Sono professori, non divani

Nei prossimi giorni sono attesi gli esiti delle operazioni di mobilità del personale docente, tante ancor oggi sono le vittime di una riforma beffa e del silenzio dei sindacati rappresentativi.

I sindacati ricevono messaggi quotidianamente di colleghi che sperano in un avvicinamento alla loro famiglia e tanti purtroppo temono la delusione che dal 2015 si ripropone ogni anno.

Sarebbe bello avere una mobilità straordinaria.

Sarebbe bello avere una vera azione di protesta da parte dei 6 sindacati rappresentativi.

Sarebbe bello che la politica si interessasse realmente ai docenti ed al personale della scuola tutto.

I sindacati cercano di fronteggiare in ogni modo tutta questa indifferenza ma ricordiamoci sempre che le battaglie si vincono solo se si è uniti!

Il vecchio adagio dice “l’unione fa la forza” ed è questo quello che faremo, uniti fianco a fianco contro un sistema che non funziona in barba anche a sindacati che hanno millantato vittorie e benefici e che alla fine si sono fatti conquistare dagli interessi personali.

Non è tempo di muri ma di ponti.

I docenti non sono firme sulle deleghe sindacali ma persone con affetti, radici nel territorio e tanto tanto tanto da dare alla comunità.




Totopapa

Conservatori? Progressisti?

Chi verrà eletto al soglio pontificio dopo Francesco I?
Un tradizionalista secondo lo stile pre conciliare? Un moderatore che seguirà le orme dei successori di Paolo VI e che strizzerà l’occhio al mondo conservatore?
Un progressista moderato sullo stile di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che unirà tradizione a progresso?
O un semirivoluzionario che sulla scia di Francesco I, troverà la quadra con le varie realtà non cattoliche, tentando di unirle tutte sotto un’unica realtà, ponendo così fine a secoli di scismi e di separazioni all’interno del mondo Cristiano?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Ecco il video di Simone Gambini

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=nWrIuGFIbG0?feature=oembed&w=640&h=360]



Il ghiaccio che non dimentica: una carota ricorda i test nucleari

Il ghiaccio che non dimentica: una carota ricorda i test nucleari.

Nel ghiaccio antartico tracce dei test nucleari del passato

È coordinata dall’Università di Firenze la ricerca che ha documentato e misurato in una carota di ghiaccio (un cilindro di ghiaccio perforato a partire dalla superficie di un ghiacciaio) la presenza di plutonio, dovuta agli esperimenti a partire dagli anni ’50.

La carota di ghiaccio estratta in Antartide dal gruppo di ricerca dell’Università di Firenze si è rivelata un vero e proprio “archivio ambientale”.

Il lavoro del team

Il team coordinato da Mirko Severi, Rita Traversi e Silvia Becagli, è riuscito a misurare tracce di plutonio-239, risalenti a test nucleari condotti molti decenni fa.

carota di ghiaccio appena estratta dal carotiere durante le fasi di misurazione e logging
carota di ghiaccio appena estratta dal carotiere durante le fasi di misurazione e logging

La ricerca è avvenuta grazie alle attività di perforazione, estrazione e analisi di un cilindro di ghiaccio perforato a partire dalla superficie di un ghiacciaio (altrimenti detto “carota” ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica  Chemosphere.

“Il plutonio-239 è un marker specifico per valutare gli effetti sull’ambiente dei test nucleari iniziati negli anni ‘50 e condotti fino agli anni ‘80″

Spiega Mirko Severi, associato di Chimica analitica dell’Ateneo fiorentino.

“Si tratta, infatti, dell’isotopo fissile primario utilizzato per la produzione di armi nucleari.

Il suo ritrovamento, in primo luogo, è utile per determinare una datazione accurata degli strati nevosi: dal punto di vista glaciologico, la presenza di plutonio-239 nelle carote di ghiaccio permette, infatti, di attribuire i campioni agli anni in cui venivano condotti i test sulle armi nucleari”.

il campo di Little-Dome C (Antartide) allestito per la perforazione profonda nell'ambito del progetto Beyond EPICA.
il campo di Little-Dome C (Antartide) allestito per la perforazione profonda nell’ambito del progetto Beyond EPICA.

A partire dal 1952, infatti, sono stati eseguiti numerosissimi test con ordigni nucleari.

In particolare, durante i primi esperimenti venivano fatti esplodere in atmosfera e la radioattività sprigionata poteva arrivare anche in posti remoti e lontani dall’esplosione, come l’Altopiano Antartico, dove il team dell’Università di Firenze ha eseguito il carotaggio.

I commenti

Il commento di Rita Traversi, associata di Chimica analitica Unifi:

“L’esistenza di tale materiale radioattivo in un posto così isolato, nella parte centro-orientale del continente a oltre 3mila metri di altitudine, dovrebbe indurre a riflettere su quanto l’azione dell’uomo impatti sul nostro pianeta.

I tempi di permanenza nell’ambiente del plutonio-239 sono lunghissimi, la sua concentrazione si dimezza in 24mila anni”.

Le attività del team sono frutto di un’esperienza avviata negli anni ’90 – nell’ambito del progetto EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica) – con progetti di ricerca in Antartide tuttora in esecuzione.

Nello specifico, la ricerca pubblicata su Chemosphere si basa su una carota della lunghezza di circa 120 metri, prelevata tra il 2016 e il 2017 e poi trasportata e analizzata nei laboratori Unifi del polo scientifico di Sesto Fiorentino.

la fase di estrazione dal carotiere
la fase di estrazione dal carotiere

Il commento di Silvia Becagli, tecnica del gruppo di ricerca:

“A differenza degli studi precedenti basati su tecniche di misurazione della radioattività che necessitavano di grandi quantità di campioni (qualche chilo di ghiaccio)  le analisi condotte nei laboratori Unifi hanno permesso di raggiungere risultati soddisfacenti con campioni dal volume molto più ridotto. 

Tale ‘snellimento’ è un vantaggio importante poiché generalmente i campioni da analizzare vengono suddivisi tra vari gruppi di ricerca; quindi, a una minore necessità di materiale per condurre le ricerche corrisponde una maggiore possibilità di eseguire ulteriori tipi di analisi”.




Voce ai sindacati delle scuole

Il nuovo spazio di Betapress per i sindacati delle scuole

Coerenti con la linea di condotta seguita in questi anni, convinti che il libero dibattito e il confronto onesto siano la base di una comunicazione veritiera e proficua, Betapress mette a disposizione sulla propria testata uno spazio per tutti i sindacati della scuola che desiderano informare la comunità scolastica ed extrascolastica dei propri progressi e delle proprie conquiste.

Betapress, grazie al canale YouTube BetapressTV, offre ai sindacati la possibilità di essere ospitati in una trasmissione a loro dedicata per un confronto fatto di crescita e possibilità di contraddittorio su tematiche sensibili del mondo della scuola.

Per partecipare all’iniziativa basta compilare il modulo di interesse e inviare il materiale secondo le norme editoriali a chiara.sparacio@betapress.it

 

Visita la pagine dello spazio dedicato ai sindacati della scuola

 

I comunicati dei sindacati




Più relazioni più precauzioni: lo studio dell’Università di Firenze

Firenze, 22 marzo 2023

Comunicato stampa

 

Covid-19, il ruolo cruciale dei partner e dei figli nella prevenzione delle pandemia

Pubblicati su PNAS i risultati di uno studio del coordinato dall’Ateneo fiorentino, frutto di due indagini condotte in 27 paesi europei

Avere figli e, in misura ancora maggiore, avere un partner porta le persone più anziane ad adottare maggiori precauzioni contro il Covid-19, a partire dalla scelta di vaccinarsi.

La conferma, arriva dallo studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica PNAS, che è stato coordinato da Bruno Arpino, docente dell’Università di Firenze, e svolto in collaborazione con i colleghi Valeria Bordone, dell’Università di Vienna, e Giorgio Di Gessa, dello University College London.

Professore Associato - Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni 'G. Parenti' (DiSIA)
Prof. Bruno Arpino, professore Associato Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni ‘G. Parenti’ (DiSIA)

Le analisi

Le analisi si sono basate sui dati raccolti nel corso di due indagini condotte in 27 paesi europei, Italia compresa, su soggetti di 50 anni e oltre realizzate nell’ambito dell’indagine Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe (SHARE).

La prima, con un campione di 35.786 individui, tra giugno e settembre 2020, la seconda, con un campione di 29.349 individui, tra giugno e agosto 2021.

Le indagini hanno fatto riferimento alla propensione delle persone a prendere precauzioni – quali lavarsi le mani, usare disinfettante, coprire tosse e starnuti, ridurre le uscite di casa per fare la spesa – e ad accettare un vaccino anti Covid.

Le dichiarazioni

“I nostri risultati mostrano che avere un partner o figli è un elemento complessivamente associato in maniera positiva alla probabilità degli individui in età matura e anziana di adottare comportamenti precauzionali e di vaccinarsi – spiega Arpino, docente di Statistica dell’Ateneo fiorentino-. In particolare la presenza di un partner aumenta di circa di 5 punti percentuali la probabilità di assumere tali decisioni”.

I risultati non sono sostanzialmente influenzati dall’essere o meno conviventi con il partner o con i figli, né sono guidati da particolari gruppi di età, sesso o gruppi di paesi specifici.

E, analogamente a quanto era già stato documentato da altri studi pre-Covid, confermano che il controllo sociale familiare ha effetti postivi sui comportamenti salutari.

“Nel contesto di una pandemia – commenta il docente, sulla base dei dati raccolti –, partner e figli possono fornire assistenza e informazioni utili per comprendere l’importanza dei comportamenti precauzionali e della vaccinazione. Un partner, in particolare, assicura un supporto emotivo e pratico che viene garantito in modo più consistente”.

E sempre per quel che riguarda l’aiuto pratico, i ricercatori hanno rilevato che avere figli è particolarmente importante per uno specifico aspetto: limitare lo shopping di persona e dunque la frequentazione di spazi chiusi e affollati dove il rischio di infezione è maggiore.

“Se da un lato dunque i contatti familiari possono essere fonte di contagio, il nostro studio mostra che i legami familiari stretti possono avere un’influenza positiva nella prevenzione e, di contro, che le persone più anziane che ne sono prive sono più vulnerabili da questo punto di vista – conclude Arpino –. Un’indicazione che potrà essere utile ai fini della progettazione di interventi e raccomandazioni per la prevenzione del Covid o di future pandemie”.

 

Ufficio stampa
Università degli Studi di Firenze

 




Canzoni vicine canzoni distanti

Due artisti di altri tempi: Cristina Ferrari e Simone Gambini

Abito Floreale e cappello di paglia legato al foulard lei; giacca, cravatta e stile un po’ steampunk lui.

 

Cristina Ferrari e Simone Gambini hanno preso parte all’ultimo video del regista avanguardista Claudio Bernieri, che con i suoi effetti speciali, e la sua passione per il retrò e il Vintage, li ha letteralmente catapultati nel passato, al tempo in cui, per le dichiarazioni d’amore, non si mandavano vacui sms, noiose emoticon, o messaggi privi di pathos, ma si regalavano fiori, si intrecciavano sguardi, si sfioravano sorrisi.

Il testo e la musica di Raffaele Pistone ci accompagnano con la magica voce di Cristina in una “CANZONE D’ALTRI TEMPI” dedicata a tutte le Mamme, anche a quelle “distanti”:

(https://youtu.be/5aYV6MRkAfQ)

Pur provenendo da esperienze artistiche diverse, Cristina e Simone, hanno un recente passato in comune: entrambi hanno partecipato a rielaborazioni musicali della Commedia Dantesca: Cristina fa risuonare nel nostro cuore la bellezza dei versi con la sua voce dolce e potente.

Dante, dopo aver attraversato l’Inferno e il Purgatorio alla ricerca della salvezza, ché la diritta via era smarrita, guidato prima da Virgilio e poi da Beatrice, ha raggiunto l’ Empireo.

È ormai arrivato alla fine del suo viaggio, in Paradiso, e si prepara ad affrontare l’ esperienza ineffabile per eccellenza, l’ excessus mentis in deum, la contemplazione di Dio nel mistero della Trinità.

Per uscire dai confini della sua mente umana e tuffarsi nella visione ultima ha bisogno di una grazia sovrabbondante, che può derivargli solo da Maria, colei che per prima, vedendolo smarrito nella selva oscura, è venuta in suo soccorso. Il cerchio si chiude. E allora San Bernardo, che accompagna il poeta all’ ultimo passo, innalza la sua preghiera alla Vergine, perché interceda per Dante presso Dio, sì che ‘l sommo piacer li si dispieghi.

Vergine Madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, /

termine fisso d’ etterno consiglio …  inizia così il canto XXXIII del

Paradiso, l’ultimo della Divina Commedia, il più bello e complesso per l’

altezza dei contenuti e dello stile.

Claudio Fanton con le sue note eseguite al duduk, l’oboe armeno, è riuscito a sottolineare e ad accompagnare la musicalità degli endecasillabi danteschi, creando un’ atmosfera sacra, sospesa, resa ancor più coinvolgente dalla straordinaria interpretazione di Cristina.

Antico e moderno si fondono per celebrare il Sommo Poeta.

Il suono melodioso e malinconico del duduk, un omaggio al martoriato popolo dell’ Armenia, accompagnando la preghiera, ci aiuta a vivere la bellezza eterna della Poesia, sublime musica per l’ anima.

(https://youtu.be/4arG33ZHnWo)

Simone interpretando Casella nel secondo canto del Purgatorio, (https://www.youtube.com/watch?v=myjYpQ9wV5M) in una versione musicale, capace di trasportare gli uditori nei tre mondi Danteschi, facendo rivivere tanto i terrori infernali, quanto le soavi beatitudini dell’Empireo, grazie alle musiche e ai disegni del suono del DJ e produttore discografico Dance, House, Soulful House-Deep, Joseph B (Joseph Brittanni), e del pianista Alex JB Martin, alla voce narrante di Kronos (all’anagrafe Gianluca Cellai, prof. di Lettere) e a personaggi del mondo Televisivo e teatrale, che coll’anima, la mente e il cuore, hanno realizzato questo colossale lavoro.




Aperitivo 4.0 – L’I.C. di Capriate che mette la scuola al centro della comunità

Riceviamo  e condividiamo la circolare 155 della prof.ssa Maria Rita Meschis, Dirigente dell’ Istituto comprensivo “A. Manzoni” di Capriate san Gervasio.

Oggetto: Ringraziamenti Serata Aperitivo 4.0
Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno partecipato, in presenza e attraverso la diretta

streaming, all’evento Tavola rotonda Aperitivo 4.0 il 27.02.2023!

Vivere la scuola come spazio di tutti e per tutti è stata un’emozione piacevole ed entusiasmante!

Eravamo 200 in presenza e abbiamo registrato più di 700 visualizzazioni in diretta streaming!

Stare insieme per parlare di scuola, di futuro, dei nostri giovani, di noi come comunità educante ragazzi, ha reso la serata un momento significativo per consolidare e costruire belle e sane “alleanze educative”.

Grazie a tutti coloro che hanno firmato la dichiarazione di Intenti “IO CI STO”! INSIEME PER LA SCUOLA!

Permettetemi di ringraziare tutti gli intervenuti:

  •  i ragazzi della secondaria di Filago che si sono esibiti nella band e i Proff. Parlante e Pozzi, i ragazzi relatori e i rappresentanti di Istituto che hanno condotto la serata insieme alla bravissima Conduttrice e giornalista Chiara Sparacio, a cui va un ringraziamento speciale per averci regalato il suo tempo e la sua competenza;
  • i docenti che si sono prodigati per la realizzazione della serata tra cui i miei collaboratori Ins. Lecchi Romina e Ins.Motta Luisa e i docenti del mio Staff, i docenti relatori e coloro che hanno partecipato in presenza e on line, i docenti che hanno aiutato nella parte organizzativa;
  • il personale di segreteria, i collaboratori scolastici presenti e la DSGA;
  • i due colleghi Dirigenti, intervenuti come eccellenti relatori: Salvatore Lentini e Strignano Stefania;
  • le mie carissime colleghe Dirigenti di Osio Sopra e Azzano San Paolo per il supporto reciproco;
  • i genitori rappresentanti, i consiglieri del Consiglio di Istituto e la presidente del CDI;
  • i Sindaci dei Comuni di Filago e Capriate e l’assessore all’Istruzione e alla Cultura presenti;
  • gli Alpini, la Fevapi, la Protezione Civile e i Carabinieri;
  • le associazioni culturali, sportive e di volontariato del territorio;
  • le aziende del territorio intervenute con delle rappresentanze in presenza;

Un ringraziamento ai due Comuni per aver offerto il rinfresco e a Corrado Faletti per aver messo a disposizione la diretta streaming su you toube, senza oneri per la scuola.

Tanti volti, un unico intento: la passione per la scuola, quale luogo di cultura e formazione delle nuove generazioni!

La serata trascorsa rappresenta un punto di svolta importante verso una scuola in evoluzione e trasformazione, sempre più vicina ai bisogni formativi degli studenti, in sintonia con il territorio, con le famiglie, con i tempi che stiamo vivendo.

Vi ringrazio ancora una volta per la fiducia e il sostegno!

Grazie per l’attenzione. Un cordiale saluto.

 

Per parte nostra, in qualità di testata che ha a cuore il mondo della scuola, ringraziamo la dirigente, i dirigenti intervenuti, le autorità politiche, gli eccezionali ragazzi e le loro famiglie e la comunità tutta che si è dimostrata attiva, interessate e partecipe.

Vedere una comunità che si comporta come tale e ha a cuore la scuola è una cosa a cui purtroppo non siamo più molto abituati e ci ha commosso.
Siamo curiosi di seguire i vostri successi.

Per chi volesse vedere la registrazione dell’interessante serata può andare al link

https://www.youtube.com/live/s6_dZLunt_o?feature=share




Partiti sfiduciati dal 60% degli Italiani.

Questo il vero dato significativo di queste elezioni: il 60% degli Italiani ha dichiarato di non credere più nel sistema dei partiti.

Il crollo dei votanti deve essere letto e non deve essere trascurato dai nostri governanti: ma come è possibile sostenere di essere alla guida del paese quando si ha il consenso di nemmeno il 25% dei cittadini, è probabilmente delirio di onnipotenza.

Così come è immorale, nonché da incoscienti, pensare di andare avanti con un piano di governo quando più della metà del paese ha dichiarato di non credere nel sistema che lo regge.

Esagerato direte voi, sono poi solo due regioni!

Vero ma sono le due regioni che in assoluto sono le più significative del paese.

In queste ore si sente parlare invece di consolidamento della posizione, di tenuta della maggioranza, di perdita di consenso ma perché i cittadini non capiscono…

Tutte grandi fesserie, figlie di una cecità politica ormai arrivata al paradosso di auto convincersi di essere, invece, la vista di Dio.

Il sistema dei partiti con la sua ottusità sta creando una maggioranza al di fuori di se stesso, maggioranza che non accetterà ancora a lungo di essere governata da uno sparuto 20% della popolazione.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a vari fenomeni politici, sempre piccoli e, se vogliamo, insignificanti nel percorso della storia, me che dovevano far riflettere il sistema dei partiti e chi lo governa per avviare un nuovo modello di governo del paese che fosse più in linea con le aspirazioni del popolo.

In primis gioca l’obbligo di interpretare lo spirito italiano, così come modellato da secoli della sua storia, un popolo profondamente non razionale, venendo da secoli di profonda credenza religiosa che facilmente scade nel soprannaturale e nel gigionesco mondo degli aruspici.

Un popolo che ha forti legami famigliari e comunque tribali, radicati come non mai in uno spirito di necessaria appartenenza a qualcosa o a qualcuno, fino a smontare il credo politico e sociale a favore del primo fabulatore arrivista.

Una massa sociale che ha radicato geneticamente il ricordo della sua grandezza passata e che oggi rivive come ispirazione sociologica, come ricerca di una dimensione che nel primeggiare possa trovare una sua ragione, ma che spesso si arrocca, quasi come un topolino da labirinto impazzito, in falsi miti ed illusioni di successo, dallo sport a personaggi di indubbia cialtroneria, soprattutto politici, sportivi ma anche mondani, presi ad esempio da generazioni immature e favolistiche, poco inclini alla fatica della riflessione e della ragione, ma più succubi di facili esplosioni di effimero successo.

Questo popolo è stato allevato dal sistema dei partiti con una progressiva serie di iniezioni di droghe post moderne, dalla televisione spazzatura ad una scuola trasformata a babysitteraggio costoso e poco formativo.

Su questo popolo il sistema dei partiti ha continuato a vivere lucrando l’anima della sua stessa fiamma di sopravvivenza.

Fu così che, già dopo la prima guerra mondiale, il popolo italiano decise di scrollarsi di dosso il sistema dei partiti lasciando ampio a spazio a quello che per un ventennio fu esperienza nuova, corporativa ma situata in un periodo storico che ben poco spazio lasciava ad una costruzione sociale prospettica e soprattutto gestita da personaggi usciti da un periodo come la prima guerra mondiale dove la bassezza dell’uomo era stato imprinting tragico sulle coscienze.

Dopo la seconda guerra mondiale il sistema corporativo del ventennio venne sostituito ancora una volta dal sistema partitico, forse per troppa fretta, per incapacità, o forse perché il momento richiedeva un sistema che nuovamente abbindolasse il popolo per riuscire a gestire, con una ristretta cerchia di oligarchi politicizzati, il Paese.

In 75 anni della repubblica abbiamo avuto 68 governi gestiti da 31 presidenti del consiglio, l’instabilità fatta persona, un paese che nella ingovernabilità pone la sua ragione di vita, che peraltro gli viene proprio imposta dal sistema partitico che lo regge.

Infatti un sistema partitico come quello italiano trae la sua linfa vitale proprio dal continuo avvicendarsi delle situazioni di governo, perché la stabilità richiede spesso decisioni scomode che il sistema dei partiti non può prendere, specificatamente per la sua natura effimera alimentata da un consenso becero e legato ad una ignoranza diffusa nella sua massa elettiva.

Nel 1994 il popolo italiano vede in un poliziotto di borgata con le manie da sceriffo il salvatore della patria e gli permette di affondare un transatlantico sicuramente da tirare in secco per le riparazioni, ma non certo da affondare in toto.

Eppure in quel momento quel poliziotto era visto come il William Wallace dè noi altri, il salvatore della patria e, nell’ebrezza della distruzione, nessuno si è accorto che il tutto fu una mossa astuta per sostituire un gruppo di potere con altro gruppo di potere.

Meglio? Peggio?

il dato da leggere è l’aumento del debito pubblico oggi 2700 miliardi, nel 1990 667 miliardi di euro, ovviamente.

Insomma pur di abbattere quelli che il popolino riteneva, forse anche a ragione, dei “delinquenti affamatori” siamo rimasti a “muoia Sansone e tutti i Filistei…”

Anche in questo caso occorreva leggere nell’insurrezione di popolo che osannava la caduta, l’odio nei confronti di un modello di governo che il popolo non amava e rispettava più.

In questo percorso di evidente disamoramento del cittadino verso il sistema dei partiti, arriviamo alla nascita dei partiti dal nulla e del nulla, sull’onda della contestazione al secondo gruppo di potere, che approfittando del bulletto giudiziario ha scardinato solo le poltrone e non il sistema.

Qui la reazione del popolo è stata un grande messaggio, ancora non capito dai detentori del sistema partitico: pur di farti capire quanto non mi piace il sistema dei partiti voto il primo incapace che si presenta pur di non votare voi.

La cosa ancor più divertente che lo slogan dei partiti “protestanti” era proprio vota noi perché siamo incompetenti di politica e quindi non potremmo fare i danni che hanno fatto quelli prima… niente di più sbagliato perché in realtà il mix che venne fuori tra competenti ed incompetenti fu ancora più deleterio che ciò che avvenne nella prima repubblica.

Dopo questa carrellata veniamo a Noi oggi e vediamo che il 60% degli aventi diritto al voto non lo esercita più: questa è la tragedia di questo paese, che non permette più l’esercizio della democrazia, al punto da obbligare i suoi cittadini, per farsi sentire, a rinunciare ad un loro diritto costituzionale.

Nonostante questo atto violento da parte del popolo sembra che nessuno abbia intenzione di fermarsi e leggere correttamente il messaggio degli Italiani.

Pericoloso atteggiamento di chi ancora esercita il potere, pericoloso perché non andare a votare è un segno di disaffezione del cittadino ancora più pericoloso del rogo mediatico del 94, e chi oggi si culla nella sensazione di stabilità e di vittoria, dovrebbe invece notare che dalla sua parte ha solo il 25% del popolo e contro ha il 75%.

E Verrà un Giorno … che quel 75%  non sarà più controllabile perché non avrà più niente da perdere.

 

 

 




Il feroce riscatto di Lavarini

Intervista al Barone Roberto Jonghi Lavarini, a seguito della notizia d’archiviazione del caso “lobby nera” di fanpage.

Il caso riguarda i presunti fondi illeciti a Fratelli d’Italia, per mano di Roberto Jonghi Lavarini, di Carlo Fidanza e di altre persone appartenenti alla destra milanese.

Il caso è nato da cento ore di riprese video, girate durante momenti conviviali o culturali degli indagati.

Ecco perché questa intervista, una delle prime rilasciate in esclusiva, dopo la notizia di archiviazione potrebbe essere intitolata 

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI: TANTO RUMORE PER NULLA

La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l’archiviazione per gli otto imputati nel procedimento aperto in seguito alla pubblicazione dell’inchiesta Lobby Nera del team Backstair di Fanpage.it.

 

Che effetto le fa sapere che l’indagine è sul punto di essere archiviata?

Eravamo certi della nostra innocenza ma in Italia non si sa mai, invece, dobbiamo constatare che sia la Guardia di Finanza che la Magistratura di Milano hanno svolto il loro dovere con serietà e correttezza, senza farsi influenzare da pregiudizi politici e ideologici, appurando, dopo dodici mesi di attente indagini (perquisizioni, sequestri di documenti, cellulari e computer, pedinamenti e intercettazioni) che non è stato commesso alcun reato, punto!

È stata solo una infame operazione politica fuorilegge di spionaggio, infiltrazione, tentata corruzione, diffamazione aggravata a mezzo stampa, contro la destra italiana.

Roberto Jonghi Lavarini e l'avvocato Ruggieri
Roberto Jonghi Lavarini e l’avvocato Ruggeri

Ha ricevuto, o avete ricevuto dagli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia, che fingevano di non conoscervi, delle scuse ufficiali, o quantomeno delle telefonate per complimentarsi con Voi?

In realtà, a parte qualche tragicomico scivolone iniziale, nessuno ha poi più continuato a negare l’evidenza, ovvero che, sia nella destra italiana (direi europea) che nell’ambiente politico milanese sono conosciuto da tutti. Comunque, in questi mesi, senza fare nomi, sono rimasto in costante contatto con i massimi vertici di Fratelli d’Italia, ma anche della Lega e di Forza Italia. Alcuni di loro, oggi al governo, mi hanno espresso anche la loro solidarietà e oggi la loro felicitazione per l’archiviazione.

Sappiamo che non è nuovo a momenti di goliardia tra amici e conoscenti, e che spesso i media, dalle Iene, a la Gabbia e ad altre trasmissioni legate a certe correnti politiche, vi usano come bersaglio. Si è fatto un’idea del perché e per quale motivo, tra i tanti politici corrotti, vengono ad attaccare proprio lei, che pur facendosi chiamare “barone nero” risulta essere un “barone bianco in mezzo a lupi neri rapaci?”

Tutti conoscono, nel bene e nel male, la mia giovialità e cameratesca goliardia, quanto la mia militanza libera, coerente e disinteressata.

Certamente io non ero l’obiettivo ma solo l’aggancio e lo strumento per attaccare Fratelli d’Italia, in particolare e non a caso, proprio l’onorevole Carlo Fidanza che era capo delegazione al Parlamento Europeo e Responsabile Esteri del partito, su posizioni tradizionali di destra sociale. Io credo che qualcuno abbia voluto correggere la rotta, esattamente come è successo con
Gianluca Savoini e la Lega

Anni or sono venne eletto presidente di zona 3 a Milano. Le va di raccontarci un po’ della sua esperienza politica?

Ho 50 anni di età anagrafica e 36 di ininterrotta attività politica, sempre a destra.
A 14 anni mi sono iscritto al Fronte della Gioventù di Via Mancini, del quale sono stato commissario cittadino, poi dirigente provinciale del MSI di Giorgio Almirante, dirigente regionale di Alleanza Nazionale, segretario cittadino e dirigente regionale della Fiamma Tricolore di Pino Rauti, per dodici anni consigliere di zona di Milano e per una legislatura presidente a Porta Venezia.
Poi indipendente di destra, ho sostenuto, negli anni, varie iniziative movimentiste e candidati del Popolo della Libertà, della Lega e di Fratelli d’Italia, partito con il quale sono stato candidato e primo dei non eletti, alle elezioni politiche del 2018.
Altro che sconosciuto marginale: se non ci fosse stata questa inchiesta, oggi sarei certamente deputato in parlamento… Ed anche oggi, diversi candidati alle elezioni regionali lombarde e non solo, hanno chiesto il mio appoggio elettorale.

Pensa di fondare un partito politico o di candidarsi in futuro per il bene della sua città?

I partiti veri non ci sono più, da tempo, perché la politica e le istituzioni elettive contano sempre meno, come il popolo elettore. Non intendo certo fondare un nuovo partito ma sono fedele sostenitore del MSE (Movimento Sociale Europeo – Eurasia, piccolo ma storico movimento politico culturale, apartitico e transnazionale, rifondato nel 2000 da Roberto Bigliardo e Guido Mussolini, con la benedizione di Jean Marie Le Pen). Alle elezioni scegliamo, di volta in volta, la lista e il candidato migliori da votare.

Quali sono, secondo Lei, i valori da promuovere in una città come Milano? Quali benefici e innovazioni apporterebbe se venisse eletto a qualche carica?

Milano funziona da sola, da sempre, grazie al laborioso popolo ambrosiano.

Una buona amministrazione dovrebbe semplicemente assicurare a tutti i suoi cittadini, una città più efficiente, sicura e pulita.

La giunta comunale dovrebbe promuovere grandi opere ma lasciarle fare ai privati, pensando invece alla ordinaria amministrazione, concentrandosi a sistemare degnamente scuole e asili, case popolari, le buche nelle strade, senza aumentare il costo dei mezzi pubblici e senza massacrare i milanesi con multe inutili, date solo per fare cassa.

Detto questo, sinceramente, oggi non penso proprio a candidarmi, da nessuna parte…

Carlo Fidanza, Chiara Valcepina, Roberto Jonghi Lavarini
Carlo Fidanza, Chiara Valcepina, Roberto Jonghi Lavarini

Progetti per il futuro?

Tanti ma di carattere culturale e professionale.

È noto che la mia seconda passione, insieme alla politica, siano gli ordini cavallereschi e l’araldica, le tradizioni che rappresentano l’anima profonda e spirituale della nostra civiltà eurasiatica cristiana…

E in questo momento storico ed escatologico, luci di speranza e rinascita le vedo solo nell’oriente ortodosso, ancora così solido e fortemente identitario…

E anche professionalmente, ad est, vi sono tante opportunità economiche e di sviluppo per i nostri imprenditori.

Ma il mio sguardo geopolitico futurista guarda anche all’India, alla Persia e all’Africa, dove ho solidi contatti, a riprova di chi mi accusa di essere razzista o xenofobo.

Prima di concludere, se vuole, ci lasci una massima o un motto, in modo da far appassionare i nostri lettori o ci dica qualcosa in più su di sé

Ragionate con la vostra testa, e siate protagonisti delle vostre scelte e del vostro futuro, amate la Patria e i Valori Tradizionali, e siate sempre pronti a difendere le Vostre Idee e i Vostri Ideali, quando questi siano Giusti e Onorevoli.




CANE NERO! CANE KRONOS! La musica dance in latino che conquista il web

Gloriam Musicantes: Il nuovo brano di Kronos & Brothers è primo sul podio della generale Itunes

Il contesto musicale

Negli ultimi cinquant’anni, complici le rivoluzioni sociali, la musica ha talvolta perso il suo ruolo guida ed è diventata strumento per corrompere e degradare i costumi e le idee delle diverse generazioni: la cronaca recente riferisce ad esempio, episodi di violenza e criminalità compiuti da bande giovanili, capitanate da sedicenti cantanti chiamati trapper (da trapping spacciare, riferito alle trap houses, luoghi abbandonati in cui si spacciano droghe), i cui brani musicali, sono spesso un inno ed un elogio alla malavita e alla delinquenza.

i musicisti

A far da contraltare ai vari rapper, trapper e pseudo cant-autotune, esiste fortunatamente un Gotha di artisti che usa le note per generare della buona musica. In esso è certamente presente il cantante lirico-latinodance Gianluca Cellai, in arte Kronos che insieme ai Brothers ha realizzato un nuovo brano nutrendo di nuova linfa la Dance in lingua latina.

Ripercorrendo le tappe che da Magica Europa ad oggi lo hanno portato sulle ali del successo, con questo nuovo brano che ha già scalato le classifiche della musica dance nazionale, Kronos nomina, come fossero Araldi o Inviati della Musica Dance i dodici deejay e li paragona agli Olimpi o Dodekatheon, ossia gli dei principali del Pantheon ellenico.

E come gli dei dal monte Olimpo, invisibile e altissimo, governano la vita degli esseri umani, allo stesso modo i deejay citati nel brano, Claudio Coccoluto (scomparso il 2 marzo 2021), Marco Benassi (Benny Benassi)  Sabino Alberto di Molfetta (DJ Albertino), Mario Fargetta (Get Far) Luigino Celestino Di Agostino (Gigi D’ Agostino) Giorgio Prezioso (Prezioso) Gabriele Ponte (Gabry Ponte) Maurizio Molella (Molella) Roberto Antonio Porchera (Roberto Ferrari) e Pasquale di Molfetta (Linus) e i Brothers (Giuseppe “Joseph” Brittanni, Walter “Watt” Mangione e Gabriele “Jack” Pastori) da “dietro le quinte, “governano le note” e le movenze dei fan che ascoltano e ballano la loro musica.

Kronos & Brothers tornano così con un nuovo, elettrizzante, infuocato brano dance in latino che in breve tempo ha anche scalato la vetta italiana della generale Itunes e che sarà un nuovo inizio per diffondere attraverso la dance, la lingua dei nostri avi, il Latino!

 Il video

A voi cari lettori auguro…buon ascolto!

Gloriam Musicantes Video

gloriam musicantes
gloriam musicantes

Il testo

Lyrics:

 MOVENTIA SINE SCIENTIA

DOCTRINA NON NECESSE

FORTUNA AUDENTES IUVAT

HISTORIA NOVA SCRIBAT

MOVENTIA SINE SCIENTIA

CESSATO MAIOR MALUS

ET ESTO AMICUM TEMPUS

 ACCURRAT FELIX VULGUS

Avete Coccoluto, undeviginti dj,

 Benassi et Albertino,

Fargetta et D’Agostino

 Prezioso et Gabry Ponte,

Molella nullus abest 

solum non accurrunt

Ferrari et Linus

 Oooh, olim die Brothers 

In unam silvam venunt

Et omnes musicantes 

volunt circum se 

 

 

MOVENTIA SINE SCIENTIA

 DOCTRINA NON NECESSE

FORTUNA AUDENTES IUVAT

 HISTORIA NOVA SCRIBAT

 MOVENTIA SINE SCIENTIA

 CESSATO MAIOR MALUS

 ET ESTO AMICUM TEMPUS

 ACCURRAT FELIX VULGUS 

 

Oooh, olim die Brothers 

In unam silvam venunt

et omnes musicantes

 volunt circum se

 Avete Coccoluto, undeviginti dj,

Benassi et Albertino,

 Fargetta et D’Agostino

 Prezioso et Gabry Ponte,

 Molella nullus abest

 solum non accurrunt

Ferrari et Linus

 Avete Coccoluto, undeviginti dj,

Benassi et Albertino,

Fargetta et D’Agostino

Prezioso et Gabry Ponte,

Molella nullus abest

solum non accurrunt

Ferrari et Linus