La Sociostoria, come prevedere il futuro.

Intervista a Corrado Faletti, autore di “Sociologia: Dinamiche Invisibili”
In collaborazione con Fabio Delibra ed Ettore Lembo
Prefazione del Prof. Silvio Bolognini

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Betapress: Il tuo nuovo libro, Sociologia: Dinamiche Invisibili, sta ricevendo attenzione, soprattutto per la sua capacità di trattare temi complessi come la sociologia finanziaria, lo sviluppo politico e il ripopolamento dei piccoli borghi. Prima di entrare nel vivo degli argomenti, puoi parlarci della complessità del libro e della collaborazione con Fabio Delibra ed Ettore Lembo?

Corrado Faletti: Buongiorno, e grazie a voi per questa opportunità. Sono molto felice di vedere l’interesse che il libro sta suscitando. Quando ho cominciato a lavorare a Sociologia: Dinamiche Invisibili, sapevo che avrebbe toccato argomenti trasversali e complessi. È per questo che ho voluto coinvolgere due collaboratori eccezionali: Fabio Delibra, che ha curato l’intera parte relativa alla sociologia finanziaria, ed Ettore Lembo, che ha sviluppato una visione innovativa sull’ampliamento dei meccanismi politici tramite i principi sociologici. Grazie alla loro competenza, siamo riusciti a realizzare un’opera completa e multidisciplinare, capace di abbracciare diversi aspetti della sociologia contemporanea.

Betapress: La collaborazione con Fabio Delibra è particolarmente interessante. La sociologia finanziaria è un campo relativamente nuovo e poco esplorato. Cosa porta di innovativo al tuo libro?

Corrado Faletti: Sì, Fabio ha svolto un lavoro straordinario nell’integrare l’analisi dei sistemi finanziari con i modelli sociologici. La sociologia finanziaria cerca di comprendere come le dinamiche sociali influenzino e siano influenzate dai mercati finanziari e dalle politiche economiche. Fabio ha contribuito a esplorare la connessione tra le scelte politiche e finanziarie e il loro impatto sulle comunità. Oggi assistiamo a un processo decisionale dominato quasi esclusivamente dalla finanza, e questo è un tema cruciale del libro: la politica affronta sempre più i problemi sociali solo dal punto di vista economico e finanziario, trascurando gli aspetti umani e comunitari.

Betapress: Questo ci porta direttamente al contributo di Ettore Lembo, che ha ampliato la parte sui meccanismi politici. In che modo la visione sociologica contribuisce a una nuova lettura della politica?

Corrado Faletti: Ettore ha messo in luce come i principi sociologici possano essere utilizzati per riformare i meccanismi politici. La sua analisi parte dall’idea che la politica non debba essere solo gestione del potere, ma uno strumento di coesione sociale e sviluppo comunitario. Nel libro, abbiamo esplorato come i principi sociologici possano essere applicati per trasformare il sistema politico, rendendolo più inclusivo e partecipativo, soprattutto a livello locale. Questo si collega anche a una delle tematiche centrali del libro: il ripopolamento dei piccoli borghi e la Sociostoria.

Betapress: A proposito, appunto uno dei temi innovativi del libro è proprio il ripopolamento dei piccoli borghi. Puoi spiegarci meglio questa proposta?

Corrado Faletti: Certamente. Nel libro sosteniamo che il ripopolamento dei piccoli borghi possa essere una risposta non solo alla crisi demografica, ma anche a una visione sociologica di rigenerazione comunitaria. I piccoli borghi offrono un modello di vita più sostenibile e comunitario, e il loro rilancio potrebbe contribuire a risolvere molti dei problemi sociali delle grandi città, come l’isolamento e l’alienazione. La proposta che facciamo nel libro è di creare cooperative sociali nei borghi, favorendo la nascita di micro attività industriali che possano essere un volano per l’economia locale e il turismo. È un’idea che richiede un forte sostegno politico e un’analisi sociologica approfondita, per garantire che il ripopolamento avvenga in modo armonico e inclusivo.

Betapress: Veniamo ora a due concetti chiave che introduci nel libro: il principio di indeterminazione sociologica e la Sociostoria. Puoi spiegarci cosa rappresentano e quale impatto hanno sull’analisi sociale?

Corrado Faletti: Il principio di indeterminazione sociologica nasce dall’idea che, quando una popolazione è consapevole di essere osservata o studiata, modifica il proprio comportamento, abbassando la precisione dei risultati ottenuti. Questo principio è fondamentale per comprendere le difficoltà che la sociologia contemporanea affronta nella previsione e nell’analisi sociale. È simile, in un certo senso, al principio di indeterminazione della fisica, ma applicato alle scienze sociali.

Per quanto riguarda la Sociostoria, si tratta di una visione simile alla psicostoria di Asimov, in cui si cerca di comprendere come le dinamiche storiche e sociali possano essere studiate e previste attraverso modelli sociologici complessi. L’obiettivo della Sociostoria è offrire uno strumento di previsione che aiuti a capire i futuri possibili delle società, specialmente in contesti di rapidi cambiamenti economici e politici.

Betapress: La prefazione è firmata dal professor Silvio Bolognini, un nome di spicco in ambito sociologico. Che valore ha portato il suo contributo al libro?

Corrado Faletti: Avere la prefazione del professor Bolognini è stato un onore. Bolognini ha una visione empirica e molto pragmatica della sociologia, ed è stato in grado di offrire un’introduzione che contestualizza perfettamente il nostro lavoro. Nella sua prefazione, Bolognini sottolinea come questo libro riesca a coniugare teoria e pratica, rendendolo accessibile non solo agli addetti ai lavori, ma anche a chi non ha una formazione specifica in sociologia.

 

 

Betapress: Questo è un punto interessante. Sociologia: Dinamiche Invisibili sembra essere un libro estremamente completo, ma al contempo facile da leggere. Come siete riusciti a bilanciare la profondità teorica con la semplicità espositiva?

Corrado Faletti: Era uno degli obiettivi principali. Volevamo creare un’opera che non fosse solo per i tecnici, ma anche per il grande pubblico. Abbiamo scelto un linguaggio chiaro, cercando di spiegare concetti complessi in modo accessibile. Abbiamo anche inserito molti esempi e citazioni, per rendere più accessibile il concetto esposto. La completezza del libro sta proprio nel fatto che tocca molteplici temi: dalla sociologia finanziaria alla politica, dalla previsione sociale alle dinamiche comunitarie, ma lo fa in modo che tutti possano trarne beneficio, indipendentemente dal livello di preparazione. È un libro che vuole lanciare idee e offrire strumenti di riflessione sia ai sociologi che ai lettori comuni.

Betapress: cosa speri che i lettori portino con sé dopo aver letto Sociologia: Dinamiche Invisibili?

Corrado Faletti: Spero che i lettori capiscano che la sociologia non è una scienza lontana o astratta, ma uno strumento fondamentale per comprendere e migliorare il mondo in cui viviamo. Il nostro obiettivo era offrire una chiave di lettura che mostrasse come la politica, oggi, affronti le tematiche sociali in modo eccessivamente finanziario, dimenticando spesso l’importanza della coesione sociale, della comunità e del benessere collettivo. Se riusciremo a far riflettere i lettori su questi aspetti, credo che avremo raggiunto il nostro scopo.

Betapress: Sociologia: Dinamiche Invisibili sembra essere un libro che porterà avanti il dibattito sociologico e politico per molto tempo. Abbiamo notato una sorta di provocazione nella copertina, vuoi parlarcene?

Corrado Faletti: La provocazione contenuta nella quarta di copertina di Sociologia: Le dimensioni invisibili, in cui siamo raffigurati come adepti di una confraternita, deve essere vista come un messaggio metaforico che riflette ancora ad oggi la natura esclusiva del sapere sociologico e delle dinamiche nascoste che governano la società.

L’obiettivo è quello di sottolineare come la sociologia, con le sue teorie complesse e la sua capacità di analizzare le dinamiche invisibili del potere, della cultura e delle strutture sociali, sia un campo che richiede profonda conoscenza e comprensione critica. Raffigurarci come parte di una confraternita suggerisce che oggi la cultura sociologica fa ancora parte, troppo, di una sorta di élite intellettuale che possiede gli strumenti per decifrare e interpretare i processi sociali che sfuggono alla vista della maggior parte delle persone.

Inoltre, questa rappresentazione allude all’idea che il libro possa offrire nuove chiavi di lettura e approcci innovativi a temi che riguardano il futuro delle società moderne. In un mondo dove le dinamiche sociali ed economiche diventano sempre più complesse e frammentate, ci presentiamo come iniziati a un sapere che può aiutare i lettori a orientarsi tra le forze invisibili che plasmano le nostre vite.

Questa scelta stilistica può quindi servire come un invito a considerare la sociologia come una disciplina in grado di svelare i misteri della società, quasi come se stessimo rivelando una conoscenza nascosta a coloro che leggono il libro, rendendo accessibile a tutti una comprensione più profonda delle dinamiche sociali.

Infine volevamo inserire fin da subito un elemento simpatico ed autoironico che lasciasse al lettore il senso di facile leggibilità dell’opera che abbiamo cercato di tenere lungo tutto il nostro racconto.

 

 

TRE LIBRI PER UN’IDEA

Betapress e Ettore Lembo, matrimonio di idee.




Grandi menti ci aiutano ‘a scendere’, nel baratro

Open—> “””Prove di guerra commerciale tra Ue e Cina: Pechino risponde a Bruxelles e annuncia dazi sul brandy europeo”””.
A prescindere, avrebbe detto l’ineguagliabile Totò…
Ma nessuno che studia o abbia studiato Economia, Storia, Politica Economica e quant’altro, abbia la capacità di urlare che A SANZIONE CORRISPONDE SANZIONE OPPOSTA E CONTRARIA VERSO CHI L’ABBIA PROMOSSA?!
Le sanzioni sono mortali per chi basa parte qualificata della propria produzione sull’export. E sempre la nazione più piccola e sostanzialmente più debole, soccombe.
Vogliamo parlare di armi, poi? Nel loro utilizzo, la ESCALATION È AUTOMATICA : tu colpisci per primo, io rispondo; tu aumenti il livello, e io rispondo aumentando il mio… Tu utilizzo un’arma nuova e potente? Io ne fabbrico un’altra ancora più potente ..
E, purtroppo, via di seguito così!
Possibile che tutto e tutti tacciano davanti a questi meccanismi malati e antichi?




Si poteva fare di meglio…

Una Notizia che… pochi riportano, eppure…

Covid: Uso più ampio del plasma convalescente avrebbe potuto salvare migliaia di vite in più

Rileviamo da Quotidiano Sanità del 4 ottobre questa notizia: “un nuovo studio USA – pubblicato da PNAS – stima che migliaia di vite avrebbero potuto essere salvate durante il primo anno della pandemia di Covid-19 se il plasma convalescente fosse stato utilizzato in modo più ampio, in particolare nei pazienti ambulatoriali ad alto rischio di malattia grave nei primi giorni di ricovero”.

Notizia che pochi hanno rilevato, per di più in un momento dove si rumoreggia sulla commissione d’’inchiesta parlamentare che deve riunirsi in questi giorni, dopo tanto tergiversare, e che vede, tra i componenti, anche l’ex Primo Ministro, oggi, Onorevole Conte.

Una posizione assai discussa, quella di Conte, essendo ritenuto dai più, cittadini compresi, uno dei fautori di quelle problematiche che hanno portato all’istituzione di questa commissione d’inchiesta.

Commissione non voluta da tutto il parlamento, tanto da essere fortemente osteggiata da diversi partiti.

Molto ambigua la posizione dell’ex Primo Ministro, anche per il ruolo occupato, che potrebbe forse creare qualche conflitto di interessi per la sua richiesta nell’essere inserito in commissione, poi accettata. Questo farebbe sorgere qualche dubbio…

E’ all’interno della storia del “Covid” che rileviamo l’importanza della notizia data dal Quotidiano Sanità.

Ricordiamo che Il plasma iperimmune, prelevato dai pazienti guariti da covid, fu allora utilizzato e promosso, per risolvere tanti casi gravi di pazienti ospedalizzati, dal Prof. Giuseppe De Donno presso l’Ospedale Mantovano “Carlo Poma” e poi a seguire al policlinico San Matteo di Pavia, ma, nonostante il successo di questo rimedio, suscitò numerose polemiche circa il suo utilizzo.

Ricordiamo ancora che nel Maggio del 2020, l’Aifa autorizzò uno studio per valutarne l’efficacia, casualmente presso l’azienda Universitaria di Pisa.

Stranamente i risultati riportati nel 2021 rilevarono la mancata evidenza del beneficio del plasma, nonostante il Prof. De Donno nel corso di una Audizione al Senato, lamentò una poca esperienza dell’Ente Pisano.

Per di più, alcune autorevoli riviste mediche, “The New England Journal of Medicine” e “The Lancet” pubblicarono degli articoli che dichiaravano che l’utilizzo

del plasma immune non sortiva effetti sensibili al tasso di sopravvivenza dei pazienti, nè ad altri obiettivi clinici.

Così, forse a causa di questi fatti, dopo aver lasciato il suo ruolo di Primario presso l’ospedale “Carlo Poma”, inizio la sua attività di medico di famiglia, fino al giorno in cui fu trovato morto nella sua casa di Curtatone.

Si è parlato di suicidio, ma presero piede anche altre ipotesi non ben identificate.

La famiglia tuttavia ha sempre negato certe illazioni, invitando chiunque a non strumentalizzare e rispettarne la memoria.

Noi rispettiamo la memoria e il volere della famiglia.

Ci lascia tuttavia incuriositi che a distanza di qualche anno, ulteriori studi, possano affermare l’efficacia della cura ed in particolare:

“Secondo uno studio condotto da ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health (USA), guidati da Arturo Casadevall, un utilizzo più ampio di plasma convalescente durante il primo anno della pandemia di Covid-19 avrebbe potuto salvare migliaia di vite in più, in particolare se somministrato ai pazienti ad alto rischio di malattia grave nei primi giorni di ricovero.”

La poca esperienza degli ospedali preposti allo studio in Italia, come dichiarato da De Donno, possono aver alterato i risultati?

Interessante la frase dove il nuovo studio asserisce:”in particolare se somministrato ai pazienti ad alto rischio di malattia grave nei primi giorni di ricovero.”

Interessanti i numeri che lo studio propone.

“Secondo gli autori dello studio, il trattamento con plasma convalescente dei pazienti con Covid ricoverati ha salvato tra le 16.476 e le 66.296 vite negli Stati Uniti”

“Nell’ipotesi più ottimistica, ovvero se al 100% dei pazienti con Covid fosse stato somministrato plasma convalescente entro tre giorni dal ricovero, tra luglio 2020 e marzo 2021- a seconda delle stime di mortalità utilizzate dagli autori per la loro analisi – si sarebbero potute salvare tra le 37.467 e le 149.318 vite, pari a un aumento di circa il 125% rispetto alle effettive guarigioni registrate in USA, o tra le 53.943 e le 215.614 vite, pari a un aumento di circa il 225%.”

Noi non essendo certamente dei tecnici, ci soffermiamo a riportare i fatti, ed a chiederci:

Chi, come e perché si scelsero quelle strutture non ritenute idonee da chi ha ideato la cura?

Perché non furono fatti ulteriori studi, dal momento che già in due ospedali si praticavano quelle tecniche?

Domande che oggi meriterebbero una risposta ed una accurata indagine.

Perché si scelsero proprio quelle strutture, così diverse da quelle che già avevano esperienza e tecnica acquisita, dal momento che vi era la necessità di salvare vite umane?

Avranno mai risposta i familiari delle migliaia di vittime, che si sarebbero potute salvare?

La politica, ha avuto un ruolo nella scelta, che alla luce di questi risultati, potrebbe apparire non idonea?

Chiarezza, e giustizia, dovrebbe essere la priorità di ogni Nazione, Italia compresa.

A seguire il link per poter leggere l’articolo di Quotidiano Sanità integralmente

https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=124826




TRULLALLERO…TUTTO AUMENTA…SENZA SOSTA…TRULLALLA’

TRULLALLERO…TUTTO AUMENTA…SENZA SOSTA…TRULLALLA’
FinanzaRapisarda—> “”Caro bollette, prezzi in salita: ‘un disastro annunciato’ | Scatta l’allarme per le famiglie in difficoltà””.
1) Se c’è parità di diritti e doveri tra Cittadini italiani, tutto crea difficoltà a tutti. Se ci fossero aiuti, devono essere uguali per tutti. Poi, occorrendo, se sussistano reali condizioni, si erogano aiuti mirati. Da considerare i moltissimi, anche nuclei familiari, che risultano ‘bisognosi’ ma operano in ‘nero’.
1) dal 22-11-1973 gli italiani (Cossiga con i Decreti di Austerity) stringono la cinta. Ascoltare 51 anni dopo un ministro del governo che evoca la necessità di fare sacrifici, è francamente stonato, stonatissimo!
2) Chi di dovere continua a non dare spiegazioni sul perché il costo del gas all’Italia è maggiore di 4 volte che non in altri paesi; anche nostri fornitori. Ascoltare le parole di chi preavvisa/avvisa di imminenti aumenti, come se ciò fosse un destino ineluttabile, è difficilmente accettabile.
Sarebbe il caso o di cambiare fornitori (Poco onesti? Sfruttatori?) o di rivedere totalmente il meccanismo che determina/fissa i prezzi.
3) Disastri: annunciati. Provvedimenti per fronteggiarli: nessuno. Sistema forniture: castrante.




Destra e sinistra vaticano e islam, chi cosa, dove???

Italia: Governo di destra ma imbrigliato dai “cattocomunisti” con il Vaticano sempre più comunista abbracciato all’Islam?

Nascono i “Comunisti Capital Finanziari Speculativi”?

A world upside down where gravity is reversed. Cities float in the sky with buildings and streets hanging from the clouds. Trees grow downward, with roots reaching up into the air and branches stretching towards the earth. People walk on the ceilings of their homes, and rivers flow upward into the sky. Animals fly while birds swim through the air. The atmosphere is bright, with an unusual glow as the sun seems to shine from below the ground. The scene is surreal, with bright colors and a dreamy, fantastical mood.

Le polemiche che il noto libro “Il mondo al Contrario” scritto dal Generale/Onorevole hanno suscitato, smentiscono drasticamente chi le ha volute creare.

A nulla sembra essere servito lo stravolgere del significato delle parole, voluto scientemente dai denigratori del libro, in quanto i fatti, drasticamente, confermano sempre più che il mondo, in particolare quello Italiano, sembri proprio girare al contrario.

Lo stesso attuale Governo di destra o centrodestra, a Vostra scelta, sembra essere “ingabbiato” dai cattocomunisti che continuano “comandare” ed imporre il loro “regime”, nonostante siano stati “cacciati” dal volere popolare, attraverso le “votazioni”, che dovrebbero permettere ai cittadini il cambiamento.

Tuttavia sembra proprio, che nulla cambi, dando così l’illusione di essere in democrazia…

Al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione sul termine “cattocomunista”, riportiamo il significato attribuito dal noto Dizionario Enciclopedico “Treccani”:

“Denominazione, usata a volte in tono ironico, della posizione assunta in politica da quei cattolici che hanno idee comuniste in alcuni ambiti, economia o questioni sociali, e che cercano l’intesa con le sinistre, in riferimento alla vita politica degli anni 60/70 del Novecento.”

Lungo è l’elenco che dimostrerebbe come l’attuale governo possa essere “imbrigliato” dal volere delle sinistre che per ora definiamo “cattocomuniste” per una questione di “convenzione” ma che prossimamente, chiameremo con il termine, forse oggi più appropriato, “Comunisti Capital Finanziari Speculativi” spiegandone le motivazioni, che tuttavia sembrano assai evidenti.

Tralasciamo l’evidente resa su quei principi/valori/ Etico, Morali, Sociali, oltre che legali e sanitari, quotidianamente discussi su tutti i media, tv e stampa, perchè condizionano e stravolgono il senso naturale della vita, della società e della famiglia, ci soffermeremo, senza commentare, su alcuni spunti di cronaca…

Resa, comunque, che ha dato la possibilità al Generale, oggi anche Onorevole, di scrivere un libro, largamente condiviso e condivisibile e di vendere qualche centinaio di migliaia di copie.

 

30 Uomini delle Forze dell’Ordine feriti a causa di scontri con violenti provocatori che si definiscono “antifascisti” di sinistra, difensori di criminali terroristi di Hamas in una manifestazione NON AUTORIZZATA.

Esprimiamo la Nostra solidarietà alle Forze dell’Ordine ed alle loro famiglie e l’augurio di una pronta guarigione.

Un ex Ministro degli Interni, Matteo Salvini, incriminato, rischia numerosi anni di carcere, per aver difeso i confini Nazionali.

Anche in questo caso la solidarietà all’ex Ministro degli Interni, è d’obbligo.

Nella Commissione di Inchiesta Parlamentare, “Commissione Covid”, già depotenziata da una serie di norme assai discutibili, si candida e viene accettato chi, potrebbe avere responsabilità sui fatti cui si indaga.

Ed ancora, viene eletta al Parlamento Europeo una candidata che ha numerosi precedenti penali e che si trovava in carcere in uno degli Stati europei, accusata di gravissimi crimini.

Forse la popolazione Italiana si sarebbe aspettata una forte e dura presa di posizione da parte di un Governo di destra o centrodestra che sia.

Ma, a parte qualche chiacchiera…

Forse ha ragione chi scrive, Marco Bassani, Carlo Lottieri e Andrea Atzeni, autori del libro “A scuola di declino”, che nelle scuole si insegna la storia dei principali avvenimenti politici ed economici da una prospettiva interpretativa che può essere definita latamente marxista, terzomondista e radicalmente ecologista.

Chissà se anche i politici della destra/centrodestra hanno subito questa “influenza, rimanendone imbrigliati.

Ciò che invece Porro scrive, riportiamo alla fine il link del Suo articolo per invitarvi a leggere l’articolo completo, è significativo.

“Il quadro che emerge è sconcertante: la mentalità contraria alle più elementari libertà economiche viene inoculata nei giovani senza alcuno spirito critico.

In maniera quanto mai dogmatica, la scuola si nutre di testi che esaltano le burocrazie pubbliche e demonizzano tutto ciò che è privato.”

A questa nuova concezione della società che “Il mondo al Contrario” egregiamente descrive, dobbiamo aggiungere la trasformazione del Vaticano.

Sembra infatti che la religione Cattolica si stia allontanando dalla “Parola di Dio”, mettendola sempre di più in discussione, per avvicinarsi all’Islam.

Troppi i Porporati in silenzio per l’abolizione del Crocifisso e del Presepe nelle scuole e negli uffici pubblici, il tacere per le festività Natalizie, il cancellare le festività Pasquali sostituendoli con il Ramadan, il concedere luoghi sacri, Chiese e Sacrestie, al culto dell’Islam.

Addirittura, Un Vescovo, Monsignor Tomasi, ed un Imam, Sallahdine Mourchid, uniti nella sede della Caritas a Treviso, si abbracciano sotto un telo termico, che poi fanno a pezzi distribuendolo, in una “parodia” della Comunione.

Significativo l’elogio dell’Islam “Misericordioso con tutti”.

Ha forse ragione Corrado Faletti nel suo libro “Non c’è più religione! O forse ce n’è troppa! Game Over”, aggiungendo allo scenario già descritto dal Generale, uno scenario collaterale e parallelo elaborato da un sociologo?

 

 

Ecco la prova: idee di sinistra nei libri di scuola dei vostri figli




PER NON DIMENTICARE

Il 7 Ottobre 2023 è una data ormai entrata nella Storia di questo secolo. Una data cruenta e crudele, contraddistinta da una violenza bestiale, che ha seminato morte, dolore, sentimenti di profondissimo desiderio di Giustizia, non di rado trasformatosi in profondo, o ancora più profondo, rancore. Le giovani o giovanissime vite violentemente stroncate, il dolore delle loro Famiglie; le fortissime preoccupazioni per gli altri tutt’ora in ostaggio, sostenuti dal pensiero di sostegno da parte dei loro Cari, in profonda e spasmodica ansia… Il tutto in una spirale tragica, tale da suscitare energici appelli alla PACE, alla tregua, alla fine delle operazioni prettamente belliche. Di ogni parte coinvolta ovvero in procinto di essere coinvolta.
Appelli anche da noi sostenuti con forza e che qui rinnoviamo.
Le guerre, ogni guerra, lasciano scie di sangue, rovine, miseria, odio.
Ma occorre far trionfare la voce delle diplomazie, piuttosto che non quella delle armi!
Occorre operare seriamente per la PACE, anziché per le guerre.
Guerre che, la Storia ce lo ricorda con grande forza, spesso giovano a mascherare la piccolezza delle ambizioni di soggetti abili nel camuffarsi e trasformarsi
Quindi, piangiamo anche oggi le vittime innocenti di quel drammatico 7 Ottobre: che il loro sangue sia di perenne monito per chi amministra i popoli, richiamandoli a percorrere un’unica via: quella della PACE !
Di seguito il link di un articolo dell’eccellente Pres. PAOLA BERGAMO – conosciuta e apprezzata dal Lettori di Betapress – che, con bravura, mette a fuoco importanti considerazioni e valutazioni.

https://www.linkedin.com/posts/paola-bergamo-399940122_un-anno-fa-7-ottobre-2023-israele-viene-activity-7248943163824893952-Rf3-?utm_source=share&utm_medium=member_ios




ANCORA UNA VOLTA!…

Avvilente, intollerabile, l’ennesimo dramma delle popolazioni sommerse da acque che l’incuria, l’incompetenza, la mediocrità, l’incapacità dell’uomo, hanno reso irrefrenabili.
L’anomala ripetitività, impone che i responsabili vengano immediatamente rimossi, sostituiti e chiamati a giustificarsi.
In questa emergenza, lo stato deve avocare a sé ogni potere: immediatamente. Inviare uomini preparati e competenti del Genio Civile, geologi, mezzi, mobilitare massicciamente anche i generosi uomini dell’Esercito e della Protezione Civile Nazionale. Ricostruire definitivamente.
Chi dovesse protestare – e tra questi potremmo trovare anche chi poco o nulla ha fatto – -si collocherà dalla parte di chi abbia determinato o concorso a determinare il drammatico sfacelo!




NON PRENDIAMOCI IN GIRO, PER FAVORE!

Parole come “invasione limitata”, “obiettivo chirurgicamente colpito”, “attenzione nel non colpire i civili”, “rifornire di armi e tecnologie, assistenza e quant’altro a un paese in guerra perché possa difendersi o attaccare per difendersi”, “operazioni in linea con il diritto di difesa”, “operazioni mirate e limitate”… per me stridono con il concetto stesso di “guerra” e di tutto ciò che l’utilizzo del termine implica.
Tentativi di segno opposto, tra quanti si battono il petto e quanti dicono seriosi di lavorare (ma senza esito…) per la Pace, includendo quanti fingono le ciglia umide quando si fa loro notare le decine e decine di migliaia di morti immolati sull’altare dell’ipocrisia, mi appaiono come tentativi sempre più discutibili e non-credibili di fare apparire come buona cioccolata ciò che cioccolata non è.

La PACE è l’unica soluzione. Cessate il fuoco, tavolo e azioni diplomatiche, soluzioni congrue e destinate a durare, contingenti ONU di interposizione per almeno 5 anni, cessazione nella fornitura di armi a ogni belligerante, PACE definitiva.
Che scoppi la PACE !!!




Il Presidente della Camera degli Stati Uniti sollecita Zelenskyy a rimuovere l’ambasciatore ucraino

Il Presidente della Camera degli Stati Uniti sollecita Zelenskyy a rimuovere l’ambasciatore ucraino

Non riusciamo a trovare questa notizia nei media Italiani.
Eppure e’ riportata da Agenparl.
Ci chiediamo come mai.
Vi riportiamo l’articolo completo ed il link per poterlo leggere in originale….

Roma, 26 Settembre 2024
Il presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha esortato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a rimuovere l’ambasciatrice ucraina a Washington, Oksana Markarova, in seguito a una controversa visita di Zelenskyy negli Stati Uniti. Johnson ha descritto l’evento come una “mossa miope e intenzionalmente politica” che ha minato la fiducia dei repubblicani nella capacità dell’ambasciatrice di svolgere il proprio ruolo diplomatico in modo imparziale ed efficace.

L’incidente si è verificato durante la visita di Zelenskyy a una fabbrica di munizioni dell’esercito statunitense a Scranton, Pennsylvania, all’inizio di questa settimana. La visita è stata organizzata da Markarova nel contesto del viaggio del presidente ucraino per partecipare alle riunioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e a una sessione del Consiglio di sicurezza ONU dedicata alla guerra in Ucraina. Tuttavia, la visita a Scranton è stata criticata da Johnson per essere avvenuta in uno stato politicamente sensibile, guidata da rappresentanti democratici e senza la partecipazione di alcun esponente repubblicano.
In una lettera indirizzata a Zelenskyy, pubblicata su X (precedentemente Twitter), Johnson ha dichiarato che la visita è stata “chiaramente progettata per aiutare i democratici”, definendola una forma di “interferenza elettorale”. Secondo il presidente della Camera, questa decisione ha danneggiato la percezione di equità e imparzialità dell’ambasciatrice Markarova, causando una perdita di fiducia tra i repubblicani.

Johnson ha inoltre sottolineato che il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, e in particolare alla fine del conflitto con la Russia, resta una questione bipartisan, ma che eventi come questo “mettono inutilmente alla prova” i rapporti tra i due paesi. Ha anche criticato presunti attacchi mediatici rivolti contro i principali candidati repubblicani da parte di funzionari ucraini, affermando che questi episodi non dovrebbero ripetersi.
La visita di Zelenskyy è stata interpretata da Johnson come una mossa politica, soprattutto considerando la partecipazione del vicepresidente statunitense Kamala Harris, candidata democratica alla presidenza. L’esclusione di rappresentanti repubblicani, secondo Johnson, è stata deliberata e rappresenta una violazione dell’impegno dell’Ucraina a non interferire nella politica interna statunitense, un principio che Zelenskyy stesso aveva più volte sottolineato.

Silenzio ucraino sulle accuse

Finora né Zelenskyy né le autorità ucraine hanno commentato le dichiarazioni di Johnson. Resta da vedere se l’Ucraina risponderà alle critiche mosse dal presidente della Camera o se adotterà misure nei confronti dell’ambasciatrice Markarova, che fino ad ora ha giocato un ruolo cruciale nelle relazioni diplomatiche tra Kiev e Washington.
Questo episodio evidenzia le crescenti tensioni politiche all’interno degli Stati Uniti riguardo al sostegno all’Ucraina. Sebbene il supporto alla fine della guerra con la Russia rimanga trasversalmente appoggiato da democratici e repubblicani, l’episodio solleva preoccupazioni su come i rapporti bilaterali possano essere influenzati dalle dinamiche elettorali e dai contrasti interni negli Stati Uniti.

Mentre gli Stati Uniti continuano a essere uno dei principali alleati dell’Ucraina nella sua resistenza all’invasione russa, eventi come questo potrebbero complicare ulteriormente la gestione delle relazioni diplomatiche in un periodo cruciale, sia per gli Stati Uniti che per l’Ucraina, impegnati rispettivamente in un importante ciclo elettorale e in una guerra devastante.

Il Presidente della Camera degli Stati Uniti sollecita Zelenskyy a rimuovere l’ambasciatore ucraino




“Quel desiderio di Libertà”

I social, in questo caso Facebook, attraggono l’attenzione delle “Istituzioni”, dei “Potenti”, delle grandi “Economie”, delle “Genti buone”, delle “Genti cattive”, delle Persone Semplici, delle Persone Strutturate. Insomma un grande calderone, in alcuni casi un “grande fratello, dove tutti scrivono, raccontano, producono propaganda, magari tendendo ad autocelebrarsi, a promuovere se stessi, le proprie idee, anche le più strampalate, o idee altrui, in quella che si ritiene, quasi sempre impropriamente, la massima libertà, dimenticando o non conoscendone il significato della parola e le sue complesse implicazioni.

Essere libero.

Definizione assai complessa, come rileviamo dal famoso dizionario della “Treccani”, a cui possiamo aggiungere tutte le disquisizioni etico, morali, filosofiche e religiose che vi appartengono.

Ancor più complessa, se la associamo alla parola “indipendenza”.

Condizione di chi o ciò che è indipendente. (fonte Treccani)

E’ forse proprio in questi ambienti, i “Social”, che spesso nascono tanti presupposti per potere indirizzare le popolazioni a perdere le libertà e le proprie indipendenze, magari utilizzando erroneamente proprio quella che viene chiamata “libertà”.

Significativo il libro scritto dal Sociologo e Pedagogo Corrado Faletti, dal titolo “Ho 5.000 amici” dove “l’Apparire” ha sostituito “l’Essere”, nei social, arrivando idealmente ad ipotizzare che chi appare e’ “libero” e ritiene di essere possessore della propria Indipendenza.

E’ da questo il motivo per cui l’autore ha sentito l’esigenza di inserire una “proposta di legge” che regolamenti i “social”. Essi infatti hanno generato grande confusione nella interpretazione della libertà e dell’indipendenza, con risvolti sociali spesso assai pericolosi, anche se di non facile collegamento a quelle errate interpretazioni.

E’ in questa ottica che scoprendo quasi per caso una testimonianza su Facebook, che riportiamo a seguire virgolettato, abbiamo ritenuto opportuno sottoporlo all’attenzione dei lettori.

Ringraziamo l’autore, Andrea Pinasco, che abbiamo provveduto a contattare.

Una testimonianza che parla di quella libertà ed indipendenza che i giovani di qualche decennio fà, fin da quando avevano 13 anni agognavano…

Andrea Pinasco, imprenditore noto per i Kit di elaborazione delle “Vespa” Piaggio utilizzate dai molti, allora giovani, di quella generazione che “sognavano” il motorino a 14 anni, per “guadagnarsi” un minimo di indipendenza e di “libertà”.

Una libertà che consisteva anche nell’elaborare quei motorini, nel suo caso la Vespa della Piaggio, assai diffusa tra i giovani studenti dei licei, e degli istituti superiori.

“Motorini” che riempivano gli atri e gli spiazzali davanti le scuole, e che oggi invece sono scomparsi.

I giovani di oggi non hanno voglia di libertà? Di indipendenza?

Ma andiamo al racconto che ha colpito il Nostro interesse e che intendiamo offrirvi come spunto di riflessione.

Da Facebook: di Andrea Pinasco.

“Il conto alla rovescia cominciava quando si compiva 13 anni. A scuola e fuori non si parlava d’altro, qualcuno comprava Motociclismo, altri andavano dall’Agente Piaggio a tempestarlo di domande.

Il sogno era sempre lo stesso, il motorino, si sognava il Corsarino o il Guazzoni ma ci si sarebbe accontentati della vespetta o anche del Ciao.

A 18 anni la macchina poteva attendere, ma a 14 il motorino no.

Ricordo il primo giorno con la mia 50s. Percorsi piú di 100 km. dritto in sella come un fuso e con in viso un’espressione fiera, che non ho mai più ritrovato.

Andai subito dalla nonna poi da tutti gli amici. Con il suo lento ronzare, un motore della potenza di un frullatore da bar, la mia vespetta mi faceva sentire un principe.

Gironzolando, incontrai un gruppo di coetanei motorizzati, ci sfidavamo tra noi e parlavamo per ore delle moto che avremmo avuto un giorno, le più gettonate, la MotoBi e la Morini Corsaro veloce.

Parlavamo anche di altro, famiglia e molto timidamente ragazze, nacquero belle amicizie e grandi avventure.

La domenica si partiva tutti insieme, eravamo un branco di giovani lupi che, spesso solo con i soldi della benzina in tasca, scoprivano il mondo.

Certo, sul dritto, gli Itom e i morini erano più veloci, ma il mio amico “Stoppa” ed io, nel misto stretto eravamo imbattibili.

Ora tutto è cambiato, non so se in meglio o in peggio, ma l’età media dei motociclisti si avvicina ai 50 anni, i ragazzi si incontrano in rete e davanti alle scuole i nugoli di motorini sono spariti.

Non mi preoccupa che i ragazzi di oggi non abbiano più la passione per i motori o la velocità come avevo io, per me una passione vale l’altra purchè sia genuina.

Però, il fatto che non ci sia più il desiderio di quella libertà, di quella indipendenza, che solo muovendosi da soli si può avere, questo, mi spaventa un pò.”

Questo scritto, pone tanti spunti di riflessione, probabilmente “banali”, ma che drammaticamente, banali non sono.

Tanti, certamente, avranno da criticare, e lo faranno.

Oramai la libertà sembra essersi trasformata in quel pensiero che pochi impongono ed a cui tutti gli altri debbono sottostare.

Vogliamo così ricordare un altro libro, “Il mondo al contrario”, scritto da un Generale Plurititolato, Roberto Vannacci, che ha avuto il coraggio di scrivere tutte quelle “banalità” (privo di originalità, ordinarietà, ovvietà, Fonte Treccani) che oggi, la maggior parte dei cittadini Italiani pensa, riconosce, ma che non ha il coraggio di esprimere. Libro che in poche settimane ha venduto tante copie da battere ogni record in Italia, e che forse per questo ha suscitato la critica di coloro i quali, parlano di libertà confondendola per…

Ettore Lembo