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“L’intolleranza è la paura che nutriamo verso l’altro quando temiamo che possa toglierci qualcosa”

Raimundo Panikkar

Questa frase l’ho letta la prima volta quando avevo 21 anni

e ancora la ricordo a memoria.

E la ricordo tutte le volte che guardo qualcuno e a pelle mi fa gratuitamente antipatia.

Allora, mentre una parte grande di me vorrebbe urlarle contro, offendere, aggredire…

una parte più piccola ma con più carattere mi porta a chiedermi:

“perché questa persona/ questa cosa/questo pensiero… mi fa paura?

Cosa potrebbe togliermi?”

E capisco che, spesso, non ho niente da temere 

e torno calma.

Mi capita tutti i giorni, più volte al giorno.

Lo vedo capitare di continuo, ovunque:

– un commento aggressivo a una considerazione pacata,

– un irrazionale pensiero radicato contro un atteggiamento generale,

– una posizione aprioristica e sorda alla ragionevolezza di una azione.

La paura ha una componente comune qualunque forma o causa abbia: 

è irrazionale.

Se fossimo abbastanza lucidi da poter accettare che la paura è cieca e l’intelletto è una candela,

Sarebbe tutto più chiaro.

Ma non è sempre così.

Come è difficile non avere paura.

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