La Pedagogia al Servizio delle Famiglie: Una Partnership per il Successo Educativo

Nella società odierna, le famiglie e la pedagogia condividono un legame cruciale nell’educare e formare le future generazioni.

La pedagogia, intesa come scienza dell’educazione, gioca un ruolo fondamentale nel plasmare le menti giovani, mentre le famiglie sono i primi contesti in cui i bambini imparano valori, comportamenti e relazioni sociali.

Unendo questi due pilastri, possiamo creare un ambiente educativo completo e armonioso che promuova il successo e lo sviluppo integrale dei bambini.

Il coinvolgimento attivo delle famiglie nel processo educativo è una componente essenziale per il successo degli studenti.

Quando genitori e pedagogisti lavorano insieme, si crea una sinergia che permette di affrontare meglio le sfide e di cogliere appieno le opportunità per i giovani studenti.

La pedagogia non è limitata alle aule scolastiche, ma si estende anche alla vita familiare, dove si possono sperimentare e applicare i principi educativi in situazioni quotidiane.

I pedagogisti possono offrire alle famiglie preziose informazioni sulle fasi dello sviluppo infantile, sulla gestione delle sfide comportamentali e sulla creazione di ambienti stimolanti per l’apprendimento.

Dall’altra parte, le famiglie possono condividere con gli educatori le conoscenze uniche che hanno sui loro figli, inclusi interessi, talenti, punti di forza e debolezza.

Questo scambio di informazioni può aiutare gli insegnanti a personalizzare l’approccio educativo per soddisfare le esigenze specifiche di ciascuno studente.

La comunicazione aperta e continua tra pedagogisti e famiglie è un cardine di questa partnership.

Gli educatori dovrebbero stabilire canali di comunicazione efficaci per condividere aggiornamenti sull’apprendimento e il comportamento degli studenti, oltre a fornire consigli per il coinvolgimento familiare nell’educazione.

D’altra parte, le famiglie dovrebbero sentirsi a proprio agio nel condividere le loro preoccupazioni, suggerimenti e riflessioni sull’esperienza educativa dei loro figli.

L’apprendimento non dovrebbe limitarsi alle aule scolastiche, ma dovrebbe continuare anche a casa.

Le famiglie possono svolgere un ruolo attivo nell’incoraggiare i loro figli a esplorare nuovi argomenti, leggere libri, partecipare ad attività creative e scoprire interessi personali.

Inoltre, possono supportare l’apprendimento attraverso discussioni, ricerche e visite a musei o luoghi di interesse.

La pedagogia al servizio delle famiglie può anche concentrarsi sulla promozione di valori fondamentali come il rispetto, la tolleranza, l’empatia e la responsabilità.

I pedagogisti possono collaborare con le famiglie per incoraggiare la formazione di cittadini consapevoli e eticamente responsabili.

La pedagogia al servizio delle famiglie crea un’atmosfera in cui i bambini possono prosperare sia a livello accademico che personale.

Quando pedagogisti e famiglie si impegnano insieme nell’educazione dei giovani, si costruisce una base solida per il successo futuro.

Questa partnership non solo migliora l’apprendimento degli studenti, ma contribuisce anche a creare individui equilibrati, motivati e pronti ad affrontare le sfide del mondo in continua evoluzione.

 

N.B. pensiero tratto da “le conversazioni pedagogiche” corso per docenti e famiglie.




CERVELLI INBIBITATI E INTELLIGENZE ALLO SBANDO

 

Abili giocolieri – particolarmente versati nel mescolare le carte e confondere, quando non a mentire spudoratamente – tengono in ballo milioni di cittadini, nel mondo.

La cosa è talmente evidente che siamo arrivati a un punto in cui non vale neanche la pena di dedicare tempo ed energie preziose nell’elencare nefandezze di ogni tipo, tentativi di prevaricazione, inadempienza di norme e principi, violazione dei principi basilari sui quali si reggono le Nazioni, spoliazione di ogni autorità nel governare le stesse rispettandone i principi posti a tutela e salvaguardia della sovranità…

La gente è bombardata da notizie e dalle critiche alle stesse: critiche spocchiosamente liquidate come fake, o come frutto dei presunti ‘deliri di negazionisti’ o come esternazioni di qualche ‘no-qualcosa’ (erronee indicazioni di questo tipo continuano a fioccare).    

Situazioni dove chi somministra le notizie ufficiali, sostenute da un’informazione di parte se non di ‘regime’ ovvero ‘complice’, fa affidamento su una pletora di personaggi – chiaramente strumentalizzati e, è lecito pensare, fidelizzati da qualcuno – che si definiscono ‘esperti’ o sacerdoti di una ‘scienzah’ che rinnega quella Scienza che fino a ieri è stata per tutti guida certa.  Ed è qui il vero negazionismo, camuffato abilmente – e prepotentemente – da politically correct -: la parola d’ordine è negare, negare sempre e ostinatamente qualunque cosa venga detta e chiunque possa sostenerla; tutto ciò che possa contrastare il (loro) pensieri unico, va combattuto con tenacia assoluta.

L’ordine è sopraffare, sostituire tutto ciò che rappresentava e rappresenta il ‘prima’, persone incluse.       

Il bello è che la fazione dei ‘so tutto,  a prescindere’ evita accuratamente ogni confronto (specialmente pubblico: ossia, accettando un esplicito contraddittorio, mettendoci la faccia, di fronte all’opinione pubblica) con chi – con dati realmente scientifici e quindi attendibili – li possa contraddire. 

Stiamo vivendo, e non da oggi, una fase epocale, sociale, economica, finanziaria e mercantile, in cui vengono imposte situazioni, regole e condizioni forse cervellotiche, ma sicuramente contro gli interessi del popolo: di quel popolo che proprio attraverso le regole fin qui seguite e – soprattutto – la corresponsione di tasse, sostiene la macchina statale; e quindi la spesa facile, gli sperperi; quel popolo in nome e a favore del quale molti amministratori dicono di agire, ma che in realtà è la loro vittima preferita (e per lo più, unica).                                                                                                            

È così che il meccanismo ci appare, mentre si dilata; da un lato c’è chi tenacemente e costantemente inbibita i cervelli con false notizie, false speranze e false verità: dall’altro, chi – per propria scelta, o per alterazione neurofisiologica o semplice mancanza di cultura, o che ha gettato alle ortiche la propria cultura per nutrirsi dello spicciolame vacuo di pettegolezzi, banalità e falsità, che gira vorticosamente – non è più capace di pensare con la propria testa, non riflette più, non è più abile nell’instaurare un giusto processo mentale che lo porti a ragionare e quindi valutare per decidere, scegliere, in maniera consapevole e senza che sia qualcun altro a dire ‘fai così’ o ‘fai colà’ o peggio ancora suggestionandolo con ‘questo dev’essere il tuo pensiero’.                                                                                      

Non è più l’imposizione di una economia globale, quindi, ma un ‘falso capillare e d’insieme’ dove ci sarà chi è stato convinto di essere destinato a un’esistenza eccellente, mentre invece potrebbe essere candidato all’eliminazione mentale e forsanche fisica.                                                                                                         

Mi piacerebbe molto che, leggendo questo articolo, in molti si ponessero degli interrogativi, mettendo sui piatti di una bilancia ideale i fatti, così domandandosi: ma perché non si fa nulla?

Perché gli interventi sono tanto inappropriati e intempestivi?

Oppure, chi e perché ci mente e con quale fine?                                                     

A seguire, ecco dei dati sui quali riflettere.                                                      

nei supermercati ho notato che i ‘fagioli piattoni verdi’ provengono dal Marocco; i ‘cavolfiore’ dalla Francia; i ‘pomodori da riso’ dal Marocco; i ‘pomodori oblunghi verdi’ e le ‘pannocchie fresche di granturco’, dalla Spagna; i ‘pomodori datterino’ dal Marocco; la ‘lattuga’ dalla Spagna; il ‘Kiwi’ dalla Grecia; l’ ‘ananas’ dalla le Costa Rica; le ‘susine rosse’ dal Sud Africa; le ‘arance valencia’ dall’Argentina; le ‘pere conference’ e le ‘albicocche’ dall’Olanda; le carni in vendita provengono da Francia, Olanda, Danimarca, Scozia…

A prescindere dai leciti dubbi che possono sorgere in merito ai controlli sulla sicurezza alimentare (ricordiamo: l’Italia è stata leader in questo settore, con controlli scrupolosi e reali), mi chiedo: ma quando costa proprio in inquinamento far viaggiare e recapitare questi prodotti?

Perché non si dà più la preferenza ai prodotti a Km. ‘zero’ italiani?

Ci meravigliamo poi che la filiera agricola soffra, annaspi cercando di sopravvivere, dando la preferenza a prodotti che non hanno la stessa qualità di quelli italiani, che appena li porti a casa già iniziano ad andare a male?      

Ci meravigliamo se gli splendidi e particolari limoni nelle limonaie della costiera Amalfitana sono per lo più in terra, non colti né distribuiti perché più costosi di certi limoni (dal gusto ‘significativamente’ diverso) che vengono messi in commercio?                                                                                                    

Questi dati, da soli, sono già esplicativi del perché l’Italia sia tanto regredita: così come in ambito monetario – la moneta cattiva, caccia la buona (legge di Gresham) – tutto ciò che viene posto a sostituzione di buone merci, è oggi di scarsa qualità: se paghi poco, poco acquisti (recita un classico adagio); ma oggi si rischia seriamente e continuamente di pagare molto merce di qualità solo mediocre.

Non parliamo poi delle confezioni ‘alleggerite’ pur mantenendo una confezione inalterata ossia ‘grande’ per meglio raggirare l’acquirente.

Che dire poi dell’aumento dei prezzi anche dei generi alimentari di prima necessità? Che dire della tardiva presa d’atto di ciò da parte di chi ci amministra?

È da Agosto 2021 che tutti i prezzi sono esplosi in un crescendo irrefrenabile: ci sono voluti tutti questi mesi per rendersi conto dell’ormai insostenibilità della situazione, e che la gente non ce la fa più a sostenere un peso, dei costi, sempre crescenti.

Fa un certo effetto sentire ora di incontri, di tavole rotonde, di cabine di regìa, tra le varie componenti coinvolte nella dinamica dell’approvvigionamento e dei prezzi: ma quello che colpisce molto è che si lasci alle parti coinvolte applicare ovvero stabilire le commisurazioni dei prezzi calmierati/bloccati.

In una situazione di emergenza come quella attuale, il Governo, lo Stato, si devono ri-appropriare della centralità gestionale, nell’interesse dei cittadini: c’è bisogno di decidere e di informare tutti che ‘da domani’ è così per 90-180 giorni, poi si vedrà.                                                                               

Occorre dare un segno concreto di discontinuità, di volontà di cambiamento: dev’essere data preferenza e preminenza al made in Italy, ai prodotti di qualità, frenando l’import di prodotti scadenti e la loro immissione in commercio: un conto è parlare di tutela del mercato libero, altra cosa è commercializzare schifezze in commentabili di provenienza probabilmente non tanto accurata e/o verificata.

Occorre soprattutto ripristinare quei controlli che consentono di mantenere il controllo sui prezzi: ormai fuori controllo, sospinti al rialzo da una speculazione crudele.           

Diamo soddisfazione agli agricoltori, agli addetti del settore zootecnico, alla filiera vitivinicola: ciò si tradurrà in mantenimento di posti di lavoro, guadagni, investimenti, caratterizzati da alti standard qualitativi.                             

E che i prodotti ‘cattivi’ li mangino coloro che creano queste imposizioni: al pari dell’utilizzo degli OGM o dei diserbanti nelle coltivazioni di grano, dapprima vietato e ora stranamente consentito!

Si chiama ‘cultura del cibo’ e l’Italia in questo campo ha molto da insegnare.




Summit di Vilnius: Svezia e Ucraina si candidano ad entrare nella Nato

Il summit di Vilnius e le notti bianche di Helsinki

Le repubbliche baltiche cuore della geopolitica

Dopo il vertice Nato a Vilnius Biden vola ad Helsinki per festeggiare l’entrata della Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

 

Missione europea per il presidente americano Joe Biden

Joe Biden è arrivato a Helsinki mercoledì 12 luglio sera per celebrare l’ingresso della Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

Si tratta dell’ultima tappa di cinque giorni europei caratterizzati da un programma molto intenso.

 

L’incontro a Londra con Re Carlo e il premier inglese

La Missione europea è iniziata a Londra il 9 luglio.

Biden ha incontrato il premier inglese Rishi Sunak.

È stato inoltre ricevuto a Windsor, nel castello reale, da Re Carlo III.

 

Il summit della Nato a Vinius

La tappa successiva è stata a Vilnius in Lituania, in occasione del vertice dei Capi di Stato e dei Governo della Nato, svoltosi nelle giornate di martedì 11 e mercoledì 12 luglio nella capitale baltica.

Imponenti le misure di sicurezza adottate.

 

Banner pubblicitari in tutta la città

Numerosi anche i banner pubblicitari inneggianti allo Nato sparsi per la città.

publicità per il veritce Nato
publicità per il veritce Nato – Foto di Vittoria Bacchi

Davanti al vecchio teatro della città campeggia la scritta a caratteri cubitali “hashtag Nato Mes”.

vilnius teatro banner anti Nato e Mes
vilnius teatro banner anti Nato e Mes – Foto di Vittoria Bacchi

 

Le Repubbliche baltiche cuore della geopolitica

Il summit ha visto per la prima volta la Finlandia, già facente parte dell’Unione europea da antica data (1995), come membro a tutti gli effetti dell’Alleanza Atlantica.

Le altre Repubbliche baltiche invece, Lituania, Lettonia ed Estonia, fanno parte della Nato dal 2004, lo stesso anno in cui sono entrate a far parte dell’Unione europea.

Svezia e Ucraina si candidano ad entrare nella Nato

Il summit lituano ha inoltre registrato un ulteriore avvicinamento della Svezia alla Nato, veicolato dal nulla osta del presidente turco Erdogan, espresso proprio il giorno prima.

Al summit ha partecipato, per la prima volta nella storia dell’Alleanza, anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La Meloni a Riga per il bilaterale col premier lettone

Il presidente Meloni il giorno dopo il summit lituano ha raggiunto la vicina Lettonia, dove a Riga ha incontrato il presidente lettone Krišjanis Karinš.

Insieme al Ministro della difesa Crosetto i due presidenti hanno incontrato presso la Base militare di Camp Adazi il personale del Contingente italiano “Baltic Task Group”, impegnato nell’operazione Baltic Guardian nell’ambito della missione Nato Enhanced Forward Presence.

 

L’arrivo di Biden a Helsinki

Dopo il summit di Vilnius il Presidente degli USA è atterrato ad Helsinki, nella tarda serata di mercoledì 12 luglio, all’aeroporto della capitale nordica ubicato nei pressi della città di Vantaa (nota n. 5).

Ha alloggiato nel famoso hotel Radisson Royal, nel centralissimo quartiere Kamppi.

 

La leadership di Biden sulla scena mondiale

È sicuramente l’occasione per affermare la leadership del Presidente sulla scena mondiale, così ha confermato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan in una sua dichiarazione.

 

La fitta agenda della giornata finlandese

Il programma dell’unica giornata a Helsinki è stato molto intenso.

L’ultima tappa dei cinque giorni europei ha previsto giovedì 13 luglio l’incontro con il presidente finlandese Sauli Niinistö e con il Ministro capo della Repubblica finlandese, ossia il capo del Governo, Petteri Orpo.

 

L’incontro con la confederazione nordica

Biden ha avuto un meeting anche con i quattro primi ministri del Consiglio nordico, l’organo di consultazione politica ed economica costituitosi nel 1952.

Il consiglio nordico comprende oltre la Finlandia, la Svezia, la Norvegia, la Danimarca e l’Islanda e che ha sede a Copenaghen.

 

Le eccezionali misure di sicurezza a Helsinki

Quartiere di Toolo Helsinki
Quartiere di Toolo Helsinki

La visita di Biden ha fatto scattare misure di sicurezza eccezionali nella capitale finnica, con interi quartieri transennati

Quartiere di Toolo Helsinki
Quartiere di Toolo Helsinki

Il palazzo presidenziale, dove si sono svolti gli incontri, è stato presidiato con eccezionali misure di sicurezza e la zona del porto è diventata off limits.

L’ottocentesco palazzo presidenziale, già residenza dello zar di Russia dal 1809 al 1917, quando il Granducato di Finlandia faceva parte dell’Impero russo, si affaccia infatti proprio sul porto e sul Golfo di Finlandia, prospicente la piazza del mercato Kauppatori, il luogo più noto di Helsinki.

Palazzo presidenziale Helsinki
Palazzo presidenziale Helsinki

Anche le frontiere terrestri sono state allertate, ed eccezionalmente sono stati fatti controlli ai viaggiatori in arrivo.

 

Cinque anni fa la visita di Trump. L’assenza di Putin

Dopo cinque anni dalla visita di Trump lo scenario mondiale è cambiato totalmente.

Il presidente Putin non siede più nel consiglio nordico, essendone stato espulso dopo l’inizio della guerra in Ucraina.

Biden ha inoltre affermato che Putin avrebbe perso la guerra.

 

L’accoglienza a Helsinki da parte della popolazione

Numerosi cittadini americani, oltre che finlandesi, e anche qualche turista curioso, hanno atteso il Presidente Biden davanti al Palazzo presidenziale, attendendo ore ed ore.

La folla a Helsinki davanti al palazzo Predienziale
La folla a Helsinki davanti al palazzo Predienziale

Sono stati incuranti del tempo variabile e degli elicotteri militari costantemente in volo sopra le loro teste

 

Il sole di mezzanotte finlandese

A sera inoltrata Biden si è avviato in aeroporto per rientrare a Washington.

Una sera luminosa, perché ad Helsinki in questo periodo il sole non tramonta mai e le notti sono “bianche”.

Il sole di mezzanotte ha sicuramente favorito la vigilanza e i controlli sulla città presidiata.

 

Biden inciampa sulle scale dell’Air Force one

Piccolo incidente per Biden al momento di salire le scale del Air force one: è scivolato su un gradino, preoccupando i presenti e gli uomini della scorta.

Altre volte in passato l’anziano Presidente aveva avuto problemi di equilibrio mentre saliva la scaletta dell’areo presidenziale.

Nulla di grave stavolta, si è ripreso subito evitando di cadere.

 

Il “fuori programma” londinese e il protocollo reale infranto

Anche a Londra pochi giorni prima, durante l’incontro al castello di Windsor con re Carlo III, Biden sembra che abbia rischiato di cadere.

Il Presidente americano ha infatti afferrato all’improvviso il braccio del sovrano e si è aggrappato alla sua giacca.

Il fuori programma ha infranto il rigoroso protocollo della corona britannica, che impone il divieto assoluto di toccare il monarca, provocando sconcerto tra i presenti e lo sguardo imbarazzato del re.

 




LETTERA APERTA ALL’ON. SEBASTIANO (NELLO) MUSUMECI

Illustre Onorevole, nel Governo in carica, certamente Lei ricopre un incarico particolarmente significativo: specie in un contesto come quello che tutti viviamo, contrassegnato di eventi, e disastri, di origine anche naturale.

Stamani, in coincidenza con il suo intervento relativo ai disastri in terra di Sicilia (ma non solo), ascoltavo in TV anche un inviato che ricordava come colà fossero più di 300 i roghi ancora attivi.

Numeri e tipologia di diffusione che, decisamente, riconducono a valutazioni diverse piuttosto che non il ricondursi a fenomeni di autocombustione (sempre estremamente rara), o a fatti accidentali (altrettanto rari).

Lodevole l’impegno e l’abnegazione di quanti, con ogni mezzo, cercano di frenare la furia devastatrice delle fiamme, ma – così come da lei sottolineato – la presenza di mezzi aerei in numero maggiore, avrebbe certamente giovato. e, sempre Lei, si chiedeva se fosse o meno il caso che la UE si facesse carico di organizzare una flotta aerea di tale tipo per fronteggiare in area UE tale tipo di disastrosi eventi.

Nello scriverLe, Illustre Onorevole Musumeci, cerco di utilizzare quella complessiva sensibilità che necessariamente comporta il chinare il capo alla memoria delle vittime fin qui verificatesi.

Sono figlio di Siciliani – originari di Messina e Barcellona PdG – ho ancora numerosi parenti in Sicilia e conosco molto bene quelle nobili Terre: da Augusta a Messina, da Catania a Palermo… e ogni volta che posso, mi ‘ricarico’ gli occhi e lo spirito, riempiendo occhi e narici con i panorma ma anche i profumi di quella che considero anche come la mia Terra.

Tempo fa, quando attraverso la normale informazione, da Cittadino seppi che il sistema antincendio aereo era stato affidato a privati, rimasi molto interdetto: soprattutto, pensando ai tempi e ai costi di intervento.

Ora, chiedere alla UE, che già si occupa di fin troppe tematiche, avocate a sé con il dichiarato intento di alleggerire il carico decisionale di molti governi, non credo proprio che sia la migliore delle opzioni.

Il controllo dei propri territori e della vita di quanti vi insistano, non può che essere di competenza degli Stati Nazionali, e quindi degli Amministratori che in esso e per esso operino.

I Cittadini eleggono chi li possa rappresentare e guidare al meglio, ma chi è stato eletto non dovrebbe poter – a sua volta – delegare ad altri (la vecchia norma del ‘delegatum delegare non potest’ mantiene inalterata la propria ratio. Cambaimenti climatici…

Certo! E chi può negarli! il mondo, la terra, la Natura mutano in continuazione e solo noi esseri umani (un pò stolti) possiamo pensare di comandare alla Natura, persino modificandola ovvero modificandone il corso. Tropicalizzazione?

Certo: ma è dall’inizio degli anni ’70 del 1900 che gli scienziati (quelli veri…) ci avevano allertato, offrendoci un quadro preciso di come le condizioni più calde e sfavorevoli, persino pre-desertiche, avrebbero coinvolto il Sud d’Europa e quindi anche l’Italia.

Ma se è vero che la Natura cambia – così che non è portando dei frigoriferi sui ghiacciai che potremo favorire il ripristino degli stessi o rallentare l’assottigliarsi dei ghiacci in Groenlandia, o strapparci le vesti per l’innalzamento degli oceani che potremo risolvere i problemi via via emergenti – essa cambia da sempre: mi permetta di utilizzare la classica frase cambia ‘da che mondo é mondo’.

E’ la mano dell’uomo, con i suoi comportamenti, che incide sulla qualità della nostra stessa vita odierna: e se queste mani hanno delle micce in mano per devastare le aree verdi, per distruggere abitazioni, per minacciare vite, ebbene che queste mani vengano ‘tagliate’.

Se nella sola Sicilia ci sono, contemporaneamente, più di 300 roghi, che le fiamme divampano quasi in contemporanea dalla Grecia alla Sicilia, dal Salento alle Calabrie, dalla Spagna ad altri luoghi (guarda caso, tutti ameni ai fini turistici o residenziali), se le forze d’intervento scoprono – così come accaduto in Italia ma anche, ampiamente, in Grecia – degli incendiari o, in terra, decine e decine di micce per favorire l’innesco di incendi, è evidente che la soluzione non può che riporsi nella più rigida delle prevenzioni e in punizioni che diano il senso della severità dei comportamenti.

Perché non valutare di muovere accuse di ‘tentata strage’ o di ‘terrorismo’ (ossia, attività volte a creare terrore nella popolazione)?

Mi permetta di dire, Illustre Onorevole: sono personalmente stanco di ascoltare questo o quello, questa o quella, che suonano la fanfara dell’emergenza: una ’emergenza’ pressocchè continua.

Ma il termine richiama a eventi che ’emergono’ improvvisi, che si ‘manifestano’ senza possibilità di alcuna previsione o di adeguata previsione. Quando l’emergenza o le emergenze sono continue, non sono più tali.

E questo vale per gli endemici roghi, come per i disastri che toccano alluvioni o straripamenti torrenziali, causati dall’assoluta incuria dei territori. I disastri, occorre prevederli: quanto più possibile; soprattutto se talune situazioni tendono a ripetersi.

Lei è siciliano, la Sicilia ha anche uno splendido ‘Statuto Speciale’ che molto potrebbe giovare se trovasse applicazione globale e costante, faccia quanto Le è possibile per dare un segno nuovo e diverso, una testimonianza d’azione e d’amore per una Terra che ha pochi eguali al mondo.

Perché proprio in Sicilia non convocare un confronto internazionale non sul ‘Cambiamento climatico’ (esiste, e negarlo sarebbe da sciocchi) ma sugli effetti, sulle loro cause e concause?

Grazie per la Sua attenzione, Illustre Onorevole Musumeci. 




INCENDI E DISTRUZIONE… SOLO UN CASO?

Da Palermo immagini tremende.

Ma la concomitanza di altri gravi incendi in Calabria, nel Salento e altrove, mette di fronte a una brutta, pessima, orribile ipotesi, potrebbe essere non solo emergenza, ma terrorismo Economico-finanziario sabotando il turismo e creando danni immensi.

Palermo, ad esempio, aveva prenotazioni esaurite fino a tutto Settembre.

Ma anche in altre Regioni pare che le situazioni siano similari.

Come non commentare anche la tragica situazione in Grecia.

Anche qui, perle paesaggistiche e del turismo distrutte da fiamme che paiono inesauribili.

Troppe, troppe, coincidenze.

I fautori dell’emergenza climatica hanno ora altre frecce al loro arco, coincidenti con lo scempio di incendi e forse di altro.

Anche l’anomalo ghiaccio piovuto dal cielo, le trombe d’aria, le fortissime piogge e i venti impetuosi, sembrerebbero volerci narrare una storia diversa.

Guardare il cielo, il colore e la forma stranissima delle nubi, le coltri grigie e soffocanti che gravano come immensi tappi sulle città, vogliono suggerirci altro?

Coincidenze… Sempre coincidenze: vaghe e impalpabili, ma reali.

Come le dichiarazioni di politici e mezzi di informazione stranieri: colmi di critiche deteriori proprio verso il nostro sistema-turismo.

La realtà ci suggerisce anche che scarse capacità gestionali e amministrative si aggiungono, come il sale sulle ferite, a ciò che si vuole attribuire solo alla Natura.

Il caso, dunque, esiste?




Quando un ministro mente sapendo di mentire…

… ovvero, meglio, può un ministro mentire?

Vogliamo anticipare alcune note di un servizio che stiamo predisponendo perché Betapress è venuta in possesso di prove che dimostrano palesemente che uno degli attuali ministri mente sapendo di mentire.

Betapress è venuta in possesso, appunto, di mail che dimostrerebbero in modo inconfutabile che uno dei ministri del nostro governo non dice tutte le cose nel modo giusto.

Stiamo ancora facendo approfondimenti e cercando di contattare tutte le parti coinvolte, ma ci sembrava importante iniziare ad avvisarvi: rimanete in contatto per leggere cosa succede e cosa è successo.

Magari la cosa di cui siamo venuti a conoscenza poi vi sembrerà piccola o troppo enorme, ma di certo si basa sulla distruzione della fiducia, sul fatto che chi istruisce (magari proprio chi è ministro) dovrebbe essere sempre lineare, ed anche, vedrete sulla mancata considerazione della lealtà degli italiani.

a tra poco…




GRAFFI USA E USATI: VINCA LA DIGNITA’

 

Gli USA – dimostrando ancora una volta ostinazione e forza nel voler indirizzare e dirigere secondo propri criteri, e quindi a proprio piacimento, gli eventi bellici in corso – forniranno all’Ucraina le micidiali (soprattutto per i civili) e vietatissime ‘bombe a grappolo’.

Però, Biden assicura di aver ricevuto ‘garanzie scritte’ da Kiev che le micidiali bombe a frammentazione saranno usate “con cautela” per minimizzare le vittime civili.                                   

 In modo inatteso, la situazione, ora, si è fatta improvvisamente semplice.  Si deve prendere atto, senza offrire alcuna possibile giustificazione, che gli USA – alleati o non alleati, NATO o meno – hanno deciso: forniranno all’Ukraine ‘bombe a grappolo’, così determinando una ennesima, forte, unilaterale, escalation bellica che comunque coinvolge tutti: chi invia armi, chi invia finanziamenti, e soprattutto chi tenta manovre di Pace: che vede puntualmente mortificato ogni tentativo in tal senso.

Anzi: ogni volta che uomini di buona volontà e la diplomazia provano a esplorare una qualche possibilità di Pace, da ovest si assumono decisioni che rendono ancora più aspro e pericoloso il confronto (che ormai è un conflitto contro la Russia, esplicitamente dichiarato: dagli USA e dai loro ‘alleati’, UE inclusa).                                                                               

È questo il momento giusto per spalancare gli occhi, per sottrarsi alla guerra: visto che gli USA vogliono imporre la ‘loro’ guerra di devastazione contro la Russia e i territori di Crimea e Donbasss, è opportuno – anzi necessario – che la guerra la facciano da soli. Rischino i loro uomini, i loro territori, la loro economia, le loro finanze, tutto: rischino in prima persona e senza puerili infingimenti: sono riusciti, tradendo – insieme ad altri comprimari – la parola data al cadere del muro di Berlino, ad ampliare la presenza della NATO in Europa, accrescendone il numero degli aderenti fino ai confini con la Russia.

Un tradimento che, per la Russia significa pericolo: così come i missili piazzati a Cuba, rappresentavano all’epoca un pericolo per gli USA di J.F. Kennedy.         

Senza alcuna remora, ai confini russi sono stati piazzate basi NATO (a gestione USA, chiaramente) in quantità; laboratori militari di biotecnologie avanzate; forze armate pesantemente armate: postazioni radar di tracciamento e scoperta precoce: innumerevoli postazioni missilistiche; e in particolare munizionamento nucleare: se guardate una cartina, di quelle ‘oneste’ che ormai girano su web e testate indipendenti, la Russia è ormai circondata da basi NATO e USA, con una enorme compromissione dei tempi di ‘risposta’ in caso d’attacco.

E le basi dove erano stoccate testate nucleari – Italia inclusa – hanno visto giungere testate più potenti e distruttive.

L’alibi – ormai divenuto puerile e ridicolo – è sempre lo stesso: lo facciamo solo a scopo difensivo!   

Pensare che la mia Patria, l’Italia, può essere distrutta in pochi minuti, che la splendida Sicilia può non esistere più in un batter di ciglia, o che Roma, Milano, il Veneto, il Friuli, Napoli, possono scomparire in una nube di fuoco e fumo, francamente mi sconvolge: e dovrebbe sconvolgere tutti gli Italiani, tutti gli Europei!          

Pacche sulle spalle, sorrisi, blandizie, ammiccamenti, fanno ormai parte del linguaggio diplomatico, scavalcando ormai persino i rituali dei protocolli degli incontri che vedono un notevole impegno – mai verificatosi prima – in tutto il mondo: aerei che vanno e vengono, autovetture per gli spostamenti, gruppi di ministri e specialisti che seguono i responsabili delle varie Nazioni, sherpa e addetti alla sicurezza, spanditori di un inquinamento continuo e affatto trascurabile, anzi tutt’altro.

Ma quando una delle parti vuole chiaramente sfruttare a proprio vantaggio la partecipazione di uno o più dei partecipanti, facendolo sentire una nullità strumentalizzata e forse minacciata, non va bene e cambia radicalmente i termini della situazione.                                               Farsi trattare da pupazzi senza un proprio cervello, da servi, da vassalli idioti, rischiando tutto, mettendo a repentaglio le sorti di una Nazione, di un Popolo, no: non si può né si deve accettare!

Nazioni e Popoli che le compongono hanno una Dignità, una loro credibilità. 

La Russia, ormai chiaramente obiettivo di conquista da parte di un’alleanza occidentale che si definisce ‘difensiva’, ma che – contando su una complicità e un’impunità incrociate -, attacca chiunque non sottostà ai comandi, ai voleri, alle brame di potere.

Con ciò, declamando l’applicazione di proprie regole che nessuno in realtà esplicita o conosce in dettaglio: in realtà, le regole di chi presume di essere il più forte. Tutto qui: il più forte sono io, io mi faccio le regole, nessuno può discuterle.                                                                                

Fino a oggi, la Russia – Nazione sotto attacco concertato da parte di una alleanza occidentale assolutamente al servizio, non solo militare – è stata molto attenta e misurata, evitando di cadere nelle provocazioni più plateali o subdole. Proprio in tale ottica vanno lette e soppesate le dichiarazioni di reazione – a caldo, ma affatto casuali – di Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo: riferendosi alla concessione USA di ‘bombe a grappolo’, ha annunciato che la Russia è pronta ad attaccare le centrali nucleari dell’Ucraina e gli impianti nucleari nell’Europa orientale se dovesse essere confermato un presunto attacco di Kiev a una centrale nucleare russa.

«Se il tentativo di attacco con i missili della NATO alla centrale nucleare di Desnogorsk sarà confermato, dovremmo considerare lo scenario di un attacco russo simultaneo alle centrali nucleari di Pivdenno-Ukrainska, Rivne e Khmelnytsky, nonché agli impianti nucleari nell’Europa orientale. Non c’è niente di cui vergognarsi».

Le parole di Medvedev, ex presidente della Russia, hanno un peso enorme, e male fa chi le voglia/possa sottovalutare: specialmente chi si esalta nel sostenere ‘dobbiamo difenderci’, ‘la Russia vuole conquistare l’Europa’. Occorre assolutamente riprendere la propria autonomia, indipendenza, libertà (specie di valutare e decidere), e sovranità (poiché senza sovranità non può esservi libertà): valutare rapidissimamente la situazione, e schierarsi in modo attivo e costante per la PACE, prima che il conflitto diventi GUERRA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI.

Una guerra che coinvolgerebbe e colpirebbe all’istante TUTTO IL MONDO.                         

Chi vuol stravolgere la vita altrui, chi possa intendere di mentire in continuazione ai Popoli, per manovrarli e quindi disporre con superficialità persino delle loro vite, insieme ai suoi sodali più intimi, deve ritornare là da dove viene.  

                                                                                  

Nel buio più nero e profondo.                                                                                                               

Per sempre.




Nel pelo del bradipo il segreto per la buona salute

I bradipi e l’antibiotico del futuro

I bradipi del Costa Rica non si ammalano mai.

Nel loro pelo potrebbe esserci l’antibiotico del futuro.

Obiettivo della ricerca degli scienziati è trovare nuovi antibiotici attraverso l’analisi della loro pelliccia.

Per alcuni esperti i bradipi sono la speranza della medicina umana

 

Ultime notizie dal Costa Rica

Secondo quanto riportato dalla rivista Enviromental Microbiology  i bradipi non si ammalano mai.

Gli studiosi affermano che questi lentissimi mammiferi sono sorprendentemente immuni dalle infezioni.

Cosa sono i bradipi? Il mammifero simbolo della lentezza

I bradipi sono dei mammiferi con la caratteristica di essere molto lenti.

La loro proverbiale lentezza nei movimenti li porta a spostarsi al massimo una cinquantina di metri durante l’intera giornata.

Sembra che il bradipo sia davvero la creatura più lenta del regno animale.

 

Dove si trovano i bradipi?

I bradipi si trovano nel Centro America e in Sud America.

Sono presenti nelle foreste pluviali di Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica Ecuador, Honduras, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù e Venezuela.

Vivono principalmente sugli alberi ma, essendo anche abili nuotatori, si trovano a loro agio anche negli habitat paludosi e lungo i fiumi. 

I bradipi tridattili e i bradipi didattili

Ne esistono due specie: i bradipi tridattili e i bradipi didattili.

I bradipi tridattili (foto n. 1), ossia con tre dita, o meglio unghie, il cui nome scientifico deriva dal greco antico e significa piede lento (βραδύς, bradýs e πούς, poús), sono gli unici membri del genere Bradypus e della famiglia Bradypodidae.

I loro parenti più prossimi sono i bradipi didattili, con due dita (unghie), con i quali condividono gran parte dell’habitat.

bradipo

I bradipi e l’antibiotico del futuro

I bradipi potrebbero portare con sé la ricchezza dell’antibiotico del futuro.

Lo sostiene il dott. Max Chavarria, ricercatore presso l’Università del Costa Rica, che nel 2020 ha iniziato una ricerca, prelevando campioni della “preziosa” pelliccia dei bradipi.

Secondo lo scienziato è possibile scoprire nuovi antibiotici studiando i batteri presenti nel loro pelo.

La pelliccia del bradipo

Il dott. Chavarria ha scoperto che la pelliccia del bradipo ha una particolare caratteristica: è cosparsa da minuscole alghe.

Il manto, o vello, ospita una quantità non indifferente di insetti, alghe, funghi e batteri, tra i quali i microbi che potrebbero facilmente rappresentare un rischio di malattia.

bradipo

Perché i bradipi non si ammalano mai?

Dagli studi è emerso che nella pelliccia del bradipo convivono organismi differenti tra loro e insetti di tutti i tipi.

Un habitat sorprendentemente molto esteso.

Quando c’è coesistenza di una tale varietà di organismi diversi, dovrebbero esserci anche sistemi che li controllano.

Batteri produttori di antibiotici nella pelliccia

Per capire come funziona questo particolare “sistema di controllo”, Chavarria e i suoi colleghi hanno prelevato campioni di pelliccia dai bradipi costaricani.

Dai primi risultati sono emersi già 20 microrganismi che dovranno essere studiati in maniera approfondita.

I bradipi del Costa Rica

In particolare, gli scienziati hanno esaminato i bradipi protetti nel Santuario del Costa Rica (Sloth Sanctuary of Costa Rica), il centro di soccorso fondato da Judy Avey, così da poterli esaminare con cura in laboratorio.

 

Il ricovero dei bradipi feriti in Costa Rica

Il Santuario del Costa Rica è l’originale centro di soccorso per bradipi feriti, orfani e abbandonati.

Originariamente conosciuta come Aviarios del Caribe, questa lussureggiante foresta pluviale tropicale di 320 acri era precedentemente occupata da piantagioni di banane.

 

I fondatori del pronto soccorso dei bradipi

I fondatori Judy Avey-Arroyo e Luis Arroyo hanno inizialmente acquistato la proprietà per offrire tour di birdwatching sul fiume Estrella.

Il governo del Costa Rica ha ufficialmente dichiarato la proprietà una riserva biologica di proprietà privata nel 1975.

I bradipi non si ammalano mai

La capacità dei bradipi di non ammalarsi è confermata anche dalla dott.ssa Judy Avey, che gestisce il ricovero per bradipi feriti.

Non ha quasi mai riscontrato bradipi malati o infetti.

Nel corso degli anni sono stati curati bradipi ustionati dalle linee elettriche o con diverse fratture, raramente bradipi affetti da infezione.

In oltre 30 anni dall’apertura del Santuario al massimo sono stati trovati solo cinque bradipi infetti.

Il mistero dell’ecosistema corporeo dei bradipi

Nell’ ecosistema corporeo di questi simpatici mammiferi accade qualcosa di particolare che, al momento, sfugge agli scienziati.

Il dott. Chavarria ha infatti spiegato che, prima di pensare ad una applicazione per la salute umana, è importante ricercare il tipo di molecole che sono coinvolte nel processo.

 

Il problema dei super batteri e della resistenza agli antibiotici

La pelliccia dei bradipi costaricani sembrerebbe dunque ospitare batteri “produttori di antibiotici”.

È una notizia confortante, dato che la resistenza dei batteri agli antibiotici sta diventando un problema sempre più serio e, potenzialmente, pericoloso.

I casi di decessi dovuti ad infezioni di batteri resistenti agli antibiotici è in aumento e, come spesso accade, il problema è il nostro stile di vita.

La comunità scientifica è da tempo in allarme e si sta mobilitando per dare risposte e soluzioni al problema.

L’uso eccessivo di antibiotici, soprattutto in Italia

È provato che l’uso eccessivo ed improprio di grandi quantità di antibiotici, a volte utilizzati anche quando non servono, ha portato molti batteri ad evolversi a tal punto da resistere anche ai farmaci antibiotici di ultima generazione (Nota n. 5).

L’uso eccessivo di antibiotici rende infatti i microbi resistenti e riduce, nel tempo, l’efficacia di questi farmaci.

Gli scienziati sono, pertanto, al lavoro, per affrontare e risolvere, anche attraverso lo studio dei bradipi, il crescente problema dell’antibiotico-resistenza.

 

Ma la strada è ancora lunga…

C’è ancora molta strada da fare per capire se i composti raccolti sulla pelliccia dei bradipi potranno essere utili anche per l’uomo.

Ci auguriamo, tuttavia, che presto vengano trovate nuove armi contro i super batteri, a quanto pare molto pericolosi per la salute.

E ci auguriamo anche che ai sonnacchiosi e sedentari amici venga concesso il giusto riconoscimento.

 




GRAFFI DI CONGIURA: CONTRO PUTIN TRADIMENTO!

Assecondando le grida, a volte eccessive, a volte stridule, a volte furiose, comunque, sempre intrise d’odio contro la Russia, il suo popolo e il suo Presidente, che istigavano la popolazione e le forze armate al tradimento, all’omicidio del Presidente, alla ribellione, in queste ore pare che le milizie della Wagner si siano poste sotto altro e diverso “padrone”.

Scopo palese attaccare dall’interno le forze armate russe, tentando di eliminare fisicamente Putin.

Certamente gira tantissimo denaro da occidente (coerentemente: vi istigo a uccidere, vi arricchisco di somme enormi).

È il momento in cui, con ogni mezzo lecito e non, NATO+UE tentano di piazzare il colpo mortale alla Russia.

Dall’interno, visto che le famigerate sanzioni, ad oggi, hanno rovinato prevalentemente l’Europa senza riuscire in altro, diverso intento, dilapidando somme enormi in aiuti militari e non all’Ukraina.

Le elezioni USA alle porte, consigliano che, se Biden vuol avere qualche chance, deve acquisire una forte affermazione sul teatro bellico.

E proprio ora la Wagner girerebbe le spalle al fronte per attaccare la Russia.

Un caso? Certo che no! In queste situazioni, il caso non esiste.

Le milizie cecene, non possiamo certo gridare alla sorpresa, ma solo ‘al tradimento’!, hanno confermato invece la propria fedeltà alla Russia e a Putin che la rappresenta.

Certamente per volontà popolare.

Cosa potrà accadere, visto che le responsabilità del voltafaccia della Wagner, sono facilmente riconducibili.

Putin si sentirà libero di sferrare un bombardamento violento, che distrugga in un attimo le principali città ukraine?

Si sentirà libero di trattare duramente gli alleati occidentali presenti in territorio ukraino?

Certo è che il conflitto da oggi cambia.

Quanti ne parleranno, stiano attenti a misurare le parole.




ScuolAttivA – la nuova trasmissione di Betapress per la Scuola

È nata la nuova trasmissione di Betapress per la scuola: ScuolAttivA – tutorial per una scuola più comprensibile.
Nata da una idea di Corrado Faletti e Chiara Sparacio, la trasmissione ospiterà tecnici ed esperti che, di volta in volta mostreranno come come compilare form e moduli o avere accesso alle attività del mondo scuola.
La trasmissione intende aiutare Dirigenti Scolastici, DSGA, personale amministrativo e docente e personale ATA ad accedere ai bandi e alle procedure del mondo scuola e andrà in onda sul canale YouTube di Betapress.

La prima puntata parlerà di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente educativo ed ATA – anno scolastico 2023/24 e ospiterà Giuseppe La Mantia, presidente dell’associazione sindacale ACTISM che mostrerà praticamente e risponderà in diretta alle domande su come compilare la domanda on line.

ScuolAttivA - Mobilità annuale - come compilare la domanda
ScuolAttivA – Mobilità annuale – come compilare la domanda