BORSELLINO: DIGNITA’ E GIUSTIZIA.

Chi ha paura muore ogni giorno,

chi non ha paura muore una volta sola.”

 

Ed è con queste parole che il magistrato Paolo Borsellino dedicò la sua vita e il tempo di essa alla lotta della mafia.

Cade proprio in questo anno,  nel mese di Luglio, il trentesimo anniversario dell’assassinio avvenuto il 19 luglio 1992 in via D’Amelio, a Palermo,  del giudice Paolo Borsellino. Con lui persero la vita 4 uomini e una donna della scorta; soltanto due mesi prima era stato ucciso l’amico e collega Giovanni Falcone.

Oggi i due magistrati rappresentano per tutti il simbolo della lotta contro la malavita e del coraggio nello svolgere la propria professione tra i rischi e i pericoli che da questa possono derivare; decisi nel percorrere l’unica strada degna di essere percorsa: quella della Legalità.

La tragica fine di Paolo Borsellino ha ispirato molti autori e organi d’informazione allo scopo di mantenere viva la memoria del suo impegno straordinario.

Descrizione più fedele del magistrato proviene dal libro di  Agnese Piraino Leto, moglie del giudice Paolo Borsellino: “Ti racconterò tutte le storie che potrò” scritto con il giornalista Salvo Palazzolo. L’intento dell’autrice è mostrare prima di tutto la grandezza dell’uomo e dopo quella del magistrato, la sua enorme integrità morale, la determinazione, il coraggio e lo spessore culturale e umano.

Si racconta nel libro come il giudice nel parlare con la sua famiglia degli eventi lavorativi che gli accadevano, nel descrivere i  vari  criminali incalliti, rapinatori spregiudicati, truffatori, riuscisse a scorgere in ognuno di loro un tratto di umanità,  raccontandoli con estrema naturalezza, trovando in ogni assassino l’uomo che sotto questi si celava, e  suscitando  lo stupore dei suoi familiari che, spesso, non riuscivano a cogliere l’estrema sensibilità dell’Uomo-Borsellino.

– “…a differenza di tante altre persone lui credeva nell’uomo, anche il più terribile all’apparenza, come appunto è il mafioso. Ecco cosa diceva Paolo ai suoi imputati, persino agli uomini d’onore: “Voi siete come me, avete un’anima, come ce l’ho io. E oltre l’anima cosa avete? I sentimenti”. Loro gli rispondevano: “Signor giudice, si sbaglia, noi siamo delle bestie”. E lui insisteva: “ No, anche voi avete i sentimenti, solo che non sapete di possederli. Allora, è venuto il momento di tirarli fuori”. Mi chiedo quale sia oggi il magistrato che interroga in questo modo…”.

La moglie autrice ci racconta:

“…dietro quella bomba esplosa in via d’Amelio non c’è solo la mafia, ma ci sono anche pezzi dello stato…I depistaggi nelle indagini, l’omertà della stampa, lo sciacallaggio attorno alla figura di Paolo Borsellino, le trappole, le malignità…Persino Lucia (figlia di Paolo Borsellino)  mi ha detto: ‘Ero pronta alla morte di mio padre, ma non a quello che è accaduto dopo”. …la nostra passione…non è più solo un percorso di sofferenza, è ormai anche un sentimento civile di resistenza, che vuole cercare a tutti i costi le ragioni di quanto è accaduto. Ecco perché non siamo mai andati via da Palermo. Paolo fece la stessa scelta, per amore…”

Da questo estratto del libro si evince come i sani principi e i valori del giudice siano stati per i membri della sua famiglia il faro che guida i pescatori tra le onde del mare: la forza di  volontà, la determinazione, l’amore verso la città di Palermo provato dall’uomo Borsellino si scorge, oggi,        negli occhi dei suoi familiari.

Gesto d’amore verso Palermo che ci viene evidenziato dall’autrice anche in un altro frammento del libro:

-“…gli amici, o presunti tali, facevano certe scelte. Quasi ci allontanavano, come se fossimo stati portatori di chissà quale male contagioso…E Paolo mi confortava: “Evidentemente, non sono stati buoni amici, ne arriveranno degli altri, di sicuro migliori.” …Ma davvero certa gente continuava a guardarci in modo strano…Sì, forse avevano ragione, avevamo la malattia della verità e della giustizia. Non abbiamo mai smesso di averla, perché non ci siamo mai rassegnati a questa Palermo.”

Ci racconta la moglie di quanto suo marito mostrasse interesse nel recuperare i minori a rischio nella lotta alla criminalità organizzata; di quanto Paolo Borsellino ci tenesse al futuro dei ragazzi coinvolti in attività sociali volte a combattere con coraggio e con impegno ogni giorno la criminalità organizzata, del loro ruolo fondamentale nella lotta, e di quanto fosse importante il loro saper scegliere e schierarsi dal lato della legalità e della Giustizia:

-“…Paolo si rendeva conto che sarebbe stato importantissimo riuscire a portare dalla parte dello stato e della società civile i giovani che rischiavano di cadere nelle grinfie della mafia… Ecco perché vorrei rivolgere un appello ai figli dei mafiosi…Io voglio invitarli a ritornare persone normali, perché altrimenti moriranno con l’angoscia, magari di essere uccisi… …è un messaggio per i figli ma anche per le donne di mafia…oggi è più facile di ieri, perché la strada è stata già tracciata da tanti coraggiosi figli che hanno rotto con i ricatti dei padri…”

La scrittrice ci dedica alcuni elementi anche sull’amicizia e sul rispetto che Paolo Borsellino nutriva verso il suo collega Giovanni Falcone, assassinato il 23 maggio 1992, prima di poter diventare direttore nazionale antimafia:

-“…Giovanni Falcone è andato al ministero di Grazia e giustizia…non perché aspirasse a trovarsi a Roma in un posto privilegiato…ma perché a un certo punto della sua vita ritenne, da uomo delle istituzioni, di poter continuare a svolgere a Roma un ruolo importante e nelle sue convinzioni decisivo, con riferimento alla lotta alla criminalità mafiosa…” …“Il suo intento era questo e l’organizzazione mafiosa…quando ha preparato e attuato l’attentato del 23 maggio, l’ha preparato e attuato proprio nel momento in cui, a mio parere, si erano concretizzate tutte le condizioni perché Giovanni Falcone…era ormai a un passo, secondo le notizie che io conoscevo…dal diventare il direttore nazionale antimafia.”

 

Agnese Borsellino, sul finire della sua testimonianza ci racconta di quanto suo marito fosse demoralizzato negli ultimi giorni della sua vita; sfiducia che derivava non dalla lotta all’illegalità per la quale ha sempre mostrato coraggio e determinazione, ma una sfiducia e  un pessimismo che proveniva dagli uomini e da alcuni dei suoi colleghi che lo avevano lasciato solo nelle battaglie contro la Mafia:  

-“Due giorni prima di morire…Paolo volle fare una passeggiata in riva al mare…non c’erano sorrisi sul volto…solo tanta amarezza. Mi disse: “ Per me è finita”…”Agnese, non facciamo programmi. Viviamo alla giornata”. Mi disse soprattutto che non sarebbe stata la mafia a decidere la sua uccisione, la mafia che non gli faceva paura, ma sarebbero stati alcuni suoi colleghi e altri a permettere che ciò potesse accadere… Qualche giorno prima, avevi chiamato al palazzo di giustizia padre Cesare Rattoballi, per confessarti”.

Ed, infine, conclude lo scritto con una testimonianza per un futuro migliore, e lo fa come se fosse lo stesso Giudice a pronunciarsi:

-“Le sue parole sono già diventate una guida importante, per giovani e meno giovani. Credo che questo racconto sarà una buona iniezione di speranza”. Lei annuisce: “Ecco, così dovrà essere. Io forse non arriverò a tenerlo in mano questo libro, ma mi piacerebbe che nel finale arrivasse spontaneo un sorriso. Non rivolto al passato, ma al futuro. Un sorriso che vuol dire: noi non ci rassegneremo”

 

Ed è con queste ultime parole che si comprende il senso della vita e del  sacrificio compiuto dal giudice e dall’uomo Paolo Borsellino: la speranza di un futuro migliore da donare alle nuove generazioni; la volontà, il desiderio di una Sicilia e un’Italia pulita, bianca, candida , senza più malavita, delinquenza, mafia, dolore e sangue per le strade.

Un gesto di coraggio che è giusto ricordare ogni anno nel giorno della sua morte, affinché tutti, ma soprattutto i giovani,  sappiano scegliere la strada giusta da percorrere, quella della Giustizia, della Pace, della Legalità.

Con le nostre azioni possiamo essere tutti Paolo Borsellino!

 

ANTONIO SAMO




“MI hanno rotto le palle tutti, io non voto più!”

In questi giorni di pre campagna elettorale mi è capitato di chiacchierare con molti cittadini sul tema delle prossime elezioni, ma purtroppo la frase che ho sentito più spesso e diciamo la più pulita fra le tante è stata: “MI hanno rotto le palle tutti, io non voto più!”

All’inizio mi sono quasi trovato a condividerla ma poi mi è venuto un brivido freddo: è la fine!

Pensandoci con più attenzione il mosaico che mi si costruiva davanti era quello di un folto gruppo di cittadini che non accettava più non tanto i politici o presunti tali, ma il sistema.

In effetti la frase che mi aspettavo dai miei connazionali era invece: “sono stati tutti dei delinquenti voltagabbana, pertanto voterò chiunque non sia già stato al governo”, questa era la frase che mi aspettavo.

Invece ho capito che l’unica cosa che hanno in mente i miei cari ed amati italiani è che il voto non serve più a nulla quindi non lo uso più.

Ed ecco che nella mia mente si è aperta una consapevolezza enorme: i partiti sono riusciti nell’opera più imponente di sempre, ad ottenere l’immortalità!

Certo, l’immortalità!!!

Pensateci bene, la stragrande maggioranza degli italiani non crede più nel voto come strumento democratico, quindi non vota.

A questo punto andranno comunque a votare i parassiti di questo sistema politico che si è ormai ben spartito le posizioni, ed il gioco è fatto: nessun nuovo salirà (se non dentro i meccanismi di un potere corrotto e malfamato) e quelli che potrebbero essere una nuova risorsa per lo stato non potranno nemmeno presentarsi.

Si sono poi, comunque, costruiti un sistema dove tra sbarramenti al 3% e raccolta firme ad agosto nessuno riuscirà ad essere presente sulla scheda elettorale e se anche ci sarà, andando a votare solo “i soliti”, non passerà.

Il movimento 5 stelle rappresenta un eccezione direte voi, vero, ma vedendo come è andata aggiungo anche un altro elemento alla mia riflessione, ovvero, una volta poi saliti al potere grazie ad una grande delusione degli italiani che allora li aveva portati a votare i nuovi, e che oggi li porta a non votare, il potere così come è costruito li stritola e li rende uguali agli altri.

Una tragica macchina clonatrice di idioti che serve non tanto agli italiani ma ad una politica extra nazionale che è solo una specie di astronave aliena succhia cervelli e risorse che non porta vantaggio a questo paese ma ad una lobby finanziaria occulta che riunisce interessi che non sono i nostri.

Mi dite che sono un complottista? dimostratemi che non è vero e vi prego lasciatemi almeno questa illusione, perché altrimenti l’altra spiegazione che rimane è che siamo un popolo di deficienti celebrolesi incapaci di capire  cosa ci sta succedendo (come la favoletta della rana bollita).

Come dicono i fan della fantascienza IO VOGLIO CREDERE!

Si voglio credere che ci sia un complotto internazionale per fregarci, perché la verità che rimarrebbe è talmente peggiore che non la voglio sentire.

Non voglio sentire che siamo un popolo con talmente pochi valori che abbandoniamo la difesa dei nostri diritti sostenendo che chi li ha difesi fin ora è un cretino e quindi non crediamo più nel sistema che li ha generati.

Perché in fondo in fondo non vogliamo ammettere che quei cretini che ci hanno portato allo sfascio sia economico che morale, in fondo in fondo, li abbiamo scelti noi, continuando inoltre a votarli per anni.

in fondo Confucio non aveva torto quando diceva:

“Non ho mai conosciuto un uomo che vedendo i propri errori ne sapesse dar colpa a se stesso.”

Cari amici in fondo io vorrei poter votare per una persona che ha capito tutto questo e vuole andare a cambiarlo, altrimenti non ne usciremo mai.

E per concludere mi permetto di osservare che la Storia la possono cambiare solo persone con buona memoria.




Bibbidi-bobbidi-boo, Draghi non c’è più!!! (parte 2)

Salagadoola mechicka boola
Bibbidi-bobbidi-boo
Put them together and what have you got
Bibbidi-bobbidi-boo

veniamo ad alcune considerazioni:

caffè in autogrill da 1,10 di giugno ad 1,40 di luglio

benzina tornata sopra i 2 euro, comunque oscillante da 1,80 a sopra 2.

spesa media mensile (senza caviale ed aragoste) famiglia di 4 persone da 150 euro di gennaio a 240 euro di luglio

prezzi in ogni settore bollette comprese in aumento del 20% medio

quindi chi voteremo il 25 settembre?

perché vorrei far notare che gli stipendi non sono per niente aumentati!!!

che tutto stia sprofondando?

certamente non è cosa non conosciuta e nemmeno inaspettata, lo sapevamo che sarebbe andata a finire così, però adesso ci sono le elezioni, che ci dovrebbero salvare…

chi vincerà avrà un compito molto difficile, che sarà quello di cambiare l’impalcatura del paese, di modificare la costituzione ed adeguarla ai tempi ma soprattutto al paese, di cambiare la struttura di governo e le sue regole organizzative.

Chi verrà votato questa volta non può sbagliare perché non c’è più tempo.

Eppure, le elezioni sono state messe il 25 settembre in modo tale che chi volesse presentarsi come nuova proposta avrebbe dovuto raccogliere le firme in sole due settimane, ad agosto, quando non c’è nessuno, sarà stato un modo per lasciare che si ricandidassero sempre i soliti?

E con che faccia il presidente ha permesso questo atto di mancata democrazia?

Ma siamo sicuri poi che gli italiani andranno a votare?

L’impressione è che si siano talmente rotti le scatole che il rischio che corriamo e che non vada a votare nessuno, o talmente pochi che saremo governati dai soliti, votati da meno del 20% degli italiani.

Serve San Giorgio, almeno lui, il drago, lo ha ammazzato, ops “giustiziato”!

Cosa serve prima di tutto?

Lo stato deve decidere, o alza gli stipendi o fa in modo che si abbassino i prezzi e, soprattutto, occorre cambiare le regole di questo stato che non funziona.

debito-pubblico-maggio-2022

 

per amore di rappresentazione vorrei illustrarvi il debito pubblico come rappresentato nelle immagini precedenti.

Siamo nel 2021 al 159,8%, abbiamo superato quindi il 159% del 1920 che era derivato dalla nostra partecipazione alla Prima guerra mondiale.

Risentiamo ancora delle spese fatte per la pandemia e per la crisi conseguente.

Non abbiamo però dei piani se non il PNRR che in realtà è un colossale prestito.

Siamo passati dal 119 del 2010 al 159 di oggi!

E chi voteremo noi a queste politiche? Coloro che hanno fatto questa meraviglia!!

“Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati differenti” – Einstein 22 Giugno 2018

Parafrasando: “Follia votare sempre la stessa gente aspettandosi che facciano qualcosa di diverso!”




Adinolfi: ancora a Bergamo

Riceviamo un comunicato stampa da Alternativa per l’Italia, la formazione politica con la coppia Adinolfi – Di Stefano, che candida al senato Mario Adinolfi nel collegio plurinominale di Bergamo.

lo pubblichiamo volentieri visto che continuiamo a dire che gli attuali partiti politici sono impresentabili considerati i risultati di questi anni!

 

COMUNICATO STAMPA

 

Bergamo, 03 Agosto 2022

Elezioni 25 Settembre 2022: Cosa vogliamo per questa Italia?

 

Alternativa per l’Italia – APLI, la nuova formazione politica che vede uniti Mario Adinolfi (Popolo della Famiglia) e Simone Di Stefano (Exit), presenta la candidatura nel collegio plurinominale di Bergamo per il senato, di Mario Adinolfi co-fondatore del Popolo della Famiglia.

Sappiamo che il nome di Adinolfi a Bergamo fa sempre molto rumore, ma mai come in questa occasione, la decisione del nostro presidente di presentarsi per la seconda volta a Bergamo, è segno di un attaccamento a questa nostra splendida città che in questi ultimi due anni ha tanto sofferto.

 

Cosa vogliamo per questa Italia?

 

No Green pass e no all’obbligo vaccinale, Mario si è infatti battuto per la libertà di scelta vaccinale, scegliendo di non vaccinarsi e battendosi per la libertà di scelta per tutti, senza obblighi o anatemi. Sostegno alle famiglie tramite reddito di maternità, quoziente familiare, incentivi alla piccola impresa, sostegno ai giovani e molto altro nel programma di Alternativa per l’Italia.

Venite a firmare ai nostri banchetti per vedere il nostro simbolo il 25 settembre sulle schede elettorali vi aspettiamo numerosi.




Bibbidi-bobbidi-boo, Draghi non c’è più!!! (parte 1)

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[youtube https://www.youtube.com/watch?v=20-RDdpaC34?feature=oembed&w=640&h=480]

La Favola fino alla mezzanotte …

Così cantava una canzone Disney tanti anni fa, in quella canzone una maga trasformava le zucche in carrozze, i topi in cavalli, cavalli in cocchieri, cani in lacchè, cenerentola in principessa.

Anche noi abbiamo avuto la maghetta che ha trasformato tutto, anche noi, in una favola da Disney, ma ormai è giunta mezzanotte e la favola anche per noi è finita.

Per noi di Betapress nulla di nuovo, lo sapevamo già che sarebbe successo esattamente quello che è successo, ricordo il nostro articolo del 9 febbraio 2021 https://betapress.it/draghi-e-la-repubblica-delle-vanita/ ed anche l’altro sempre del 9 febbraio 2021 https://betapress.it/draghi-perche-durera-poco/  , in cui preannunciavamo quello che si è appena verificato.

Ma a parte questa nostra consapevolezza e capacità di visione che dovrebbe farci chiamare subito in ogni televisione per diventare commentatori ufficiali di qualsiasi trasmissione politica, veniamo alle considerazioni che oggi dobbiamo onestamente fare in seguito all’uscita di Draghi.

La prima ci obbliga a dar ragione a Mussolini quando diceva “Governare gli italiani non è impossibile, è inutile”, vero, come abbiamo appena visto, l’italiano di oggi è ancora più ingovernabile di quello di allora, più qualunquista, più cinico, privo di veri valori.

Incapace di riconoscere e capire i progetti politici, specie quelli più nefasti come le dichiarazioni dei 5 stelle, ormai evidentemente prede del potere fine a se stesso, rinnegatori di tutto quello da loro stessi detto, fintamente legati ad una coerenza ideologica che di ideologico non ha nemmeno le asole delle scarpe.

Fino a ieri fedeli sostenitori del governo, oggi giani bifronte dei loro interessi.

Caro Benito oggi, parafrasandoti, oseremmo dire che è inutile governare l’Italia stessa, castello di burocrazia inutile e devastante, ostello di schizofrenici al potere, paranoici e bipolari ammantati di ruoli di governo mai meritati ma soprattutto mai veramente svolti.

19 partiti alla camera 12 al senato, un governo che da anni per funzionare va avanti a colpi di fiducia, una burocrazia che tiene in ostaggio chiunque si sieda in parlamento, la mancanza di idee politiche, il crollo totale dell’etica nazionale (tranne quando parliamo di calcio), piangiamo se qualcuno canta l’inno di Mameli ma non facciamo nulla se degli schifosi avventori di postriboli della più bassa lega si impossessano delle redini delle istituzioni.

Ma chi siamo noi che accettiamo tutto questo??

Eh si, siamo dei rincoglioniti.

Non vi offendete cari amici, ma la verità bisognerà pur dirla, oggi ci sfoghiamo andando sui social e gridando allo scandalo, ma nella vita reale non facciamo nulla, ci sfoghiamo nel mondo virtuale e ci appecoroniamo nel mondo reale, e la cosa veramente grave è che dentro di noi pensiamo di aver fatto chissà ché perché abbiamo messaggiato su facebook.

Da morire dal ridere…

Le Elezioni.

Ma adesso andiamo a votare, quindi potremmo esprimere le nostre idee!!!

Altra frase che ci fa morir dal ridere.

Intanto, in questo paese, meno della metà delle persone va a votare, se questa cosa continuerà vuol dire che metà dei cittadini ne ha talmente la scatole piene che non crede più nemmeno nei diritti sanciti dalla costituzione.

Però è difficile dargli torto, negli ultimi anni la costituzione è stata scavalcata bellamente tante volte, con governi tecnici, DCPM a gogo, e tante altre soperchierie che ci fanno ricordare le invasioni barbariche.

Dovremmo recuperare la fiducia degli italiani verso le istituzioni, ma come, se sono le stesse istituzioni che la fanno scappare a gambe levate?

Comunque anche se a votare ci andrà solo il 10% degli italiani un governo ci sarà, ovviamente in questo caso sarà un governo oligarchico, non espresso dal popolo ma solo da una sorta di élite, e può essere giusto che un popolo stufo e stremato da una marea di idioti che ha fatto scappare ai cittadini la fiducia nelle istituzioni venga poi governato da un governo eletto da una minoranza?

Speriamo che la gente colga l’occasione per dare una spallata al sistema, ma allora chi verrà votato?

Bella domanda, speriamo solo che chiunque venga votato abbia la maggioranza assoluta, almeno potrà dire di rappresentare gli italiani.

Poi comunque non riuscirà a governare lo stesso perché si adatterà a mediare e trattare per rimanere dove è.

Siamo convinti che questa volta un premio alle urne lo raccoglierà la destra di Giorgia Meloni perché, in tutto questo caos primordiale che è diventato il nostro paese, è quantomeno rimasta coerente con se stessa.

I Giovani

Ci viene facile rivolgere un pensiero verso i nostri ragazzi.

Ci lamentiamo spesso per la fuga di cervelli dal nostro paese, ma in realtà i ragazzi dovrebbero andar via in massa da questo paese, dovrebbero andar via tutti, senza esclusioni, via, via, via …

Non solo dovrebbero andar via ma dovrebbero anche dimenticarlo questo paese, scordarselo, cancellarlo dalle loro memorie.

Questo paese ha dentro di se i germi di una grave malattia, un cancro inguaribile, che lo sta divorando dal di dentro da decenni.

Un pensiero su Draghi

dentro di me ho pensato che Draghi non aspettasse altro per poter gettare la spugna con onore, come se Conte gli avesse alzato la palla per potersene andare nel momento giusto, poco prima del fallimento.

Vi rimando ancora ai nostri articoli, un pilota di formula uno con una cinquecento non giunge lontano, ed infatti.

Forse all’inizio ci aveva creduto di poter risistemare questo paese senza distruggerlo, ma poi ha capito che è impossibile, ed alla prima occasione ha gettato la spugna, con un’uscita di scena che gli permette di dire: “Io ci ho provato ma…”.

to be continued …

 

 




Elementi, la tavola della riflessione

Di emergenza in emergenza… Ma davvero é così?

Come abbiamo già sottolineato, le notizie sono continue, ininterrotte, tambureggianti: stordiscono chi non possa essere in grado di ben percepire, fare la giusta selezione, soppesare, riflettere: seguirle in modo corretto e coerente è sempre più difficoltoso.

Seguirle – e spesso inseguirle – tutte è pressoché impossibile.

Motivo per cui, il cronista non fa in tempo a mettere in fila le notizie che queste sono non solo superate, ma persino ‘vecchie’, scavalcate senza sosta.

Il cronista, ha l’obbligo di sottolineare ed evidenziare dei fatti all’attenzione del Lettore, indicando gli elementi sui quali soffermarsi.

Elementi, quindi: soprattutto quelli non troppo noti ovvero ‘bellamente ignorati’ dall’informazione-che-non-informa a 360°.

Ecco, quindi, altri elementi oltre quelli già segnalati nel mio precedente articolo.

          * Elementi… In un contesto qual è quello italiano dove l’astensionismo ha ultimamente toccato quota 60%, sembra che ci sia una coorte di soggetti che operano all’insegna del caos, minando così ogni prospettiva di sano recupero.

Anzi, sembra che chi detenga, sulla base di risultanze elettorali ormai vecchie, inaffidabili, fatiscenti e persino ingannevoli, una qualche leva di potere, operi in modo tale da favorire interessi che difficilmente è possibile coniugare con quelli dei Cittadini.

Atteggiamenti incomprensibili, vecchie liturgie, schemi desueti e ormai oltremodo logori, sembrano dominare una scena dove tutto appare confliggere, avvitarsi, precipitare, in uno sfacelo etico, formale e sostanziale dominato dalla non politica, da visioni/interessi (troppo) di parte, e da un quadro socio-economico ormai straziato da svalutazione, inflazione e stagnazione, aumento delle materie prime (ma la tendenza si sta rovesciando), aumento dei costi dell’energia (incomprensibili, per i più) e da aperte contraddizioni tra ciò che ‘andrebbe’ fatto e ciò che invece viene messo in atto, quando non imposto dal tran-tran originato da certa concertazione europea, e non solo.

I Cittadini, a fronte dell’evidentissimo esplodere dei prezzi al consumo in una escalation che – avviatasi in sordina dal Settembre 2020 – ha ormai toccato livelli impressionanti, si interrogano invano sul perché il Governo non intervenga con una risoluta azione calmieratrice specie sui generi di prima necessità, che – nella fattispecie – andrebbero amministrati: il tutto secondo quelle auree regole di economia e finanza che pur dovrebbero essere ben padroneggiate dai tanti esimi soggetti che ci amministrano, ma anche attivando quegli organismi di controllo che, non ultimo attraverso delle indagini, possano accertare la correttezza o meno delle dinamiche dei prezzi e del come gli stessi si formino, così da evitare ogni forma di bassa speculazione o accaparramento.

Ovverosia, di becero sciacallaggio ai danni dei consumatori.                           

* Elementi… Si continua a strombazzare che il lievitare dei prezzi delle materie prime, del loro rarefarsi, dell’esplodere dei costi di energia elettrica, benzina e gas, e quant’altro, sia colpa della belligeranza russo-ukraina: anzi, si sostiene persino con sospetta pervicacia, che è solo ed esclusivamente colpa della Russia e – in primis – del Presidente Putin: posto sulla ‘punta del parafulmine’. In realtà, tutto ha iniziato a svilupparsi fin dall’ultimo quadrimestre dello scorso anno, andando stranamente a sovrapporsi a quei testi che – elaborati da soggetti più che qualificati nelle ‘segrete stanze’, ma ampiamente pubblicati e pubblicizzati – nel loro ‘magico’ pre-vedere le cose del mondo e dell’umanità, hanno pre-visto pandemie, vaccini, riduzioni dell’umanità, carenza di raccolti per siccità e carestia, crisi alimentare, brusca crisi delle materie prime, e tutta una sfilza di disgrazie che – stranamente – tendono a prendere corpo e sostanza.

Ma troppe coincidenze, fanno ben più di una prova… E quando si tende a sminuire le possibili ‘prove’, tacciandole di essere ‘fake news’, mentre tutto sembra crollare, non possiamo fare a meno di interrogarci, prendere consapevolezza e pressare chi ci amministra per apportare modifiche e cambiamenti.

Ancora oggi la UE con Borrell sostiene ‘spero in sblocco grano, questione di vita o morte’: ma è vero? Nel 2021 la produzione mondiale di grano è stata di ca. 750 mln. di tonnellate, per il 90% grano tenero e per il restante 10% di grano duro: l’Ukraina era al settimo posto con 26 mln. di tonnellate prodotte.

Ma nella macro-economia, nella geopolitica – fermo restando che il grano non è partito dai porti del Mar Nero, in quanto questi sono stati minati dall’Ukraina – le quantità di grano ukraino dal quale dipenderebbe il mondo, costituendo questione ‘di vita o di morte’ – per dirla con Borrell – è estremamente ridotta.

Ma ancora una volta, il ‘vincente’ della situazione, è stato il Presidente della Turchia, in veste di mediatore, che ha ottenuto una serie di concessioni, tali da consentire passi avanti là dove le diplomazie occidentali si sono impantanate: neanche ferme con le classiche ‘quattro frecce’ accese, ma senza batterie cariche per poter accendere le luci di posizione. 

Quindi: cosa c’è dietro questi ingiustificati ed eccessivi movimenti?

Perché appaiono essere senza controllo e con i governi che farfugliano circa l’assunzione di misure adeguate finalizzate alla rapida soluzione dei problemi? 

Cosa c’è dietro questi perenni stimoli, quasi ‘incentivi’, a definire tutto  ’emergenza’: “emergenza, ossia ‘circostanza’, ‘congiuntura’ imprevista, particolare momento critico che richiede un intervento immediato” recita uno dei tanti vocabolari, specificandosi peraltro “priva di un preciso significato giuridico nell’ordinamento italiano”.                                                                                                                    * Elementi… Emergenze di tutti i tipi, anzi: tutto è emergenza. Il caldo, il freddo, la siccità, la pioggia violenta, i ghiacciai che si ritirano, il traffico, i terremoti, le mareggiate, la carenza di acqua potabile, le trombe d’aria, la peste suina, l’immigrazione illegale, e via così.

Quindi: sono tutti momenti critici, una sequela di criticità senza soluzione di continuità?

Penso che non sia così. Perché se tutto  è emergenza, se tutto è criticità tale da richiedere interventi immediati, automaticamente ‘niente è più emergenza’: salvo inventarsi le emergenze tra le emergenze.

E se le emergenze vanno oltre i ‘momenti critici’, ovvero oltre i necessari ‘interventi immediati’, cessano di essere tali: per diventare un contesto forse con delle criticità in via di soluzione, ma non più emergenze che si protraggono per moltissimi mesi, quando non per anni.

Se così fosse, è evidente che l’emergenza è stata evocata solo a parole, mentre con i fatti è mancata la piena soluzione dell’imprevisto originario.

Da qui, il reiterarsi di evocate condizioni di ’emergenza’ che si rivelano ben presto chiaramente strumentali per obiettivi e modalità, e rientranti nella gestione di chi amministra: gestione ‘politica’ di nome, ma non di fatto.

   Cosa dire delle varie situazioni che oggi portano alla dichiarata ’emergenza acqua’?

E’ da decenni che è notorio come la rete idrica sia un vero e proprio colabrodo: se è vero che i consumatori ‘sciupano’ l’acqua per un 20-25% è pur vero che almeno il 40% di acqua si disperde nel sottosuolo: allora, perché far finta che la tematica e la problematica nascano oggi?

Cosa è stato fatto prima, durante e dopo, per limitare e ovviare a tali perdite (per colpa delle quali le tariffe sono aumentate moltissimo)?

Poco e niente, e il poco che è stato fatto è stato fatto male, o soddisfacendo criteri di economicità tali da rendere gli interventi di scarsa qualità.

Certo, a ogni ’emergenza’ viene fuori uno stuolo di esperti o di tuttologi pronti a sostenere tutto e il contrario di tutto, quasi sempre interessati non solo ad apparire ma anche a trarre lucro dalla situazione contingente; esperti  pronti a suggerire soluzioni ‘su commissione’ o ‘su misura’ che non di rado si trasformano in panacee del tutto risibili (del tipo: poiché io non faccio la doccia dalla seconda guerra punica, tutti potrebbero prenderne esempio, risparmiando; idem potrebbe dirsi in caso di penuria di generi alimentari, poiché io vivo da 40 anni mangiando poco e una sola volta al giorno, prendete esempio da me…) e che, distraendo, allontanano dalla vera e propria ‘soluzione’.

Vero è che con noi italiani – che ci dividiamo su tutto, costituendo gruppi di vere e proprie ‘tifoserie’ – chi è abile nel manovrare l’informazione e nel comunicare, ha gioco facile per imporre le ‘sue’ e ‘solo le sue’ valutazioni e misure: senza contraddittorio alcuno.                                                                                                  * Elementi… Dell’efferato omicidio in Giappone del  Primo Ministro Shinzo Abe, se n’é  parlato per tre giorni, salvo far calare una pesante coltre di silenzio… in (casuale?) coincidenza con presunti allerta lanciati dall’intelligence americana e inglese.

Ma per l’opinione pubblica italiana, tutto tace.  

       * Elementi… L’adeguatezza dei nostri politici, specie in un contesto come quello attuale, fatto di taglienti battute tra contesti opposti, è materia di pesanti battute. Maria Zakharova – Direttore del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Esteri della Russia – pochi giorni fa ha così apostrofato il nostro responsabile agli Esteri “Il problema di Di Maio è che non capisce nulla di quello di cui si occupa” proseguendo “la caduta di Draghi è un affare interno all’Italia, ma visto che il ministro degli Esteri italiano si è permesso di menzionare la Russia nell’ambito della crisi di governo, gli rispondo che auguro al popolo italiano un governo che si occupi di risolvere i problemi creati dai suoi predecessori e non di servire gli interessi degli americani”.

Situazione comunque imbarazzante e poco opportuna per noi, ai fini della dignità della rappresentatività dell’Italia nel contesto nazionale e internazionale.

Un contesto dove sembriamo essere tornati – per ora – di 50 anni, ma, vedrete, anche di più: dove l’Italia era sotto tutela di più di qualcuno, affatto sovrana, affatto libera, con una democrazia che definire ‘strana’ é dire poco, creatura cui non era consentito decidere per proprio conto, muoversi liberamente.

Tutti sostengono l’asset politico attuale, guai anche solo a parlare di cambiamenti e ancor peggio di elezioni politiche.

Una vera e propria ingiuria, una jattura indicibile anche solo ipotizzare un cambio di maggioranze (così è considerato l’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti, da parte dei cittadini italiani) che vede schierati politici di ogni tipo e risma, tutti prodighi di consigli e suggerimenti (anche se appaiono avere la caratteristica di veri e propri ‘ordini’): dall’Ukraina alle Cancellerie Europee e d’oltreoceano, ai potentati economico-finanziari (c’è stato chi si è permesso di suggerire persino di chiedere una sorta di permesso al CEO di Blackrock: il maggiore agglomerato economico-finanziario del mondo…), tutti tifano per non cambiare alcunché e tenerci i c.d. ‘migliori’.

Diversamente – dicono – sarebbe peggio per l’Italia e per gli Italiani. 

Ciascuno segua le proprie idee e le proprie valutazioni ma sapere che c’è chi ci considera partner importanti (o ambìta preda?) da tenere sotto ‘protettorato’, suggerendoci di tutto e di più, mi inquieta molto.

Inducendomi a ritenere che ‘a grande richiesta’ nulla potrà cambiare tra domani e mercoledì.

    * Elementi… Circa l’asserita penuria di acqua/gas/elettricità/petrolio e dei relativi derivati, fermo restando che abbiamo centinaia di pozzi estrattivi tuttora inattivi, è illuminante una dichiarazione della Sig.ra Rosangela ‘Rosy’ Mattei, nipote del compianto Presidente dell’ENI Ing. Enrico Mattei: riflessione, di fine Febbraio 2022  che qui riportiamo nella sua integrità ““

Ho sentito che l’Italia ha perso trenta anni per prevedere risorse alternative ai combustibili fossili russi. Ricordo che qualcuno parlava “del mio amico Putin !” e non pensava all’interesse del popolo italiano. L’assoluta incapacità di prevedere il futuro, il guardare solo ad un palmo dal naso e’ stato quello che abbiamo visto fino ad ora da parte della nostra politica.

Quando Mattei fece l’accordo per il petrolio russo (perché costava meno e pensava a far pagare meno la benzina agli italiani) e gli saltarono tutti addosso, contemporaneamente progettava il gasdotto dall’Algeria, progettava una centrale atomica che fu la più grande d’Europa, procedeva a sviluppare le ricerche da parte dell’ENI in tutte quelle parti del mondo dove gli permettevano di operare proprio per avere risorse proprietarie.

Queste iniziative di una persona che “guardava al futuro” sono state tutte cancellate con il suo assassinio. Alla sua morte furono interrotte tutte le ricerche di petrolio all’estero, fu bloccato il progetto del gasdotto algerino e ci affidammo” totalmente” alle risorse straniere” (Cefis). Non piangiamo adesso perché siamo inchiodati alle nostre stesse responsabilità. Rosangela Mattei””.

Parole e concetti netti, che resta molto difficile etichettare come infondati ovvero superficiali: così da offrire una chiave di lettura globale per una molteplicità di situazioni.                                                                                                         * Elementi… Ancora una volta ricordiamo che un sondaggio (commissionato a UN, curato da Victoria Bekiempis e pubblicato dall’IOP-Institute of Politics della Chicago University) ha rilevato che la maggior parte degli americani concorda sul fatto che il governo è corrottto e truccato contro la gente comune… Il 49%, poi, si sente sempre più estraneo nel proprio governo e quindi al proprio paese.

Il 50% degli intervistati non ngradisce parlare di politica con altre persone ‘perché non sanno da che parte siano’. Per lo stesso ragionamento (sentirsi estranei e quindi in potenziale pericolo) il 25% degli americani è disposto a prendere le armi contro il governo poiché sente che potrebbe ‘essere necessario prendere le armi’. 

Potrebbe forse essere questo il motivo, piuttosto che non altri, per cui si cerca con affanno di limitarne/evitarne le diffusione? (fermo restando che i delinquenti non hanno e continuerebbero a non avere problemi di approvviggionamento…).                                                                             * Elementi… A Roma, tutti attendono soluzioni… ma salvo tante belle promesse, ancora tutto langue. Dov’è la Roma Caput Mundi?

Certo: i guasti dell’amministrazione precedente non erano certo pochi… ma non credo che ciò possa essere più considerata una scusante.

Sentire poi galoppare di fantasia ipotizzando mezzi pubblici gratuiti a settembre/ottobre, o misure eccezionali, quali una nuova tassa  per l’accesso nell’area centrale (cui farebbero da contrappunto anche meno parcheggi a disposizione) fa tornare alla mente vecchi progetti degli anni ’70-’80: inattuabili senza recare danno (al commercio – sopravvissuto – ci hanno pensato?

O é più semplicemente un’altra forma per ricavare denaro tassando quei cittadini che non vogliono/possono essere limitati nei propri spostamenti, nelle proprie libertà?).   

Nella grande confusione attuale (bene alimentata, non trovate?), non ci resta che il coraggio e la tenacia per resistere al caos, allo sfacelo, al disordine, all’abuso e al sopruso, al terrorismo con cui viene condita la nostra quotidianità (ricordate le mie riflessioni sul concetto di ’emergenza’? E su come ci svolazzino sopra nerissimi corvi travestiti da fatine) in un contesto sempre più considerato come un vero e proprio disordinato, circo.                                                                                                                  Guardiamo avanti con speranza, sempre fiduciosi che il Bene trionfa sempre: anche nelle situazioni e nelle condizioni più difficili.




E pluribus unum. Ma davvero ce ne potrà essere solo uno, tra i tanti?

In modo particolare gli europei, ma in realtà i Cittadini del Mondo, ormai da mesi si stanno interrogando su tutto quanto sta accadendo.

Molti, troppi, eventi: tutti segnati da profonde. profondissime, contraddizioni, menzogne che emergono come tappi di sughero dall’acqua, apparenti grandi verità e altrettanto palesi grandi falsità…  

E il bello (il brutto, in verità!) è che i mentitori – dai piccoli e mediocri bugiardi, agli ingannatori seriali (per intenderci quelli tutti seri, azzimati, abili affabulatori, soffusi da un’aura di credibilità), per finire ai guitti – proseguono da tempo la propria nefasta azione senza che nessuno avversi la menzogna che è in loro e la distruzione che li segue, costringendoli a mettersi da parte ovvero a rispondere del proprio malfatto.

Non parliamo poi degli inesperti, degli inadeguati che possano essere piazzati in incarichi o cariche anche di rilievo: il guaio è che nessuno risponde, e quindi ‘paga’ per le proprie azioni!

Persino chi – per carica o incarico – avrebbe delle responsabilità, ha chiesto delle clausole di salvaguardia giudiziaria, per non essere chiamato a rispondere delle proprie azioni! Un non senso: politico, giuridico, sociale, e forse persino costituzionale

E poi, magari, questi signori chiedono proprio ai Cittadini di assumersi delle responsabilità, mentre loro le evitano accuratamente! Un gesto in commentabile, persino vile!

Guerre (la terza Guerra Mondiale si è consumata dal 1945 a oggi: ora va in scena un nuovo tipo di conflitto, e ancora diversi saranno i successivi…); vai e vieni di virus; siccità; carestia; crollo dei mercati; altalena delle piazze finanziarie; falcidia dei risparmi; dilagante impoverimento; inflazione; svalutazione; recessione; rarefazione delle materie prime; balzo dei prezzi nel settore energetico; aumento dei prezzi dei beni di prima necessità; aumento della pressione fiscale; assoluta inadeguatezza dei servizi… e chi più ne ha più ne metta: il tutto calato in un’atmosfera di continua emergenza, di terrore instillato e gestito per obbligare a credere a una e una sola versione dei fatti, evitando ogni contraddittorio, con Cittadini costretti a subire pressioni schiaccianti, tali da minacciare la loro stessa  sopravvivenza, la dignità di un lavoro onesto, mettendo in gioco la loro stessa quotidianità.   

Sorpresa? Vera emergenza? O piuttosto un’abile, diabolica, architettura preparata da lunghissimo tempo e fatta scattare al momento (quasi) giusto, utilizzando soggetti già preparati preventivamente, addestrati e messi in condizione di arricchirsi velocemente per poter eseguire ciecamente gli ordini di un qualche burattinaio di turno? 

Qualcuno potrà dire: il/i solito/i ‘complottista/i’!

In verità l’unica ‘macchinazione’ veramente in essere è quella attuata dal ‘Club delle Tre Scimmiette’: quello cui aderisce la gente che non vuol vedere e non vuole ascoltare, e a cui – pian piano – è stata tolta la parola o la stessa voglia di parlare…

Perché la realtà dei fatti e delle cose è posta prepotentemente, persino sfacciatamente, davanti ai nostri occhi: incontri, riunioni, relazioni, tra soggetti ai vertici della finanza, dell’economia e della politica mondiali, concretizzati in progetti, programmi, e – ormai – programmi esecutivi persino bellamente pubblicati, pubblicizzati e discussi.

Dove obiettivi e ruoli sono ben chiari: nero su bianco, inequivocabilmente (salvo che per gli aderenti al ‘Club delle Tre Scimmiette’…). 

Allo stato attuale, ciò che sta avvenendo – e il modo in cui sta avvenendo – è troppo attinente proprio a queste precise tracce, reali e concrete: tracce, orme, ben precise e speculari agli avvenimenti.

Per dirla in termini polizieschi, le ‘scene dei crimini’ perpetrati e le modalità di attuazione ci riconducono a ben precise volontà, a una esplicita premeditazione, alla presenza di connessioni e complici.  

Persino le modalità attuative poste in essere sui diversi scacchieri, hanno dei format molto simili: dall’utilizzo di ogni sistema e mezzo di informazione (strumentale a ‘fare’, ‘costruire’ e ‘imporre’ verità ‘pilotate’ all’opinione pubblica), alla graduale ma costante privazione di diritti, alla imposizione di obblighi di ogni tipo.

Certo: la tensione è alta, l’incertezza alimentata da una continua confusione nonché dalla costante istillazione di timori e paure, sembra regnare sovrana: e questa è la chiave di lettura per spiegare il senso di impotenza che ai più stronca/ inibisce ogni reazione.

Ma dai popoli si alza un mormorio che dall’alto non comprendono: forse viene scambiato con il suono sommesso della rassegnazione.

Ma in molti temono che possa tramutarsi in quello più sordo ma intenso della rabbia.

E per comprenderlo non ci vuole certo Pico della Mirandola…

Le notizie sono continue, ininterrotte, massivamente presenti, stordiscono chi non possa essere in grado di ben percepire, calibrare, fare la giusta selezione, soppesare; e inseguirle tutte è pressoché impossibile.

Motivo per cui, il cronista non fa in tempo a mettere in fila le notizie che queste sono non solo superate, ma persino ‘vecchie’.

Unica via, a parere di chi scrive, è che il Lettore abbia una sorta di traccia personale che aggiorna di volta in volta con gli elementi che possa avere a disposizione.

Ecco… elementi: e ne possiamo fornire in abbondanza, specie di quelli non troppo noti – per non dire ‘bellamente ignorati’ dall’informazione che non informa a 360° – così che possiate farvi un’idea più completa.

Elementi… Guerra, cecchini, mercenari, travaso di uomini e leader da una nazione a un’altra con uomini ‘allevati’ nel brodo di cultura di ben precise agenzie, laboratori di bio-terrorismo, strani virus – e loro mutazioni – chiaramente ingegnerizzati, al pari delle presunte ‘cure’: una esplosione di situazioni 

Una propaganda massiccia, ma a senso unico al fine di attrarci nella sfera della psico-tragedia in cui la stessa semantica delle parole giova a mascherare le reali volontà, la stessa verità dei fatti: gestiti in un modo tale da crearci una vera e propria ‘dipendenza’.

Come dicevo, per persuadere quello che per lorsignori è ancora il ‘popolino’ basta applicare le tecniche di comunicazione: martellarlo con versioni dei fatti accuratamente selezionate e preparate (tu, popolino, non devi pensare: ci sono qua io per pensare e per fare il tuo bene. Fidati!) evitando in modo tassativo comparazioni e confronti.

Un filtro attento che, a ben vedere riesce a creare situazioni di vero e proprio isolamento, tagliando letteralmente fuori dal mondo larghi strati della popolazione: proprio quella che, abbeverandosi a fonti non pure, non riesce a comparare, formandosi una propria, autonoma, opinione.

Certo, occorre fare sapienti, piccole, concessioni con ‘diritti civili’ per distrarre la massa, per quindi sottrargli dei diritti economici: che sono poi quelli che consentono la sussistenza quotidiana della gente [qualcosa del genere era già contenuto in un report di JPM del 2014].             

Elementi…  Il caos serpeggia sempre più, e sembra voler imprimere direzioni e velocità impensabili, con chiavi di lettura estremamente complesse e apparentemente disaggregate.

In Giappone il Primo Ministro Shinzo Abe – liberal-democratico, persona politicamente seria e preparata – è stato ucciso ieri a colpi di pistola da un attentatore, (le modalità, mi hanno fatto venire in mente l’uccisione di Yitzhak Rabin nel 1995).

In Inghilterra, BoJo – al secolo Boris Johnson – si è dimesso dal partito ed è in fase di allontanamento dall’incarico di Primo Ministro (non appena sarà stato identificato un ‘degno’ successore, forse a Ottobre/Novermbre).

In Francia, Macron ha serie difficoltà a gestire una nuova squadra di governo, alla luce dei risultati scaturiti dalle elezioni amministrative. Negli Stati Uniti d’America, Biden punta tutto – certezze e incertezze – sulle elezioni di midterm. Negli USA, l’inflazione ha galoppato furiosa nel breve volgere di poco più di un anno. 

In Europa, l’inflazione ufficiale è prossima alle due cifre, analogamente ai peggiori dati affrontati dai paesi membri da molti anni a questa parte. Putin – che per i suoi avversari – era prossimo alla morte, tanto fisica che politica, e che avrebbe portato la Russia alla sua fine come super-potenza, stremata militarmente, immiserita economicamente e finanziariamente, sfiancata da sanzioni di tutti i tipi, in ginocchio sul piano internazionale, abbandonata da suoi partner politici e finanziari… sta invece segnando tutta una serie di punti importanti a suo favore.

Certo, la mossa di Svezia e Finlandia – mai minacciate, ma che si sono ‘sentite minacciate’ -, che hanno dato un brutto calcio alla loro politica di neutralità, peraltro facendo delle impensabili concessioni alla Turchia, e che probabilmente si troveranno irte di postazioni missilistiche (difensive…)  sul loro territorio, e forsanche con molte testate nucleari (sempre difensive…), non p semplice da comprendere fino in fondo.

Ma sembra che le conseguenze dello strano balletto che avviene in Europa, anche ispirati da Washington, abbiano maturato frutti impensabili: innanzitutto la frenesia di molti stati nell’accaparrarsi fonti energetiche, un vero e proprio svolazzare di qua e di là sovente con risultati contraddittori.

In secondo luogo Russia e Cina, con la collaborazione dei paesi BRICS (quanto dileggiati nel passato…!), hanno dato forma e sostanza a un colpo magistrale: un’architettura finanziaria che produrrà una realtà fieramente contrapposta al dollaro americano, non più leader incontrastato negli scambi e nei regolamenti internazionali.

I BRICS ora annoverano Argentina, Iran, Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica, con un potenziale di 3,4 miliardi di consumatori, pari al 43% degli abitanti del nostro pianeta. Otto volte di più che non la debole Unione Europea.

E ciò nonostante che UE e USA continuino a sostenere come la Russia sia stata isolata. Un mondo in radicale trasformazione, quindi, un mondo che penso che punirà a chi troppo pretende senza averne grande merito, non tenendo conto di quanto il mondo sia cambiato.

Elementi… Rispondendo alla necessità di accelerare cambiamento e riposizionamento, Cina, Russia e India stanno operando per ‘saltare’ l’attraversamento del Canale di Suez, dando vita a una tratta ferroviaria di oltre 7,4 mila km. che garantirà un trasporto merci in metà tempo che non per via mare. Ossia: Suez deve dire addio a una buona fetta della propria ricchezza.

Elementi… Il referente governativo agli Esteri ammonisce che con una crisi di governo, l’Italia “perderebbe i fondi del PNRR, per il quale dobbiamo spendere soldi entro un certo tempo per avere altri fondi …(.)… Non riusciremmo neanche a fare la legge di bilancio, cioè non potremmo affrontare i problemi di famiglie e imprese.

Occorre dimostrare di saper governare, non si può scappare dalle responsabilità”. Siamo quindi sempre allo stesso punto, potrebbe dire un bambino che non conosce le cose della politica; tutti incapaci, tranne uno: l’uno di turno, ovviamente.

Ma allora, a cosa serve un parlamento? A cosa serve che i Cittadini eleggano dei propri rappresentanti, se questi vengono poi trattati da ‘incapaci’, da semplice e persino banale ‘comparse’, da pittoresca ‘cornice’ ?  Sembrerebbe così, anche perché se c’è chi sostiene che ‘o si fa come dico io o me ne vado’, c’è chi ne sostenga tali pretese.                                                                    

Elementi… Notizia di ieri: l’Euro si confronta duramente con un super-dollaro. Euro ai minimi dagli ultimi 20 anni, lo yen da 24 anni.

Il dollaro, martedì, è salito dell’1,26% contro l’euro che fissa a 1,0294 mandando la valuta comune ai minimi da Dicembre 2002, quindi degli ultimi 20 anni. Come pure si rinforza ulteriormente dello 0,34% sullo yen che fissa a 136,16, con la divisa asiatica al punto più basso da 24 anni.

E, per la prima volta dall’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso, il biglietto verde corre contro il rublo del 13% a 60,5, pur ancora in perdita del 18,8% su base annua nei confronti della valuta russa. Motivo per cui è lecito sottolineare che l’Euro – quella gioiosa macchina da guerra che, guidata da mani poco capaci (ovvero favorevoli a pochi…), stronca inesorabilmente economie, Cittadini, finanza e risparmi – lentamente ma inesorabilmente, negli anni si è deprezzato proprio nei confronti del dollaro USA.

Elementi… Nonostante migliaia di testimonianze seriamente scientifiche, sostenute da prove ormai schiaccianti e incontrovertibile documentazione probatoria – si continua a sostenere la necessità/obbligo di sottoporsi a trattamenti chimico-farmaceutici che corrono con il nome di ‘vaccini’, di ‘richiami’, di ‘booster’ conditi da minacce, possibili restrizioni delle libertà e imposizioni varie a tutti ben note ma che, di mese in mese, suscitano valutazioni sempre più critiche.

All’orizzonte, giochetti di parole utili a (continuare a) fregare i Cittadini: forse distanziamento sociale a 1,5/2 mt. (per favorire la captazione digitale dei dati); non più 4,5,6 dosi o ‘richiami’ ma – con linguaggio da marketing televisivo, ricordate la tanto attesa, imperdibile, ‘prima puntata della nuova serie’? – ‘prima dose del nuovo liquido, aggiornato’; niente più Green Pass, ma un caramelloso ‘portfolio digitale personale’, con gli stessi contenuti, anzi maggiori e più stringenti, adottando i quali non saremo più Cittadini nel pieno del godimento dei nostri (residui) diritti ma sudditi supini dipendenti da algoritmi di controllo (già: ma ‘chi’ controllerà? E chi controllerà il controllore?).

Si continua tanto a sbandierare l’amore sperticato per i soggetti ‘più fragili’  – ma chi sono? Anziani, malati, bambini, adolescenti? – da proteggere. Come? Inoculando loro altra roba! Ma se gli stessi specialisti Italiani stanno dicendo chiarissimamente che, al di à dello scarso pericolo intrinseco di questo intensificarsi estivo (una volta, i virus con il caldo ‘morivano’, si attenuavano moltissimo ‘spegnendosi’), i deceduti sono per oltre il 90% vaccinati e quasi tutti con altre importanti patologie in corso (Crisanti, Direttore di microbiologia e virologia dell’università di Padova, ospite di ‘In onda’, su La 7: «Nel 98% dei casi muoiono i vaccinati fragili, non i no vax»).                  

Elementi… Oltre ciò sembra ormai acclarato (scientificamente, non certo ‘per sentito dire’) che queste improvvise varianti (adesso ce n’è una in arrivo dall’India, e pare che sia molto ‘veloce’: la iscriveranno alle olimpiadi?) scaturiscano proprio dai soggetti che hanno subito la somministrazione del ‘liquido magico’. 

Evidenze… Ma chi sono in realtà questi ‘soggetti fragili’ di cui si fa citazione con solennità? I ‘fragili’ sono ormai coloro che sono ‘immunodepressi’ (ricordate le dichiarazioni preoccupatissime di Montgagnier,  Tarro e decine di altri ricercatori e scienziati ‘liberi’ da rapporti… imbarazzanti?): ovverosia, che hanno un sistema immunitario ormai compromesso da un ‘qualcosa’ che è stato immesso nel loro corpo.

Un sistema immunitario che subisce danni da fattori che ne ‘guastino’ o alterino i meccanismi di difesa e risposta, significa che è un sistema che ha perso funzioni e reazioni all’attacco di tumori, affezioni batteriche, attacchi virali e quant’altro possa minacciare l’essere umano nella sua meravigliosa armonia.

E questi ‘immunodepressi’, ossia quanti una volta ricevuto il ‘magico liquido’ si indeboliscono rapidamente sotto il profilo immunitario e quindi della loro risposta agli attacchi che da sempre il corpo umano subisce da malattie e morbi vari, non solo ‘sprizzano’ elementi di c.d. ‘contagio’ (una spirale senza fine, se si continuasse allo stesso modo?), ma diventano ‘vulnerabili’ essi stessi, producendosi danni al loro fisico come pure ricadute severe in quelle patologie dalle quali magari tempo prima hanno trovato sollievo o guarigione, ma che sono state incentrate proprio su terapie immunostimolanti, per favorire la migliore risposta possibile al male.

Elementi… Il Prof. Zichichi, il Prof. Rubbia e moltissimi altri scienziati – italiani e non – in tutto il mondo, e per ultima la NASA pochi giorni fa, affermano con certezza che il surriscaldamento globale del clima (ma anche della superficie terrestre) è dovuto solo a un 5% a causa dell’intervento umano, mentre per il 95% è dovuto per cause del tutto naturali (ossia: attribuibili al solo corso della Natura), m soprattutto per causa dell’irradiazione solare.

Quindi, tutto il resto che viene narrato e sostenuto, sono chiacchiere: peraltro molto dispendiose, strumentali al parossismo, verosimilmente parte di un progetto/programma teso a imprimere svolte autoritarie (dovete fare così…) mascherate da green e da ecologia, favorendo alcuni tipi di aziende e sfavorendone altre. Che quasi sicuramente non avranno alternative, salvo il potersi riconvertire: ma sarà dura.   

Evidenze… Al momento, chi sta segnando punti dopo punti e molti vantaggi, è la Turchia. I ‘demeriti’ altrui fanno lievitare meriti altrimenti opinabili. Ora è nuovamente in Libia che si giocano molte carte per il futuro di Popoli ed Economie. 

A presto incontrarci, per altre… Evidenze.

Ricordando che “LA STAMPA LIBERA PUO’ ESSERE BUONA O CATTIVA, MA SENZA LIBERTA’ NON POTRA’ ESSERE CHE CATTIVA” (Camus).                                      

 




LA MARIANNE, INDICA UNA NUOVA VIA?

Dalle urne francesi i risultati elettorali al secondo turno delle elezioni legislative, conclusesi ieri, hanno emesso una sentenza poco appellabile, ma estremamente significativa: con due importantissime chiavi di lettura.

La prima propone una cocente sconfitta per Macron e del suo raggruppamento Ensemble!, una forte ripresa dell’alleanza di sinistra Nupes di Jean-Luc Mélenchon, e – in ottima terza posizione – la destra del Rassemblement National di Marine Le Pen.

Ora, l’Assemblea Nazionale conta: 245 seggi per Macron – che prima contava sulla maggioranza assoluta -,  131 per Mélenchon, 89 per Le Pen, 61 – infine – per i Repubblicani.           

Repubblicani che potrebbero diventare il vero ago della bilancia, per consentire o meno a Macron di poter attuare il proprio programma nei prossimi cinque anni di un mandato rinnovato ad Aprile.

In Francia la politica è cosa seria, e molto seria è la presenza, la partecipazione, dei Cittadini alla vita della Repubblica: specie nei momenti di tensione e di emergenza.

Chi ha seguito le cronache da Parigi, non può non avere notato l’imponente massa di giovani scesi nelle Piazza a festeggiare, per questo o quello dei ‘contendenti’: aria di ‘risveglio’.

Ma avrà anche rilevato il dato che è la vera barra di governo del battello francese, oggi in acque oltremodo agitate: l’astensionismo ha toccato quota 54%!

Ossia, più di metà del corpo elettorale non si è espresso: protesta ma anche un voluto attendismo (per chi sappia leggere i numeri: senza provare a mortificare questa platea tanto vasta) che si preannuncia essere affatto che passivo.

L’apparente disaffezione alle urne, si espande in Europa: in un’Europa i cui governi sono molto poco attenti al vero, autentico sentire dei Cittadini. 

Un dato che va inevitabilmente a collegarsi alla posizione dell’83% (Germania) – qualcosa di simile in Italia e in Francia, un po’ meno nelle altre nazioni – dei cittadini che sono a favore del dialogo con Putin, ossia di una celere soluzione diplomatica dell’attuale situazione bellica in Ukraina: cittadini avversi alla guerra e all’invio incontrollato di armi sempre più sofisticate e quindi potenti, distruttive.

Chi scrive esprime il proprio convincimento che, sull’espressione di voto dell’elettorato francese, abbia emotivamente pesato il recente viaggio verso l’Ukraina del trio Draghi-Macron-Scholz: un viaggio preannunciato come ‘effettuato a titolo personale’, ma che ha indubbiamente offerto immagini e dichiarazioni che impegnavano i rispettivi Stati, l’Unione Europea, la Nato e quant’altro; il tutto condito da qualche abbraccio di troppo e da voluti, forse altrettanto incisivi, ammiccamenti.

Sempre seguendo quello che sta diventando un copione sempre meno ‘profumato’: un passo avanti (parlando di pace, e della necessità di una soluzione diplomatica), due indietro (sempre parlando di pace, ma ingiuriando con costante acrimonia Putin e la Russia), a zig-zag (sempre parlando di pace, ma inviando armamenti – sempre più pesanti – per ‘aiutare’ i combattenti ukraini, dimostrandosi reticenti a ogni soluzione diplomatica, paventando addirittura una violenta conflittualità  per molti anni [Sostengono alcuni, forse per prepararsi meglio a una guerra non di ‘logoramento’, ma molto più devastante, di cui la Russia possa essere l’unico obiettivo?]).

Le risultanze delle elezioni francesi, perse dal fronte che sosteneva il Presidente Macron, dimostrano che il Popolo, les citoyens, vogliono essere lealmente e compiutamente informati: vogliono decidere se e perché schierarsi con qualcuno, vogliono certezze sul proprio futuro, vogliono chiarezza sull’andamento ‘reale’ dell’incontrollato aumento dei prezzi, sui perché della rarefazione sui mercati delle materie prime, sulla stabilità dei loro risparmi, su un futuro – proprio e familiare, specie per le loro generazioni future – affatto incerto.

Le dichiarazioni delle varie cancellerie, degli organismi direttivi della UE e quant’altro, trasudano interessi persino poco chiari, in cui le parole ‘democrazia’ e ‘libertà’ suonano come comodi scudi, e alibi, per dissimulare altre e forse altrui volontà.  Le decisioni vengono prese (da pochi) ignorando che a subirle e a patirle sono i (moltissimi) cittadini dell’unione.     

Ma dalla Francia qualcosa si è mosso, offrendo chiavi di lettura diverse.   

Che la Marianne stia incitando verso il ‘risveglio’ generale, indicando una possibile via?

Dovremo stare attenti a cogliere ogni segnale, specie se possa indicare una direzione opposta al buio, all’estinzione dell’Umanità o a una sua forzata, subdola, drastica, riduzione: per fame, per malattie, per povertà.




Che ce l’hai un gratta e vinci te? quando lo Stato diventa criminale …

Pieraccioni usa questo tormentone nel suo film il ciclone stigmatizzando un’abitudine ormai consolidata nel popolo italiano, ovvero quella di affidarsi alla fortuna per far soldi.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=wI5Kah9yW0Y?feature=oembed&w=640&h=480]

Il lotto, gratta e vinci, lotteria Italia, totocalcio, hanno in comune una cosa importante, sono gestiti dallo Stato.

Dov’è il problema? direte voi, ma invece il problema c’è, ed anche bello grosso.

Proprio quello Stato che dovrebbe tutelare i suoi cittadini, li ha invece ingannati per anni giocando sul filo sottile del raggiro psicologico.

Prendiamo ad esempio il gratta e vinci: nel gratta e vinci io stato ti dico prendi questo biglietto grattalo e se trovi simboli che si combinano vinci.

Questo ci induce a  tentare la fortuna con il simbolismo di grattare il biglietto come se la nostra azione di Grattaggio fosse quella decisiva.

Questa è una evidente truffa posta su due piani.

il primo piano è molto semplice, l’azione fortunata avviene nel momento dell’acquisto del biglietto e non nell’azione di grattaggio, perché il biglietto è già vincente o perdente a monte.

Lo stato infatti sul monte di gratta e vinci stampati ha già definito le percentuali di biglietti vincenti, ovvero su 1.000.000 biglietti 1 vince il premio massimo due l’intermedio una cinquantina i premi minori e almeno due o trecento mila  vincono il prezzo del biglietto, mettiamo 5 euro.

Quindi lo stato sa già in partenza che su 15 milioni di guadagno ne mette tre a disposizione dei cittadini e dodici sono la sua vincita sicura.

Poi, per essere sicuro di non perderci nemmeno un centesimo, in vendita mette prima 500.000 biglietti ove non ci sono le vincite grosse e poi gli altri in modo da essere certo di aver raccolto i fondi per pagare i vincitori.

Questa cosa è delinquenziale perché si base sulla fiducia credulona del popolo italiano e su un concetto distopico di gioco che lo Stato attiva verso i cittadini.

Questa scorretta modalità operativa la paragono ai multa-velox messi in zone dove c’è il limite a 30 km orari o appena alla fine della zona di rettilineo, un evidente modo per fare soldi, non per tutelare i cittadini.

Ma la seconda cosa ancor più grave che ritengo insita nelle lotterie di stato è la truffa ideologica che ne costituisce la base.

Pensateci un attimo: quando giochiamo a carte con un nostro amico la probabilità di vittoria è facilmente calcolabile, legata alla fortuna alla bravura nostra e del nostro amico, ma quando ci sediamo al tavolo di gioco noi sappiamo che uno dei due può vincere ed uno dei due può perdere, sappiamo insomma che entrambi ci “giochiamo” qualcosa.

In pratica sappiamo di sederci ad un tavolo dove chi c’è vince o perde in base alle proprie capacità.

Le lotterie dello Stato sono invece l’equivalente di un patto leonino, ovvero uno dei due giocatori quando si siede al tavolo sa che non può perdere.

Inoltre forte di questa sua certezza, insinua nel credulone anche la velleità di “esserci andato vicino”; quante volte infatti se a noi esce un numero tipo 12 nella griglia dei premi troviamo un 13, un 14 ed un 17, che ci fa dire “ammazza, quasi …” spingendoci ad andare subito a comprarne un altro di gratta e vinci.

Ma questo sarebbe uno stato etico, uno stato che spinge i suoi cittadini alla soglia della ludopatia???

Infatti quei numerini vicini al nostro sono scritti appositamente dagli algoritmi inventati dalla zecca dello stato per far sbavare i fessi che ci credono e per farli continuare a giocare.

Non c’è quindi un gioco, una sfida, dove ci si cimenta per una propria bravura con un avversario, come nella scopa o nella briscola, ma c’è una truffa sia ideologica che psicologica.

Ed è gravissimo che questa truffa la propaghi il nostro stato, coscientemente e diabolicamente.

Ma nessuno della magistratura ha mai pensato di intervenire, o la corte costituzionale??? perché in fondo lo stato che promulga il gioco d’azzardo va contro l’art. 2, l’art. 28, l’art, 32 ed in fondo tutta la costituzione perché con le lotterie lo stato tradisce il cittadino, portandolo in un perverso meccanismo psicologico, studiato ed architettato per fare danni al cittadino, non certo per aiutarlo.

Ed ultima considerazione, ma può uno stato permettere che i propri cittadini cerchino nelle lotterie una speranza di futuro?

Secondo Noi no, ribelliamoci, alle prossime elezioni diamo il voto a chi se lo merita non a chi ci fa comodo.

Cerchiamo di essere Noi i padroni della nostra vita, non degli idioti ma perversi funzionari dello stato che non pensano al bene del popolo, ma solo al loro.

Cacciamoli, e cacciamo quella classe politica che li assume e li fa lavorare!!!!

 

 

 

 

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CHI HA VINTO E CHI HA PERSO…

La recente tornata elettorale, merita considerazioni pragmatiche, quanto più possibile pregne di VERITA’: poiché la VERITA’ è più importante di qualunque altra premessa, dal momento che senza di essa è impossibile impostare, programmare e attuare qualunque azione, qualunque correttivo, degni di tale nome.     

Ovviamente, non tutti hanno avuto risultati positivi: la parola ‘vittoria’ è eccessiva, poiché ci ricondurrebbe al piano delle solite tifoserie.

Il centrodestra non ha esaltato nella sua prova, mettendo in luce l’ormai ‘solita’ incapacità a fare fronte in modo unito, solido e solidale, nei momenti in cui occorre farlo.

FdI ha avuto un risultato sostanzialmente di segno positivo, ma occorre valutare in modo approfondito se tali positività siano state conquistate dal partito o piuttosto dalla sua leader: ovviamente, la differenza c’è, e non è solo formale.                             

La Lega, paga le indecisioni e l’assunzione di una posizione di appoggio al governo, sovente opposta al mandato ricevuto dalla sua platea elettorale. Forse, al suo interno, si è avviato un processo di revisione che potrebbe portare a novità.        

FI, si mantiene in quell’equilibrio che sappiamo essere legato al suo dominus: senza gloria e senza infamia, ma con molte incognite per il proprio futuro.                                                        

M5S, volente o nolente, è al suo redde rationem: l’elettorato l’ha pesantemente penalizzata, ma – in particolare – nel girare le spalle ai leader di turno, nel rinnegarne le posizioni assunte, non c’è stata una fuga verso destra (quale reazione abbastanza logica) bensì transitando nuovamente verso quella sinistra dalla quale proveniva.   

PD, la sinistra – stavolta- si è presentata in modo meno compatto rispetto a ciò che pone in atto in simili frangenti. Ritengo che molti dei 5S siano rientrati nella ‘casa madre’.  Forse, la sinistra ha persino ‘perso’ nella complessiva situazione dei consensi espressi: ma questo meriterebbe altri tipi di approfondimenti e di analisi.          

In parole povere: impossibile non notare che le ‘liste civiche’ costituiscono ormai un movimento riguardo il quale i partiti devono confrontarsi: pur rappresentando momenti di coagulo dei voti tali – talvolta – da scavalcare i partiti, costituiscono serbatoi di voti momentanei e variabili, premianti i soggetti che si presentano.  

Ma la soluzione non sta nello svuotare di voti il partito X o Y, va invece evidenziato che la disaffezione dai partiti va a coagularsi nelle liste civiche che offrano una qualche maggiore garanzia nel poter portare avanti un progetto un programma, a favore dei Cittadini.

Già… i Cittadini: ma loro hanno ‘perso’ o hanno ‘vinto’?   

Lascio a voi la risposta.       

 Ma mi permetto di sottolineare due elementi.

Il primo, il naufragio dei 5S – il cui elettorato è quasi ‘svanito’ -, a monte del quale c’è, almeno in parte, la responsabilità di questi anni di ‘strana’ gestione della cosa pubblica, e dei governi che sono stati espressi.  

Il secondo, che ci riporta alla fine dell’era Conte: quando la massima Autorità del nostro Paese, tirando le somme di incontri nel cui contesto non riteneva che emergesse una maggioranza in grado di gestire la Nazione, chiamò l’attuale premier, pur di formare un governo in grado di calcare efficacemente il palcoscenico internazionale.       

La situazione è mutata, oggi? 

I partiti che stanno accrescendo la propria platea di consensi, hanno la volontà e la forza di porsi autorevolmente alla guida del nostro Paese?

Certamente, quando verrà il momento di costituire un nuovo governo, i Cittadini si attendono fin da ora assunzioni di responsabilità da parte dei soggetti che hanno votato: ma niente tentennamenti, niente alleanze ibride che generino chimere mostruose, niente bla-bla-bla, niente paure.

I Cittadini, consapevoli dei moltissimi pericoli che corre ciascuno di loro, l’Italia, al pari di tutta l’Umanità, desiderano risposte, comportamenti, chiari, credibili e trasparenti, dove nulla sia più ‘segreto’ e dove nessuno possa avere ‘pieni poteri’, dove la Costituzione torni a essere la Regina della nostra vita e dove il Parlamento torni alla pienezza dei propri poteri. 

Ma il vero obiettivo di chi punta a un sussulto di dignità e di coraggio, è quel 50% di elettorato oggi ‘passivo’ – ma non assente dalla vita sociale e politica, non ‘amorfo’ come lo si ‘insulta’, né ‘rinunciatario’ -: credo fermamente che chi saprà stabilire un nuovo, credibile, leale, dialogo, con questi Cittadini, potrà fare affidamento su una platea importante, molto importante, in grado di offrire nuove opportunità.