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In questi ultimi anni siamo stati testimoni di un fenomeno incomprensibile, almeno per molti, quello del diffondersi a macchia d’olio di comportamenti privi di senso, addirittura dannosi davanti a una minaccia indefinibile e poco realistica, almeno per chi ancora conserva qualche ricordo degli studi fatti nel corso di laurea in medicina.

Abbiamo assistito annichiliti al diffondersi di un panico, architettato e fuori controllo, a causa di un virus misterioso che si è manifestato in tutto il mondo in contemporanea, senza rispettare la stagionalità del fenomeno. Abbiamo visto orde di operatori sanitari in tuta spaziale che disinfettavano l’aria, l’acqua, le strade sempre per contrastare il terribile mostro a forma di virus che metteva in pericolo la vita di tutti. Un virus in grado di resistere per ore, giorni, settimane, forse mesi sulle superfici, nell’aria, nell’acqua, senza sapere esattamente come fosse possibile un’eventualità del genere dato che i virus non possono sopravvivere al di fuori dell’organismo ospitante.

Guai ad accennare a qualche dubbio sulla narrazione ufficiale, divulgata a reti unificate h24, il malcapitato veniva immediatamente tacciato di complottismo e messo a tacere con toni minacciosi.

Per fortuna, davanti all’incedere del male oscuro, proprio a Natale del 2020 giungeva dal nord il nuovo salvatore: il dio vaccino.

Tutto ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni è stata una manifestazione plateale di un fenomeno non nuovo, dato che si è riaffacciato innumerevoli volte nel corso della storia, e consiste nel fatto che periodicamente l’individuo cessa di essere un essere umano e si trasforma in una rotella di un sistema, ragion per cui l’interesse individuale deve scomparire davanti alla tutela della collettività. Anche nel corso della Pandemia da Covid 19 la “vaccinazione” con un siero genico sperimentale diventava obbligatoria perché era doveroso raggiungere una immunità di gregge tale da garantire la tutela delle persone “fragili”.

E’ paradossale constatare come tutta una corrente di pensiero che ha sempre avuto come obbiettivo principale quello di cancellare dalla faccia della terra le superstizioni religiose, affidando solo alla scienza il compito di orientare le decisioni in ogni ambito del vivere, nella realtà dimostri di perseguire l’esatto contrario.

Chi ha studiato in maniera approfondita questo fenomeno è stato Igor Shafarevich (1923-2017), un matematico russo che ha affidato il suo pensiero al libro “Il Fenomeno Socialista” Harper Collins Ed., 1980.

La prefazione al testo citato è di Alexander Solzhenitsyn, un nome che non può lasciare indifferenti, non foss’altro per lo spazio a lui riservato in Occidente quando lo stesso era considerato un fiero avversario dell’URSS.

Scrive Solzhenitsyn, nella prefazione del libro di Shafarevich:

“il socialismo mondiale, e tutti i personaggi associati, sono avvolti nella leggenda; le sue contraddizioni vengono dimenticate o nascoste; non dà mai risposte agli argomenti contrari ma semplicemente li ignora e il tutto trae origine da un clima di irrazionalità che circonda il socialismo e da un’istintiva avversione nei confronti dell’analisi scientifica…”.

Ed è esattamente questo il punto: l’avversione istintiva del mondo socialista nei confronti della scienza. Quella scienza su cui, a parole, fanno affidamento per portare avanti la loro visione del mondo, e questo accade per il semplice motivo che spesso l’analisi scientifica dei fatti si trova ad essere in netto contrasto con quelle che sono le aspettative e le mete agognate dai seguaci del fenomeno socialista mondiale.

Prosegue Solzhenitsyn: “Le dottrine del socialismo brulicano di contraddizioni, le sue teorie sono in conflitto costante con la pratica, ciò nonostante, a causa di un istinto potente … queste contraddizioni non ostacolano minimamente la continua propaganda del socialismo. In realtà non esiste nemmeno una precisa definizione di socialismo; al suo posto esiste un qualcosa di vago, una rosea nozione di qualcosa di nobile e buono, di uguaglianza, di proprietà comune e di giustizia: l’avvento di queste conquiste porterà un’euforia istantanea e un ordine sociale ineccepibili ……. Shafarevich indica con grande precisione sia la causa che la genesi delle prime dottrine socialiste, che egli caratterizza come reazioni: Platone come reazione alla cultura greca e gli gnostici come reazione al Cristianesimo”.

Secondo Igor Shafarevich l’obbiettivo dei seguaci del fenomeno socialista è sempre stato quello di cercare di contrastare il tentativo dello spirito umano di elevarsi al di sopra della materia per dare spazio a quella scintilla divina che è parte inalienabile della natura umana e che invece qualcuno si ostina a voler negare. Nel corso dei secoli una forza potente e oscura periodicamente si è attivata per cercare di riportare l’essere umano agli albori della storia, al suo stato esistenziale primordiale.

Sempre nella prefazione di Solzhenitsyn si legge che “Il Socialismo cerca di ridurre la personalità umana ai suoi livelli più primitivi e di spegnere gli aspetti più elevati e complessi dell’individualità umana, quelli che la rendono simile a Dio. Anche la stessa uguaglianza, quella attrazione e grande promessa dei socialisti nel corso dei secoli, si rivela essere non uguaglianza di diritti, di opportunità e di condizioni esterne, ma uguaglianza in quanto identità, uguaglianza intesa come il muoversi della diversità verso l’uniformità.

Da quanto riferito si comprende perché quella in atto non è solo una guerra di eserciti e di bombe che piovono sulla testa, non è nemmeno una guerra di idee ma è soprattutto una guerra spirituale.

Dina Nerozzi

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