it is no longer British

British showed their moral decay at the European final.

In the last century they lost their colonial empire, claimed the invention of football and lost many opportunities to boast talent in the sport.

The most widely spoken language in the world is now Spanish and the educated classes speak French.

A few years ago they were already watching the decline of England.

Someone said “it will remain the place where we will send our children to study English”.

Today it is no longer true.

Our children will study English in Italy, USA, Canada or Malta, at least in addition to the language they will learn good manners.

 

La redazione di Betapress




Sprint, servizi, gol, parate … e che parate!

 

“…Può sembrare un’impresa impossibile e sicuramente sarà difficile ma dopo il ’58 sono arrivati l’82 ed il 2006. Vinceremo ancora il mondiale, ne sono sicuro, anche perché chi era allo stadio, ha visto uno spettacolo straordinario, non tanto in campo quanto sugli spalti, 73000 persone. Lo stadio pieno, una rarità nell’ultimo periodo, una coreografia da brividi, l’inno italiano urlato da tutti, una squadra che è stata spinta verso la porta avversaria dal primo al 95esimo minuto. Quando, dalle poltroncine della tribuna d’onore vedi che tutto attorno a te non si smette di cantare ed incitare allora capisci che, forse troppo tardi per i Mondiali in Russia, qualcosa è nuovamente cambiato. Questa partita può essere davvero il punto di ripartenza per il calcio italiano. Non lasciamo svanire il buono perché per tornare a vincere e convincere ci vogliono tutti: l’allenatore, i giocatori, i dirigenti ma anche i tifosi e con un tifo così si può davvero tornare grandi, è solo questione di tempo.” (Milano, Stadio Giuseppe Meazza, 13 novembre 2017)

 

 

Il carro, o meglio il pullman, dei vincitori è passato per le vie di Roma e, naturalmente, tutti ci sono saliti.

Non dico salirci, ma quantomeno vederlo nel novembre 2017 era, forse, più difficile.

Molto più modestamente, mi piacerebbe invece ricordare che questi giorni ci hanno insegnato – se mai ce ne fosse bisogno – che l’Italia, quando si parla di Sport, se la cava piuttosto bene.

Campioni Europei di Calcio, Campioni Europei di Softball (bene anche nel Baseball), la finale a Wimbledon di Berrettini, i titoli ormai costanti nel nuoto, nella scherma, nel tiro a volo, nel tiro a segno, la pioggia di medaglie per le Farfalle della Ginnastica Ritmica, senza dimenticare l’atletica leggera che con l’Under 23 si è aggiudicata il medagliere e con gli assoluti è arrivata seconda in Coppa Europa.

E mi limito davvero alle ultime settimane. 

 

Il Presidente Draghi, del quale ho preso in prestito le parole, si distingue – lo ha sempre fatto – per concretezza e sobrietà e quindi perché non porci la vera grande domanda: questi successi sono frutto del caso o di un sistema sportivo – atipico – ma estremamente vincente? Io punto sulla seconda ipotesi e mi perdonerete se, quando qualche luminare dell’organizzazione sportiva, sostiene che i modelli da copiare siano quelli francesi, inglesi e tedeschi, mi esca di getto un “no grazie, preferisco il modello italiano”. 

 

Certo, ci sono tante cose che si possono migliorare. – tutto si migliora, i record stessi sono fatti per essere battuti – Dallo sport nelle scuole, quella multidisciplinarietà tanto cara ai progetti del Comitato Olimpico rivolti ai più giovani (Centri CONI ed Educamp), all’impiantistica sportiva dove meno di un terzo degli impianti ha meno di trent’anni ed uno su quattro, mal contato, è accessibile per le persone con disabilità.

Proprio su questo dovrebbe puntare la Politica, quella con la P maiuscola.

Un primo passo era stato fatto con l’idea di una riforma che poi si è allontanata dalla retta via per finire in confusione e, se in quest’ultima la politica, quella con la p minuscola, ci sguazza, lo Sport è un pesce fuor d’acqua. 

 

Bene che si parli di educazione fisica nelle scuole, ma perché non essere un tantino più ambiziosi – c’è chi lo era nel 2017! – e sognarla davvero una riforma dello Sport che, partendo dall’inserire la parola in Costituzione, veda veramente al centro un sistema sportivo che ha saputo produrre risultati fornendo agli addetti ai lavori, non bonus e mancette, ma strumenti ed impianti per mettersi in gioco ed esprimersi al meglio.

Basta con la storiella, o menzogna scegliete voi, che lo Sport di vertice è staccato dalla base e viceversa; sono entrambi legati indissolubilmente non c’è vertice senza base e non c’è base senza vertice!

È ora di finirla anche con il braccio di ferro tra Sport e Salute ed il CONI, con il Governo tirato per le “giacchette” di qua e di la – roba da far sembrare una carezza la trattenuta di Chiellini a Wembley!!! – Sport e Salute nasce da una società, CONI Servizi che forniva servizi al CONI e, di riflesso, alle Federazioni; il buon senso ci direbbe che quelli non dovrebbero venire meno, dal primo all’ultimo ma … si può fare di più e meglio? Facciamolo!

L’ha detto il Presidente Draghi, lo Sport è un grande valore per la società, ed allora perché non affidarsi proprio allo Sport per pensare all’Italia di domani, questa potrebbe essere la grande occasione e … l’affascinante “e che parate” lasciamolo sul campo verde ed indirizzato al numero uno della nazionale di calcio Donnarumma, perché doverlo immaginare sul campo legale ed indirizzato al numero uno del CONI Giovanni Malagò (mi perdonerà la sua autostima) gli farebbe perdere tutto il suo fascino! 

 




Gli Inglesi sono delle merde …

Ebbene si, questo non è un articolo politically correct. italia inghilterra

Ma nemmeno un articolo che tenta di trovare delle giustificazioni o usare delle parole alternative.

Questo è un articolo che vuole dire una cosa: avete rotto le palle.

Si cari amici Inglesi, ieri vi siete dimostrati per le merdacce che siete.

Non voglio fare di tutt’erba un fascio, per carità, ma a parte 4 o 5 inglesi, gli altri sono stati tutti delle grosse emerite merde.

Chissà se la Regina di Inghilterra (che poi non sono sicuro che meritino di scriverla maiuscola) ha apprezzato il gesto dei suoi calciatori che hanno sputato sulle medaglie dell’europeo, o sui suoi tifosi che sono scappati dallo stadio come dei ladri nella notte, chissà?

Quella di ieri è stata la dimostrazione che in effetti la brexit una motivazione l’aveva, fuori dai maroni cari inglesi.

Eppure un popolo che si vanta di essere sempre irreprensibile, con un aplomb che appunto si definisce britannico, ha mostrato ieri sera il massimo della bassezza e della vergogna.

Un poco posso capirli, hanno perso un impero, sono passati da popolo che governava mezzo mondo a semplici isolani, è faticoso, lo capisco, ma cosa ci possiamo fare?

Insomma stanno bene da soli, e francamente gente così è meglio non averla in giro, e sinceramente ho sempre preferito gli americani agli inglesi, più buzzurri di sicuro ma molto più veri.

Tutta la partita è stata all’insegna del comportamento oltraggioso della tifoseria inglese, e fin qui nulla di nuovo, ma che i calciatori abbiano poi rappresentato nel modo più becero il disprezzo verso le regole comuni dell’educazione non è accettabile.

Riteniamo che si debba intervenire con una reprimenda alla squadra che stigmatizzi l’atteggiamento anti sportivo e fortemente diseducativo mostrato ieri sera.

La UEFA dovrebbe richiedere alla squadra inglese di rimettersi la medaglia al collo e sfilare per Roma in segno di scusa per il gravissimo atteggiamento avuto, oltraggioso non tanto per l’Italia, ma per tutto il mondo dello sport.

Una specie di forche caudine del perdono, necessarie per ridare dignità all’Inghilterra, che mai era caduta così in basso.

Che poi viene da chiedersi se mai l’Inghilterra sia stata una nazione europea, e calcolando che lei stessa ha rifiutato l’Europa, era logico metterla come squadra dell’europeo?

Meglio la Turchia ed Israele, molto più europee degli inglesi.

Comunque ci rivedremo a Filippi, cari amici inglesi.

italia inghilterra

 

 

 

 

 

 

 

 

Italexit?

 

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l’incredibile Hulk, ovvero il prof. che risolve il problema graduatorie

Corsi e ricorsi storici ci confermanol’atavica inefficienza della Pubblica Amministrazione.

Non parliamo poi del sistema scuola.

Cambiano i governi, si alternano i ministri, ma ce ne fosse uno che risolve un problema, o che almeno non ne crea un altro.

Del resto, è risaputo, gli intelligenti risolvono i problemi, i saggi li evitano, gli stupidi li creano.

Ecco perché, l’ultimo triumvirato Fedeli/Azzolina/Bianchi ha totalizzato il massimo dei punti nella creazione di problemi.

Ed in particolare nel meccanismo di selezione ed assunzione del personale.

Corsi, concorsi, graduatorie, ricorsi…

Non solo non si è mai finito, ma niente è certo, fino all’ultimo.

Chi lo dice? I fatti.

Basta considerare quanto accaduto con gli ultimi concorsi, in particolare con quello straordinario.

Come redazione abbiamo intervistatoDomenico Amoroso, vincitore della classe di concorso A060.

Lo abbiamo voluto incontrare, per documentare i nostri lettori su cosa vuol dire affrontare un concorso in piena pandemia, aspettare quasi un anno persapere l’esito, ed ora, in tempi brevissimi scegliere la cattedra, vivendo fino all’ultimo l’ansia dell’incognita della scelta operata da chi ti precede in graduatoria.

Ma soprattutto, lo abbiamo voluto incontrare perché, nei fatti, senza essere né ministro, né sindacalista, sta agendo per risolvere un problema, cioè quello di ottimizzarel’offerta del personale con la disponibilità delle cattedre.

Come? Ve lo racconta lui

Betapress– Buongiorno Professore, innanzi tutto, complimenti, come ci si sente da vincitore di concorso?

AmorosoDall’esterno, potrebbe sembrare che, superato il concorso, per il candidato in questione, si possa finalmente abbandonare lo stato d’ansia che lo ha accompagnato fin dal primo giorno del concorso stesso [per noi di A060 avvenuto alla terza giornata, in piena pandemia nel lontano ottobre 2020, con i risultati arrivati solo a luglio 2021].

Invece, il totale caos generato in primis dalla PA, riversato a cascata sugli e dagli uffici scolastici regionali, poi provinciali, dalla rete sindacale, dalla rete di associazioni formatrici e informatrici alla ricerca dell’articolo clickbait, non ha fatto per nulla dimenticare lo stato d’ansia perenne.

Betapress– Adesso per di più è imminente la scelta della sede…

Amoroso Il tempo, per gentile concessione della PA, è strettissimo. Il turno per l’indicazione delle preferenze delle sole province in Piemonte ricade dal 7 all’11 luglio.

 

BetapressBene, lei cosa ha fatto?

 

AmorosoHo creato un modulo Excel, file open modificabile, dove è possibile inserire i propri dati anagrafici, posizione e punteggio in graduatoria ed indicare la sede di preferenza.

La creazione del file è datata 4 luglio e inizialmente coinvolgeva solo i colleghi della graduatoria della cdc A060, anche per questo, al momento, risulta la graduatoria con meno buchi delle altre.

Il coinvolgimento delle altre cdc procede continuamente, sia in seguito a manifestazioni di interesse di singoli docenti,sia da parte altri gruppi di docenti, riuniti anche loro in gruppi informali grazie al web.

Al momento, il file raccoglie le manifestazioni di preferenza di 14 classi di concorso, relative a più di 150 docenti.

BetapressProcediamo con calma, quando le è venuta questa idea? 

Amoroso Devo precisare che appartengo ad un gruppo informale whastapp dedicato ai vincitori della classe di concorso A060, gruppo, come tanti altri, già presente fin dalle prime avvisaglie del concorso straordinario.

Mentre il file condiviso in formula open [totale libertà nel modificare e interagire con esso] l’ho creato il 4 luglio, in seguito alla tardiva uscita delle graduatorie in previsione dell’imminente attivazione della piattaforma per l’informatizzazione delle nomine per il ruolo.

Betaress– Perché ha sentito la necessità di intervenire?

AmorosoEntrato nel gruppo whastapp, mi sono reso conto della mancanza di uno strumento che potesse permettere in maniera fluida di avere sott’occhio la reale situazione della graduatoria regionale.

Trovandomi in posizione abbastanza alta, avevo già ricevuto alcune gentili richieste private di manifestare il mio interesse e le mie possibili preferenze.

E, viceversa, non essendo in prima posizione, mi sono reso conto di avere la stessa esigenza, perciò ho impostato e successivamente condiviso il file in questione, dove ognuno di noi potesse entrare, segnarsi nella rispettiva posizione in graduatoria e indicare le proprie preferenze.

Tutto in totale libertà, indipendenza, arbitrio e ovviamente senza vincolo alcuno rispetto alla decisione finale.

Betapress– Iniziativa lodevole, ma soprattutto risposta efficace ed efficiente alla questione spinosa della scelta di cattedra.

Ma i sindacati? Che ruolo hanno in tutto questo?

AmorosoNessuno.

E’ bene specificare che non c’è nessuna organizzazione sindacale che gestisce questi gruppi informali di docenti o il file in questione.

E’ partito tutto dal basso, dal popolo, dalla volontà di alcuni docenti di collaborare, di fare rete per rispondere a esigenze individuali e personali, che hanno successivamente trovato riscontro nei bisogni della comunità.

Siamo invece noi che abbiamo cercato di coinvolgere alcuni sindacati con il mero scopo di avere una più ampia e capillare diffusione e condivisione del file a livello regionale, in modo da diminuire le caselle bianche e aumentare, invece, quelle debitamente compilate.

In particolare, nelle cdc con poche disponibilità di posizioni libere per il ruolo, dove il tutto si traduce in un vero e proprio gioco di massacro e sopravvivenza.

Betapress– Che cosa non funziona nel sistema reclutamento del personale nella P.A.?

AmorosoC’è qualcosa di profondamente sbagliato nella gestione globale della PA e in particolare nel concorso straordinario, perché è straordinario uscirne senza un’ulcera.

Svolto in piena pandemia, con tempi biblici, in maniera asincrona, suppletive no suppletive sì, con continui cambi in corsa unilaterali, perché a noi partecipanti non è possibile nessuna rettifica, con gli uffici pubblici e le scuole in sovrapposizione continua tra impegni normali e straordinari, ministri che cambiano, partiti che mutano geneticamente e appelli accorati acchiappa likes

Tutto questo è straordinario, riprendendo però la nuova accezione negativa dell’aggettivo. La stessa che è stata rifilata a noi.

Noi di betapress, invece, ci teniamo a sottolineare che tutta questa iniziativa ha un che di straordinario, perché non capita tutti i giorni, che qualcuno di competente e professionale, sia al posto giusto, al momento giusto, per risolvere con spirito d’iniziativa, competenza professionale e generosità d’animo un problema della scuola.

Un problema non solo suo, ma anche degli altri, di tutti gli altri.

E badate bene, questo professore è riuscito in un’impresa che nella nostra povera Italia, sembra titanica, ovvero, risolvere un problema a costo zero, senza quota sindacale da pagare e senza propaganda politica da utilizzare.

Scusate se è poco…




Pokemon unite

Il nuovo MOBA targato Pokemon

    Dopo un anno dalla data del suo annuncio, Il gioco MOBA basato sui Pokemon sembra essere pronto a sbarcare su diversi dispositivi.

Sviluppato da TiMi studio in collaborazione con Pokemon Company, il game sarà completamente gratuito e cross-play.

Grazie ad un utente sappiamo che le creature iniziali non saranno più 19 ma ben si 23 proveniente dalle diverse generazioni.

Come per i giochi MOBA ovvero game simili a League of Legends, gli scontri saranno composte da due squadre da cinque giocatori che si sfideranno all’interno di una arena composta da percorsi e torri.

Ogni giocatore partirà con un Pokemon di livello 1 portando ad un massimo livello 15, guadagnando nuove mosse ed evolvendo sempre di più fino al suo stato massimo. Ad esempio, Charmander diventerà al livello massimo Charizard; mentre Pikachu resterà nella sua forma base.

I soldi guadagnati potranno essere investiti nel negozio per comprare oggetti per potenziare ancora di più il tuo Pokemon per un massimo di tre oggetti indossabili.

Se in League of Legends, lo scopo principale è quello di distruggere nexus avversario qua invece l’obbiettivo è quello di penetrare le difese nemiche e fare canestro all’interno di speciali cerchi disposti lungo la mappa, un concetto filosofico differente dal distruggere tutto.

TiMi studio ha dichiarato che sarà un game semplice ma con delle meccaniche di gioco difficili da padroneggiare.

Ogni settimana a rotazione ci saranno nuovi campioni gratis in “prova” che potremo utilizzare e nel caso volessimo utilizzare il nostro pokemon preferito potremo compralo attraverso i soldi del gioco o reali.

Pokemon unite sarà presto disponibile su Nintendo Switch, mentre si dovrà aspettare fino a settembre per vederlo su Android e iOS.

            <figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/07/arton92760-600x338.jpg" alt="arton92760" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/07/Screenshot-2021-06-24-at-14-57-59-Pokemon-Unite-Part-1-Greninja-MVP-Gameplay-PokemonUNITE-YouTube-600x338.png" alt="Screenshot-2021-06-24-at-14-57-59-Pokemon-Unite-Part-1-Greninja-MVP-Gameplay-PokemonUNITE-YouTube" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/07/Immagine-2021-07-06-154528-600x340.png" alt="Immagine 2021-07-06 154528" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/07/Immagine-2021-07-06-154652-600x344.png" alt="Immagine 2021-07-06 154652" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/07/capture_decran_2020-06-24_a_15_33_21-600x352.jpg" alt="capture_decran_2020-06-24_a_15_33_21" /></figure>         
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[youtube https://www.youtube.com/watch?v=th3yWRp2AHQ&w=640&h=360]



Windows 11

Microsoft lancia il nuovo Windows11

    Senza giri di parole, Microsoft con il nuovo sistema operativo, semplifica l’interfaccia avvicinandosi al MacOs e a Chrome OS.

Notiamo subito il nuovo menu di start, aggiornato e in centro sulla barra delle applicazioni (tranquilli si potrà posizionare nuovamente a sinistra) identico al progetto Windows 10X, un sistema operativo per i dispositivi multischermi appena abbandonato.

win11

Addio ai Live Titles introdotto con Windows 8 per un menu start simile a Chrome Os; un menu più semplice e fluido separato dall’applicazione search. Tutto questo con le finestre con angoli arrotondati, una piccolezza che moderna la grafica.

Win 11 avrà integrato Teams direttamente nelle barre delle applicazioni permettendo l’interazione di messaggi, chat e video con chiunque anche su diversi dispositivi (Windows, Android, iOS).

Snap Layout è il nuovo multitasking di Microsoft che permette di lavorare con più schermate contemporaneamente in modo rapido. In caso di multischermo, questa nuova modalità riconoscerà automaticamente dividendo per ogni schermo le app.

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Uno sviluppo importante è stato fatto sul Microsoft store grazie alla collaborazione con Intel e Amazon, i quali hanno sviluppato una tecnologia chiama Intel Bridge. Questo nuovo store oltre ad essere più affidabile porta con sé anche le app proveniente dal mondo Android e dà accesso a tutti gli sviluppatori e creator.

Per il mondo gaming Microsoft regala la migliore esperienza di gioco per pc offrendo Auto HDR, direct storage e per i possessori di Xbox Game pass, potranno utilizzare l’app Xbox. Ebbene sì, Xbox e pc si fondano per il mondo game.

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In conclusione, windows 11 ottimizza e velocizza tutte le applicazioni; è un update che aspettavamo da tanto, un aggiornamento che svecchia l’attuale sistema operativo.

La data di rilascio non è stata ancora annunciata ma sappiamo che in arrivo a fine anno.

Tranquilli l’aggiornamento a 11 sarà gratuito per tutti i dispositivi dotati di Windows.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Uh9643c2P6k&w=640&h=360]



Bianchi: pandemia ancora presente.

Su fanpage.it, pochi minuti fa, è apparsa la dichiarazione del Ministro dell’Istruzione Bianchi: “Da settembre scuola in presenza, ma resta il problema trasporti, pandemia non è finita”.

Ma no, dai, davvero?!?

Certo che, se bisogna essere ministri per rilasciare certe dichiarazioni, tutto il personale scolastico potrebbe d’emblée entrare a par parte del governo…

Chiunque faccia parte della scuola, dirigente, docente, studente, ha sperimentato, sulla propria pelle, che la pandemia ha scatenato l’inferno, più fuori che dentro le aule, che le lezioni sono continuate comunque, per un altro intero anno scolastico, così, a singhiozzo, in presenza, per le medie, e più spesso, a distanza, per le superiori.

Si è andati avanti alla “spera in Dio” per i prof. e alla ”speriamo che me la cavo” per gli alunni.

A scuola, giorno dopo giorno, sono state applicate rigorosamente le misure del protocollo anti-covid.

Ogni mattina, ho visto con i miei occhi, i miei alunni mettersi in fila, con la mascherina, come tanti soldatini, per farsi misurare la febbre dal bidello.

Ogni giorno, ho controllato autocertificazioni mediche allegate alla giustifica di qualsiasi assenza, anche per motivi familiari.

Ogni lezione, ho spiegato ed interrogato con la mascherina, tenendo le finestre aperte.

Ogni intervallo, i miei alunni, hanno mangiato la merenda seduti al banco e sono andati in bagno a turno.

Ciclicamente, al primo sospetto di contagio, la classe è stata messa in quarantena ed è stata attivata la D.A.D.

Qualora fosse stato isolato il sospetto contagiato, si procedeva con la didattica mista, la classe in presenza ed il contagiato a casa, on line.

Bene, e fuori scuola, cosa succedeva?

Alunni ammassati alla fermata del pullman, alunni obbligati a salire su quell’unico mezzo per raggiungere la scuola, alunni pressati in bus stracarichi, tutti insieme appiccicati.

Ogni cittadino ha potuto verificare che le misure di prevenzione del contagio, cioè l’obbligo della mascherina, ma, soprattutto, il distanziamento sociale, sono stati possibili ovunque, tranne che sui mezzi pubblici.

Già l’anno scorso, a settembre, si era individuato il problema del contagio sui trasporti.

Risultato?

Si è preferito sacrificare gli alunni, soprattutto quelli delle superiori, imponendo loro la fruizione di un servizio scolastico mutilato, obbligandoli ad estenuanti ore di D.A.D, piuttosto che affrontare alla radice il problema della carenza dei trasporti scolastici, soprattutto nelle periferie delle grandi città.

Come se non bastasse, il ministro dell’Istruzione ha spiegato che il futuro sarà la didattica in presenza, ma che “non bisogna avere paura degli strumenti”.

E chi ha paura degli strumenti?!? Basta averli…

La D.A.D. ha messo in ginocchio le famiglie più povere, e gli alunni più deboli.

Cittadini che più che avere paura, non hanno i soldi per computer, connessione, tablet e giga…

La D.A.D. ha portato a galla la disparità di strumenti tecnologici e di servizi informatici tra regioni lontane, ma anche tra comuni vicini, comuni della stessa provincia con connessione ballerina.

Provare per credere!

Infine, Bianchi ha sottolineato che c’è un grande lavoro in atto per permettere il ritorno a scuola in sicurezza, ma che serve ancora “grande attenzione”, perché “la pandemia non è finita”.

E, a questo punto, mi ribolle il sangue, perché vorrei ricordare che, già la scorsa estate, i responsabili della sicurezza scolastica, i referenti covid, i vari collaboratori dei presidi e i Dirigenti stessi hanno passato mesi a misurare aule, definire percorsi, segnare distanze…

Ma forse, il Ministro non lo sa, magari per due ragioni.

Primo, la scorsa estate era al mare o in montagna, a riposare.

Secondo, in questi ultimi mesi, durante un intero anno scolastico, a scuola, non ci è mai entrato, perché era impegnato a vaneggiare in politica…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MA VAFFAN DAD …

Esame sì, esame no, esame boom…

GIOVENTU’ INVISIBILE, SCUOLA E PROMESSE…




Torino chiede “scusa” ad Ezio Bosso.

 

Sono stati intitolati ad Ezio Bosso, l’amato direttore d’orchestra, compositore e pianista scomparso nel maggio dello scorso anno, i giardinetti di Piazza Statuto, dove negli anni Ottanta si ritrovavano i Mods, la band di cui faceva parte.

“Quando uno scopre di essere Mod lo rimane per tutta la vita”, è la scritta sulla targa scoperta dalla sindaca Chiara Appendino e dal presidente del Consiglio comunale, Francesco Sicari, alla presenza del nipote del maestro, Tommaso Bosso, e di Oskar Giammarinaro, il leader del gruppo musicale mods Statuto.

    Per i mods Ezio Bosso era ‘Xico’.

“Questa era la sua piazza e, quando tornava a Torino, veniva sempre a trovarci – racconta Oskar -.

Questo è un riconoscimento che la città da a Xico, un riconoscimento dovuto, perché ha portato la città in tutto il mondo con la sua musica, con quello che ha composto, divulgato e insegnato”.
   

“Non è stato solo un grande artista ma una grande persona, una personalità forte che ha trasmesso tanta energia e tanta forza ai giovani – ricorda il maestro la sindaca Appendino

Dedicargli uno spazio è anche un modo per cercare di colmare una mancanza del passato, perché la città non lo ha valorizzato a sufficienza”.
   

“Questo è un giorno importante: Ezio ha un luogo che gli appartiene – commenta il nipote Tommaso -.

Ed è anche una sorta di rappacificazione con una città che lo aveva dimenticato”.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mondo della musica, e non solo, piange Ezio Bosso

EZIO BOSSO, UNO DEI MODS: Intervista a Oskar degli Statuto.

OSCAR: “PERSA UNA GRANDE OPPORTUNITA’ AL FESTIVAL DI SANREMO”

 




GIARDINO EZIO BOSSO: LA RIVINCITA DEI MODS

 

MOD non si nasce ma si scopre di esserlo.

Così diceva nell’intervista rilasciata a Betapress circa un anno fa, Oscar Giammarinaro, leader degli Statuto, raccontandoci dell’amico Xico (Ezio Bosso).

Oggi (22 giugno 2021) la Città di Torino ha reso immortale il più grande artista contemporaneo, dedicandogli i giardini di Piazza Statuto, storico ritrovo dei MODS.

Le varie personalità del mondo politico, istituzionale e artistico hanno ricordato Ezio Bosso nel corso della Cerimonia di intitolazione con parole che ci piacerebbe sentire anche nelle occasioni in cui viene “celebrata” la musica italiana.

Abbiamo raccolto più di 16.000 firme per questa causa, anche la sua famiglia è d’accordo, speriamo di essere ascoltati”, diceva Oskar all’inizio di quest’anno.

La sua tenacia ha ripagato NON SOLO Oskar e i MODS …grazie Oskar!

Perth

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EZIO BOSSO, UNO DEI MODS: Intervista a Oskar degli Statuto.

Il mondo della musica, e non solo, piange Ezio Bosso




FORZA HORIZON 5

FORZA HORIZON 5

    Il nuovo guida arcade di playground games passa dalla pioggia inglese al sole e la sabbia del Messico, sfrecciando tra cactus e paesaggi davvero suggestivi.

Il gioco promette davvero bene dato anche dalla base solida del capitolo precedente.

Da sottolineare la spettacolare grafica anche grazie all’utilizzo del RAY RACING porta il gioco a quasi al fotorealismo.

Tant’è che possiamo vedere nei minimi dettagli il deserto di Sonora, la foresta dello Yucatan le rovine maia e innumerevoli effetti ambientali, come le tempeste di sabbia e temporali.

Oltre alla “classiche” auto sportive e supercar non mancheranno anche le auto elettriche come Rimac Nevera, una hypercar a batterie.

A prescindere dal modello, marca o tipologia, tutte le auto potranno essere personalizzate tramite i vari componenti di elaborazione (cerchi, body-kit, alettoni e molto altro…).

Forza Horizon 5 è stato premiato come il gioco più atteso agli E3 2021 e la data d’uscita è fissata per il 9 novembre 2021 (dal day-one su Game Pass).

            <figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-quando-esce-ambientato-v5-523699.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/Forza-Horizon-5-1024x576-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-2-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-4-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-7-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-8-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-9-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-10-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-2021-11-1280x720-1.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure><figure><img src="https://betapress.it/wp-content/uploads/2021/06/forza-horizon-5-168088.jpg" alt="FORZA HORIZON 5" /></figure>          
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