Grazie

La redazione di Betapress vuole ringraziare Paolo Battaglia La Terra Borgese per il suo interessante articolo e per le parole di sostegno alla nostra testata.

GRAZIE

 

ringraziamo tutte le testate che hanno riportato fin ora la notizia ed il collega Ettore Lembo per il suo sostegno.

informazione.it

Etica Edizioni

Sicilia oggi Notizie

Sardegna Reporter

Ettore Lembo news

Tele Radio News

Positano News

La Notizia . net

 

 

 

 




Nuova filiera 4 + 2, deragliamento?

Rispetto alla nuova filiera 4 + 2, fiore all’occhiello del ministro Valditara, sorgono perplessità che andrebbero stigmatizzate in modo coerente con quella che è la programmazione della rete scolastica.

Abbiamo Posto una domanda al Dott. Marco Ugo Filisetti DG di Ok School.

 

Direttore, cosa ne pensa del nuovo ddl 924?

 

Filisetti: Ho avuto occasione di seguire nell’aula del Senato mercoledì scorso il dibattito sul DDL S 924 istituzione filiera formativa tecnologica professionale tecnica professionale.

Al riguardo consentimi un sintetico contributo: l’alto tasso di occupabilità dei percorsi ITS con il conseguente loro successo, come frequentemente riportato sui media, è determinato dalla coerenza del n. di figure professionali (addirittura in difetto) in uscita e loro competenze, con la richiesta del mercato del lavoro.

In realtà tutte le figure professionali in uscita dai percorsi liceali, tecnici, professionali dovrebbero avere un analogo tasso di occupabilità, attesa comunque per tutte la formazione dello studente come persona integrale.

Così sarebbe se la programmazione dell’offerta formativa integrata fosse coerente (quantomeno tendenzialmente) nei numeri e contenuti con le richieste del mercato del lavoro anziché subordinata all’esigenze autoreferenziali del sistema d’istruzione, che influiscono altresì sull’orientamento scolastico.

Fermo restando che l’orientamento scolastico deve essere traguardato sulla programmazione dell’offerta formativa e non il contrario.

Il problema sta’ quindi nel processo programmatico dell’offerta formativa, declinato da una pluralità di centri decisionali (istituzioni scolastiche, Uffici Scolastici Regionali USR-Uffici d’ambito territoriale UAT, MIM-MEF, Regione, Provincie, Comuni, OO.SS.) disorganici oltreché ciascuno portatore d’interessi particolari confliggenti tra loro.

Al riguardo in via operativa ricordo l’opportunità di definire prima possibile la declinazione operativa della programmazione della rete scolastica come riportato nell’ apposito WBS (disponibile per ogni eventuale approfondimento) con l’indicazione:

  •  delle macro-attività previste;
  •  dei principali esiti attesi da ciascuna macro-attività – sono descritti in forma sintetica;
  •  degli gli archi temporali di riferimento – con previsione realistica, considerando anche i vincoli previsti a livello normativo;
  •  dei soggetti responsabili dello svolgimento delle macro-attività, oppure del loro recepimento



Betapress sotto ATTACCO!!! Acqua in redazione.

Comunicato Stampa: Difesa dell’Indipendenza Editoriale e della Libertà di Stampa

 

La difesa della libertà di stampa e dell’indipendenza editoriale dei giornali assume un ruolo cruciale nelle società democratiche, in quanto garantisce il pluralismo delle opinioni e il controllo democratico sul potere.

La situazione odierna in cui Betapress viene attaccato dalla politica perché rifiuta di cambiare la sua linea editoriale apertamente critica nei confronti dell’attuale governo solleva questioni fondamentali riguardo la libertà di espressione, il diritto all’informazione e la relazione tra i media ed il potere politico.

Sappiate tutti che se cercate di affondare la nostra nave, noi ci trasformeremo in sottomarino!!!

In data odierna, ci troviamo di fronte a un attacco senza precedenti contro l’integrità della nostra testata giornalistica, un attacco che non solo mette in discussione la nostra indipendenza editoriale ma che minaccia i fondamenti stessi della libertà di stampa, pilastro insostituibile di ogni società democratica.

La nostra redazione ha ricevuto pressioni crescenti affinché cambiasse la sua attuale linea editoriale apertamente critica nei confronti dell’attuale governo e di alcune figure della politica locale.

Tali pressioni, provenienti da alcuni settori politici, non solo ignorano, ma cercano deliberatamente di sovvertire il principio fondamentale su cui si basa la nostra professione: l’imparzialità e l’oggettività dell’informazione.

È dovere di un organo di stampa fornire ai cittadini una narrazione equilibrata e multi sfaccettata della realtà, consentendo loro di formarsi un’opinione informata su base di fatti accuratamente verificati e non di pregiudizi o di agende politiche.

La nostra redazione si impegna quotidianamente a garantire che ogni articolo, reportage o editoriale rispetti questo sacrosanto principio, guidati unicamente dalla ricerca della verità e dall’interesse pubblico.

L’attacco che stiamo subendo rappresenta un tentativo di intimidazione che mira a minare la nostra autonomia, costringendoci a diventare strumento di propaganda politica, anche tramite il nostro silenzio.

Questo non solo è inaccettabile ma rappresenta un pericoloso precedente che, se non fermato, potrebbe compromettere l’intero ecosistema informativo, riducendo la pluralità di voci e la ricchezza del dibattito pubblico, fondamentali in uno stato democratico.

Ribadiamo con fermezza che non cederemo a tali pressioni.

La nostra missione è quella di servire il pubblico con informazioni oneste e non filtrate, contribuendo così alla salute della nostra democrazia.

La libertà di stampa è un diritto inalienabile che resiste non solo come fondamento della nostra professione ma come baluardo contro ogni forma di autoritarismo.

Invitiamo l’opinione pubblica, le istituzioni democratiche, le organizzazioni nazionali e internazionali a sostenerci in questa battaglia non solo per la nostra testata, ma per la salvaguardia della libertà di informazione ovunque.

È solo attraverso una stampa libera e indipendente che una società può aspirare a essere veramente libera e democratica.

In ogni caso, mentre continueremo a svolgere il nostro dovere giornalistico con integrità e dedizione, richiamiamo tutti i soggetti coinvolti a riflettere sull’importanza cruciale di mantenere uno spazio pubblico in cui la diversità di opinioni possa prosperare senza timore di ritorsioni o censure.

La democrazia si nutre di dibattito e critica; soffocarle significherebbe compromettere l’essenza stessa della libertà per cui tanto abbiamo lottato.

Betapress non accetta di essere minacciato con nessun mezzo, anche se non abbiamo risorse adeguate per una difesa ad oltranza, ma dalle barricate non scenderemo.

Meglio chiudere che cedere alle pressioni che ci vogliono zittire.

Hanno attaccato il nostro direttore ed alcuni di noi usando sia mezzi espliciti che mezzucci da fascisti da pane e salame, una volta si devastavano le direzioni dei giornali e si picchiavano i direttori, oggi si applicano sistemi di pressione e di attacchi personali, anche arrivando a fare velate minacce  sul tipo “ma ti conviene continuare a collaborare con quel giornaletto?”.

Sappiamo benissimo che tutti negheranno di aver attaccato Betapress, ma alcune evidenze anche eziologiche sono innegabili: gli attacchi sono iniziati in modo veemente da quando abbiamo pubblicato l’articolo “quando un ministro mente sapendo di mentire …” dedicato al ministro Valditara, e l’articolo “sindaco incompatibile che fare “ in cui davamo evidenza di documenti riservati che esplicavano un piano “criminogeno”, e sono cresciute con il crescere degli articoli sugli stessi temi.

Sappiano tutti che la redazione di Betapress non cederà, non daremo la nostra integrità in cambio di una comodità personale.

 

“Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva.”
Albert Camus.

 

Questo comunicato riflette un nostro impegno profondo alla libertà di stampa e all’indipendenza editoriale, concetti che vanno difesi strenuamente in qualsiasi circostanza.

Di contralto alla libertà di stampa, la stampa deve garantire l’assoluta imparzialità, e questo apre molti altri temi su cui cercheremo di aprire ulteriori riflessioni.

La difesa di tali principi non solo è cruciale per la professione giornalistica ma rappresenta anche un imperativo democratico, essenziale per il mantenimento di una società aperta, informata e libera.

Chiediamo a tutti di aiutarci, continueremo a pubblicare i nostri articoli e soprattutto i prossimi due sul ministro e su Bandecchi, finché ne avremo modo; diffondete il più possibile il nostro appello, ricordate che l’informazione libera è l’unica salvezza contro un abisso di tenebre.

 

Ombre di Autorità: l’Impatto del Bossing sulla Cultura e l’Integrità della Pubblica Amministrazione

 

 

Politici e Bugie: responsabilità etica.

Le nomine di Valditara

Se esercito il potere per il potere…

Bossing verso pubblici dipendenti

 

“La Sicilia non è Italia e nemmeno meridione …”

 

 

Rampelli vs Cineca – scontro di civiltà?

Siamo in Europa ma il MIUR non è d’accordo

Nuovo concorso DS, il MIUR dimentica precari, vicari e ricorrenti, l’ennesima ingiustizia!

Caro Ministro, ma mi faccia il piacere…

Concorso DSGA: note di malcostume italiano

PON – intervista ad un ex ispettore dei fondi europei del MIUR

 

 

 

 

 

Bandecchi, Terni, giunta comunale, incompatibilità… che fare???

 

 




Lupi di stato contro l’articolo 21

Il tema della libertà di stampa è di cruciale importanza nelle società democratiche, fungendo da pilastro per il mantenimento di un dibattito pubblico aperto e informato.

L’articolo 21 della Costituzione, come in molti stati liberal-democratici, riconosce esplicitamente il diritto alla libertà di espressione e di stampa, affermando il principio secondo cui ogni individuo ha il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero per mezzo della parola, della scrittura e di ogni altro mezzo di diffusione.

Questo articolo rappresenta un fondamento legale essenziale che dovrebbe garantire non solo la libertà di espressione individuale ma anche la protezione e il sostegno alla stampa come istituzione fondamentale per la democrazia.

Nonostante la presenza di tale articolo nella Costituzione, si può osservare una marcata discrepanza tra la teoria e la pratica nell’applicazione delle leggi che tutelano la libertà di stampa.

La critica principale che si può muovere in questo contesto è che lo stato, nonostante riconosca formalmente il diritto alla libertà di stampa, spesso non mette in atto meccanismi efficaci per la sua difesa e promozione.

Ciò si manifesta attraverso varie dinamiche, tra cui la mancanza di leggi adeguate che proteggano i giornalisti dalle minacce e dalle aggressioni, la presenza di normative che limitano l’accesso alle informazioni e la tendenza di alcuni governi a esercitare pressioni indirette sui media, attraverso pratiche come la pubblicità governativa selettiva o l’uso strumentale della giustizia per intimidire e sanzionare voci critiche.

L’assenza di un’applicazione pratica efficace del diritto alla libertà di stampa riflette non solo una vulnerabilità per i professionisti dell’informazione ma minaccia anche il diritto dei cittadini di essere informati su questioni di pubblico interesse.

Inoltre, la mancata implementazione di misure protettive per la stampa può portare a un clima di autocensura tra i giornalisti, i quali possono sentirsi costretti a evitare temi controversi o critici nei confronti del potere per paura di ritorsioni.

È imperativo che lo stato adotti un approccio più proattivo nella difesa della libertà di stampa, attraverso l’elaborazione e l’applicazione di leggi che non solo riconoscano formalmente il diritto alla libera espressione ma che offrano anche protezioni concrete ai giornalisti e ai media.

Ciò comprende l’istituzione di meccanismi di protezione per i giornalisti minacciati, la garanzia di accesso alle informazioni pubbliche, e la creazione di un ambiente in cui la libertà di stampa possa prosperare senza il timore di censure o repressioni.

In conclusione, sebbene l’articolo 21 della Costituzione stabilisca un solido fondamento teorico per la libertà di stampa, è evidente che lo stato deve fare di più per tradurre questi principi in azioni concrete.

La creazione di un ambiente sicuro e aperto per i giornalisti e la stampa non è solo una questione di rispetto dei diritti costituzionali ma è essenziale per il mantenimento di una democrazia sana e vibrante.

 

 

La libertà di stampa

 

 

L’indipendenza di Stampa




Quer pasticciaccio brutto de via Trastevere, la nuova filiera formativa 4+2

In Lombardia ad oggi ad iscrizioni aperte le Istituzioni scolastiche e formative hanno appena ricevuto la loro ammissione alla sperimentazione.

C’è una confusione tra elenco delle filiere ammesse che deve essere approvato dalla Regione ai sensi della DGR 1655 del 21 dicembre con scadenza 22 gennaio per la definizione degli enti partecipanti, e filiere ammesse alla sperimentazione di cui avviso con scadenza candidature al MIM al 12 gennaio.

Ieri il MIM ha pubblicato sul sito l’elenco delle candidature ammesse, per ritirarlo dopo alcune ore.

Curiosamente la Regione ha stabilito che l’ammissione al proprio elenco è condizione necessaria per la proposizione della candidatura MIM stabilendo un termine per la presentazione della richiesta di ammissione all’elenco successivo al termine per la presentazione della candidatura al MIM.

Come al solito pasticci alla italiana, che fare inutile, meravigliarsi.

Sta di fatto che le famiglie in Lombardia non hanno avuto tempo per ragionare su questo nuovo percorso, visto che il tutto è arrivato ad iscrizioni aperte, ed ancora è difficile comprendere in quali Istituzioni è possibile iscrivere i propri figli al percorso sperimentale.

 

 




NOI…DSGA, firma assurda di un contratto offensivo.

Il gruppo NOI…DSGA in data 18 gennaio 2024 in concomitanza con la firma definitiva del CCNL Istruzione e Ricerca 2019/21, sospenderà ogni sua attività.

Per tutti i DGSA di ruolo e per tutto il personale ATA, il 18 è una giornata di lutto.

Con la firma di questo vergognoso atto, muore la possibilità di valorizzazione dei DSGA in qualità di unici funzionari dello Stato, muore la possibilità di un riconoscimento economico e giuridico dopo anni di sopportazione, di soprusi e di angherie da parte dell’Amministrazione, di reggenze non retribuire, di compensi non garantiti e di risorse economiche promesse poi sempre negate: Titolo di accesso ridotto, dequalificazione a funzionario facente funzione per poi dover ottenere un incarico triennale per tornare DSGA, dopo aver vinto un concorso pubblico da DSGA con laurea specialistica, reggenze d’ufficio senza retribuzione, nessun aumento dell’indennità ferma da oltre 16 anni, mentre il FUN dei DS ogni anno cresce.

Muore il 18 la possibilità di creare una macchina amministrativa moderna, con un funzionario preparato chiamato a sostituire il DSGA in caso di assenza, sostituito da un “clone” di un collaboratore scolastico, una via di mezzo tra un CS e un AA e che non risolverà alcun problema, anzi! Muore la possibilità di una valorizzazione del Personale ATA di cui si blocca ogni possibilità di sviluppo giuridico ed economico futuro.

L’Amministrazione sceglie la strada di valorizzare solo pochi docenti scelti accuratamente dai dirigenti, assegnandogli titoli accademici altisonanti, mentre si accorpano le scuole, tagliando solo posti da DSGA e di ATA!

Ecco.

Allora il 18 non è il caso di arrovellarsi per risolvere i problemi della propria scuola.

Chiederemo ai Dirigenti e al MIM. Alle OOSS firmatarie di questo CCNL.

Vi chiediamo di pre-aderire al nostro ricorso contro questo CCNL: https://forms.gle/p98WeoZScUQyJeC16




Ombre di Autorità: l’Impatto del Bossing sulla Cultura e l’Integrità della Pubblica Amministrazione

Nella pubblica amministrazione sempre più si diffonde il fenomeno del “bossing”, ovvero l’abuso di potere esercitato da un superiore nei confronti di un subordinato, diventando un argomento di grande rilevanza nel contesto lavorativo, soprattutto quando coinvolge il settore pubblico e si intreccia con attività illecite di natura politica.

Questa pratica, per sua natura subdola e spesso difficilmente dimostrabile (ma a volte è talmente palese che la sua dimostrazione è nei fatti), può assumere diverse forme e funzioni, incluse quelle di mascherare o deviare l’attenzione da comportamenti illeciti all’interno della sfera politica.

Questa pratica viene spesso utilizzata per far si che il dipendente si licenzi dal posto di lavoro.

 

 Definizione e Caratteristiche del Bossing

 

Il “bossing” si distingue dal mobbing in quanto è caratterizzato da un abuso di potere verticale (dall’alto verso il basso), piuttosto che orizzontale (tra colleghi). Le azioni che rientrano in questa categoria possono includere:

 

– Pressioni indebite: Il superiore esercita pressioni ingiustificate sul dipendente, spesso con richieste irragionevoli o con termini di esecuzione impossibili; spesso vengono avviate contestazioni al dipendente, demansionamenti, limitazioni del suo contesto professionale.

– Isolamento e marginalizzazione: Il dipendente viene escluso dalle decisioni, dalle comunicazioni importanti o dalle attività di gruppo, rendendolo isolato all’interno dell’organizzazione, si arriva addirittura a chiedere a terzi di non entrare più in contatto con il dipendente oggetto del bossing.

– Denigrazione e discreditamento: Attacchi alla professionalità e alla reputazione del dipendente, con lo scopo di minarne la credibilità e l’autostima.

 

 Il Bossing nel Contesto della Pubblica Amministrazione e della Politica

 

Nel settore pubblico, il bossing può essere particolarmente insidioso. I dipendenti pubblici, spesso sottoposti a un controllo rigoroso e a una gerarchia ben definita, possono essere più vulnerabili a questo tipo di abuso. Inoltre, quando il bossing si intreccia con la politica, le sue implicazioni diventano ancora più gravi:

 

  1. Copertura di Attività Illecite: In alcuni casi, il bossing può essere usato per distrarre, intimidire o silenziare i dipendenti pubblici che potrebbero essere testimoni o avere conoscenza di attività illecite all’interno dell’amministrazione.

  

  1. Controllo e Manipolazione: I politici o i dirigenti possono usare il bossing come strumento per mantenere il controllo sull’organizzazione, garantendo che le attività illecite o i comportamenti eticamente discutibili rimangano nascosti, spesso i politici esercitano la loro influenza chiamando i superiori del dipendente per chiedere la sua rimozione.

 

  1. Creazione di un Clima di Paura: Un ambiente di lavoro in cui il bossing è diffuso può generare un clima di paura e di sottomissione, dove i dipendenti sono meno propensi a denunciare irregolarità o ad esprimere opinioni critiche.

 

 Conseguenze e Interventi

 

Le conseguenze del bossing possono essere devastanti sia per il singolo che per l’organizzazione nel suo insieme.

Per il dipendente, possono verificarsi problemi di salute mentale, stress, perdita di autostima e di fiducia nel sistema.

Per l’organizzazione, si rischia di creare un ambiente di lavoro tossico, con bassa morale, alta rotazione del personale e perdita di efficienza.

 

Per contrastare il bossing, soprattutto nel contesto pubblico, è fondamentale:

 

– Promuovere una Cultura Organizzativa Positiva: Creare un ambiente di lavoro basato sul rispetto reciproco, sulla trasparenza e sull’integrità.

– Formazione e Sensibilizzazione: Educare i dirigenti e i dipendenti sui temi del bossing e sulle sue conseguenze.

– Canali di Denuncia Protetti: Assicurare che esistano canali sicuri e confidenziali per segnalare casi di abuso di potere.

– Interventi Normativi e Legislativi: Implementare leggi e regolamenti che tutelino i lavoratori dal bossing e che promuovano la responsabilità e l’etica nel settore pubblico.

 

In conclusione, il bossing, soprattutto quando si intreccia con attività illecite in ambito politico, rappresenta una problematica complessa che richiede un approccio olistico e multidisciplinare per essere efficacemente contrastata.

La sua esistenza e persistenza in ambienti lavorativi, in particolare nel settore pubblico, è un campanello d’allarme che richiede un’attenzione e un intervento costanti da parte di enti governativi, organizzazioni sindacali, e della società civile nel suo complesso.

https://betapress.it/se-esercito-il-potere-per-il-potere/




Walter Rizzi, Banca AideXa, e Andrea Vaccaro: nasce un connubio per lo sport.

Il mondo dell’associazionismo sportivo in Italia conta oggi 110.000 Associazioni/Società sportive dilettantistiche. Le ASD o SSD sono, di norma, considerate facenti parte del terzo settore, hanno importanti agevolazioni fiscali su tutte le attività istituzionali e la possibilità, sotto certe condizioni, di sottoscrivere contratti di lavoro sportivo.

Quando però si parla di mondo bancario ecco che allora non si trovano grandi attenzioni per questo settore, se non quelle base per il terzo settore che, tuttavia ha un rapporto entrate/uscite molto diverso dal mondo sportivo.

In questo contesto Banca AideXa, fintech bank dedicata alle PMI e fondata nel 2020 da Roberto Nicastro e Federico Sforza, si inserisce oggi con la volontà di dare voce al mondo dello sport, supportandolo con sponsorizzazioni ma anche offrendo prodotti e servizi adeguati alle esigenze del settore.

Il 2022 è stato l’anno dello sci, con la sponsorizzazione della scuola sci viaLattea e nel 2023 è la volta del golf.

Banca AideXa ha infatti stretto un accordo di sponsorizzazione con Vittorio Andrea Vaccaro, professionista di golf, classe 1988, e dirigente sportivo.

Vaccaro, come golfista dilettante ha vinto sei campionati regionali a partire dal 2002.

Successivamente, da professionista ha giocato inizialmente sull’EuroPro Tour e ha continuato la sua esperienza in Inghilterra, in Francia e in Italia con piazzamenti di buon livello giocando anche su Alps Tour, Pro Golf Tour ed European Challenge Tour.

Ha iniziato, quasi parallelamente la carriera di dirigente sportivo, nel 2012 è stato eletto per la prima volta nel consiglio regionale della Federazione Italiana Golf.

Betapress: Walter Rizzi, Vicedirettore Generale di Banca AideXa, chi è Banca AideXa e qual è la sua mission?

Walter Rizzi: Banca AideXa è nata nel 2020 come prima fintech italiana dedicata esclusivamente alle piccole e medie imprese. La sua mission è quella di semplificare l’esperienza di accesso al credito degli imprenditori italiani grazie ad un approccio 100% digitale e all’utilizzo più avanzato della tecnologia, come AI e Open Banking.

Con questo modello distintivo, Banca AideXa si è presentata su un mercato dominato da grandi istituti tradizionali, offrendo a chi fa impresa l’opportunità di ricevere una proposta di finanziamento in pochi minuti e di vedersi accreditato sul conto corrente l’importo anche in qualche giorno, senza la necessità di firmare e caricare alcun documento cartaceo.

I primi prodotti che abbiamo lanciato sul mercato sono stati i finanziamenti alle piccole medie imprese. Con il tempo abbiamo allargato il portafoglio di prodotti digitali, introducendo i conti deposito e conto corrente per le imprese, per permetterci di avere sempre liquidità disponibile per le necessità delle PMI.

Betapress: Da cosa è nata quindi questa voglia di avvicinarsi al mondo sportivo?

Walter Rizzi: Da tempo ormai Banca AideXa si è avvicinata al mondo dello sport, cogliendo le potenzialità di questo settore. Già dal 2022, anno in cui abbiamo lanciato la nostra prima campagna multicanale, siamo stati in televisione con la  Formula 1, lo scorso inverno abbiamo collaborato con una scuola sciistica a Sestriere (la Scuola ViaLattea), e dall’estate di quest’anno ci siamo avvicinati al mondo del golf  con attività ad hoc, tra cui visibilità televisiva durante la Rider Cup di fine settembre 2023, l’evento internazionale del golf che si è tenuto a Roma, Abbiamo identificato in questo sport un interesse molto forte da parte dei nostri clienti, gli imprenditori, e quindi siamo contenti di sviluppare le nostre iniziative in merito.

Betapress: La sponsorship di Andrea Vaccaro è quindi un passo in un percorso di lungo termine?

Walter Rizzi: Collaborare con Andrea Vaccaro per noi vuol dire supportare un golfista che ha consacrato tutta la sua carriera a favore dello sport e quindi ben rappresenta la nostra volontà di vicinanza a questo mondo. La sua figura è quella di uno sportivo che condivide i nostri stessi valori, tra cui la dinamicità, proprio come una banca fintech. Non ci interessa sponsorizzare una squadra di serie A o la Champions league, ci interessano realtà in cui ci sia lo spirito dell’impresa e la possibilità di raccontare la sfida delle piccole realtà italiane per crescere e vincere nel mercato.

Betapress: Come collaborate nel concreto con le associazioni sportive?

Walter Rizzi: In particolare abbiamo declinato uno dei nostri prodotti più importanti per le imprese, il conto corrente remunerato X Conto, nel mondo delle associazioni sportive. Accendendo a questa pagina https://www.aidexa.it/partners/xconto-associazioni-sportive/  le associazioni sportive potranno ricevere i vantaggi di un conto corrente remunerato, semplice da richiedere, flessibile, a canone zero e 100% digitale. Si tratta di un conto corrente diverso dai classici, perché il tasso di remunerazione permetterà alle associazioni sportive di guadagnare semplicemente lasciando la liquidità appoggiata sul conto.

Betapress: Andrea Vaccaro, una banca tra i suoi sponsor, è una novità?

andrea Vaccaro

Andrea Vaccaro: Il mondo bancario mi ha sempre affascinato anche perché sia mio padre che mio nonno hanno lavorato in quell’ambito e credo che le istituzioni bancarie giochino un ruolo fondamentale nel sostenere l’economia sia a livello di imprese che a livello di risparmio.

Betapress: Lei sta anche per organizzare dei corsi di educazione finanziaria e di gestione dei bandi di gara per le associazioni sportive, cosa pensa di queste opportunità?

Andrea Vaccaro: Il prossimo futuro, anche alla luce di nuove norme in ambito sportivo che spaziano dal lavoro agli statuti, passando dalle piste da sci e la possibilità per comuni, province, regioni di affidare impianti sulla base di progetti senza passare da bandi per l’assegnazione, è in grande fermento. Il filo conduttore è chiaramente quello di trasformare realtà di volontariato in piccole aziende ed il supporto più grande che si può dare, non potendo allungare le giornate, è quello formativo. Credo che i corsi di formazione in ambito finanziario possano avere un ruolo importantissimo nel fornire alle associazioni sportive la capacità e la sensibilità per cogliere opportunità imprenditoriali e di conseguenza strutturarsi in modo sempre più solido.

 

 

 

Un sentito ed affettuoso augurio per l’iniziativa, nella certezza che il mondo dello sport saprà far tesoro di questa importante collaborazione.

Betapress si rallegra di questo sodalizio perché lo sport è un importante strumento di crescita a tutte le età, infatti, i valori dello sport, in un contesto accademico e filosofico, possono essere esaminati e apprezzati da diverse prospettive.

Questi valori non sono soltanto intrinsechi allo sport stesso, ma rispecchiano anche più ampie questioni sociali, etiche e culturali.

Ecco una panoramica dettagliata di alcuni dei valori più significativi associati allo sport che Betapress riprende dal canale Conversazioni Pedagogiche fondato da Corrado Faletti e Chiara Sparacio:

   – Fair Play: Il concetto di “gioco leale” è fondamentale nello sport. Significa partecipare con onestà, rispetto per gli avversari e aderenza alle regole. Il fair play va oltre la semplice osservanza delle regole; è un atteggiamento che promuove l’equità, il rispetto reciproco e l’uguaglianza.

   – Integrità: Lo sport richiede integrità, non solo nel rispetto delle regole, ma anche nell’essere onesti con se stessi e con gli altri. L’integrità comporta la responsabilità di agire in modo etico e morale, sia dentro che fuori dal campo di gioco.

   – Salute Fisica: Lo sport è un eccellente mezzo per mantenere e migliorare la salute fisica. Contribuisce al benessere generale, migliorando la forza, la resistenza, la flessibilità e la coordinazione.

   – Salute Mentale: Allo stesso modo, lo sport ha effetti positivi sulla salute mentale. Può ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare la fiducia in se stessi e l’autostima.

   – Costruzione della Comunità: Lo sport ha il potere di unire le persone, creando comunità e rafforzando i legami sociali. Può superare differenze culturali, sociali e linguistiche.

   – Inclusione: Promuove l’inclusione sociale e offre opportunità a persone di diversi background e abilità. Lo sport può essere un potente strumento per l’integrazione sociale e l’inclusione di gruppi marginalizzati.

   – Disciplina e Determinazione: Lo sport insegna la disciplina, la perseveranza e la determinazione. Queste competenze sono trasferibili nella vita quotidiana e possono aiutare nel raggiungimento di obiettivi personali e professionali.

   – Educazione e Crescita Personale: Attraverso lo sport, gli individui imparano il valore del duro lavoro, del miglioramento continuo e dello sviluppo delle proprie abilità. Inoltre, promuove l’educazione in aree come il lavoro di squadra, la leadership e la gestione delle emozioni.

   – Rispetto per gli Altri: Lo sport insegna a rispettare gli avversari, i compagni di squadra, gli allenatori e gli arbitri. Questo rispetto si estende anche al riconoscimento e all’apprezzamento delle capacità e delle prestazioni altrui.

   – Tolleranza e Comprensione: Lo sport può essere un mezzo per promuovere la tolleranza e la comprensione tra culture e comunità diverse. Contribuisce a ridurre i pregiudizi e a favorire un ambiente di rispetto reciproco.

   – Spirito Competitivo: La competizione è un elemento fondamentale dello sport. Insegna a gestire sia la vittoria che la sconfitta, promuovendo una sana competizione.

   – Realizzazione Personale: Partecipare allo sport può portare a un senso di realizzazione e orgoglio. Il raggiungimento degli obiettivi personali e di squadra può aumentare l’autostima e il senso di realizzazione personale.

Lo sport, quindi, è molto più di una semplice attività fisica.

È un fenomeno culturale, sociale ed educativo che riflette e promuove una serie di valori essenziali per lo sviluppo individuale e collettivo.

Attraverso lo sport, si possono insegnare e apprendere lezioni significative che trascendono il contesto sportivo e influenzano vari aspetti della vita sociale e personale.

 

 

Lo Sport e l’educazione finanziaria: i tassi attivi

Giochi Olimpici: Nobel per la Pace.

3200 giovani: il senso del Trofeo CONI Kinder+Sport

Che fai a Dubai? gioco a Golf…

DP World Tour Dubai




Lo Sport e l’educazione finanziaria: i tassi attivi

Quando si tratta di gestire le finanze delle organizzazioni sportive, un’area che richiede particolare attenzione sono le commissioni e le spese associate ai conti bancari, che vanno inevitabilmente ad erodere l’eventuale beneficio dato, nel migliore dei casi, per le realtà più attente, da un tasso di interesse attivo. 

Come qualsiasi altra entità imprenditoriale, – le nuove norme vanno proprio in quella direzione – le associazioni sportive devono tenersi informate sui diversi tipi di commissioni che le banche in genere addebitano per la tenuta dei conti correnti.

Queste spese, note anche come “spese di tenuta di c/c”, possono avere un impatto significativo sulla salute finanziaria della ASD o SSD che sia.

Questo articolo farà luce sulle varie attività di cui le associazioni devono essere consapevoli per gestire in modo efficace le proprie finanze.

Cosa sono i tassi attivi sui conti correnti per le associazioni sportive?

I tassi attivi sui conti correnti per le associazioni sportive rappresentano l’interesse che la banca riconosce all’associazione per quanto “si lascia” mediamente sui conti correnti, ad esempio su una giacenza media – questo il termine tecnico – di 20.000 euro ed un tasso attivo di 0,5% l’associazione a fine anno si vedrà riconoscere una somma di 100 euro.

Alla cifra indicata vanno tolti dei costi fissi come le spese di tenuta conto, di solito 50 euro annue, i costi per singole operazioni, che variano dagli accordi banca banca, le tasse, il 26% degli interessi attivi ed il bollo per giacenze medie sopra i 5000 euro, 34,20 euro.

Ovviamente l’insieme delle suddette commissioni e spese addebitate dalle banche per la gestione dei conti bancari di queste organizzazioni andrà poi a penalizzare la somma in oggetto spesso riducendola a zero ma anche generando un onere spesso negativo per l’associazione.

Nel caso sopra ricordato l’associazione dovrà pagare alla banca 10,20 euro.

Invece che pagarvi, siete voi a pagare!

Questi tassi possono variare considerevolmente da banca a banca e possono includere commissioni per l’apertura e la chiusura dei conti, per i bonifici bancari, gli assegni, i prelievi di contante e altri servizi bancari.

È importante che le associazioni sportive siano consapevoli di queste commissioni e spese, in quanto possono influenzare notevolmente il bilancio finanziario dell’organizzazione, parliamo di cifre che arrivano a 2000/3000 euro all’anno.

Conoscere i tassi attivi e confrontare le opzioni offerte dalle diverse banche può aiutare le associazioni sportive ad ottenere condizioni più convenienti e a gestire in modo efficace le proprie finanze.

Normalmente queste attività vengono svolte dal commercialista o direttamente dall’associazione, ma in entrambi i casi si corrono rischi perché nel primo caso il commercialista potrebbe avere accordi con la banca e quindi essere parziale nella sua consulenza o, come succede spesso, la tenuta dei conti dell’ASD/SSD è relativamente poco redditizia e viene relegata ai ritagli di tempo.

Nel secondo caso invece sia una mancanza di competenza ma più spesso di tempo porterebbero ad un risultato non efficiente.

Esistono in realtà consulenze specializzate che permettono alle associazioni di trovare un notevole miglioramento sulle condizioni applicate.

La scelta del conto corrente può avere un impatto significativo sul bilancio ( o rendiconto ) finanziario dell’associazione sportiva, influenzando la sua capacità di sostenere le spese operative e di pianificare per il futuro.

Quando si seleziona un conto corrente, è essenziale considerare attentamente le esigenze finanziarie della tua associazione sportiva.

Ad esempio, se l’organizzazione effettua frequentemente bonifici bancari, è importante cercare un conto che offra tariffe competitive per questa transazione specifica.

Inoltre, valuta attentamente le commissioni per i prelievi di contante e gli assegni, se la tua associazione sportiva li utilizza frequentemente.

Ricorda, la scelta di un conto corrente adeguato può aiutare la tua associazione sportiva a risparmiare denaro e ad ottimizzare le sue finanze.

Spesso potrebbe essere utile avere due conti correnti, uno per il solo deposito del circolante e l’altro per le operazioni routinarie, con questo approccio spesso si viene a risparmiare anche l’80% delle spese bancarie, ricavando inoltre un vantaggio economico.

Abbiamo applicato ad uno schemino semplice semplice per aiutare a capire i concetti sopra espressi, fate una prova a questo link:

Calcolatore economicità

 

per fare il calcolo abbiamo usato un prodotto tra quelli già esistenti ad hoc per le associazioni sportive.

 

Una volta che hai individuato le opzioni che sembrano adatte alle esigenze finanziarie della tua associazione o società sportiva, è importante considerare anche i tassi attivi offerti da ciascuna banca.

I tassi attivi sono gli interessi, come spiegato sopra, – ed in questo momento stanno salendo – che una banca paga al suo cliente per i depositi sul conto corrente.

Tieni anche presente che i tassi possono variare a seconda dell’importo del deposito e delle condizioni contrattuali.

Ricorda che anche una differenza minima nei tassi attivi può avere un impatto significativo sui guadagni finanziari della tua associazione sportiva nel lungo termine.

Tenendo a mente questi consigli, puoi aumentare le tue probabilità di guadagnare dai tuoi flussi di cassa sul conto corrente della tua associazione sportiva.

Betapress ha avviato una campagna di sensibilizzazione all’educazione finanziaria per aiutare chi fa sport ma non solo ad essere sempre più informato e pertanto in grado di fare scelte consapevoli.

Se volete approfondire scrivete a: info@betpress.it citando nell’oggetto “associazione sportiva”. 

 

 




Ponte dell’Immacolata, occhio ai voli…

COMUNICATO STAMPA

Due milioni di passeggeri aerei nel ponte dell’Immacolata.
Cosa fare in caso di neve e disservizi aerei

Sono quasi due milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere qualche giorno di vacanza, prendendo un aereo in vista delle festività di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata.

Una scelta intrapresa nell’imminente ponte, come specificato anche da Federalberghi, che vedrà 13,3 milioni di italiani coinvolti in viaggi per trascorrere qualche giornata in località di arte o in montagna.

Se da un lato, nell’anno che sta volgendo al termine, è stata netta la ripresa del turismo italiano ed anche europeo, dall’altro lato bisogna fare i conti con le amare sorprese, che, sempre più spesso capitano nelle ultime settimane per i passeggeri che decidono di mettersi in volo.

Federalberghi ha infatti certificato che il 14% dei viaggiatori ha scelto l’aereo per spostarsi, che, quindi vedrà ben quattro milioni di casi in Italia di viaggiatori in aereo per la festa dell’Immacolata, considerando che i passeggeri useranno l’aereo due volte. Per tanti, però, il viaggio può diventare un incubo.

Centinaia di voli, infatti, fa sapere ItaliaRimborso, sono stati cancellati improvvisamente da parte delle compagnie aeree, o riportano un ritardo consistente, nelle ultime settimane, tanto da poter richiedere la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Europeo 261 del 2004.

Per il 2023, ItaliaRimborso ha raccolto dati che mostrano come sia possibile richiedere risarcimenti per oltre 200 milioni di euro, molti dei quali, però, non richiesti da parte dei passeggeri, ignari delle proprie possibilità certificate dal Regolamento Comunitario.

“Questi tipi di risarcimento – dichiara il ceo di ItaliaRimborso, Felice D’Angelo – possono essere richiesti qualora sia riscontrata la responsabilità del disservizio da parte della compagnia aerea. La nostra claim company è in grado di riconoscere, anche attraverso il supporto della tecnologia, le circostanze che riguardano un disservizio aereo. Pertanto analizziamo giornalmente le segnalazioni che vengono forniti dai passeggeri, che, spesso, vengono lasciati da soli dalle compagnie, senza la dovuta assistenza”.

È opportuno, però, precisare che non tutti i voli sono risarcibili.

Nelle ultime ore, infatti, per via della neve, alcuni aeroporti del nord Europa sono stati chiusi per impraticabilità della pista ed i passeggeri sono stati dirottati in aeroporti limitrofi.

In questi casi la compagnia aerea deve fornire assistenza ai viaggiatori, mettendoli nelle condizioni di raggiungere la meta prefissata.

Nel caso in cui ciò non avvenga, il passeggero può sostituirsi al vettore aereo ed avviare una richiesta di rimborso delle spese sostenute.

In caso di disservizi aerei, il passeggero può rivolgersi direttamente al servizio clienti della compagnia aerea o chiedere il supporto ad una claim company.