SE LA FINE DI UNA GUERRA INIZIA CON UNA PACE, PERCHÉ NON INIZIARE SUBITO CON LA PACE?

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Altre navi, altri uomini, altre armi in arrivo: devono dare copertura mentre si uccide, mentre si muore.
Che triste bilancio ad oggi…
Migliaia di civili uccisi, ira, vendette, odio, uso massiccio di armi, attacchi ‘preventivi’ sul suolo di altri stati, non portano da nessuna parte: peggiorano e complicano una situazione già di per sé intricata.
Anzi, in un’epoca di macro-contraddizioni, in cui distruttori di civiltà e umanità tentano di guidarci in passaggi retrogradi verso un moderno medioevo, ci sono di sicuro attori che soffiano sul fuoco per imporre ad ogni costo sé stessi e un modello di mondo violento e prevaricatore.
Incendiari con la tuta dei pompieri.
Lontani – ma anche opposti – dagli autentici valori e criteri di libertà, democrazia, fratellanza dei popoli.
C’è bisogno assoluto di PACE, di veri, autentici, energici, operatori di PACE: non di chi nomina tale nobile concetto mentre nella pratica avversa ogni proposta di mediazione, sostenendo persino che possa non essere ‘il momento’ o che a decidere non possano essere ‘altri’.
Non è momento di ‘tifoserie’: occorre anzi freddezza e lungimiranza nel prevedere soprattutto l’imprevedibile, senza dare alcunché per scontato.
Mai dimenticando che il pianto dei bambini, degli indifesi, del lutto, è lo stesso a tutte le latitudini.
PACE! PACE! PACE!
Che le armi vengano fatte tacere!
Che sia PACE, alfine!
VERA, AUTENTICA, EQUILIBRATA ED EQUA.
DURATURA!

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