanno deciso di considerarlo “cattivone”?

Sono i Cristiani Statunitensi, anche quelli cattolici, forse lontani dalle posizioni Vaticane di ultima generazione, così come le varie associazioni Pro Vita, assai numerose, e portatrici di voti, che riversano la speranza affichè quelle leggi sull’aborto possano essere fermate da Trump, ricordiamo, considerato “il Cattivo”, e non implementate, così vorrebbero coloro che si definiscono “progressisti”, i buoni che sanno tutto loro.

Ed ecco quindi che, pur di far nascere il sospetto di un “tradimento” o di un voltafaccia con il fine di screditare il “cattivo” Trump, con il preciso obiettivo di sottrarre voti, creare confusione, divisione o altro, come oramai siamo abituati ad assistere, si pubblicano notizie, che asciano intendere tutto ed il contrario di tutto e che inducono il lettore a dubbie e false interpretazioni.

Fenomeno propagandistico assai noto e ben utilizzato…

Un noto quotidiano Italiano il 30 Agosto titola: “il flip flop di Trump sull’aborto: rivedere le posizioni pro life (pure sull’Obamacare).

Altro quotidiano Italiano il 26 Agosto titola: La retromarcia tattica di Trump sull’aborto può danneggiarlo.

Precedentemente un altro quotidiano, sempre Italiano il 17 luglio 2024 titola: Aborto, quella “falsa” resa del nuovo Trump moderato.

Un controsenso clamoroso ciò che riportano i quotidiani Italiani, se confrontati con la frase pronunciata in una intervista dal candidato alla Presidenza USA nelle ultime ore.

Trump: “Vogliamo più bambini”, dice Trump intervistato sul piano di pagamento della fecondazione in vitro”.

Ovvio che il tema sull’aborto non può, ne deve essere liquidato con qualche frase così buttata, vista la sua complessità, ma il clima del dibattito, imposto dai media, la dice lunga.

Riteniamo lecito chiederci il perché di questi atteggiamenti così marcatamente ostili, poco costruttivi e senza confronto ma con posizioni preconfezionate…

Non volendo entrare in questa spirale tra i buoni ed il cattivo, che lascia il tempo che trova, oltre a non portare alcun vantaggio specialmente a gli Italiani, anzi potrebbe procurare parecchi svantaggi alla nostra Nazione, per dare la possibilità ad i lettori di formarsi una loro personale idea, riportiamo tre articoli, tradotti per Vostra facilità, di tre giornali/agenzie Usa.

Per correttezza, linkiamo i siti dove troverete gli articoli originali nella loro madrelingua.

Basta inutile propaganda…

Ettore Lembo

1- Articolo di NBC News

Trump afferma che, se eletto, vuole che i trattamenti di fecondazione in vitro siano pagati dal governo o dalle compagnie assicurative

In un’intervista con la NBC News, l’ex presidente si è difeso sui diritti all’aborto e ha affermato che, se venisse eletto, la fecondazione in vitro sarebbe stata finanziata dal governo o dalle compagnie assicurative.

Di Dasha Burns , Abigail Brooks e Alexandra Marquez

POTTERVILLE, Michigan — L’ex presidente Donald Trump ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla NBC News giovedì che, se venisse eletto, la sua amministrazione non solo proteggerebbe l’accesso alla fecondazione in vitro, ma farebbe anche in modo che il governo o le compagnie assicurative coprissero i costi di questo costoso servizio per le donne americane che ne hanno bisogno.

“Sotto l’amministrazione Trump, saremo noi a pagare per quel trattamento”, ha affermato Trump prima di aggiungere: “Imporremo che sia la compagnia assicurativa a pagare”.

Alla richiesta di chiarire se il governo avrebbe pagato i servizi di fecondazione in vitro o se lo avrebbero fatto le compagnie assicurative, Trump ha ribadito che un’opzione sarebbe stata quella di far pagare le compagnie assicurative “in base a un mandato, sì”.

L’aborto e la fecondazione in vitro sono stati passivi politici per il GOP quest’anno. I democratici hanno attaccato i repubblicani per la fecondazione in vitro negli ultimi mesi, affermando che le restrizioni all’aborto guidate dal GOP potrebbero portare a restrizioni anche sulla fecondazione in vitro.

In una dichiarazione, Sarafina Chitika, portavoce della campagna della vicepresidente Kamala Harris, ha affermato che “la piattaforma di Donald Trump potrebbe effettivamente vietare la fecondazione in vitro e l’aborto in tutto il paese” e che “poiché Trump ha annullato la sentenza Roe v. Wade, la fecondazione in vitro è già sotto attacco e le libertà delle donne sono state strappate via negli stati di tutto il paese. C’è solo un candidato in questa corsa che si fida delle donne e proteggerà la nostra libertà di prendere le nostre decisioni in materia di assistenza sanitaria: la vicepresidente Kamala Harris”.

La dichiarazione fa riferimento al linguaggio della piattaforma del GOP sul 14° emendamento nella sua sezione sulla politica sull’aborto: “Crediamo che il 14° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisca che a nessuna persona possa essere negata la vita o la libertà senza un giusto processo e che gli Stati siano, pertanto, liberi di approvare leggi che proteggano tali diritti”. La piattaforma afferma in seguito specificamente che il partito sosterrà “madri e politiche che promuovono … la fecondazione in vitro”. La Corte Suprema dello stato dell’Alabama ha stabilito quest’anno che gli embrioni creati tramite fecondazione in vitro dovevano essere considerati persone, una mossa che ha portato le più grandi cliniche per la fertilità nello stato a sospendere le loro cure di fecondazione in vitro.

La posizione di Trump potrebbe metterlo in contrasto con i sostenitori del diritto all’aborto, che si oppongono ad alcune parti del processo di fecondazione in vitro che comportano lo scarto di embrioni inutilizzati.

Attualmente, poche persone hanno piani assicurativi che coprono trattamenti per la fertilità come la fecondazione in vitro, lasciando molte coppie a pagare di tasca propria gli alti costi del trattamento. Il Department of Health and Human Services stima il costo per paziente per un ciclo di fecondazione in vitro a $ 20.000.

La Society for Assisted Reproductive Technology afferma che le cliniche affiliate hanno eseguito 389.993 cicli di fecondazione in vitro nel 2022. A un costo di circa $ 20.000 a testa, ciò ammonterebbe a $ 7,8 miliardi per quell’anno.

Tuttavia, un numero crescente di datori di lavoro ha iniziato a offrire benefit per la fertilità nell’ultimo decennio. Alcuni pagano importi fissi dei costi dei pazienti, mentre altri hanno massimali a vita di determinati numeri di cicli.

Il senatore JD Vance dell’Ohio, compagno di corsa di Trump, ha parlato in una recente intervista separata alla NBC News della sua “frustrazione per il fatto che i diritti riproduttivi siano un insieme di cose pro-famiglia in cui i repubblicani sono molto più bravi dei democratici. E i media si concentrano sempre sull’aborto. Ma, sapete, abbiamo fatto molte cose per cercare di promuovere i trattamenti per la fertilità alle persone che hanno difficoltà con questo problema”.

La posizione di Trump sulla fecondazione in vitro è l’ultimo esempio in cui affronta le critiche alla sua amministrazione presidenziale attraverso le proposte politiche della campagna del 2024. Dopo che i democratici si sono lamentati del fatto che il suo piano fiscale del 2017 favorisse i ricchi, ha annunciato che se fosse stato eletto di nuovo, avrebbe eliminato le tasse sulle mance per i lavoratori dei servizi.

Ora, mentre lui e altri repubblicani vengono criticati per aver sostenuto i giudici della Corte Suprema che hanno condannato Roe, Trump propone di proteggere la fecondazione in vitro e di affrontarne i costi.

Trump non ha detto esplicitamente nell’intervista come avremmo votato su una misura elettorale nel suo stato d’origine, la Florida, che garantirebbe il diritto all’aborto fino alla vitalità del feto, che è di circa 24 settimane di gravidanza. Ha ripetuto la sua critica sul fatto che l’attuale limite di sei settimane per l’aborto in Florida, firmato dal governatore Ron DeSantis, è “troppo breve”. Trump ha aggiunto: “Deve essere più tempo”.

Incalzato su come voterà a novembre, ha detto: “Voterò che abbiamo bisogno di più di sei settimane”.

In risposta alle domande della NBC News che chiarivano il significato di questa affermazione in merito al voto di Trump sulla proposta di legge della Florida, il consigliere senior Jason Miller ha affermato che Trump non ha ancora rivelato se sosterrà l’emendamento.

Trump ha a lungo oscillato sull’aborto prima di arrivare alla sua posizione attuale, secondo cui la questione dovrebbe essere di competenza degli stati. Come presidente, prima che la sentenza Roe contro Wade venisse annullata, una volta esortò il Senato ad approvare un divieto di aborto di 20 settimane. Dopo aver lasciato l’incarico, celebrò la decisione della Corte Suprema di annullare la sentenza Roe e il diritto nazionale all’aborto, arrivando a un certo punto a dire “Sono stato in grado di uccidere la sentenza Roe contro Wade”, in un post sui social media .

Ma quest’anno, man mano che la corsa alla presidenza prendeva forma, si è allontanato sempre di più dagli altri repubblicani sulla questione, soprattutto perché l’aborto è emerso come una questione chiave per Harris e i suoi alleati.

In un discorso tenuto alla convention democratica la scorsa settimana, Harris ha affermato che Trump e Vance erano “fuori di testa” e li ha accusati di voler “vietare l’aborto farmacologico e promulgare un aborto a livello nazionale”.

Nell’intervista, Trump ha affermato a proposito della politica sull’aborto che “le eccezioni sono molto importanti per me”, aggiungendo in seguito: “Credo nelle eccezioni per la vita della madre… incesto, stupro”.

Giovedì Trump ha anche respinto le critiche alla sua visita al Cimitero nazionale di Arlington di lunedì, dicendo che una famiglia “mi ha chiesto se mi sarei alzato o meno per una foto sulla tomba del loro caro che non sarebbe dovuto morire”.

Ha detto che non è stato lui a scattare la foto, aggiungendo: “Mentre ero lì, non ho chiesto una foto. Mentre ero lì, mi hanno chiesto, ‘Signore, potremmo fare una foto alla tomba?'”

La campagna di Trump è stata criticata questa settimana dopo che sono emerse delle segnalazioni secondo cui un membro dello staff di Trump ha “bruscamente spinto da parte” un membro dello staff del cimitero che aveva cercato di impedire a Trump e ad altri di scattare foto e girare video nella Sezione 60 del cimitero nella periferia di Washington, in Virginia, dove sono sepolti i militari uccisi in Iraq e Afghanistan e dove le riprese sono solitamente proibite.

Trump ha anche attaccato duramente Harris in materia di immigrazione e sicurezza delle frontiere, riprendendo il suo solito linguaggio in merito al crescente numero di migranti entrati nel Paese negli ultimi anni.

“Il nostro Paese sta andando all’inferno. Non ci siamo mai trovati in una situazione come questa”, ha detto, aggiungendo: “Non c’è mai stato un Paese che sia stato invaso come lo siamo stati noi. E penso che questo da solo faccia loro perdere le elezioni”

Link originale

https://www.nbcnews.com/politics/donald-trump/trump-says-wants-make-ivf-treatments-paid-government-insurance-compani-rcna168804

2- Articolo della BBC

Trump afferma che l’assicurazione o il governo dovrebbero pagare la fecondazione in vitro

Massimo Matza

Notizie della BBC

“Vogliamo più bambini”, dice Trump sul piano di pagamento della fecondazione in vitro”

Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha dichiarato che, se tornerà alla Casa Bianca, i trattamenti di fecondazione in vitro (FIV) saranno pagati dalle compagnie assicurative o dal governo.

“Sono sempre stato a favore della fecondazione in vitro. Fin dall’inizio, non appena ne abbiamo sentito parlare”, ha detto giovedì alla NBC News.

La nuova promessa della campagna elettorale arriva dopo che la sua rivale democratica, la vicepresidente Kamala Harris, e altri membri del suo partito hanno affermato che le restrizioni all’aborto promosse dai repubblicani in alcuni stati potrebbero minacciare ulteriormente l’accesso ai trattamenti per la fertilità.

L’annuncio di Trump potrebbe metterlo in contrasto con alcuni attivisti conservatori anti-aborto che vogliono vietare la fecondazione in vitro perché comporta lo scarto di embrioni umani inutilizzati.

Ma ha confermato il suo impegno per il nuovo incarico giovedì, in un’intervista alla NBC.

“Sotto l’amministrazione Trump, saremo noi a pagare per quel trattamento”, ha detto Trump al notiziario. “O imporremo che sia la compagnia assicurativa a pagare”.

I trattamenti di fecondazione in vitro possono essere molto costosi, spesso intorno ai 20.000 $ (15.000 £) a ciclo, e raramente sono coperti dall’assicurazione negli Stati Uniti. Trump non ha spiegato come funzionerebbe questa nuova politica o come verrebbe messa in atto.

La campagna di Harris-Walz ha prontamente reagito alla nuova posizione politica dell’ex presidente, accusandolo della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di annullare lo storico caso sull’aborto del 1973, Roe contro Wade, che ha eliminato il diritto nazionale all’aborto.

I governi statali possono ora decidere l’accesso degli americani all’aborto e almeno 14 di essi hanno vietato o imposto severe restrizioni alla procedura.

“Poiché Trump ha annullato la sentenza Roe contro Wade, la fecondazione in vitro è già sotto attacco e le libertà delle donne sono state violate in tutti gli stati del Paese”, ha affermato la portavoce della campagna di Harris, Sarafina Chitika, in risposta ai commenti di Trump di giovedì.

Trump si è già vantato di aver nominato tre dei sei conservatori della Corte Suprema che hanno sostenuto l’annullamento della legge sull’accesso all’aborto.

“Sono riuscito a far fallire la sentenza Roe v Wade”, ha scritto online l’ex presidente nel maggio 2023.

Ma Trump ha tentato di prendere le distanze dal suo comportamento in materia di aborto, mentre Harris sfrutta le preoccupazioni degli elettori su come i repubblicani potrebbero influenzare i diritti riproduttivi.

Nella sua intervista, Trump, residente in Florida, ha anche affermato che intende votare contro una proposta di legge dello Stato della Florida che proibirebbe l’aborto dopo sei settimane, con alcune eccezioni.

“Penso che il [divieto] di sei settimane sia troppo breve. Ci deve essere più tempo”, ha detto. “Voterò che abbiamo bisogno di più di sei settimane”.

A febbraio la fecondazione in vitro è diventata il nuovo fulcro politico del dibattito americano sull’accesso all’aborto.

Fu allora che la Corte Suprema dell’Alabama, controllata dai repubblicani, stabilì che gli embrioni congelati creati tramite fecondazione in vitro sono considerati bambini secondo la legge statale.

All’epoca, Trump aveva invitato i legislatori dell’Alabama a “trovare rapidamente una soluzione immediata per preservare la disponibilità della fecondazione in vitro in Alabama”. A marzo avevano approvato una legge a tutela della fecondazione in vitro.

La sentenza ha rappresentato un vero grattacapo politico per i repubblicani, costringendo diversi leader a rilasciare dichiarazioni di opposizione alla sentenza dell’Alabama, che avrebbero potuto danneggiare le loro prospettive in un anno elettorale.

Il quarantadue percento degli americani ha utilizzato trattamenti di fecondazione in vitro o ha conosciuto qualcuno che lo ha fatto, secondo un sondaggio Pew dell’anno scorso. Questa percentuale aumenta con l’aumento dei guadagni: il 45% tra gli americani con redditi medi e il 59% per quelli con redditi elevati.

È più probabile che si tratti di americani bianchi che votano repubblicano e molti di loro sono coloro che Trump spera di riportare in politica dopo aver perso il loro sostegno nel 2020.

Giovedì Trump ha informato i suoi sostenitori del suo nuovo incarico durante un comizio nel Michigan.

“Il vostro governo pagherà, o la vostra compagnia assicurativa sarà obbligata a pagare, tutti i costi associati al trattamento di fecondazione in vitro”, ha affermato.

Ma giovedì sera i democratici hanno continuato a respingere l’idea che l’amministrazione Trump possa adottare una politica del genere.

“Gli americani hanno visto con i propri occhi come Donald Trump ha annullato la sentenza Roe v Wade e ha spianato la strada agli estremisti repubblicani Maga per limitare la fecondazione in vitro e approvare crudeli divieti di aborto in tutto il Paese, danneggiando donne e famiglie”, ha affermato in una nota la portavoce del Comitato nazionale democratico Aida Ross.

“Quando gli elettori si recheranno alle urne questo novembre, voteranno per la coppia Harris-Walz per proteggere le nostre libertà, non per l’assalto totale ai nostri diritti fondamentali da parte di Trump e Vance”.

Link per Fonte originale

https://www.bbc.com/news/articles/clyg1rlnywyo

3- Articolo APNews

Trump chiede la copertura universale del trattamento di fecondazione in vitro senza fornire dettagli su come funzionerebbe il suo piano

Di JOEY CAPPELLETTI , THOMAS BEAUMONT e JILL COLVIN

POTTERVILLE, Michigan (AP) — L’ex presidente Donald Trump ha affermato che, se dovesse vincere un secondo mandato, vorrebbe rendere la fecondazione in vitro gratuita per le donne, ma non ha specificato come finanzierebbe il suo piano o come funzionerebbe esattamente.

“Oggi, in una dichiarazione importante, annuncio che sotto l’amministrazione Trump, il vostro governo pagherà — o la vostra compagnia assicurativa sarà obbligata a pagare — tutti i costi associati al trattamento di fecondazione in vitro”, ha detto durante un evento in Michigan. “Perché vogliamo più bambini, per dirla in modo carino”.

I trattamenti di fecondazione in vitro sono notoriamente costosi e possono arrivare a costare decine di migliaia di dollari per un singolo ciclo. Molte donne necessitano di più cicli e non c’è garanzia di successo.

L’annuncio arriva mentre Trump è stato duramente criticato dai democratici per il suo ruolo nella nomina dei giudici della Corte Suprema che hanno ribaltato la sentenza Roe contro Wade, ponendo fine al diritto costituzionale all’aborto nel paese. La decisione ha portato a un’ondata di restrizioni negli stati guidati dai repubblicani, tra cui proposte che hanno minacciato l’accesso alla fecondazione in vitro cercando di definire la vita come un inizio al concepimento. La fecondazione in vitro si basa sulla creazione di più embrioni, alcuni dei quali potrebbero essere distrutti.

Si prevede che l’aborto sarà una delle principali motivazioni per i democratici e le donne questo novembre, ed è stato uno dei temi dominanti della convention nazionale del partito la scorsa settimana, incluso il discorso della vicepresidente Kamala Harris in occasione dell’accettazione della candidatura del suo partito.

In risposta, Trump ha cercato di presentarsi come più moderato sulla questione, arrivando addirittura a dichiararsi “molto forte sui diritti riproduttivi delle donne”.

In un’intervista rilasciata alla NBC prima dell’evento , Trump ha anche lasciato intendere che avrebbe votato a favore dell’abrogazione del divieto di aborto dopo sei settimane in Florida, che limita la procedura prima ancora che molte donne sappiano di essere incinte.

Trump, nell’intervista, non ha detto esplicitamente come intende votare sulla misura elettorale questo autunno. Ma ha ripetuto le sue critiche passate secondo cui la misura, firmata in legge dal governatore repubblicano Ron DeSantis l’anno scorso, è troppo restrittiva.

“Penso che sei settimane siano troppo poche. Ci vuole più tempo”, ha detto. “Voterò che abbiamo bisogno di più di sei settimane”.

In precedenza, Trump aveva definito la decisione di DeSantis di firmare il disegno di legge un “terribile errore”.

La portavoce della campagna di Trump, Karoline Leavitt, ha dichiarato in una dichiarazione dopo il raduno di giovedì che Trump “non ha ancora detto come voterà sull’iniziativa referendaria in Florida” nota come Emendamento 4 e che “ha semplicemente ribadito che ritiene che sei settimane siano troppo poche”.

Ciononostante, i suoi commenti hanno suscitato la reazione immediata di coloro che si oppongono al diritto all’aborto, tra cui Marjorie Dannenfelser, presidente di Susan B. Anthony Pro-Life America, che ha affermato di aver parlato con Trump dopo il suo discorso.

“Non si è impegnato su come voterà sull’emendamento 4. Il presidente Trump si è sempre opposto agli aborti dopo cinque mesi di gravidanza. L’emendamento 4 consentirebbe l’aborto oltre questo punto. Votare per l’emendamento 4 mina completamente la sua posizione”, ha detto, aggiungendo che “chiunque creda nel tracciare una linea diversa” deve comunque “votare contro l’emendamento 4, a meno che non voglia affatto una linea”.

Nel suo discorso, Trump ha anche affermato che, se vincesse, le famiglie potranno dedurre dalle tasse le spese per la cura dei neonati.

“Siamo a favore della famiglia”, ha affermato.

Trump ha sostenuto molteplici posizioni contrastanti sull’aborto nel corso degli anni. Dopo aver brevemente considerato di sostenere un potenziale divieto di 15 settimane sulla procedura a livello nazionale, ha annunciato ad aprile che la regolamentazione dell’aborto dovrebbe essere lasciata agli stati.

Nei mesi successivi, ha ripetutamente rivendicato il merito del suo ruolo nell’annullamento della sentenza Roe e l’ha definita “una cosa meravigliosa da vedere” mentre gli stati stabilivano le proprie restrizioni.

Trump, tuttavia, ha anche affermato di non sostenere un divieto nazionale sull’aborto e, nel fine settimana, il suo compagno di corsa, il senatore dell’Ohio JD Vance, ha affermato che avrebbe posto il veto a tale legislazione se fosse finita sulla sua scrivania.

“Il punto di vista di Donald Trump è che vogliamo che siano i singoli stati, le loro culture individuali e le loro sensibilità politiche uniche a prendere queste decisioni perché non vogliamo avere un conflitto federale senza sosta su questa questione”, ha detto Vance al programma “Meet the Press” della NBC.

Trump si è espresso per la prima volta a favore della fecondazione in vitro a febbraio, dopo che la Corte Suprema dello Stato dell’Alabama ha stabilito che gli embrioni congelati possono essere considerati bambini secondo la legge statale, sospendendo brevemente il trattamento e scatenando una reazione nazionale.

Da allora Trump ha affermato che il partito repubblicano è un “leader” sulla questione, anche se almeno 23 progetti di legge volti a stabilire la personalità fetale sono stati presentati in 13 stati finora in questa sessione legislativa, secondo il Guttmacher Institute, un gruppo di ricerca che supporta i diritti all’aborto. Quel tipo di legislazione, che afferma che la vita inizia al concepimento, potrebbe mettere a repentaglio i trattamenti per la fertilità che comportano la conservazione, il trasporto e la distruzione degli embrioni.

A giugno i repubblicani del Senato hanno bloccato una legge che avrebbe reso un diritto in tutto il paese per le donne accedere alla fecondazione in vitro e ad altre tecnologie riproduttive e che avrebbe inoltre reso i trattamenti più accessibili, obbligando i piani assicurativi sponsorizzati dai datori di lavoro e altri piani assicurativi pubblici a coprire i trattamenti per la fertilità.

La fecondazione in vitro può costare decine di migliaia di dollari tra visite mediche, farmaci e interventi chirurgici e non è coperta da molte assicurazioni sanitarie.

Trump in generale si è opposto a vari tipi di mandati federali e inizialmente si è candidato contro l’Affordable Care Act, noto anche come Obamacare, che includeva disposizioni popolari come la protezione per le persone con problemi di salute preesistenti.

In una dichiarazione, la campagna di Harris ha affermato che non si può credere a Trump.

“Trump mente tanto quanto respira, se non di più, ma gli elettori non sono stupidi”, ha affermato Sarafina Chitika, portavoce di Harris-Walz 2024. “Poiché Trump ha ribaltato la sentenza Roe contro Wade, la fecondazione in vitro è già sotto attacco e le libertà delle donne sono state strappate via negli stati di tutto il paese. C’è solo un candidato in questa corsa che si fida delle donne e proteggerà la nostra libertà di prendere le nostre decisioni in materia di assistenza sanitaria: la vicepresidente Kamala Harris”.

Jessica Mackler, presidente di EMILYs List, che si impegna per eleggere donne che sostengono il diritto all’aborto, ha definito la proposta di Trump “insincera e poco seria”.

“Lui sa quanto siano impopolari gli attacchi del GOP ai trattamenti per la fertilità, e i suoi commenti sono un disperato stratagemma per distrarre dal fatto che lui e il suo partito hanno distrutto la libertà riproduttiva”, ha aggiunto il presidente e CEO di Reproductive Freedom for All, Mini Timmaraju.

Trump ha fatto l’annuncio della fecondazione in vitro durante una svolta della sua campagna elettorale in Michigan e Wisconsin, affermando di essere fortemente concentrato sulla riconquista dopo averli vinti nel 2016, ma di aver perso di misura entrambi gli stati nel 2020.

La prima tappa di Trump è stata la Alro Steel di Potterville, nel Michigan, vicino alla capitale dello stato Lansing, dove si è scagliato contro l’amministrazione Biden in merito all’inflazione.

“Kamala ha reso la vita della classe media inaccessibile e invivibile e io renderò di nuovo accessibile l’America”, ha affermato.

In seguito, Trump si è recato a La Crosse, nel Wisconsin, per un’assemblea cittadina moderata dall’ex deputata Tulsi Gabbard, ex democratica che all’inizio di questa settimana ha appoggiato il candidato del GOP.

Gabbard ha aperto il town hall parlando del suo percorso di fecondazione in vitro, delle iniezioni che si è fatta nei bagni degli aeroporti e del dolore per i trasferimenti di embrioni falliti. Sebbene i trattamenti alla fine non abbiano funzionato per lei, ha applaudito la proposta di Trump.

“Non posso dirvi quanto cambierebbe la vita di così tante famiglie”, ha affermato.

Si trattava della sua prima visita nello Stato dopo la Convention nazionale repubblicana di Milwaukee, conclusasi pochi giorni prima del ritiro di Biden dalla corsa e iniziata dopo che Trump era sopravvissuto a un tentativo di assassinio durante un comizio in Pennsylvania.

Il Michigan, il Wisconsin e la Pennsylvania, che Trump visiterà di nuovo venerdì, fanno parte del cosiddetto blocco del “muro blu” degli stati industriali del nord, che i democratici hanno conquistato per due decenni prima che Trump li vincesse nel 2016.

Link per articolo in originale

https://apnews.com/article/trump-michigan-wisconsin-harris-battleground-campaign-0583faabae5e36000baa18c7b2bea752#
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