I rincari energia sono dovuti alla guerra: Straputtanate!!!

Ma perché gli italiani devono essere per forza presi per il sedere?

La benzina è a 1,7 euro, il metano a 3,99 euro, il pellet a 12 euro al sacco (l’anno scorso era a 4 euro), i costi energia sono saliti del 50% medio, ma tutto questo per la guerra che ha fatto alzare i costi!

Ma davvero pensate che siamo scemi?

Forse qualche scemo ci sarà, ma gli italiani per ora non se ne interessano, gli basta la copertura psicologica eh, c’è la guerra, perché l’italiano in questo momento fa lo struzzo, ovvero mette la testa sotto la sabbia, preferisce non sentire che dover prendere atto, quindi una qualsiasi fesseria cosmica che gli permetta di poter girare la testa dall’altra parte gli va bene.

Ma verrà Un giorno … (lo diceva anche il Manzoni) in cui l’italiano sarà costretto a rendersi conto di come stanno le cose, allora ne vedremo delle belle.

Vi invito ad andare a vedere questo link eni utile netto a 7 miliardi che dovrebbe farvi tutti incazzare come delle bisce.

Perché se tutti dicono che i costi sono aumentati come ha fatto l’ENI a fare un utile maggiore di oltre il 300% rispetto all’anno precedente?

Infatti se i costi sono aumentati tanto da dover alzare il costo dei carburanti addirittura del quadruplo anche l’utile dovrebbe essere in linea con quello dello scorso anno, infatti si alzano i costi, si alza il prezzo i ricavi restano uguali.

Se invece i ricavi sono aumentati di oltre il 300% la formula è questa: costi uguali, prezzi quadruplicati ad arte, ricavi quadruplicati, come bellamente stanno ammettendo tutte le compagnie petrolifere, non solo l’Eni.

Chi ci ha perso sono le famiglie, gli imprenditori, i lavoratori, insomma tutte quelle categorie che lo stato ha dichiarato più volte di voler difendere ma che ovviamente non ha fatto.

Non solo ma pensateci bene tutti i contributi per tenere bassi i prezzi dei carburanti in realtà sono stati solo uno spreco di soldi pubblici per permettere alle compagnie petrolifere di continuare a rubare soldi agli italiani usando la fobia della guerra come scusa per i loro sporchi e disonesti affari.

Anche il rincaro del pellet è una presa per i fondelli: infatti la guerra ha tolto solo il 10% della produzione di pellet dal mercato quindi i prezzi dovrebbero crescere al massimo del 10%, invece sono quadruplicati, allora vi sentirete dire che la colpa è dell’aumento della domanda e dell’offerta, più aumenta la domanda e più aumenta il costo, ma dove è scritto??? in realtà dovrebbe essere vero il contrario!!!!

Altra boiata colossale, ma gli italiani struzzi ancora ci cascano!!!!

Ma perché lo stato che dice di voler tutelare i cittadini non interviene???

Non dando soldi alle aziende dell’energia per continuare a guadagnare ancora di più, ma bloccando il prezzo di vendita ed obbligando le aziende a mantenere i prezzi ad un livello adatto al consumo famigliare?????

Il motivo tragicamente, oltre al fatto dell’italiano struzzo, è che lo stato è controllato da quella banda di aziende che ci porterà allo sfacelo, meditate gente, meditate. 

 

 

 




BORSELLINO: DIGNITA’ E GIUSTIZIA.

Chi ha paura muore ogni giorno,

chi non ha paura muore una volta sola.”

 

Ed è con queste parole che il magistrato Paolo Borsellino dedicò la sua vita e il tempo di essa alla lotta della mafia.

Cade proprio in questo anno,  nel mese di Luglio, il trentesimo anniversario dell’assassinio avvenuto il 19 luglio 1992 in via D’Amelio, a Palermo,  del giudice Paolo Borsellino. Con lui persero la vita 4 uomini e una donna della scorta; soltanto due mesi prima era stato ucciso l’amico e collega Giovanni Falcone.

Oggi i due magistrati rappresentano per tutti il simbolo della lotta contro la malavita e del coraggio nello svolgere la propria professione tra i rischi e i pericoli che da questa possono derivare; decisi nel percorrere l’unica strada degna di essere percorsa: quella della Legalità.

La tragica fine di Paolo Borsellino ha ispirato molti autori e organi d’informazione allo scopo di mantenere viva la memoria del suo impegno straordinario.

Descrizione più fedele del magistrato proviene dal libro di  Agnese Piraino Leto, moglie del giudice Paolo Borsellino: “Ti racconterò tutte le storie che potrò” scritto con il giornalista Salvo Palazzolo. L’intento dell’autrice è mostrare prima di tutto la grandezza dell’uomo e dopo quella del magistrato, la sua enorme integrità morale, la determinazione, il coraggio e lo spessore culturale e umano.

Si racconta nel libro come il giudice nel parlare con la sua famiglia degli eventi lavorativi che gli accadevano, nel descrivere i  vari  criminali incalliti, rapinatori spregiudicati, truffatori, riuscisse a scorgere in ognuno di loro un tratto di umanità,  raccontandoli con estrema naturalezza, trovando in ogni assassino l’uomo che sotto questi si celava, e  suscitando  lo stupore dei suoi familiari che, spesso, non riuscivano a cogliere l’estrema sensibilità dell’Uomo-Borsellino.

– “…a differenza di tante altre persone lui credeva nell’uomo, anche il più terribile all’apparenza, come appunto è il mafioso. Ecco cosa diceva Paolo ai suoi imputati, persino agli uomini d’onore: “Voi siete come me, avete un’anima, come ce l’ho io. E oltre l’anima cosa avete? I sentimenti”. Loro gli rispondevano: “Signor giudice, si sbaglia, noi siamo delle bestie”. E lui insisteva: “ No, anche voi avete i sentimenti, solo che non sapete di possederli. Allora, è venuto il momento di tirarli fuori”. Mi chiedo quale sia oggi il magistrato che interroga in questo modo…”.

La moglie autrice ci racconta:

“…dietro quella bomba esplosa in via d’Amelio non c’è solo la mafia, ma ci sono anche pezzi dello stato…I depistaggi nelle indagini, l’omertà della stampa, lo sciacallaggio attorno alla figura di Paolo Borsellino, le trappole, le malignità…Persino Lucia (figlia di Paolo Borsellino)  mi ha detto: ‘Ero pronta alla morte di mio padre, ma non a quello che è accaduto dopo”. …la nostra passione…non è più solo un percorso di sofferenza, è ormai anche un sentimento civile di resistenza, che vuole cercare a tutti i costi le ragioni di quanto è accaduto. Ecco perché non siamo mai andati via da Palermo. Paolo fece la stessa scelta, per amore…”

Da questo estratto del libro si evince come i sani principi e i valori del giudice siano stati per i membri della sua famiglia il faro che guida i pescatori tra le onde del mare: la forza di  volontà, la determinazione, l’amore verso la città di Palermo provato dall’uomo Borsellino si scorge, oggi,        negli occhi dei suoi familiari.

Gesto d’amore verso Palermo che ci viene evidenziato dall’autrice anche in un altro frammento del libro:

-“…gli amici, o presunti tali, facevano certe scelte. Quasi ci allontanavano, come se fossimo stati portatori di chissà quale male contagioso…E Paolo mi confortava: “Evidentemente, non sono stati buoni amici, ne arriveranno degli altri, di sicuro migliori.” …Ma davvero certa gente continuava a guardarci in modo strano…Sì, forse avevano ragione, avevamo la malattia della verità e della giustizia. Non abbiamo mai smesso di averla, perché non ci siamo mai rassegnati a questa Palermo.”

Ci racconta la moglie di quanto suo marito mostrasse interesse nel recuperare i minori a rischio nella lotta alla criminalità organizzata; di quanto Paolo Borsellino ci tenesse al futuro dei ragazzi coinvolti in attività sociali volte a combattere con coraggio e con impegno ogni giorno la criminalità organizzata, del loro ruolo fondamentale nella lotta, e di quanto fosse importante il loro saper scegliere e schierarsi dal lato della legalità e della Giustizia:

-“…Paolo si rendeva conto che sarebbe stato importantissimo riuscire a portare dalla parte dello stato e della società civile i giovani che rischiavano di cadere nelle grinfie della mafia… Ecco perché vorrei rivolgere un appello ai figli dei mafiosi…Io voglio invitarli a ritornare persone normali, perché altrimenti moriranno con l’angoscia, magari di essere uccisi… …è un messaggio per i figli ma anche per le donne di mafia…oggi è più facile di ieri, perché la strada è stata già tracciata da tanti coraggiosi figli che hanno rotto con i ricatti dei padri…”

La scrittrice ci dedica alcuni elementi anche sull’amicizia e sul rispetto che Paolo Borsellino nutriva verso il suo collega Giovanni Falcone, assassinato il 23 maggio 1992, prima di poter diventare direttore nazionale antimafia:

-“…Giovanni Falcone è andato al ministero di Grazia e giustizia…non perché aspirasse a trovarsi a Roma in un posto privilegiato…ma perché a un certo punto della sua vita ritenne, da uomo delle istituzioni, di poter continuare a svolgere a Roma un ruolo importante e nelle sue convinzioni decisivo, con riferimento alla lotta alla criminalità mafiosa…” …“Il suo intento era questo e l’organizzazione mafiosa…quando ha preparato e attuato l’attentato del 23 maggio, l’ha preparato e attuato proprio nel momento in cui, a mio parere, si erano concretizzate tutte le condizioni perché Giovanni Falcone…era ormai a un passo, secondo le notizie che io conoscevo…dal diventare il direttore nazionale antimafia.”

 

Agnese Borsellino, sul finire della sua testimonianza ci racconta di quanto suo marito fosse demoralizzato negli ultimi giorni della sua vita; sfiducia che derivava non dalla lotta all’illegalità per la quale ha sempre mostrato coraggio e determinazione, ma una sfiducia e  un pessimismo che proveniva dagli uomini e da alcuni dei suoi colleghi che lo avevano lasciato solo nelle battaglie contro la Mafia:  

-“Due giorni prima di morire…Paolo volle fare una passeggiata in riva al mare…non c’erano sorrisi sul volto…solo tanta amarezza. Mi disse: “ Per me è finita”…”Agnese, non facciamo programmi. Viviamo alla giornata”. Mi disse soprattutto che non sarebbe stata la mafia a decidere la sua uccisione, la mafia che non gli faceva paura, ma sarebbero stati alcuni suoi colleghi e altri a permettere che ciò potesse accadere… Qualche giorno prima, avevi chiamato al palazzo di giustizia padre Cesare Rattoballi, per confessarti”.

Ed, infine, conclude lo scritto con una testimonianza per un futuro migliore, e lo fa come se fosse lo stesso Giudice a pronunciarsi:

-“Le sue parole sono già diventate una guida importante, per giovani e meno giovani. Credo che questo racconto sarà una buona iniezione di speranza”. Lei annuisce: “Ecco, così dovrà essere. Io forse non arriverò a tenerlo in mano questo libro, ma mi piacerebbe che nel finale arrivasse spontaneo un sorriso. Non rivolto al passato, ma al futuro. Un sorriso che vuol dire: noi non ci rassegneremo”

 

Ed è con queste ultime parole che si comprende il senso della vita e del  sacrificio compiuto dal giudice e dall’uomo Paolo Borsellino: la speranza di un futuro migliore da donare alle nuove generazioni; la volontà, il desiderio di una Sicilia e un’Italia pulita, bianca, candida , senza più malavita, delinquenza, mafia, dolore e sangue per le strade.

Un gesto di coraggio che è giusto ricordare ogni anno nel giorno della sua morte, affinché tutti, ma soprattutto i giovani,  sappiano scegliere la strada giusta da percorrere, quella della Giustizia, della Pace, della Legalità.

Con le nostre azioni possiamo essere tutti Paolo Borsellino!

 

ANTONIO SAMO




“MI hanno rotto le palle tutti, io non voto più!”

In questi giorni di pre campagna elettorale mi è capitato di chiacchierare con molti cittadini sul tema delle prossime elezioni, ma purtroppo la frase che ho sentito più spesso e diciamo la più pulita fra le tante è stata: “MI hanno rotto le palle tutti, io non voto più!”

All’inizio mi sono quasi trovato a condividerla ma poi mi è venuto un brivido freddo: è la fine!

Pensandoci con più attenzione il mosaico che mi si costruiva davanti era quello di un folto gruppo di cittadini che non accettava più non tanto i politici o presunti tali, ma il sistema.

In effetti la frase che mi aspettavo dai miei connazionali era invece: “sono stati tutti dei delinquenti voltagabbana, pertanto voterò chiunque non sia già stato al governo”, questa era la frase che mi aspettavo.

Invece ho capito che l’unica cosa che hanno in mente i miei cari ed amati italiani è che il voto non serve più a nulla quindi non lo uso più.

Ed ecco che nella mia mente si è aperta una consapevolezza enorme: i partiti sono riusciti nell’opera più imponente di sempre, ad ottenere l’immortalità!

Certo, l’immortalità!!!

Pensateci bene, la stragrande maggioranza degli italiani non crede più nel voto come strumento democratico, quindi non vota.

A questo punto andranno comunque a votare i parassiti di questo sistema politico che si è ormai ben spartito le posizioni, ed il gioco è fatto: nessun nuovo salirà (se non dentro i meccanismi di un potere corrotto e malfamato) e quelli che potrebbero essere una nuova risorsa per lo stato non potranno nemmeno presentarsi.

Si sono poi, comunque, costruiti un sistema dove tra sbarramenti al 3% e raccolta firme ad agosto nessuno riuscirà ad essere presente sulla scheda elettorale e se anche ci sarà, andando a votare solo “i soliti”, non passerà.

Il movimento 5 stelle rappresenta un eccezione direte voi, vero, ma vedendo come è andata aggiungo anche un altro elemento alla mia riflessione, ovvero, una volta poi saliti al potere grazie ad una grande delusione degli italiani che allora li aveva portati a votare i nuovi, e che oggi li porta a non votare, il potere così come è costruito li stritola e li rende uguali agli altri.

Una tragica macchina clonatrice di idioti che serve non tanto agli italiani ma ad una politica extra nazionale che è solo una specie di astronave aliena succhia cervelli e risorse che non porta vantaggio a questo paese ma ad una lobby finanziaria occulta che riunisce interessi che non sono i nostri.

Mi dite che sono un complottista? dimostratemi che non è vero e vi prego lasciatemi almeno questa illusione, perché altrimenti l’altra spiegazione che rimane è che siamo un popolo di deficienti celebrolesi incapaci di capire  cosa ci sta succedendo (come la favoletta della rana bollita).

Come dicono i fan della fantascienza IO VOGLIO CREDERE!

Si voglio credere che ci sia un complotto internazionale per fregarci, perché la verità che rimarrebbe è talmente peggiore che non la voglio sentire.

Non voglio sentire che siamo un popolo con talmente pochi valori che abbandoniamo la difesa dei nostri diritti sostenendo che chi li ha difesi fin ora è un cretino e quindi non crediamo più nel sistema che li ha generati.

Perché in fondo in fondo non vogliamo ammettere che quei cretini che ci hanno portato allo sfascio sia economico che morale, in fondo in fondo, li abbiamo scelti noi, continuando inoltre a votarli per anni.

in fondo Confucio non aveva torto quando diceva:

“Non ho mai conosciuto un uomo che vedendo i propri errori ne sapesse dar colpa a se stesso.”

Cari amici in fondo io vorrei poter votare per una persona che ha capito tutto questo e vuole andare a cambiarlo, altrimenti non ne usciremo mai.

E per concludere mi permetto di osservare che la Storia la possono cambiare solo persone con buona memoria.




Bibbidi-bobbidi-boo, Draghi non c’è più!!! (parte 2)

Salagadoola mechicka boola
Bibbidi-bobbidi-boo
Put them together and what have you got
Bibbidi-bobbidi-boo

veniamo ad alcune considerazioni:

caffè in autogrill da 1,10 di giugno ad 1,40 di luglio

benzina tornata sopra i 2 euro, comunque oscillante da 1,80 a sopra 2.

spesa media mensile (senza caviale ed aragoste) famiglia di 4 persone da 150 euro di gennaio a 240 euro di luglio

prezzi in ogni settore bollette comprese in aumento del 20% medio

quindi chi voteremo il 25 settembre?

perché vorrei far notare che gli stipendi non sono per niente aumentati!!!

che tutto stia sprofondando?

certamente non è cosa non conosciuta e nemmeno inaspettata, lo sapevamo che sarebbe andata a finire così, però adesso ci sono le elezioni, che ci dovrebbero salvare…

chi vincerà avrà un compito molto difficile, che sarà quello di cambiare l’impalcatura del paese, di modificare la costituzione ed adeguarla ai tempi ma soprattutto al paese, di cambiare la struttura di governo e le sue regole organizzative.

Chi verrà votato questa volta non può sbagliare perché non c’è più tempo.

Eppure, le elezioni sono state messe il 25 settembre in modo tale che chi volesse presentarsi come nuova proposta avrebbe dovuto raccogliere le firme in sole due settimane, ad agosto, quando non c’è nessuno, sarà stato un modo per lasciare che si ricandidassero sempre i soliti?

E con che faccia il presidente ha permesso questo atto di mancata democrazia?

Ma siamo sicuri poi che gli italiani andranno a votare?

L’impressione è che si siano talmente rotti le scatole che il rischio che corriamo e che non vada a votare nessuno, o talmente pochi che saremo governati dai soliti, votati da meno del 20% degli italiani.

Serve San Giorgio, almeno lui, il drago, lo ha ammazzato, ops “giustiziato”!

Cosa serve prima di tutto?

Lo stato deve decidere, o alza gli stipendi o fa in modo che si abbassino i prezzi e, soprattutto, occorre cambiare le regole di questo stato che non funziona.

debito-pubblico-maggio-2022

 

per amore di rappresentazione vorrei illustrarvi il debito pubblico come rappresentato nelle immagini precedenti.

Siamo nel 2021 al 159,8%, abbiamo superato quindi il 159% del 1920 che era derivato dalla nostra partecipazione alla Prima guerra mondiale.

Risentiamo ancora delle spese fatte per la pandemia e per la crisi conseguente.

Non abbiamo però dei piani se non il PNRR che in realtà è un colossale prestito.

Siamo passati dal 119 del 2010 al 159 di oggi!

E chi voteremo noi a queste politiche? Coloro che hanno fatto questa meraviglia!!

“Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati differenti” – Einstein 22 Giugno 2018

Parafrasando: “Follia votare sempre la stessa gente aspettandosi che facciano qualcosa di diverso!”




Diario di Eva sul set di “Sola Nina” – Seconda Parte

Il Viaggio

Questa è la parte che preferisco di un’esperienza: il viaggio, ovvero l’uscita dalla zona di comfort, l'”andare verso” qualcosa di nuovo, l’avventura nell’avventura.

Destinazione: la Grande Mela. Ho un vivido ricordo dei giorni trascorsi in Union Square, nella storica sede della New York Film Academy, e di quei lunghi dopocena consumati nel grazioso loft di Brooklyn, a preparare scene e monologhi per il giorno seguente. Verso mezzanotte rientrava Lisa, la mia compagna di viaggio. Prima di andare a dormire, mi porgeva le battute dei vari personaggi affinché potessi memorizzare le mie.

Mi è sembrato più che naturale invitarla ad accompagnarmi sul set del primo lungometraggio del regista veneto Massimo Libero Michieletto. Il film, dal titolo provvisorio “Sola Nina”, è stato girato nell’alta marca Trevigiana, nella zona del Prosecco di Valdobbiadene e dintorni.

 

Sola Nina o solanina?

È un gioco di parole che ha più di un livello di lettura.

Nina, la protagonista della storia, è una giovane donna lasciata dal marito per un’altra. La sua è la solitudine dolorosa di chi ha sofferto penuria di accoglienza, riconoscimento e amore sia in ambito familiare, sia coniugale. Una solitudine che, se non vista e affrontata a cuore aperto e mente lucida può diventare, nel tempo, un subdolo veleno.

E qui entra in gioco “Solanum Tuberosum”, nome latino della patata che, assieme ai pomodori e alle melanzane, fa parte di una famiglia di vegetali che, per difendersi da predatori vari, producono un glicoalcaloide fortemente tossico per l’Uomo: la “solanina”, appunto.

Ma alla radice di Solanum c’è “solanem”, parola latina che sta per “consolazione”, “conforto”, da cui deriva “cum solare”, “consolare”.

La natura è perfetta e nel veleno nasconde la medicina.

 

Eva

È il personaggio da me interpretato. Sorella maggiore di Nina e madre di Evita, il suo scopo è portarci alla radice da cui trae nutrimento il corpo di dolore della protagonista. Attorno a una tavola spoglia su cui viene servito un imbarazzante pranzo, la radice malata di una pianta sterile e secca viene, finalmente, portata alla luce e offerta all’empatico, misericordioso sguardo dello spettatore.

Nell’egocentrismo di Eva infatti, nell’aridità affettiva, nel suo malcelato rancore verso la sorella minore – considerata a torto la più fortunata – il pubblico può riconoscere la ferita nascosta di una bambina ignorata, destinata a diventare una donna irrisolta, narcisista e invidiosa.

Non ci è dato sapere se Eva intraprenderà il viaggio interiore alla scoperta dell’antidoto al veleno che ancora distorce la percezione che ha di se stessa e della vita. Il focus è su Nina e sulla sua personale “Chiamata dell’Eroe” che, come vuole la migliore tradizione narrativa, si cela in un evento in apparenza disastroso: il tradimento e l’abbandono da parte del marito che credeva di amare così tanto.

 

Sceneggiatura e dialoghi: la cifra stilistica di un geniale regista

Ho trovato geniale e coraggiosa la scelta registica riguardo a sceneggiatura e dialoghi: una vera e propria sfida per attori come noi abituati a storie e battute preconfezionate, da mandare a memoria e “agire”.

Per apprezzare la cifra stilistica di Michieletto è fondamentale innanzitutto comprendere che la sua non è una rinuncia alla sceneggiatura e alla partizione dei dialoghi, per affidarsi all’improvvisazione degli attori.

In lui si è affermata, nel corso del tempo, l’idea che la realizzazione di un film sia un processo costante e non una successione organizzata per fasi. In questo processo la scelta degli attori è il presupposto determinante, anzi, è l’unica fase che precede il processo. Prima viene la comprensione dell’attore, della persona, nelle sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche. Poi viene la costruzione del personaggio. La fiducia è totale. Ci vuole fede.

La sceneggiatura, qui, è contemplata come ars aruspicina*. Raccontare una storia per successione di immagini, infatti, è un processo induttivo, non logico deduttivo.

La sceneggiatura sembra non esserci ma esiste. Anzi, solo in questo modo può esistere. Non c’è interpretazione ma azione diretta da parte degli attori, ai quali il regista offre stimoli come frasi, immagini, simboli, musiche, suggestioni di qualsivoglia forma.

Per Michieletto fare un film è un crescente abbandono rabdomantico: il suo unico compito è rimanere fedele alla storia che vuole raccontare, alla più intima aspirazione e ispirazione di sé e degli attori. La sua parola d’ordine è “immaginare”, non sapere.

Per quanto riguarda i dialoghi il Regista li percepisce, in quasi tutti i film, forzati, macchinosi e falsi. Ecco perché la “realtà”, la verità, va costruita ben prima che si parli! La verità non recita: parla! E la scelta delle parole è fondamentale. La sensazione finale è di leggerezza, e ottenerla richiede fatica.

La scelta di Massimo, condivisa con gli attori in un messaggio alcune settimane prima di andare sul set, ha sortito in me l’effetto di un fresco gavettone che, dietro l’angolo, ti piove dall’alto. Con tremore ho accolto la sfida e interrotto la mia rilettura di “How to stop acting”, manuale dell’acting coach Harold Guskin dedicato all’attore che desidera liberarsi della tentazione a “recitare”.

Non ho più avvertito il bisogno di ricercare la verità con tutte le mie forze e a tutti i costi (che poi è sempre stato il mio obiettivo come doppiatrice). All’improvviso ero Eva, e come Eva avrei vissuto ogni singolo giorno della mia avventura, sin da prima di arrivare sul set.

 

“Stop showing: just be!”

“Smetti di mostrare, semplicemente sii chi sei”. Questo è il mio mantra. Serve a ricordarmi che non ho nulla da mostrare o dimostrare. Tutto quello che faccio è conseguenza di chi sono.

Ho abbracciato il Progetto di Massimo Libero Michieletto con l’entusiasmo bambino di chi grida al miracolo.

Venerdì 22 luglio, al nostro arrivo, Lisa – Lisa Mazzotti: la mia amica attrice, doppiatrice e direttrice di doppiaggio ndr – e io siamo state accolte come Thelma e Louise, sopravvissute ai quaranta gradi di temperatura in autostrada. Una doccia rinfrescante e via, tutti a cena in uno dei migliori ristoranti di Valdobbiadene.

Il giorno dopo l’abbiamo dedicato a … boh: qualsiasi espressione io scelga per descrivere il meraviglioso tempo trascorso insieme, non renderebbe giustizia a ciò che abbiamo vissuto.

Un appartamento in centro città, dotato di ogni comfort e ampio terrazzo, ha ospitato noi attori, il regista e la segretaria di edizione per un giorno intero, da mattina a sera inoltrata. Obiettivo: familiarizzare e conoscerci come individui al tempo stesso “reali” e immaginari.

Con sorpresa ho realizzato di avere in comune con Eva, il mio personaggio, molti elementi del mio background personale e familiare. Questo avrebbe sicuramente giocato a mio vantaggio. D’altra parte mi sono sentita … “sgamata”, esposta, vulnerabile. Meno male che per tutto il tempo ho avuto, attorno a me, persone belle e disponibili a un confronto costruttivo.

Adagio adagio i nostri personaggi, interagendo fra loro, hanno preso forma e vita. Questa magia è avvenuta sotto i nostri occhi in modo del tutto spontaneo e naturale.

 

Grazie

Ringrazio Dio e la Vita per aver avuto questa preziosa opportunità di crescita spirituale e personale.

Muovermi sul set come Eva, respirare al ritmo del suo respiro, attraversare le turbolenze dei suoi stati d’animo e il suo antico dolore, mi ha permesso di gettare uno sguardo sul mio passato e di apprezzare il lungo percorso fatto, per diventare oggi la donna che sono.

Ringrazio Massimo Libero Michieletto per la “massima libertà” di cui si è reso responsabile messaggero e fautore. Grazie a lui ho sperimentato il brivido della vita “vera” portata sul set.

Una vita che ha richiesto da parte degli attori ore di conversazione, scherzi, confessioni, sorrisi e abbracci, condividendo tempo, energie, cibo e calici di ottimo Prosecco.

Grazie a Carlotta Piraino (Nina mia sorella), Selene Demaria (mia figlia Evita), David Ponzi (tatuato, misterioso amico) e a tutti gli altri attori del cast di “Sola Nina”.

Grazie a Eliana, segretaria di edizione, il nostro angelo custode sul set.

Il mio ultimo grazie va a Lisa Mazzotti, mia compagna di viaggio.

Cara Lisa, sono passati sette anni dalla nostra ultima esperienza newyorkese. Eppure, condividere con te quest’avventura è stata la cosa più semplice e naturale. Grazie per il tuo sostegno, incoraggiamento e affetto.

 

Prossima tappa: Festival del Cinema di Venezia

Come già preannunciato, Massimo avrà un tempo – circa venti minuti – per presentare la sua Opera a settembre, alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il film non sarà ancora pronto, ma il regista potrà disporre di un trailer e di alcuni significativi spezzoni. L’uscita è prevista per gennaio 2023.

Auguro di cuore a Massimo tutto il successo che merita per il coraggio e la generosità (professionale e umana) con cui ci ha accompagnati a vivere questa incredibile esperienza.

A settembre, dunque, per aggiornamenti!

LOve,

Eva … Oooops! Jasmine

 

*L’aruspicina (da ar che significa fegato e spicio che significa guardare) era l’arte divinatoria che consisteva nell’esame delle viscere (soprattutto fegato ed intestino) di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. Chi esercitava l’aruspicina era chiamato aruspice. (Fonte: Wikipedia)

 

Un rapido check, prima di rifare la scena …

 

Quando mi sono sorpresa a chiamare mia figlia Selene (vero nome dell’attrice) invece di Evita.

 

Il pranzo più imbarazzante della mia vita …

 

 

 

 

 

 

 

 




Diario di Eva sul set di “Sola Nina” – Prima Parte

Da reporter ad attrice è un attimo …

Inizia oggi il “Diario di Eva”, cronistoria del mio passaggio da reporter ad attrice, sul set del film “Sola Nina” del regista indipendente Massimo Libero Michieletto.

Il suo esordio alla macchina da presa, assieme al regista Samuele Schiavo, risale a un paio di anni fa con “Desiderie”, opera focalizzata sul rapporto fra il disagio e la cura della mente.

Il docufilm si basa sulle testimonianze di tre donne che vivono la loro quotidianità tra il “dentro” (i dipartimenti di psichiatria di alcuni ospedali della provincia di Treviso) e il “fuori” (la società esterna con la sua ostentata efficienza).

Obiettivo: spostare il nostro sguardo su quanto ci sia di apparentemente normale o anormale in entrambi i contesti.

 

Il link misterioso

La mia avventura inizia la vigilia di Natale del 2021 nella messaggeria di Facebook:  è qui che ricevo il link al trailer di “Desiderie”.

Il nome di Massimo mi è familiare ma il suo messaggio, privo di commenti, finisce nel dimenticatoio.

È solo alla fine di febbraio che riesco a ricomporre il puzzle: ci siamo conosciuti diversi anni prima, in occasione della premiazione di un concorso letterario indetto dalla rivista di cui Massimo, all’epoca, è Art Director.

Giuliana Merotto (mia madre n.d.r.), fondatrice della rivista, mi invita a leggere brani scelti dalle opere dei tre finalisti. Massimo fa parte della giuria e a distanza di qualche anno si ricorda di me.

“Vorrei che tu facessi una parte nel mio prossimo film”, scrive. Il resto è (quasi) storia.

 

Il regista

Nato a Conegliano Veneto in provincia di Treviso nel 1971, Massimo è docente di storia dell’architettura contemporanea e insegnante di “scrittura terapica” presso il Dipartimento di Psichiatria dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.

È stato Art Director della rivista “Marca Gioiosa” e della casa di produzione musicale Ambiorami per cui ha diretto e girato diversi videoclip musicali.

Ha pubblicato i romanzi “La Città Errante” (Amande Edizioni, 2012) e “L’abilità” (Libereria, 2018).

Dopo il già citato esordio in “Desiderie”, docufilm diretto assieme al regista Samuele Schiavo, “Sola Nina” – il titolo è provvisorio – è il suo primo lungometraggio per il cinema.

 

La Troupe:

Il regista

Massimo Libero Michieletto

La Segretaria di Edizione

Eliana Boschiero

L’Assistente alla Segretaria di Edizione

Loni Zanatta

Gli attori

Carlotta Piraino – Nina

Maria Casamonti – Maria

Jasmine Laurenti – Eva

Selene Demaria – Evita

Sabino Dell’aspro – Ivan

Giovanna Digito – la sposa

Eliana Boschiero – la fotografa sordomuta

David Ponzi – David

I tecnici

Erik Marcon – riprese video

Luca Dionello – microfonista

Sara Sevestrel – trucco e parrucco

 

“La sorella”

A volte basta così poco per esplorare il mondo interiore di un Essere Umano: un panno sporco di famiglia esposto alla luce di un sole abbacinante di fine luglio. Nel film sono Eva, sorella di Nina, una delle due protagoniste. Ho una figlia poco più che adolescente, Evita. Il mio è un ruolo cameo: entro ed esco di scena giusto il tempo di illuminare l’audience su uno dei motivi per cui oggi mia sorella è la donna che è.

Per ora mi fermo qui. È troppo presto, credo, per dire di più.

 

Chicca finale

Il soggetto di “Sola Nina” è stato selezionato dalla Treviso Film Commission ed è tra le dieci produzioni che saranno presentate a Settembre alla Mostra del Cinema di Venezia.

Ci sarà quindi una conferenza stampa all’Hotel Excelsior del Lido. Per allora il film non sarà ancora ultimato, ma il regista avrà venti minuti di tempo per mostrarne il trailer e qualche clip.

Bene. Per oggi è tutto, dal set. Al prossimo aggiornamento!

La vostra reporter Eva … pardon … Jasmine Laurenti.

Il cast tecnico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Buon Compleanno, Nazionale Italiana Artisti della TV!

Manuela Bresciani
Emanuela Bresciani, responsabile marketing e comunicazione della Nazionale Italiana Artisti TV

Buon Compleanno, Nazionale Italiana Artisti TV!

 

Nata nel 1987 per iniziativa di Osvaldo Giovanni Bresciani e di un nutrito gruppo di artisti televisivi e cinematografici, la Nazionale Italiana Artisti TV ha finora realizzato circa novecento incontri in Italia e all’estero, coinvolto più di quattrocento artisti e sportivi, devoluto quasi sette milioni di euro in beneficenza. 

 

L’Evento Pilota

In occasione del suo trentacinquesimo compleanno lunedì 11 luglio, presso il “Padel Club Tolcinasco” a sud di Milano, si è tenuta la seconda edizione di “Fashion Padel”.

Il “Fashion Padel” è un bellissimo pretesto per riunire, in un unico Evento, gli appassionati di padel del mondo dello sport e dello spettacolo.

L’appuntamento, che ha visto il sold out in tempo record, era un’anticipazione di quello che sarà l’evento ufficiale previsto per il 25 novembre prossimo, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

La madrina dell’evento di sport, moda, arte e spettacolo è stata l’attrice e conduttrice radiofonica Sarah Maestri, nota al grande pubblico per il film “Notte prima degli esami”.

 

Gli Ospiti

Per l’occasione hanno presenziato, tra i moltissimi ospiti, la conduttrice televisiva, giornalista e attrice Gisella Donadoni, il giornalista sportivo Giordano Brega e Ylenia, nota voce di Radio 105.

I Giocatori

Della Nazionale Italiana Artisti TV hanno partecipato Emanuele Filippini (ex del Brescia), Federica Lodi (SkySport), Giuliano Melosi (ex del Chievo), Gibba (Radio 105) e Nikita (Pechino Express).

Tra i novanta partecipanti di questa seconda edizione c’erano anche gli ex calciatori Billy Costacurta e Cristian Zenoni, Davide Paniate (Zelig) e noti esponenti del mondo imprenditoriale milanese.

Dodici squadre si sono sfidate per ben quattro ore, dalle 20:00 alle 24:00.

 

Un duo vincente

A tessere la trama di queste meravigliose iniziative sono Manuela Bresciani (responsabile marketing e comunicazione della Nazionale Italiana Artisti TV) e il papà Osvaldo Giovanni, che ci danno appuntamento al 25 novembre prossimo!




E pluribus unum. Ma davvero ce ne potrà essere solo uno, tra i tanti?

In modo particolare gli europei, ma in realtà i Cittadini del Mondo, ormai da mesi si stanno interrogando su tutto quanto sta accadendo.

Molti, troppi, eventi: tutti segnati da profonde. profondissime, contraddizioni, menzogne che emergono come tappi di sughero dall’acqua, apparenti grandi verità e altrettanto palesi grandi falsità…  

E il bello (il brutto, in verità!) è che i mentitori – dai piccoli e mediocri bugiardi, agli ingannatori seriali (per intenderci quelli tutti seri, azzimati, abili affabulatori, soffusi da un’aura di credibilità), per finire ai guitti – proseguono da tempo la propria nefasta azione senza che nessuno avversi la menzogna che è in loro e la distruzione che li segue, costringendoli a mettersi da parte ovvero a rispondere del proprio malfatto.

Non parliamo poi degli inesperti, degli inadeguati che possano essere piazzati in incarichi o cariche anche di rilievo: il guaio è che nessuno risponde, e quindi ‘paga’ per le proprie azioni!

Persino chi – per carica o incarico – avrebbe delle responsabilità, ha chiesto delle clausole di salvaguardia giudiziaria, per non essere chiamato a rispondere delle proprie azioni! Un non senso: politico, giuridico, sociale, e forse persino costituzionale

E poi, magari, questi signori chiedono proprio ai Cittadini di assumersi delle responsabilità, mentre loro le evitano accuratamente! Un gesto in commentabile, persino vile!

Guerre (la terza Guerra Mondiale si è consumata dal 1945 a oggi: ora va in scena un nuovo tipo di conflitto, e ancora diversi saranno i successivi…); vai e vieni di virus; siccità; carestia; crollo dei mercati; altalena delle piazze finanziarie; falcidia dei risparmi; dilagante impoverimento; inflazione; svalutazione; recessione; rarefazione delle materie prime; balzo dei prezzi nel settore energetico; aumento dei prezzi dei beni di prima necessità; aumento della pressione fiscale; assoluta inadeguatezza dei servizi… e chi più ne ha più ne metta: il tutto calato in un’atmosfera di continua emergenza, di terrore instillato e gestito per obbligare a credere a una e una sola versione dei fatti, evitando ogni contraddittorio, con Cittadini costretti a subire pressioni schiaccianti, tali da minacciare la loro stessa  sopravvivenza, la dignità di un lavoro onesto, mettendo in gioco la loro stessa quotidianità.   

Sorpresa? Vera emergenza? O piuttosto un’abile, diabolica, architettura preparata da lunghissimo tempo e fatta scattare al momento (quasi) giusto, utilizzando soggetti già preparati preventivamente, addestrati e messi in condizione di arricchirsi velocemente per poter eseguire ciecamente gli ordini di un qualche burattinaio di turno? 

Qualcuno potrà dire: il/i solito/i ‘complottista/i’!

In verità l’unica ‘macchinazione’ veramente in essere è quella attuata dal ‘Club delle Tre Scimmiette’: quello cui aderisce la gente che non vuol vedere e non vuole ascoltare, e a cui – pian piano – è stata tolta la parola o la stessa voglia di parlare…

Perché la realtà dei fatti e delle cose è posta prepotentemente, persino sfacciatamente, davanti ai nostri occhi: incontri, riunioni, relazioni, tra soggetti ai vertici della finanza, dell’economia e della politica mondiali, concretizzati in progetti, programmi, e – ormai – programmi esecutivi persino bellamente pubblicati, pubblicizzati e discussi.

Dove obiettivi e ruoli sono ben chiari: nero su bianco, inequivocabilmente (salvo che per gli aderenti al ‘Club delle Tre Scimmiette’…). 

Allo stato attuale, ciò che sta avvenendo – e il modo in cui sta avvenendo – è troppo attinente proprio a queste precise tracce, reali e concrete: tracce, orme, ben precise e speculari agli avvenimenti.

Per dirla in termini polizieschi, le ‘scene dei crimini’ perpetrati e le modalità di attuazione ci riconducono a ben precise volontà, a una esplicita premeditazione, alla presenza di connessioni e complici.  

Persino le modalità attuative poste in essere sui diversi scacchieri, hanno dei format molto simili: dall’utilizzo di ogni sistema e mezzo di informazione (strumentale a ‘fare’, ‘costruire’ e ‘imporre’ verità ‘pilotate’ all’opinione pubblica), alla graduale ma costante privazione di diritti, alla imposizione di obblighi di ogni tipo.

Certo: la tensione è alta, l’incertezza alimentata da una continua confusione nonché dalla costante istillazione di timori e paure, sembra regnare sovrana: e questa è la chiave di lettura per spiegare il senso di impotenza che ai più stronca/ inibisce ogni reazione.

Ma dai popoli si alza un mormorio che dall’alto non comprendono: forse viene scambiato con il suono sommesso della rassegnazione.

Ma in molti temono che possa tramutarsi in quello più sordo ma intenso della rabbia.

E per comprenderlo non ci vuole certo Pico della Mirandola…

Le notizie sono continue, ininterrotte, massivamente presenti, stordiscono chi non possa essere in grado di ben percepire, calibrare, fare la giusta selezione, soppesare; e inseguirle tutte è pressoché impossibile.

Motivo per cui, il cronista non fa in tempo a mettere in fila le notizie che queste sono non solo superate, ma persino ‘vecchie’.

Unica via, a parere di chi scrive, è che il Lettore abbia una sorta di traccia personale che aggiorna di volta in volta con gli elementi che possa avere a disposizione.

Ecco… elementi: e ne possiamo fornire in abbondanza, specie di quelli non troppo noti – per non dire ‘bellamente ignorati’ dall’informazione che non informa a 360° – così che possiate farvi un’idea più completa.

Elementi… Guerra, cecchini, mercenari, travaso di uomini e leader da una nazione a un’altra con uomini ‘allevati’ nel brodo di cultura di ben precise agenzie, laboratori di bio-terrorismo, strani virus – e loro mutazioni – chiaramente ingegnerizzati, al pari delle presunte ‘cure’: una esplosione di situazioni 

Una propaganda massiccia, ma a senso unico al fine di attrarci nella sfera della psico-tragedia in cui la stessa semantica delle parole giova a mascherare le reali volontà, la stessa verità dei fatti: gestiti in un modo tale da crearci una vera e propria ‘dipendenza’.

Come dicevo, per persuadere quello che per lorsignori è ancora il ‘popolino’ basta applicare le tecniche di comunicazione: martellarlo con versioni dei fatti accuratamente selezionate e preparate (tu, popolino, non devi pensare: ci sono qua io per pensare e per fare il tuo bene. Fidati!) evitando in modo tassativo comparazioni e confronti.

Un filtro attento che, a ben vedere riesce a creare situazioni di vero e proprio isolamento, tagliando letteralmente fuori dal mondo larghi strati della popolazione: proprio quella che, abbeverandosi a fonti non pure, non riesce a comparare, formandosi una propria, autonoma, opinione.

Certo, occorre fare sapienti, piccole, concessioni con ‘diritti civili’ per distrarre la massa, per quindi sottrargli dei diritti economici: che sono poi quelli che consentono la sussistenza quotidiana della gente [qualcosa del genere era già contenuto in un report di JPM del 2014].             

Elementi…  Il caos serpeggia sempre più, e sembra voler imprimere direzioni e velocità impensabili, con chiavi di lettura estremamente complesse e apparentemente disaggregate.

In Giappone il Primo Ministro Shinzo Abe – liberal-democratico, persona politicamente seria e preparata – è stato ucciso ieri a colpi di pistola da un attentatore, (le modalità, mi hanno fatto venire in mente l’uccisione di Yitzhak Rabin nel 1995).

In Inghilterra, BoJo – al secolo Boris Johnson – si è dimesso dal partito ed è in fase di allontanamento dall’incarico di Primo Ministro (non appena sarà stato identificato un ‘degno’ successore, forse a Ottobre/Novermbre).

In Francia, Macron ha serie difficoltà a gestire una nuova squadra di governo, alla luce dei risultati scaturiti dalle elezioni amministrative. Negli Stati Uniti d’America, Biden punta tutto – certezze e incertezze – sulle elezioni di midterm. Negli USA, l’inflazione ha galoppato furiosa nel breve volgere di poco più di un anno. 

In Europa, l’inflazione ufficiale è prossima alle due cifre, analogamente ai peggiori dati affrontati dai paesi membri da molti anni a questa parte. Putin – che per i suoi avversari – era prossimo alla morte, tanto fisica che politica, e che avrebbe portato la Russia alla sua fine come super-potenza, stremata militarmente, immiserita economicamente e finanziariamente, sfiancata da sanzioni di tutti i tipi, in ginocchio sul piano internazionale, abbandonata da suoi partner politici e finanziari… sta invece segnando tutta una serie di punti importanti a suo favore.

Certo, la mossa di Svezia e Finlandia – mai minacciate, ma che si sono ‘sentite minacciate’ -, che hanno dato un brutto calcio alla loro politica di neutralità, peraltro facendo delle impensabili concessioni alla Turchia, e che probabilmente si troveranno irte di postazioni missilistiche (difensive…)  sul loro territorio, e forsanche con molte testate nucleari (sempre difensive…), non p semplice da comprendere fino in fondo.

Ma sembra che le conseguenze dello strano balletto che avviene in Europa, anche ispirati da Washington, abbiano maturato frutti impensabili: innanzitutto la frenesia di molti stati nell’accaparrarsi fonti energetiche, un vero e proprio svolazzare di qua e di là sovente con risultati contraddittori.

In secondo luogo Russia e Cina, con la collaborazione dei paesi BRICS (quanto dileggiati nel passato…!), hanno dato forma e sostanza a un colpo magistrale: un’architettura finanziaria che produrrà una realtà fieramente contrapposta al dollaro americano, non più leader incontrastato negli scambi e nei regolamenti internazionali.

I BRICS ora annoverano Argentina, Iran, Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica, con un potenziale di 3,4 miliardi di consumatori, pari al 43% degli abitanti del nostro pianeta. Otto volte di più che non la debole Unione Europea.

E ciò nonostante che UE e USA continuino a sostenere come la Russia sia stata isolata. Un mondo in radicale trasformazione, quindi, un mondo che penso che punirà a chi troppo pretende senza averne grande merito, non tenendo conto di quanto il mondo sia cambiato.

Elementi… Rispondendo alla necessità di accelerare cambiamento e riposizionamento, Cina, Russia e India stanno operando per ‘saltare’ l’attraversamento del Canale di Suez, dando vita a una tratta ferroviaria di oltre 7,4 mila km. che garantirà un trasporto merci in metà tempo che non per via mare. Ossia: Suez deve dire addio a una buona fetta della propria ricchezza.

Elementi… Il referente governativo agli Esteri ammonisce che con una crisi di governo, l’Italia “perderebbe i fondi del PNRR, per il quale dobbiamo spendere soldi entro un certo tempo per avere altri fondi …(.)… Non riusciremmo neanche a fare la legge di bilancio, cioè non potremmo affrontare i problemi di famiglie e imprese.

Occorre dimostrare di saper governare, non si può scappare dalle responsabilità”. Siamo quindi sempre allo stesso punto, potrebbe dire un bambino che non conosce le cose della politica; tutti incapaci, tranne uno: l’uno di turno, ovviamente.

Ma allora, a cosa serve un parlamento? A cosa serve che i Cittadini eleggano dei propri rappresentanti, se questi vengono poi trattati da ‘incapaci’, da semplice e persino banale ‘comparse’, da pittoresca ‘cornice’ ?  Sembrerebbe così, anche perché se c’è chi sostiene che ‘o si fa come dico io o me ne vado’, c’è chi ne sostenga tali pretese.                                                                    

Elementi… Notizia di ieri: l’Euro si confronta duramente con un super-dollaro. Euro ai minimi dagli ultimi 20 anni, lo yen da 24 anni.

Il dollaro, martedì, è salito dell’1,26% contro l’euro che fissa a 1,0294 mandando la valuta comune ai minimi da Dicembre 2002, quindi degli ultimi 20 anni. Come pure si rinforza ulteriormente dello 0,34% sullo yen che fissa a 136,16, con la divisa asiatica al punto più basso da 24 anni.

E, per la prima volta dall’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso, il biglietto verde corre contro il rublo del 13% a 60,5, pur ancora in perdita del 18,8% su base annua nei confronti della valuta russa. Motivo per cui è lecito sottolineare che l’Euro – quella gioiosa macchina da guerra che, guidata da mani poco capaci (ovvero favorevoli a pochi…), stronca inesorabilmente economie, Cittadini, finanza e risparmi – lentamente ma inesorabilmente, negli anni si è deprezzato proprio nei confronti del dollaro USA.

Elementi… Nonostante migliaia di testimonianze seriamente scientifiche, sostenute da prove ormai schiaccianti e incontrovertibile documentazione probatoria – si continua a sostenere la necessità/obbligo di sottoporsi a trattamenti chimico-farmaceutici che corrono con il nome di ‘vaccini’, di ‘richiami’, di ‘booster’ conditi da minacce, possibili restrizioni delle libertà e imposizioni varie a tutti ben note ma che, di mese in mese, suscitano valutazioni sempre più critiche.

All’orizzonte, giochetti di parole utili a (continuare a) fregare i Cittadini: forse distanziamento sociale a 1,5/2 mt. (per favorire la captazione digitale dei dati); non più 4,5,6 dosi o ‘richiami’ ma – con linguaggio da marketing televisivo, ricordate la tanto attesa, imperdibile, ‘prima puntata della nuova serie’? – ‘prima dose del nuovo liquido, aggiornato’; niente più Green Pass, ma un caramelloso ‘portfolio digitale personale’, con gli stessi contenuti, anzi maggiori e più stringenti, adottando i quali non saremo più Cittadini nel pieno del godimento dei nostri (residui) diritti ma sudditi supini dipendenti da algoritmi di controllo (già: ma ‘chi’ controllerà? E chi controllerà il controllore?).

Si continua tanto a sbandierare l’amore sperticato per i soggetti ‘più fragili’  – ma chi sono? Anziani, malati, bambini, adolescenti? – da proteggere. Come? Inoculando loro altra roba! Ma se gli stessi specialisti Italiani stanno dicendo chiarissimamente che, al di à dello scarso pericolo intrinseco di questo intensificarsi estivo (una volta, i virus con il caldo ‘morivano’, si attenuavano moltissimo ‘spegnendosi’), i deceduti sono per oltre il 90% vaccinati e quasi tutti con altre importanti patologie in corso (Crisanti, Direttore di microbiologia e virologia dell’università di Padova, ospite di ‘In onda’, su La 7: «Nel 98% dei casi muoiono i vaccinati fragili, non i no vax»).                  

Elementi… Oltre ciò sembra ormai acclarato (scientificamente, non certo ‘per sentito dire’) che queste improvvise varianti (adesso ce n’è una in arrivo dall’India, e pare che sia molto ‘veloce’: la iscriveranno alle olimpiadi?) scaturiscano proprio dai soggetti che hanno subito la somministrazione del ‘liquido magico’. 

Evidenze… Ma chi sono in realtà questi ‘soggetti fragili’ di cui si fa citazione con solennità? I ‘fragili’ sono ormai coloro che sono ‘immunodepressi’ (ricordate le dichiarazioni preoccupatissime di Montgagnier,  Tarro e decine di altri ricercatori e scienziati ‘liberi’ da rapporti… imbarazzanti?): ovverosia, che hanno un sistema immunitario ormai compromesso da un ‘qualcosa’ che è stato immesso nel loro corpo.

Un sistema immunitario che subisce danni da fattori che ne ‘guastino’ o alterino i meccanismi di difesa e risposta, significa che è un sistema che ha perso funzioni e reazioni all’attacco di tumori, affezioni batteriche, attacchi virali e quant’altro possa minacciare l’essere umano nella sua meravigliosa armonia.

E questi ‘immunodepressi’, ossia quanti una volta ricevuto il ‘magico liquido’ si indeboliscono rapidamente sotto il profilo immunitario e quindi della loro risposta agli attacchi che da sempre il corpo umano subisce da malattie e morbi vari, non solo ‘sprizzano’ elementi di c.d. ‘contagio’ (una spirale senza fine, se si continuasse allo stesso modo?), ma diventano ‘vulnerabili’ essi stessi, producendosi danni al loro fisico come pure ricadute severe in quelle patologie dalle quali magari tempo prima hanno trovato sollievo o guarigione, ma che sono state incentrate proprio su terapie immunostimolanti, per favorire la migliore risposta possibile al male.

Elementi… Il Prof. Zichichi, il Prof. Rubbia e moltissimi altri scienziati – italiani e non – in tutto il mondo, e per ultima la NASA pochi giorni fa, affermano con certezza che il surriscaldamento globale del clima (ma anche della superficie terrestre) è dovuto solo a un 5% a causa dell’intervento umano, mentre per il 95% è dovuto per cause del tutto naturali (ossia: attribuibili al solo corso della Natura), m soprattutto per causa dell’irradiazione solare.

Quindi, tutto il resto che viene narrato e sostenuto, sono chiacchiere: peraltro molto dispendiose, strumentali al parossismo, verosimilmente parte di un progetto/programma teso a imprimere svolte autoritarie (dovete fare così…) mascherate da green e da ecologia, favorendo alcuni tipi di aziende e sfavorendone altre. Che quasi sicuramente non avranno alternative, salvo il potersi riconvertire: ma sarà dura.   

Evidenze… Al momento, chi sta segnando punti dopo punti e molti vantaggi, è la Turchia. I ‘demeriti’ altrui fanno lievitare meriti altrimenti opinabili. Ora è nuovamente in Libia che si giocano molte carte per il futuro di Popoli ed Economie. 

A presto incontrarci, per altre… Evidenze.

Ricordando che “LA STAMPA LIBERA PUO’ ESSERE BUONA O CATTIVA, MA SENZA LIBERTA’ NON POTRA’ ESSERE CHE CATTIVA” (Camus).                                      

 




Che ce l’hai un gratta e vinci te? quando lo Stato diventa criminale …

Pieraccioni usa questo tormentone nel suo film il ciclone stigmatizzando un’abitudine ormai consolidata nel popolo italiano, ovvero quella di affidarsi alla fortuna per far soldi.

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Il lotto, gratta e vinci, lotteria Italia, totocalcio, hanno in comune una cosa importante, sono gestiti dallo Stato.

Dov’è il problema? direte voi, ma invece il problema c’è, ed anche bello grosso.

Proprio quello Stato che dovrebbe tutelare i suoi cittadini, li ha invece ingannati per anni giocando sul filo sottile del raggiro psicologico.

Prendiamo ad esempio il gratta e vinci: nel gratta e vinci io stato ti dico prendi questo biglietto grattalo e se trovi simboli che si combinano vinci.

Questo ci induce a  tentare la fortuna con il simbolismo di grattare il biglietto come se la nostra azione di Grattaggio fosse quella decisiva.

Questa è una evidente truffa posta su due piani.

il primo piano è molto semplice, l’azione fortunata avviene nel momento dell’acquisto del biglietto e non nell’azione di grattaggio, perché il biglietto è già vincente o perdente a monte.

Lo stato infatti sul monte di gratta e vinci stampati ha già definito le percentuali di biglietti vincenti, ovvero su 1.000.000 biglietti 1 vince il premio massimo due l’intermedio una cinquantina i premi minori e almeno due o trecento mila  vincono il prezzo del biglietto, mettiamo 5 euro.

Quindi lo stato sa già in partenza che su 15 milioni di guadagno ne mette tre a disposizione dei cittadini e dodici sono la sua vincita sicura.

Poi, per essere sicuro di non perderci nemmeno un centesimo, in vendita mette prima 500.000 biglietti ove non ci sono le vincite grosse e poi gli altri in modo da essere certo di aver raccolto i fondi per pagare i vincitori.

Questa cosa è delinquenziale perché si base sulla fiducia credulona del popolo italiano e su un concetto distopico di gioco che lo Stato attiva verso i cittadini.

Questa scorretta modalità operativa la paragono ai multa-velox messi in zone dove c’è il limite a 30 km orari o appena alla fine della zona di rettilineo, un evidente modo per fare soldi, non per tutelare i cittadini.

Ma la seconda cosa ancor più grave che ritengo insita nelle lotterie di stato è la truffa ideologica che ne costituisce la base.

Pensateci un attimo: quando giochiamo a carte con un nostro amico la probabilità di vittoria è facilmente calcolabile, legata alla fortuna alla bravura nostra e del nostro amico, ma quando ci sediamo al tavolo di gioco noi sappiamo che uno dei due può vincere ed uno dei due può perdere, sappiamo insomma che entrambi ci “giochiamo” qualcosa.

In pratica sappiamo di sederci ad un tavolo dove chi c’è vince o perde in base alle proprie capacità.

Le lotterie dello Stato sono invece l’equivalente di un patto leonino, ovvero uno dei due giocatori quando si siede al tavolo sa che non può perdere.

Inoltre forte di questa sua certezza, insinua nel credulone anche la velleità di “esserci andato vicino”; quante volte infatti se a noi esce un numero tipo 12 nella griglia dei premi troviamo un 13, un 14 ed un 17, che ci fa dire “ammazza, quasi …” spingendoci ad andare subito a comprarne un altro di gratta e vinci.

Ma questo sarebbe uno stato etico, uno stato che spinge i suoi cittadini alla soglia della ludopatia???

Infatti quei numerini vicini al nostro sono scritti appositamente dagli algoritmi inventati dalla zecca dello stato per far sbavare i fessi che ci credono e per farli continuare a giocare.

Non c’è quindi un gioco, una sfida, dove ci si cimenta per una propria bravura con un avversario, come nella scopa o nella briscola, ma c’è una truffa sia ideologica che psicologica.

Ed è gravissimo che questa truffa la propaghi il nostro stato, coscientemente e diabolicamente.

Ma nessuno della magistratura ha mai pensato di intervenire, o la corte costituzionale??? perché in fondo lo stato che promulga il gioco d’azzardo va contro l’art. 2, l’art. 28, l’art, 32 ed in fondo tutta la costituzione perché con le lotterie lo stato tradisce il cittadino, portandolo in un perverso meccanismo psicologico, studiato ed architettato per fare danni al cittadino, non certo per aiutarlo.

Ed ultima considerazione, ma può uno stato permettere che i propri cittadini cerchino nelle lotterie una speranza di futuro?

Secondo Noi no, ribelliamoci, alle prossime elezioni diamo il voto a chi se lo merita non a chi ci fa comodo.

Cerchiamo di essere Noi i padroni della nostra vita, non degli idioti ma perversi funzionari dello stato che non pensano al bene del popolo, ma solo al loro.

Cacciamoli, e cacciamo quella classe politica che li assume e li fa lavorare!!!!

 

 

 

 

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CHI HA VINTO E CHI HA PERSO…

La recente tornata elettorale, merita considerazioni pragmatiche, quanto più possibile pregne di VERITA’: poiché la VERITA’ è più importante di qualunque altra premessa, dal momento che senza di essa è impossibile impostare, programmare e attuare qualunque azione, qualunque correttivo, degni di tale nome.     

Ovviamente, non tutti hanno avuto risultati positivi: la parola ‘vittoria’ è eccessiva, poiché ci ricondurrebbe al piano delle solite tifoserie.

Il centrodestra non ha esaltato nella sua prova, mettendo in luce l’ormai ‘solita’ incapacità a fare fronte in modo unito, solido e solidale, nei momenti in cui occorre farlo.

FdI ha avuto un risultato sostanzialmente di segno positivo, ma occorre valutare in modo approfondito se tali positività siano state conquistate dal partito o piuttosto dalla sua leader: ovviamente, la differenza c’è, e non è solo formale.                             

La Lega, paga le indecisioni e l’assunzione di una posizione di appoggio al governo, sovente opposta al mandato ricevuto dalla sua platea elettorale. Forse, al suo interno, si è avviato un processo di revisione che potrebbe portare a novità.        

FI, si mantiene in quell’equilibrio che sappiamo essere legato al suo dominus: senza gloria e senza infamia, ma con molte incognite per il proprio futuro.                                                        

M5S, volente o nolente, è al suo redde rationem: l’elettorato l’ha pesantemente penalizzata, ma – in particolare – nel girare le spalle ai leader di turno, nel rinnegarne le posizioni assunte, non c’è stata una fuga verso destra (quale reazione abbastanza logica) bensì transitando nuovamente verso quella sinistra dalla quale proveniva.   

PD, la sinistra – stavolta- si è presentata in modo meno compatto rispetto a ciò che pone in atto in simili frangenti. Ritengo che molti dei 5S siano rientrati nella ‘casa madre’.  Forse, la sinistra ha persino ‘perso’ nella complessiva situazione dei consensi espressi: ma questo meriterebbe altri tipi di approfondimenti e di analisi.          

In parole povere: impossibile non notare che le ‘liste civiche’ costituiscono ormai un movimento riguardo il quale i partiti devono confrontarsi: pur rappresentando momenti di coagulo dei voti tali – talvolta – da scavalcare i partiti, costituiscono serbatoi di voti momentanei e variabili, premianti i soggetti che si presentano.  

Ma la soluzione non sta nello svuotare di voti il partito X o Y, va invece evidenziato che la disaffezione dai partiti va a coagularsi nelle liste civiche che offrano una qualche maggiore garanzia nel poter portare avanti un progetto un programma, a favore dei Cittadini.

Già… i Cittadini: ma loro hanno ‘perso’ o hanno ‘vinto’?   

Lascio a voi la risposta.       

 Ma mi permetto di sottolineare due elementi.

Il primo, il naufragio dei 5S – il cui elettorato è quasi ‘svanito’ -, a monte del quale c’è, almeno in parte, la responsabilità di questi anni di ‘strana’ gestione della cosa pubblica, e dei governi che sono stati espressi.  

Il secondo, che ci riporta alla fine dell’era Conte: quando la massima Autorità del nostro Paese, tirando le somme di incontri nel cui contesto non riteneva che emergesse una maggioranza in grado di gestire la Nazione, chiamò l’attuale premier, pur di formare un governo in grado di calcare efficacemente il palcoscenico internazionale.       

La situazione è mutata, oggi? 

I partiti che stanno accrescendo la propria platea di consensi, hanno la volontà e la forza di porsi autorevolmente alla guida del nostro Paese?

Certamente, quando verrà il momento di costituire un nuovo governo, i Cittadini si attendono fin da ora assunzioni di responsabilità da parte dei soggetti che hanno votato: ma niente tentennamenti, niente alleanze ibride che generino chimere mostruose, niente bla-bla-bla, niente paure.

I Cittadini, consapevoli dei moltissimi pericoli che corre ciascuno di loro, l’Italia, al pari di tutta l’Umanità, desiderano risposte, comportamenti, chiari, credibili e trasparenti, dove nulla sia più ‘segreto’ e dove nessuno possa avere ‘pieni poteri’, dove la Costituzione torni a essere la Regina della nostra vita e dove il Parlamento torni alla pienezza dei propri poteri. 

Ma il vero obiettivo di chi punta a un sussulto di dignità e di coraggio, è quel 50% di elettorato oggi ‘passivo’ – ma non assente dalla vita sociale e politica, non ‘amorfo’ come lo si ‘insulta’, né ‘rinunciatario’ -: credo fermamente che chi saprà stabilire un nuovo, credibile, leale, dialogo, con questi Cittadini, potrà fare affidamento su una platea importante, molto importante, in grado di offrire nuove opportunità.