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Il gossip ai tempi del covid.

Una volta, più o meno un anno e mezzo fa, andavi dalla parrucchiera e ti mettevi lì, in dolce attesa del tuo turno, immergendoti nelle riviste patinate femminili.

Era un rituale, ti piaceva sfogliare settimanali passati di mano in mano, seguire i consigli di bellezza di Diego della Palma, ma anche gli scoop giornalistici di cronaca rosa di Alfonso Signorini.

Era tutto così intrigante, spiare nelle vite altrui, farti una bella carrellata di gossip, inciampare volutamente in fatti e misfatti degli altri “perfetti sconosciuti-conosciuti”, soddisfacendo la tua sottile vena di voyeurismo.

Perché, in fondo, ti compiacevi di sbirciare nelle vite degli altri, più famosi di te, ma messi lì apposta, perché, le foto taroccate di calciatori tatuati e di veline rifatte, potessero rispondere ad un tuo bisogno atavico di emulare la perfezione.

Viceversa, le foto paparazzate del politico di turno con la pancia o dell’attrice famosa con la cellulite, avevano il potere di consolarti della tua umana imperfezione.

Le storie poi di tradimenti reali, facevano sì che pure le corna potessero essere portate con stile…

Bei tempi!

Ieri, sono stata dalla parrucchiera.

Che tristezza!

Ingresso contingentato, previa prenotazione, niente attesa e men che meno nessuna rivista.

Mascherina sul viso, gel disinfettante sulle mani, sequestro dei beni personali in una busta di plastica, distanziamento sociale, nessuna dolce attesa nel salottino e men che meno nessun settimanale di gossip da sfogliare e commentare con le altre clienti.

Deprimente, non c’è interazione, non c’è consolazione.

E adesso, come faccio a resistere alla fatica di vivere?

Chi mi distrae dai problemi di ogni giorno con un tuffo terapeutico nel gossip?

Poi, meccanicamente, prendo il mio cellulare e vado su Instagram per una bella overdose di fatti e misfatti altrui, perché Fedez e Ferragni hanno un loro perché.

Del resto, non è da tutti sublimare in video virali, pappe, pannolini e pure ruttini della loro Vittoria.

Perché, Gianluca Vacchi è un mito, imprenditore influencer dal fisico super palestrato e tatuato, con la sua bella vita da miliardario e la sua corte di amici vip, ha eclissato Briatore che è sparito dalle scene insieme al suo Billionaire a Porto Cervo.

Potrei continuare per ore, tra influencer e deficenser, ma mi fermo perché il monito della ragazza ”Prego, signora, si accomodi al lava testa” mi risveglia dal mio viaggio nelle vite altrui.

Ed allora, mi fermo a pensare, il covid è come la selezione naturale, è il meccanismo che determina l’evoluzione della specie…

In base alla teoria di Darwin, in una popolazione, la selezione naturale determina un progressivo aumento di soggetti dotati di caratteristiche ottimali per l’adattamento all’ambiente in cui vivono.

Ecco allora, che in tempo di covid, i più forti non sono solo quelli che hanno un migliore sistema immunitario, ma coloro che, nella specie umana, si evolveranno progressivamente grazie allo sviluppo di caratteristiche che li renderanno meglio adattati all’ambiente, innescando così un nuovo fenomeno evolutivo.

In pratica, Instagram docet, i migliori sono quelli che si sono adattati al nuovo circo mediatico scatenato dalla pandemia.

Gli evoluti al tempo del covid, sono quelli che hanno più visualizzazioni, sono coloro che, al rinnovato “Grande Fratello” dei social, mettono in piazza tutto, anche la loro miseria umana, perché più vanno a fondo e più il loro video diventa virale.

Ormai, sempre più, sui social, la vacuità è erta a sistema, l’ignoranza “la fa’ da padrona” e la mancanza di senso risponde alla crisi di valori della nostra società.

Società alla deriva, mondo virale attuale, macrocosmo virtuale, dove il lecito ed il legale sono un optional, o, al massimo un valore aggiunto, un fortunato accessorio al potere economico ed al prestigio mediatico.

Ormai, il gossip dei nostri giorni, si è evoluto.

Ormai, non servono più i paparazzi, perché, sui social, ognuno paparazza la propria vita, è disposto a tutto, pur di esibire il suo pseudo ruolo nella commedia umana.

Forza, avanti, “entrate signori”, qui (ovvero, sui social) c’è posto per tutti, anonimi, insulsi, depravati, ignoranti, tutti hanno un loro perché…

Il perché di essersi evoluti a ritroso, in una regressione di civiltà, ma poco importa.

Tutto il resto è noia, oppure estinto, come i dinosauri, colpiti dal meteorite chiamato covid!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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