Tipi da social

Negli ultimi anni 34 milioni di persone hanno registrato un profilo on line e hanno iniziato a somigliargli.In principio, forse, pensavamo tutti di fare in modo che il profilo creato ci somigliasse: abbiamo inserito i nostri dati, le nostre foto, dapprima con grande discrezione, poi, piano piano, non abbiamo resistito alla seduzione della possibilità di riscatto e abbiamo iniziato a voler somigliare al personaggio caricato

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In Italia il 73% della popolazione è presente on line e il 57% è attiva sui social.

Negli ultimi anni 34 milioni di persone hanno registrato un profilo on line e hanno iniziato a somigliargli.

In principio, forse, pensavamo tutti di fare in modo che il profilo creato ci somigliasse: abbiamo inserito i nostri dati e le nostre foto; dapprima con grande discrezione, poi, piano piano, non abbiamo resistito alla seduzione della possibilità di riscatto e abbiamo iniziato a voler somigliare al personaggio caricato.

I profili hanno iniziato a diventare un Avatar o, meglio un Avatara.

Avatara in sanscrito vuol dire “manifestazione”, “discesa sulla terra della divinità”, una sorta di “epifania divina”.

E così sui social abbiamo iniziato a pensare di poter esporre la nostra manifestazione divina, la parte migliore di noi: quella più bella, grazie ai filtri delle foto, quella più intelligente, grazie alle citazioni copiate e incollate on line, più influenti grazie all’auto-celebrazione.

Ma la simbologia delle divinità è alta e raffinata e non sempre facile da incarnare.

L’avatar, l’immagine, la maschera…

“Datemi una maschera e vi dirò la verità” scriveva Oscar Wilde ma questo avviene nello stato embrionale della vita social: quando l’utente muove i suoi primi passi e vive ancora un momento di pudore della personalità, quando pubblica poco e non ama condividere troppe foto, quando ancora il simbolo può trovare spazio. 

Poi, piano piano, prende dimestichezza col mezzo e viene colto dal desiderio della esposizione divina ma, inesperto del raffinato mondo simbolico delle divinità antiche, viene fatto prigioniero da un annichilente, semplice e schematico mondo delle maschere fisse delle fabulae atellanae.

In poco tempo il mondo dei social viene popolato da novelli 

Dossennus il parassita gobbo e scaltro che si atteggia a sapiente.

Pappus il vecchio babbeo lussurioso, rimbambito e avaro.

Maccus quello che “fa il cretino” e mangia di continuo.

Buccus quello con la “bocca grossa”, che parla a vanvera.

Ovviamente i nomi sono cambiati e anche (poco) le caratteristiche.

L’atellana Social moderna è popolata da

Il Guru.
Il Guru ha conquistato una propria notorietà on line, ha un più o meno folto gruppo di accoliti che leggono tutto e si dividono tra quelli che prendono a cuore i loro “insegnamenti” o quelli che le rifiutano nettamente.

Queste due fazioni popolano poi i social combattendo le loro crociate l’una contro l’altra.
La caratteristica principale dei Guru è che non seguono mai i consigli che dispensano.

Ci troviamo così davanti a esperti consulenti aziendali che non hanno aziende, maestri di vita con esistenze a pezzi, esperti di indipendenza finanziaria con buchi di bilancio imbarazzanti.

Però, a loro discolpa, si può dire che sono lì per insegnare, mica per essere coerenti…

Batman: 

Se si legge il suo profilo, si nota che c’è sempre qualcuno con cui è arrabbiato: lettori silenti che lo spiano e tramano contro la sua felicità, nemici invisibili dai quali deve difendersi, terribili ingiustizie subite.

Batman però ha sempre un avvocato dalla parte del manico e lo sguaina al momento opportuno.

Nonostante le tante prove della vita, ha fiducia nel fatto che sconfiggerà tutti grazie alla sua forza e al suo coraggio.

Forza Batman fagliela pagare a tutti!

Grandi prove per grandi uomini!

La Vrenzola

Espressione dialettale napoletana diventata di nota grazie anche ai video dei the jackal (vedi crediti a fine articolo).

Le vrenzole usano le bacheche di facebook per dare risposte pubbliche sulla propria vita privata.

Seguire i discorsi delle vrenzole non è facile perché non sempre si sa contro chi l’abbiano, ma in genere basta guardare tra i commenti dove con discrezione futurista è spiegato dove andare a cercare l’altra voce di questo romanzo epistolare moderno.

La vrenzola si differenziano da Batman perché questo sente il peso dell’essere un super eroe e sa che il suo destino è quello di combattere contro tutti i cattivi aspettando di incontrarli una notte a Gotham, la Vrenzola va dalle galline e le prendere a borsettate.

Seguire le vrenzole è come fare la settimana enigmistica: tiene allenata la mente.

Il Cronista

Con lo zelo e la professionalità dell’inviato di guerra, il cronista ci informa di tutti i suoi spostamenti e delle sue azioni.

Potrebbe cominciare postando il risveglio, poi la colazione, i bambini a scuola, il lavoro, la spesa, il cane, il gatto, il topo e l’elefante…

Di lui sai sempre tutto: quali sono le sue passioni, quale principessa della Disney è, qual è il record a Candy Crush… il suo sogno segreto (che fa di tutto per rendere vero) è avere un reality sulla propria vita privata che si sforza di far apparire perfetta ma vera: ogni tanto anche il cronista ha un problema ma lo supera con filosofia e coraggio. 

In un mondo così falso e incerto, sapere che il cronista pubblicherà ogni mattina la foto del suo caffè, è una certezza da non sottovalutare.

 

Quello intelligente.

Tra le tante certezze di facebook c’è lui: quello intelligente.

Non importa se abbia studiato all’istituto professionale e poi si sia dedicato ad una vita da impiegato al catasto. Tutto questo tempo libero gli ha permesso di informarsi di tutto e di tutti.

L’opinionista sa sempre quello di cui si parla e di cui è importante parlare: dalla trasmissione sul canale privato ai raffinati affari di alta politica.

Se ci fosse lui al potere tutto avrebbe senso.

Se non ci fosse lui on line, non conosceremmo le tendenze di opinione.

Lui ha pensieri profondi, visioni acute e ha sempre ragione anche quando … anzi no, soprattutto quando ha torto.

Tutti vorremmo essere lui.

 

Ma queste sono tutte immagini, piccoli frammenti, deviazioni dell’intero.

Sono riproduzioni semplicistiche alle quali affidiamo noi stessi per piacere di più a chissà chi.

Chissà chi per davvero, perché, in effetti proprio, non si capisce a chi piacciano questi stracci di personalità.

Però sono facili da gestire e per questo ci seducono, perché sui social pare più facile avere una personalità riduttiva e schematica che non cercare confusi la propria identità che potrebbe essere così grande che, da vicino, non riusciamo a metterla a fuoco.

 

Crediti

Fonte dati: grafici

Vrenzole:

video the jackal you tube  

fonte immagine: facebook

 

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