Occhio a dare le notizie
Quali interessi e per conto di chi certe narrazioni vengono fatte in maniera poco chiara ma molto allarmistica?
Forse a qualcuno interessa che la guerra si espandi?
“Caccia italiani intercettano aerei russi nel Mar Baltico”
Così titolava ANSA, che poi riportava, :
“Nelle ultime 24 ore gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana schierati nella Task Force 4th Wing, operativa nella base polacca di Malbork, hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi nel Mar Baltico.
L’allarme, lanciato dal centro di comando della Nato con sede a Uedem (in Germania), è scattato nelle mattinate di ieri e di oggi per un velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali del Mar Baltico.
Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base di Malbork.”
Con lo stesso tono, altre agenzie di stampa.
In maniera ancora più allarmistica titolava TiscaliNews:
“Tensione nel Mar Baltico, caccia italiani intercettano aerei russi sulle acque internazionali”
Continuando: “Venti di guerra soffiano pericolosamente a est, dove anche gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana sono decollati per effettuare una doppia intercettazione di aerei russi nel Mar Baltico. L’allarme, lanciato dal centro di comando della Nato a Uedem, in Germania, è scattato per un velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali. Una volta identificati i velivoli, gli F-2000 italiani – schierati nella Task Force 4th Wing operativa nella base polacca di Malbork – sono rientrati. Gli episodi si susseguono e la tensione cresce ormai ogni giorno nei cieli orientali dell’Europa. Una nuova “notte di inferno” per i raid russi in Ucraina ha riacceso la paura di uno sconfinamento della guerra in Polonia, spingendo anche Varsavia a far decollare i suoi caccia e quelli della Nato per “garantire la sicurezza dello spazio aereo”.
Significativo qualche tempo dopo, e dopo aver alzato l’asticella dell’allerta, la notizia, che gli aerei russi intercettati sul Mar Baltico non avevano sconfinato.
“Si trovavano a sorvolare uno spazio aereo internazionale al confine con l’area sotto il controllo della Nato i due aerei russi, del modello IL 20, intercettati in due distinti episodi dai caccia italiani sul Mar Baltico”.
Lo si apprende da fonti della Difesa.
Il sistema di allerta che ha portato allo ‘scramble’ è scattato per assenza di contatto da parte dei velivoli con le torri di controllo di gestione del traffico aereo.
Notizie in questo ambito, date senza un preventivo approfondimento, se non quello sensazionalistico, se non forse allarmistico, inducono inevitabilmente ad alzare l’asticella verso quella che potrebbe diventare una probabile espansione della guerra in atto tra Russia e Ucraina.
Significative le parole del Generale Leonardo Tricarico, Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare tra il 5 agosto 2004 e il 19 settembre 2006 e Consigliere militare di diversi Presidenti del Consiglio ed oggi Presidente della Fondazione Icsa, intervistato al TG4 del 30 Marzo nell’edizione delle ore 19,00 sui reali rischi della guerra contro la Russia.
Da quell’intervista riportiamo alcuni significativi stralci.
Intervistatrice: “Chiedo a lei come interpretare. Questa nostra risposta è una risposta che è dovuta perché effettivamente c’è un’asticella della tensione da parte di Mosca che si sta alzando ulteriormente o la risposta della NATO non può non deve o deve essere diversamente simmetrica rispetto alle provocazioni che abbiamo sentito nelle ultime settimane”
Gen. Tricarico: “C’è bisogno di essere molto attenti in questa fase perché io le confesso che in questi giorni comincio a preoccuparmi, non lo ero fino a poco tempo fa. per quel poco che può contare Oggi. Comincio adesso perché ogni atto anche di ordinaria amministrazione, va ad arricchire uno scenario di tensione e quasi che si dovesse credere che sia quello che faccia scattare l’escalation. Ma non è così. Gli Eurofighter che hanno intercettato i velivoli russi hanno esattamente fatto un atto di ordinaria amministrazione come quelli che si fanno dovunque in tutto il mondo. quei due velivoli russi erano in volo su alcuni internazionali. Non avevano adempiuto soltanto a un altro amministrativo che era quello di dare alla loro posizione agli enti del controllo del traffico aereo non era una minaccia per alcuno. Sono stati intercettati vuol dire avvicinati e riconosciuti e riconosciuti come non una minaccia e qui doveva chiudersi tutto. Salvo invece che questa semplice operazione di tempi ordinari viene fatta passi credere come se fosse un atto stile da parte della Russia. Ecco. Da dire poi che nessuno fino ad oggi ha minacciato la nato. Si vuole far credere che la nato sia oggetto o sarà potrebbe essere? Non è così? Chi lo dice deve dimostrare Quali sono gli atti concreti che facciano ritenere questo perché semmai è vero?”
Intervistatrice: “Non soffiamo sul fuoco, facciamo tutti un passo di lato, Mi sembra di capire il consiglio della generale.
Facciamo un Focus diciamo su uno dei punti che secondo gli osservatori esperti può essere un punto delicato, particolarmente dedicato. In questo momento così difficile, cioè il corridoio Suwalki o breccia Suwalki cosiddette sono 60 km di confine sostanzialmente che separano Polonia Lituania, ma con cosa confinano, con kaliningrad che è l’exclave Russa che dà sul mar Baltico e sulla Bielorussia. Allora cerchiamo di capire perché quest’area in questo momento è così. Attenzionato usiamo questo termine.”
Intervistatrice: “Chiedo ancora lei di questa area, come mi viene in mente per altri motivi la Transnistria in Moldavia di cui abbiamo ampiamente parlato, solo effettivamente più a rischio oggi, diciamo con questa situazione con questo innalzare l’asticella della tensione, secondo lei?”
Gen. Tricarico: “Guardi io ho il sospetto, sì lo sono, o sono a rischio di incidente, e lei giustamente ha citato la Transnistria. Detto questo però io ho il sospetto che qualcuno, volutamente oggi, voglia materializzare un pericolo ai danni della NATO. Rischio che non c’è, non c’è! Bisogna che chi ci Ascolta sappia o ricordi che non c’è oggi un’alleanza al mondo così capace dal punto di vista militare come la NATO. Quindi se la Russia o chi per lei avesse intenzione di aggredire un paese della NATO non ci sarebbe storia. La NATO non è l’Ucraina, la NATO non sono altri paesi sguarniti, basterebbero un po’ anche solo i paesi del Nord a fronteggiare, diciamo senza nessun problema, qualunque tipo di aggressione. La paura è che qualcuno, diciamo a un certo punto comprensibilmente i paesi del Nord, sono impauriti. Naturalmente dalla Russia perché hanno vissuto l’unione Sovietica e stiano in qualche maniera alimentando, Ingrossando una narrativa che li renda, diciamo che diventa possibile rischio rispetto a una aggressione Russa, tanto dal poter costruire una forza permanente della NATO maggior di quella che non c’è oggi. Ecco questo sarebbe un errore enorme e quindi io penso insulto.”
Intervistatrice: “Ma si riferisce ad i paesi del baltico?”
Gen. Tricarico: “Assolutamente sì. Assolutamente sì, gli ex appartenenti all’unione Sovietica e quindi è importante mantenere la freddezza. È importante sapere che la NATO, così come oggi, è assolutamente organizzata per fronteggiare un pericolo, è importante sapere che la NATO deve trovare una sua identità che non è certamente quella di combattere la Russia.”
Intervistatrice: “portiamo a casa la saggezza e la prudenza del generale Tricarico in questo suo intervento….”
Preoccupanti ma chiare le parole del Generale Tricarico, Generale che conosce molto bene gli scenari, in particolare quelli militari.
Sembra tuttavia che le parole del Generale siano state vane, aumentando così la sua e non solo, preoccupazione.
Infatti il 31 Marzo, su TG-SKY 24: Tensione Nato-Russia, tre navi da guerra di Putin sono nel Mediterraneo. Cosa sappiamo?
Pochi giorni fa alcune unità della Marina di Mosca sono state avvistate nei pressi di Pantelleria, nel canale di Sicilia. Le ragioni del viaggio sono ignote, ma sembra che siano dirette a est, prima in Egitto e poi in Siria, dove c’è una stazione russa di rifornimento e dove possono portare rinforzi per le difese militari del presidente Assad.
Ivan Gren e Alexander Otrakovsky sono due imbarcazioni capaci di trasportare e far sbarcare veicoli. Al momento non si hanno notizie di truppe e mezzi a bordo.
Anche in questo caso, secondo quanto riporta WIRED, non c’è alcuna operazione segreta, fanno parte di un sistema di rifornimenti tra Russia e Siria, attiva dai tempi della guerra civile Siriana iniziata nel 2011.
Dare la “notizia” è un dovere, ma creare allarmismi?