“Cchiu longa è ‘a pinzata,
Cchiu grossa è ‘a minchiata”

Trad. “più a lungo ci si sofferma a rimuginare su una decisione,
più è facile che questa porti delle conseguenza avventate e sprovvedute”.

Caro Sandro la versione originale era uno delle tue frasi più note.
In questo periodo di profonda riflessione e di paure da bambini, ti riprendi il mio pensiero.
Ti ho sognato e mi dicevi come ti si confaceva: “tu devi fare quello che ti dico io e basta”
E “Oggi” è il tempo di obbedirti.

Caro Sandro,
ci sono voluti anni per riconciliarci
e non perché dovessi riconciliarmi con un uomo controverso come te che, comunque, era “solo un uomo”, ma per riconciliarmi con me che ero una bussola impazzita con un Nord enorme ma non ancora ben tarato che si confondeva con le altre direzioni.

Sono stata la tua più grande delusione e tu il mio boccone più amaro.
Non ci siamo perdonati
per tanto tempo.
Non mi hai capita, non ti ho capito fino alla fine.

Ma alla fine ha senso.
Il figlio ha il dovere di deludere suo padre se vuole essere un individuo indipendente.

In quei giorni si giocavano le nostre vite.
La mia per lo meno.
E te l’ho sempre rimproverato.
Ma oggi so che in realtà è stato tutto perfetto (molto doloroso ma perfetto).
Oggi che siamo passati sulle nostre carcasse, vedo che su ogni cosa esiste ciò che i tuoi filosofi chiamano “spirito immortale” e ha l’aspetto di un grosso filo rosso.

Caro Sandro, in questo momento in cui o si salta o si sprofonda, mi ricordo che “Cchiu longa è ‘a pinzata, cchiu grossa è ‘a minchiata” e … niente, è chiaro così… e non a caso oggi è il tuo compleanno

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