“7 Stelle del passato che non hanno smesso di cantare”

Ho incontrato sette protagonisti della musica italiana e internazionale degli Anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta.

Ecco chi sono, cosa hanno fatto e a cosa stanno lavorando.

Bobby Solo 

Come lo abbiamo conosciuto

L’eco di “Una Lacrima Sul Viso” – disco d’oro nel 1964 per il milione di copie vendute – e di “Se Piangi, Se Ridi” (1965) ha superato i confini della nostra Penisola. In lunghi anni di successi, il nome di Bobby Solo, al secolo Roberto Satti, ha fatto il giro del mondo.

Che fa oggi

“Zio Bobby”, per fortuna, non è in pensione. 

Oggi si divide tra la musica per i coetanei nostalgici del genere country, blues, blue grass, jazz, funky, rock (gli stessi da cui ha preso ispirazione Elvis Presley). 

Una fetta di pubblico tra i venticinque e i cinquantacinque anni va matto per lui: è a loro che deve il tutto esaurito dei concerti nei club. 

Nonostante l’attuale situazione, l’estate scorsa ha fatto ventotto serate!

Dove lo rivedremo?

Grazie a Fedez in duetto con la Berti e grazie anche ai bravissimi Måneskin, si è aperta una finestra sul glam rock americano degli Anni Settanta; questo gli dà modo di continuare a lavorare e divertirsi come un pazzo, sia come chitarrista, sia come cantante.

Sandro Giacobbe

Come lo abbiamo conosciuto

Passato alla storia con “Signora mia” (1974). 

La canzone è piaciuta così tanto alla regista e sceneggiatrice Lina Wertmüller da inserirla nella colonna sonora del suo film Travolti da un insolito destino nellazzurro mare dagosto”. 

Questo è il suo fiore all’occhiello, specialmente negli States, dove il film della Wertmüller è considerato, assieme a “La Vita è bella” di Roberto Benigni, uno dei capolavori della cinematografia italiana.

Dove lo rivedremo?

Attivo più che mai, il cantautore ha in programma la partecipazione in qualità di ospite nel programma televisivo di Capodanno di una nota TV locale.

A febbraio del prossimo anno parte in tournée per la Spagna, dove da molti anni ha un grandissimo successo.

Delia Gualtiero 

Come l’abbiamo conosciuta

Ha raggiunto il favore del pubblico nei primi Anni Ottanta con “Occhi”, canzone che considera rappresentativa della sua carriera. 

Che fa oggi

Da nove anni gestisce il suo B & B a Silea, in provincia di Treviso. La musica è rimasta, nel tempo, una passione riservata a momenti speciali da condividere con gli amici e i fan più affezionati, che hanno aperto per lei un fan club.

Quando il fan club ha raggiunto i primi mille iscritti, è stato organizzato a casa di Delia un concerto di due ore. 

Dove la rivedremo?

A parte il concerto per festeggiare il prossimo traguardo di iscritti del suo fan club (a cui potrebbe, chissà, partecipare anche l’ex marito Red Canzian), Delia ormai vive la musica come passione personale.

Anche se la musica è stata una parte importantissima della sua vita il suo lavoro, adesso, è prendersi cura degli ospiti del suo B&B facendoli stare bene. 

Marco Armani

Come lo abbiamo conosciuto

Lo stesso anno in cui la voce di Delia si spande nell’aria sulle note di “Occhi”, un ventunenne di Bari inizia la sua carriera a Domenica In – celeberrimo programma di RaiUno – intonando “Domani”. 

Si tratta di Marco Armani, al secolo Marco Antonio Armenise.

Negli Anni Ottanta le canzoni più gettonate erano “Solo con l’anima mia” e “Tu dimmi un cuore ce l’hai”, ma il suo repertorio è assai ricco. 

Che fa oggi

Marco si dedica ora alla tv.

Ogni venerdì, su RaiUno, è ospite di una trasmissione che si chiama “Oggi è un altro giorno” con Serena Bortone: suona il piano, accompagna, canta, fa il suo mestiere. 

Continua a scrivere canzoni e in questultimo periodo ha realizzato rivisitazioni di brani famosi, suoi e di altri Autori. 

Dove lo rivedremo?

A Marco piacerebbe intraprendere un nuovo lavoro, stimolante e creativo: comporre colonne sonore per film, fiction, commenti sonori. 

Tiziana Rivale

Come l’abbiamo conosciuta

Negli Anni Ottanta nasce un’altra stella, destinata a brillare a lungo in Italia e all’estero: Tiziana Rivale.

La prima canzone a consacrarne la fama è “Sarà quel che sarà”, con cui vince il Festival di Sanremo del 1983. Da allora è un alternarsi continuo, per la cantante, di apparizioni televisive e di tournée, in Italia e nel mondo. 

Che fa oggi

Dal 2006 lavora e produce la sua musica oltreoceano.

A gennaio del 2019 le viene conferito il “Disco d’Oro alla Carriera” durante un tour in Messico.

È uscito da poco il suo ultimo CD, “Rivale in Classic” – è sulle piattaforme digitali – e in questo periodo lo sta promuovendo in varie radio.

Dove la rivedremo?

Tiziana si augura di poter riprendere i tour in Europa e all’estero, bloccati dal periodo pandemico.

Novecento

Come li abbiamo conosciuti

“Novecento” è il nome del gruppo che nel 1984 è in vetta alle classifiche con l’hit single  “Movin’ on”.

Il quartetto è costituito dai fratelli Pino (tastiere), Lino (chitarra), Rossana Nicolosi (basso) e dalla cantante Dora Carofiglio.

La lista degli artisti internazionali da loro prodotta è davvero lunga! Tra loro ci sono Sting (con il brano “Lullaby to an anxious child”), il batterista Billy Cobham, Al Jarreau & Eumir Deodato (loro idoli giovanili).

Inoltre, hanno raggiunto la prima posizione in classifica nella radio più importante degli States e in molte altre radio internazionali.

Infatti nel 2003 negli Stati Uniti esce l’album “Dreams of peace” a nome di Novecento featuring Stanley Jordan (chitarrista americano), che entra ai primi posti delle classifiche radio negli USA e, tra le radio più importanti, la famosa radio di New York “CD 101,9”, dove il singolo “Easy Love” arriva alla posizione n. 1.

Last but not least – ultima cosa, ma non meno importante n.d.r. – la loro musica, con quella di Ennio Morricone e Nicola Piovani, è stata inserita nel videogioco “Mind Labyrinth VR Dreams” per la CONSOLE PS4 di PlayStation VR, uscito in tutto il mondo.

Che fanno oggi

Oltre a essere musicisti, produttori e discografici, i fratelli Nicolosi gestiscono anche una distribuzione discografica e in questa fase artistica si stanno dedicando al loro catalogo in distribuzione. 

In questo periodo valutano con maggiore attenzione la nuova produzione discografica. 

A parere di Pino, si fa sempre più fatica a divulgare musica di qualità.

 Jenny B.

Come l’abbiamo conosciuta

Negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta, nascono in Italia e in Europa Progetti di musica dance rappresentati da frontwomen o frontmen di gradevole aspetto, con un look d’impatto e una certa abilità di muoversi sul palco. 

Costruiti ad arte, questi personaggi cantano in playback su voci già incise in studio da altri artisti.

Nella musica dance degli Anni Novanta, tra le voci prestate a ragazze immagine, c’è anche quella di Giovanna Bersola, in arte Jenny B.. 

È lei ad aver dato la voce a Olga Maria De Souza, modella brasiliana conosciuta con lo pseudonimo di “Corona”. 

In realtà, “Corona” è il nome dell’italianissimo Progetto euro dance di cui Olga è la frontwoman. 

Con la voce di Jenny e il volto di Olga “The Rhythm of the night”, pubblicata il cinque novembre 1993, scala le vette delle classifiche italiane ed europee. Oggi il brano è conosciuto quasi ovunque.

Dove la rivedremo?

Jenny B. è di poche parole ma buone: ci fa sapere che sta girando il mondo in catamarano e che l’anno prossimo continuerà a cantare e a viaggiare. 




Sciopero inutile, parola di Prof.!!!

“Adesso basta, la scuola si ribella”.

Questo il titolo che accompagna la campagna informativa per il nuovo sciopero proclamato dai sindacati.

Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals – partecipa anche Anief ma in forma separata – hanno annunciato per venerdì 10 dicembre una nuova giornata di agitazione sindacale per protesta contro il presunto immobilismo del governo in materia di istruzione.

Un déjà vu, uno slogan datato, smentito dai fatti.

Non bastava lo sciopero nazionale proclamato per il 16 dicembre, secondo i sindacati, la scuola anticiperà la contestazione.

Ed i sindacati prevedono pure un’adesione massiccia del personale scolastico…

Per me, che vivo e lavoro nella scuola da quasi mezzo secolo, lo sciopero di dopo domani sarà un altro flop, perché pochissimi docenti vi parteciperanno, e quei pochi che andranno in piazza, anziché a scuola, provocheranno le famiglie e non le istituzioni…

Le famiglie, che oltre a tutte le difficoltà legate all’emergenza sanitaria e ai continui stop a singhiozzo, quarantene e Dad affannate e difficoltose, dovranno pure gestire uno sciopero di quei “fannulloni dei prof., che non gli bastava, l’8 dicembre, e due settimane di vacanze a Natale, pure lo sciopero dovevano fare!”

NO, tranquilli, i vostri figli andranno a scuola, vedrete, i prof. non faranno sciopero.

Ma quando mai, i prof. fanno sciopero?!?

Ma procediamo con ordine.

Le ragioni dello stop della scuola secondo i sindacati

Nel mirino dei lavoratori della scuola c’è la Manovra 2022: una Legge di Bilancio che porta in dote 33 miliardi, ma che destina “solo” lo 0,6% al fondo che dovrebbe premiare la professionalità dei docenti.

Una percentuale che i sindacati trovano “inadeguata” rispetto all’”effettiva necessità di rendere merito al lavoro della classe insegnante” attaccano.

Poi c’è la questione degli aumenti: 87 euro in più in busta paga, cifra che le sigle sindacali bollano come “decisamente troppi pochi”.

Altro tema caldo l’organico Covid, su cui il Governo avrebbe “fatto ben poco”: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma zero risorse, invece, per il personale Ata, spiegano Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals.

Cosa chiedono i sindacati con lo sciopero

“Serve dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe.

Aumento dei posti dei collaboratori scolastici, presìdi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole.

E poi basta con le reggenze, un dirigente e un Dsga per ogni scuola” lamentano i sindacati.

Secondo le confederazioni le misure che servono immediatamente sono:

  • concorso Dsga Facenti Funzioni anche se privi del titolo di studio
  • riduzione del numero di alunni per classe
  • abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale
  • fine delle incursioni legislative in materia di contratto
  • snellimento delle procedure e meno burocrazia
  • rispetto degli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali nel Patto per la Scuola
  • risorse per un aumento salariale a 3 cifre nel rinnovo del contratto
  • proroga dei contratti Covid anche per il personale ATA
  • risorse per la valorizzazione professionale e non per un premio alla “dedizione”
  • percorsi riservati per la stabilizzazione dei precari con 3 anni di servizio
  • sblocco della norma di legge del vincolo sulla mobilità per i neo immessi in ruolo dal 2020/21
  • intervento strutturale sulle classi numerose non a costo zero.

Tante belle parole, demagogia allo stato puro.

Ecco perché, come vi dicevo, cari genitori, state tranquilli, i vostri figli andranno a scuola, vedrete, i prof. non faranno sciopero.

Ve lo dice una prof che è pronta a scommettere su una verità sperimentata in più di trent’anni di esperienza.

Gli insegnanti non scioperano.

 

Gli insegnanti non scioperano da anni, ormai.

E non perché sono “pecoroni” come spesso la società li indica ma, perché scioperare è un sacrificio economico inutile che ingrassa solo i sindacati.

Se solo pensiamo che una giornata di sciopero costa 100 euro sul misero stipendio dei docenti, si capisce come e perché non sia possibile lo sciopero ad oltranza…

E allora, cosa fare per protestare contro un governo che vuole i docenti poveri tra i più poveri ed un ministro che non sa neanche di cosa sta parlando?

Insegno da 35 anni, ho sempre speso tutte le mie energie per un lavoro che amavo (oggi lo amo un po’ meno grazie a chi la scuola l’ha distrutta), ho sempre fatto parte delle varie commissioni (orientamento, inclusione, salute, bullismo…).

Mi sono sempre dedicata anima e corpo ai miei alunni (insegnando francese, ho minimo 9 classi su due scuole)

Non ho mai “rubato” il mio stipendio, non ho mai lesinato ore alle mie classi.

Nonostante diversi km di distanza, sono tornata a casa a pomeriggio inoltrato per anni, e vi assicuro che, seppure retribuite, molte attività extracurricolari, visto il lavoro svolto, sono spesso state ore di missione e volontariato.

A scuola non esiste il pagamento degli “straordinari” come per tutti gli altri impieghi della PA, non esiste il conto delle ore effettive in più (pagate a cottimo a 17,50 euro lordi), non esiste l’avanzamento di carriera…esistono gli IMPEGNI, quelli sì…

Allora, per provocare disagi (e non ai DS che sono consapevoli di quanto ho scritto e mai contro il corpo Docenti) cosa fare?

 

– Le tessere sindacali?

 

Mi viene da ridere, più volte ho espresso il mio pensiero sui sindacati ormai burocrati e difensori di se stessi…

 

– Piegarsi al principio del minimo sforzo?

 

Faremmo contenti tutti…

Ministro, genitori e studenti…tutti promossi, anche gli asini!

(Ma questo un vero insegnante non riesce più a farlo!)

 

Cosa ci resta per protestare?

 

Dopo lunghe riflessioni con me stessa, ritengo ci sia un unico modo per protestare e cercare di ottenere qualche risultato che ci dia un minimo di dignità, cioè,

 

RIFIUTARE QUALSIASI INCARICO AGGIUNTIVO…

 

Semplicemente fare solo lezione e tutto quanto previsto dal nostro contratto e dalla nostra etica professionale e

 

STRAPPARE TUTTI LE TESSERE DEI SINDACATI.  

 

Pensate ad una scuola senza collaboratori, senza FS, senza referenti di alcun tipo, consigli di classe senza coordinatori e segretari, senza tutor…

Allora sì, il caro Ministro si renderebbe conto di quanto e quale sia il lavoro degli insegnanti, allora si, i sindacati ritornerebbero -forse- a svolgere il loro ruolo, allora si, potremmo riacquistare dignità e riconoscimenti anche economici …

Pensiamoci!

 

 

 




Il diritto di non esibire il Green Pass – Il ricorso, APERTO A TUTTI E GRATUITO, dello studio legale Caristi

Utile o no, quanto è lecito in Italia chiedere di presentare il green pass per accedere al proprio luogo di lavoro o per fruire dei servizi propri della vita sociale e di relazione?

Abbiamo scritto più volte che era quantomeno paradossale questa gestione del Green Pass, vedi nostri articoli, ma finalmente qualcuno agisce senza lucrarci sopra ma solo per il gusto di difendere il diritto dei cittadini.

L’avvocato Caristi del foro di Messina non è nuovo ad iniziative di clamore mediatico, essendo uno dei pochi avvocati italiani ad aver vinto cause contro il colosso GOOGLE, per la difesa della reputazione e della privacy sul web.

Lo Studio Legale Caristi ritiene che questa gestione del green pass non sia lecita e, per difendere le vittime di questo presunto abuso, ha predisposto un ricorso d’urgenza, ex art. 39 del Regolamento della Corte, indirizzato alla Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) avverso le conseguenze della normativa interna introduttiva dell’obbligo di esibizione della c.d. Certificazione Verde, sui luoghi di lavoro e nella vita sociale.

 

“In considerazione delle ragioni etiche e morali sottese alla proposizione del ricorso – afferma l’avv. Andrea Caristi – lo stesso viene assunto dallo Studio Pro Bono e, pertanto, non sono previsti costi di adesione, LO FACCIAMO PERCHE’ RITENIAMO CHE I DIRITTI NON ABBIANO PREZZO!!”

 

L’adesione è aperta a tutti, e per aderire, sarà necessario inviare all’indirizzo email cedu@caristi.it i dati personali e la scansione di un documento di identità in corso di validità, specificando la propria attività lavorativa e allegando un documento che comprovi che l’attività è svolta in Italia.

Le adesioni saranno raccolte fino alle ore 12 del 18 novembre p.v.

Poiché in base al numero di partecipanti potranno variare le modalità di presentazione del ricorso, alla chiusura delle adesioni, lo studio legale Caristi invierà il documento – procura o formulario di ricorso – da sottoscrivere e, quindi, re-inviare per posta anticipandone scansione per email.

per comunicare la propria adesione scrivere a  cedu@caristi.it

per rispondere ad eventuali quesiti è stato messo a disposizione l’indirizzo email: segreteria@caristi.it




Abilitazioni in Romania – Il Consiglio di Stato dà ragione ai ricorrenti

Abilitazioni in Romania – Il Consiglio di Stato dà ragione ai ricorrenti: il Ministero deve riconoscere il titolo

Abilitati in Romania – Le Novità dopo la pronuncia del Consiglio di Stato di condanna del Ministero dell’ Istruzione per elusione del Giudicato.

Si aggiunge un nuovo capitolo alla difficile vicenda dei riconoscimenti delle abilitazioni conseguite in Romania.Lunedì 25 ottobre alle ore 16.00 in diretta sul canale youtube BetapressTV, Chiara Sparacio, caporedattore di Betapress.it, chiederà all’Avv.Maurizio Danza Prof. Diritto Istruzione e Ricerca Internazionale ISFOA, di presentare le novità in tema di riconoscimento dei titoli conseguiti in Romania dopo la recentissima pronuncia del Consiglio di Stato che condanna il Ministero dell’ Istruzione per elusione del Giudicato.

Argomenti

Nella diretta si parlerà degli effetti della sentenza anche nei confronti di docenti non compresi nella pronuncia e dei principi del diritto dell’Unione Europea che il Ministero dell’istruzione è tenuto ad applicare con riferimento al riconoscimento dei titoli conseguiti in Romania.

Vi invitiamo ad intervenire con le vostre domande a cui il nostro ospite risponderà in diretta

 




CCEditore supporta Al Zawija per la formazione dipendenti

Sì è conclusa la bella esperienza di due dipendenti della società petrolifera libica Al Zawija venuti in Italia per seguire un corso di specializzazione in Gas Processing and Conditioning.

Si tratta del primo di una serie di corsi che i dipendenti della società petrolifera libica verranno a seguire in Italia.

Tra il 2021 e il 2022 si attendono già più di 200 studenti.

consegna attestati
gli studenti con il presidente di CCEditore prof. Corrado Faletti e la tutor dott.ssa Stefania Pagani

Il merito dell’avviamento di questo percorso va riconosciuto anche all’onorevole Ambasciatore dell’ambasciata di italiana a Tripoli ed a tutti i suoi collaboratori  che nei lunghi mesi di organizzazione hanno seguito le richieste di visto e hanno sempre vigilato e verificato con responsabilità.

Il progetto è il frutto dell’accordo tra il gruppo editoriale CCEditore e la Società Petrolifera libica Al Zawija.

La società petrolifera mette a disposizione dei propri dipendenti  cicli periodici di formazione e aggiornamento presso enti di formazione accreditati in Europa ed in tutto il mondo.

Il corso si è svolto a Milano presso i locali di UniTre.

CCEditore grazie alla sua ventennale esperienza ha potuto mettere a disposizione della compagnia un catalogo con oltre 100 corsi professionalizzanti ed un nutrito gruppo di istituti tecnici con i laboratori di riferimento. 

I prossimi corsi si svolgeranno in diverse regioni italiane e vedranno coinvolte aziende e centri di formazione.

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Finalmente il CSPI riconosce il ruolo dei DSGA facenti funzione!

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha sentenziato nel suo parere che tutta l’ipotesi di concorso per i DSGA è valida solo se:

In questo quadro, a parere del CSPI, si rende necessario:
• bandire prioritariamente il concorso riservato agli assistenti amministrativi attualmente facenti funzione
di DSGA con almeno tre anni di servizio, ai sensi del DL 29 ottobre 2019 n. 126, convertito nella legge
159 del 20 dicembre 2019. Prevedere l’accesso ad una procedura concorsuale anche di coloro che sono
sprovvisti di titolo di studio specifico modificando quanto previsto dall’art. 22, comma 15 della
L. 75/2017;
• bandire successivamente il concorso ordinario, superando le attuali conseguenze dell’ultimo concorso
che ha lasciato innumerevoli posti scoperti pur se messi a bando.

E finalmente diremmo Noi!!!!

Un’ingiustizia assurda, da Betapress già stigmatizzata più e più volte, viene oggi quantomeno evidenziata in maniera precisa e puntuale dal CSPI.

Era ora che qualcuno osservasse che lo stato non può far lavorare per anni in una funzione delle persone perché gli fa comodo e poi all’improvviso li caccia via e li sostituisce con persone con zero competenza solo perché questi ultimi hanno un titolo di studio!

Come abbiamo sempre osservato, lo Stato non è in grado di valutare le competenze e l’esperienza delle persone, attaccandosi solo ai titoli, senza rendersi conto che ci sono in giro un sacco di laureati ignoranti ed incompetenti, senza alcuna esperienza e, malamente, sono proprio questi che alla fine lo stato assume.

Bravo quindi il CSPI che ha ribaltato questo convincimento che aveva il ministero dell’Istruzione, ovvero che valessero più dei laureati rispetto a persone che da oltre cinque anni svolgono un ruolo importante con passione, ottimi risultati e tante competenze, insostituibili.

Speriamo vivamente che questa indicazione del CSPI venga utilizzata da Ministero, se così non avvenisse noi di Betapress siamo pronti ad utilizzare i nostri avvocati per andare contro ad una decisione che rasenterebbe la stupidità più manifesta.

Tanto si doveva.

Il Direttore Corrado Faletti.

 

Concorso DSGA: diritti negati!!

CONCORSO DSGA, COME SEMPRE UNA VERGOGNA ASSURDA!!!!




Perché studiare? Betapress coinvolge i docenti

Della scuola, per ora, si parla tanto.

Si parla di green pass, di vaccini, di convocazioni, di aule, di DAD di DIP, di INVALSI di decine di aspetti t4ecnici e burocratici.

Della scuola, per ora, si parla tanto

C’è una cosa di cui non si sta parlando molto e, se ci fermiamo a rifletterci per un attimo, sembra quasi incredibile.

Non si parla della bellezza dello studio, del motivo per il quale i ragazzi, dovrebbero andare a scuola e studiare.

Noi di Betapress abbiamo chiesto ad alcuni docenti di raccontarci il motivo per cui studiare la propria materia perché siamo convinti che la passione è un ottimo strumento di divulgazione culturale.

Fino ad ora abbiamo visto perché studiare francese, perché studiare fumetti  e perché studiare italiano.

Abbiamo raccolto altre opinioni che saranno presto on line.

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=videoseries?list=PLT_pnnqU-nBcUmF2BYcjl9vHrTFMUOpMq&w=640&h=360]

Poiché il nostro è un giornale fortemente orientato alla scuola che si espone per i suoi diritti e ama raccontarne gli aspetti belli, ci teniamo a coinvolgere i docenti chiedendo loro un piccolo video.

Non importa che una materia è già stata argomentata: i motivi per cui studiare sono talmente tanti e talmente articolati che più contributi raccoglieremo, meglio sarà.
Per partecipare al progetto scrivi a info@betapress.it oggetto “perché studiare”

 




Quando scrivere ed insegnare sono responsabilità

Insegnanti criminali o giornalisti menzogneri?

“Chi boccia è un criminale”.

Forse, magari, parliamone, comunque, è tutto da dimostrare.

Invece, chi scrive e chi pubblica queste idiozie, è un ignorante, è evidente.

Alex Corlazzoli, maestro e giornalista di” Il Fatto Quotidiano “ha dedicato un intero articolo (odierno) ad insultare i docenti definendoli criminali.

Dopo aver raccontato la storia di Vanessa 13 anni, non ammessa all’esame di terza media, nonostante una “situazione familiare burrascosa a dir poco”, quest’illustre mio collega di stampa e di insegnamento, spara a zero, sull’intera categoria dei docenti, con una supponenza ed una ignoranza clamorose.

Ecco il suo pensiero di fronte al problema bocciature a fine anno scolastico.

“Penso che i professori e i maestri che in questi giorni stanno bocciando (a meno che non vi siano ragioni gravi condivise con i genitori e i servizi sociali) dei bambini tra i 6 e i 10 anni o degli adolescenti siano dei criminali.

Lo dico senza timore: criminali. 

Gente che ammazza le persone con il proprio giudizio, con la superbia, con l’incomprensione, con la presunzione di credere che il loro intervento servirà a qualcosa.

Scriveva in Lettera a una professoressa, il priore di Barbiana: “[…]La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde. La vostra “scuola dell’obbligo” ne perde per strada 462.000 l’anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi (insegnanti) che li perdete e non tornate a cercarli[…]”.

(Ma che dati sono?!?Presi da che fonte?!?In percentuale, nella scuola dell’obbligo attuale, a quanto corrispondono?!?)

E continua, il nostro caro Alex Corlazzoli: “E’ proprio così: gli incompetenti sono i docenti. Anzi aggiungo: sono criminali. C’è ben poca differenza tra chi estrae una pistola e uccide una persona e chi estrae l’arrogante arma della parola e spara sentenze su un ragazzo di undici, dodici anni. A questi professori chiedo: siete mai stati in un carcere? La maggior parte dei detenuti sono ragazzi o uomini che dalla scuola non hanno ricevuto nulla se non una bocciatura.”

Bene, no anzi, male.

E’ VERGOGNOSO, ASSURDO, MANIPOLATORIO ED INQUISITORIO scrivere e pubblicare queste falsità.

Tanto per capirci, sono addetta ai lavori, figlia di insegnanti, docente a tempo indeterminato, referente cyberbullismo, ma soprattutto vivo a scuola, insegno con passione e ci metto l’anima, nel mio ruolo di insegnante.

E chi lo dice? La mia coscienza, ma soprattutto i miei alunni.

Dei miei 56 anni, 50 li ho passati a scuola, fino ai 23 per studiare, dai 23 ad oggi per insegnare.

Ho insegnato in scuole private, pubbliche, medie e superiori, di città e di campagna.

Ogni anno, insegnando francese, ho avuto come minimo 6 classi nelle superiori, e 9, anche 10, classi nelle medie (dove insegno tutt’ora).

In tutti questi anni di esperienza, sia come docente che come commissario di esame, ho sempre considerato la bocciatura, l’ultima soluzione, l’ultima cosa da fare, dopo averle provate tutte, (legali ed illegali…)

Chi vive e lavora nella scuola, sa che, ogni anno, sempre più, si applica un insegnamento costruito sull’individuo, accogliendo il bambino ed accompagnando il ragazzo verso il mondo del lavoro.

La scuola è una palestra di vita, nel bene e nel male.

La scuola è fatta da persone, vizi e virtù, al di qua e al di là della barricata.

Con una differenza, i docenti, non i discenti, sono, (o dovrebbero essere), educatori e formatori, nelle parole, ma soprattutto nei fatti.

Possono sbagliare certo, ma definirli criminali è schifosa propaganda politica e strumentalizzazione mediatica.

Nei fatti, nella scuola dell’obbligo, la bocciatura è pressoché inesistente e gli insegnanti sono tutto, fuorché criminali.

Ci sarà pure qualche docente poco preparato e poco motivato, ma il suo danno è sempre più limitato.

Perché, nei fatti, nella scuola italiana, si accolgono TUTTI, anche i più deboli, sul piano psicologico-affettivo-relazionale.

Perché, nei fatti, in Italia, gli alunni più fragili, stranieri ed italiani, qualunque sia il loro disagio (linguistico, sociale, economico, comportamentale, psicologico…) hanno diritto a un P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato).

Se poi presentano una certificazione medica di dislessìa, discalculìa, disortografìa, ancor più, hanno diritto a strumenti compensativi e dispensativi per essere aiutati e supportati nel loro percorso scolastico.

Perché, nei fatti, ogni anno, a scuola, si fanno i salti mortali per far quadrare i conti in segreteria, per avere gli insegnanti in classe, per non perdere gli alunni per strada.

Ogni anno, si mette insieme un cantiere di strategie didattiche, risorse economiche, energie umane e competenze professionali per fare andare avanti il carrozzone burocratico voluto dagli ultimi governi politici.

Prima di parlare, venite a scuola, e guardate con i vostri occhi!

Nella scuola italiana, sempre più, è impossibile bocciare.

E sapete perché? Perché non ci si riesce.

E, non a parole, ma nei fatti.

I dirigenti per primi, ma anche e soprattutto i docenti, fanno di tutto per non bocciare.

Perché, se hai fatto tutto a norma di legge, è matematicamente impossibile.

E, se pur nel pieno rispetto del P.D.P., la sufficienza è una chimera e gli obiettivi non sono stati raggiunti (neanche in parte), è cosa buona e giusta fare finta che l’anno prossimo, promuovendo sempre e comunque, le cose andranno meglio.

E se qualcuno si azzarda ad opporsi, per quieto vivere, per non aver problemi con le famiglie, si manda avanti tutti, chiudendo non uno, ma due occhi.

Come? E’ facile: basta alzare i voti, abbassare gli obiettivi e taroccare i compiti.

Il gioco è fatto, la famiglia è contenta ed il danno è perpetrato.

La scuola riflette ed amplifica la crisi di valori di una società sempre ignorante e succube, ma appariscente ed effimera.

Una società dove si vuole ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

Dove alunni, nativi digitali, nati e cresciuti con il tablet in mano, non sanno né leggere un testo, né scrivere una lettera.

Alunni che escono dalle elementari senza saper scrivere in corsivo, inventano le tabelline a loro uso e consumo, ma che arrivano nelle medie con lo zainetto firmato ed il cellulare in mano.

Non fa niente se hanno il cervello vuoto, la loro pancia è piena, anzi, sono già in sovrappeso…

La grammatica è un optional, l’ortografia non esiste, la storia è noiosa e la geografia non serve (tanto c’è google maps!).

Chi se ne frega, basta mandarli avanti, senza fatica, né sogni, senza regole, né limiti, tanto il mondo che li aspetta là fuori li vuole così, stupidi, ignoranti e deboli.

Dunque, a ragion veduta, mi indigno di fronte ad una strumentalizzazione fuorviante e sentenziosa.

Mi indigno e ribatto.

Di cosa stiamo parlando? Di Insegnanti criminali o di giornalisti menzogneri?!?

 

NdD: sarebbe il caso di riprendere l’affermazione di Alex Corlazzoli parafrasandola in 

“Penso che i giornalisti che in questi giorni (ma direi sempre) stanno scrivendo su argomenti senza il doveroso approfondimento siano dei criminaliLo dico senza timore: criminali. Gente che ammazza le persone con il proprio giudizio, con la superbia, con l’incomprensione, con la presunzione di credere che il loro intervento servirà a qualcosa.”

e forse anche più criminali di un professore, perché chi scrive sui giornali senza verifiche ed approfondimenti fa più danno e per un periodo più lungo di una semplice bocciatura.

Veniamo poi agli alunni ed alle bocciature: a questo punto la mia domanda è, ma a cosa serve la scuola, trasformiamola in in grande centro di babysitteraggio e non in un luogo in cui gli alunni si devono mettere alla prova per prepararsi alla vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti Promossi! La Scuola perde il suo significato…




Tutte le risposte sui concorsi scuola

Che ne sarà dei precari del mondo scuola?
Come si svolgeranno i concorsi per la scuola?
Quando?

Da mesi docenti, abilitati e precari di ogni tipo seguono le notizie più svariate nella vana speranza di capire quali saranno le posizioni definitive del governo:

  • ci sarà il concorso?
  • Quando?
  • Quali saranno le prove?
  • Entro quando si dovranno conoscere i risultati?
  • E gli abilitati?
  • L’anno scolastico 2021/2022 come sarà organizzato?

Finalmente abbiamo le prime risposte decisive.

Il neo approvato decreto sostegni bis del governo Draghi, affronta le misure semplificate per i precari,  regolarizza i concorsi per l’insegnamento e le misure sul precariato scuola.

Lunedì 24 maggio alle h 18,00 sul canale YouTube BetapressTV, Chiara Sparacio intervisterà  l’avv. Maurizio Danza.

L’avv. Danza, Prof. Diritto dell’istruzione e Ricerca Internazionale Università Isfoa, spiegherà il decreto sostegni bis e risponderà alle domande del pubblico.

Per essere sicuri di non perdere la diretta, è possibile impostare il pro memoria

 

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Concorso a Cattedra, ridicolmente infernale…

 

 

 




“Il Miracolo del Mattino”

Galeotto fu Clubhouse …

Alle sei e trenta del mattino, nel corridoio di Clubhouse, si apre una stanza che può cambiarti la vita.

La “Room”, che prende ispirazione dal libro “The Miracle Morning – Trasforma la tua vita un mattino alla volta” di Hal Elrod, è il punto di incontro per Esseri Umani che desiderino condividere il “segreto per trasformare ogni ambito della loro vita, molto più velocemente di quanto si possa immaginare …  l’approccio più semplice che si possa adottare per imparare a vivere la vita che si è sempre desiderata”.

Il tutto all’insegna della Condivisione di Conoscenza, Saggezza e Amore, in tutte le sue forme e in ogni area dell’Esistenza.

Ma facciamo un passo indietro. Nato nel mese di marzo dello scorso anno, Clubhouse – da molti definito anche come “social audio” e “social network vocale” – è il social network basato unicamente sul potere della voce.

Qui nascono ogni giorno – per iniziativa di Imprenditori, Artisti, Autori, Esperti nei rispettivi ambiti – delle “Room” che accolgono, a qualsiasi ora del giorno e della notte, migliaia di utenti in tutto il mondo.

E veniamo al 4 maggio 2021.

Riparto da qui

Chi mi segue abitualmente sui social e in particolare sul Canale YouTube “Jasmine Laurenti” sa che ho un Progetto di valore sociale, ‘Ondina Wavelet World’, il cui Scopo è creare una Cultura basata sui Valori e sull’uso consapevole di un Linguaggio “High Vibes”, per innalzare il proprio stile di vita a un’ottava superiore.

La stanza “Il Miracolo del Mattino”, prendendo ispirazione dall’omonimo libro, è in perfetta risonanza con il “Big Why” della nostra acquatica Eroina: una cassa di risonanza in cui Valori come Integrità, Autenticità, Coraggio, Perseveranza, Amore – e l’elenco potrebbe continuare all’infinito – trovano la loro libera espressione.

Come in ogni altra Room di Clubhouse si interagisce con la voce, e lo si fa assumendo il ruolo di Creatore della Stanza, Moderatore, Speaker o semplice ascoltatore.

Chi è nell’audience può alzare la mano quando si sente pronto a intervenire e i moderatori hanno facoltà di accoglierlo sul “palco” degli speaker. Semplicemente geniale.

 

Due sveglie e un caffè all’americana

Devo a Clubhouse e a questo gioioso appuntamento mattutino, l’aver sovvertito le mie abitudini da artista.

Sono (quasi) sempre andata a dormire alle quattro del mattino per alzarmi alle 11:00.

Consideravo la notte un tempo sacro: il tempo della creatività, dell’ispirazione, della meditazione.

Ora mi corico a mezzanotte – massimo l’una – per alzarmi alle 06.25.

Mi ci sono volute due sveglie e un caffè all’americana per instaurare questa nuova, radicale abitudine!

E, cosa alquanto sorprendente, ci sto prendendo gusto a respirare il fresco profumo del mattino, mentre ammiro il primo raggio di sole riflettersi sul lago, ammantando d’oro il golfo della “mia” Lugano.

Ancora non ci credo: sto rinascendo a me stessa.

 

Vivo un Miracolo ogni Mattino

Chi si alza presto la mattina, specialmente se deve autodisciplinarsi per farlo, ha una mente predisposta al Cambiamento.

Chi ha il coraggio di cambiare ha il coraggio di rimettere in discussione la propria Identità, le proprie Convinzioni, le scelte fatte fino a quel momento … a costo di ripartire da zero!

Chi è pronto a ripartire da zero attribuisce alla parola “errore” il significato di “opportunità di apprendimento”, “sfida con se stessi”, “resurrezione a nuova vita”.

Chi è disposto a rinascere a se stesso, infine, non dà retta ai giudizi di chi non osa fare altrettanto: è libero di essere chi è e di perseguire il proprio Scopo, “no matter what”.

Per quanto mi riguarda, l’aver fatto finora tredici traslochi mi ha insegnato che il “nido” più sicuro è quello creato da Esseri Umani che scelgono liberamente di amarsi e, nel rispetto delle loro differenze, decidono di perdonarsi, proteggersi e valorizzarsi. Ogni giorno.

Agli inevitabili marosi della vita ho imparato a non reagire opponendo resistenza, ma a “fluire” nel riposo della Fede, sicura come sono che, nei suoi modi e tempi, l’Esistenza ristabilirà l’Equilibrio.

Sarà forse per questo che, fin dal mio primo ingresso nella Room del Miracolo del Mattino, mi sono sentita “a Casa”?

 

… e inizio al meglio la giornata!

Non credo nel caso. Credo che a ogni stadio del nostro Percorso evolutivo ci sintonizziamo su diversi livelli di “Realtà”, più o meno vicini alla Luce – nostra comune Sorgente di Provenienza, nostro comune Oceano di Destinazione.

Solo un mese fa dormivo, alle sette. Oggi invece faccio colazione con Esseri Umani inclini all’Eccellenza come Stile di vita: un gruppo di Pari dove chiunque trovi il coraggio di alzare la mano e dire la sua, è il benvenuto.

Obiettivo comune: ritrovarci per libera scelta, stare insieme per Amore, crescere insieme fino a che, per il principio dei vasi comunicanti, ciascuno di noi abbia acquisito Parole, Pensieri, Convinzioni, Valori e Atteggiamenti tipici degli abitanti del Regno dell’Abbondanza come Stile di Vita.

In questo Regno è assente il falso valore della “competitività”: qui, a manifestarsi, è la Frequenza della “Condivisione” di strategie, supporto e know how tra menti ri-programmate per il Successo e la Felicità.

Qui, “Successo” vuol dire: scoprire Chi noi siamo e quale sia la nostra Mission, il nostro Contributo di Valore.

Qui, “Felicità” vuol dire: vivere il Presente come “Dono” (lo dice la parola stessa!). Ringraziare in ogni tempo e per le più piccole cose, non dando nulla per scontato. Condividere, con chi ne ha bisogno, quel che la Saggezza ci ha lasciato in tanti anni di esperienza. Cogliere ogni buona occasione per migliorarci, imparando da chiunque. Soprattutto, amare: prendendo esempio dal sole che brilla su noi tutti o dalla pioggia, che cade su noi tutti a prescindere da titoli o meriti.

La Buona Notizia è che questo Regno non è da qualche parte, “là fuori”: il Regno dell’Abbondanza è in ciascuno di noi! Ciascuno di noi può, guardandosi dentro, “accorgersi” di avere, dentro di Sé, l’intero Universo.

 

Nel Palinsesto di Tele Ondina, c’è una novità

Ci sentiamo dal lunedì al venerdì alle 06:30, Amici. Su Clubhouse, nella Stanza dedicata al Miracolo del Mattino!

Ad accogliervi nella Room Massimiliano Mazia (imprenditore e mental coach), la moglie Silvia Matesic (imprenditrice), Massimo Russo (stilista di moda) e altri virtuosi Eroi: Edoardo Noferi, Giorgia Morosi Visentin, Gianni Di Nardo e … la sottoscritta!

Per rendere visibile e operativa la virtuosa Liaison tra il Fantastico Mondo di Ondina e il Miracolo del Mattino abbiamo inaugurato il Talk Show “Born 2 Win”, trasmesso in Live Streaming ogni due giovedì alle 20:30 sul Canale YouTube “Jasmine Laurenti”, Patreon, Twitch, LinkedIn e, in differita, su Rumble e Lbry.

A ogni puntata, in diretta concorrenza con il tiggì delle non buone notizie, si parla di Valori e di Parole belle e buone.

In pratica, è la versione video della virtuosa Room mattutina.

Il primo episodio è qui.

Con Amore,

Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti)