Ramelli e quella passione politica che oggi non è più così sentita

La storia di Sergio Ramelli è nota: uno studente, un tema scolastico, un pensiero espresso di libertà.
Mezzo secolo dopo, il suo nome continua a far riflettere, ed emerge un ulteriore dato interessante: com’è cambiato, da allora, il rapporto tra i giovani e la politica?
Rispetto agli anni Settanta, oggi si assiste a un progressivo disinteresse.
Pochi leggono, ancora meno si espongono.
La politica, per molti, è lontana, noiosa, qualcosa da evitare piuttosto che comprendere.
Non parliamo del mero voto, ma della partecipazione vera, fatta di studio, confronto e visione.
Quella passione che spingeva tanti ragazzi a interrogarsi sul mondo, a schierarsi, a scrivere e discutere con convinzione, sembra ormai sfumata.
È cambiato il clima culturale, certo.
Ma è anche cambiata la mentalità diffusa: si preferisce spesso restare alla finestra, evitando di prendere posizione su ciò che davvero conta.
La vicenda di Ramelli, in questo senso, diventa un simbolo per fermarsi e riflettere.
Non tanto per ciò che pensava, quanto per il semplice fatto che pensava.
E lo faceva con il coraggio di chi sa esprimere le proprie idee.
Oggi, in un’epoca in cui sempre più si osserva esporsi sui social per apparire, mentre si tace sui temi più complessi e profondi, quel coraggio semplice – quello di un ragazzo che scrive un tema – diventa forse la più rara delle eccezioni. E proprio per questo, merita di essere ricordato.
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