Io, professoressa perdente posto

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Precaria per 17 anni, titolare di cattedra per 10 anni, perdente posto da un anno, oggi la scuola non è più in chiaro, è al Buio.

Mica da ridere…”. Così mi ha detto un mio alunno a proposito di quello che sta succedendo, in questi ultimi mesi, nella nostra scuola, un Istituto Comprensivo di una tranquilla provincia del nord… ma, che c’entra, è così in quasi tutte le scuole d’Italia, perché LA BUONA SCUOLA è un obiettivo nazionale che fa acqua da tutte le parti!!!

Beh, procediamo con ordine: i miei alunni, alla fine dell’anno scolastico precedente avevano un gruppo di insegnanti (o corpo docenti che dir si voglia) coeso e preparato, con una certa anzianità di ruolo e di servizio.

Grazie alla buona scuola viene rimescolato tutto, ma senza considerare l’esperienza e la professionalità.

Magicamente, a fine maggio, spariscono 38 cattedre dall’organico di diritto della sola provincia in questione, perché, secondo l’U.S.R. c’è un calo di iscrizione degli alunni…

Una grande bugia, perché dati alla mano è vero il contrario: per esperienza diretta, io stessa perdente posto, sono stata recuperata come utilizzo nelle mie scuole in cui ero perdente posto, in cui invece c’è stato un incremento reale delle iscrizioni ed ho accettato delle ore eccedenti all’orario di cattedra pur di avere ancora i miei alunni, e non venir spedita a “tokyo“.

Così, i docenti titolari, perdenti posto, sono obbligati a fare domanda di mobilità forzata e vengono assegnati d’ufficio il più lontano possibile, nella provincia di appartenenza, per coprire posti al confine con la Svizzera

Nel frattempo, nelle scuole di partenza vengono neo-immessi in ruolo docenti del sud che hanno sfruttato l’opportunità di entrare in ruolo con la strategia del potenziamento.

Capite??? Sembra il gioco delle tre carte…Il titolare lo sposto qui, il neo-immesso in ruolo lo metto lì, al suo posto, e alla televisione potranno dire “30.000 insegnanti immessi in ruolo”

Intanto, durante gli esami di fine ciclo scolastico, per gli addetti ai lavori periodo clou dell’anno, scatta la guerra tra gli ultimi: T.F.A. contro P.A.S., praticamente gli insegnanti che hanno fatto la S.I.S e quelli che sono arrivati dopo, ma sono nelle stesse condizioni di Agnese…o SANTA AGNESE da RENZI…

I dirigenti scolastici passano una bella estate da incubo, perché rivendicano la continuità didattica, ma non possono mantenerla, perché i posti sono gestiti dagli U.S.R., su incarico del M.I.U.R.

Ma, evidentemente, bisogna sistemare figure che non servono nella scuola e comprare voti per mantenere questa pagliacciata.

Sì, perché, nel frattempo, i presidi devono esaminare le attestazioni di pagamento relative all’acquisto di beni e di servizi (come disposto dal D.P.C.M. 23 settembre 2015).

I famosi 500 euro per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, e vedere se il professore, ormai nonno, non li ha impiegati per comprare il tablet al nipote!!!

E arriviamo a settembre…

Via! Si parte! Ciascuno nel posto sbagliato, proprio lì, dove ha la titolarità più assurda possibile, in attesa che vengano sistemate le immissioni in ruolo in pieno tsunami di ricorsi, i trasferimenti migratori annuali, gli utilizzi per i perdenti posto, le assegnazioni provvisorie per ricongiungimento familiare…

Così, nell’arco di un mese e mezzo, gli alunni vivono un carosello di insegnanti, quando ci sono visto che in alcune scuole sono passati due mesi di lezione prima che le cattedre fossero tutte coperte: docenti interni obbligati a supplire colleghi fantasma, docenti supplenti nominati fino all’avente diritto, docenti di sostegno a gogò e chiamate dirette virtuali, nonché alunni che non hanno fatto lezione, in barba al diritto allo studio…

Importante è firmare la presa di servizio ed il registro, magari quello fittizio, quello cartaceo, perché quello obbligatorio, quello on-line, è fuori servizio, non c’è connessione…ma quando mai…abbiamo finito anche la carta igienica!!!

Buon anno, carissimi miei alunni.

Per fortuna che ci siete, ancora così ignari di quello che vi aspetta.

Perché di Voi non è interessato molto a chi ha pensato alla Buona Scuola, mentre se foste stati dei diciottenni qualcuno che pensava a Voi, o almeno che crede di comprare il primo, sacro voto, con 500 euro recuperate poi con le tasse sulla benzina della vostra prima auto, oggi c’è…
scuola-al-buio

 

 

 

antonella

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