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OLIMPIADI: Carini abbandona, in maniera eroica, evidenziando la vergogna di queste olimpiadi prive di valori e piene di ideologia, e il comportamento vergognoso dei governi, compreso quello Italiano, succubi delle lobby economiche.

Tutti bravi a parlare dopo, quando i risultati sono così disastrosamente eclatanti, da suscitare il ribrezzo in quella opinione pubblica cui è rimasto un briciolo di senso civico, umanità e valori.

Forse siamo alla fine del percorso delle olimpiadi moderne?

Il dubbio ci assale fin dall’inaugurazione di queste “strane” Olimpiadi del 2024 che si svolgono in Francia.

I gravissimi eventi accaduti ad oggi, dopo 128 anni dalla sua riedizione, in questa tornata del 2024, casualmente in Francia, patria di de Coubertin, danno l’impressione che siamo alla fine di un percorso, non più sostenuto dai valori, dal merito e dalle tradizioni che fino a ieri ne sostenevano lo spirito e gli ideali, bensì da altro, che nulla ha a che vedere con quel passato, che tanti vorrebbero celebrare, ma pochi, veramente una minoranza sparuta, intende imporre, con i drammatici effetti cui stiamo assistendo.

Le Olimpiadi traggono origini in Grecia, dove si sono svolte le prime, quelle antiche, celebrazioni atletiche e religiose, presso la città di Olimpia, dal 776 AC fino al 393 D.C.

In quel periodo si sono tenute ben 292 edizioni, con cadenza ogni 4 anni e, cosa assai importante, durante la celebrazione di questi giochi, le guerre venivano sospese.

Dopo quasi 15 secoli di interruzione, nel 1896, il barone francese Pier de Coubertin, ristabilì i giochi olimpici, Olimpiadi moderne, dando a tutto il mondo la possibilità di partecipare, facendo svolgere ogni edizione in una città diversa, e solo dal 1900 introducendo la possibilità della partecipazione alle donne.

Ritornando all’attuale edizione francese, quella in pieno svolgimento del 2024, notiamo che, a causa della guerra, una nazione come la Russia risulta assente, in totale contrasto con lo spirito delle Olimpiadi, e gli atleti provenienti da Israele sono stati contestati.

Tutto ciò in netta contrapposizione con lo spirito delle Olimpiadi. Ma, continuando, dopo le aspre polemiche avvenute per la incredibile ed offensiva inaugurazione, che ha sconvolto ed indignato l’intera comunità cristiana, ad eccezione del primo cittadino dello Stato Vaticano, che ha ritenuto non esporsi e tacere e, l’incredibile mancanza di ospitalità verso i capi di stato intervenuti, tra cui il Presidente della Repubblica Italiano, lasciato ad inzupparsi di pioggia, senza nemmeno aver ricevuto un misero ombrello o una tettoia per ripararsi dal “prevedibile” acquazzone, la continuazione di questi Giochi Olimpici, dire che, lascia a desiderare, sembra rappresentare un vero e proprio eufemismo.

Una piscina naturale? la Senna? imposta per ospitare le gare di nuoto, considerata non balneabile da oltre 100 anni, pur di esaltare una ideologia voluta forse da lobby economiche predominati, atte a imporre l’ormai noto, ma drammaticamente famigerato “GREEN”, ha costretto gli organizzatori a far saltare diverse gare in programma a causa dell’elevato inquinamento, cui qualcuno attribuisce alla pioggia caduta tra venerdì e sabato, proprio durante l’apertura dei giochi, di cui abbiamo riferito.

Ma si sa, la salute degli atleti interessa alle lobby che hanno investito in questi giochi, e, nonostante la grande quantità di denaro, 1,5 miliardi di dollari secondo alcune fonti, speso per ripulire, certamente dalla plastica, non certo dagli escrementi, cui sembra trovarsi il batterio dell’Escherichia Coli, e che sembra continuino a fluttuare in un fiume ribadiamo noto per il suo alto inquinamento, si è dato seguito alla gara di Triathlon, provocando malessere e vomito agli atleti.

Comprendiamo la preoccupazione degli atleti, dei loro familiari per le conseguenze sanitarie che possono derivare da questa indefinibile, inqualificabile, speculativa decisione.

Non vogliamo pensare “criminale”, anche se in tanti vorrebbero suggerircelo.

Ci chiediamo dove stanno e cosa hanno fatto “politicanti” dei vari paesi per tutelare, i Loro Atleti?

Se da un lato non possiamo ne dobbiamo interferire nelle politiche degli altri Paesi, che hanno i loro ordinamenti, i loro Ministri ed i loro Capi di stato, è lecito chiedersi dove stanno e quali iniziative intendono adottare i nostri Presidenti, e Ministri Italiani.

L’elenco dei ministri che occupano le cariche istituzionali che dovrebbero intervenire a tutela dei Nostri Atleti, sarebbe assai lungo, per evitare di non citarne qualcuno, facendo Loro una grave mancanza, ci rimettiamo a chi ha l’autorità di esprimersi e magari intervenire.

Ma se questi “fenomeni” accaduti e descritti, hanno trovato risalto di mera e pura discussione ideologica, presso i media, non si può che rimanere perplessi e chiedersi dove sono le varie organizzazioni che si occupano di diritti dell’Uomo, che tacciono o peggio fanno finta di ignorare i fatti accaduti, dimostrando oltre che l’assoluta insensibilità contraria al loro ruolo, anche una appartenenza ideologica contraria alla maggioranza dei Cittadini non solo Italiani.

Il caso Carini- Khelis nel pugilato FEMMINILE dei pesi Welter, categoria 66 Kg, noto già alcuni giorni prima del match, lascia intravedere come una lobby ideologica, con la compiacenza e la complicità della politica e di chi preposto alle regole delle Olimpiadi, possa arrivare a concepire un crimine, perchè poteva esserci il morto e sarebbe stato un omicidio, se la Carini non avesse avuto l’eroico coraggio di fermarsi dopo appena 36 secondi dall’inizio dell’incontro, forse per questo il più atteso del pugilato olimpico, come definito dall’Agenzia “AGI”.

A che serve la discussione e la solidarietà alla Angela Carini, oggi, dopo la sua EROICA rinuncia ad una gara, che la vedeva perdente già dall’inizio perché qualcuno si confonde tra uomo e donna, tra maschio e femmina, tra mamma e papà, inventando così generi che non trovano alcun riscontro in natura?

Inconcludente l’intervento a posteriori di qualche Ministro, così come il colloquio tra il Presidente del Consiglio e la Atleta Italiana accompagnata dal ministro Italiano Andrea Abodi.

Inconcludente e, da Uomo, vergognoso pensare, immaginare un incontro di box tra un uomo ed una donna.

A che serve parlare per giorni e giorni di “alcuni” femminicidi, inasprire le pene, propagandandoli come azioni di deterrenza, quando poi si permette, senza intervenire, ad un combattimento tra uomo e donna?

Come mai la scienza, pur avendo elementi di assoluta rilevanza, in questo caso non è intervenuta prima che potesse compiersi un “crimine”?

Crimine che può sempre avvenire, se le altre atlete non trovano il coraggio di fermarsi, come ha fatto Angela Carini, magari spinte dal premio in denaro che le squadre sembrano riservare alle proprie atlete vincitrici di medaglie.

Ci saremmo aspettati un intervento deciso e determinato, dal Comitato Olimpionico Italiano, dal Nostro Governo, dalle opposizioni tutte, affinchè questo deplorevole, squallido e vergognoso incontro non avvenisse.

Purtroppo dobbiamo registrare che proprio le attuali opposizioni Italiane hanno, fin dal 10 maggio del 2016 mentre erano forze di governo, appoggiato, attraverso la commissione “Jo Kox” le politiche che favoriscono queste lobby che hanno permesso ciò. Commissioni spacciate impropriamente per commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo ed i fenomeni di odio, e che invece sembrano istigare odio verso l’uomo e la donna, la mamma ed il papà, il maschio e la femmina, per introdurre generi che nulla hanno di naturale.

E’ squallido assistere come uno Stato, quello Italiano, abbandoni, lasciando da sola, senza intervenire, una propria atleta, a combattere una “guerra ideologica”.

Rimangono parole vuote, quelle attribuite al Ministro dello Sport Italiano, che asserisce prima dell’incontro: “Nell’Evento che rappresenta i più alti valori dello sport, si devono garantire la sicurezza di atleti ed atlete”

Non ci sembra che la sicurezza sia stata garantita ad i nostri, ma anche a tutti gli altri Atleti.

Forse è il caso di avere la forza di ritirare, per la loro sicurezza, i Nostri Atleti, piuttosto che continuare a considerarli “carne da Macello.

Forse, dopo 128 anni dall’avvio dei giochi Olimpici, voluto dal barone francese Pier de Coubertin, oggi il presidente della Francia Emmanuel Macron, vuol decretarne la definitiva chiusura.

Ettore Lembo

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