Falcone e Borsellino sempre due di Noi.

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Lu 23 di maggio lu cielu da Sicilia s’ oscurau

A Capaci a terra tutta trimau

Li petri di la strata sataru e si rumperu

Falcone, la mugghieri e la scorta mureru

È questa una strofa, scritta da un mio professore, che oggi 23 maggio 2019 a ventisette anni dalla strage di Capaci io, Santi Di Leonardo, studente di anni 14, devo raccontare davanti ad una folla di gente scesa in piazza per celebrarti.

Devo raccontare di te Giovanni, di tua moglie Francesca Morvillo e degli “angeli” della scorta che in un pomeriggio di primavera siete stati traditi da quella Palermo che tanto hai amato e in cui tanto hai creduto.

Ma purtroppo qualcuno ti tradì Giovanni, e mentre passavi da Capaci per raggiungere Palermo, quel maledetto ordigno vi tolse la vita. Sono cresciuto con la convinzione che quell’ immagine di te e del tuo amico Paolo Borsellino che appare su un palazzo di Palermo, fosse destinata a diventare il simbolo della lotta contro la mafia.

Conosco il tuo operato attraverso la testimonianza di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti.

Tutti ti rimpiangono, dalle più alte autorità al più semplice dei cittadini.

Allora ancora oggi mi chiedo, chi ti ha tradito? Perché non si trovano ancora i nomi dei veri mandanti? Giovanni ti chiedo scusa se mi rivolgo a te dandoti del tu, considerando la tua personalità e il tuo ruolo di magistrato, ma mi sento molto vicino alle tue idee di giustizia, al tuo estremo coraggio e alla tua incontestabile onestà.

È questa la tua vittoria caro magistrato, che nessuna bomba potrà mai distruggere: le nuove generazioni ti ammirano, sei un esempio per tutti noi, lo dimostrano le partecipazioni dei giovani in ogni parte dell’Italia che in tutta Italia si radunano per celebrare te, tua moglie e tutta la scorta.

Parte da Genova alla volta di Palermo la nave della legalità per manifestare che noi tutti non ti dimentichiamo.

Noi giovani, oggi 23 maggio, urliamo a gran voce chi sono i nostri eroi: tu Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pio La Torre, il Generale Dalla Chiesa, Boris Giuliano e tutti gli altri che hanno dato la loro vita per riscattare la nostra amatissima Sicilia da coloro che per troppo tempo l’hanno tenuta in scacco, macchiando il nome della nostra splendida terra e di noi tutti che in essa viviamo.

Giovanni il cambiamento come dicevi tu deve iniziare dal modo di pensare, e quest’oggi io non posso che applaudire tutti gli agenti della scorta che con estremo coraggio a te sono rimasti fedeli fino alla fine: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, la tua fedele compagna di vita Francesca Morvillo che accanto a te quel giorno sedeva ignara della sorte a cui andavate in contro, o forse lo sapeva ma mail la sua mano ha smesso di stringere la tua. Io vi immagino così: mano nella mano oltre tutto, per l’eternità.

Santi Emiliano Karol Di Leonardo

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