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 Oggi, intervistiamo l’Ing. Angelo Sinisi, esperto Economista, Manager di ’’Tales of Angels” (asociatiatalesofangels.com), Confindustria Romania Associative Development  (https://confindustria.ro/), PhD Profesor Asociat Selisun University https://www.uniselinus.education/, da molti anni residente in Romania, anche lì conosciuto e apprezzato per le sue doti professionali e le sue qualità umane, nonché punto di riferimento per molti connazionali della comunità Italiana in Romania.                                  

Abbiamo avuto la possibilità di porgli qualche domanda, maturata nel corso di una gradita chiacchierata, e qui di seguito riportiamo le relative sue considerazioni, con focus su quella che potrà essere il processo di ricostruzione in Ucraina, una volta che le devastazioni della guerra potranno aver termine.                                 

La prospettiva di una ricostruzione in Ucraina è un argomento di grande rilevanza, e il parere di un consulente Ingegnere ed Economista internazionale come il dott. Angelo Sinisi, impegnato in progetti a livello internazionale, è certamente interessante, e utile da considerare oggi come per il futuro.                      

La ricostruzione di un paese devastato com’è oggi l’Ucraina, sostiene con autorevolezza l’Ing. Sinisi,  rappresenterebbe un’opportunità per la sua ripresa economica e potrebbe anche avere impatti significativi a livello europeo.                                                                                          

Iniziamo esaminando gli aspetti economici.

È innegabile che una massiccia ricostruzione in Ucraina richiederebbe una vasta quantità di risorse: dalla costruzione di infrastrutture all’approvvigionamento di materiali da costruzione, all’impiego di manodopera specializzata.

Ciò  certamente porterebbe a livello europeo a un rilevante incremento della domanda di tali risorse, con il potenziale rafforzamento di un rialzo dei prezzi.

L’Europa potrebbe vedere un’esplosione dei prezzi dovuti alla crescente domanda di materiali da costruzione come acciaio e cemento, così come, conseguentemente, potrebbe esserci una pressione al rialzo sui salari dei lavoratori qualificati.

Questo determinerebbe di per sé un riallineamento, con un aumento dei costi per le imprese europee, influendo sull’inflazione.

Inoltre, un prevedibile export aggressivo in Ucraina potrebbe causare carenza di prodotti in Europa, poiché le risorse disponibili, in attesa di essere nuovamente calibrate per soddisfare l’incremento improvviso della domanda, al subentrare dell’auspicata azione di pacificazione, verrebbero dirottate verso il mercato ucraino.

Ciò potrebbe creare un ulteriore impatto sui prezzi e sulla disponibilità di beni.                                                       

Dal punto di vista immobiliare, è possibile che la domanda di materiali da costruzione sia così elevata da far aumentare notevolmente i prezzi, rendendo la costruzione onerosa.   

Tuttavia, è importante notare che questo scenario dipenderebbe dalla dimensione e dalla portata della ricostruzione in Ucraina: con tutta evidenza, variabile oggi non disponibile.  

Riguardo alle distanze, l’Ucraina non è così lontana dall’Italia, ma la logistica e il trasporto dei materiali ed eventualmente della manodopera non dovrebbero comunque costituire un serio problema, tenendo peraltro presente le incertezze del trasporto marittimo che  potrebbe subire ulteriori complicazioni dovute a questioni geopolitiche. 

Per quanto riguarda l’Italia, potrebbe essere esposta a una crescente pressione sui prezzi e ad una carenza di materiali da costruzione: tali da poter influenzare negativamente il settore edilizio e altri settori ad esso collegati. 

In generale, è importante considerare che questa è una prospettiva al momento teorica e molte variabili potrebbero influire sugli sviluppi futuri: così che la ricostruzione in Ucraina potrebbe effettivamente avere un impatto sull’Europa, la cui portata, natura e durata, dipenderanno da molti fattori, tra cui la dimensione della ricostruzione, la disponibilità di risorse e la capacità di gestire l’incremento della domanda, ha sottolineato l’Ing. Angelo Sinisi. 

Il tutto, tenendo in evidenza l’indeterminatezza attuale dei possibili costi prevedibili per tali opere. 

Elementi e commenti molto utili, quelli di cui sopra, e per i quali abbiamo ringraziato l’Ing. Sinisi anche a nome dei Lettori di BETAPRESS, ripromettendoci di tornare con lui sul tema allorché la situazione inizierà a palesare segnali certi e affidabili di miglioramento.

 

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