I pellegrini del concorso a cattedra

Prima di leggere l’articolo

In questo articolo abbiano analizzato la situazione della classe di concorso A12 relativa alle regioni Campania e Basilicata ma si tratta di un discorso generale e che deve spingerci a riflettere sull’organizzazione del concorsi pubblici.

Certo il film nati stanchi di Ficarra e Picone racconta come i protagonisti partecipassero ai concorsi pubblici più per il piacere di viaggiare che per il desiderio di superare l’esame, però non crediamo sia la condizione prevalente di chi affronta concorsi e prove oggi.

La convocazione di A12

Ieri, 12 giugno, in mattinata, l’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata ha pubblicato un avviso che annunciava che, considerato il grande numero di candidati  (3.065 tra Campania e Basilicata stando al documento), le convocazioni per l’orale avverranno in due gruppi e saranno esaminati da 7 commissioni.

Nota bene, di questi 3.065, i Campani dovrebbero essere 2.179, per deduzione i candidati per la Basilicata dovrebbero essere 886.

Antefatto

Con decreto del 18-01-24 sono state aggregate le regioni di svolgimento delle prove orali sulla base delle classi di concorso.

Facciamo alcuni esempi chi desidera insegnare “Disegno e storia dell’arte nell’istruzione secondaria di I e di II grado” e si trova in Emilia Romagna, Calabria, Campania, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana Umbria… dovrà sostenere l’esame in Emilia Romagna.

Chi concorre per la Sicilia (ciò vuol dire che, ragionevolmente, la sua vita si svolge in Sicilia) dovrà sostenere l’esame in Emilia Romagna: 1300 km più lontano.

Le polemiche non sono poche e non lo sono state.

In questo articolo poniamo una lente di ingrandimento sulla classe di concorso A12 – Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di I grado e di II grado.

7 Commissioni

Per esaminare nel più breve tempo possibile 3.065 candidati sono state costituite 7 commissioni, ciascuna delle quali dovrà esaminare 438 candidati.

Ipotizziamo che ogni commissione esamini in media 16 candidati (8 al mattino e 8 al pomeriggio), dovrà affrontare 27 giorni di esami.

Diciamo che le commissioni potrebbero essere impegnate, secondo questi calcoli, per tutto luglio e agosto.

I pellegrinaggi

“Santa Basilicata di Compostela” ha commentato qualche candidato sulle chat dedicate al con concorso, per indicare la distanza e la difficoltà di raggiungimento delle sedi di esami.

Le scuole in cui si sosterranno gli esami sono a Melfi (PZ), Potenza, Venosa (PZ), Castronuovo San’Arcangelo (PZ), Lauria (PZ), Pisticci (MT), Policoro (MT), Ferrandina (MT).

Avendo “perso le speranze” a un ruolo che in Campania ha quasi 3000 candidati per circa 30 posti, proviamo a sorridere guardando graficamente cosa vorrebbe dire andare a sostenere l’esame.

Ipotizziamo la partenza da Napoli (e di quasi 3.000 candidati è solo una piccola parte che vive a Napoli, la maggioranza si trova nelle zone limitrofe)

Napoli – Melfi (PZ)

napoli Melfi

 

153 km

In macchina: 2 ore (questo è buono) ovvero 74 km circa in un’ora

Coi mezzi: 4 ore

Per gli amanti del genere, a piedi: 1 giorno

Napoli – Potenza

napoli potenza

 

161 km

In macchina: 2 ore (questo è buono) ovvero 72 km circa in un’ora

Coi mezzi: 2 ore

Per gli amanti del genere, a piedi: 2 giorni (il doppio rispetto a Melfi)

Napoli – Venosa (PZ)

napoli venosa

174 km

In macchina: 2 ore (questo è buono) ovvero 81 km circa in un’ora

Coi mezzi: 6 ore e mezzo (qui la situazione si fa più complicata)

Per gli amanti del genere, a piedi: 2 giorni (lo vediamo quasi come uno standard)

 

Napoli – Castronuovo San’Arcangelo (PZ)

napoli Castronuovo San'Arcangelo

 

Castronuovo San'Arcangelo mappa

218 km

In macchina: 3 ore quasi ovvero 81 km circa in un’ora

Coi mezzi:  4 ore

Per gli amanti del genere, a piedi: 2 giorni

Napoli – Pisticci

265 km

In macchina: 3 ore ovvero 84 km circa in un’ora

Coi mezzi:  maps nell’immagine non segna ma cercando, c’è un bus che in “sole” 3 ore porta a destinazione

Per gli amanti del genere, un sogno a occhi aperti: a piedi, 3 giorni

Napoli – Policoro (MT)

260 km (ma anche 313)

In macchina: 3 ore ovvero 84 km circa in un’ora

Coi mezzi:  circa 5 ore e mezzo ma a tratti anche 8

Per gli amanti del genere, a piedi: 3 giorni

Napoli – Ferrandina (MT)

250 km

In macchina: 3 ore ovvero 81 km circa in un’ora

Coi mezzi:  maps nell’immagine non segna ma cercando, c’è un bus che in circa 3 ore porta a destinazione

Per gli amanti del genere, a piedi: 2 giorni

Perché partire se…?

Tanti candidati  in queste ore si stanno chiedendo quanto valga la pena affrontare un viaggio così scomodo (perché è della difficoltà nel raggiungere i luoghi di esame che si parla), facendo intanto coincidere convocazioni per la classe di concorso “gemella” (a22: italiano storia e geografia nella secondaria di primo grado)

se

  • ci sono solo 30 posti per quasi 3000 candidati (e su questo non si può sindacare)
  • non si capisce se vincere il concorso darà o meno punti in più cumulabili al superamento degli esami per altre classi di concorso (es. a22)
  • incastrare le date delle convocazioni con altre classi di concorso (molti si stanno trovando ad essere convocati lo stesso giorno in più classi di concorso)
  • non è un esame abilitante: chi vincerà il concorso (anche non risultando assegnatario del ruolo) non sarà abilitato all’insegnamento della materia e dovrà, eventualmente, sostenere un altro concorso (oltre che conseguire i CFU aggiuntivi)

Risposte e polemiche

In questo articolo non si danno queste risposte (non siano noi in grado, però ci piacerebbe che qualcuno di preparato le desse) e non vogliamo fare polemiche (che non troviamo né utili né costruttive).

Invitiamo tutti i candidati a non scoraggiarsi, non ascoltare cosa fanno gli altri (se si presenteranno o meno) ma di avere fiducia nelle proprie capacità e misurarsi con questa articolatissima (per contenuti e logistica) prova.

Il lavoro del docente è un lavoro che si conquista superando tantissime – alcune inimmaginabili – prove.

Non è la sconfitta in alcune prove che farà la differenza, non saranno una domanda disciplinare estratta a caso su un programma sconfinato, o un momento di paura e confusione a mettere in dubbio la capacità di trasmettere i processi di insegnamento  presente nel buon docente.

In bocca al lupo a tutti.

 




Droni e riabilitazione Montecatone nuovamente precursore dei tempi

Il centro di riabilitazione di Montecatone (Bologna) ha ospitato il primo corso propedeutico UAS A1-A3 droni.

Il corso è nato dalla collaborazione tra la società HITO, l’ente di formazione Seneca e il centro di riabilitazione di Montecatone.

Chiara Sparacio intervista

Roberta Vannini: coordinatore terapia occupazionale servizio socio educativo

Giuseppina Iorio: medico neurologo e co-founder HITO

Stefano Romagnoli: confonder HITO

Renzo Colucci: direttore dell’ente di formazione Seneca

Fulvio Fileni: co-founder HITO

Alessandro Soldati: formatore HITO

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=fraoRpZZnlo]




Le “verità” effimere di Valditara

Questo non è un articolo semplice.

Non è un articolo che si legge velocemente né di quelli che si scorrono per far passare il tempo.

Questo articolo non è né facile da leggere né da scrivere.

Questo non è un argomento nuovo, né sconcertante nella sua unicità, né, ahinoi, inaspettato o in aspettabile.

Noi di betapress abbiamo già scritto, in precedenza, riguardo alla fantasia al potere, alla coerenza del ministro Valditara, alle incongruenze fatiche di cose dette e poi negate.

 

In questo articolo tratteremo l’argomento delle cariche dirigenziali del ministero dell’istruzione e prenderemo ad esempio il caso di Marco Ugo Filisetti.

Marco Ugo Filisetti è stato direttore generale del bilancio del MIUR dal 2005 al 2013: negli anni difficili della ricostruzione del bilancio delle scuole, quando mancavano i soldi per la carta igienica,  quando c’era la prima spending review, quando i fondi europei erano ancora solo a 4 regioni.

Però è andata bene: sotto di Lui i bilanci delle scuole hanno iniziato a migliorare, sono stati rilasciati importanti progetti come l’ordinativo informatico locale per il colloquio con le banche, gli inventari, io conto, il nuovo decreto di contabilità, la riscrittura dei controlli sui fondi europei.

Anche grazie a questi successi viene trasferito alla direzione sistemi informativi ed anche qui incomincia la sua attività di riordino della direzione.

Qui però che un rallentamento: incappa nel Cineca (leggi il nostro articolo QUI) e improvvisamente viene trasferito nelle Marche, dove resta per il resto della sua carriera.

Strano, è strano.

Di Filisetti è interessante dire che è un uomo notoriamente di Destra, sopravvissuto in decine di governi di Sinistra, è interessante perché è stato proprio il governo di destra che, come il buon Simon Pietro, lo ha rinnegato.

Ma come? 

Filisetti termina la propria carriera come direttore generale del MIUR a marzo 2023 andando in pensione; nei mesi precedenti, esiste un fitto scambio di messaggi tra Filisetti e lo stesso ed il ministro Valditara, che gli chiede in più occasioni di partecipare alle commissioni tecniche presenti al ministero e non solo lo chiede, ma lo invita come membro delle stesse.

Fin qui nulla di strano, ma poi cosa succede?

Succede che il giorno prima della fine della carriera ordinaria del dott. Filisetti, e quindi il giorno prima della sua scesa a Roma in qualità di componente delle commissioni, esce un articolo di giornale.

Lo potete leggere qui: 

Articolo

Un articolo di giornale in cui, come al solito, si estrapolano frasi da un discorso più ampio le si fanno passare per frasi fasciste e si infanga una persona, una storia senza nessun contraddittorio.

È domenica sera Filisetti, al suo ultimo giorno come dipendente del ministero, riceve una telefonata dal ministro, suo compagno di coalizione, che gli dice: “sai non posso più farti venire a Roma, con questo articolo che è uscito …”.

Filisetti controbatte dicendo che è ovvio che l’opposizione cerchi di attaccare qualsiasi scelta, al fine di indebolire un ministero e quindi un ministro, è ovvio che l’opposizione cerchi di infangare le persone che ritiene più preparate e “pericolose” per qualità e professionalità, ma che quanto scritto nell’articolo era frutto di pure macchinazioni, peraltro smentite dai fatti.

Valditara abbozza.

La mattina successiva il ministro emette questo comunicato stampa:

 

Dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nessuna nomina al dottor Filisetti’

‘In merito alle notizie riportate da alcuni organi di stampa relative al dott. Marco Ugo Filisetti, si precisa che al Ministero dell’Istruzione e del Merito non risulta alcun provvedimento di una sua nomina né come membro di tavoli tecnici né tantomeno come consigliere del Ministro. Se vi è stata partecipazione a incontri è perché si tratta di un dirigente del Ministero, nominato peraltro Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche dal governo Renzi’.

Roma, 27 febbraio 2023

 

La prima domanda è: ma se non c’era nessuna nomina, perché telefonare a Filisetti per scusarsi?

Altra cosa, veramente di basso profilo, è l’aver detto che la nomina di Filisetti è stata fatta dal governo Renzi, Cui Prodest???

Inoltre vogliamo ricordare che il dott. Filisetti fu chiamato al Ministero dall’allora ministro Gelmini, suo compagno di coalizione, signor ministro.

Ma betapress è in possesso di altri elementi quali ad esempio la seguente mail, una fra le tante:

Si tratta di una delle tante convocazioni, sia in presenza che on line, ad uno dei tavoli tecnici creati dal ministro a cui viene convocato il dott. Filisetti.

Nota bene: è una mail del 10 febbraio 2023 in cui la segreteria tecnica del ministro convoca il dott. Filisetti a questo gruppo di lavoro, e vi possiamo dire che non è la prima, ma una delle tante convocazioni partite già da ottobre 2022, certamente è stata l’ultima (Betapress è in possesso di tutta la cronologia delle mail).

Fa pensare che il ministro dica che non vi è stata nomina al dottor Filisetti che, però, viene puntualmente convocato ai tavoli di lavoro e, no, non è per copia conoscenza ma convocato diretto come gli altri partecipanti del gruppo di lavoro.

Ciò avrebbe fatto pensare che la formalizzazione di un rapporto già in atto sarebbe arrivata a breve.

Ma non è così a quanto pare.

Siamo nelle terra in cui la parola non vale più e la carta scritta viene disconosciuta; siamo nel tempo in cui i contratti hanno cavilli e la paura di una maldicenza non fa difendere l’alleato.

La verità del ministro è che lui non ha nominato ufficialmente Filisetti, la contingenza dei fatti è che lo ha fatto partecipare a tutte le riunioni del gruppo di lavoro.

Il ministro però e cauto e prosegue usando l’espressione “se vi è stata partecipazione…”.

“Se”… quindi non era neppure a conoscenza che la sua segreteria lo convocava, e pure più volte? (non conoscenza  peraltro smentita dalle chat di WhatsApp tra il ministro ed il dottor Filisetti)

Non sapeva che al dott. Filisetti venivano inviati via email i documenti di lavoro ufficiali 

Ma poi alla fine, Filisetti partecipava alle riunioni?

Il ministro ci dice di non saperlo, ma i biglietti del treno del dott. Filisetti dicono di si, e che, comunque, continua il ministro, se così fosse stato, era perché era un dirigente del ministero.

Ma se così fosse, ovvero se Filisetti veniva invitato come dirigente del ministero, dove sono, nella mail, gli indirizzi delle altre centinaia di dirigenti del ministero e/o degli altri direttori generali degli USR?

Noi nelle email non li vediamo perché infatti questa è la convocazione dei componenti del gruppo di lavoro, dei veri componenti voluti dal ministro.

O forse era la segreteria tecnica che convocava chi voleva lei???

Peggio ancora, vuol dire che al ministero il ministro non comanda nemmeno sulla sua segreteria.

Ma ovviamente cari lettori, non è così, il ministro decide e poi decide di smentirsi, così, senza pudore. 

Poco sopra, parlando di articoli pubblicati da altri colleghi, abbiamo lamentato la mancanza di contraddittorio.

Non vorremmo essere rimproverati della stessa colpa (molto grave per un giornalista) e così teniamo a dire che, prima di pubblicare questo articolo, in data 11 dicembre 2023, come da immagine riportata, abbiamo chiesto un confronto con il ministro, poi risollecitato in data 31 marzo 2024.

Ad oggi non abbiamo ricevuto nemmeno una piccola risposta.

Non sta a noi giudicare un comportamento del genere, non siamo noi a dover giudicare il comportamento che porta a una non risposta.

Non supporremo alcuna forma di tracotanza o supponenza, né penseremo che, forse, ci sono poteri che si ritengono talmente forti da non dover spiegare a nessuno quello che fanno.
Non è comunque la politica che ci piace.

Però ci dispiace, a livello di redazione, che a fronte del nostro lavoro e del nostro impegno, sospettare (per mancanza fino ad ora di confronto) che il ministro pensi che per fermarci basti attaccare il nostro direttore.

No signor ministro, non basta attaccare il nostro direttore.
Betapress è un giornale libero anche da influenze politiche, lo è sempre stato e per quanto nella nostra redazione convivano convinzioni politiche assortite, noi siamo sempre riusciti a dialogare e a dare la parola a tutti quando abbiamo visto onestà intellettuale.

Forse è per questo, per l’etica che ci siamo imposti tra di noi, che siamo stupiti ed attoniti dal comportamento che un ministro della Repubblica tiene.

Di contro, come ci ha insegnato col suo comportamento inequivocabile e riportato in altri articoli, questo è il suo stile.
A noi piace pensare che non sia lo stile di tutto il governo.

In un momento come questo, così delicato per il mondo dell’editoria e del giornalismo, le sono forse arrivate indicazioni precise?
Le è stato detto di bloccare tutta la stampa o è una sua azione personale e ingenua?

Ritiene che non rispondere ad un giornalista sia un comportamento giusto, o il suo ufficio stampa la mette in contatto solo con una rosa di giornalisti comodi e selezionati?

Ministro, ricordi ogni tanto al suo staff che il ruolo che ricopre non le permette di fare quello che vuole e la obbliga, anzi, a fare quello che deve.

E sì, tra quello che è chiamato a dare c’è anche rispondere alla stampa, essere corretto con i suoi elettori ma, soprattutto, con chi non l’ha votata, perché è quello ci si aspetta da un ministro: che serva tutto il paese.

Certamente lei è sopra le parti, si può permettere di non rispondere di fare comunicati stampa fasulli, di trattar male i servitori veri dello stato, di presiedere un ministero che ha voluto chiamare del merito e poi allontanare tutti quelli che i meriti ce li hanno davvero, ad esempio Filisetti e Versari.

Ma cogliamo l’occasione per denunciare, all’interno di questo articolo, l’incredibile pressione che il nostro Direttore sta subendo proprio in conseguenza di queste nostre indagini investigative.

Nonostante tutto il nostro Direttore ha dato il benestare a questa serie di articoli, ben sapendo che sarebbe stato sottoposto ad un fuoco di fila, mettendo a rischio il suo attuale incarico, seppur a tempo determinato, presso il ministero dell’istruzione.

Mi fa piacere riportarle le parole del nostro direttore davanti al nostro dubbio di approfondimento in merito a questi fatti: “se una persona non sa di vedere il mondo attraverso delle fette di salame il nostro compito e cercare di toglierle!

Il giornalismo non è un lavoro, ma un’idea, una passione, una certezza, ovvero quella di raccontare i fatti.

Non fatevi illudere dalla mondanità o dal successo, spesso è effimero, fatevi sedurre dal 2+2=4, questo non vi deluderà mai”.

 

In ogni caso cari Italiani, le fette di salame firmate dai nostri politici, toglietele dagli occhi, vedrete un mondo diverso.

 

Questo non sarà l’ultimo articolo su questo argomento.

Stiamo scrivendo e siamo pronti a mostrare come, alcuni politici, possono alterare le norme con piccole frasi per fare o non fare i loro interessi.

 

Betapress sotto ATTACCO!!! Acqua in redazione.

 

Se esercito il potere per il potere…

Le nomine di Valditara

Quando un ministro mente sapendo di mentire…

“La Sicilia non è Italia e nemmeno meridione …”

Politici e Bugie: responsabilità etica.

PON – intervista ad un ex ispettore dei fondi europei del MIUR




L’Italia Trionfa al Festival di Los Angeles “Kick The Rules”

“Lia non deve morire” di Alfonso Bergamo Trionfa al Festival di Los Angeles “Kick The Rules”

Los Angeles, CA – Il cortometraggio “Lia non deve morire”, diretto dal premiato regista Alfonso Bergamo e

scritto in collaborazione con Valentina Morricone, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Best Short

Film al festival “Kick The Rules” di Los Angeles.

Il Festival “Kick The Rules” è  uno degli appuntamenti cinematografici più significativi della California.

Il film è stato premiato grazie alla qualità narrativa e registica di Alfonso Bergamo e per le eccellenti musiche composte

da Sergio Cammariere.

Al film sono andati anche i premi per Miglior Corto LGBTQ e Miglior Fotografia diretta, questa, da Daniele Poli.

Alfonso Bergamo
Alfonso Bergamo

Il cortometraggio

“Lia non deve morire” esplora la lotta interiore di Vincenzo, un stand up comedian sposato e padre che si

confronta con la parte di sé che ha sempre rifiutato di accettare: Lia, la sua “amica immaginaria” e

allontanata dal padre durante l’infanzia.

Un giorno il suo segreto viene scoperto dalla figlia e Vincenzo si ritrova di fronte a una scelta drammatica che lo porterà a un confronto finale sul binario 3 di una stazione ferroviaria.

Angela, unica spettatrice del suo ultimo atto, tenterà di salvare Vincenzo da un gesto estremo, dimostrando che Lia esiste e non deve morire.

Alfonso Bergamo, attraverso questo potente cortometraggio, tocca tematiche delicate come l’identità di genere, l’omofobia e il suicidio, evidenziando come quest’ultimo rappresenti una realtà troppo spesso ignorata, soprattutto quando legata alla

discriminazione.

“L’arte – afferma Bergamo – è resistenza al tempo e alla morte, e con ‘Lia non deve morire’ vogliamo offrire la forza di resistere a chi si trova in situazioni emotive simili”.

La produzione

La produzione è stata curata da GiKa Production, sotto la guida di Gian Gabriele Foschini e Francesca

Cornelia Tosetti.

Co-produzione con BRANDOS Film e Produttore Associato Giuseppe Esposito.

Chi è Alfonso Bergamo

Alfonso Bergamo, ha recentemente terminato la lavorazione per il suo ultimo film “The Garbage Man”, con

Paolo Briguglia, Tony Sperandeo, Randall Paul e Roberta Giarrusso.

Attualmente ha creato una community di attori e artisti in tutta Italia con l’obiettivo di tessere una rete solidale nel mondo dell’arte e del cinema.

Il progetto ha già coinvolto oltre 300 partecipanti, dimostrando l’impatto e l’importanza dell’iniziativa.

Il cortometraggio verrà presto reso disponibile sulla piattaforma WeShort, rendendolo accessibile a un pubblico ancora più ampio.




Oscar della scienza al fisico dell’università di Firenze

Condividiamo con piacere e orgoglio la notizia diramata dal”ufficio stampa dell’università di firenze

Ricercatore dell’Università di Firenze premiato agli Oscar della Scienza: a Marko Simonović il “New Horizons in Physics Prize”

Il giovane è l’unico studioso in Italia ad aver ricevuto il riconoscimento nell’ambito del Breakthrough Prize.

I risultati dei suoi studi permetteranno indagini innovative su Universo e fisica fondamentale

 

Marko Simonović, ricercatore del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze, ha ricevuto il “2024 New Horizons in Physics Prize”. Il riconoscimento, assegnato oggi nell’ambito del Breakthrough Prize, è dedicato ai fisici all’inizio della carriera che si sono distinti per la rilevanza dei risultati ottenuti nei loro studi.

Simonović, ricercatore di Fisica teorica e cosmologia, è stato premiato – unico ricercatore in Italia – per i contributi apportati alla comprensione della struttura su larga scala dell’Universo e allo sviluppo di nuovi strumenti per esplorare l’esistenza di nuova fisica fondamentale a partire dalle indagini sulle galassie. Condivide il premio – pari a 100mila euro – con i due collaboratori Mikhail Ivanov e Oliver Philcox, rispettivamente ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e della Columbia University and Simons Foundation.

I tre ricercatori hanno sviluppato strumenti innovativi che permettono di condurre in maniera più efficace la ricerca sui fenomeni legati all’inizio dell’Universo e allo studio della materia e dell’energia oscura a partire dalle piccole fluttuazioni di densità presenti nelle mappe sulla distribuzione delle galassie ottenute dalle osservazioni spaziali.

Il Breakthrough Prize, conosciuto anche come Oscar della Scienza, è stato creato nel 2012 – da Sergey Brin, Priscilla Chan and Mark Zuckerberg, Julia and Yuri Milner, and Anne Wojcicki – e rappresenta uno dei più prestigiosi premi scientifici a livello internazionale.

La cerimonia di consegna si terrà a Los Angeles il prossimo 13 aprile.

La redazione di betapress si congratula con il dott. Simonović.




IL DSGA NON E’ UN SARCHIAPONE!

Chi non si ricorda lo stupendo sketch con Walter Chiari e Carlo Campanini sul Sarchiapone americano?

Per chi non lo ricorda vi suggeriamo di rivederlo qui.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=nywnVhPyiIg?start=12&w=640&h=480]

 

Il Sarchiapone, questo animale stranissimo che Walter finge di conoscere perfettamente aiutato dalla bravissima Ornella Vanoni.

Questa scenetta ci ricorda moltissimo tutta una serie di personaggi, dai sindacati in poi, che pensano e fingono di conoscere il DSGA e le sue caratteristiche ed addirittura non contenti di parlarne a vanvera, vanno a contrattare per loro ed a fare i nuovi accordi, pensando di conoscere il sarchiapone DSGA.

Ma Voi li conoscete i dsga?

ruolo bistrattato ed insultato ma, in realtà, fondamentale per la scuola; se i vostri figli possono avere una scuola che funziona è anche grazie a loro

 

BETAPRESS: Siamo oggi qui con Fabio Amici, DSGA da ormai tanti anni e ideatore del gruppo NOI…DSGA per

Fabio Amici

parlare, appunto, della figura del DSGA.

Fabio, cos’è il DSGA?

 

 

FA: Oggi il DSGA, Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, è una figura importantissima in ambito scolastico perché, in pratica, è il responsabile del funzionamento della macchina scolastica.

È una figura nata nel 1999 con il riordinamento della scuola statale e la creazione della figura del Dirigente Scolastico, ovvero il passaggio dei vecchi presidi al ruolo di dirigenti.

BETAPRESS: ma anche voi siete dirigenti visto che siete direttori?

FA: no, il DSGA non ha il ruolo di dirigente ma è solo un semplice funzionario amministrativo, l’unico funzionario pubblico con competenze specifiche in contabilità e amministrazione, in quanto come si sa, il dirigente scolastico oggi è un ex docente, magari in materie lontanissime da quelle richieste ai dirigenti della p.a.

BETAPRESS: in pratica è una questione di soldi?

FA: non proprio, ma volendo riportare tutto alla busta paga possiamo dire che, se il Dirigente Scolastico prende più di 3500 euro, il DSGA prende meno della metà.

BETAPRESS: ma a livello di responsabilità?

FA: a livello di responsabilità, ovviamente, c’è qualche differenza anche se non tale da giustificare un divario del genere. Ciononostante, il carico operativo dei DSGA è altissimo ancor di più ora con il PNRR.

BETAPRESS: Di questa figura però non si conosce molto, mentre il DS è sempre al centro dell’attenzione.

FA: verissimo e gravissimo. Negli anni si è sempre puntato sul ruolo de DS sacrificando il DSGA sommergendolo di attività amministrative a fronte di un depauperamento allarmante del personale di segreteria.

BETAPRESS: Mai nessuno ha pensato a Voi?

FA: da che mi ricordi io, solo una persona in tutti questi anni e, casualmente, proprio il suo direttore: Corrado Faletti che, quando era un dirigente del Ministero dell’istruzione, ormai 15 anni fa, aveva dato grande visibilità al nostro ruolo, comprendendone l’importanza.

Non solo al nostro ruolo ma a quello di tutta la segreteria collaboratori scolastici compresi.

In quel periodo il nostro apporto alla scuola fu evidenziato come si merita e riuscimmo, assieme a Lui, a realizzare progetti fondamentali che ancora oggi sono l’ossatura amministrativa della scuola.

BETAPRESS: Ad esempio?

FA: Non credo lei abbia tutto questo spazio sul suo giornale per poterli dire tutti, ma ne cito solo qualcuno che ancora oggi è base nella scuola: l’ordinativo informatico locale, i nuovi inventari, il nuovo decreto di contabilità, la formazione per le scuole, i report amministrativi su SIDI, e tanti altri ancora.

BETAPRESS: Ma oggi cosa sta succedendo?

FA: non solo da oggi, ti faccio un esempio. nel ccnl 2016/19 l’aumento dell’indennità di direzione del dsga fu di 6,5€ lordi al mese! meno dell’aumento riconosciuto ad un cs (con tutto il rispetto per i cs) e di tutta la scuola! una sorta di presa in giro. per non parlare del nuovo CCNL 2019/21, la cui intesa è stata firmata a luglio. ancora peggio di prima, prevedendo un de-mansionamento anche professionale visto che mentre prima eravamo in una categoria alta ovvero la d (cioè quella più alta prevista) adesso siamo stati “declassati” alla c. oltre a questo, si prevede la trasformazione del ruolo del dsga, in incarico triennale di nomina degli uffici scolastici provinciali e le reggenze ad interim dei dsga nelle altre scuole sguarnite di dsga, senza alcun compenso! per far capire, al ds reggente di altra scuola, viene riconosciuto un compenso ulteriore di 500€ nette per ogni scuola in più. differente trattamento incomprensibile, visto le firme congiunte e le pari responsabilità nei principali atti contabili e amministrativi delle istituzioni scolastiche. senza un dsga, l’attività amministrativa della scuola si bloccherebbe, non si pagherebbero le fatture, l’iva allo stato, non si pagherebbero i supplenti, non si potrebbero incassare i finanziamenti dell’EU e dello stato, o quelli degli alunni, non si farebbero gite, né bandi di gara per i pnrr o i pon, il personale non avrebbe le ricostruzioni di carriera o il pagamento dei tfr/tfs, solo per dire alcune delle competenze e delle responsabilità di un dsga. l’elevata qualificazione riconosciuta ai dsga, è stato un bluff per noi, considerato la disparità di indennità riconosciute ai pari direttori degli enti locali, che percepiscono indennità di posizione quasi triple rispetto le nostre (fino a 18.000 € l’anno) e indennità di risultato (un altro 10% in più), magari gestendo meno personale di quello gestito da un dsga.

BETAPRESS: In pratica prima stavate in una categoria di contratto che prevedeva una certa qualificazione professionale adesso vi hanno sbattuto in una categoria inferiore, cioè come se prima aveste avuto la magistrale ed ora avete solo la triennale.

FA: vero e l’esempio è interessante.

Calcoli che per svolgere il nostro ruolo qualificato, lo stato utilizza da anni figure intermedie ovvero assistenti amministrativi “promossi” al ruolo di DSGA chiamati facente funzione, dandogli ovviamente uno stipendio più basso ma con le stesse responsabilità e carichi di lavoro.

Tutto questo per non fare un concorso adeguato e per, ovviamente, risparmiare.

BETAPRESS: ma di che numeri stiamo parlando?

FA: beh su 8000 circa DSGA più di 2500 sono facenti funzione.

BETAPRESS: stiamo parlando del 31%?

FA: Esatto e questo deve far riflettere: lo Stato aveva definito il ruolo DSGA come classe D contrattuale (che prevedeva la laurea magistrale) invece ha accettato di far fare il DSGA FF (facente funzione) anche a personale non laureato.

Negli anni si è trascinata questa abitudine ed i sindacati non hanno detto e fatto nulla, cosa che ritengo molto grave, fino ad arrivare oggi a declassare il ruolo appunto al livello C che è quello che prevede la laurea triennale.

Oggi ci sono dei colleghi che svolgono il ruolo di DSGA FF anche da più di 15 anni e ci sono dei colleghi che svolgono il ruolo da DSGA da altrettanto tempo.

Alla fine, il ruolo è stato svalutato nel suo senso più profondo.

BETAPRESS: in pratica lo stato ha creato una profonda divisione nel personale ATA.

FA: non mi fraintenda.

Io ho la massima stima dei colleghi che hanno accettato di assumere il ruolo di facente funzione e ne difendo i loro diritti dopo 10 anni ad aver riconosciuto i loro sforzi.

Nello stesso tempo devo difendere la mia categoria, non dai bravissimi colleghi che si sono sacrificati, ma dallo stato che utilizza mezzucci per tirare avanti, distruggendo la qualità delle segreterie scolastiche. non si possono accettare stabilizzazioni di ff con solo 3 anni da dsga! la professionalità e la competenza di un ruolo complesso come il nostro, non si acquisiscono con soli 3 anni, magari in una piccolissima scuola! (senza nulla togliere ai colleghi FF da pochi anni ovviamente che rispetto, ma 3 anni sono pochi per comprendere appieno un ruolo complesso come il nostro)

In ogni caso, e lo dico con rammarico profondo, a parte il “periodo Faletti” e nonostante i risultati che in quel periodo i dsga hanno realizzato grazie al loro coinvolgimento, non c’è più stato un momento di rivalutazione delle segreterie e quindi dei ruoli in essa contenuti, ma piuttosto il contrario.

BETAPRESS: è vero che il ruolo di assistente amministrativo può essere svolto anche da un collaboratore scolastico (bidello NdR) tramite semplice presentazione di domanda?

FA: perfetta domanda. È proprio vero.

Questo dimostra come lo Stato non si renda conto della competenza necessaria per svolgere il ruolo di assistente amministrativo di segreteria.

Ci vogliono anni di esperienza per muoversi tranquillamente in una segreteria scolastica, e chi viene dai ruoli dei collaboratori dovrebbe almeno poter fare una sorta di internato di due anni prima di assumere il ruolo di assistente amministrativo.

BETAPRESS: questo anche perché poi lo stato conta uno la persona che vi viene affidata.

FA: esatto.

Poi per noi è una risorsa in carico che fa organico effettivo mentre invece la segreteria deve dedicare del tempo per formare questa nuova risorsa; quindi, non è mai +1 ma di solito -2.

BETAPRESS: ma non è stato fatto qualche anno fa un concorso per DSGA?

FA: sì, corretto.

Peccato che dei 1900 vincitori con il concorso 400 hanno abbandonato il primo giorno di lavoro e poi via via seguiti da altrettanti.

Ma, d’altronde, con uno stipendio base di 1.450 euro ed un carico di lavoro e di responsabilità come pochi altri ruoli nella pubblica amministrazione secondo lei chi ci rimaneva, quando un neolaureato magistrale prende almeno 1700 euro come primo stipendio ed in posti con meno carichi e responsabilità?

BETAPRESS: ma non c’è la possibilità di avere compensi per attività aggiuntive?

FA: no.

i compensi che possono essere dati al personale ata non possono essere dati al dsga ed addirittura alcune scuole che avevano remunerato il dsga per attività aggiuntive oltre il proprio orario di lavoro, si sono viste negare il visto sulla rendicontazione con la richiesta del compenso percepito al dsga.

BETAPRESS: insomma sminuiti, declassati, insultati, sottopagati, non è il caso di ribellarsi?

FA: certamente.

Abbiamo già in team di avvocati che sta studiando delle possibili azioni anche solo per bloccare questo contratto indegno ed offensivo della categoria.

La delusione è anche legata al comportamento dei sindacati che non si sono mossi adeguatamente per difendere la categoria.

BETAPRESS: Se lei potesse chiedere un miracolo cosa chiederebbe?

FA: immediata riqualificazione professionale di tutte le figure legate al personale amministrativo, adeguamento stipendiale correlato al ruolo ed alle responsabilità, percorsi guidati per l’ingresso nelle segreterie scolastiche, concorsi corretti, immediata sospensione dell’utilizzo di figure professionali senza caratteristiche adatte, revisione del CCNL per riconoscere i ruoli adeguati, e mi fermo per pietà, perché andando avanti dimostro come lo Stato non abbia considerato la nostra figura e quella delle segreterie adeguatamente.

 

Ecco quali sono le figure silenziose e produttive della scuola.

Grazie a loro la scuola partecipa a bandi, ottiene fondi, porta avanti i procedimenti amministrativi, le gestioni ordinarie e straordinarie.

Eppure, lo stato non le vede e, verrebbe da dire, non vuole vederle per non dar loro la corretta gratificazione economica.

Betapress si impegna a porre su figure come la loro un riflettore enorme, ecco perché, per chi non li conoscesse, oggi ve li abbiamo presentati, e continueremo a dare loro voce in ogni occasione possibile.

Se c’è qualcosa di buono nella scuola in cui mandate i vostri figli, è anche merito loro.

 

 

 

 




ScuolAttivA – la nuova trasmissione di Betapress per la Scuola

È nata la nuova trasmissione di Betapress per la scuola: ScuolAttivA – tutorial per una scuola più comprensibile.
Nata da una idea di Corrado Faletti e Chiara Sparacio, la trasmissione ospiterà tecnici ed esperti che, di volta in volta mostreranno come come compilare form e moduli o avere accesso alle attività del mondo scuola.
La trasmissione intende aiutare Dirigenti Scolastici, DSGA, personale amministrativo e docente e personale ATA ad accedere ai bandi e alle procedure del mondo scuola e andrà in onda sul canale YouTube di Betapress.

La prima puntata parlerà di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente educativo ed ATA – anno scolastico 2023/24 e ospiterà Giuseppe La Mantia, presidente dell’associazione sindacale ACTISM che mostrerà praticamente e risponderà in diretta alle domande su come compilare la domanda on line.

ScuolAttivA - Mobilità annuale - come compilare la domanda
ScuolAttivA – Mobilità annuale – come compilare la domanda

 




Il ghiaccio che non dimentica: una carota ricorda i test nucleari

Il ghiaccio che non dimentica: una carota ricorda i test nucleari.

Nel ghiaccio antartico tracce dei test nucleari del passato

È coordinata dall’Università di Firenze la ricerca che ha documentato e misurato in una carota di ghiaccio (un cilindro di ghiaccio perforato a partire dalla superficie di un ghiacciaio) la presenza di plutonio, dovuta agli esperimenti a partire dagli anni ’50.

La carota di ghiaccio estratta in Antartide dal gruppo di ricerca dell’Università di Firenze si è rivelata un vero e proprio “archivio ambientale”.

Il lavoro del team

Il team coordinato da Mirko Severi, Rita Traversi e Silvia Becagli, è riuscito a misurare tracce di plutonio-239, risalenti a test nucleari condotti molti decenni fa.

carota di ghiaccio appena estratta dal carotiere durante le fasi di misurazione e logging
carota di ghiaccio appena estratta dal carotiere durante le fasi di misurazione e logging

La ricerca è avvenuta grazie alle attività di perforazione, estrazione e analisi di un cilindro di ghiaccio perforato a partire dalla superficie di un ghiacciaio (altrimenti detto “carota” ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica  Chemosphere.

“Il plutonio-239 è un marker specifico per valutare gli effetti sull’ambiente dei test nucleari iniziati negli anni ‘50 e condotti fino agli anni ‘80″

Spiega Mirko Severi, associato di Chimica analitica dell’Ateneo fiorentino.

“Si tratta, infatti, dell’isotopo fissile primario utilizzato per la produzione di armi nucleari.

Il suo ritrovamento, in primo luogo, è utile per determinare una datazione accurata degli strati nevosi: dal punto di vista glaciologico, la presenza di plutonio-239 nelle carote di ghiaccio permette, infatti, di attribuire i campioni agli anni in cui venivano condotti i test sulle armi nucleari”.

il campo di Little-Dome C (Antartide) allestito per la perforazione profonda nell'ambito del progetto Beyond EPICA.
il campo di Little-Dome C (Antartide) allestito per la perforazione profonda nell’ambito del progetto Beyond EPICA.

A partire dal 1952, infatti, sono stati eseguiti numerosissimi test con ordigni nucleari.

In particolare, durante i primi esperimenti venivano fatti esplodere in atmosfera e la radioattività sprigionata poteva arrivare anche in posti remoti e lontani dall’esplosione, come l’Altopiano Antartico, dove il team dell’Università di Firenze ha eseguito il carotaggio.

I commenti

Il commento di Rita Traversi, associata di Chimica analitica Unifi:

“L’esistenza di tale materiale radioattivo in un posto così isolato, nella parte centro-orientale del continente a oltre 3mila metri di altitudine, dovrebbe indurre a riflettere su quanto l’azione dell’uomo impatti sul nostro pianeta.

I tempi di permanenza nell’ambiente del plutonio-239 sono lunghissimi, la sua concentrazione si dimezza in 24mila anni”.

Le attività del team sono frutto di un’esperienza avviata negli anni ’90 – nell’ambito del progetto EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica) – con progetti di ricerca in Antartide tuttora in esecuzione.

Nello specifico, la ricerca pubblicata su Chemosphere si basa su una carota della lunghezza di circa 120 metri, prelevata tra il 2016 e il 2017 e poi trasportata e analizzata nei laboratori Unifi del polo scientifico di Sesto Fiorentino.

la fase di estrazione dal carotiere
la fase di estrazione dal carotiere

Il commento di Silvia Becagli, tecnica del gruppo di ricerca:

“A differenza degli studi precedenti basati su tecniche di misurazione della radioattività che necessitavano di grandi quantità di campioni (qualche chilo di ghiaccio)  le analisi condotte nei laboratori Unifi hanno permesso di raggiungere risultati soddisfacenti con campioni dal volume molto più ridotto. 

Tale ‘snellimento’ è un vantaggio importante poiché generalmente i campioni da analizzare vengono suddivisi tra vari gruppi di ricerca; quindi, a una minore necessità di materiale per condurre le ricerche corrisponde una maggiore possibilità di eseguire ulteriori tipi di analisi”.




Quando la scrematura è sinonimo di scematura … concorso scuola, al ridicolo non c’è mai limite.

Concorso Scuola: bravo Ministero! Ottima Scematura!

Ovviamente il titolo è ironico ma se proviamo a guardare le cose dal punto di vista del Ministero, hanno fatto proprio un ottimo lavoro.

 

Il Concorso a cattedra ordinario scuola secondaria 2020.

In questi giorni si stanno svolgendo gli scritti del fantomatico concorso a cattedra ordinario scuola secondaria 2020.
Dopo due anni di blocco totale, rinvii e un po’ di confusione, il 14 marzo 2022 sono iniziate le prime sessioni di esami.
430.585 domande presentate in tutta Italia per 33.000 cattedre disponibili, per 138 classi di concorso.

Lo ripeto: 430.585 domande presentate in tutta Italia per 33.000 cattedre disponibili, per 138 classi di concorso.

Ad ogni modo, dopo dopo due anni e mezzo dalla consegna delle candidature nel maggio 2022 vengono comunicati i criteri e gli argomenti di valutazione, nuovi rispetto ai precedenti.

Peccato, perché le migliaia di persone che in questi anni si erano preparate su testi concorsuali, tra tutti gli altri sacrifici si sono trovati ad aver “buttato” centinaia di euro in manuali diventati obsoleti da un giorno all’altro.

La logica del concorso

Il concorso è stato così progettato:

fase 1: prova scritta

fase 2: prova orale

fase 3: valutazione titoli

fase 4: formazione della graduatoria.

In questo momento, lo ricordo, è in corso la prima fase concorsuale composta da un test a risposte multiple di 50 quesiti; ad ogni risposta giusta corrispondono 2 punti, ad ogni risposta sbagliata o mancante corrispondono 0 punti.

Valutazione da 0 a 100, soglia di ingresso 70 punti.

70 punti vuol dire 35 risposte corrette su 50.

Ma allora, se ogni risposta corretta vale 2 e ogni risposta sbagliata o non data vale 0, perché non fare valutazioni da 0 a 50 assegnando un punto ad ogni risposta giusta?

Non è molto logico…

50 quesiti, dicevo, a risposta multipla:
40 sulla disciplina
5 sulle competenze digitali
5 sulla lingua inglese

I test si svolgono nei laboratori di informatica delle scuole dislocate sul territorio.

Il criterio di assegnazione delle sedi è numerico: all’elenco alfabetico dei candidati alla classe di concorso viene affiancato l’elenco in ordine crescente delle sedi disponibili e così, considerati i posti disponibili in ogni laboratorio di informatica, sono stati suddivisi i candidati.

Tutto molto ordinato, salvo che, un criterio di questo tipo ha portato molti candidati che avevano una sede di esami in città, a spostarsi in altre città o, addirittura, in altri comuni dovendo affrontare fino a 4 ore di auto a tratta (il caso di sedi in Sicilia) e l’indispensabile pernottamento fuori.

Non è molto logico…

Dalla chat e dai gruppi social filtrano fin da subito gli aggiornamenti sulle prove, la prima cosa che salta all’occhio è la soglia di sbarramento altissima: sono molto pochi quelli che riescono a superare la prova; eppure, anche se molti candidati sono professionisti di altro tipo che in un periodo di crisi hanno visto la scuola come possibile rifugio, la maggior parte dei altri candidati insegna già e molti, addirittura, lo fanno da anni…

Non è molto logico…

Io comunque sono andata.

Nel mio gruppo siamo stati convocati in 9 e ci siamo presentati in 6: il 33% in meno.

Grosso modo la media comune anche alle altre convocazioni è la stessa.

Su 6 non è passato nessuno, i voti sono andati dal 64 in giù, non è passato nessuno.

Alle due sessioni precedenti alla nostra erano passati in due: uno per sessione, diciamo quindi, circa il 10 % in quella sede.

Tutto sembra poco logico però forse una logica c’è

Tutto sembra poco logico però forse una logica c’è.

Una logica perversa.

Una logica che mira al vantaggio della scrematura selvaggia mettendo in secondo piano, alla mercé di una sorta di roulette russa (se si può ancora dire) il valore da premiare.

Proviamo a rivedere i numeri

430.585 domande presentate in tutta Italia per 33.000 cattedre disponibili, per 138 classi di concorso.
Nel 2020 a questo concorso si è presentato circa di 1.200% di candidati in più rispetto alla domanda.

Voi che avreste fatto al posto di chi avrebbe dovuto valutare?
La cosa chiara è che bisogna scremare: una volta si facevano i temi ma chi si sarebbe messo a correggere 430.000 temi?

Allora ecco che arriva la logica perversa, organizzata e diabolica:

  • non dare una indicazioni chiare e circostanziate sugli argomenti da studiare
  • rendere difficile il raggiungimento della sede di esami
  • organizzare una soglia di superamento del test alta
  • aggiungere domande a trabocchetto
  • mettere sì domande sulla materia ma non sempre legate ai programmi scolastici

ecco che così è tutto un po’ più gestibile:
dai 430.000 togliamo un ipotetico 15% che non si è presentato alla prova (perché non ha avuto tempo di prepararsi, perché non è riuscito a raggiungere la sede di esame, perché si è scoraggiato sentendo le storie dei colleghi…): 365.500.

Da questi 365.500 togliamo un 60% (ottimista) che non ha superato lo scritto: 146.200

146.200 ipotetici candidati agli orali (potrebbero essere molti meno) sono sempre circa 3 volte e mezzo il numero dei posti disponibili ma, per lo meno non sono i 430.000 iniziali.

Una scrematura eccezionale: bravo Ministero!

Molto meno lavoro da fare!

Una selezione dura ma senza dubbio così facendo sono passati i migliori!

…Ne siamo sicuri?

Io all’esame c’ero e vorrei esprimere una valutazione sulla prova sostenuta.
Io non sono una professoressa di professione, ho partecipato al concorso quasi da “inviata”.

Non ho grande esperienza nelle docenze scolastiche: negli ultimi due anni ho avuto la fortuna di fare due supplenze di qualche mese in una scuola media.

Ho detto “fortuna” perché per me sono state una esperienza inaspettatamente bella, emozionante e arricchente, ho avuto la fortuna di vedere al di là della mia professione di giornalista che parla di scuola, quanto importante e cruciale sia il mestiere di chi lavora nel mondo che racconto.

Come ho già detto, io non ho passato l’esame.
Ho risposto correttamente a 32 domande su 50.

La mia capacità di rispondere, più che dallo studio dai libri di test, è venuta dalla mia preparazione pregressa, dalla mia formazione.

Non posso dire che le domande erano inammissibili o inadeguate al ruolo didattico, né che non stavano né in cielo né in terra: si trattava di domande disciplinari, non mi è stato chiesto  né come si costruisce un ponte né chi ha vinto l’ultima edizione del reality show di turno.
Le domande erano pertinenti.
Erano domande che mi interrogavano prevalentemente su grammatica, letteratura, storia e geografia…
Quello che mi sento di dire è che forse non è questo il modo di valutare degli insegnati che devono crescere i figli di questa nazione.

Perdonatemi se sembro esagerata ma quando si parla di scuola di questo si tratta: della formazione delle generazioni che porteranno avanti la nazione e il mondo.

Proprio per questo ruolo forse, un insegnante non va valutato per la sua capacità di non cadere nei trabocchetti logici (che senso ha farglieli?).
Forse un insegnante non va valutato per la sua memoria di date confondibili e che, anche se scambiate, non modificherebbero la critica alla storia.
Forse un docente di lettere non andrebbe valutato per la conoscenza personale di un software di grafica perché la conoscenza dei software di grafica non ha nulla a che vedere con la capacità di insegnare.

E neppure conoscere tutte le funzioni di un programma o il nome esatto di un determinato strumento… sono importanti, sono un valore aggiunto, ma non è quello il punto.

Forse un insegnate non andrebbe valutato neppure per la sua capacità di ricordare a memoria brani di opere e romanzi bellissimi e importantissimi ma che non fanno esattamente parte del programma insegnato in quel periodo scolastico.

Non dico che sia sbagliato sapere queste cose ma che forse a un insegnante dovremmo chiedere altro: dal punto di vista teorico, la sua conoscenza delle materie insegnate va chiesta senza dubbio ma senza trabocchetti, senza malizia.

Soprattutto, a un insegnante dovremmo chiedere come intende sviluppare la capacità di apprendimento e la crescita dello spirito critico dei suoi studenti, come pensa di far amare una materia e come riesce a trasmettere ai sui studenti il motivo per cui vanno ogni giorno a scuola perché, non dimentichiamolo, i ragazzi vanno a scuola non perché quello che studiano servirà loro nell’immediato, non perché saper riconoscere un predicato verbale da un predicato nominale è indispensabile per vivere, ma perché andare a scuola, studiare, affrontare le difficoltà di quegli anni, confrontarsi con compagni e docenti, poter osare in un ambiente protetto, farà di loro delle persone migliori e tutti noi abbiamo bisogno di lasciare questa Nazione, questo mondo alla migliore versione di noi.

 

Caro Ministero ho un suggerimento

Caro Ministero,

capisco la necessità iniziale di scremare: lo vediamo tutti che 430.000 candidati per 30.000 posti sono uno sproposito.

Lo sappiamo tutti che non è colpa tua se nel nostro paese il miraggio di un posto pubblico attrae in tanti a prescindere dalla coscienza del carico di responsabilità legato al lavoro e capisco che ti senti in dovere di difendere la scuola da questi attacchi barbari.

Ma tu che hai tante persone intelligenti che lavorano per te, tu che sei così colto e così intelligente, tu che hai codificato tutte le migliori strategie per la migliore scuola, ma perché non cerchi un processo di selezione che divida per prima cosa quelli bravi e motivati dagli avventori occasionali o dagli immeritevoli e poi, solo poi, selezioni  da quel meglio l’eccellenza?

Caro Ministero sono certa che i miei pensieri sono già stati prima i tuoi e che queste mie riflessioni tu le hai già fatte mentre osservi lo spreco in corso di bravi professori immeritevoli di passate sotto le tue efferate asce turche.

 

Ma che domande c’erano?

Per il solo piacere di soddisfare l’eventuale curiosità di chi legge, affinché si possa fare una idea di cosa stiamo parlando, riporto qui le domande della classe A22: italiano, storia, geografia, nella scuola secondaria di I grado.

Non sono 50 ma quello che sono riuscita a ricostruire dalle chat e dalla memoria.
Non sono tutte le domande e non sono tutte le risposte della mia classe di esami ma vi invito, per gioco, a cimentarvi anche voi e valutare se, a prescindere dalla preparazione specifica, possono essere questi i parametri per valutare il docente dei vostri figli.

Domande A22

  1. Attribuite alla giusta opera un dialogo tra Odisseo e calipso (passaggio non molto studiato con un distrattore importante: Itaca pe sempre di Malerba, la risposta giusta però era dialoghi con leucò di Pavese)
  2. Battaglia di Leuttra tra chi è stata combattuta e quando
  3. Cosa è l’alpeggio
  4. Come si formano la valli alluvionali
  5. In che anno fu la riunificazione della Germania, in seguito a quale battaglia e contro chi (nelle opzioni gli anni erano 1870, 1871…)
  6. Quale di questi personaggi era contrario all’ingresso in guerra (D’Annunzio, Mussolini, Giolitti, Salvemini)
  7. Citazione di uno scritto di Montale sul poesia (discorso per l’assegnazione del premio Strega, articolo sul corriere della sera, discorso per il nobel, lettera)
  8. Come definiva Saba la propria poesia (ermetica, onesta, pura, un altro aggettivo)
  9. Quale di questi romanzi non è ambientato in Sicilia (gattopardo, don Giovanni di Brancati, Eva di Verga, Porte chiuse di Sciascia)
  10. Da dove è tratto questo passaggio della Divina Commedia (Pier della vigna, bocca Degli abati, Ugolino, Farinata) [difficile se non conosci bene l’inferno]
  11. Che metro è a Silvia (canzone libera, strofa libera, canzone…)
  12. Quale di queste applicazioni NON può essere usata per fare infografiche? Difficile: programmi sconosciuti oppure che, volendo, possono anche essere usati per fare infografiche
  13. Cosa vuol dire OER nel PNSD
  14. A cosa serve estensione Chrome read&drive? Difficile: tutte le risposte erano abbastanza verosimili
  15. Da dove sono tratti questi tre versi (Non famosi) di Dante (commedia, vita nuova, rime, convivio)
  16. In che anno preciso e tra quali paesi si decise il ritiro delle forze armate dall’Indocina (difficile: anno preciso, Vietnam del Nord, Vietnam del Sud…)
  17. Quale di questi non fa parte dell’Onu (organizzazione per cooperazione e sviluppo economico, fondo monetario internazionale, FAO, OMS)
  18. Stando alle linee guida sull’edizione civica e all’Agenda 2030, l’insegnamento delle tematiche ambientali è: da lasciare all’insegnante di scienze, inerentemene collegata con la geografia, attuabile solo con concorso di esperti esterni,…
  19. Cos’è la protasi (sostituzione di una parola, la prefazione di un’opera, la presentazione di un argomento, invocazione alle muse)
  20. Dati i due seguenti quadrati con dei pallini al loro interno, dire se hanno uguale: sparsità, densita, distanza, distribuzione
  21. Il problema del calcolo della longitudine e stato risolto attraverso: la triangolazione, l’invenzione di uno strumento, la scoperta della declinazione magnetica, la scoperta che i poli sono piatti, …
  22. Domanda sull’individuazione di un verbo fraseologico particolare.
  23. Frase con doppia apposizione.
  24. Frase con participio presente usato con valore attributivo.
  25. Accordo tra il participio passato dei verbi con ausiliare avere e il soggetto o complemento oggetto.
  26. Contare quante proposizioni contiene il periodo indicato.
  27. Distinguere tra subordinate implicite di vario tipo.
  28. Inglese trovare il sinonimo.
  29. Inglese completare lo spazio vuoto.
  30. Inglese comprensione.
  31. Come si chiama la scrittura su schermo LIM.
  32. Che tipo di file hanno l’estensione epub3.
  33. A chi si riferisce una similitudine tratta da un passaggio della Gerusalemme liberata (Clorinda, Erminia, Armida, Bradamante).
  34. Chi era Silla e cosa ha fatto.
  35. in quale punto del Decamerone si trova la novella citata: l’introduzione/rubrica/cornice/conclusione della prima novella della prima giornata
  36. Riconoscere la figura retorica in un verso de I limoni di Montale
  37. Attribuire dictatus papae al papa, anno e contenuto giusti
    40. Quale di queste potenze non ha mai aiutato militarmente i coloni nella guerra di indipendenza americana (Spagna, Prussia, Olanda, Francia)
  38. Chi ha spinto la Francia ad entrare nella guerra dei trent’anni (Richelieu, Mazzarino, Luigi XVI, regina di Francia)
  39. Domanda sulla Convenzione europea del paesaggio.

 

 

 




Istituto Ferrari di Susa: Scuola piemontese apre collana editoriale e mira a pubblicare il 100% dei suoi libri di testo

A Susa, provincia di Torino, l’Istituto E.Ferrari, scuola di eccellenza e fiore all’occhiello della valle, il Dirigente Scolastico Anna Giaccone ha dichiarato che entro il prossimo anno conta di avere il 100% dei libri di testo del primo anno pubblicati sulla collana editoriale della propria scuola.

Il liceo, ITIS, IPC Enzo Ferrari ha avviato con la casa editrice CCEditore il progetto Gutenberg, il progetto che aiuta le scuole a diventare collane editoriali e a pubblicare i propri libri in modo da poter seguire nel modo migliore il percorso formativo degli studenti.

Il progetto, oltre a promuovere la scuola a collana editoriale a tutti gli effetti, viene infatti fornita di codice ISSN, prevedere la formazione agli insegnati, il supporto editoriale e grafica fino alla finale pubblicazione dell’opera con l’attivazione del codice ISBN, che lo rende quindi reperibile utilizzabile da qualunque altra scuola.

Il progetto Gutenberg è il simbolo della buona scuola attiva e attenta ai suoi studenti.

Dal minuto 4,18 ascoltate le parole della D.S. Giaccone.

Video dell’intervento al Salone dell’Orientamento

 

Le maestre che non hanno paura dei libri

Pio Mirra, DS Pavoncelli Cerignola: come noi sempre più scuole pubblicano i propri libri

Pio Mirra, DS Pavoncelli Cerignola: come noi sempre più scuole pubblicano i propri libri

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