Da poliziotto a Coach, il bisogno di difendere l’anima.

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Per un curioso caso del destino, mi “tocca” fare un comunicato stampa su Max Gentile, autore del libro “LIBERO DI RINASCERE “ edito dalla C.C. Editore.

Inizio a navigare sul web, m’imbatto nella sua biografia, nato a Genova l’8 giugno 1971. Esordio lavorativo nella Polizia, figlio e nipote d’arte, mi dirà poi in un’intervista.

Dopo 13 anni d’impegno sociale e lavorativo nella polizia, prima virata esistenziale: Max lascia la divisa ed entra nel mercato della telefonia e del network. Ma, soprattutto, Max inizia a ricercare in modo consapevole la sua strada, incomincia a leggere ed a studiare in modo appassionato, mette le basi di quello che poi diventerà il suo destino.

Anni di travaglio personale e lavorativo, in cui Max, senza saperlo, si ritiene, lui, per primo, libero di rinascere. Cambia lavoro, cambia residenza ed inaugura un nuovo corso di vita.

Nel 2003 inizia la collaborazione con H.D.R., la società di formazione di Roberto Re, dove Max riveste il Ruolo di Personal Coach, Trainer e Direttore a Verona, Venezia e Genova. Un’ esperienza maturata sul campo, che si converte in una sfolgorante carriera, con un record, non ancora battuto, di risultati ottenuti nel duplice ruolo di venditore e di formatore.

”Ho formato numerose risorse di diverse realtà aziendali tra le quali Tecnocasa, Remax, Fondocasa, Banca Mediolanum, Banca Fineco, Amway, Herbalife, Wind, Vodafone, Eni, Tam Tam Comunicazione, Crystal Nails, Le Grandi Firme della Bellezza, Epilzero, Ansaldo, Jean Louis David, Evos, Class, lavorando non solo con i commerciali e manager, ma in alcuni casi direttamente con il numero uno o con chi ha un ruolo dirigenziale; Inoltre ho allenato la mente e la comunicazione di liberi professionisti, agenti e sportivi sia in campo professionale che personale.”

Ma tutto questo, a Max, non basta… Anche se la gratitudine nei confronti di Roberto, suo maestro nel campo della formazione, resta grandissima, (Max riconosce infatti che nei 9 anni di collaborazione con Roberto Re ha ricevuto una fonte incredibile d’ ispirazione per l’Orientamento al Risultato e la Leadership), nel 2012, altro colpo di scena: l’allievo esce dal cono d’ombra del maestro ed inizia a brillare di luce propria.

Max si mette in proprio e definisce la sua storia di formatore contro corrente.

Da vero autodidatta, con un curriculum di competenze, più che di conoscenze. “Se ti interessano i titoli o i numeri, tra i vari, il “Pezzo di Carta” più altisonante è il Master in PNL, così come le 4.000 ore di “docenza” fatte o le oltre 6.000 ore di Personal Coaching effettuate. Penso tuttavia che un titolo o un numero non crea la persona.”, così si presenta sul suo blog, Max inizia a condividere riflessioni, esperienze, risultati e soluzioni con un pubblico eterogeneo, fedele ed appassionato che lo segue dovunque, non solo in giro per tutta l’Italia, ma sia in presenza che on-line.

La sua originaria missione sociale di mettersi al servizio degli altri, riemerge con una forza propulsiva nei suoi corsi, convegni e seminari.

L’antico poliziotto, diventato ora un coach d’alto livello, usa l’arma più potente, la forza della mente. Attenzione! Non la forza della sua mente, per manipolare le coscienze o plagiare i suoi seguaci. Ma la forza della nostra mente per intraprendere un percorso di consapevolezza, affinché ognuno di noi possa riconoscere il proprio valore unico ed irripetibile.

” Mi è sempre piaciuto sin da piccolo evolvere ed aiutare gli altri a fare altrettanto in 3 campi in particolare:

  • Realizzazione Personale
  • Realizzazione Emozionale
  • Realizzazione Spirituale”

Questo dice di sé nel suo blog.

Ma non è quello che dice, ma quello che fa, che crea la differenza.

Prima di tutto perché non insegna quello che sa, ma trasmette quello che vive. Chi lo segue da parecchi anni, sa bene che, con un’enorme coerenza di vita umana e di credibilità professionale, Max applica su sé stesso la regola del RADICARSI ED AMARSI. Lui per primo, ha scavato dentro di sé, per trovare la propria identità, per difendere la propria integrità, per creare e prendere la propria direzione esistenziale.

Poliziotto o allenatore, Max crede che il vero successo è amare sé stessi e mettersi al servizio degli altri.

Così, nel suo libro e nelle sue lezioni, ci insegna a smetterla di dare la colpa agli altri, a liberarci dalle paure, ad eliminare dalla vita i vampiri d’energia, a scollarci di dosso la “rimandite”. Ci invita a riflettere sul rischio più grande, che non é quello di morire, ma quello di non vivere, o meglio di vivere al di sotto delle proprie possibilità.

Quattro grandi paure, la paura della libertà, dell’abbandono, del giudizio, dell’approvazione ci bloccano e rappresentano una gabbia, da cui Max c’insegna ad uscire, per poi affrontare la paura più grande che non è il fallimento, ma il SUCCESSO. Sì, Max Gentile, ci porta sull’orlo della sfida più coraggiosa, quella di riuscire a dare il meglio di sé, di esprimere tutto quel potenziale che abbiamo dentro e che, paradossalmente, all’inizio temiamo.

Ci invita a riflettere su che cosa di negativo potrebbe succederci se finalmente realizzassimo i nostri sogni, su che significati ha per ognuno di noi il successo, non quello degli altri, ma il nostro successo.  Perché la paura più grande, per ognuno di noi, è quella di cambiare la nostra identità di basso livello con una più viva, vera, piena, vincente.

In un rovesciamento prospettico della formazione tradizionale, Max si oppone alla filosofia del raggiungimento degli obiettivi, liberandoci dall’ansia della prestazione. Anziché focalizzarci sul raggiungimento del risultato, “se raggiungo questo obiettivo, valgo, se non lo raggiungo non valgo”, Max ci provoca dicendo l’esatto contrario “se valgo, raggiungo l’obiettivo, se non valgo, non lo raggiungo”.

A questo punto è evidente che il feed back dei risultati ottenuti da Max Gentile, ci propone un caleidoscopio umano incredibile, ma veritiero ed esaustivo.

Ho selezionato qualche esperienza particolarmente significativa, ma ogni testimonianza è contagiosa.

Paola Fraschini, sette volte campionessa del mondo di pattinaggio a rotelle, dl 2009 al 2016, dice di lui: “Max è una persona unica perché sa guardarti dentro. Sa farti tirare fuori la tua vera potenzialità. Grazie Max per avermi creato quella “confusione” necessaria per poter cambiare, per prendere coscienza dei miei limiti, dei miei talenti, e vedere con altri occhi la mia vita.
Raccomando a tutti di poter fare questo percorso di crescita personale con un coach d’eccellenza come Max!!! GRAZIE di cuore!”

E per chi fosse interessato a sapere com’è andata a finire, Paola ha iniziato una seconda vita in Canada come artista del Cirque du soleil, superando la paura di smettere di gareggiare…

Katia Guiotto é invece un’imprenditrice immobiliare, che testimonia il suo successo lavorativo, ma soprattutto la sua sfida esistenziale vinta, aver sconfitto un tumore. “Raggiunto il mio obiettivo lavorativo mi ero resa conto che ero triste e stavo realizzando il sogno di qualcun’ altro. […] Fin dall’inizio del percorso con Max ho iniziato ad avere i primi risultati e li vedevano anche le persone intorno a me: sorridevo, iniziavo ad uscire di casa. Tutto bello sino a quando una notizia mi ha fatto crollare. Mi avevano diagnosticato un tumore dello stesso tipo del quale era morta mia madre. Mi sono affidata ad uno specialista che mi ha seguito dal punto di vista alimentare, mentre Max mi ha seguito dal punto di vista emozionale. I medici tutt’oggi non spiegano come sia guarita”. E, come se non bastasse, “Oggi dopo 2 anni dal primo contatto con Max ho lasciato il posto fisso e con il progetto immobiliare creato con il mio compagno e socio Mark guadagno in un mese quanto prima guadagnavo in un anno”.

Micaela Gregorini, titolare dell’omonima immobiliare, ci racconta a sua volta: “Prima ero una persona negativa che attraeva persone negative: chiedevo all’esterno le mie necessità. Oggi, in ogni gesto che faccio vedo che sono un’altra persona ed il mondo esterno se ne é accorto positivamente, facendomelo notare. Sento di emanare energia positiva, mi sento completa e gli esercizi di coaching che faccio sono un nutrimento per la mia anima. Max non so cosa abbia fatto, ma è come se avessi girato una pagina della mia vita. Oggi ho raggiunto una grandissima serenità, ho acquisito l’amore per la natura, ho imparato a dire di no, ho delle forme di altruismo che non possedevo e ho riscoperto l’amore per me stessa che mi ha permesso di comprendere dove sto andando. […] Tutto questo mi sta dando dei grandi risultati a livello lavorativo. Basti pensare che nell’ultimo mese e mezzo ho venduto 7 immobili in contesto locale di alto livello. Max è un uomo e non un extraterrestre: è nato per dare amore agli altri ed è una persona di grande sensibilità. Vorrebbe che tutti stessero bene e con chi vuole ci riesce molto bene”.

Claudio Zuin, titolare Airchip, dice di lui “Ogni volta che torno a casa dopo un suo corso mi porto qualcosa di prezioso. Max con poche parole ti mette a tuo agio, ti fa rilassare ed entri in sintonia con lui.

Rispetto ad altri formatori non ti dà solo nozioni o motivazione della quale ti dimentichi dopo pochi giorni che sei tornato a casa, ma ti permette di entrare in sintonia con te stesso. Ho imparato tante cose, ma quella che mi ha colpito di più è l’Essenza, la cosa più bella che abbiamo dentro di noi. Ho un intuito, ho delle potenzialità che sfruttavo solo per gioco, ma grazie a questo percorso ho imparato a sfruttarle anche in altri campi.

Quando scopri risorse che non sapevi di avere è difficile tornare nel limbo precedente. Cominci ad usarle tutti i giorni e la vita migliora.”

Sinceramente, potrei continuare con altre testimonianze di persone che hanno trovato pace e libertà, direzione di vita ed armonia interiore, ma per questo basta accedere al suo blog, alla sezione “cosa dicono di me”.

Voglio invece condividere con voi un aneddoto, che lo stesso Max Gentile mi ha raccontato. Maria Rita Parsi, famosissima psicologa era seduta tra il pubblico in un corso di 700 persone. Max Gentile stava presentando il suo libro e sperava tanto in un autografo della nota psicologa. Più parlava e più la psicologa prendeva appunti.

“Dentro di me ho pensato, chissà quante castronerie sto sparando…”, alla fine del corso, Maria Rita Parsi è venuta verso di me e mi ha chiesto: ”Che cosa posso fare io per lei?”. Mi si è gelato il sangue. ”Qui c’è qualcosa che non torna!…” , mi sono detto, ma ho avuto la prontezza di riflessi di chiederle “ Mi potrebbe scrivere la prefazione del libro?”.

Beh, andate a leggere cosa scrive di lui la Parsi, e, già che ci siete, concedetevi la libertà di rinascere…

Antonella Ferrari

 

 

 

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