DALL·E 2024-02-19 15.35.30 - A man dressed in a simplified historical black uniform from the 1920s Italian era, without a cap and with fewer decorations. The uniform should still

 

Nel precedente articolo dal titolo “Il Bandecchismo” abbiamo iniziato a trattare un fenomeno politico e sociale a cui il grottesco Sindaco di Terni ha dato vita sin dalle elezioni del Maggio 2023 e che ha colorato con i toni delle drammaticità che non hanno risparmiato attacchi ai diritti civili,  frasi sessiste,  banalizzazione dei femminicidi, fino ai reati di aggressione fisica e verbale.

Una parodia grottesca che ha trovato il culmine nelle dimissioni annunciate il 7 febbraio 2024 e poi ritirare appena due giorni dopo senza apparenti ragioni politiche: qualche screzio con il proprio partito ma nessun rimpasto di giunta, nessuna modifica del programma politico, nulla, in sintesi, che giustifichi il siparietto  delle dimissioni revocate.

In realtà, come ho sostenuto in diversi occasioni, il Sindaco Bandecchi si è dimesso il 7 febbraio allo scadere del termine dei 180 giorni entro i quali il Prefetto di Terni avrebbe dovuto esprimersi rispetto agli esposti ad iniziativa popolare ex art 70 Tuel presentati da cittadini lo scorso 7 e 8 Agosto 2023 e relativi alla incompatibilità alla carica di primo cittadino del manager Bandecchi che era già stata dichiarata da un Parere del Ministero dell’Interno già pubblicato il 3 Agosto e trasmesso al Prefetto di Terni che tuttavia resta nel Suo silenzio impenetrabile.

Il tema della incompatibilità nasceva per il fatto che Bandecchi era al tempo stesso patron della Ternana Calcio e (quindi titolare dei terreni sui quali sarebbero dovuti sorgere il Nuovo Stadio di Calcio ed una Clinica privata convenzionata con il SSN)   Sindaco della Città (che aveva già definito opere pubbliche i due interventi e ne avrebbe gestito la realizzazione) .

Una situazione nella quale il nostro simpatico Sindaco si sarebbe trovato nel ruolo scomodo e illegale di commissionario e committente.

In realtà il Sindaco Bandecchi mise in essere una serie di operazioni societarie che apparentemente rimossero il conflitto d’interessi ma solo apparentemente perché Bandecchi è in realtà l’UBO Ultimate Beneficiary Owner del Gruppo Unicusano e delle sue consociate estere, quindi colui che ne assicura con continuità il governo nazionale ed internazionale.

Vero, altresì, che un pronunciamento del Prefetto anche tardivo in favore della incompatibilità riaprirebbe un dossier scomodo per il Sindaco di Terni che si troverebbe magari a dover chiarire i movimenti societari posti in essere nella galassia di aziende del suo gruppo: un caso per tutti la Nuova Ternana Calcio venduta nel 2023 all’imprenditore Guida che gestisce, tuttavia, con un modesto  5% del capitale sociale che sarebbe, altresì, detenuto concentrato nelle mani di una Holding denominata N21 completamente schermata…

Con la revoca delle dimissioni, ed è questo l’oggetto dell’articolo,  Bandecchi si allontana dal dibattito dissolvendosi dal passato dal presente e dal futuro della comunità politica e civile.

Quello che oggi deve essere indagato e scardinato, dunque, finito Bandecchi è il “bandecchismo”, l’attitudine cioè a tollerare, a non censurare, a  perdonare le manifestazioni politiche del Sindaco sia d’indirizzo amministrativo  nella attività di giunta sia nelle esternazioni fatte pubblicamente In molte occasioni.

Una comprensione che sposta il focus dal Sindaco alle Istituzioni  democratiche, alle forze politiche ad al ceto elettorale.

In primo luogo bisogna chiedersi cosa aspetti il Prefetto di Terni ad intervenire sulla questione descritta e ciò non soltanto in forza degli esposti presentati e rimasti ancora senza risposta ma anche alla luce dell’utilizzo personale che il Sindaco di Terni ha fatto delle Istituzioni rappresentative in violazione di qualsiasi normativa e regola, anche, di buon senso.

Inutile ricordare che l’art 53 del Tuel non prevede in alcun modo una dimissione del Sindaco immotivata e sostenuta da propositi mendaci né una revoca sostenuta da motivazioni razziste: avrebbe revocato le dimissioni per non lasciare il Governo della città alle opposizioni definite come “animali”.

In secondo luogo ci sono tracce di bandecchismo nella reattività delle opposizioni  consiliari che appaiono lente ed ossequiose rispetto all’assunzione di strategie  di contrasto forti  ed incisive.

Basti ricordare che uno degli esposti al Prefetto in ordine alle incompatibilità del Sindaco è stato presentato dai consiglieri di centro destra.

Dare seguito, nei confronti del Prefetto, a quell’esposto darebbe un segno importante alla città.

In terzo luogo il bandecchismo, nonostante le sue mille contraddizioni, delude nei sondaggi nazionali ma resta a forte a Terni, una città stretta da agonia del passato industriale, chiusura delle attività commerciali ed il vuoto di un progetto di rilancio mai realizzato.

Il popolo di Bandecchi sembra sostenerlo malgrado tutto e gli altri, la maggioranza, anche quelli che non lo votarono o non andarono alle urne restano assenti, distanti, forse ci ridono su o forse no, restando a guardare come merli su un ramo.

 

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