Bossing verso pubblici dipendenti

In redazione è arrivata una segnalazione rispetto ad un comportamento di bossing verso un dirigente pubblico veramente grave e concatenata ad altre indagini che stiamo svolgendo.

Questi atteggiamenti non possono essere trascurati e meritano il più attento approfondimento possibile, che questa redazione farà, ampliando il più possibile il livello di comunicazione mediatica sull’argomento.

In questo specifico caso poi sembra che anche una certa parte politica voglia l’esclusione del dirigente dalla regione perché lo stesso ha “visto cose che non doveva vedere”.

Come Betapress affronteremo il tema cercando di approfondire tutti i dettagli.

Intanto per capire meglio occupiamoci del fenomeno del “bossing“.

Il fenomeno è una forma di comportamento ostile o umiliante da parte di un superiore nei confronti di un subordinato in un contesto lavorativo.

Il Bossing, quindi, è una forma di molestia psicologica attuata, in ambito lavorativo, da un superiore nei confronti di un suo sottoposto.

Lo scopo è umiliarlo o penalizzarlo, creando un ambiente lavorativo insostenibile per il dipendente, che spesso difatti lo porta alle dimissioni a causa della pressione e dello stress subiti.

È una variante del più ampio fenomeno del “mobbing“, che può avvenire sia in orizzontale (tra colleghi) che in verticale (da un superiore a un subordinato o viceversa).

Nel caso specifico in cui il bersaglio è un dirigente pubblico, diversi fattori aggiuntivi entrano in gioco, come il contesto burocratico, le implicazioni legali e l’attenzione mediatica che potrebbe derivare da un caso di questo tipo.

Nelle organizzazioni pubbliche, la struttura gerarchica e burocratica può talvolta complicare la questione.

A differenza delle aziende private, dove spesso è più facile per la gestione prendere decisioni rapide in merito al personale, nel settore pubblico ci sono spesso più livelli di verifica e approvazione.

Ciò può rendere più difficile sia identificare che affrontare il bossing.

Dal punto di vista legale, il bossing nei confronti di un dirigente pubblico potrebbe avere ripercussioni significative.

Le leggi sulla discriminazione sul luogo di lavoro e sull’abuso psicologico variano da Paese a Paese, ma molte giurisdizioni prendono molto seriamente queste questioni.

In alcuni Paesi, il bossing potrebbe essere considerato una violazione dei diritti umani o dei diritti dei lavoratori.

Un altro aspetto da considerare è l’attenzione mediatica.

I dirigenti pubblici sono spesso sotto il microscopio pubblico, e un caso di bossing potrebbe attirare l’attenzione dei media.

Questo può avere un impatto sia sulla vittima che sull’autore del bossing, con conseguenze che vanno oltre il contesto immediato del luogo di lavoro.

Generalmente, i metodi per affrontare il bossing in un contesto di lavoro pubblico non sono molto diversi da quelli del settore privato.

Questi possono includere:

1. Mediazione: Un tentativo di risolvere la situazione attraverso un terzo imparziale.
2. Formazione: Programmi educativi per prevenire o affrontare il comportamento ostile sul posto di lavoro.
3. Procedure Disciplinari: Nel caso in cui il bossing persista, potrebbero essere necessarie azioni disciplinari.

Nel contesto pubblico, l’approccio alla risoluzione sarà inevitabilmente più complesso a causa della struttura burocratica e delle possibili implicazioni legali e politiche.

A causa di questi fattori aggiuntivi, la risoluzione del problema potrebbe richiedere l’approvazione o l’interferenza di più organi o dipartimenti, come commissioni di etica sul posto di lavoro, consigli di amministrazione o anche entità governative.

È fondamentale notare che la responsabilità del bossing non è solo del singolo individuo che esercita tale comportamento, ma spesso è un indicatore di una cultura organizzativa problematica che permette, o addirittura promuove, tale comportamento.

Pertanto, qualsiasi tentativo di risoluzione dovrebbe essere sistemico oltre che individuale.

Dal punto di vista psicologico, il bossing può avere un impatto negativo non solo sul benessere del dirigente pubblico bersagliato, ma anche sul morale dell’intera organizzazione.

Una cultura tossica sul posto di lavoro può portare a una diminuzione della produttività, un aumento dell’assenteismo e una elevata rotazione del personale, tutti fattori che sono particolarmente problematici in un contesto pubblico, dove la continuità e l’efficienza sono spesso cruciali.

In sintesi, il bossing di un dirigente pubblico è un problema complesso che va ben oltre la semplice dinamica tra due individui.

Ha implicazioni che spaziano dall’etica alla legge, dalla psicologia organizzativa all’immagine pubblica dell’ente interessato.

Affrontare questo problema richiede un approccio multidisciplinare e una volontà di cambiare non solo comportamenti individuali, ma spesso la cultura dell’organizzazione nel suo insieme.




Ebrei, storia senza fine…

La nostra generazione, quella dei boomer, è cresciuta con la narrazione dell’Olocausto come il peggiore atto di violenza dell’uomo sull’uomo.

Molti della nostra generazione avrebbero pensato che la persecuzione di uomini da parte di altri uomini, per uno stigma religioso, non sarebbe stata più attuale.

Abbiamo guardato nella direzione sbagliata.

 La strage di innocenti da parte dei terroristi di Hamas, la rivendicazione statutaria della stessa organizzazione  che esalta una “nuova soluzione finale” della questione ebraica, non possono non essere oggetto di un profondo sdegno ed una decisa condanna.

Nel Mein Kampf e nelle esternazioni successive Adolph Hitler addossa alla genia d’Israele la combinazione di due accuse elevate a rango di misura razziale: la connessione con il comunismo bolscevico, da un lato, e con il Capitalismo oligarchico, dall’altro.

Cancellare la stirpe ebraica avrebbe contribuito alla affermazione di un Reich puro e populista.

A distanza di oltre ottant’anni la persecuzione degli ebrei si ripropone in nome di un’intolleranza razziale verso l’occidente sollevata in nome di Hallah.

È facile, in questa situazione, scivolare nella legge coranica de ‘l’occhio per occhio, dente per dente”.

Il punto è che il Mondo ha bisogno di Pace ed i conflitti convivono a fatica con una dimensione locale.

La Guerra è globale nei suoi morti, nella sua dimensione mediatica e nella sua maledetta ampiezza globale.

Ebrei e Palestinesi devono poter vivere in Pace in due Stati per due Popoli.

Israele dovrebbe riconsiderare l’occupazione di alcuni territori contesi e favorire un processo di pacificazione.

Ora, però, è ancora il momento di piangere gli innocenti.




LA CAMPAGNA ITALIANA, STRAORDINARIA RISORSA DEL TURISMO RICETTIVO

Italy Discovery organizza una due giorni di approfondimento sul tema:

LA CAMPAGNA ITALIANA, STRAORDINARIA RISORSA DEL TURISMO RICETTIVO

 

 

 

CONVEGNO INTERNAZIONALE
Regione Lombardia
06 ottobre TREZZO SULL’ADDA i borghi e il fiume – I sessione
07 ottobre FRANCIACORTA un’eccellenza italiana – II sessione

LA CAMPAGNA ITALIANA, STRAORDINARIA RISORSA DEL TURISMO RICETTIVO
● La Cultura e la Coltura
● Il soggiorno nei campi e nelle fattorie
● l’Italia dei borghi e delle dimore d’Epoca, dei piccoli centri rurali, delle eccellenze produttive italiane
dei nostri territori
● gli eventi, le sagre paesane, la cultura del territorio, l’arte e la bellezza diffusa, salute e sport
● la cucina contadina di qualità
● I percorsi esperienziali
I SESSIONE
06 OTTOBRE TREZZO SULL’ADDA (Villa Cavenago)
Ore 09.00
Introduce, Roberto Perticone – Responsabile progetto “Italy Discovery & Countryside”
TREZZO SULL’ADDA.
Un piccolo borgo di fascino.
LA CAMPAGNA E IL FIUME
Una perla italiana del turismo rurale, tra territori lombardi da scoprire.
.
Saluti istituzionali di benvenuto dal SINDACO DI TREZZO SULL’ADDA SILVANA CARMEN CARELLI e
dagli ASSESSORI FRANCESCO FAVA E ROBERTO SALVATORE BARZAGHI
Ore 09.15
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA MINISTRO DELL’AGRICOLTURA e LUIGI D’ERAMO,
SOTTOSEGRETARIO ALL’AGRICOLTURA
L’impegno del governo verso le nuove frontiere del turismo d’eccellenza rivolto al turismo rurale, dei fiumi e
dei laghi e ai tour esperienziali ed enogastronomici
le strutture d’accoglienza, le aziende agricole, le aziende della produzione agroalimentare, l’innovazione
tecnologica legata al turismo sostenibile a supporto della nuova politica di valorizzazione dei territori.

Ore 09.30
ROBERTO PERTICONE, PRESIDENTE ITALY DISCOVERY
Un progetto sempre più efficace.
Borghi e campagne.
Nuovi antichi percorsi, tra la cultura e la storia lombarde, la scienza di Leonardo, le eccellenze agricole dei
territori dell’Adda.
Ore 09.40
ALESSANDRO BEDUSCHI ASSESSORE REGIONALE LOMBARDIA AGRICOLTURA
Il turismo rurale cifra della valorizzazione della storicità dell’agricoltura lombarda: il nostro futuro parte dal
passato
Ore 09.50 BENEDETTO OLIVIERI ITALY DISCOVERY
Una piattaforma digitale innovativa a sostegno della promozione e del consolidamento dei servizi e delle
strutture del mondo agrituristico ed agroalimentare.
Ore 10.00
CRISTINA MURA ITALY DISCOVERY
La promozione dei percorsi esperienziali. L’Adda e i suoi territori. Nuove proposte organizzate sulla traccia
di antiche esperienze ed antichi sapori.
Ore 10.10
FRANCO LUCENTE ASSESSORE REGIONALE LOMBARDIA AI TRASPORTI
Non solo pendolarismo. La rete dei trasporti lombardi a sostegno del turismo rurale. I treni celebrano la
campagna.
Ore 10.20
FRANCESCA CARUSO ASSESSORE REGIONALE LOMBARDIA ALLA CULTURA
Intervento in definizione
Ore 10.30
LUIGI PASSETTO ITALY DISCOVERY
Con DISABIA e tutte le realtà associative correlate al mondo della disabilità, per un turismo realmente
accessibile. Un importante contributo alla cura delle strutture del territorio in linea con tutte le necessità
organizzative e strutturali d’avanguardia.
Ore 10.40
LEONARDO CESARINI, DIRETTORE COMMERCIALE TRENORD
Nuovi progetti e nuove frontiere del viaggio in treno. Il treno raggiunge la campagna e crea le opportunità
per il turismo rurale integrato.
Ore 10.50
DANIELE MARCONCINI ITALY DISCOVERY
Lombardi nel mondo. La comunicazione in Italia ed all’estero. Un messaggio coinvolgente per rivivere
luoghi e profumi antichi legati alla propria storia familiare.
Tra il Naviglio e l’Adda opportunità di cultura riposo benessere e tradizione.

 

Ore 11.00
RODOLFO SARRECCHIA – MINISTERO DEL TURISMO
Il territorio dell’Adda e della Martesana. Un’importante missione di valorizzazione turistica.
Ore 11.10
MARCO ALPARONE, VICEPRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA
L’impegno della Regione per la valorizzazione del turismo rurale in Lombardia e l’incremento dei servizi
correlati e delle nuove strutture dedicate
Ore 11.20
PAOLA FRASSINETTI SOTTOSEGRETARIO ALL’ISTRUZIONE
SIMONA TIRONI ASSESSORE REGIONALE LOMBARDIA ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
La scuola professionale italiana indirizzata alle nuove frontiere del turismo incoming d’eccellenza
Ore 11.30
GIOVANNI MARIA DE VITA – COORDINATORE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI PER IL TURISMO
DELLE RADICI
Un’occasione per i territori italiani di entrare in contatto con la grande comunità degli italiani all’estero: 80
milioni di persone, una comunità più grande dell’Italia.
Ore 11.40
LUCIA LO PALO – PRESIDENTE ARPA LOMBARDIA
La complessità delle problematiche ambientali in sinergia con i diversi soggetti di riferimento sul territorio,
attraverso azioni di interazione e collaborazione
Ore 11.50
FEDERICO ROMANI – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA
La Lombardia non è solo Milano: le risorse rurali a sostegno dell’economia del futuro
Ore 12.00
GIAN LUIGI FERRETTI – DIRIGENTE SINDACALE UGL
Il lavoro nel comparto turistico: la grande sfida di una ridefinizione del ruolo degli operatori di un settore
chiave
Ore 12.10
NELLO MUSEMECI MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE
Ore 12.20
GIUSEPPE IRA – LEOLANDIA
Il contributo dei parchi divertimento per un turismo esperienziale e sostenibile: il ruolo di Leolandia per la
valorizzazione del territorio
Ore 12.30
PIETRO PENATI MEDICO INTERNISTA * NORDIC WALKING + EURESKA + TELESOCCORSO
Il soggiorno rurale, quale straordinaria terapia, per una vacanza di salute.
Telemedicina a supporto delle innovazioni medico terapeutiche

Ore 12.50
FIORELLO PRIMI – PRESIDENTE DI I BORGHI PIU’ BELLI
“Il contributo di tutte le associazioni e le organizzazioni territoriali impegnate alla promozione delle bellezze
e delle opportunità turistiche e culturali”
Pausa lavori
Ore 13.00
Pranzo a buffet. Degustazione dei prodotti del territorio lombardo.
Ore 14.30
Ripresa dei lavori
Intervengono:
Gli operatori turistici di incoming del territorio. Risorsa indispensabile per lo sviluppo del mercato
turistico di riferimento, italiano ed estero. Nuove opportunità. Nuove iniziative
Ore 14.30
LUCA TOMIO STORICO DELL’ARTE, STEFANO GRAZIANI PUBBLICHE RELAZIONI E STRATEGIE
Turismo, Arte e Cultura la via italiana alla Bellezza
Ore 14.40
MARCELLO VENTURA – PRESIDENTE COMMISSIONE IMPRESE LOMBARDIA
Intervento in definizione
Ore 14.50
ASSOCIAZIONE DEI RISTORATORI LOMBARDIA HO.RE.
“L’enogastronomia del territorio, pull factor per il turismo rurale”
Ore 15.00
FABRIZIO SANTORI – COMUNE DI ROMA (Esperto agricoltura-enogstronomia zootecnia per
ITALYDISCOVERY)
Come aprire un’azienda agricola. Nuove tecnologie e tecniche per gli allevamenti di acqua, aria e terra

Ore 15.10
CHRISTIAN GARAVAGLIA PRESIDENTE DEL GRUPPO CONSILIARE FDI E MEMBRO DELLA
COMMISSIONE I E III
La piccola impresa determinante risorsa nello sviluppo del mondo rurale e del turismo di incoming.
Ospitalità e produzione agricola quali elementi essenziali dell’economia circolare.
Ore 15.20
GIORGIO MAIONE – ASSESSORE AMBIENTE LOMBARDIA
Intervento in definizione
Ore 15.30
GUGLIELMO VILLANI – CONSIGLIERE CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO E SINDACO OZZERO
L’importanza delle infrastrutture di mobilità dolce legate allo sviluppo del territorio
Ore 15.40
SABRINA ZUCCALA’ – RETE ITALIA APS
Intervento in definizione
Ore 15.50
CLAUDIO RISSO, PRESIDENTE NAZIONALE DI TERRA VIVA CISL e GIUSEPPE FUMAGALLI,
PRESIDENTE LOMBARDIA
I contributi per la creazione di nuove strutture ricettive e di nuove infrastrutture legate alle opportunità
turistiche, energetiche, produttive, enogastronomiche.
Ore 16.10
GIANSILVIO CONTARIN – MY BAG RENEWABLE ENERGIES SRL
Impianti Agrovoltaici in Italia, un’opportunità di sviluppo per le Fer e di sostegno per il mondo agricolo
Ore 16.20
MARIO MANTOVANI – GIA’ VICE PRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA
Il turismo rurale e le sue molteplici opportunità imprenditoriali. Le nuove frontiere della vacanza accessibile,
sostenibile, delle eccellenze agroalimentari
Ore 16.30
GIORGIO RAVASIO PRESIDENTE ASSOCIAZIONE CULTURALE CRESPI D’ADDA
Il sentiero, i soggiorni e le ricerche di Leonardo da Vinci., storia e cultura, il sito Unesco di Crespi d’Adda.
Le bellezze dei territori lungo il fiume .un percorso storico escursionistico ciclopedonale costituito in gran
parte da sentieri e mulattiere che parte da Milano, raggiunge Lecco seguendo il Naviglio della Martesana e
l’Adda, quindi fiancheggia il lato orientale del lago di Como, percorrendo il Sentiero del Viandante tra Lecco
e Colico, e infine termina a San Bernardino in Svizzera, nel Canton Grigioni, seguendo la Via
Spluga attraverso il Passo del Baldiscio.

Ore 16.40
DANIELA SANTANCHE’ MINISTERO DEL TURISMO
Le meraviglie nascoste della Lombardia, i territori, i fiumi, i laghi, le terre alte, ed i percorsi esperienziali per
un turismo alternativo di eccellenza
Ore 17.30
APERITIVO INSIEME ADDA NAVIGANDO
Per un’esperienza di navigazione sul fiume, immersi nella natura.
Attraverso un piccolo viaggio sulle acque del fiume Adda la nostra imbarcazione vi porterà ad ammirare
sfondi mozzafiato e a conoscere la storia del territorio. Gli antichi veneravano il nostro fiume come una Dea.
La navigazione, dopo una prima parte immersa nella natura e nei profumi di stagione, fa rotta verso la
Centrale Idroelettrica Alessandro Taccani ed il Castello Visconteo.

 

 

programma completo convegno trezzo

 




Banche ed ingiusti profitti

L’ipotesi di una tassa sugli extraprofitti delle Imprese bancarie , con la conversione in legge del Decreto Omnibus, è diventata norma (legge n. 136/2023).

La misura si applicherà sul 40 per cento dell’apprezzamento del margine di interesse degli Istituti del credito nell’esercizio 2023 e non potrà essere superiore allo 0,26% dell’attivo dello Stato Patrimoniale.

La misura sembrerebbe minare la fiducia delle imprese verso il Governo ed  indebolire i presupposti dello Stato Liberale.

 In realtà l’aumento dei tassi d’interesse in atto ha rafforzato i Prodotti Netti Bancari agendo direttamente sui Mark Up/Mark down e conseguentemente sul Margine da Intermediazione: la relazione per la quale gli Istituti di credito hanno guadagnato di più sulla raccolta (Mark Down), remunerandola meno del tasso interbancario, e di più sui Prestiti e Finanziamenti (Mark Up), praticando tassi più elevati dei tassi di provvista.

È questa l’asimmetria che porta grandi utili alle aziende bancarie che incassano interessi attivi suo finanziamenti ad imprese e famiglie e remunerano la raccolta bancaria con tassi passivi.

Nelle fasi di rialzi dei tassi durature,  come è avvenuto negli ultimi mesi, gli Istituti di credito adeguano gli interessi sui mutui alle famiglie ed alle imprese ma potrebbero essere refrattari all’adeguamento della remunerazione dei depositi bancari.

Ciò crea un’asimmetria che è giusto che venga tassata e non tanto in quanto “extra-profitto” ma proprio perché “profitto – ingiusto” .

 

Il grafico anno su anno del #FTSE settoriale Banche  (acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa, il FTSE MIB è l’indice azionario di riferimento in Italia.

È formato da un paniere di 40 titoli dei mercati Euronext Milan ed Euronext MIV Milan, selezionati in base alla capitalizzazione, al volume di scambi e al settore – Fonte Wikipedia) la progressione del settore. Nell’infografica si nota chiaramente la progressione dell’Indice rappresentativo delle Banche  anno su anno e a 24 mesi.

 

Risulta agevole notare come il rialzo dei tassi deciso per ben 7 volte negli 10 mesi abbia gonfiato, senza dubbio, la dinamica virtuosa del conto economico del sistema bancario.

Ovviamente la misura, in futuro, dovrebbe essere applicata con una progressività tanto più rilevante quanto maggiore è stato la reattività del settore creditizio agli adattamenti sul costo del credito e sugli interessi per i risparmiatori.

Le banche che non hanno allineato prontamente i movimenti dei tassi alle linee di bilanci aumentano quindi i crediti finanziari ma anche i tassi sui depositi a vista ed a termine dovrebbero pagare una tassa non solo equa ma anche giusta nei riguardi della collettività.

La legge ha lasciato, tuttavia, una via d’uscita agli Istituti di credito per non pagare il dovuto.

L’escamotage riposa sull’opzione di destinare a riserva due volte e mezza l’imposta dovuta, un’opzione che consentirà il rafforzamento dei bilanci bancari.  

Sarebbe auspicabile che la misura venga estesa anche ad altri settori che hanno registrato risultati di mercato non caratteristici ed il pensiero va , ovviamente, al settore farmaceutico.

 

 

 

 

 




GRAFFI: E SE L’ITALIA?

Immigrazione clandestina.

La Germania non accetterà più immigrati clandestini provenienti dall’Italia.

La Francia blinda i propri confini.

E l’Italia?

Possibile che la malavita organizzata sfrutti i drammi di Marocco e Libia per favorire sbarchi in massa sulle coste italiane?

E l’Italia?

Le crisi non partono mai da lontano e ignorarne i segnali, fare finta di non ascoltare i campanelli d’allarme o di non vedere le anomalie, non porta lontano.

Il governo Meloni ha avuto in lascito un’eredità pesantissima, per amministrare la quale era chiaro fin da subito che non sarebbe stato sufficiente l’esercizio della pur massima “buona volontà”.

Le situazioni geopolitiche, le dinamiche particolari – globali e particolari – dell’economia e della finanza (estremamente fluide e imprevedibili, in quanto ricchissime di variabili), il modificarsi del conflitto instaurato nell’area ukraina da ‘bellico’ a ‘economico’ (per la non soccombenza del dollaro nel primato di “valuta di riferimento”), hanno determinato disallineamenti importantissimi.

Ossia, la situazione che il subentrato governo Meloni Ha ereditato, è ora profondamente mutata: e per affrontarla non sono sufficienti alleanze strumentali.

Occorre avviare radicali misure strutturali.

A un claudicante non basta unirsi a un gruppo di zoppi, per sperare di non zoppicare più.

A queste variabili si sommano imprevisti in alcune aree del mondo, tali da suscitare ripercussioni dagli sviluppi non prevedibili.

In modo imprevisto, si sta assistendo a fenomeni di portata straordinaria che – i solerti cronisti di una storia malata e corrotta – attribuiscono a presunti mutamenti climatici innescati base da inquinamenti vari.

Terremoti devastanti, inondazioni straordinarie, tempeste violentissime, incendi diffusi e irrefrenabili, piogge e grandinate eccezionali, persino la minaccia di possibili eruzioni vulcaniche, scuotono la superficie terrestre provocando migliaia e migliaia di morti oltre che danni inimmaginabili e incalcolabili.

Tali fatti, sommati al perdurare di anomale epidemie, scuotono il mondo dalle fondamenta.

Ma hanno certamente un risvolto immediato: la malavita organizzata entra subito in azione.

Prevedere che dalla Libia e dal Marocco ci possano essere masse imponenti di potenziali clandestini verso l’Europa, verso l’Italia in primis, prevedere quindi l’acuirsi di una crisi già pesantissima, è esercizio agevole.

Meno , le misure per fronteggiare la situazione.

E l’Italia?

Blocco terrestre e navale, quindi?

Forse sarà inevitabile, o saremo invasi da una massa ingovernabile di “clandestini” e forsanche “finti profughi”.

In situazioni di emergenza, non si deve e non si può ragionare in termini “normali”.

Ma l’Italia, saprà reagire e quindi agire?




Bandecchi, Terni, giunta comunale, incompatibilità… che fare???

Bandecchi, Terni, giunta comunale, incompatibilità… che fare???

 

In Italia negli ultimi anni abbiamo assistito a molti scioglimenti delle Giunte comunali per infiltrazioni criminali o di mafia.

Terni, una città di appena centomila abitanti, potrebbe trovarsi a fare i conti con lo stesso destino.

Questa volta, tuttavia, le ragioni non troveranno fondamento nelle infiltrazioni criminali ma nelle incompatibilità politiche del Sindaco Bandecchi eletto in flagrante conflitto d’interessi, nelle recenti elezioni amministrative.

La storia è molto complessa ed una sintesi è necessaria.

Stefano Bandecchi, classe 1961, sale alla ribalta nazionale come imprenditore scolastico.

Raggiunge il successo  con l’Università privata Unicusano che ottiene sul filo del rasoio, con un Governo dimissionario, l’autorizzazione dal MIUR a concedere lauree triennali e magistrali.

Una fabbrica di diplomi ben presto coinvolta in reclami di giovani ingannati dalle promesse nella fase di vendita.

Ciò che fa, tuttavia, del manager Bandecchi, un’emergente nella bocca di tutti, dal Gennaio 2023, è l’indagine della Guardia di Finanza che contesta alla Università un’evasione fiscale di 80 milioni di euro con la confisca di beni per 20 milioni di euro.

Il carosello elusivo, oggetto d’imputazione, riguarda l’utilizzo delle quote corrisposte dagli studenti delle sue facoltà e tassate da un’aliquota ridotta.

I proventi raccolti sarebbero stati invece destinati a investimenti immobiliari e utilizzati per spese voluttuarie o di lusso, in flagrante evasione d’iva.

Un macigno che non preoccupa, tuttavia, il Manager Bandecchi che aveva già mostrato, da tempo,  di avere le idee ben chiare: scendere in politica e conquistare potere politico e le influenze che ne derivano.

Per un progetto vincente occorrono un contenitore politico, un po’di denaro offerto alle forze politiche per non mettersele contro, l’acquisto di una Società calcististica per catalizzare consensi, un programma elettorale populista, una fonte di finanziamento meglio se “off-shore” per le transazioni rilevanti a cui dare vita, dei fans o sostenitori stanchi delle solite promesse e facilmente illudibili, opere pubbliche visibili a cui legare il proprio nome durante la campagna elettorale e magari anche dopo.

Sembra che gli ingredienti ci siano tutti.

Bandecchi aderisce ad Alternativa Popolare il movimento fondato da Angiolino Alfano e lo riempie di burocrati in cravatta.

Comincia a dare la scalata alla politica nazionale, finanziandoTajani (Forza Italia) e Di Maio (M5S) e forse altri ma senza ritorni immediati.

Deve quindi rivedere la sua strategia e partire dai Comuni e  dalle Regioni con un programma populista e molte promesse.

Qualche mese prima, nell’ottobre del 2020, il Sindaco contestato aveva già costituito la UNICUSANO  GLOBAL ALTERNATIVE INVESTEMENT FUNDS, una Sicav a capitale variabile registrata a Cipro con un capitale di 50.000 euro, al momento capitalizzata un po’ meno di 125.000 di euro ma autorizzata a raccogliere fino ad 1 miliardo di dollari.

La Sicav a capitale variabile sembrerebbe il motore finanziario del progetto.

La Unicusano la promuove anche tra i dipendenti del gruppo ed all’interno dei documenti si evidenziano, tra i diversi “assets” (Immobiliare, Sanità, Stadio Liberati e Clinica Privata convenzionata), gli investimenti specifici a cui Bandecchi vuole destinare fondi: il rifacimento dello Stadio Libero Liberati di Terni definito Progetto Pubblico e la casa di cura da convenzionare con la Regione dell’Umbria, definibile progetto privato ma di evidente interesse pubblico (Delibera Comune di Terni n. 139 del 13 maggio 2021).

A questo punto è chiaro il progetto politico e la dimensione territoriale da cui cominciare la scalata: l’Umbria ed i Comuni di Terni e Perugia.

L’Unicusano, il polmone finanziario del Gruppo, già proprietaria della Ternana Calcio dal 2017, chiama a sé il Tecnico Lucarelli e compra i giocatori giusti.

Promette la serie A.

Per prendere molti voti alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale a Terni, infatti, servono molti consensi.

La Ternana tornata finalmente in B, macina successi nella prima parte della stagione 2022/2023 per poi rischiare la retrocessione ma tutto va secondo i piani.

La campagna elettorale non oppone alla lista di Bandecchi alcuna resistenza.

Il manager si affermerà come Sindaco con oltre 16.000 voti, anche se nella sua giunta siederanno assessori come la Mascia Aniello con un misero attivo di 37 voti.

Un assessore uscente della precedente Giunta, la Elena Trotti Proietti, ne avrebbe presi quasi 700, solo per dare un’idea della debole rappresentanza del nuovo esecutivo.

Ciò non importa.

Bandecchi ha vinto le elezioni.

È il nuovo sindaco ma nella prima riunione del Consiglio Comunale del 19 giugno del 2023 qualche cosa comincia ad andare storto.

La relazione del Segretario Comunale solleva l’incompatibilità del Sindaco sulla base dell’ articolo 63, commi 1 e 2 del TUEL (Testo Unico Enti Locali).

Il Sindaco e la Giunta hanno una maggioranza sovietica e affossano la relazione.

Bandecchi procede prontamente a vendere la Ternana Calcio e dimettersi dall’incarico di amministratore della società che controlla l’università Unicusano per rimuovere le incompatibilità contestate.

Tentativo inutile.

Il parere del dott. Sgaraglia del Ministero dell’interno del 3 agosto conferma la relazione del Segretario Comunale: Bandecchi, in qualità di dominus del Gruppo Unicusano e ancora intimamente legato a società del Gruppo, resta incompatibile con la carica di Sindaco.

Un “assists” per le opposizioni consiliari che tuttavia non prendono, per il momento, posizione.

IL 7 agosto, in qualità di cittadino, prendo l’iniziativa inviando al Prefetto una pec dove richiamo la necessità di una decisione tempestiva che abbia il coraggio di andare oltre il dettato normativo dell’articolo 70 del Tuel (scioglimento Comune o trasmissione atti alla magistratura civile).

Quello che emerge, infatti, dall’esame dei documenti relativi alla Sicav cipriota è l’esistenza di un disegno strutturato di Bandecchi, sin dal 2020, volto ad acquisire consenso nel Comune di Terni  pur nella consapevolezza di evidenti cause di incompatibilità politica con un eventuale incarico di primo cittadino.

Una circostanza che potrebbe proiettare la realtà fattuale lungo l’impervio sentiero di un’indagine penale.

Alla Pec del 7 agosto seguiranno le Pec delle opposizioni consiliari ma che resteranno confinate alla procedura del Tuel.

Nella mia denuncia, invece, si solleva il dubbio che potrebbero essere stati commessi i reati di usurpazione di Potere Politico e usurpazione di Funzione Pubblica, rispettivamente articoli 287 e 347 del codice penale.

La mia intervista, dell’8 agosto alla emittente AM television, rende l’eventuale , notitia criminis” pubblica e a disposizione della Procura della Repubblica per le verifiche del caso.

La giurisprudenza penale, sentenze 48754/2011 e 43789/2022, del resto, sembrano confermare i dubbi espressi.

In particolare la seconda appare illuminante:

“Integra il reato di usurpazione di funzioni pubbliche la condotta del consigliere comunale che partecipi alle sedute del Consiglio nonostante l’intervenuta conoscenza del provvedimento amministrativo che lo abbia dichiarato decaduto della carica sebbene non avvenuto nelle forme della notificazione”.

È noto che il parere del Ministero dell’Interno non abbia natura provvedimentalema non può altrimenti non considerarsi la rilevanza della fonte giuridica da cui proviene.

In conclusione, nelle more della decisione del Prefetto si preannuncia un autunno molto caldo per Il Sindaco Bandecchi, il Comune e l’intera comunità ternana.

 

 

AMTG SPECIALE – Intervista esclusiva Stefano Bandecchi | AMTG … https://g.co/kgs/pkPCsH




CERVELLI INBIBITATI E INTELLIGENZE ALLO SBANDO

 

Abili giocolieri – particolarmente versati nel mescolare le carte e confondere, quando non a mentire spudoratamente – tengono in ballo milioni di cittadini, nel mondo.

La cosa è talmente evidente che siamo arrivati a un punto in cui non vale neanche la pena di dedicare tempo ed energie preziose nell’elencare nefandezze di ogni tipo, tentativi di prevaricazione, inadempienza di norme e principi, violazione dei principi basilari sui quali si reggono le Nazioni, spoliazione di ogni autorità nel governare le stesse rispettandone i principi posti a tutela e salvaguardia della sovranità…

La gente è bombardata da notizie e dalle critiche alle stesse: critiche spocchiosamente liquidate come fake, o come frutto dei presunti ‘deliri di negazionisti’ o come esternazioni di qualche ‘no-qualcosa’ (erronee indicazioni di questo tipo continuano a fioccare).    

Situazioni dove chi somministra le notizie ufficiali, sostenute da un’informazione di parte se non di ‘regime’ ovvero ‘complice’, fa affidamento su una pletora di personaggi – chiaramente strumentalizzati e, è lecito pensare, fidelizzati da qualcuno – che si definiscono ‘esperti’ o sacerdoti di una ‘scienzah’ che rinnega quella Scienza che fino a ieri è stata per tutti guida certa.  Ed è qui il vero negazionismo, camuffato abilmente – e prepotentemente – da politically correct -: la parola d’ordine è negare, negare sempre e ostinatamente qualunque cosa venga detta e chiunque possa sostenerla; tutto ciò che possa contrastare il (loro) pensieri unico, va combattuto con tenacia assoluta.

L’ordine è sopraffare, sostituire tutto ciò che rappresentava e rappresenta il ‘prima’, persone incluse.       

Il bello è che la fazione dei ‘so tutto,  a prescindere’ evita accuratamente ogni confronto (specialmente pubblico: ossia, accettando un esplicito contraddittorio, mettendoci la faccia, di fronte all’opinione pubblica) con chi – con dati realmente scientifici e quindi attendibili – li possa contraddire. 

Stiamo vivendo, e non da oggi, una fase epocale, sociale, economica, finanziaria e mercantile, in cui vengono imposte situazioni, regole e condizioni forse cervellotiche, ma sicuramente contro gli interessi del popolo: di quel popolo che proprio attraverso le regole fin qui seguite e – soprattutto – la corresponsione di tasse, sostiene la macchina statale; e quindi la spesa facile, gli sperperi; quel popolo in nome e a favore del quale molti amministratori dicono di agire, ma che in realtà è la loro vittima preferita (e per lo più, unica).                                                                                                            

È così che il meccanismo ci appare, mentre si dilata; da un lato c’è chi tenacemente e costantemente inbibita i cervelli con false notizie, false speranze e false verità: dall’altro, chi – per propria scelta, o per alterazione neurofisiologica o semplice mancanza di cultura, o che ha gettato alle ortiche la propria cultura per nutrirsi dello spicciolame vacuo di pettegolezzi, banalità e falsità, che gira vorticosamente – non è più capace di pensare con la propria testa, non riflette più, non è più abile nell’instaurare un giusto processo mentale che lo porti a ragionare e quindi valutare per decidere, scegliere, in maniera consapevole e senza che sia qualcun altro a dire ‘fai così’ o ‘fai colà’ o peggio ancora suggestionandolo con ‘questo dev’essere il tuo pensiero’.                                                                                      

Non è più l’imposizione di una economia globale, quindi, ma un ‘falso capillare e d’insieme’ dove ci sarà chi è stato convinto di essere destinato a un’esistenza eccellente, mentre invece potrebbe essere candidato all’eliminazione mentale e forsanche fisica.                                                                                                         

Mi piacerebbe molto che, leggendo questo articolo, in molti si ponessero degli interrogativi, mettendo sui piatti di una bilancia ideale i fatti, così domandandosi: ma perché non si fa nulla?

Perché gli interventi sono tanto inappropriati e intempestivi?

Oppure, chi e perché ci mente e con quale fine?                                                     

A seguire, ecco dei dati sui quali riflettere.                                                      

nei supermercati ho notato che i ‘fagioli piattoni verdi’ provengono dal Marocco; i ‘cavolfiore’ dalla Francia; i ‘pomodori da riso’ dal Marocco; i ‘pomodori oblunghi verdi’ e le ‘pannocchie fresche di granturco’, dalla Spagna; i ‘pomodori datterino’ dal Marocco; la ‘lattuga’ dalla Spagna; il ‘Kiwi’ dalla Grecia; l’ ‘ananas’ dalla le Costa Rica; le ‘susine rosse’ dal Sud Africa; le ‘arance valencia’ dall’Argentina; le ‘pere conference’ e le ‘albicocche’ dall’Olanda; le carni in vendita provengono da Francia, Olanda, Danimarca, Scozia…

A prescindere dai leciti dubbi che possono sorgere in merito ai controlli sulla sicurezza alimentare (ricordiamo: l’Italia è stata leader in questo settore, con controlli scrupolosi e reali), mi chiedo: ma quando costa proprio in inquinamento far viaggiare e recapitare questi prodotti?

Perché non si dà più la preferenza ai prodotti a Km. ‘zero’ italiani?

Ci meravigliamo poi che la filiera agricola soffra, annaspi cercando di sopravvivere, dando la preferenza a prodotti che non hanno la stessa qualità di quelli italiani, che appena li porti a casa già iniziano ad andare a male?      

Ci meravigliamo se gli splendidi e particolari limoni nelle limonaie della costiera Amalfitana sono per lo più in terra, non colti né distribuiti perché più costosi di certi limoni (dal gusto ‘significativamente’ diverso) che vengono messi in commercio?                                                                                                    

Questi dati, da soli, sono già esplicativi del perché l’Italia sia tanto regredita: così come in ambito monetario – la moneta cattiva, caccia la buona (legge di Gresham) – tutto ciò che viene posto a sostituzione di buone merci, è oggi di scarsa qualità: se paghi poco, poco acquisti (recita un classico adagio); ma oggi si rischia seriamente e continuamente di pagare molto merce di qualità solo mediocre.

Non parliamo poi delle confezioni ‘alleggerite’ pur mantenendo una confezione inalterata ossia ‘grande’ per meglio raggirare l’acquirente.

Che dire poi dell’aumento dei prezzi anche dei generi alimentari di prima necessità? Che dire della tardiva presa d’atto di ciò da parte di chi ci amministra?

È da Agosto 2021 che tutti i prezzi sono esplosi in un crescendo irrefrenabile: ci sono voluti tutti questi mesi per rendersi conto dell’ormai insostenibilità della situazione, e che la gente non ce la fa più a sostenere un peso, dei costi, sempre crescenti.

Fa un certo effetto sentire ora di incontri, di tavole rotonde, di cabine di regìa, tra le varie componenti coinvolte nella dinamica dell’approvvigionamento e dei prezzi: ma quello che colpisce molto è che si lasci alle parti coinvolte applicare ovvero stabilire le commisurazioni dei prezzi calmierati/bloccati.

In una situazione di emergenza come quella attuale, il Governo, lo Stato, si devono ri-appropriare della centralità gestionale, nell’interesse dei cittadini: c’è bisogno di decidere e di informare tutti che ‘da domani’ è così per 90-180 giorni, poi si vedrà.                                                                               

Occorre dare un segno concreto di discontinuità, di volontà di cambiamento: dev’essere data preferenza e preminenza al made in Italy, ai prodotti di qualità, frenando l’import di prodotti scadenti e la loro immissione in commercio: un conto è parlare di tutela del mercato libero, altra cosa è commercializzare schifezze in commentabili di provenienza probabilmente non tanto accurata e/o verificata.

Occorre soprattutto ripristinare quei controlli che consentono di mantenere il controllo sui prezzi: ormai fuori controllo, sospinti al rialzo da una speculazione crudele.           

Diamo soddisfazione agli agricoltori, agli addetti del settore zootecnico, alla filiera vitivinicola: ciò si tradurrà in mantenimento di posti di lavoro, guadagni, investimenti, caratterizzati da alti standard qualitativi.                             

E che i prodotti ‘cattivi’ li mangino coloro che creano queste imposizioni: al pari dell’utilizzo degli OGM o dei diserbanti nelle coltivazioni di grano, dapprima vietato e ora stranamente consentito!

Si chiama ‘cultura del cibo’ e l’Italia in questo campo ha molto da insegnare.




Summit di Vilnius: Svezia e Ucraina si candidano ad entrare nella Nato

Il summit di Vilnius e le notti bianche di Helsinki

Le repubbliche baltiche cuore della geopolitica

Dopo il vertice Nato a Vilnius Biden vola ad Helsinki per festeggiare l’entrata della Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

 

Missione europea per il presidente americano Joe Biden

Joe Biden è arrivato a Helsinki mercoledì 12 luglio sera per celebrare l’ingresso della Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

Si tratta dell’ultima tappa di cinque giorni europei caratterizzati da un programma molto intenso.

 

L’incontro a Londra con Re Carlo e il premier inglese

La Missione europea è iniziata a Londra il 9 luglio.

Biden ha incontrato il premier inglese Rishi Sunak.

È stato inoltre ricevuto a Windsor, nel castello reale, da Re Carlo III.

 

Il summit della Nato a Vinius

La tappa successiva è stata a Vilnius in Lituania, in occasione del vertice dei Capi di Stato e dei Governo della Nato, svoltosi nelle giornate di martedì 11 e mercoledì 12 luglio nella capitale baltica.

Imponenti le misure di sicurezza adottate.

 

Banner pubblicitari in tutta la città

Numerosi anche i banner pubblicitari inneggianti allo Nato sparsi per la città.

publicità per il veritce Nato
publicità per il veritce Nato – Foto di Vittoria Bacchi

Davanti al vecchio teatro della città campeggia la scritta a caratteri cubitali “hashtag Nato Mes”.

vilnius teatro banner anti Nato e Mes
vilnius teatro banner anti Nato e Mes – Foto di Vittoria Bacchi

 

Le Repubbliche baltiche cuore della geopolitica

Il summit ha visto per la prima volta la Finlandia, già facente parte dell’Unione europea da antica data (1995), come membro a tutti gli effetti dell’Alleanza Atlantica.

Le altre Repubbliche baltiche invece, Lituania, Lettonia ed Estonia, fanno parte della Nato dal 2004, lo stesso anno in cui sono entrate a far parte dell’Unione europea.

Svezia e Ucraina si candidano ad entrare nella Nato

Il summit lituano ha inoltre registrato un ulteriore avvicinamento della Svezia alla Nato, veicolato dal nulla osta del presidente turco Erdogan, espresso proprio il giorno prima.

Al summit ha partecipato, per la prima volta nella storia dell’Alleanza, anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La Meloni a Riga per il bilaterale col premier lettone

Il presidente Meloni il giorno dopo il summit lituano ha raggiunto la vicina Lettonia, dove a Riga ha incontrato il presidente lettone Krišjanis Karinš.

Insieme al Ministro della difesa Crosetto i due presidenti hanno incontrato presso la Base militare di Camp Adazi il personale del Contingente italiano “Baltic Task Group”, impegnato nell’operazione Baltic Guardian nell’ambito della missione Nato Enhanced Forward Presence.

 

L’arrivo di Biden a Helsinki

Dopo il summit di Vilnius il Presidente degli USA è atterrato ad Helsinki, nella tarda serata di mercoledì 12 luglio, all’aeroporto della capitale nordica ubicato nei pressi della città di Vantaa (nota n. 5).

Ha alloggiato nel famoso hotel Radisson Royal, nel centralissimo quartiere Kamppi.

 

La leadership di Biden sulla scena mondiale

È sicuramente l’occasione per affermare la leadership del Presidente sulla scena mondiale, così ha confermato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan in una sua dichiarazione.

 

La fitta agenda della giornata finlandese

Il programma dell’unica giornata a Helsinki è stato molto intenso.

L’ultima tappa dei cinque giorni europei ha previsto giovedì 13 luglio l’incontro con il presidente finlandese Sauli Niinistö e con il Ministro capo della Repubblica finlandese, ossia il capo del Governo, Petteri Orpo.

 

L’incontro con la confederazione nordica

Biden ha avuto un meeting anche con i quattro primi ministri del Consiglio nordico, l’organo di consultazione politica ed economica costituitosi nel 1952.

Il consiglio nordico comprende oltre la Finlandia, la Svezia, la Norvegia, la Danimarca e l’Islanda e che ha sede a Copenaghen.

 

Le eccezionali misure di sicurezza a Helsinki

Quartiere di Toolo Helsinki
Quartiere di Toolo Helsinki

La visita di Biden ha fatto scattare misure di sicurezza eccezionali nella capitale finnica, con interi quartieri transennati

Quartiere di Toolo Helsinki
Quartiere di Toolo Helsinki

Il palazzo presidenziale, dove si sono svolti gli incontri, è stato presidiato con eccezionali misure di sicurezza e la zona del porto è diventata off limits.

L’ottocentesco palazzo presidenziale, già residenza dello zar di Russia dal 1809 al 1917, quando il Granducato di Finlandia faceva parte dell’Impero russo, si affaccia infatti proprio sul porto e sul Golfo di Finlandia, prospicente la piazza del mercato Kauppatori, il luogo più noto di Helsinki.

Palazzo presidenziale Helsinki
Palazzo presidenziale Helsinki

Anche le frontiere terrestri sono state allertate, ed eccezionalmente sono stati fatti controlli ai viaggiatori in arrivo.

 

Cinque anni fa la visita di Trump. L’assenza di Putin

Dopo cinque anni dalla visita di Trump lo scenario mondiale è cambiato totalmente.

Il presidente Putin non siede più nel consiglio nordico, essendone stato espulso dopo l’inizio della guerra in Ucraina.

Biden ha inoltre affermato che Putin avrebbe perso la guerra.

 

L’accoglienza a Helsinki da parte della popolazione

Numerosi cittadini americani, oltre che finlandesi, e anche qualche turista curioso, hanno atteso il Presidente Biden davanti al Palazzo presidenziale, attendendo ore ed ore.

La folla a Helsinki davanti al palazzo Predienziale
La folla a Helsinki davanti al palazzo Predienziale

Sono stati incuranti del tempo variabile e degli elicotteri militari costantemente in volo sopra le loro teste

 

Il sole di mezzanotte finlandese

A sera inoltrata Biden si è avviato in aeroporto per rientrare a Washington.

Una sera luminosa, perché ad Helsinki in questo periodo il sole non tramonta mai e le notti sono “bianche”.

Il sole di mezzanotte ha sicuramente favorito la vigilanza e i controlli sulla città presidiata.

 

Biden inciampa sulle scale dell’Air Force one

Piccolo incidente per Biden al momento di salire le scale del Air force one: è scivolato su un gradino, preoccupando i presenti e gli uomini della scorta.

Altre volte in passato l’anziano Presidente aveva avuto problemi di equilibrio mentre saliva la scaletta dell’areo presidenziale.

Nulla di grave stavolta, si è ripreso subito evitando di cadere.

 

Il “fuori programma” londinese e il protocollo reale infranto

Anche a Londra pochi giorni prima, durante l’incontro al castello di Windsor con re Carlo III, Biden sembra che abbia rischiato di cadere.

Il Presidente americano ha infatti afferrato all’improvviso il braccio del sovrano e si è aggrappato alla sua giacca.

Il fuori programma ha infranto il rigoroso protocollo della corona britannica, che impone il divieto assoluto di toccare il monarca, provocando sconcerto tra i presenti e lo sguardo imbarazzato del re.

 




LETTERA APERTA ALL’ON. SEBASTIANO (NELLO) MUSUMECI

Illustre Onorevole, nel Governo in carica, certamente Lei ricopre un incarico particolarmente significativo: specie in un contesto come quello che tutti viviamo, contrassegnato di eventi, e disastri, di origine anche naturale.

Stamani, in coincidenza con il suo intervento relativo ai disastri in terra di Sicilia (ma non solo), ascoltavo in TV anche un inviato che ricordava come colà fossero più di 300 i roghi ancora attivi.

Numeri e tipologia di diffusione che, decisamente, riconducono a valutazioni diverse piuttosto che non il ricondursi a fenomeni di autocombustione (sempre estremamente rara), o a fatti accidentali (altrettanto rari).

Lodevole l’impegno e l’abnegazione di quanti, con ogni mezzo, cercano di frenare la furia devastatrice delle fiamme, ma – così come da lei sottolineato – la presenza di mezzi aerei in numero maggiore, avrebbe certamente giovato. e, sempre Lei, si chiedeva se fosse o meno il caso che la UE si facesse carico di organizzare una flotta aerea di tale tipo per fronteggiare in area UE tale tipo di disastrosi eventi.

Nello scriverLe, Illustre Onorevole Musumeci, cerco di utilizzare quella complessiva sensibilità che necessariamente comporta il chinare il capo alla memoria delle vittime fin qui verificatesi.

Sono figlio di Siciliani – originari di Messina e Barcellona PdG – ho ancora numerosi parenti in Sicilia e conosco molto bene quelle nobili Terre: da Augusta a Messina, da Catania a Palermo… e ogni volta che posso, mi ‘ricarico’ gli occhi e lo spirito, riempiendo occhi e narici con i panorma ma anche i profumi di quella che considero anche come la mia Terra.

Tempo fa, quando attraverso la normale informazione, da Cittadino seppi che il sistema antincendio aereo era stato affidato a privati, rimasi molto interdetto: soprattutto, pensando ai tempi e ai costi di intervento.

Ora, chiedere alla UE, che già si occupa di fin troppe tematiche, avocate a sé con il dichiarato intento di alleggerire il carico decisionale di molti governi, non credo proprio che sia la migliore delle opzioni.

Il controllo dei propri territori e della vita di quanti vi insistano, non può che essere di competenza degli Stati Nazionali, e quindi degli Amministratori che in esso e per esso operino.

I Cittadini eleggono chi li possa rappresentare e guidare al meglio, ma chi è stato eletto non dovrebbe poter – a sua volta – delegare ad altri (la vecchia norma del ‘delegatum delegare non potest’ mantiene inalterata la propria ratio. Cambaimenti climatici…

Certo! E chi può negarli! il mondo, la terra, la Natura mutano in continuazione e solo noi esseri umani (un pò stolti) possiamo pensare di comandare alla Natura, persino modificandola ovvero modificandone il corso. Tropicalizzazione?

Certo: ma è dall’inizio degli anni ’70 del 1900 che gli scienziati (quelli veri…) ci avevano allertato, offrendoci un quadro preciso di come le condizioni più calde e sfavorevoli, persino pre-desertiche, avrebbero coinvolto il Sud d’Europa e quindi anche l’Italia.

Ma se è vero che la Natura cambia – così che non è portando dei frigoriferi sui ghiacciai che potremo favorire il ripristino degli stessi o rallentare l’assottigliarsi dei ghiacci in Groenlandia, o strapparci le vesti per l’innalzamento degli oceani che potremo risolvere i problemi via via emergenti – essa cambia da sempre: mi permetta di utilizzare la classica frase cambia ‘da che mondo é mondo’.

E’ la mano dell’uomo, con i suoi comportamenti, che incide sulla qualità della nostra stessa vita odierna: e se queste mani hanno delle micce in mano per devastare le aree verdi, per distruggere abitazioni, per minacciare vite, ebbene che queste mani vengano ‘tagliate’.

Se nella sola Sicilia ci sono, contemporaneamente, più di 300 roghi, che le fiamme divampano quasi in contemporanea dalla Grecia alla Sicilia, dal Salento alle Calabrie, dalla Spagna ad altri luoghi (guarda caso, tutti ameni ai fini turistici o residenziali), se le forze d’intervento scoprono – così come accaduto in Italia ma anche, ampiamente, in Grecia – degli incendiari o, in terra, decine e decine di micce per favorire l’innesco di incendi, è evidente che la soluzione non può che riporsi nella più rigida delle prevenzioni e in punizioni che diano il senso della severità dei comportamenti.

Perché non valutare di muovere accuse di ‘tentata strage’ o di ‘terrorismo’ (ossia, attività volte a creare terrore nella popolazione)?

Mi permetta di dire, Illustre Onorevole: sono personalmente stanco di ascoltare questo o quello, questa o quella, che suonano la fanfara dell’emergenza: una ’emergenza’ pressocchè continua.

Ma il termine richiama a eventi che ’emergono’ improvvisi, che si ‘manifestano’ senza possibilità di alcuna previsione o di adeguata previsione. Quando l’emergenza o le emergenze sono continue, non sono più tali.

E questo vale per gli endemici roghi, come per i disastri che toccano alluvioni o straripamenti torrenziali, causati dall’assoluta incuria dei territori. I disastri, occorre prevederli: quanto più possibile; soprattutto se talune situazioni tendono a ripetersi.

Lei è siciliano, la Sicilia ha anche uno splendido ‘Statuto Speciale’ che molto potrebbe giovare se trovasse applicazione globale e costante, faccia quanto Le è possibile per dare un segno nuovo e diverso, una testimonianza d’azione e d’amore per una Terra che ha pochi eguali al mondo.

Perché proprio in Sicilia non convocare un confronto internazionale non sul ‘Cambiamento climatico’ (esiste, e negarlo sarebbe da sciocchi) ma sugli effetti, sulle loro cause e concause?

Grazie per la Sua attenzione, Illustre Onorevole Musumeci. 




INCENDI E DISTRUZIONE… SOLO UN CASO?

Da Palermo immagini tremende.

Ma la concomitanza di altri gravi incendi in Calabria, nel Salento e altrove, mette di fronte a una brutta, pessima, orribile ipotesi, potrebbe essere non solo emergenza, ma terrorismo Economico-finanziario sabotando il turismo e creando danni immensi.

Palermo, ad esempio, aveva prenotazioni esaurite fino a tutto Settembre.

Ma anche in altre Regioni pare che le situazioni siano similari.

Come non commentare anche la tragica situazione in Grecia.

Anche qui, perle paesaggistiche e del turismo distrutte da fiamme che paiono inesauribili.

Troppe, troppe, coincidenze.

I fautori dell’emergenza climatica hanno ora altre frecce al loro arco, coincidenti con lo scempio di incendi e forse di altro.

Anche l’anomalo ghiaccio piovuto dal cielo, le trombe d’aria, le fortissime piogge e i venti impetuosi, sembrerebbero volerci narrare una storia diversa.

Guardare il cielo, il colore e la forma stranissima delle nubi, le coltri grigie e soffocanti che gravano come immensi tappi sulle città, vogliono suggerirci altro?

Coincidenze… Sempre coincidenze: vaghe e impalpabili, ma reali.

Come le dichiarazioni di politici e mezzi di informazione stranieri: colmi di critiche deteriori proprio verso il nostro sistema-turismo.

La realtà ci suggerisce anche che scarse capacità gestionali e amministrative si aggiungono, come il sale sulle ferite, a ciò che si vuole attribuire solo alla Natura.

Il caso, dunque, esiste?