Fisica Virtuale

Tonino Filardi un divulgatore fisico virale.

Questa è la storia di un professore che insegna fisica su you tube.

Detta così sembra una provocazione, e forse, in fondo, lo è.

Perché, siamo sinceri, come si fa ad abbinare una materia così  seria come la fisica con un canale you tube, libero e leggero di per sé?!?

Il professore Tonino Filardi, questo è il suo nome, ha dimostrato che si può spiegare la fisica in modo accattivante e virale.

In parole semplici, con esempi efficaci, coinvolgendo gli utenti/studenti fino a condurli alla scoperta della verità scientifica.

I suoi interventi hanno una matrice filosofica, ma diventano rapidi, intuitivi, divulgativi.

Conoscenze scientifiche, competenze professionali ed abilità didattiche creano dei cocktails virali.

Non ci credete?

Ecco un assaggio dei commenti postati sotto i suoi video.

Francesco Toscano, professore d’Informatica di Torino, sotto uno degli ultimi video, scrive:

 ”Un integrale ante litteram! Hai approssimato il trapezio ad un rettangolo con pazienza certosina poiché non si tratta affatto di un passaggio scontato. Il resto è pura eleganza”.

Ma attenzione, non sono solo gli addetti ai lavori a complimentarsi

Giacomo Vicentini, un ragazzo di 15 anni che si cimenta pure lui a fare video su you tube, parlando del prof. Filardi dice:

“Trovo ottimo quest’idea di familiarizzare i ragazzi di 3a con i vari concetti dell’analisi, molto ispirante: se fossi io nei panni di un avventuriero nelle magnifiche terre dell’analisi, sarei subito accorso a carta e penna per continuare questa serie di esempi da te presentati e perché no, magari esplorando nei panni dei padri fondatori.

Questa è Matematica, Libertà!

Di certo il concetto di integrale non è così complicato spiegandolo in questo modo e non vedo perché sia necessario un primo approccio rigorosissimo solito della 5a liceo, che allontana gli studenti dalla bellezza della disciplina.

Un grande pollice in su come al solito e saluti, Giacomo”

 

Ed allora, noi di betapress, abbiamo voluto capire chi è questo prof. Filardi e scoprire come sia possibile che un suo video sulla fisica stia raggiungendo le 32.000 visualizzazioni.

Betapress- Buongiorno, Professor Filardi, partiamo dai sui studi, maturità classica seguita da laurea in Fisica a pieni voti, all’Università di Messina, siamo incuriositi dalla sua tesi di laurea…

Filardi- La mia tesi di Laurea, un’indagine sulle preconoscenze degli studenti in merito alla Struttura della Materia, è stata pubblicata nel 1995 dalla rivista AIF, una delle più autorevoli in Europa nel campo della Didattica della Fisica, ottenendo subito il riconoscimento del Prof. Violino, Ordinario di Fisica generale all’Università di Torino, ed autorità riconosciuta in campo europeo nel campo della Didattica della Fisica.

Betapress- “Schema mentale in fisica”, per noi poveri mortali, che significa?

Filardi- Se proprio devo essere sincero, tra i primi ad aver parlato del concetto di “schema mentale” in Fisica sono io, con la mia tesi che, appunto, data del 1988.

Ne riparlo, ovviamente, nel mio libro PERCORSI DI DIDATTICA DELLA FISICA, pubblicato nel 2015, ma ne avevo già parlato nel 1988 e nel 1995.

Una scoperta in merito viene fatto su un libro di Didattica della Fisica e addirittura su un articolo in Micromega ma, nonostante io non venga mai citato, si tratta di date molto successive a quelle appena citate.

La mia esperienza in campo di Didattica credo sia particolare, perché, oltre ad aver fatto studi specifici in merito, ho tenuto ben tre tornate di corsi abilitanti per conto del Provveditorato di Modena, in cui ero più piccolo d’età di tutti i corsisti che vi partecipavano, essendo uno dei pochissimi ad aver vinto relativamente giovane (27 anni) il Concorso ordinario per la Cattedra di Elettronica.

Sia il mio libro, che tutte quelle video lezioni del mio canale, in effetti sono piuttosto “uniche”, perché nascono da una profonda conoscenza non solo della Disciplina in cui sono Laureato, ma anche dell’insegnamento di Elettronica e Telecomunicazioni, condotto per 15 anni prima di fare il passaggio di cattedra.

Betapress- Ha tenuto delle conferenze su questo argomento?

Filardi- Sì, ho tenuto tre conferenze pubbliche, molto frequentate e che mi hanno portato grandi soddisfazioni 

Betapress- Professore, nei suoi video compare sempre una matrice filosofica, perché?

 Filardi- La matrice filosofica dei miei interventi viene attinta, oltre che dai miei studi classici, in particolare dalle competenze specifiche in Didattica.

Infatti, come dico nel mio libro PERCORSI DI DIDATTICA DELLA FISICA, il pilastro epistemologico è uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la Didattica, e ciò vale, ovviamente, sia per Matematica che per Fisica.

La Laurea in Fisica, con una Tesi di Didattica della Fisica, ipso facto comporta delle conoscenze, anche importanti, sia di Storia della singola Disciplina, che della Filosofia.

D’altronde sono molti i Filosofi importanti, come Newton, Hume e Kant, che hanno fornito grandissimi contributi all’epistemologia, che chi insegna Fisica non può non conoscere.

Famosissimi sono gli scritti non solo di Einstein al riguardo, ma anche Heisemberg, Planck, Born, …

 

Betapress- Quali sono le esigenze specifiche dei suoi alunni?

 

Filardi- Sono sempre stato attentissimo alle esigenze specifiche di ogni mio alunno, poiché la mia particolare carriera mi ha portato ad insegnare in molti ordini di scuola, anche molto diversi fra loro. 

Ho cominciato infatti a insegnare Matematica in un Professionale di Pavullo, paesino in montagna in Provincia di Modena.

Ricordo ancora con piacere i primi commenti di mamme che vedevano per la prima volta i figli entusiasti della Matematica,  figli di gestori di aziende agricole, che nel pomeriggio svolgevano dei lavori manuali.  

Ho insegnato poi Elettronica generale e telecomunicazioni negli Istituti tecnici, anche qui avendo soddisfazioni e complimenti di studenti con i quali, ancora, rimango in contatto.

In particolare, un ex studente, tale Corrado Borsari, Ingegnere alla Lamborghini, proprio in occasione del mio trasferimento d’ufficio, mi disse (MESSAGGIO CONSERVATO) che deve solo a me la voglia di studiare e il fatto che adesso lavora alla Lamborghini.

Nel Liceo scientifico dove insegno adesso, che ha anche lo “sportivo”, non ho avuto alcuna difficoltà a venire incontro alle esigenze dei ragazzi, che in questo caso sono atleti e non sempre possono studiare a casa.

Spesso devono assentarsi per delle competizioni, e uno dei tantissimi motivi per cui ho creato un canale youtube è proprio per loro.

Sì, un po’ immodestamente, credo proprio che, in fatto di venire incontro alle esigenze degli alunni, nessuno possa battermi.

 

Betapress- Parliamo ora della nascita del suo canale youtube…

 

Filardi- Ad onor del vero, devo proprio dire che il mio canale youtube è nato da una sollecitazione proprio della dirigente con cui purtroppo in seguito si sono rallentati i rapporti.

Una volta, in un Collegio, ella ebbe a invitare tutti a fare delle video lezioni poiché internet è il mezzo del futuro per quanto attiene all’apprendimento.

Io fui l’unico della scuola a prenderla in parola…

Era il lontano 2013, quando pubblicai la mia prima video lezione, sul concetto di seno e coseno, che ora vanta 31557 visualizzazioni fino al momento in cui scrivo.

Naturalmente, con la pandemia e la chiusura della scuola, ho deciso, in effetti da nemmeno un anno, di incrementare notevolmente le video lezioni, passando da una al mese ad una al giorno.

Anche youtube mi ha regalato grandissime soddisfazioni, poiché, in pochi mesi, con l’aumento delle video lezioni, gli iscritti al mio canale da nemmeno 100 sono ormai passati, ad oggi, a 1090, ed aumentano con una certa rapidità.

Innumerevoli sono i complimenti che ho ricevuto da tutt’Italia per le video lezioni.

ll più affettuoso è senz’altro stato Francesco Toscano, professore d’Informatica in quel di Torino.

Da gustare poi, quel che dice Giacomo Vicentini, un bravissimo ragazzo che pure lui si cimenta a fare video lezioni su you tube .

Ed allora andiamo a sbirciare tra i commenti sotto i video e vediamo che non mancano giudizi entusiastici di altri che fanno video lezioni, che senza la minima invidia o gelosia si profondono in parole di lode verso il prof. Filardi

 

Ciaoidea poche settimane fa ha postato un lungo commento entusiasta sul legame trasversale ed interdisciplinare tra scienza e filosofia

“L’introduzione del concetto di integrale definito per via fisica è molto interessante professore ed ha radici indiscutibilmente profonde ed importanti.

Una domanda si materializza qui tra noi da sempre: la matematica è un prodotto dell’ingegno umano o è una scoperta?

La mia mi creda non è una provocazione ma una profonda e sincera ammirazione sul tema trattato e verso chi osa trattarlo anche solo per metterne le basi nelle giovani menti.

Grazie.

Per chi pensa che la matematica sia un’invenzione dell’uomo, non c’è correlazione alcuna tra l’evento fisico e la legge matematica che lo descrive.

Per chi pensa invece che la matematica sia una scoperta, matematica e fisica sono due facce della stessa medaglia.

O forse come nella saggezza latina “In medio stat virtus”: che la matematica sia dunque un’invenzione parziale?

La mente cerca un ordine evidente là dove già c’è in forma nascosta… il caos (o caso) apparente è già ordine intrinseco?

Ordine e caos sono quindi stati sovrapposti di una realtà osservabile? Chi dunque o cosa determina davvero questa dicotomìa?

Dobbiamo ammettere un principio naturale di consapevolezza della realtà?

Dobbiamo ammettere che non siamo osservatori univoci ma noi stessi oggetti osservabili?

Complimenti e ancora grazie”

 

Ma tra i followers del prof. Filardi non mancano persone comuni, magari pensionate, entusiaste:

 Roberto Parolin, scrive “Sono sinceramente entusiasta di riscoprire (o forse scoprire) questi argomenti.

Di certo, l’entusiasmo con cui lei espone gli argomenti, induce a seguire fino alla fine i suoi video.

Continuo a seguirla anche se, per taluni argomenti, non ho le basi necessarie per comprendere appieno quanto espone

 Stefano Febei aggiunge” Lezioni piacevolissime anche per chi come me si interessa della materia per diletto. E poi quando arriva quel “CHIARO?” i miei neuroni fremono di gioia”

 

Stefano Cardile, non più di un mese fa ha scritto

“Complimenti! Ottima spiegazione e veramente interessante interpretazione e esposizione. Per caso ha intenzione di discutere su questioni: spazi vettoriali, applicazioni lineari, vettori e matrici, in sostanza Algebra Lineare?”

 

Antonio Concas aggiunge

“Grazie professore!

Il titolo di questa video lezione lascerebbe intuire una trattazione generalizzata, invece grande sorpresa: molto densa di importanti riferimenti allo studio delle funzioni, più comprensibili e molto più concettuali.

Si ha una chiarificazione anticipata rispetto al linguaggio adoperato facendo uso dell’insiemistica, la tensione di esprimerla nuoce gravemente alla comprensione finale, non escludo che non si possa, ma, meglio, utilizzabile in un secondo momento, come specializzazione (a me non piace)”

Beh, che dire, è proprio bello constatare quanto e come il prof. Filardi riesce a coinvolgere i suoi adepti nel “magico” mondo della fisica.

E poi aggiunge “Ovviamente, di commenti entusiastici, ce ne sono tantissimi! Ah, dimenticavo. E’ proprio di ieri un messaggio di un mio ex studente, Giuseppe Postorino, che si trovava proprio in una classe del “Da Vinci” ed ora studia Ingegneria all’Università, al 3° anno:

Salve professore, non so se si ricorda mi me, adesso frequento il terzo anno di ingegneria e mentre studiavo il calcolo della trasformata di laplace mi è uscito su YouTube il vostro video con la spiegazione…

 

E da lì una raffica di messaggi scambiati tra l’ex- alunno, ora studente di ingegneria ed il prof. Filardi, che si ricorda tutto di lui (classe 3F, anno 2015/2016), a conferma della grande umanità oltre che professionalità del professore in questione.

Ed allora, ad Maiora, caro PROF.FILARDI!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




GDPR: esiste?

Come redazione di betapress, continuiamo il nostro itinerario di formazione/informazione sull’impiego delle piattaforme digitali, sempre più consapevoli che, in Italia, vige una sorta di analfabetismo informatico.

L’intento è quello di dare delle indicazioni di percorso alla gente comune, offrire strategie di sopravvivenza a chi non se ne intende, ma, comunque, è in balia del cambiamento…

Ritorniamo a parlare con un professionista del campo, Paolo Marson, che in precedenza, nel nostro ultimo articolo, ci ha aiutato a districarci tra What App, Telegram, Signal e via dicendo.

Per chi non lo sapesse, ricordiamo ai nostri lettori chi è Paolo Marson e quali sono le sue competenze professionali ed esperienze lavorative in ambito informatico.

Paolo Marson, è auditor per il rispetto della compliance delle norme cogenti e di quelle volontarie.

In modo più specifico, si occupa di tutte quelle norme riguardanti il trattamento dati personali (ovvero quello che è conosciuto come GDPR) sulla parte di natura tecnica, operativa, informatica, Iso 27001.

Paolo Marson collabora come consulente da anni con la società Top Management Consulting di Vicenza ( www.tmcnet.it ), seguendo Clienti da società Multinazionali, Nazionali e delle più diversificate categorie produttive o di servizi.

Basti dire che il suo background nell’ambito informatico, parte dal lontano 1982.

In quegli, Paolo Marson, è diventato uno dei primi agenti della Commodore Computer, quella del famoso Vic 20 Commodore 64.

Poi, Paolo Marson, ha continuato per decenni a lavorare in ambito informatico, sviluppando business in ambiti diversi, occupandosi, prevalentemente, di parte tecnica ed informatica.

Dunque, cerchiamo di approfondire con lui, il tema PRIVACY e tutte le varie normative, più o meno vigenti, oggi, in Italia

Betapress-  Marson, partiamo dal regolamento UE 2016/679 GDPR.

Secondo lei, esso è applicato realmente o formalmente in Italia?

Paolo Marson- Il Regolamento Europeo deve essere applicato in maniera sia reale che formale.

Talvolta l’impressione che riceviamo da chi lo deve mettere in attuazione (il regolamento è un obbligo e non una facoltà), è che sia sufficiente produrre dei documenti, pubblicare nel sito qualche informativa e null’altro.

Il Regolamento è composto sicuramente da una parte documentale che viene definita “parte legale” in quanto deve definire a chi vanno i dati e come vengono gestiti, in particolare la tipologia del dato che viene ceduto nei confronti dei terzi,

Ma, soprattutto, da una parte organizzativa interna all’azienda, che è sia procedurale, in quanto ci devono essere delle procedure chiare e definite, sia di tutta quella che è la parte informatica, che deve garantire l’integrità del dato e la disponibilità in qualsiasi momento nei confronti dell’interessato.

Betapress-  Marson, possiamo dire che il regolamento UE 2016/679 GDPR, è applicabile su una sostanziale incompetenza/inadeguatezza del sistema italiano? 

Oppure, in Italia, va tutto bene, il problema privacy non esiste?

Purtroppo, in Italia, sono evidenti le incompetenze e le inadeguatezze di molti operatori (attivi e passivi) del sistema informatico italiano.

Le carenze, nel nostro paese, sono enormi, lo possiamo constatare ogni giorno.

Come ho già detto, l’informatica è un qualcosa che si usa perché si deve, perché diverte, perché è utile ma che finché va, va bene…Manca un concetto di approccio assolutamente diverso.

Bisogna che gli utenti informatici, tutti, dal primo all’ultimo, sappiano che l’uso degli strumenti informatici nelle sue varianti, dalla più semplice alla più complessa, è un processo irreversibile, e che “a quella” spina / cavo è attaccata la VITA di una Azienda.

Questo è il presupposto fondamentale che deve essere alla base di ogni approccio informatico.

Oggi, in Italia, si fa ancora molto, ma molto poco per la SICUREZZA informatica.

Siamo tra i paesi più industrializzati, siamo il primo per “strumenti in uso”, ma tra gli ultimi per la SICUREZZA.

Riguardo al sistema Paese, è da anni che si sente parlare di Digital Trasformation.

Ma, siamo onesti, non è mai successo nulla, anche perché molte volte, le persone che sono nei luoghi decisionali o cruciali non hanno le competenze per affrontare questa evoluzione.

Staremo a vedere cosa succede, ma di sicuro, qualcosa deve cambiare ed in fretta.

Betapress- Riguardo al codice privacy (D.Lgs. 196/2003), secondo Lei, è adeguato al mondo attuale?

Cyberbullismo, smart working, dad, sono una conferma o una smentita dello scollamento tra la teoria e la pratica?

Paolo Marson- Della vecchia normativa privacy 196/2003 è rimasto ben poco. Essa è stata per lo più assorbita dal GDPR. 

Cyberbullismo, smart working, dad come tutte le altre operatività che riguardano il traffico di dati, sono la prova del nove del sistema informatico, della sua sicurezza e della tutela della privacy.

Non sono più concetti di norma, sono applicazioni concrete.  

E qui torniamo agli aspetti della consapevolezza di chi li usa e della sicurezza applicata agli strumenti con cui si accede a queste tipologie.

Ed allora, chiudiamo il nostro discorso con le stesse parole con cui, Paolo Marson, ha iniziato la nostra intervista.

” Beh, innanzitutto, la gente comune dovrebbe iniziare a capire come funzionano le cose, ad essere informata ed informarsi su come funziona anche il lato B, cioè quali possono essere i rischi connessi all’utilizzo poco consapevole o poco avveduto.

E’ essenziale quindi partecipare a corsi ed aggiornamenti, consultarsi con degli esperti e non con i famosi laureati su Google con un master su YouTube.

Più volte la cronaca ha dimostrato che quello che viene definito smartphone, molte volte, si è dimostrato essere un’arma letale nel vero senso della parola”. 

Noi di betapress, ci abbiamo provato ad informarci e formarci, e voi, cari lettori, cosa ne pensate di quest’evoluzione digitale in atto?

Chi la vive? Chi la capisce? Chi la subisce?

Fatecelo sapere, formulateci i vostri dubbi e proveremo, grazie ad i nostri esperti, a fare un po’ di luce in questa “selva oscura” digitale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calma, Calma, è tutto a posto

 




Emotività Bruciata…

Si fa presto a dire” BEATA GIOVENTU’”

Parlo dei giovani, degli adolescenti e dei preadolescenti della nostra epoca, nati tutti nel terzo millennio avanzato.

Sinceramente, come mamma, provo tanta pena nei loro confronti.

Come insegnante, provo preoccupazione per come stanno crescendo male.

E come cittadina, provo rabbia per come le istituzioni si stiano dimenticando di loro.

Siamo sinceri, soprattutto, quelli abbandonati da un anno al loro destino, soggetti ritenuti “forti” e quindi non degni di attenzione, piuttosto criminalizzati come untori e menefreghisti, frivoli e deficienti non appena mettono il naso fuori casa, laddove è consentito.

Mai che qualcuno rifletta davvero su quanto sia stato loro tolto, mai che ci si renda conto, almeno per un attimo, che le uniche parole neutre e senza critica nei loro confronti riguardino solo dati e statistiche sui contagi.

Altro che comunicazione verbale, con un linguaggio assertivo, propositivo ed inclusivo!

Altro che comunicazione non verbale, fatta di contatto visivo, tattile, olfattivo vissuto con la vicinanza corporea!

Ogni giorno, più volte al giorno, sentono una sequela di numeri e percentuali, accompagnati da commenti e previsioni per lo più nefasti, utili a giustificare la deprivazione dei loro sogni, dei desideri di una intera generazione.

Si è riusciti a togliere loro anche la dignità di rimanere studenti per questo ultimo scorcio di anno scolastico, dall’inizio già ondivago di suo, un po’ dentro, un po’ fuori…

Grazie a uno “studio” recente, uno dei tanti, che certifica l’impatto dei contagi nelle scuole, si è finalmente trovata la leva giusta cui affidare “quella” decisione rimandata da mesi, ma sempre lì, sulla graticola, in attesa di essere ben cotta.

Una decisione per togliere di mezzo un problema scottante, appunto, piuttosto che affrontarlo.

Dopo Pasqua, la Dad proseguirà ancora dalla seconda media in poi, ma soprattutto per le superiori, ancora una volta, niente scuola, in presenza, per l’intero gruppo classe.

E non voglio qui ripetere la solita litania dei milioni spesi sui banchi a rotelle, finiti in qualche magazzino di stato, ammaccati e impolverati.

Ne abbiamo le tasche piene.

Tornando allo “studio”, invece, il quadro ora è chiaro, e dopo un anno esso soccorre una narrazione giunta alla perfetta definizione dell’adolescente medio, che si comporta in modo “scomposto” a scuola, ma anche prima e dopo la scuola.

Irrispettoso delle regole, causa di assembramenti, schiamazzi, insomma, cose tipiche della sua età che ora sono diventate oltremodo sconvenienti e riprovevoli.

Da mesi, ad una intera generazione, vengono negati sport, cinema, luoghi di svago, di cultura e di socializzazione…

Da un anno tutto è diventato virtuale, più virtuale di ciò che già era in uso nei loro strumenti quotidiani.

Nel buco nero del “virtuale & smart” sono precipitati valori come l’istruzione, l’amicizia, e anche lo sport.

E ciò che precipita in un buco nero non fa mai una bella fine. Perché come natura insegna, il buco nero annienta e distrugge ciò che ingoia.

L’unica via salvifica del “virtuale & smart” è quella rappresentata da alcune pubblicità buoniste che dipingono il fenomeno come una sorta di magia, un mondo nuovo e soprattutto figo, quindi molto attrattivo per i giovani.

Si studia a distanza, ci si chiama in chat, si mangia con il delivery, si fa sport in cucina… 

Ma davvero?!? Dai, non prendiamoci in giro!

Questa “magia” presenta man mano il suo conto salato.

Non dimentichiamo che Aristotele, già nel IV secolo a.C., aveva definito l’uomo animale sociale, che tende per sua natura ad aggregarsi con altri individui, a costituirsi in società.

Dunque, l’adattamento virtuale che mal si addice alla natura umana diventa noia insopportabile, allarga le distanze, distorce i rapporti, acuisce odio con un semplice click, provocando una spirale di malessere che corre e dilaga di più del maledetto virus.

Da qui le risse in strada, quale unico squallido momento di incontro/scontro, il venire al “dunque” di mondi distanziati e svuotati, che altro non sono che l’ultimo stadio di una rabbia che non può più essere contenuta virtualmente.

Ma, come si agisce e reagisce a questo scempio educativo e relazionale?

Semplice, evitando di trovare una soluzione alternativa alla chiusura di tutto, soprattutto delle scuole, prima comunità educante di una società civile e democratica.

Perché, certi fatti di cronaca che coinvolgono i giovani in forme di aggressività incontrollata, oltre a riempire per qualche secondo le cronache dei tg ed a trovare spazio in qualche trafiletto di giornale, rimangono lì, irrisolti e non gestiti.

Nei fatti, più che creare clamore, indignazione, per i “soliti” giovani disadattati per i quali pare non ci sia una “cura”, nulla viene fatto.

Quello che è paradossale, è omologare i loro comportamenti, mettendoli sullo stesso piano.

Che si ritrovino per uno spritz in maniera civile, o che si incontrino e scontrino per una rissa in maniera incivile, sono sempre loro la pietra dello scandalo, la causa della degenerazione sanitaria di questo paese martoriato,

Quando sento parlare certi cervelloni della politica e della stampa, mi sembra proprio che siano sempre e solo i giovani i soggetti delle loro invettive di corte e i destinatari delle loro purghe di regime.

Mai per loro parole di comprensione, di tolleranza, vista la deprivazione e l’apatia dilagante, di “speranza”, se questa oggi ha ancora un senso, e, soprattutto, mai una parola di rispetto.

E pensare che proprio da quest’anno scolastico è tornato obbligatorio l’insegnante dell’educazione civica a scuola.

Ma, come ben sappiamo, si impara prima con gli occhi che con le orecchie, dando il buon esempi piuttosto che facendo tante prediche.

Che rispetto vedono applicato i giovani del terzo millennio?

E’ rispetto quello che vivono, sulla loro pelle, i nostri giovani?!?

E’ rispetto quello delle chiacchiere da salotto di molti pseudo-scienziati che vanno in tv, e che con aria superba, dispensano sermoni tanto temibili quanto vuoti e inconcludenti, utili solo al loro cinico narcisismo?!?

E’ rispetto quello dei proclami da comizio di molti politici, pronti a strumentalizzare il disagio dei giovani per aumentare il loro consenso elettorale?!?

E’ rispetto quello di certi organi di stampa che vanno alla caccia all’untore, per caricare di ancor più aggressività questa nostra povera società malata di finta democrazia più che vittima di pandemia?!?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mondo delle chat come espressione di vero dramma della solitudine

Messina contro Google, la disfatta del colosso americano.

 




D.a.D. disastro senza fine…

Almeno si vedesse la fine di quest’incubo, invece, no, si va avanti ad oltranza.

Di cosa sto parlando?

Della Dad, della solitudine dei genitori, delle difficoltà degli insegnanti.

Della preoccupazione per i ragazzi “speciali”, ma, soprattutto del disagio degli altri ragazzi, di quelli che sembravano “normali”, ed invece mai così a rischio di “sbarellare”, di dare il peggio di sé, come in questo periodo.

La Dad…Questa nuova metodologia fa alquanto discutere, perché si pone come un ostacolo enorme per i genitori di bambini e ragazzi “speciali”, quelli che esplicitamente necessitano di fisicità, di comunicazione non verbale, di emozione ed interazione.

Ma, quello che nessuno può negare è lo scempio perpetrato sugli altri, su quelli che sembravano i ragazzi meno a rischio, perché, in apparenza più forti.

Siamo onesti, la Dad è sempre più limitazione all’apprendimento e coercizione alla relazione per i ragazzi definiti “normali”.

Sono proprio loro quelli che, nei fatti, giorno dopo giorno, stanno regredendo, stanno perdendo entusiasmo, curiosità, tensione, novità, ma anche responsabilità e motivazione, correttezza ed educazione.

Il loro mondo è il microcosmo di una camera dove implode la loro crescita ed esplode la loro rabbia.

Sono, nel loro quotidiano, soli, senza gli altri, veri, in carne ed ossa.

Sopravvivono, da un anno, in astinenza di rapporti interpersonali.

Si trascinano lungo giorni eterni, digiuni della socialità di una scuola, della curiosità di un gruppo, della creatività di un singolo.

Manca la comunità che, per i bambini ed i ragazzi è la linfa per crescere, per imparare a vivere.

Ma, io mi dico, è così difficile capire che pagheremo carissima questa scelta assurda di sacrificare la scuola?!?

Per quanto ancora si può pensare di lasciare sole le famiglie, genitori e figli in balia della dad, con i suoi fatti e misfatti?!?

Per quanto ancora si può immaginare che dei preadolescenti possano gestire, in solitudine, delle giornate senza senso?!?

Come possiamo pensare che, proprio i minori, nella loro vuota quotidianità trovino un senso e rispettino una scansione spazio/temporale ancora sconosciuta per molti adulti?!?

Da insegnante sento forte il desiderio di denunciare l’incremento di malessere dilagante, di disturbi psicologici, di comportamenti violenti, al limite della devianza, di molti ragazzi, lasciati, nella migliore delle ipotesi, con i nonni o con le mamme (che sono impegnate in un Smartworking difficile da gestire), nella peggiore delle ipotesi, soli, con davanti un pc ed in mano uno smarphone.

Tutti i giorni faccio lezione in Dad, insegno francese, ho 9 classi distribuite su due scuole medie.

Bene, ogni giorno vivo, sulla mia pelle, il disastro della DAD, imposta ai miei alunni ed inflitta alle loro famiglie.

Percepisco la loro enorme sofferenza, e proprio perché, questi alunni, sono un poco anche miei figli, non riesco a stare zitta.

Respiro la fatica di seguire di alcuni di loro, l’enorme sforzo di imparare tramite uno schermo.

Sento che riconoscono la fatica degli insegnanti.

Che, come alcuni dei loro prof. più resilienti, resistono e si adattano.

Alcuni ragazzi, è vero, apprezzano ed ammirano le nuove proposte e strategie didattiche, ed hanno alle spalle dei genitori che fanno squadra con gli insegnanti.

Ma, per altri, non è così, sono soli, in balìa di sé stessi e del loro disagio.

E noto quanta maleducazione si concretizzi nell’azione di questi ragazzi, soli, davanti al computer.

Segnalo come sia una costante, per questi ragazzi in dad il non rispettare i tempi ed i modi di interagire.

Quanto la chat diventi sempre più una giungla ed il mondo virtuale un selvaggio west di violenza, ingiuria, cyberbullismo.

E la cosa ancor più grave, è che, quest’escalation di violenza, si manifesta non solo tra di loro, cioè tra pari, ma addirittura verso gli adulti, verso i professori.

A questo punto mi chiedo se anche in presenza dei genitori sarebbero arrivati a tanto.

Mi chiedo, se i genitori immaginino quello che fanno i loro figli durante la dad, se i genitori verifichino questi atteggiamenti.

E, dopo essere stati informati con fatti documentati, mi chiedo come facciano a lasciar correre, come possa essere tollerata questa strafottenza nei confronti di figure che dovrebbero aiutare i genitori nella crescita dei loro figli.

Voglio pensare che i molti genitori che si vantano di genitorialità non ne siano al corrente.

Non spetta a me giudicare, non è il mio intento, voglio invece suscitare un confronto interiore in ognuno di noi ed una discussione personale sul dove stiamo andando.

È indispensabile, secondo il mio modesto parere, accettare consigli e condividerli per fare gioco-forza contro le varie problematiche che stringono alla gola i nostri alunni, i vostri figli quali il bullismo, la perdita di interesse, l’apatia, la mancanza di voglia di conoscere e di crescere.

Se è vero che i pensatori pensanti sono un ostacolo a chi ci vuole sottomessi al potere e alla paura, allora cari lettori, vi chiedo di reagire, di alzare il capo, di riconoscervi come menti aperte, pronti ad accogliere discussioni costruttive per fare vostri pensieri che vanno oltre la semplice banalità del sentito dire.

Vi chiedo, di scegliere da che parte stare, perché non è più tempo di aspettare che le cose si sistemino da sole.

Che se la dad continua, possiamo fare comunque la differenza, nella vita di quei ragazzi che sembravano nati fortunati, ma, in realtà, stanno peggio degli altri, perché sono proprio loro i nostri figli, i nostri alunni, il nostro oggi, il nostro domani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disastro DAD: docenti e personale ATA fanno ricorso

Il Diritto di Scegliere! Manifestazione dei Dirigenti Scolastici Fuori Regione

 




Enormi numeri di adesione per la manifestazione del comitato DS fuori regione

OLTRE 4500 PARTECIPANTI ALLA MANIFESTAZIONE VIRTUALE ORGANIZZATA DAI DIRIGENTI SCOLASTICI FUORI REGIONE 

Ieri, con una modalità innovativa, nel rispetto della situazione emergenziale, si è svolta una manifestazione creativa e originale che ha visto uniti circa 1200 Dirigenti Scolastici fuori regione e una platea di oltre 4500 partecipanti sui vari canali digitali.

Dalle ore 11:00 alle ore 17:00 dirigenti scolastici di tutta Italia, politici di ogni schieramento, organizzazioni sindacali di area e di categoria si sono alternati alle performances di diversi artisti nella “piazza” virtuale messa a disposizione dalla webtv Betapress con la conduzione della giornalista Chiara Sparacio (registrazione disponibile BetapressTV), per confrontarsi sulla problematica condizione dei Dirigenti Scolastici fuori regione, vincitori dell’ultimo concorso.

I numeri della manifestazione sono stati entusiasmanti con oltre 4000 visualizzazioni sui più popolari canali social in diretta streaming, superando i 2500 interventi in chat su YouTube. Scopo della manifestazione, la richiesta alle forze politiche e sindacali di trovare una soluzione rapida e concreta al problema dei Dirigenti fuori regione.

Nell’agorà virtuale i Dirigenti Scolastici hanno trattato le tematiche relative alle storture legate alla procedura concorsuale del 2017, ripercorso le interlocuzioni con sindacati e politici, le azioni messe in campo, nonché le storie personali in tempo di Covid-19, lontani dagli affetti. Le forze politiche e sindacali intervenute hanno riconosciuto la gravità della situazione rappresentata e si sono dichiarate disponibili ad una fattiva collaborazione per la ricerca di una reale e immediata soluzione.

Hanno partecipato nell’ordine: gli onorevoli Vito De Filippo, Dario Damiani, Mario Pittoni, Carmela Bucalo, Tiziana Drago, Riccardo Nencini, Rina Valeria De Lorenzo, Paola Della Santina per l’On. Nicola Fratoianni, il Consigliere regionale della Calabria Marcello Anastasi, l’Assessore alla Cultura Comune di Roma Lorenza Fruci, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano; per le Organizzazioni Sindacali Marcello Pacifico, Antonello Giannelli, Attilio Fratta, Roberta Fanfarillo, Rosa Cirillo, Paola Serafin, Giovanni De Rosa. Contributi musicali di Matteo Trimigno, Officine Popolari Lucane di Pietro Cirillo, Compagnia teatrale LiberaImago.

 

Il Comitato Dirigenti Scolastici fuori regione

 

Il Diritto di Scegliere! Manifestazione dei Dirigenti Scolastici Fuori Regione

 




Piove sempre sul bagnato…

Non bastavano le scuole chiuse con l’incubo della Dad, ci voleva pure il carosello dei vaccini per mandare in tilt l’anno scolastico.

Prosegue a ritmo serrato la campagna di vaccinazione degli operatori scolastici.

In queste settimane, tra docenti e Ata, sono oltre 880 mila i vaccinati.

Responsabilità personale ed etica professionale o semplicemente pressione collettiva ed opportunità sanitaria hanno portato il personale scolastico ad aderire alla vaccinazione di massa.

Ma, adesso, si pone un problema, che occorre conoscere e sapere affrontare: chi farà il vaccino in queste e nelle prossime settimane si troverà chiamato alla seconda dose nel mese di giugno, periodo estremamente importante per le attività conclusive dell’anno scolastico, nel quale il personale scolastico si troverà impegnato in scrutini finali, esami di idoneità, esami conclusivi di primo grado ed esami di stato.

E visto che, in tanti docenti, dopo la prima dose, si sono manifestate le previste “reazioni avverse”, le scuole dovranno gestire l’assenza per uno o più giorni di diversi docenti.

Ne abbiamo parlato con il Prof. Rosolino Cicero, di A.N.Co.Di.S. Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici.

Betapress- Prof. Cicero, buongiorno. Come sta procedendo la campagna vaccinale del personale scolastico?

Cicero- Bene. Siamo molto soddisfatti per la sensibilità che tutto il personale scolastico ha mostrato nell’aderire alla vaccinazione di massa. E questo conferma il forte senso di responsabilità e la coerente etica professionale dei docenti e del personale Ata.

Betapress- Come è possibile conciliare la campagna vaccinale di massa con la regolare attività scolastica?

Cicero- Questo è il problema, ci aspettiamo ulteriori criticità per la fine dell’anno scolastico.

Betapress- Per esempio?

Cicero- In considerazione dell’allungamento dei tempi di vaccinazione del personale docente, poiché tutti dovranno fare la seconda dose, che per molti avverrà nel mese di giugno, Ancodis lancia l’allarme sulle possibili criticità che le scuole si troveranno ad affrontare nell’organizzazione degli scrutini e degli esami.

Betapress- Praticamente, non sarà possibile garantire la presenza del personale scolastico in un momento clou dell’anno…

Cicero- Proprio così!

Come A.N.Co.Di.S. non possiamo non fare rilevare che, alla complessa e annuale gestione della pianificazione dei calendari dei quali si occupano i Collaboratori dei DS (non dimentichiamo quanto lavoro di confronto e di condivisione ogni anno per organizzare gli appuntamenti anche per la gestione della presenza dei docenti in COE!), si dovrà, in questo anno scolastico, tenere conto anche(se non soprattutto!)delle assenze per la vaccinazione e delle, certamente non prevedibili, assenze post vaccino.

Betapress- Praticamente, cosa succederà?

Cicero- Sarà un bel problema, perché, tra i tanti fattori esterni occorrerà avere chiaro il quadro delle prenotazioni dei docenti per poter definire i giorni nei quali prevedere gli incontri.

Betapress- Questo perché? Cosa dice la legge?

Cicero- A normativa vigente – occorre avere la presenza di tutti i componenti del consiglio di classe o della commissione d’esame.

Betapress- Come ANCoDiS, avete una proposta per tentare di risolvere il problema?

Conoscendo bene la complessità del tema unitamente agli ordinari elementi di criticità, i Collaboratori dei DS di ANCoDiS sono molto preoccupati e lanciano un allarme che certamente metterà ancora una volta la governance scolastica a dura prova.

Per queste ragioni, chiediamo al Ministro, alle OO.SS. ed alle Associazioni di categoria di porre attenzione al tema e – in deroga al vincolo del collegio perfetto – proponiamo di valutare la possibilità di prevedere la validità della seduta negli scrutini o nella commissione di esame in caso di assenza di un giorno di un suo componente.

Betapress- Questa sì che potrebbe essere una reale soluzione per portare a termine un anno scolastico particolarmente difficile. Altrimenti?

Cicero- Altrimenti, in caso contrario, significherà che la conclusione serena dell’anno scolastico sarà soltanto un ennesimo auspicio.

E noi, come betapress, non possiamo che condividere la posizione di ANCoDiS e supportare la sua proposta.

Chissà mai che sia la volta buona che, finalmente, si ascolti chi la scuola la conosce per davvero e, nella scuola, ci vive ogni giorno, da parecchi anni ormai…

Speriamo in bene, Prof. Rosolino Cicero…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rosolino Cicero: la DAD non è di sistema…

Vicepresidi forse una tutela in più…

Vaccino SI, Vaccino NO, Vaccino BOOM!




Giusto Scozzaro, l’appello e la precedente condanna per diffamazione.

Raccogliamo la richiesta del comunicato stampa della CGIL, uscito in questi giorni su alcuni giornali locali, di rioccuparci del caso di Giusto Scozzaro condannato in primo grado per diffamazione, ed ora passato al vaglio della corte d’appello.

In tutta sincerità di questo caso non ce ne saremmo più occupati, ma come ignorare la richiesta della CGIL rispetto al tema stesso.

Correva l’anno 2018 quando il giudice di pace di Palermo condannava per il reato di diffamazione il signor Giusto Scozzaro, allora segretario generale della CGIL Sicilia.

La condanna giungeva dopo due anni di giudizio in cui la difesa del segretario citò oltre dieci testimoni con il tentativo di screditare il querelante.

Il Giudice di Pace di Palermo, dopo aver sentito tutti i testimoni richiesti dalla difesa, e dopo due anni di udienze aveva sentenziato il verdetto di condanna  con il massimo risarcimento per danni concesso ad un giudice di pace, ovvero 5000 euro più il pagamento delle spese processuali.

Ma quale era il motivo del contendere?

Nel 2014 Giusto Scozzaro nel suo ruolo di segretario CGIL inviò all’allora Direttore Generale USR Sicilia, una lettera in cui chiedeva alla stessa un urgente intervento nei confronti di una dirigente scolastica che a suo dire si sarebbe macchiata di gravi fatti, tra i quali l’appropriazione indebita di due cellulari, la lesione del diritto allo studio, e la presenza nella scuola di un “soggetto la cui presenza è ancora più grave della lesione del diritto allo studio”.

Dagli atti dibattimentali si vedrà successivamente che questa missiva era scaturita da una segnalazione di una sindacalista della scuola della dirigente in epigrafe che si scoprirà più avanti in acredine con la dirigente stessa.

La relazione redatta dalla Dirigente Scolastica, su richiesta dell’USR, da sola era sufficiente a smorzare qualsiasi dubbio sia sui motivi della segnalazione fatta allo Scozzaro sia sulle inesistenti accuse a lei rivolte, specie perché allegate alla relazione della dirigente vi erano prove documentali riguardo al tema avanzato.

La Dirigente inoltre lamentava la mancata comunicazione da parte dello Scozzaro con la stessa, comunicazione preventiva che sarebbe stata doverosa visto il ruolo ed anche l’impeccabile curriculum professionale della dirigente stessa.

Nonostante questo l’USR decise comunque di avviare un’ispezione formale sulla scuola e sulla dirigente che ebbe come risultato finale l’evidenza incontrovertibile che la Dirigente era completamente estranea a tutte le accuse mossele e lo stesso valeva per il “soggetto” indicato dallo Scozzaro.

In questo senso, calcolando la gravità del contenuto della missiva inviata e soprattutto che il querelante era stato tirato in mezzo ad una diatriba interna della scuola e che la CGIL, come la stessa ammetterà più volte in sede dibattimentale, lo aveva coinvolto perché già “conosceva” il soggetto e quindi si era precipitata ad intervenire (dimostrando un’acredine di gruppo nei confronti dello stesso querelante), venne depositata la succitata querela di parte che divenne poi processo nei confronti del relatore (Scozzaro) della missiva.

Infatti alla fine del dibattimento in primo grado, sentiti oltre dieci testimoni, prodotte centinaia di pagine documentali, nonostante le infinite relazioni della difesa fatte contro il querelante nel tentativo di screditarlo, il giudice di pace di Palermo condannava lo Scozzaro.

Ora, nell’appello, il giudice di Palermo in poche ore e sulle sole carte, quindi senza ascoltare i testimoni, è riuscito a modificare (e di cui ancora si ignora la motivazione) ciò che il giudice in primo grado, in due anni direttamente ed ascoltando i testimoni, aveva verificato.

In conseguenza la CGIL esce con un comunicato stampa in cui, glissando la condanna in primo grado, ci accusa di essere stati troppo “vicini” al querelante, ma quando Scozzaro fu condannato, non abbiamo visto nessun comunicato della CGIL, allora in quel caso sono stati loro ad essere troppo vicini al condannato.

In ogni caso tutto è bene quel che finisce bene, ma, aspettate, non è ancora finita, se nel girone di andata querelante CGIL finisce 5 a 0 ed il ritorno è finito 0 a 1, manca ancora lo spareggio.

Vedremo gli eventuali comunicati dopo la sentenza della Cassazione.

 

 

 

 

Condannato per diffamazione Giusto Scozzaro, ex segretario provinciale CGIL Palermo

La libertà di stampa

 

 




Il Diritto di Scegliere! Manifestazione dei Dirigenti Scolastici Fuori Regione

Formano la società di domani tra rinunce e sacrifici: i Dirigenti Scolastici Fuori Regione

 

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Il mondo della scuola è composto da numerosi attori che affrontano quotidianamente una infinità di prove e difficoltà.

Prove e difficoltà che, non serve dirlo, negli ultimi due anni scolastici più che mai, non fanno che aumentare e diventare più pesanti per tutti: dirigenti, docenti, personale ATA, studenti e famiglie.
In questo panorama di imprese coraggiose e di personalità che si distinguono c’è una fetta di persone che ogni giorno, con un po’ di coraggio in più rispetto ad altri, fanno del loro meglio per far andare avanti e migliorare la scuola.
Un po’ di coraggio in più rispetto ad altri perché loro sono soli e lo sono ogni giorno.
Vivono lontano dai loro affetti e dai luoghi a loro familiari; quando la sera tornano a casa dopo una lunga e imprevedibile giornata di lavoro, possono trovare conforto solo attraverso i cristalli liquidi di una video chiamata o le fibre di una rete telefonica.
Il fine settimana affrontano km di viaggio in cui, spesso, è più il tempo per strada che quello trascorso con le proprie famiglie.
E in più, purtroppo, spesso non possono viaggiare per via della pandemia.
Cercano di crescere al meglio i figli degli altri e non possono crescere i propri, aiutano e sostengono ogni giorno i propri colleghi e non possono avere la quotidianità delle loro famiglie.
Hanno una casa che amano ma vivono in alloggi provvisori.
E viaggiano, viaggiano tanto per un po’ di normalità affrontando spese e sacrifici pur di non rinunciare alla loro vita e far crescere la loro scuola.
Sono i Dirigenti Scolastici Fuori Regione.
1250 Dirigenti Scolastici che hanno vinto il concorso del 2017 e sono stati assegnati in regioni diverse da quelle di residenza e oggi hanno deciso di riunioni e far conoscere le loro storie e le loro esigenze.
Abbiamo incontrato la professoressa Anna Dello Buono, rappresentante di questo movimento, dirigente scolastico fuori regione  in Veneto e residente in Campania a Caserta e le abbiamo chiesto di raccontarci chi sono e cosa chiedono.

Anna Dello Buono
Prof.ssa Anna Dello Buono – Rappresentante dei DS Fuori Regione

Dirigente, chi sono e come nascono i Dirigenti scolastici fuori regione?
I Dirigenti Scolastici Fuori Sede sono DS che hanno vinto il concorso del 2017 e sono stati assegnati in sedi esterne alle loro regioni di residenza.
Il gruppo si è costituito in seguito alla nascita di diversi movimenti spontanei per l’esigenza di condividere e mettere in luce la difficile situazione che molti Dirigenti sono costretti a vivere da settembre 2019, ossia dalla prima annualità di immissioni in ruolo del concorso del 2017.
Questa voce sta crescendo sempre di più, incrementata anche dalla partecipazione di alcuni Dirigenti immessi nel 2020, anch’essi assegnati a regioni differenti dalla propria.
Siamo un gruppo particolarmente coeso, unito negli intenti e pronto a lottare per il riconoscimento dei propri diritti.
I Dirigenti Scolastici fuori Regione, per mostrarsi alla società e far conoscere la propria situazione ha organizzato una manifestazione che si svolgerà on line il 30 marzo 2021, perché avete deciso di fare questa manifestazione?
I Dirigenti scolastici fuori regione, dopo mesi di richieste espresse in incontri, lettere, contatti per sensibilizzare l’Amministrazione e le parti sociali, hanno deciso di manifestare tutti insieme per esprimere coralmente le loro istanze e diventare finalmente visibili agli occhi di chi potrebbe ristabilire un necessario equilibrio.
L’evento si svolgerà in un’agorà virtuale il 30 marzo dalle ore 11.00 alle 16.00 con l’intento di rappresentare attraverso testimonianze di vita e di lavoro le incongruenze di una procedura amministrativa su base nazionale, ma a gestione regionale.
Il 30 marzo, on line dalle 11,00 alle 16,00. Come si svolgerà praticamente questa giornata?
Con una modalità alternativa di manifestare che vedrà più soggetti coinvolti: politici, sindacalisti, ma anche artisti che interverranno a sostegno della causa dei Dirigenti Scolastici assunti fuori regione.
Sarò una giornata ricca di eventi trasmessa in diretta streaming sui social dall’emittente televisiva Betapress.
Cosa chiedete?
Prevalentemente chiediamo la mobilità interregionale, per l’anno scolastico 2021/2022, in virtù dell’eccezionale condizione dovuta alla situazione pandemica negli aa.ss. 2019/2020 e 2020/2021, su tutti i posti disponibili sul territorio nazionale.
Il riconoscimento dell’estrema condizione di svantaggio di lavoro durante l’emergenza COVID-19, in particolare per i Dirigenti scolastici fuori regione.
Qual è adesso l’interesse politico relativo ai bisogni dei Dirigenti scolastici fuori regione?
A parere dei Dirigenti Scolastici fuori regione, nelle ultime settimane, si avverte una maggiore sensibilità verso la loro condizione.
Cosa vi aspettate e in quanto tempo?
I Dirigenti Scolastici fuori regione si aspettano nell’immediato soluzioni per consentire il rientro nelle proprie regioni già da settembre 2021.
Dove è possibile seguirvi e contattarvi?
Abbiamo creato una pagina social Mobilità straordinaria Dirigenti scolastici
Per contattati il nostro indirizzo email è dsfuoriregione@gmail.com
Auguriamo ai DS Fuori Regione di poter svolgere il loro lavoro al meglio nel contesto più congeniale possibile.
Il video di presentazione dei DS Fuori Regione
DS Fuori Regione - Betapress



Antonio Oliver: Creatività e Valori in un cuore d’Oro

Il mio più bel Regalo del 2019

Il mio incontro con Antonio Oliver è stato probabilmente il regalo più bello che la Vita mi abbia fatto, una sera piovosa di novembre di fine 2019.

Da allora nel mondo, così come lo conoscevamo, è successo di tutto.

Ma la nostra Amicizia è sempre più forte a dimostrazione del fatto che, quando due anime sono destinate a incontrarsi, niente e nessuno possono impedire loro di risplendere e, insieme, creare Valore.

 

Il nostro primo, digitale vis-à-vis

In questo primo vis-à-vis parliamo di molti, bellissimi argomenti.

Antonio condivide con noi la sua visione della Donna, vista come “Regina del mondo”: l’Essere Umano a cui è stato affidato il compito di generare nuova vita.

Si spiega così l’Amore con cui lo Stilista realizza le sue Collezioni.

Il suo Obiettivo è consentire a ogni Donna di potersi spogliare della quotidianità, per indossare abiti regali.

Attualmente lo Stilista è impegnato in tre bellissimi Progetti di Beneficenza: tre sfilate il cui ricavato verrà devoluto a favore di altrettanti Enti benefici in Brasile, Italia e Africa.

Comune Denominatore: i bimbi meno fortunati a cui offrire un riparo, del buon cibo, cure mediche, istruzione.

Inoltre, è in arrivo una Sfilata dedicata a sette Dive di Hollywood: sette Donne-Icona che hanno lasciato un segno del loro passaggio e continuano a ispirarci con la loro Arte e la loro Bellezza.

In passerella sfileranno sette modelle a interpretare Greta Garbo, Audrey Hepburn, Rita Hayworth, Marilyn Monroe, Grace Kelly, Josephine Baker, Carmen Miranda.

Il colore degli abiti è il bianco: simbolo di Luce, Purezza, Spiritualità elevata.

 

Un Cuore che si scioglie per Amore della Vita

Ho scelto questa foto per dare risalto al Cuore dello Stilista Antonio Oliver.

Un Cuore innamorato dei Valori, soprattutto dell’Amore.

Un Cuore creativo e appassionato d’Arte, Eleganza, Bellezza.

Un Cuore buono, che riconosce in ogni bimbo la sacralità della Vita e l’urgenza di sostenerla con il proprio Contributo di Valore.

Il video verrà pubblicato in data odierna alle ore 21:30: eccolo.

Buona Visione!

Ondina Wavelet (JL)




“La mia passione è dare i numeri” con Luca Carli

Un mondo fatto di numeri.

 

Ero in prima Ragioneria. Durante la lezione di non ricordo quale materia, bussarono alla porta della classe.

Si affacciò uno studente di seconda che, timidamente, chiese di me. A mandarlo era il Prof di matematica, che mi chiedeva di raggiungerlo nell’aula attigua.

Mi tremavano le gambe, mentre seguivo quel ragazzo in corridoio.

Il prof di matematica era bravissimo nella sua materia, e altrettanto esigente con noi studenti.

Avevo più di una ragione per tremare: un cinque in matematica, un quattro in fisica – le sue materie – un quattro in geografia astronomica e un’altra insufficienza non ricordo dove. Insomma: quattro buoni motivi per essere bocciata.

Nonostante le insufficienze e le “bigiate” – fu proprio lui a beccarmi alla stazione dei treni, chitarra in spalla, in partenza per andare a fare una “visita specialistica” – non andò come previsto.

Il prof di matematica mi prese in disparte e, sorridendo bonariamente, mi disse: “Non me la racconti giusta, signorina: tu sei troppo intelligente. Hai due opzioni. La prima è augurarci buone vacanze e rivederci un’altra volta in prima. La seconda è che ti dia un sei in matematica. Ma … mi devi portare a settembre fisica e geografia. Cosa facciamo?”

Secondo voi, quale delle due opzioni scelsi?

Fu in assoluto l’estate più lunga e calda della mia vita. Mi feci una promessa: mai più, sarei stata rimandata a settembre!

Ne ebbi come premio l’ammissione al secondo anno e, con mia grande sorpresa, mi innamorai dell’Universo, dei pianeti e del loro sincronico movimento, delle maestose distanze che li separano, delle misteriose forze che ne regolano il funzionamento.

Mi innamorai della divina perfezione di un Cosmo, composto da misteriose cifre: codici che racchiudono – lo avrei scoperto decenni dopo – significati profondi, svelati soltanto a chi oltrepassa la soglia della distrazione, del sonno ipnotico che ci avvolge, privandoci – se non ci destiamo in tempo – del Piacere di Scoprire nuovi mondi.

Mi innamorai dei numeri.

 

I Numeri: le Chiavi d’accesso a Chi noi siamo e al nostro Scopo.

 

E poi c’è Paola e la sua passione di tradurre date significative, orari di eventi sincronici, targhe automobilistiche, lettere di parole e nomi … in Messaggi con cui l’Universo le parla e la guida.

Sostiene che ciascuno di noi dovrebbe prestare attenzione ai simboli, ai colori, alle metafore con cui la Vita ci ispira a seguire il suo eterno, gioioso fluire.

A ogni numero che si presenta, lei consulta il Manuale “1001 Messaggi dall’Universo”: 1001 numeri, convertiti in preziosi Suggerimenti per vivere al meglio il nostro personale Viaggio dell’Eroe.

Autore del magico libro è il suo carissimo amico Luca Carli. Le ho chiesto di presentarmelo: ne è nata una bella intervista, trasmessa in live streaming, in occasione del settimanale appuntamento del “Soul Talk”.

 

“1001 Messaggi dall’Universo”

 

A venticinque anni Luca si laurea in ingegneria. Non importa in quale ramo: è ovvio che abbia avuto a che fare con la matematica e i numeri! Sta di fatto che, chiuso il cerchio della formazione scolastica, abbia deciso di seguire la strada del Cuore.

E il Cuore, com’è facile intuire, lo ha portato altrove: a innamorarsi dei numeri come ponti tra la mente razionale e l’Anima, viadotti sospesi tra l’Anima e la Saggezza dell’Universo.

Scrittore e Poeta di rara sensibilità; Divulgatore di Psicologia del Profondo, Crescita Personale, Spiritualità; operatore olistico ed esperto numerologo, Luca Carli è conosciuto soprattutto per “1001 Messaggi dall’Universo”: il suo primo libro, cui seguiranno “Viaggio nell’Universo Interiore” e “Discorso con il Fauno, Dio e la Luce”.

Ma torniamo ai numeri, che Luca ama così tanto. Ne cito testualmente le parole.

“Come in uno specchio, possiamo rifletterci nei numeri per capire chi noi siamo … (Questo libro) è un’avventura che ti condurrà, pagina dopo pagina, a scoprire chi sei davvero, oltre a tutte le ipotesi, oltre a quello che ti hanno detto gli altri e oltre a ciò che, per qualche motivo, preferisci ancora non sapere.

La verità si è sempre nascosta dietro l’illusione del mondo, dove ciò che appare così reale non lo è affatto. Voglio allora darti un suggerimento: inizia a guardare le cose che ti circondano come fossero messaggi dall’universo. 

I numeri possono aiutarti in molte situazioni, se li riconosci come simboli antichi che si rivolgono proprio a te.

In fondo hai sempre saputo di essere protagonista del gioco della vita.

Andiamo a scoprire i ‘1001 messaggi dall’universo’, dove i numeri sono i codici con cui l’universo comunica con noi.

Questo libro ne svela i messaggi fornendoti le chiavi per entrare nel tuo universo interiore e agire concretamente sulla tua realtà.”

E ancora:

“La Numerologia è una porta per entrare nel fondamento dell’esistenza, creare la propria realtà e godere appieno della vita, in armonia con le Leggi Universali. 

I numeri ci accompagnano da sempre e sono come una carta d’identità del nostro essere.

Ce li portiamo appresso da quando siamo nati, principalmente attraverso la data di nascita, il nostro nome e il cognome. Possiamo interpretarli come una guida interiore che presiede ad ogni stadio del nostro viaggio esistenziale, determinando in ciascuno le coordinate fondamentali che controllano l’affettività, il lavoro, i rapporti umani e le aspirazioni più profonde e intime. 

Individuare i nostri numeri e la loro influenza significa finalmente comprenderci più a fondo.

Così, possiamo essere protagonisti della nostra vita, collaborando con il nostro destino per non esserne soltanto vittime inconsapevoli.”

 

Soul Talk

 

È stato un bellissimo Soul Talk, quello con Luca.

Abbiamo parlato di cosa siano la “Realtà”, la “Verità”, di come possiamo scoprire chi davvero noi siamo e il nostro Scopo, della limitatezza della nostra percezione di “Quello che (davvero) c’è” …

… dei “problemi”, come “confini creati da noi stessi per metterci alla prova e poterli superare … perché solo in questo modo, ci è dato di conoscere noi stessi per davvero e continuare a crescere!”

Il Messaggio di Luca è potentissimo e riguarda la necessità di liberarci della nostra presunzione di sapere, per abbracciare la vastità del nostro mondo interiore, riflesso nella vita di ogni giorno.

Non mi resta che lasciarvi alla nostra chiacchierata.

Buona Visione e alla prossima!

Ondina Wavelet (Jasmine Laurenti)