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In questi giorni siamo tutti con il fiato sospeso per l’imminente invasione di Gaza da parte delle Truppe speciali di Israele.

Un’opzione che evidenzia due asimmetrie concettuali di notevole importanza.

La prima, l’idea che una guerra possa essere proclamatanell’assurdo obiettivo di cancellare l’avversario.

La seconda guerra mondiale è stata combattuta con questo ideale .

La distruzione del nazismo è stato il cemento della coalizione vincitrice del conflitto ma oggi sappiamo che le guerre convenzionali non esistono più. 

Le rappresaglie militari dovrebbero servire alla missione più nobile di una pace duratura.

Israele non sembra inseguire questa strada.

Na c’è di più. La seconda asimmetria, strategica e tattica allo stesso tempo.

L’ opzione militare incentrata sulla invasione di Gaza  potrebbe rivelarsi catastrofica perché nessuna forza speciale, oggi, può essere attrezzata alla guerra “non di superficie” combattuta con tecniche di guerriglia, trappole primitive e ribilanciamento della superiorità numerica.

Nel 2020 durante una mia visita nei tunnel di Cu Chi a 200 km circa da Ho Chi Minh ex Saigon in Vietnam ebbi modo di comprendere la drammaticità di una guerriglia sotterranea. I tunnel vennero utilizzati dai Viet Minh nella Guerra di Indocina e poi dai Viet Cong durante la Guerra del Vietnam. Nei cunicoli scavati, anche a 6 metri di terra, c’erano villaggi interi nei quali si viveva, si combatteva e si moriva. 

Gli spari di sottofondo provengono dal poligono allestito accanto ai cunicoli. Un’attrazione, ormai, che crea un’atmosfera cupa caratterizzata dall’odore di polvere di sparo e morte che i luoghi hanno reso un monumento alla Pace.

Rivedendo quelle immagini credo che i negoziati dovrebbero prendere il posto della collera e rilanciare l’idea di due Paesi per due popoli.

Il cessate il fuoco è indispensabile e la pace un’opzione non più negoziabile.

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