Il podio del degrado cattivi maestri comunicatori
Il podio del degrado, cattivi maestri comunicatori: in meno di 24 ore il web impazzisce e disvela le tare culturali e sociali di chi comunica in Italia.
Come un tubo turato che poi esplode, in poche ore la rete ci offre un florilegio di aberrazioni culturali che hanno come filo conduttore la discriminazione sessuale e il maschilismo violento.
Quasi abbiamo nostalgia del periodo in cui si parlava di covid.
Ecco la presentazione delle notizia in forma di climax ascendente (anche se, soprattutto con le ultime due, è difficile assegnare il primato):
Quarto posto
Il cantante Gue Pequeno, in una intervista dice di non essere sessista o razzista “ma” non approva la scelta del collega Ghali di vestirsi da donna se non è dichiaratamente gay.
Terzo posto
Il pentastellato Alessandro Di Battista scivola su considerazioni contro “coloro che PRETENDONO di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari forme di trasgressione durante i Gay Pride”.
Secondo posto
Lo psicoterapeuta televisivo Raffaele Morelli inveisce contro la scrittrice Michela Murgia in uno scambio acceso e variegato sul seme del femminile, che solo le donne possono giocare con le bambole e che se la donna non viene guardata quando è per strada non è gratificata.
Primo posto
Le spoglie vive del critico d’arte Vittorio Sgarbi che vengono traslate a forza fuori dal parlamento dopo un lungo, reiterato e ininterrotto inveire contro il magistrato Giusi Bartoluzzi
Diagnosi
In psichiatria si chiama schizofrenia, dal greco σχίζω (schizo) (spaccare, frammentare, dividere) e φρήν (fren) (l’anima, lo spirito, l’intelletto, la mente… poi il cervello).
Le funzioni mentali della mente dell’individuo si separano e frammentano.
Anamnesi
Un altro esempio di altro ambito e di poco antecedente è legato alle dichiarazioni del ministro Matteo Salvini che mangia ciliegie e poi lo nega…
Prognosi
Insomma qualcosa nell’equilibrio psichico di chi comunica in tv o sui social si è rotto e forse mostra i veri volti di questi fenomeni da palcoscenico dal trucco avvenente e l’alito marcescente.
Terapia
A noi resta solo da ricordare che chi si espone, chi comunica, chi si espone in qualunque modo, ha il dovere di essere di buon esempio.
In questo momento vediamo solo pessimi esempi, ma abbiamo fiducia nell’intelligenza, nella capacità di comprendere e di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, di chi osserva.
Link
Dichiarazione di Alessandro Di Battista
Intervista a Gue Peqeno
Raffaele Morelli e Michela Murgia
Intervento di Vittorio Sgarbi