img_5382-1

Gli avvenimenti di cui tanto si discute in questi ultimi giorni del 2024, ma anche in questi ultimi “tempi” e che stanno provocando divisioni e contrapposizioni anche durissime tra le parti, sembrano essere il frutto di scelte “furbesche” da parte di “persone” con poco buon senso, spesso con preparazione tecnica ma privi di “cultura” umanistica, politici, economisti, ideologi, sanitari, religiosi e così via, perpetrate nel tempo in virtù di interessi.

Sembra oggi venir sempre più fuori che questi fatti sono molto poco rivolti all’essere umano con visione di comunità, ma sempre più all’apparire per interessi, quasi sempre esclusivamente economici, personali o di piccole e potentissime lobby.

Per ottenere i risultati, non entriamo nel merito se positivi o negativi, si è dovuto stravolgere, indebolendola fino a farla scomparire e sostituendola, la cultura.

Così, la “cultura” quella vera, quella reale, quella morale, che racchiude l’insieme delle cognizioni intellettuali frutto di conoscenze, competenze e credenze, viene sostituita dalla cultura Woke progressista ideologica.

E’ proprio da questa sostituzione, che ha origine nel tempo da diversi anni e che durante il suo sviluppo, su vari settori, pone con azioni mirate, delle pietre miliari, che portano a quelle sintesi aberranti, di cui oggi discutiamo.

Diversi esponenti di alta levatura culturale, appartenenti a diverse formazioni intellettuali, quindi in maniera trasversale, indicano queste aberrazioni assai divisive per la società, come espressione satanica.

Rileviamo che queste indicazioni non arrivano da chi ha titolo perché si occupa di spiritualità e religione, bensì da intellettuali che si professano non credenti.

Lasciando libertà di riflessione ed interpretazione al lettore, ci soffermiamo ad evidenziare alcune delle notizie che stanno indicando i media e delle ripercussioni che ricadono sulla società civile.

La Commissione Cox sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo ed i fenomeni di odio, istituita il 10 maggio 2016 dall’allora Presidente della Camera On. Laura Boldrini, da cui è scaturita una relazione finale, ha stravolto, in nome del contrasto all’odio, tantissime abitudini, usi, costumi e linguaggio degli Italiani.

Tralasciando fatti, che pur se ritenuti di elevata gravità, hanno costretto numerosi personaggi a subire sanzioni pesanti condanne ed ammende, proprio in virtù degli effetti scaturiti dalla Commissione Cox, ricordiamo il caso del noto Direttore di Libero, Vittorio Feltri, costretto a dimettersi dall’Ordine dei Giornalisti, a causa delle polemiche sul suo modo di scrivere, senza usare mezzi termini, nel catalogare personaggi pubblici o fenomeni sociali e relativi protagonisti.

Un modo certamente duro, quello del Direttore Feltri, di esprimere i fatti, ma praticamente reale.

Tuttavia…

Ricordiamo anche un caso internazionale, dove inconcepibilmente fu incolpato il Presidente USA Donald Trump, fatto accaduto nel 2020, che ebbe in Italia una rilevanza notevole, proprio grazie all’Illustre Presidente Boldrini che si inginocchiò per la morte di George Floyd fermato in forte stato di alterazione, secondo alcune fonti, ed ucciso da un poliziotto in USA, per asfissia dovuta a compressione del collo.

Eppure il 10 Dicembre 2023 Robert Brooks 43 anni, a causa del pestaggio nel carcere USA di New York, non quindi con l’intento di essere fermato, è morto con la stessa modalità, questa volta perpetrata da tre poliziotti, ma nessuno si è inginocchiato, meno che meno l’On. Boldrini, né è stata data la colpa a Joe Biden allora Presidente USA.

Perché questa disparità?

Evidenziamo come si è voluto elevare e rendere più pesante il crimine di omicidio se a subirlo è una donna, creando addirittura il reato di femminicidio.

Reato certamente odioso, come ogni genere di omicidi e per questo tutti condannabili a pene severissime.

Osserviamo come censura sui social e pene severe vengono riservate a chi istiga odio, specialmente verso le donne.

Tante parole dai “politicanti” di turno, da altissimi rappresentanti delle Istituzioni Italiane, dalle femministe, dalle istituzioni religiose nelle commemorazioni di fatti che vedono coinvolte donne.

Riscontriamo un assordante silenzio degli stessi, quando invece sono coinvolte donne che lottano per la loro libertà, come avviene in Iran o in quei Paesi dove una cultura islamica feroce e repressiva le tiene in stato di schiavitù.

Pur non giustificando ciò che avviene in Paesi esteri, come appunto l’Iran, dove certamente ogni rimostranza del comune cittadino non viene preso in alcuna considerazione, deve farci riflettere ciò che accade in Italia, dove qualche area politica si eleva a moralista supremo.

E’ il caso del Rapper Tony Effe e della assurda diatriba che si è creata sul suo allontanamento dal “concertone di fine anno a Roma” che ha destato polemiche.

Improvvisazione, mancanza di cultura, forse legati ad interessi di varia natura, per il politicamente corretto definibile in “leggerezza”, è già il fatto di aver invitato sul palco, pagato con i soldi dei contribuenti, un personaggio che protetto forse da grandi interessi economici, istiga all’odio, alla discriminazione, alla sottomissione ed alla violenza contro la donna.

Gravissimo poi che si utilizza la diffusione mediatica, attraverso i social e la stampa, per incentivare un concerto dove vengono proposti i brani che mortificano ed umiliano la donna e tutta la società civile.

“Prendi la tua tria; Le serve una museruola; metti un guinzaglio alla tua ragazza; la scpo e poi si mette a piangere”

Sono alcuni dei passi che il rapper proferisce nei suoi brani.

Ed ancora: “Bionda, mi piace quando è italiana; Mora, se è sudamericana; Rossa, bella e maleducata; Basta che a letto fa la brava”

Come definire ancora queste espressioni?

Arriva Tony, inizia il party; volano schiaffi e reggiseni da ogni parte; con una sola botta faccio due gemelli; copro la mia pu**ana di gioielli; Ma non sei la mia tipa, quindi niente anelli”

Arrivare all’autocelebrazione poi…

“Sono Tony, non ti guardo nemmeno; A novanta così neanche ti vedo; Mi dici che sono un tipo violento; Però vieni solo quando ti meno” …

Come è possibile che si inviti ad una manifestazione di fine anno nella Roma considerata “Caput Mundi” chi inneggia una vergognosa, inumana, satanica sequenza di parole, istiganti all’odio della donna e di tutto il genere Umano?

Per di più subito dopo l’aperura delle porte Vaticane per il “Giubileo 2025” che vede coinvolti migliaia di giovani?

Forse l’improvvisa e provvidenziale illuminazione “Divina” di qualche personaggio ha fatto si che il Sindaco Gualtieri facesse un passo indietro revocando questo “scomodo” invito.

Le polemiche cui abbiamo assistito, sono note a tutti.

Riflettere tuttavia sul fatto che numerosi e blasonati autori, cantanti, attori, e personaggi di quel mondo che dovrebbero essere la “Cultura”, abbiano gridato allo scandalo ed alla censura, deve indurci seriamente pensare su ciò che potrebbe essere non solo l’ignoranza del termine, ma ‘avvenuta sostituzione con la Cultura Woke.

Cultura forzatamente inserita, con la complicità dei media asserviti forse anch’essi a poteri economici predominanti, già in altre manifestazioni canore come il Festival della Canzone Italiana…

Sembra poi inconcepibile che si dia l’autorizzazione al PalaEUR, ad un concerto a pagamento in contrapposizione al Concertone Ufficiale del Circo Massimo per favorire il repper.

Chi ha dato l’autorizzazione, dal momento che il PalaEur ha una partecipazione del Comune di Roma?

Uno strano modo di lavarsi le mani…

Auspicare un Intervento delle Istituzioni che blocchino certe aberrazioni è certamente lecito, oltre che doveroso il Loro intervento.

Forse dovrebbe essere di insegnamento per tutti ciò che è avvenuto a Milano per il concerto sold-out al Forum di Assago, dove il pubblico ha applaudito un video che riproduceva il Duomo di Milano in fiamme, al concerto di Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, nato a Lecco da genitori Marocchini.

Personaggio con alle spalle, secondo “il Giornale”, numerose condanne, che ha realizzato un finto video con il Duomo di Milano in fiamme che è stato applaudito da circa 15 mila giovani.

Rappresentare il Duomo di Milano in fiamme, pone una drammatica similitudine con il Duomo di Notre-Dame a Parigi, appena riconsegnato ad i fedeli dopo il terribile rogo del 15 Aprile 2019.

La distruzione, anche se simbolica, del Duomo di Milano che è uno dei punti di riferimento della cristianità rappresenta forse la distruzione della cristianità?

Quali valori intendiamo trasmettere ad i giovani, quando proponiamo queste aberrazioni?

Sconvolgente le urla di compiacimento dei giovanissimi, che si assoggettano ad una cultura, che sembra più satanica che altro.

Dove sono i loro genitori? Dove sta lo Stato, che permette ciò? Dove sta il Comune che autorizza questi eventi? Dove sta la Chiesa che giustifica?

Ci chiediamo, se al posto del Duomo di Milano avesse inscenato la distruzione di una moschea, quale sarebbe la reazione degli Islamici?

A questo punto non possiamo che dire:

Chi la fa… l’aspetti. Tutto torna…

La Penna Tempestosa

WP to LinkedIn Auto Publish Powered By : XYZScripts.com