“Progetto lettura” … e comunque le buone maniere iniziano sempre in famiglia
Giovani e meno giovani continuamente immersi in un mondo virtuale parallelo con diversi tipi di dispositivi digitali.
In sala d’attesa, in autobus, in treno non c’è chi legge un libro o un quotidiano, ormai sulla via dell’estinzione.
Tutti a digitare su un onnipresente schermo.
E i più piccoli?
Abbandonati soldatini, bambole e automobiline, occhi puntati rigidamente sul display del cellulare di papà o mamma … almeno è tranquillo!
Tutti per un motivo o per un altro, tra WhatsApp, Instagram e Telegram, rapiti dal cellulare.
Il tempo per una buona lettura non c’è più.
Eppure la cultura, i valori di una società sono trasmessi in gran parte attraverso i libri.
Perché la lettura stimola una forte immaginazione per creare significato alle varie vicende.
Storie di personaggi reali o inventati danno la possibilità al lettore di decifrare un contesto di vita o immedesimarsi in un’esperienza non ancora vissuta.
Tutto questo arricchisce il bagaglio personale ed emozionale di ciascuno e sviluppa empatia ossia la capacità di percepire i vari stati d’animo: leggere, analizzare, capirne il messaggio o significato che l’autore vuole trasmettere, sentirne l’utilità e sopratutto discuterne insieme.
La lettura inoltre favorisce un discorso interiore per arricchire i propri valori.
Perché saper leggere significa soprattutto comprendere lo stato d’animo dei protagonisti del racconto, perché è su questo che si basa la loro capacità di scelta e decisione.
Ciò che avviene mentre si legge è la capacità di rendersi più consapevoli di chi siamo, cosa desideriamo, cosa ci addolora e cosa ci rende felici.
L’esperienza appresa attraverso i vari brani permette di originare un senso critico per le scelte fatte o che si andranno a fare.
E allora, mentre dilagano le persone con lo smartphone perennemente tra le mani, promuoviamo la lettura a casa e a scuola, perché leggere apre la mente a nuovi modi di pensare e agire, permette di staccare i pensieri dai propri problemi per qualche ora e crea uno stato di rilassamento mentale.
Allora prendiamo un libro, e dedichiamo qualche ora a noi stessi.
Pio Mirra, Ds IISS Pavoncelli Cerignola (FG)