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Una delle traduzioni che internet suggerisce per il termine whistleblower è lo spione, ma anche il fischiatore, il suggeritore, l’informatore.
In America il whistleblower (neologismo introdotto dall’inglese americano) viene anche associato, in certi casi, alla figura di gola profonda (deep throat), ovvero colui che denuncia o riferisce alle autorità, pubblicamente o segretamente, attività illecite o fraudolente nel governo, in un’organizzazione pubblica o in un ente privato.
L’istituto del c.d. whistleblowing è disciplinato dall’art. 54 bis “Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti” del decreto legislativo n. 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall’art.1, c.1, della legge 30 novembre 2017, n. 179, il quale prevede una tutela rafforzata per il pubblico dipendente che, nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione, segnala al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza ovvero all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) o denuncia all’autorità giudiziaria ordinaria o a quella contabile delle condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro.
Whistleblower comunque ha una connotazione semantica positiva che in italiano non esiste, anzi molto spesso viene confuso con il termine delatore che ha invece connotazioni negative.
Questo la dice lunga sull’abitudine italiana di rispettare la persona che denuncia attività scorrette nella propria azienda, sia essa pubblica o privata, e di tutelarla.
A partire dal sottoscritto, l’amico Fabio Delibra, ma fino ad arrivare a Carlo Bertini ex dipendente di Bankit che denunciò il famoso caso diamanti, nel nostro paese chi denuncia non viene visto come un eroe o solo un cittadino corretto, ma come un rompicoglioni da allontanare da qualsiasi cosa ed a qualsiasi costo, anche a distanza di decenni.
Peggio ancora nei confronti di queste figure viene avviata una macchina del fango che non ha eguali, se non addirittura una macchina fatta dall’uso fuorviato dei tribunali, che comunque poi si conclude sempre con un nulla di fatto, ma fa guadagnare tempo al “segnalato” e comunque permette di screditare i poveri whistleblowers.
L’uso improprio della giustizia ha anche un altro effetto, quello di costringere il denunciatore ad un significativo dispendio economico, mettendolo comunque in difficoltà.
Cose peraltro già successe e già vissute in prima persona dal sottoscritto, ma anche da tutti quelli che si sono trovati a voler correggere cose sbagliate.
Dobbiamo renderci conto che il nostro sistema italiano ha ormai più sovrastrutture ideologiche e lobbistiche che funzioni oggettive.
Gli apparentamenti politici oggi incatenano il nostro paese, giustizia compresa, e ne minano alla radice il senso etico e di conseguenza l’operatività morale.
Il quadro pertanto legato ai temi del cosiddetto “whistleblower” è abbastanza deludente: denunciare oggi il datore di lavoro sembra essere un’impresa rischiosa, che porta danno solo al lavoratore e ne mina anche salute e finanze.
Vero, è occorre dirlo, che in una piccola percentuale ci sono stati anche casi in cui chi ha denunciato ha avuto il giusto riconoscimento, ma comunque anche nei casi che sono andati a buon fine, meno del due per cento, sono passati anni di sofferenza.
Non abbiamo speranza che in questo paese le persone oneste vengano rispettate.
Comunque faccio una proposta:
Propongo la creazione di una commissione indipendente esterna alla politica ed alla amministrazione, formata da chi ha subito le ritorsioni ed ha perso la sua posizione, giornalisti non legati a movimenti politici e non influenzabili, che sia a disposizione di chi denuncia ancor prima di farlo o ha già denunciato ed è stato stritolato dalla morsa del potere, per tutelarli ed accompagnarli.
Questa commissione dovrebbe avere un budget di spesa per aiutare chi denuncia e per poter svolgere indagini preventive.
Forse questo organismo affiancato ad una norma giusta potrebbe risolvere qualche enorme intoppo oggi presente e favorire chi vuole migliorare il paese.
Fin da ora mi candido a farne parte.
Ma credo che nessuno raccoglierà questa mia proposta, soprattutto nessun politico, perché il BLA BLA BLA elettorale lo sanno fare tutti, ma mettere in atto cose scomode… 

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