Bolognini: tecnointrusività

“Tecnointrusività tra ricerca, etica e diritto”

di Alessandro Bolognini

 

Il volume affronta il tema della tecnointrusività quale forma evoluta quantitativamente, crescente e parallela a quella riscontrabile nel web (e di cui il cyberbullismo nelle sue diverse forme è la variante più significativa), di utilizzo distorto della tecnologia.  Accanto all’analisi fenomenologica del problema il volume segnala, alla luce di una doverosa riflessione effettuabile sul piano filosofico ed etico, i pericoli di un’espansione tecnologica non (o non del tutto) sensibile alle esigenze di rispetto e di tutela dei diritti della persona.

Il libro esplora, in tre capitoli, il complesso tema delle convergenze fra lo sviluppo delle neuroscienze e quello delle neurotecnologie, focalizzando l’attenzione sulle più inquietanti implicazioni sottese alla ricerca sperimentale che trascende l’ambito clinico, nello scenario attuale e in quelli futuribili.

Il primo capitolo fotografa lo stato dell’arte di quello che potremmo definire il grado di intrusività delle tecnologie di riferimento in termini di accesso “indiretto” ai contenuti della mente umana, come nel caso della lettura delle espressioni facciali, approfondendone alcuni, rilevanti elementi di criticità.

Il quadro delineato è propedeutico ad una analisi, proposta nel capitolo successivo, dei tentativi storicamente documentati — prioritariamente ascrivibili ai governi americano e russo — di controllo e condizionamento della mente umana, di cui si ricostruiscono sviluppi e risultati effettivamente conseguiti.

Il terzo capitolo si sofferma, infine, sullo sviluppo delle brain-computer interfaces quale ambito elettivo di convergenza delle neuroscienze e delle neurotecnologie nella realtà contemporanea, ponendo particolare attenzione anche in questo caso alle questioni poste sotto il profilo etico e filosofico-giuridico dall’applicazione delle BCIs al di fuori del contesto clinico.

La visione proposta dal volume si pone quindi come stimolo alla riflessione critica in merito ai possibili futuri evocati da uno sviluppo tecnologico intrusivo e privo di indirizzi etici. Accogliendo un’istanza sollevata all’interno della stessa comunità scientifica, si auspicano così nuove prassi di coinvolgimento degli stakeholders, rafforzamento del dibattito pubblico e di ingaggio della politica affinché l’espansione tecnologica sia inserita in un framework etico e giuridico atto a tutelare i diritti dell’individuo e dei gruppi sociali.

 

Alessandro Bolognini è Professore Incaricato presso l’Università eCampus, svolge attività di ricerca e di formazione presso il Centro Ricerche e Formazione UNITRE di Milano e collabora con il CE.DI.S. – Centro Studi e Ricerche su Politiche del Diritto e Sviluppo del Sistema Produttivo e dei Servizi dell’Università eCampus. È autore di contributi nel campo delle tecniche di applicazione del linguaggio espressivo e nel settore del pensiero creativo e delle sue valenze sociali, socioeconomiche e formative. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo anche “Smart leadership e organizzazioni di volontariato” (Armando, 2019) e “Test di A. Bolognini – Arte e counselling: costruzione di uno strumento di lavoro e suo utilizzo nel campo sociale” (Giuffrè Francis Lefebvre Editore, 2019).

Il CE.DI.S. (Centro studi e ricerche sulle politiche del diritto e sviluppo del sistema produttivo e dei servizi) è un Centro di Alta Formazione e di Ricerca dell’Università eCampus, la cui missione fondamentale è da un lato quella di svolgere attività di ricerca pura ed accademica e, dall’altro, quello di interloquire col sistema pubblico e privato per la progettazione e la declinazione attuati- va di iniziative aventi l’Università quale realizzatrice di prodotti di alto livello scientifico e/o quale partner di attività di analoga configurazione.

Il volume di Alessandro Bolognini  è ospitato  nella Collana “Pubblicazioni CE.DI.S. – Università eCampus” di Giuffrè Francis Lefebvre Editore, 2021, pp 220.

 

Alessandro Bolognini – urbanoterzo3@libero.it

 




Giovanna Boda: sbatti il mostro in prima pagina!

E ci risiamo!

Girolimoni, ancora non ha insegnato nulla!

Diritto di cronaca? Tutela del cittadino? Libertà di stampa?

E’ ormai notizia passata il caso di Giovanna Boda, dirigente del Ministero dell’Istruzione, stimata e rispettata, che in seguito di indagini della magistratura sul suo operato, ha tentato di togliersi la vita con un salto nel vuoto.

Noi di Betapress lo sapevamo già, avevamo avuto già la cosiddetta soffiata, ma non ne abbiamo parlato subito perché il nostro giornale non fa del sensazionalismo il suo stile, ne cerca a tutti i costi di sollecitare pruriginosi interessi sulle notizie, ma piuttosto ama fare delle riflessioni che servano ai lettori per vedere o trarre spunti dai fatti, e soprattutto noi non scriviamo mai se non abbiamo le prove di quello che scriviamo.

I fatti: Giovanna Boda è un alto dirigente del Ministero dell’Istruzione, stimato e rispettato, io stesso lo posso dire visto che nel passato ormai remoto ho avuto modo di conoscerla.

I fatti: un’indagine della magistratura la coinvolge per un sospetto caso di corruzione che la vedrebbe parte di un pericoloso liaison tra lei e Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta, rappresentante legale dell’istituto italiano di ortofonologia ed amministratore della Come – Comunicazione & editori, ossia l’agenzia Dire, che avrebbe corrotto la Boda.

I fatti: la finanza ha perquisito la casa e gli uffici della dirigente, che non reggendo ha poi tentato il suicidio gettandosi dal terrazzo del palazzo del suo avvocato.

I fatti: siamo ancora in fase di indagini, non c’è stata nessuna condanna nemmeno in primo grado.

Eppure la stampa ha scritto la notizia con nome e cognome, foto e tutta la sua vita privata marito compreso.

Ecco la nostra riflessione: cui prodest?

per i lettori dove poteva essere l’interesse vero nella notizia?

A nostro avviso l’unico interesse che ci poteva essere in questa notizia era che la magistratura stava indagando e che il cittadino poteva stare tranquillo proprio perché gli organi di giustizia funzionano.

quindi il titolo che avevamo predisposto noi era:

Ministero dell’Istruzione: la magistratura indaga su casi di corruzione.

all’interno di indagini della magistratura sembra trovare spazio l’ipotesi che un alto funzionario del Ministero possa essere implicato in una rete di favori incrociati con delle ditte per la fornitura di servizi e la partecipazione a bandi pilotati. La finanza continua nella sua opera di analisi e verifiche anche con ispezioni presso gli stessi uffici del ministero.

Notizia data, cittadino tranquillo, nessuno accusato prima di essere colpevole.

Certo, forse in questo modo le migliaia di click che invece gli altri articoli hanno ricevuto non ci sarebbero stati, certo, forse gli inserzionisti del giornale sarebbero stati meno contenti, ma la nostra linea è questa.

Ma forse ora Giovanna avrebbe avuto il tempo ed il diritto di difendersi.

Il giustizialismo mediatico è a nostro avviso un atto criminoso, vile ed indegno di una società civile, così come l’utilizzo della magistratura ad orologeria.

Ma poi dove sono finiti i vecchi nome punto cognome punto? e perché mettere la foto, a che serve?

Ci siamo passati anche noi, ed infatti ci rimane un sottofondo di dubbio, un amaro presentimento che tutta questa faccenda in realtà nasconda giri politici al ministero, intrighi nelle nomine e nei poteri, intrallazzi bassi e spregevoli così caratteristici di quei palazzi dove la politica diventa una strisciante linea di pensiero del sotterfugio e del più bieco utilitarismo personale.

Noi sappiamo per certo di un Dirigente miur che con i suoi progetti fece guadagnare oltre 80 milioni di euro alle scuole e fu invece trattato come la povera Giovanna.

Il Linciaggio, anche mediatico, è per sua stessa definizione un atto illecito.

E non dite, ma anche voi adesso avete messo nome e cognome, si vero ma lo abbiamo fatto apposta adesso, proprio per cercare di essere a sostegno di una persona che anche ammesso che risultasse colpevole, non meritava certo questo modo di fare giornalismo.

E continueremo a farlo, anche se nessuno ci inviterà mai in televisione a dire la nostra, anche se nessuno comprerà mai pubblicità sul nostro giornale, continueremo a difendere il diritto dei lettori di sapere la verità ed il diritto degli innocenti di essere tutelati dalla liberta di stampa.

Giovanna Girolimoni Boda, anche se tra qualche anno dovessi essere condannata per quanto adesso ti stanno scaricando addosso, la tua condanna l’hai già scontata in questi ultimi cinque giorni, e comunque per noi e per tutti quelli che ti hanno conosciuto resterai la persona gentile e premurosa che eri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La libertà di stampa

 




Enormi numeri di adesione per la manifestazione del comitato DS fuori regione

OLTRE 4500 PARTECIPANTI ALLA MANIFESTAZIONE VIRTUALE ORGANIZZATA DAI DIRIGENTI SCOLASTICI FUORI REGIONE 

Ieri, con una modalità innovativa, nel rispetto della situazione emergenziale, si è svolta una manifestazione creativa e originale che ha visto uniti circa 1200 Dirigenti Scolastici fuori regione e una platea di oltre 4500 partecipanti sui vari canali digitali.

Dalle ore 11:00 alle ore 17:00 dirigenti scolastici di tutta Italia, politici di ogni schieramento, organizzazioni sindacali di area e di categoria si sono alternati alle performances di diversi artisti nella “piazza” virtuale messa a disposizione dalla webtv Betapress con la conduzione della giornalista Chiara Sparacio (registrazione disponibile BetapressTV), per confrontarsi sulla problematica condizione dei Dirigenti Scolastici fuori regione, vincitori dell’ultimo concorso.

I numeri della manifestazione sono stati entusiasmanti con oltre 4000 visualizzazioni sui più popolari canali social in diretta streaming, superando i 2500 interventi in chat su YouTube. Scopo della manifestazione, la richiesta alle forze politiche e sindacali di trovare una soluzione rapida e concreta al problema dei Dirigenti fuori regione.

Nell’agorà virtuale i Dirigenti Scolastici hanno trattato le tematiche relative alle storture legate alla procedura concorsuale del 2017, ripercorso le interlocuzioni con sindacati e politici, le azioni messe in campo, nonché le storie personali in tempo di Covid-19, lontani dagli affetti. Le forze politiche e sindacali intervenute hanno riconosciuto la gravità della situazione rappresentata e si sono dichiarate disponibili ad una fattiva collaborazione per la ricerca di una reale e immediata soluzione.

Hanno partecipato nell’ordine: gli onorevoli Vito De Filippo, Dario Damiani, Mario Pittoni, Carmela Bucalo, Tiziana Drago, Riccardo Nencini, Rina Valeria De Lorenzo, Paola Della Santina per l’On. Nicola Fratoianni, il Consigliere regionale della Calabria Marcello Anastasi, l’Assessore alla Cultura Comune di Roma Lorenza Fruci, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano; per le Organizzazioni Sindacali Marcello Pacifico, Antonello Giannelli, Attilio Fratta, Roberta Fanfarillo, Rosa Cirillo, Paola Serafin, Giovanni De Rosa. Contributi musicali di Matteo Trimigno, Officine Popolari Lucane di Pietro Cirillo, Compagnia teatrale LiberaImago.

 

Il Comitato Dirigenti Scolastici fuori regione

 

Il Diritto di Scegliere! Manifestazione dei Dirigenti Scolastici Fuori Regione

 




Il Diritto di Scegliere! Manifestazione dei Dirigenti Scolastici Fuori Regione

Formano la società di domani tra rinunce e sacrifici: i Dirigenti Scolastici Fuori Regione

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=pBB3cZWH8WE?feature=oembed&w=640&h=360]

Il mondo della scuola è composto da numerosi attori che affrontano quotidianamente una infinità di prove e difficoltà.

Prove e difficoltà che, non serve dirlo, negli ultimi due anni scolastici più che mai, non fanno che aumentare e diventare più pesanti per tutti: dirigenti, docenti, personale ATA, studenti e famiglie.
In questo panorama di imprese coraggiose e di personalità che si distinguono c’è una fetta di persone che ogni giorno, con un po’ di coraggio in più rispetto ad altri, fanno del loro meglio per far andare avanti e migliorare la scuola.
Un po’ di coraggio in più rispetto ad altri perché loro sono soli e lo sono ogni giorno.
Vivono lontano dai loro affetti e dai luoghi a loro familiari; quando la sera tornano a casa dopo una lunga e imprevedibile giornata di lavoro, possono trovare conforto solo attraverso i cristalli liquidi di una video chiamata o le fibre di una rete telefonica.
Il fine settimana affrontano km di viaggio in cui, spesso, è più il tempo per strada che quello trascorso con le proprie famiglie.
E in più, purtroppo, spesso non possono viaggiare per via della pandemia.
Cercano di crescere al meglio i figli degli altri e non possono crescere i propri, aiutano e sostengono ogni giorno i propri colleghi e non possono avere la quotidianità delle loro famiglie.
Hanno una casa che amano ma vivono in alloggi provvisori.
E viaggiano, viaggiano tanto per un po’ di normalità affrontando spese e sacrifici pur di non rinunciare alla loro vita e far crescere la loro scuola.
Sono i Dirigenti Scolastici Fuori Regione.
1250 Dirigenti Scolastici che hanno vinto il concorso del 2017 e sono stati assegnati in regioni diverse da quelle di residenza e oggi hanno deciso di riunioni e far conoscere le loro storie e le loro esigenze.
Abbiamo incontrato la professoressa Anna Dello Buono, rappresentante di questo movimento, dirigente scolastico fuori regione  in Veneto e residente in Campania a Caserta e le abbiamo chiesto di raccontarci chi sono e cosa chiedono.

Anna Dello Buono
Prof.ssa Anna Dello Buono – Rappresentante dei DS Fuori Regione

Dirigente, chi sono e come nascono i Dirigenti scolastici fuori regione?
I Dirigenti Scolastici Fuori Sede sono DS che hanno vinto il concorso del 2017 e sono stati assegnati in sedi esterne alle loro regioni di residenza.
Il gruppo si è costituito in seguito alla nascita di diversi movimenti spontanei per l’esigenza di condividere e mettere in luce la difficile situazione che molti Dirigenti sono costretti a vivere da settembre 2019, ossia dalla prima annualità di immissioni in ruolo del concorso del 2017.
Questa voce sta crescendo sempre di più, incrementata anche dalla partecipazione di alcuni Dirigenti immessi nel 2020, anch’essi assegnati a regioni differenti dalla propria.
Siamo un gruppo particolarmente coeso, unito negli intenti e pronto a lottare per il riconoscimento dei propri diritti.
I Dirigenti Scolastici fuori Regione, per mostrarsi alla società e far conoscere la propria situazione ha organizzato una manifestazione che si svolgerà on line il 30 marzo 2021, perché avete deciso di fare questa manifestazione?
I Dirigenti scolastici fuori regione, dopo mesi di richieste espresse in incontri, lettere, contatti per sensibilizzare l’Amministrazione e le parti sociali, hanno deciso di manifestare tutti insieme per esprimere coralmente le loro istanze e diventare finalmente visibili agli occhi di chi potrebbe ristabilire un necessario equilibrio.
L’evento si svolgerà in un’agorà virtuale il 30 marzo dalle ore 11.00 alle 16.00 con l’intento di rappresentare attraverso testimonianze di vita e di lavoro le incongruenze di una procedura amministrativa su base nazionale, ma a gestione regionale.
Il 30 marzo, on line dalle 11,00 alle 16,00. Come si svolgerà praticamente questa giornata?
Con una modalità alternativa di manifestare che vedrà più soggetti coinvolti: politici, sindacalisti, ma anche artisti che interverranno a sostegno della causa dei Dirigenti Scolastici assunti fuori regione.
Sarò una giornata ricca di eventi trasmessa in diretta streaming sui social dall’emittente televisiva Betapress.
Cosa chiedete?
Prevalentemente chiediamo la mobilità interregionale, per l’anno scolastico 2021/2022, in virtù dell’eccezionale condizione dovuta alla situazione pandemica negli aa.ss. 2019/2020 e 2020/2021, su tutti i posti disponibili sul territorio nazionale.
Il riconoscimento dell’estrema condizione di svantaggio di lavoro durante l’emergenza COVID-19, in particolare per i Dirigenti scolastici fuori regione.
Qual è adesso l’interesse politico relativo ai bisogni dei Dirigenti scolastici fuori regione?
A parere dei Dirigenti Scolastici fuori regione, nelle ultime settimane, si avverte una maggiore sensibilità verso la loro condizione.
Cosa vi aspettate e in quanto tempo?
I Dirigenti Scolastici fuori regione si aspettano nell’immediato soluzioni per consentire il rientro nelle proprie regioni già da settembre 2021.
Dove è possibile seguirvi e contattarvi?
Abbiamo creato una pagina social Mobilità straordinaria Dirigenti scolastici
Per contattati il nostro indirizzo email è dsfuoriregione@gmail.com
Auguriamo ai DS Fuori Regione di poter svolgere il loro lavoro al meglio nel contesto più congeniale possibile.
Il video di presentazione dei DS Fuori Regione
DS Fuori Regione - Betapress



Antonio Oliver: Creatività e Valori in un cuore d’Oro

Il mio più bel Regalo del 2019

Il mio incontro con Antonio Oliver è stato probabilmente il regalo più bello che la Vita mi abbia fatto, una sera piovosa di novembre di fine 2019.

Da allora nel mondo, così come lo conoscevamo, è successo di tutto.

Ma la nostra Amicizia è sempre più forte a dimostrazione del fatto che, quando due anime sono destinate a incontrarsi, niente e nessuno possono impedire loro di risplendere e, insieme, creare Valore.

 

Il nostro primo, digitale vis-à-vis

In questo primo vis-à-vis parliamo di molti, bellissimi argomenti.

Antonio condivide con noi la sua visione della Donna, vista come “Regina del mondo”: l’Essere Umano a cui è stato affidato il compito di generare nuova vita.

Si spiega così l’Amore con cui lo Stilista realizza le sue Collezioni.

Il suo Obiettivo è consentire a ogni Donna di potersi spogliare della quotidianità, per indossare abiti regali.

Attualmente lo Stilista è impegnato in tre bellissimi Progetti di Beneficenza: tre sfilate il cui ricavato verrà devoluto a favore di altrettanti Enti benefici in Brasile, Italia e Africa.

Comune Denominatore: i bimbi meno fortunati a cui offrire un riparo, del buon cibo, cure mediche, istruzione.

Inoltre, è in arrivo una Sfilata dedicata a sette Dive di Hollywood: sette Donne-Icona che hanno lasciato un segno del loro passaggio e continuano a ispirarci con la loro Arte e la loro Bellezza.

In passerella sfileranno sette modelle a interpretare Greta Garbo, Audrey Hepburn, Rita Hayworth, Marilyn Monroe, Grace Kelly, Josephine Baker, Carmen Miranda.

Il colore degli abiti è il bianco: simbolo di Luce, Purezza, Spiritualità elevata.

 

Un Cuore che si scioglie per Amore della Vita

Ho scelto questa foto per dare risalto al Cuore dello Stilista Antonio Oliver.

Un Cuore innamorato dei Valori, soprattutto dell’Amore.

Un Cuore creativo e appassionato d’Arte, Eleganza, Bellezza.

Un Cuore buono, che riconosce in ogni bimbo la sacralità della Vita e l’urgenza di sostenerla con il proprio Contributo di Valore.

Il video verrà pubblicato in data odierna alle ore 21:30: eccolo.

Buona Visione!

Ondina Wavelet (JL)




Vaccino SI, Vaccino NO, Vaccino BOOM!

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=kgpxvjw0-Nk?autoplay=1&w=640&h=480]

 

Giovedì scorso, il 18 marzo, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha affermato: “Il Governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema sul vaccino di Astrazeneca.

La somministrazione del vaccino riprenderà già da domani.

La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”.

E sottolineiamo che, il via libera in Italia alla ripresa delle vaccinazioni con il siero anglo-svedese, dopo la sospensione precauzionale di 4 giorni, è arrivato a poco più di un’ora di distanza da quello dell’Ema, l’agenzia europea per il farmaco.

Neanche a farlo apposta, venerdì 19, sera, l’ASL Novara mi manda un sms: sono convocata per la somministrazione del vaccino anti-covid per l’indomani.

Preciso che sono un’insegnante di 55 anni che, su base volontaria, ha aderito alla campagna vaccinazione covid della regione Piemonte, con preadesione del 21 febbraio.

Bene, come indicato nel link il piemontetivaccina.it, mi presento in anticipo all’ appuntamento con

  • tessera sanitaria,
  • documentazione attestante l’effettiva appartenenza alla categoria (personale scolastico/personale volontario della protezione civile),
  • modulo di consenso precompilato (14 pagine)

Prima anomalia, l’unico modulo di consenso disponibile sul sito della regione è per il Pfizer, lo compilo comunque, perché queste sono le indicazioni ricevute al triage.

Seconda anomalia, nessun operatore sanitario, né medico, né infermiere che incontro, porta una targhetta che lo identifichi, viceversa tutti i volontari della Protezione Civile portano un tesserino di riconoscimento.

Terza anomalia, il primo camice bianco che incontro, controlla i miei dati e su mia segnalazione constata che il modulo di consenso è per il Pfizer.

“Non c’è problema” dice, straccia l’ultimo foglio, quello con la mia firma, e mi invita a porre la mia firma sotto il nome vaccino ASTRAZENECA.

Del resto, che problema c’è, se prima mi avevano promesso un vaccino e adesso me ne fanno un altro?!?

Segnalo che sono allergica alla penicillina, “lo dica al medico”, mi risponde.

“Avanti il prossimo” si apre la porta ed è il mio turno.

Entro nell’ambulatorio, sono un po’ in apprensione, in questi ultimi giorni si è letto e scritto tutto ed il contrario di tutto sui vaccini.

Però, mi fido e, in fondo, mi sento fortunata a potermi vaccinare.

E poi le parole di Draghi con il responso dell’Ema mi risuonano in testa.

Il medico che mi riceve esamina il mio modulo e si informa su che tipo di reazioni allergiche ho avuto all’antibiotico in questione.

Spiego che una volta mi è venuta l’orticaria, ma nessun choc anafilattico.

Mi chiede “Sta bene?” Sì.

“Ha fatto il covid?” No.

“Ha fatto un tampone?” No.

“Mai nessuno?” No.

“E ALLORA? CHI GLIELO FA FARE DI FARE IL VACCINO? HA IDEA DEI RISCHI CHE CORRE?”

Rispondo “Sono un ‘insegnante, a scuola ci hanno invitato a vaccinarci…”

“NON CREDO CHE IL SUO PRESIDE L’ABBIA OBBLIGATA; NON VORRA’ FARMI CREDERE CHE RISCHIA IL POSTO DI LAVORO?!?”

Inizia a crescermi l’ansia, gli dico, “Ma lei chi è?” Risposta “Uno psichiatra”.

Incalza” CI PENSI BENE, IO GLIEL’HO DETTO”

Allora, gli segnalo che i miei genitori hanno avuto entrambi un infarto, che dei miei 4 nonni, tre sono morti per problemi cardiovascolari…

Lui continua a ripetere: “APPUNTO, ADESSO LEI STA BENE; CHI GLIELO FA FARE DI CORRERE DEI RISCHI?!?”

Sono agitata e confusa, penso quasi ad uno scherzo, guardo l’infermiera sperando che mi rassicuri.

Niente.

Vorrei scappare, ma mi sento inchiodata alla sedia.

“Braccio destro” mi dice e l’ago entra nel mio braccio.

Raccolgo le mie cose ed esco, in mano due moduli, precisamente:

  • un foglio/questionario per i pazienti da inviare all’email a.car@asl.novara.it per la segnalazione di reazioni avverse (dove hanno indicato ASTRAZENECA; FEMMINA; 1° DOSE ORA E DATA di somministrazione; SPALLA DESTRA) con graffettato un foglio/scheda di raccordo anamstetico senza nessun dato anagrafico e niente firma.
  • un foglio con il giorno e l’ora per la somministrazione della 2°dose con il mio nome ed indirizzo, ma ancora niente firma.

Ripeto.

Su entrambi i moduli non c’è nessuna firma, né qualifica.

Primo modulo SEDUTA VACCINALE del…NON COMPILATO.

MEDICO VACCINATORE, NIENTE FIRMA.

INFERMIERE VACCINATORE, NIENTE FIRMA.

Secondo modulo, IL MEDICO RESPONSABILE, NIENTE FIRMA.

Perché? Cosa sta succedendo?

Mi informo, anche gli altri, come me, non hanno neppure uno straccio di scarabocchio di firma.

Che strano…

Allora, non appena torno a casa, faccio un’indagine tra gli altri colleghi, già vaccinati da tempo, anche loro, o non hanno in mano nessun modulo o non hanno firme leggibili o qualifiche a cui appellarsi.

Bene, no anzi male.

Se il medico ha fatto di tutto per dissuadermi (mi rammarico non averlo registrato, lo so è la mia parola contro la sua) e se in generale è una prassi, verificabile dai documenti, quella di non firmare, come faccio io libero cittadino a sentirmi sicura?!?

O forse quel medico negazionista ha agito bene, in scienza e coscienza per mettermi in guardia, spiegandomi in “lingua comprensibile”, come recita il modulo che ho firmato, quali sono i rischi?

Cosa significa in questo momento essere medico?

Ed essere insegnante?

Che cosa possiamo fare per non trasgredire la legge, tutelando al contempo la nostra e l’altrui salute?

Ok, possiamo rifiutarci di vaccinarci, ma se davvero il personale medico e quello scolastico rifiutasse in blocco la somministrazione del vaccino, cosa succederebbe?

Se uno si è deliberatamente rifiutato di vaccinarsi e poi si ammala di covid, l’Inps risponde?

Ed infine, se uno è un medico no vax, fa bene o fa male ad allertare il paziente?

Come concilia il suo obbligo legale di somministrazione del vaccino con il suo scetticismo medico?

Che cosa sanno in più i medici che noi non sappiamo?

Se, per legge, un medico deve procedere alla somministrazione del vaccino, è deontologicamente corretto, da parte sua, insistere ad allertare il paziente a priori, senza che questi gli abbia chiesto un parere?

Ha esercitato una forma gratuita di terrorismo psicologico o ha coraggiosamente e lecitamente espresso il suo dissenso?

Qualcuno mi ha detto di denunciarlo.

Perché?!? Dico io.

In fondo lui ha fatto il suo dovere, il vaccino me l’ha fatto.

Avrebbe fatto bene a tacere, a tenersi per lui le sue perplessità?

Per me no.

Primo, perché siamo ancora, fino a prova contraria, in un paese libero e democratico, dove vige il diritto di parola.

Secondo, perché sia lui, medico, che io, paziente, siamo gli ultimi anelli di una catena, un sistema statale, che comunque non sta funzionando.

Lui nella sanità, io nella scuola.

Sfido chiunque a dimostrarmi il contrario.

Le scuole sono chiuse e la Dad non funziona.

Le terapie intensive sono ancora al collasso ed il personale medico sanitario ha pagato a caro prezzo il suo ruolo, sia sul piano personale che legale.

Niente e nessuno ci sta garantendo che il vaccino ci metta al riparo dal rischio di ammalarci e ci dia  un’immunità permanente.

Prima sotto il governo Conte e poi adesso nel governo Draghi, i politici si rimangiano la parola, dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.

Alzi la mano chi si sente protetto dalla politica e rassicurato dalla stampa.

Siamo onesti, ogni giorno, chiunque di noi, semplice cittadino, da un anno a questa parte, è in balia di un ennesimo bollettino medico, di un altro d.c.p.m, di una nuova zona rossa…

Uno dice, “mi informo”.

Ma dove sono i dati scientifici, se, ogni giorno gli esperti che vanno in televisione, giocano a confondere la gente, cambiando l’informazione scientifica in disinformazione mediatica ed in strumentalizzazione politica?!?

Ringrazio quel medico che mi ha obbligato a riflettere che siamo anelli di un sistema che non tiene.

E come io, docente, so che non c’è né Azzolina, né Bianchi che tenga, la scuola si sta trascinando verso la fine del secondo anno scolastico a rotoli, così, quel medico, sa che è ora di finirla di raccontare palle sulla sicurezza dei vaccini.

Stiamo andando incontro a mani nude alla pandemia, e chi vivrà, vedrà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Vaccini Panacea di tutti i mali… ma ricordiamoci che da poveri ci si ammala di più…

LE MELODIE DEI CANTORI DEL VIRUS

.

Medici: dove sono?

Bestiario del Coronavirus

 




Incidenti in volo, dimezzarli è possibile!

L’AeroClub d’Italia è pronto al decollo

50% in meno di incidenti in due anni, ecco il piano di sicurezza volo del nuovo AECI

La prima intervista alla stampa da parte del generale Gianpaolo Miniscalco nuovo Direttore Generale dell’AeroClub d’Italia.

A novembre del 2020, dopo 3 anni di commissariamento, l’AeroClub d’Italia (AECI) accoglie il nuovo Direttore Generale.

Si tratta di Gianpaolo Miniscalco, generale dell’aeronautica in pensione.

Il curriculum del generale Miniscalco è fiorentissimo: tra i ruoli e gli incarichi di spicco segnaliamo l’esperienza nella pattuglia delle Frecce Tricolori, sia da Leader, sia da Comandante, la Rappresentanza Italiana NATO a New York, la Classic Jet Association, il Comando del IX Stormo “Francesco Baracca” dell’Aeronautica Militare.

Generale, con che stato d’animo ha accolto la proposta di questo nuovo incarico e con che animo lo affronta?

In un certo senso con sorpresa: come potrei dire di ogni cosa della mia vita, questo incarico è arrivato per caso e inaspettatamente.

Sono membro dell’AECI da tanti anni, ho iniziato come socio quando stavo alle Frecce ma non avrei mai pensato che un giorno mi sarebbe stato chiesto di dirigerlo.

Per quanto invece riguarda lo spirito con cui lo affronto,  mi sento chiamato a far rispettare lo Statuto dell’AECI.

Sento che è mio dovere dare nuova vita all’AeroClub d’Italia  grazie soprattutto al contributo di tutti i soci e di tutti i colleghi che quotidianamente mi scrivono e mi danno suggerimenti.

Questo è il mio compito istituzionale nei confronti dell’Aeroclub.

Gianpaolo Miniscalco
Gianpaolo Miniscalco – DG AECI

Lei è un pilota dell’Aeronautica, qual è la tipologia di persone che frequentano un aeroclub? Ci sono solo professionisti o anche “civili”?

La passione per il volo è una specie di malattia.

Una malattia traversale che attraversa ogni settore sociale e professionale.

Tra i nostri soci l’unica continuità riscontrabile non sta né nella professione, né nell’estrazione.

L’unica continuità sta nella passione per il volo.

Il settore del volo è un mondo ricchissimo di attori e personaggi che declinano la passione per il volo in molteplici sfumature.

Spesso, quando si parla di volo, le prime categorie a cui si pensa sono le ali fisse e le pale rotanti ma esistono anche alti mezzi.

Altre strade che assecondano le persone nella passione del volo e che nel mio mandato intendo valorizzare e ricondurre all’interno delle pertinenze di AECI.

Sto parlando, per esempio, del paracadutismo che diversi anni fa è diventato una responsabilità dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ma che oggi AECI è pronto a riprendersi.

Un altro settore che mi sta molto a cuore è quello del volo libero (il parapendio), un modo sportivo ed economico per vivere il volo.

Per anni il volo libero è stato un settore di serie B, noi vogliamo invece promuoverlo.

Ci sono infine gli aeromodelli per i quali l’AECI sta portando avanti un dialogo costruttivo con ENAC che nel nuovo regolamento UAS equipara gli aeromodelli con i droni cosa che non è esatta.

Infatti, mentre il drone può godere della doppia natura, professionale o da banco, l’aeromodello richiede una attività scientifico amatoriale complessa che richiede un attestato paragonabile a quello di un pilota.

Quali sono le caratteristiche che si sviluppano imparando a volare che poi possono essere utili nella vita a terra?

Il pilota è una persona in grado di fare dieci cose contemporaneamente e, soprattutto, sa dare le priorità governando i tempi.

Lei è alla direzione dell’AECI da pochi mesi, quali sono state le sue prime azioni?

Di fronte a un Ente (l’AECI) bloccato dal commissariamento, il primo passo necessario è stato risvegliare gli organi sociali come segnale simbolico della ripartenza.

È stata fatta la riunione con il Consiglio Federale e l’Assemblea annuale dei soci per definire tutte le attività amministrative coinvolgendo tutti gli aventi diritto in un evento in streaming molto partecipato.

Insomma, messa a galleggiare la nave abbiamo fatto in modo che questa avesse una rotta.

Ha detto che ci sono già tavoli di lavoro e dialogo attivati, quali sono i suoi progetti per il rilancio dell’AECI?

Direi che l’Aeroclub ha 3 grande priorità per la sua ripartenza:

  • Una nuova legge per il Volo da Diporto Sportivo (VDS)
  • Il rilancio dell’attività statutaria
  • La sicurezza del volo

Ce ne può parlare?

Molto volentieri.

1. Nuova legge per il Volo da Diporto Sportivo (VDS)

In Italia, la legge che regola il Volo da Diporto Sportivo risale al 25 marzo del 1985.
Ad oggi, in Italia, contiamo 6.000 attestati di VDS rilasciati e più di 13.000 mezzi tra elicotteri, aeroplani, vele da parapendio, volo libero e paramotore.

Questo vuol dire che l’industria aeronautica italiana si trova davanti a un mercato vigoroso e adesso più che mai è chiamata ad aprirsi al mondo se non vuole arrivare troppo tardi.

In un panorama all’interno del quale le norme si sono velocemente evolute, l’Italia, nata come eccellenza, deve assolutamente portarsi al passo per non restare inesorabilmente indietro.

È per questo che uno dei punti cardine del piano di rinascita dell’AeroClub d’Italia è l’impegno congiunto di tutti i tavoli di lavoro per la modifica della legge che regola il VDS.

In questo momento stiamo portando avanti una iniziativa parlamentare e una ministeriale.

Attori

Gli attori di questo enorme progetto sono AECI, ENAC, ENAV, Ministero dei Trasporti, Costruttori e agenzie nazionali di sicurezza volo.

Cosa si vuole ottenere?

a. Aumento del peso del veivolo ultraleggero da 450kg a 600 kg

Oggi è considerato un mezzo da diporto sportivo un veivolo di peso non superiore ai 450 kg.

La normativa europea, invece, riconosce come mezzo da diporto sportivo i veicoli che arrivano a 600 kg.

Un incremento di peso di questo tipo porterebbe con sé vantaggi diretti e indiretti.

Vantaggi diretti, ovvero direttamente legati al mezzo

  • Incremento delle prestazioni: sarà possibile affrontare tratte più lunghe con maggiore autonomia

Vantaggi indiretti, ovvero legati all’industria aeronautica italiana

  • incremento del mercato dei veivoli e del target di riferimento.

b. Mantenimento della semplicità di legge

La legge attuale si basa sul principio dell’autodichiarazione attraverso la quale l’utente è tenuto ad auto-certificare la propria conformità alla normativa.

Di contro, l’AECI si accollerà la responsabilità dei controlli verificando il peso legale degli aeroplani e di tutta l’attività del Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) (che oggi è a carico del Ministero dei trasporti) avvalendosi anche della potestà sanzionatoria.

Una azione di questo tipo porterebbe uno snellimento estremo dei controlli e delle procedure alleggerendo il Ministero dei Trasporti da una incombenza delegabile.

2. Rilancio dell’attività statutaria

L’articolo 3 dello Statuto dell’AECI recita

“L’Aero Club d’Italia svolge ogni attività ritenuta necessaria ai fini dello sviluppo culturale, economico, didattico, sportivo, civile, sociale e democratico nel settore dell’aviazione civile non commerciale”.

L’AECI è chiamata a favorire l’attività di volo e per fare questo stiamo lavorando ad alcune azioni specifiche:

Crediti formativi per i corsi dell’AECI

L’AECI sta lavorando a un protocollo di intesa con MIUR affinché questo riconosca agli studenti di scuola primaria e secondaria che frequentino delle attività stabilite organizzate dall’Aeroclub, dei crediti formativi utili per la maturità.

Questi corsi imprimeranno negli studenti delle skills trasversali fondamentali per affrontare il mondo del lavoro quali, per esempio, la valutazione del rischio e la capacità di effettuare la scelta più semplice e meno rischiosa.

Accesso all’esperienza di volo

Il piano di apertura e condivisione dell’esperienza aeronautica prevede l’offerta non a fini di lucro di esperienze di volo per chiunque volesse farlo.

Rilancio delle scuole di volo

La scuola di volo italiana vanta una storia brillantissima.

All’Aeroclub toccava storicamente preparare una parte dei piloti che avrebbero fatto parte dell’allora Regia Aeronautica.

Oggi  la necessità è quella di preparare i piloti delle compagnie aeree e bisogna farlo in fretta perché per preparare un pilota sono necessari tra i tre e i quattro anni: bisogna preparasi oggi per domani.

Lo spirito che guiderà la scuola di volo sarà

Maggiore sicurezza costruita con il rispetto procedurale nell’utilizzo del buon senso e decidendo rapidamente.

3.Sicurezza del volo

Purtroppo, quasi ogni settimana si sente parlare di incidenti aerei.
Sebbene il rapporto tra veicoli in volo e incidenti sia basso, non possiamo permetterci neppure il minimo rischio soprattutto quando è evitabile.

Basti pensare che la quasi totalità degli incidenti è dovuto a un errore umano sul quale si può e si deve intervenire.

Per questo sto creando un gruppo composto da piloti esperti che porterà avanti un progetto di formazione che ha l’ambizioso obiettivo di ridurre del 50% il numero degli incidenti da qui ai prossimi due anni.

 

Ringraziamo il Generale Gianpaolo Miniscalco per la generosa intervista che ha voluto concederci e per l’onore che ci ha fatto nell’averci scelto per rilasciare la prima intervista del suo mandato. 

Sarà per noi un piacere continuare a seguire i progressi e le storie dell’AECI

Crediti

Chi è Gianpaolo Miniscalco

Statuto dell’AECI
DPCM 27 febbraio 2019 

Disegno di Legge VDS 17 dicembre 2020

Proposta di legge 16 novembre 2020

Legge vigente per il VDP 25 marzo 1985
Regolamento ENAC del 1 Gennaio 2021 

Lo Sport libero libera lo Sport

 




Sanremo oggi più che mai rock…

Ci siamo lasciati alle spalle pure la 71ª edizione del Festival della canzone italiana e credo che nessuno sia troppo triste neanche quest’anno.

Per la critica, per i media, per gli sponsor e pure per il pubblico (solo da casa, vista l’assenza di spettatori nella platea dell’Ariston), è stato un vero successo.

Lo era prima di iniziare, come ogni anno, e lo è stato anche ora che è finito.

Ma andiamo con ordine.

Fino allo scorso anno la musica trap ed il suo dio, quell’idiozia colossale ed antiartistica chiamata Auto-Tune, hanno permesso l’ingresso nella finzione discografica a veri e propri cani ululanti, incapaci di una dizione media ed incapaci pure di infilare in una singola frase un soggetto, un predicato verbale ed un oggetto.

Presenza scenica, costumi, provocazioni al limite della decenza e la parità di genere ridotta a commedia kafkiana; questo è stato il Festival dello scorso anno!

L’edizione 2021 invece ha esteso lo spettro musicale a più generi, pur mantenendo un filo con alcuni “interpreti” di un modello culturale prettamente estetico e provocatorio, legato al movimento trap.

Imitare precursori “glam” del calibro di DAFT PUNK, SLIPKNOT, KISS, il grande DAVID BOWIE e, dalle nostre parti anche i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, non renderà artista chi non lo è… pagliaccio invece si!

Così Fabrizio Rioda dei RITMO TRIBALE sulle apparizioni del Festival 2021 di Achille Lauro: “Non voglio togliere nulla ai vestiti di scena (così si chiamano) e alla performance (così si chiama) del buon Achille. (…) Buona finale sul divano, ragazzi. Che atroce pagliacciata!”

Mi domandavo e ci domandavamo lo scorso anno quanto ci avrebbe messo a scomparire la Musica in Italia; ma quest’anno è stato diverso, quest’anno, le Majors, prese dal timore del calo delle vendite e dell’interesse, soprattutto dei consumatori più giovani, hanno optato per scelte più Rock ed anche più neo melodiche, puntando sui non-più-tanto-giovani e sui non-più-tanto-big. E’ stato bello per me vedere i MANESKIN sul gradino più alto del podio sanremese con la loro “Sono fuori di testa”.

Una band che suona per davvero, sbaglia pure gli assoli, ma che porta in palco la propria musica  e lo fa con passione e dedizione… altro che Auto-Tune!!!

Parlando di Rock e di Sanremo, non tutti sanno che legata alla città che ospita la più famosa manifestazione canora italiana c’è un’altra manifestazione musicale…

sanremorock uemmepi

Sanremo Rock! Ho avuto la fortuna di partecipare alla finale con la mia band, gli UEMMEPI, tre anni or sono.

Per giungere in finale il percorso è stato lungo,  fatto di concerti e di giurie provinciali, regionali e nazionali.

Più di tremila artisti e band Rock, R’n’B, Soul, Jazz, Jive e Rockabilly provenienti da tutt’Italia e tutti con la propria musica e qualche sogno.

E’ stata un’esperienza unica tanto che, se il pubblico a casa avesse potuto vedere (e ascoltare!), avrebbe compreso di più il movimento musicale “underground” che esiste in Italia e forse avrebbe smesso di bere la spazzatura sdolcinata e smancerosa che il potere mediatico ci propina da molti anni! Tornando al Festival 2021, si deve riconoscere comunque al “grande esperto”, “profondo conoscitore di musica” nonché “Direttore Artistico” della Suprema Manifestazione Canora (ovvia l’ironia… Amadeus è un presentatore, non un critico musicale, ricordiamocelo! N.d.a.) il merito di aver dato retta alle Discografiche.

Ha puntato infatti su due cavalli di razza: la “Oriettona” Berti (in gara) e Ornella Vanoni che, a 86 anni suonati, potrebbe insegnare a cantare a quasi tutti gli artisti presenti all’edizione 2021 (escludo dalla lista Arisa e Francesco Renga!) ed alcuni ospiti di eccezione: Fogli, Tozzi, Zarrillo.

L’edizione 2021 è stata molto seguita e forse c’è da riflettere su come poter proporre il prossimo Festival della Canzone Italiana, perché siamo ancora lontani da una proposta culturale vera.

Per risollevare la Musica (con la “M” maiuscola) dall’immensa mole di immondizia in cui la discografia moderna ha contribuito a sprofondarla, ci vuole ben altro che un riff iniziale impeccabile della canzone vincitrice a Sanremo, oppure il testo coraggioso e pressoché perfetto di WILLIE PEYOTE: “Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok” [questa la bellissima frase del brano in gara: “Mai dire mai (La Locura)”; n.d.a.].

Ci vuole cultura! Ci vuole un’educazione musicale, soprattutto dei giovani. Ci vogliono i veri maestri al servizio dell’Arte.

Non mi soffermo a parlare di altri artisti in gara, perché sono state a mio avviso delle mediocri comparse.

Una delusione c’è, per me che sono cresciuto con le sue canzoni ed i suoi vocalizzi: Francesco Renga.

Ma forse sono lontani i tempi dei TIMORIA.

 

 

PERTH

 

 

 

 

 

 

Festival di San Remo, ultima fortezza del monopolio della Musica!

OSCAR: “PERSA UNA GRANDE OPPORTUNITA’ AL FESTIVAL DI SANREMO”




Buon Compleanno, Sentieri!

Ritorno sui miei passi …

Capita che un giorno mi chiedano di rilasciare un’intervista come doppiatrice.

Chi mi conosce in quel ruolo sa quanta passione, quanto entusiasmo e amore abbia profuso al leggìo in più di trent’anni di lavoro, che “lavoro” non è mai stato.

Tutto è iniziato il giorno in cui mi sono imbattuta in una rivista aperta su un trafiletto: la pubblicità dei corsi di doppiaggio al Centro Teatro Attivo di Milano, il famoso “C.T.A.”

Alzi la mano chi degli attori, doppiatori, presentatori, cantanti e ballerini non ci è mai passato, quand’era ancora in via Savona 10!

Quanti ricordi legati al provino di ammissione al corso – tra decine di aspiranti doppiatori, provenienti dalle migliori scuole di teatro di Milano – da me miracolosamente superato pur non avendo alcun curriculum né titolo.

Unico background: i lunghi pomeriggi trascorsi ad ascoltare le voci dei miei doppiatori preferiti, nelle soap opera che avevo imparato ad amare.

Tra queste c’era anche lei: “Sentieri”. È bastata qualche puntata a seguire la storia d’amore tra Morgan e Kelly, per accorgermi che non avrei più potuto farne a meno.

Ah … beata gioventù, beata incoscienza, inconsapevole della propria sfrontatezza, del proprio coraggio!

Sono andata incontro al mio destino di “voce” a braccia aperte e la Vita mi ha abbondantemente ripagata per i viaggi notturni in treno e, soprattutto, per le interminabili ore trascorse ad ascoltare, imitare, ripetere le battute dei miei doppiatori preferiti alla tv.

Sono certa di non esagerare se dico che è a loro, alle voci nell’ombra delle sale di doppiaggio, che dobbiamo gran parte del successo e dell’irresistibile fascino di attrici, attori e personaggi dei cartoon.

Tornando all’intervista …

Un giorno Ross, uno dei fan del doppiaggio più affezionati, ragazzo di una dolcezza e pazienza rari come i quadrifogli, mi contatta per dirmi che “qualcuno” mi sta cercando per un’intervista sul mio doppiaggio in “Sentieri”.

Assieme all’inseparabile amico Marcello, Ross ha creato un gruppo su FB, “Sentieri OnLine”.

Marcello, da parte sua, ha dedicato alla storica soap l’omonimo blog online.

Blog e gruppo sono veri e propri database, archivi in cui, più volte al giorno, admin e membri pubblicano e si scambiano foto di attori, di introvabili cimeli e spezzoni in lingua originale o italiana dei loro beniamini sul set.

Entrare a far parte del gruppo o visitare il blog è come aprire il vaso di Pandora.

Nonostante, a motivo dei non più altissimi indici d’ascolto, la soap più longeva del pianeta sia stata bruscamente interrotta – in Italia la messa in onda degli episodi si è fermata, con grande dispiacere di noi “voci”, a settecento puntate dall’affrettato “finale” americano – le ricerche dei fan più appassionati continuano senza sosta.

Ed è meraviglioso come, nel tempo, si sia creata un’affettuosa liaison fra doppiatori storici, fan, esperti, giornalisti e attori americani!

 

 Mi metto subito al lavoro …

In “Sentieri” ho dato la mia voce alla dolcissima Marah Shayne Lewis (Ashley Peldon, allora seienne), alla birichina adolescente Dorie Smith adottata Von Halkein (Kimi Parks), al personaggio di Rae Rooney (interpretato dall’attrice Allison Daugherty) …

Ma c’è un personaggio che ho amato più di tutti: Dinah Marler.

Quando appare sulla scena, Dinah ha già alle sue spalle una tribolata storia personale e familiare.

All’inizio a vestirne i panni è l’attrice Jennifer Gatti. Le viene data la voce di una mia collega, Paola Bonomi, che ricordo con affetto. La sua è una voce profonda, corposa, rotonda. Le stava a pennello.

A un certo punto, inaspettatamente, compare al suo posto un’altra attrice: Paige Turco, una “fatina” dai lineamenti dolci.

In S.e.d.e. – lo storico nome della Casa di Produzione che ha curato l’edizione italiana di “Sentieri” – decidono di chiamarmi per un provino. Lo vinco. Il resto è storia, come si usa dire.

A Paige Turco subentra poi la bella e bravissima Wendy Moniz.

Infine Gina Tognoni, l’ultima delle mie “Dinah”.

Ma è proprio nel periodo dell’intensa interpretazione che di Dinah offre la splendida attrice Wendy Moniz, che accade un’inspiegabile magia: ciò che accade al personaggio nella soap, accade anche a me nella vita reale.

Incredibile ma vero: per uno strano scherzo del destino, le vicende che vedo scorrere sullo schermo le vivo per davvero, nel mio quotidiano.

Così, accanto a me sul leggìo in sala di doppiaggio, oltre alla bottiglietta d’acqua porto i fazzoletti di carta.

In una sorta di psico dramma rido, mi arrabbio, piango con la mia Dinah. Per davvero.

Decido di raccontare anche questo nell’intervista di Ross e Marcello. Ecco il video.

 

Ora tocca a me intervistare voi!

Propongo a Ross e a Marcello di ricambiare l’intervista, ospitandoli nel mio Talk Show del venerdì sera.

Da qui in poi, tra noi è un susseguirsi di idee, messaggi, link, inviti, argomenti … un’innocente palla di neve si trasforma presto in una valanga di ricordi, emozioni, celebrazioni. Ho come la sensazione che ne verrà fuori un Evento epocale.

Amo sognare e adoro farlo in modo esagerato, portando l’asticella dei miei obiettivi sulla luna e oltre, pensando: male che vada arriverò a metà percorso, a un quarto forse, o a un decimo … ma sarà sempre più di quanto avrei mai fatto, se avessi posto l’asticella in cima al Monte Brè.

Meraviglia è incontrare sul proprio cammino persone che, come noi, un minuto dopo averne parlato prendono il telefono e lo fanno!

 

Nasce così “Sentieri Live Reunion”

Il risultato è “Sentieri Live Reunion”: Evento trasmesso in live streaming sul Canale YouTube “Jasmine Laurenti” a partire dalle ore 21:00 del 25 gennaio 2021.

La data non è casuale, perché coincide con:

l’84° Anniversario della messa in onda della prima puntata radiofonica negli States (25 gennaio 1937)

il 39° Anniversario della messa in onda della prima puntata in Italia (25 gennaio 1982)

il 25° Anniversario di http://www.sentierionline.net/: il primo sito italiano dedicato a “Sentieri” (25 gennaio 1996)

Grazie all’indefesso lavoro di Rosario (public relations sotto forma di chiamate, email, messaggi, preziosi suggerimenti), Marcello (creazione del logo ed editing delle sigle, degli special e di tutti i contributi video degli attori americani e dei doppiatori non presenti alla live) e della sottoscritta (coordinamento, composizione del “puzzle”, conduzione del programma), prende vita la prima Live Reunion di attori, doppiatori, giornalisti, esperti, appassionati fan di una delle Soap Opera più amate al mondo.

Tra gli Ospiti, oltre a noi tre, la splendida conduttrice di “Buon Pomeriggio” Patrizia Rossetti; i giornalisti Giorgio Bellocci, che a “Sentieri” dedicò la sua tesi di laurea; Sante Cossentino, titolare di Massmedia VIP Blog; Andrea Simone Mongiardino.

E poi gli attori americani Toby Poser, Justin Klosky, Judi Evans, Robert Newman, Sonia Satra, Morgan Englund, Paulo Benedeti, David Andrew Mc Donald, Tina Sloan, Saundra Santiago, Orlagh Cassidy, Denise Pence, Nancy St. Alban, Kimberley Simms, il Responsabile P.R. Alan Locher e, a sorpresa durante la trasmissione, la “mia” Wendy Moniz!

I doppiatori Anna Bonel, Danja Cericola, Marina Thovez, Paola Della Pasqua, Giulia Franzoso, Laura Merli, Elisabetta Cesone, Valeria Falcinelli, Franco Ferri, Francesco Orlando, Pasquale Ruju, Pietro Ubaldi, Patrizio Prata, Gianluca Iacono, Nicola Bartolini Carrassi; in video Marcella Silvestri, Lara Parmiani, Patrizia Salmoiraghi, Jenny De Cesarei, Jolanda Granato, Massimiliano Lotti, Cristina Giolitti, Gabriele Calindri, Graziella Porta, Mariagrazia Errigo, Renato Novara.

Sono inoltre intervenuti Antonio Genna, webmaster fondatore del sito “Il Mondo Dei Doppiatori”; Salvatore Sposito, conduttore con Daria Graziosi di “Donna TV”, il canale rosa delle telenovelas; Rita Cuccaroni e Daniele De Marco, invisibili ma preziosi collaboratori di Ross e Marcello rispettivamente nel blog e nel gruppo FB “Sentieri OnLine”.

Ed ecco, per la gioia di chi ha seguito per anni le avventurose vicende dei suoi beniamini davanti al piccolo schermo, il frutto del nostro lavoro: l’Evento “Sentieri Live Reunion”.

 

Tutto è bene quel che finisce bene.

Nessuno di noi si sarebbe aspettato un finale così … improvviso: un vero fulmine a ciel sereno! Una cosa è certa: gira voce che questo Evento sia solo il primo.

Shhhhhh … io non vi ho detto nulla. L’ho solo scritto. Ok? Alla prossima!

LOve, la vostra Ondina – Jasmine Laurenti – Wavelet.

(Nella foto: Wendy Moniz. Tra tutte, la mia Dinah Marler preferita)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




“La Musica Dell’Anima”

Un dono bellissimo.

Uno dei doni più belli che l’anno 2020 mi abbia fatto, è stato imbattermi nel Team giornalistico di BetaPress.it, con cui ho il piacere e l’onore di collaborare.

Un giorno, nella chat della Redazione, compare l’invito di “Perth” – pseudonimo di Federico Pertile, Capo Redattore Musica del giornale online – a far girare il link di un video di beneficenza.

 

Un dono nel dono!

Un click e sono sul Canale YouTube. È un video musicale, la rivisitazione di “Plush” degli Stone Temple Pilots. 

A eseguirla cinque amici sulla cinquantina appassionati di musica “grunge” che, ispirati dalle parole “Would you even care?” – “Te ne prenderesti cura?” – decidono di suonare, insieme dopo tanto tempo, una delle loro canzoni preferite. 

Che cosa c’è di speciale in tutto questo? 

C’è che questi ragazzi hanno scelto di esprimere quel che hanno nel cuore in un Linguaggio universale alla portata di tutti: quello musicale.

In barba ai limiti imposti dall’emergenza sanitaria sugli spostamenti e sulla realizzazione di eventi dal vivo, un video clip diventa un atto d’amore, un pretesto per dire: “Ehi, noi ci siamo, siamo qui e siamo pronti a dare una mano.”

 

Il segreto per essere felici.

Per Simon (voce), Rige (basso) e Perth (chitarra e background vocals), i tre musicisti intervistati che si fanno portavoce anche dei due amici non presenti – Gas (tastiere) e Alba (batteria) –  basta avere una passione ed esprimerla con tutto il cuore, in piena libertà, per dar vita a qualcosa di bello, di utile e speciale.

Ed ecco che due formazioni, “Slim Simon’s Boys” e “UEMMEPI”, si riuniscono in un super gruppo allo scopo di condividere la Bellezza della musica Grunge, suscitando in chi l’apprezza un gesto di solidarietà concreta: una donazione a favore dei numerosi progetti dell’ONG “AVSI”, a sostegno di quattrocento bambini e cinquemila famiglie bisognose in Italia e nel mondo.

I numerosi progetti umanitari di AVSI trovano supporto e promozione anche grazie al generoso contributo dei volontari dell’Associazione Santa Lucia.

Da circa un ventennio, oltre a iniziative locali come le cucine popolari e le case di accoglienza per minori, l’Associazione cura la realizzazione di un fantastico Evento di Beneficenza: la “Cena di Santa Lucia”.

Per saperne di più clicca qui.

Per guardare il video autoprodotto e autofinanziato dai cinque musicisti e dai loro amici, clicca qui. 

Nella descrizione del video trovi anche le modalità con cui puoi fare la tua donazione. Anche un euro è importante per restituire il sorriso a bimbi, ragazzi e famiglie che stanno attraversando un periodo di disagio, soprattutto dal punto di vista finanziario.

Infine, per guardare la video intervista realizzata venerdì 8 novembre 2021 in occasione del settimanale “Soul Talk”, clicca qui.

Alla prossima!

Ondina (Jasmine Laurenti).