Pasqua: vinca la Pace degli Uomini di Buona volontà

Non so chi si parlerà a Washington, cosa si potrà dire e secondo quali ottiche.

Ma da Italiano, eppur amante dell’ideale di Europa Unita voluta dai Padri Fondatori della stessa mi piacerebbe che chi di dovere parlasse e agisse in nome dell’Italia, dei suoi interessi e delle prospettive giovanili, occupazionali, produttive, industriali, sociali e politiche, così esprimendo i dubbi e le fortissime preoccupazioni dei Cittadini, al pari della volontà popolare di non farsi coinvolgere ancor più in aree e pratiche comunque conflittuali.

La UE, ossia i suoi esponenti – quelli che si identificano con ordini, diktat, imposizioni e visioni politiche anguste e punitive per il sociale, per l’agricoltura, il commercio… per tutto.

Punitivi oltre ogni limiti e coercitivi delle libertà e delle sovranità delle Nazioni e soprattutto dei Popoli europei – che tanto hanno ‘seminato’ tolgano le castagne dal fuoco con le loro mani!

‘Dopo’ potremmo trovarci – come spessissimo è accaduto – con tante pacche sulle spallle, poco fieno in cascina, la stessa opposizione verso ogni nostra (possibile quanto eventuale) buona e sana crescita, in guerra nella gestione interna, con costi dell’energia stellari, il controllo digitale sempre più pervasivo (ma tale da rendere del tutto insicura ogni cessione di dati a sistemi informatici anche di tipo istituzionale/governativo, vulnerabili ad hacker e professionista del furto, ma anche cessione, di dati di ogni tipo.
La nostra vita, negli ultimi 5 anni è stata stravolta.

Sarebbe ora di abbassare la serranda dell’orrida e insanguinata bottega chiamata “guerra” per alzare totalmente quella dell’attività chiamata “diplomazia”, nella quale pur eccellevamo, per così riportare l’Italia in acque più tranquille, in porti più sicuri- Per riparare lo scafo malconcio chiamato Italia e dare tregua a un equipaggio stanco, molto stanco.

Soprattutto di dover subire senza che la propria voce, le proprie istanze, meritino la giusta, dovuta, attenzione.