Incidenti in volo, dimezzarli è possibile!

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Il Generale Gianpaolo Miniscalco concede la sua prima intervista da Direttore Generale dell’AeroClub d’Italia e ci parla del suo piano progettuale.

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L’AeroClub d’Italia è pronto al decollo

50% in meno di incidenti in due anni, ecco il piano di sicurezza volo del nuovo AECI

La prima intervista alla stampa da parte del generale Gianpaolo Miniscalco nuovo Direttore Generale dell’AeroClub d’Italia.

A novembre del 2020, dopo 3 anni di commissariamento, l’AeroClub d’Italia (AECI) accoglie il nuovo Direttore Generale.

Si tratta di Gianpaolo Miniscalco, generale dell’aeronautica in pensione.

Il curriculum del generale Miniscalco è fiorentissimo: tra i ruoli e gli incarichi di spicco segnaliamo l’esperienza nella pattuglia delle Frecce Tricolori, sia da Leader, sia da Comandante, la Rappresentanza Italiana NATO a New York, la Classic Jet Association, il Comando del IX Stormo “Francesco Baracca” dell’Aeronautica Militare.

Generale, con che stato d’animo ha accolto la proposta di questo nuovo incarico e con che animo lo affronta?

In un certo senso con sorpresa: come potrei dire di ogni cosa della mia vita, questo incarico è arrivato per caso e inaspettatamente.

Sono membro dell’AECI da tanti anni, ho iniziato come socio quando stavo alle Frecce ma non avrei mai pensato che un giorno mi sarebbe stato chiesto di dirigerlo.

Per quanto invece riguarda lo spirito con cui lo affronto,  mi sento chiamato a far rispettare lo Statuto dell’AECI.

Sento che è mio dovere dare nuova vita all’AeroClub d’Italia  grazie soprattutto al contributo di tutti i soci e di tutti i colleghi che quotidianamente mi scrivono e mi danno suggerimenti.

Questo è il mio compito istituzionale nei confronti dell’Aeroclub.

Gianpaolo Miniscalco
Gianpaolo Miniscalco – DG AECI

Lei è un pilota dell’Aeronautica, qual è la tipologia di persone che frequentano un aeroclub? Ci sono solo professionisti o anche “civili”?

La passione per il volo è una specie di malattia.

Una malattia traversale che attraversa ogni settore sociale e professionale.

Tra i nostri soci l’unica continuità riscontrabile non sta né nella professione, né nell’estrazione.

L’unica continuità sta nella passione per il volo.

Il settore del volo è un mondo ricchissimo di attori e personaggi che declinano la passione per il volo in molteplici sfumature.

Spesso, quando si parla di volo, le prime categorie a cui si pensa sono le ali fisse e le pale rotanti ma esistono anche alti mezzi.

Altre strade che assecondano le persone nella passione del volo e che nel mio mandato intendo valorizzare e ricondurre all’interno delle pertinenze di AECI.

Sto parlando, per esempio, del paracadutismo che diversi anni fa è diventato una responsabilità dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ma che oggi AECI è pronto a riprendersi.

Un altro settore che mi sta molto a cuore è quello del volo libero (il parapendio), un modo sportivo ed economico per vivere il volo.

Per anni il volo libero è stato un settore di serie B, noi vogliamo invece promuoverlo.

Ci sono infine gli aeromodelli per i quali l’AECI sta portando avanti un dialogo costruttivo con ENAC che nel nuovo regolamento UAS equipara gli aeromodelli con i droni cosa che non è esatta.

Infatti, mentre il drone può godere della doppia natura, professionale o da banco, l’aeromodello richiede una attività scientifico amatoriale complessa che richiede un attestato paragonabile a quello di un pilota.

Quali sono le caratteristiche che si sviluppano imparando a volare che poi possono essere utili nella vita a terra?

Il pilota è una persona in grado di fare dieci cose contemporaneamente e, soprattutto, sa dare le priorità governando i tempi.

Lei è alla direzione dell’AECI da pochi mesi, quali sono state le sue prime azioni?

Di fronte a un Ente (l’AECI) bloccato dal commissariamento, il primo passo necessario è stato risvegliare gli organi sociali come segnale simbolico della ripartenza.

È stata fatta la riunione con il Consiglio Federale e l’Assemblea annuale dei soci per definire tutte le attività amministrative coinvolgendo tutti gli aventi diritto in un evento in streaming molto partecipato.

Insomma, messa a galleggiare la nave abbiamo fatto in modo che questa avesse una rotta.

Ha detto che ci sono già tavoli di lavoro e dialogo attivati, quali sono i suoi progetti per il rilancio dell’AECI?

Direi che l’Aeroclub ha 3 grande priorità per la sua ripartenza:

  • Una nuova legge per il Volo da Diporto Sportivo (VDS)
  • Il rilancio dell’attività statutaria
  • La sicurezza del volo

Ce ne può parlare?

Molto volentieri.

1. Nuova legge per il Volo da Diporto Sportivo (VDS)

In Italia, la legge che regola il Volo da Diporto Sportivo risale al 25 marzo del 1985.
Ad oggi, in Italia, contiamo 6.000 attestati di VDS rilasciati e più di 13.000 mezzi tra elicotteri, aeroplani, vele da parapendio, volo libero e paramotore.

Questo vuol dire che l’industria aeronautica italiana si trova davanti a un mercato vigoroso e adesso più che mai è chiamata ad aprirsi al mondo se non vuole arrivare troppo tardi.

In un panorama all’interno del quale le norme si sono velocemente evolute, l’Italia, nata come eccellenza, deve assolutamente portarsi al passo per non restare inesorabilmente indietro.

È per questo che uno dei punti cardine del piano di rinascita dell’AeroClub d’Italia è l’impegno congiunto di tutti i tavoli di lavoro per la modifica della legge che regola il VDS.

In questo momento stiamo portando avanti una iniziativa parlamentare e una ministeriale.

Attori

Gli attori di questo enorme progetto sono AECI, ENAC, ENAV, Ministero dei Trasporti, Costruttori e agenzie nazionali di sicurezza volo.

Cosa si vuole ottenere?

a. Aumento del peso del veivolo ultraleggero da 450kg a 600 kg

Oggi è considerato un mezzo da diporto sportivo un veivolo di peso non superiore ai 450 kg.

La normativa europea, invece, riconosce come mezzo da diporto sportivo i veicoli che arrivano a 600 kg.

Un incremento di peso di questo tipo porterebbe con sé vantaggi diretti e indiretti.

Vantaggi diretti, ovvero direttamente legati al mezzo

  • Incremento delle prestazioni: sarà possibile affrontare tratte più lunghe con maggiore autonomia

Vantaggi indiretti, ovvero legati all’industria aeronautica italiana

  • incremento del mercato dei veivoli e del target di riferimento.

b. Mantenimento della semplicità di legge

La legge attuale si basa sul principio dell’autodichiarazione attraverso la quale l’utente è tenuto ad auto-certificare la propria conformità alla normativa.

Di contro, l’AECI si accollerà la responsabilità dei controlli verificando il peso legale degli aeroplani e di tutta l’attività del Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) (che oggi è a carico del Ministero dei trasporti) avvalendosi anche della potestà sanzionatoria.

Una azione di questo tipo porterebbe uno snellimento estremo dei controlli e delle procedure alleggerendo il Ministero dei Trasporti da una incombenza delegabile.

2. Rilancio dell’attività statutaria

L’articolo 3 dello Statuto dell’AECI recita

“L’Aero Club d’Italia svolge ogni attività ritenuta necessaria ai fini dello sviluppo culturale, economico, didattico, sportivo, civile, sociale e democratico nel settore dell’aviazione civile non commerciale”.

L’AECI è chiamata a favorire l’attività di volo e per fare questo stiamo lavorando ad alcune azioni specifiche:

Crediti formativi per i corsi dell’AECI

L’AECI sta lavorando a un protocollo di intesa con MIUR affinché questo riconosca agli studenti di scuola primaria e secondaria che frequentino delle attività stabilite organizzate dall’Aeroclub, dei crediti formativi utili per la maturità.

Questi corsi imprimeranno negli studenti delle skills trasversali fondamentali per affrontare il mondo del lavoro quali, per esempio, la valutazione del rischio e la capacità di effettuare la scelta più semplice e meno rischiosa.

Accesso all’esperienza di volo

Il piano di apertura e condivisione dell’esperienza aeronautica prevede l’offerta non a fini di lucro di esperienze di volo per chiunque volesse farlo.

Rilancio delle scuole di volo

La scuola di volo italiana vanta una storia brillantissima.

All’Aeroclub toccava storicamente preparare una parte dei piloti che avrebbero fatto parte dell’allora Regia Aeronautica.

Oggi  la necessità è quella di preparare i piloti delle compagnie aeree e bisogna farlo in fretta perché per preparare un pilota sono necessari tra i tre e i quattro anni: bisogna preparasi oggi per domani.

Lo spirito che guiderà la scuola di volo sarà

Maggiore sicurezza costruita con il rispetto procedurale nell’utilizzo del buon senso e decidendo rapidamente.

3.Sicurezza del volo

Purtroppo, quasi ogni settimana si sente parlare di incidenti aerei.
Sebbene il rapporto tra veicoli in volo e incidenti sia basso, non possiamo permetterci neppure il minimo rischio soprattutto quando è evitabile.

Basti pensare che la quasi totalità degli incidenti è dovuto a un errore umano sul quale si può e si deve intervenire.

Per questo sto creando un gruppo composto da piloti esperti che porterà avanti un progetto di formazione che ha l’ambizioso obiettivo di ridurre del 50% il numero degli incidenti da qui ai prossimi due anni.

 

Ringraziamo il Generale Gianpaolo Miniscalco per la generosa intervista che ha voluto concederci e per l’onore che ci ha fatto nell’averci scelto per rilasciare la prima intervista del suo mandato. 

Sarà per noi un piacere continuare a seguire i progressi e le storie dell’AECI

Crediti

Chi è Gianpaolo Miniscalco

Statuto dell’AECI
DPCM 27 febbraio 2019 

Disegno di Legge VDS 17 dicembre 2020

Proposta di legge 16 novembre 2020

Legge vigente per il VDP 25 marzo 1985
Regolamento ENAC del 1 Gennaio 2021 

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