Terrorismo ∈ Islam
Nelle ultime settimane abbiamo vissuto l’esperienza mediatica di un’altra guerra in diretta.
L’aggressione di Hamas ai danni d’Israele, tralasciando i dettagli orribili, deve far riflettere.
Il terrorismo antisionista e antioccidentale è tornato a colpire con una violenza senza precedenti che riporta al rango di attualità la drammatica apologia della Soluzione Finale per il popolo d’Israele postulata dai nazisti.
Il terrorismo, oggi, ha una matrice islamica.
È impossibile negarlo e, forse, dispiace ricordare, decontestualizzate, le parole di Oriana Fallaci.
Dispiace ricordarne la crudezza, il suono brusco del sillogismo, ahimé, non confutabile né mai confutato, fondato su un approccio unico e binario.
“…Se è vero che non tutti i mussulmani sono terroristi, è altresì vero che tutti i terroristi sono mussulmani…” (cit non testuale).
L’immigrazione fuori controllo lascia le porte aperte ai terroristi, ai criminali che spacciano, violentano le donne, uccidono, spalancano la via alla collera facilmente manipolabile ed alla polarizzazione delle ragioni.
Crimini commessi da individui di ogni religione ma che l’immigrazione ha contribuito ad aumentare.
Nel buddhismo ogni squilibrio porta ad un effetto latente e ad un effetto manifesto.
L’ingiustizia pone cause alle quali seguono effetti e oggi siamo al “deinde philosophari”.
Non è sufficiente trincerarsi dietro frasi di circostanza.
La povertà genera squilibri sociali che possono sfociare nella radicalizzazione e nella collera sociale.
La gestione dei flussi migratori e delle politiche d’integrazione non possono essere lasciate ad un fine Tuning autoalimentato e fondato sulla civiltà e sulla democrazia.
Occorre investite nei paesi africani a monte e nella integrazione degli immigrati a valle.
Può non piacere a tutti ma è un’opzione non più negoziabile.
foto: I terroristi di Hamas durante una parata (foto LaPresse)