Vaccino SI, Vaccino NO, Vaccino BOOM!
Giovedì scorso, il 18 marzo, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha affermato: “Il Governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema sul vaccino di Astrazeneca.
La somministrazione del vaccino riprenderà già da domani.
La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”.
E sottolineiamo che, il via libera in Italia alla ripresa delle vaccinazioni con il siero anglo-svedese, dopo la sospensione precauzionale di 4 giorni, è arrivato a poco più di un’ora di distanza da quello dell’Ema, l’agenzia europea per il farmaco.
Neanche a farlo apposta, venerdì 19, sera, l’ASL Novara mi manda un sms: sono convocata per la somministrazione del vaccino anti-covid per l’indomani.
Preciso che sono un’insegnante di 55 anni che, su base volontaria, ha aderito alla campagna vaccinazione covid della regione Piemonte, con preadesione del 21 febbraio.
Bene, come indicato nel link il piemontetivaccina.it, mi presento in anticipo all’ appuntamento con
- tessera sanitaria,
- documentazione attestante l’effettiva appartenenza alla categoria (personale scolastico/personale volontario della protezione civile),
- modulo di consenso precompilato (14 pagine)
Prima anomalia, l’unico modulo di consenso disponibile sul sito della regione è per il Pfizer, lo compilo comunque, perché queste sono le indicazioni ricevute al triage.
Seconda anomalia, nessun operatore sanitario, né medico, né infermiere che incontro, porta una targhetta che lo identifichi, viceversa tutti i volontari della Protezione Civile portano un tesserino di riconoscimento.
Terza anomalia, il primo camice bianco che incontro, controlla i miei dati e su mia segnalazione constata che il modulo di consenso è per il Pfizer.
“Non c’è problema” dice, straccia l’ultimo foglio, quello con la mia firma, e mi invita a porre la mia firma sotto il nome vaccino ASTRAZENECA.
Del resto, che problema c’è, se prima mi avevano promesso un vaccino e adesso me ne fanno un altro?!?
Segnalo che sono allergica alla penicillina, “lo dica al medico”, mi risponde.
“Avanti il prossimo” si apre la porta ed è il mio turno.
Entro nell’ambulatorio, sono un po’ in apprensione, in questi ultimi giorni si è letto e scritto tutto ed il contrario di tutto sui vaccini.
Però, mi fido e, in fondo, mi sento fortunata a potermi vaccinare.
E poi le parole di Draghi con il responso dell’Ema mi risuonano in testa.
Il medico che mi riceve esamina il mio modulo e si informa su che tipo di reazioni allergiche ho avuto all’antibiotico in questione.
Spiego che una volta mi è venuta l’orticaria, ma nessun choc anafilattico.
Mi chiede “Sta bene?” Sì.
“Ha fatto il covid?” No.
“Ha fatto un tampone?” No.
“Mai nessuno?” No.
“E ALLORA? CHI GLIELO FA FARE DI FARE IL VACCINO? HA IDEA DEI RISCHI CHE CORRE?”
Rispondo “Sono un ‘insegnante, a scuola ci hanno invitato a vaccinarci…”
“NON CREDO CHE IL SUO PRESIDE L’ABBIA OBBLIGATA; NON VORRA’ FARMI CREDERE CHE RISCHIA IL POSTO DI LAVORO?!?”
Inizia a crescermi l’ansia, gli dico, “Ma lei chi è?” Risposta “Uno psichiatra”.
Incalza” CI PENSI BENE, IO GLIEL’HO DETTO”
Allora, gli segnalo che i miei genitori hanno avuto entrambi un infarto, che dei miei 4 nonni, tre sono morti per problemi cardiovascolari…
Lui continua a ripetere: “APPUNTO, ADESSO LEI STA BENE; CHI GLIELO FA FARE DI CORRERE DEI RISCHI?!?”
Sono agitata e confusa, penso quasi ad uno scherzo, guardo l’infermiera sperando che mi rassicuri.
Niente.
Vorrei scappare, ma mi sento inchiodata alla sedia.
“Braccio destro” mi dice e l’ago entra nel mio braccio.
Raccolgo le mie cose ed esco, in mano due moduli, precisamente:
- un foglio/questionario per i pazienti da inviare all’email a.car@asl.novara.it per la segnalazione di reazioni avverse (dove hanno indicato ASTRAZENECA; FEMMINA; 1° DOSE ORA E DATA di somministrazione; SPALLA DESTRA) con graffettato un foglio/scheda di raccordo anamstetico senza nessun dato anagrafico e niente firma.
- un foglio con il giorno e l’ora per la somministrazione della 2°dose con il mio nome ed indirizzo, ma ancora niente firma.
Ripeto.
Su entrambi i moduli non c’è nessuna firma, né qualifica.
Primo modulo SEDUTA VACCINALE del…NON COMPILATO.
MEDICO VACCINATORE, NIENTE FIRMA.
INFERMIERE VACCINATORE, NIENTE FIRMA.
Secondo modulo, IL MEDICO RESPONSABILE, NIENTE FIRMA.
Perché? Cosa sta succedendo?
Mi informo, anche gli altri, come me, non hanno neppure uno straccio di scarabocchio di firma.
Che strano…
Allora, non appena torno a casa, faccio un’indagine tra gli altri colleghi, già vaccinati da tempo, anche loro, o non hanno in mano nessun modulo o non hanno firme leggibili o qualifiche a cui appellarsi.
Bene, no anzi male.
Se il medico ha fatto di tutto per dissuadermi (mi rammarico non averlo registrato, lo so è la mia parola contro la sua) e se in generale è una prassi, verificabile dai documenti, quella di non firmare, come faccio io libero cittadino a sentirmi sicura?!?
O forse quel medico negazionista ha agito bene, in scienza e coscienza per mettermi in guardia, spiegandomi in “lingua comprensibile”, come recita il modulo che ho firmato, quali sono i rischi?
Cosa significa in questo momento essere medico?
Ed essere insegnante?
Che cosa possiamo fare per non trasgredire la legge, tutelando al contempo la nostra e l’altrui salute?
Ok, possiamo rifiutarci di vaccinarci, ma se davvero il personale medico e quello scolastico rifiutasse in blocco la somministrazione del vaccino, cosa succederebbe?
Se uno si è deliberatamente rifiutato di vaccinarsi e poi si ammala di covid, l’Inps risponde?
Ed infine, se uno è un medico no vax, fa bene o fa male ad allertare il paziente?
Come concilia il suo obbligo legale di somministrazione del vaccino con il suo scetticismo medico?
Che cosa sanno in più i medici che noi non sappiamo?
Se, per legge, un medico deve procedere alla somministrazione del vaccino, è deontologicamente corretto, da parte sua, insistere ad allertare il paziente a priori, senza che questi gli abbia chiesto un parere?
Ha esercitato una forma gratuita di terrorismo psicologico o ha coraggiosamente e lecitamente espresso il suo dissenso?
Qualcuno mi ha detto di denunciarlo.
Perché?!? Dico io.
In fondo lui ha fatto il suo dovere, il vaccino me l’ha fatto.
Avrebbe fatto bene a tacere, a tenersi per lui le sue perplessità?
Per me no.
Primo, perché siamo ancora, fino a prova contraria, in un paese libero e democratico, dove vige il diritto di parola.
Secondo, perché sia lui, medico, che io, paziente, siamo gli ultimi anelli di una catena, un sistema statale, che comunque non sta funzionando.
Lui nella sanità, io nella scuola.
Sfido chiunque a dimostrarmi il contrario.
Le scuole sono chiuse e la Dad non funziona.
Le terapie intensive sono ancora al collasso ed il personale medico sanitario ha pagato a caro prezzo il suo ruolo, sia sul piano personale che legale.
Niente e nessuno ci sta garantendo che il vaccino ci metta al riparo dal rischio di ammalarci e ci dia un’immunità permanente.
Prima sotto il governo Conte e poi adesso nel governo Draghi, i politici si rimangiano la parola, dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.
Alzi la mano chi si sente protetto dalla politica e rassicurato dalla stampa.
Siamo onesti, ogni giorno, chiunque di noi, semplice cittadino, da un anno a questa parte, è in balia di un ennesimo bollettino medico, di un altro d.c.p.m, di una nuova zona rossa…
Uno dice, “mi informo”.
Ma dove sono i dati scientifici, se, ogni giorno gli esperti che vanno in televisione, giocano a confondere la gente, cambiando l’informazione scientifica in disinformazione mediatica ed in strumentalizzazione politica?!?
Ringrazio quel medico che mi ha obbligato a riflettere che siamo anelli di un sistema che non tiene.
E come io, docente, so che non c’è né Azzolina, né Bianchi che tenga, la scuola si sta trascinando verso la fine del secondo anno scolastico a rotoli, così, quel medico, sa che è ora di finirla di raccontare palle sulla sicurezza dei vaccini.
Stiamo andando incontro a mani nude alla pandemia, e chi vivrà, vedrà.
I Vaccini Panacea di tutti i mali… ma ricordiamoci che da poveri ci si ammala di più…
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