Infiltrazioni Mafiose nel comune di Cerignola, sciolta la giunta comunale!

Lo avevamo detto in tempi non sospetti ed unici fra i giornali italiani ad avere il coraggio di affiancare la scuola nel denunciare un abuso gravissimo e lo abbiamo fatto con un articolo durissimo, Il genocidio culturale e l’associazione a delinquere…
E’ di questi giorni la notizia che il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Cerignola (Foggia) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una commissione di gestione straordinaria.

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Lo avevamo detto in tempi non sospetti ed unici fra i giornali italiani ad avere il coraggio di affiancare la scuola nel denunciare un abuso gravissimo e lo abbiamo fatto con un articolo durissimo, Il genocidio culturale e l’associazione a delinquere…

 E’ di questi giorni la notizia che il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Cerignola (Foggia) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una commissione di gestione straordinaria.

Cerignola…Ve ne avevamo parlato anche noi, il gennaio scorso, nell’ articolo sul genocidio culturale perpetrato ai danni dell’I.T.I.S. Agrario Pavoncelli.

Giusto per rispolverare la memoria ai lettori.

La storia.

A Foggia, precisamente a Cerignola, c’è un Istituto Agrario, il Pavoncelli, con una fiorente azienda agricola annessa.

Ogni anno aumenta il numero degli iscritti dell’Istituto.

Ed i ragazzi dell’azienda agricola fanno ricerca e sperimentazione su nuove forme di “cultivar” autoctone, straniere ed ibridi genetici, oggi introvabili. Arrivano a produrre persino un olio certificato d’eccellenza seguendo ed amando, quotidianamente, 1650 piante di ulivo.

I terreni su cui coltivano sono un lascito testamentario del 1868. Il patrimonio immobiliare rimanda infatti ad una benefattrice. Anna Maria Raffaella Manfredi, vedova Pignatari, che nel suo testamento aveva lasciato i suoi terreni affinché fosse costituita l’Opera Pia Manfredi–Pignatari.

Dunque, da più di un secolo, generazioni di allievi dell’Istituto agrario Pavoncelli hanno continuato a studiare la teoria, ed applicare la pratica, sui terreni dell’azienda agricola annessa.

Terreni che non erano del Comune, ma fondi rustici aziendali di proprietà del Pavoncelli.

Fino a che, un brutto giorno, sono arrivate le ruspe.

Di chi? Del Comune. Per fare cosa? Distruggere tutto.

L’imperativo categorico, a norma di legge, secondo l’amministrazione comunale vigente, è stato quello di fare spazio e costruire un Palazzetto dello sport ed un centro commerciale. Con quali soldi? Con quelli ottenuti dalla vendita dei terreni dell’azienda agricola.

Tutto a norma di legge, per il Comune.

Un po’ meno per noi che, più che perplessi, avevamo intervistato il Dirigente Scolastico dell’Agrario in questione, il Prof. Pio Mirra.

Ed è stato così che avevamo scoperto le violazioni di legge perpetrate dal Comune ai danni dell’Istituto.

Dalla testimonianza del Dirigente, avevamo verificato che il Comune di Cerignola, enfiteuta, cioè locatario perpetuo dei terreni, si era comportato da proprietario.

con D.G.C. n.54 del 27/02/2017 aveva inserito nel “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari” il suolo, facente parte dell’azienda agraria, una superficie di 10.000 mq. (Peraltro, nella stessa delibera era precisato che il Comune ha il titolo di livellario e non di proprietario!).

con D.G.C. n.98 del 12/04/2017 aveva approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del palazzetto dello sport sull’area individuata al foglio 276, p.lla 579 (parte ex95), facente parte dell’azienda agraria annessa all’Istituto Agrario Pavoncelli.

E come se non bastasse, si leggeva nella delibera: “…  si procederà ai sensi dell’art.191 del D.Lgs 50/2016, a finanziare l’opera, in toto, con la permuta di un’area di proprietà comunale, prevista nel Piano di alienazione e valorizzazione dei Beni comunali, giusta deliberazione n.54 del 27/02/2017, individuata nel Foglio 276 particella 94 (parte) di circa 10.000 mq. Zona F2 di Prg, per un importo pari a € 1.830.000,00 …”.

Cioè aveva finanziato i lavori di costruzione con l’esproprio dei terreni!!!

Infatti, la particella da permutare faceva anch’essa parte dell’azienda agraria annessa all’Istituto.

E per non aver problemi, il Comune di Cerignola, con Delibera del Consiglio n.55 del 25/07/2017 aveva inserito nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni dei Beni Comunali il suolo facente parte dell’azienda agraria dell’Istituto, come livellario.

Bel giochetto!

Giusto per intendersi, il “livello” non ha una definizione normativa, tuttavia la giurisprudenza di legittimità lo considera un istituto corrispondente di fatto all’enfiteusi e quindi ad esso applicabili le relative norme del codice civile.

Allora il “livellario” gode di un diritto reale che esercita su fondo appartenente ad altri, detto concedente. Quindi il Comune di Cerignola aveva disposto liberamente di un bene, peccato che, come enfiteuta, non potesse farlo e tanto meno alienarlo!!!

Ma, la vergogna nella vergogna, è stata che il fondo rustico permutato (foglio 276, p.lla 94) era investito a oliveto super intensivo con 1650 piante di varietà nazionali ed estere, impianto sperimentale realizzato con il contributo della Regione Puglia e la partecipazione attiva dell’Università di Bari (vedi relazione tecnica del Direttore del Dipartimento di Scienze agroambientali e territoriali Università di Bari).

Il nove agosto 2018- era sempre il preside Pio Mirra che ci parlava- abbiamo assistito all’estirpazione di 1650 piante di olivo con le ruspe, trattando le piante come mattoni. 

Eppure in quel campo sperimentale si faceva ricerca, sperimentando nuove forme di allevamento di cultivar autoctone, straniere e ibridi genetici, oggi introvabili.

Le ruspe senza fare alcuna distinzione non hanno avuto alcun riguardo e annullato anni di ricerca. La logica del cemento sta affossando il nostro paese e i toni del dibattito non di rado ci autorizzano a pensare che la cultura, la scuola non siano più la bandiera dei nostri governanti. 

Nelle nostre terre i genitori contadini si spezzavano la schiena pur di fare studiare i figli e assicurare loro un futuro migliore. 

Oggi sono diventati “eletti” coloro che magari a scuola occupavano l’ultimo banco e si è convinti che sport e ipermercati siano più importanti della scuola, rovesciata dalla cultura del danaro. 

Chi, prima di stare in mezzo alla gente, si è fatto un giro in mezzo alle pagine dei libri, dovrebbe saperlo, ma a guidare il paese ci mandiamo quelli dell’ultimo banco”.

Non avevamo potuto che condividere, pienamente ed amaramente, la posizione del dirigente scolastico e di tutto il personale del Pavoncelli.

Ed ora la notizia. Il consiglio comunale di Cerignola è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

Dopo 6 mesi di accertamenti da parte della commissione d’accesso, la relazione prefettizia giunta al ministero dell’Interno e portata in Consiglio dei ministri da Luciana Lamorgese ha stabilito che sono stati “accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali”. Per questo il comune foggiano, quasi 60mila abitanti, è stato commissariato per 18 mesi.

Cerignola diventa così il terzo Comune della provincia pugliese, il secondo nell’ultimo anno dopo Mattinata, ad essere sciolto per i condizionamenti della criminalità organizzata. E resta aperta la procedura per il comune di Manfredonia, che a breve verrà portata in Consiglio dei ministri.

Ma allora aveva ragione il Dirigente scolastico del Pavoncelli, e noi non avevamo dubbi.

 A questo punto le sue parole sono state davvero profetiche!

E siamo sempre stati convinti, anche noi di Betapress, che anche altri cittadini, fuori dal mondo della scuola, abbiano visto, nello scempio perpetrato contro questo istituto Agrario, un’assurda manovra politica contro la proprietà, ma soprattutto la libertà di chiunque di noi.

E’ vergognoso che sia stata violata la volontà di una benefattrice che più di un secolo fa, ha creduto nella cultura come riscatto sociale. E’ inammissibile che, con dei giochetti politici, ci si sia appropriati indebitamente di terreni di proprietà inalienabile di un Istituto scolastico. Ed è anticostituzionale che lo Stato abbia avvallato il sopruso di compromettere il diritto alla cultura, oltre che alla coltura, per assecondare delle logiche consumistiche.

Altro che insegnare che la cultura è libertà! Gli alunni del Pavoncelli, e noi con loro, cosa abbiamo visto?

L’abuso di potere politico, la connivenza delle Istituzioni con degli interessi economici consumistici di parte, e l’asservimento del diritto all’istruzione al connubio politica-marketing.

Il sogno proposto per le future generazioni non è più il riscatto sociale con la cultura, lo studiare per capire e l’imparare per migliorare. Il sogno, anzi l’incubo proposto alle nuove generazioni, è crescere per diventare un popolo ignorante, che consuma prodotti fittizi, secondo bisogni indotti.

E, magari, l’ha già imparato vedendo cos’è successo a scuola, vota per chi è ricco, potente, famoso e pure mafioso.

Un popolo complice, lentamente, ma inesorabilmente complice, di chi gli ha tolto la libertà di ribellarsi, convincendolo pure che è per il suo bene!

Perché, non dimentichiamoci che il Consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, ma il palazzetto dello sport ed il centro commerciale sono lì, sotto gli occhi di tutti, alunni, professori, dirigente del Pavoncelli, e pure sotto gli occhi di tutti i nostri lettori, costruiti nella più assoluta illegalità ed oggi si spiega anche il perché.

Ma non si poteva intervenire prima per bloccare i lavori e la distruzione di 2000 ulivi di altissima produzione, visto che tutti sapevano grazie alle denunce del Dirigente Scolastico???

Cosa fare adesso che la Scuola ha perso un bene preziosissimo per essere mutilata da cemento peraltro di scarsa utilità.

Certo si potrebbe procedere abbattendo l’ingiusta costruzione, ma sicuramente non accadrà.

Sarebbe un sogno, anzi un’utopia!

Non dimentichiamoci che siamo in Italia, dove la Legge esiste. E si applica… mafia permettendo, però! …

 

Genocidio Culturale

 

https://tg24.sky.it/cronaca/2019/10/11/comune-cerignola-sciolto-mafia.html

 

 

Antonella Ferrari

 

 

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